La clericalata della settimana, 19: la polizia di Roma

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della polizia romana, divisione “scientifica”, che

ha ricostruito il volto che poteva avere da giovane l’uomo della sindone di Torino utilizzando tecniche impiegate solitamente per l’identificazione di latitanti mafiosi

polizia-sindone0

Segnaliamo altri episodi raccolti questa settimana.

Alcune maestre della scuola elementare “Battisti” di Firenze hanno donato un regalo agli alunni che si apprestano a fare la prima comunione. Solo a quelli, e in classe davanti a tutti.

La VII commissione Istruzione e Cultura di Montecitorio ha innalzato anche alle scuole superiori la detrazione fiscale per chi manda i figli alle paritarie: fino a un massimo di 400 euro per figlio viene detratto il 19%.

La festa dell’Unità di Roncalceci (RA) si svolgerà in parrocchia.

A Forlimpopoli (FC), in occasione della festa patronale di san Rufillo, e nel cinquantenario della loro ricognizione, si è svolta la processione solenne delle reliquie, con benedizione della città e del Comune, che ha patrocinato l’evento.

I pannelli informativi del Comune di Ragusa forniscono anche un’informazione indispensabile: il santo del giorno.

La redazione

76 commenti

Tiziana

Ieri ho sentito al tg sky di una bimba trovata in strada nel napoletano che stava benissimo e che i medici e gli infermieri l’hanno chiamata maria perchè è il giorno della festa della mamma.
che come tutti sanno è una ricorrenza laica inventata negli usa da una donna (la data scelta era quella di nascita di sua madre) nata per la riconciliazione dopo la guerra di secessione. il successo fu talmente grande che venne istituzionalizzata la prima domenica di maggio evidentemente il fatto che capiti nel mese mariano la fa diventare la festa della madonna (che come si sa nel calendario italiano si celebra quasi tutti i mesi)

RobertoV

Ma la divisione scientifica della polizia non aveva altro da fare?
Spero almeno che Mediaset li abbia pagati bene e che non sia stato fatto a carico dei cittadini. In quest’ultimo caso sarebbe un abuso come per i voli di stato: uso personale di risorse pubbliche.

giovanni da livorno

Ve l’ho detto e ripetuto: papa Roncalli ha avuto il torto di abolire il bacio della pantofola, bisogna perciò che gli italiani e soprattutto le istituzioni italiane suppliscano in qualche modo a questa carenza.
Le nostre istituzioni devono perciò adeguarsi, non è che possono fare altrimenti. Bisogna capirli, gli uomini di quelle istituzioni, non fargliene una colpa.
Se c’era il bacio della pantofola era tutto più semplice, ma non c’è più!
Saluti. GdL

“È stato il prete che ha avuto il merito di educare gli italiani all’umiliazione ed al servilismo. Mentre lui si faceva baciare la pantofola dagli imperatori, chiedeva agli altri esercitassero l’umiltà cristiana”.
(G. Garibaldi)

giovanni da livorno

“La festa dell’Unità di Roncalceci (RA) si svolgerà in parrocchia”.

è giusto! La scomunica ai comunisti riguardava il PCI e i partiti che si rifacevano al marxismo, ma che c’entra il PD con il PCI e il marxismo??
Si trattava di un gruppo di cittadini (in buona parte cattolici o sedicenti tali) che hanno chiesto uno spazio al loro parroco: cosa doveva l’ottimo don Ugo?
Siamo a cavallo, dunque!
Saluti. GdL

giovanni da livorno

errata corrige: “cosa dovevaFARE l’ottimo don Ugo?” . GdL

Diocleziano

Ieri sera l’ottima Gabanelli ci ha fatto sapere che i debiti lasciati da L’Unità, che con abile gioco di prestigio il PD, essendo l’editore di riferimento li avrebbe dovuti pagare, finiranno invece sul gobbo dei soliti minch… cioè tutti gli italiani.

bruno gualerzi

La polizia romana, divisione scientifica,
“ha ricostruito il volto che poteva avere da giovane l’uomo della sindone di Torino utilizzando tecniche impiegate solitamente per l’identificazione di latitanti mafiosi”

Ma poi, almeno, lo ha arrestato?

giovanni da livorno

@ bruno

già, e per la notifica dell’avviso di garanzia, come facevi ad applicare l’art. 157, c. 8? Senti cosa recita:

“8. Se neppure in tal modo è possibile eseguire la notificazione, l’atto è depositato nella casa del comune dove l’imputato ha l’abitazione, o, in mancanza di questa, del comune dove egli esercita abitualmente la sua attività lavorativa. Avviso del deposito stesso è affisso alla porta della casa di abitazione dell’imputato ovvero alla porta del luogo dove egli abitualmente esercita la sua attività lavorativa. L’ufficiale giudiziario dà inoltre comunicazione all’imputato dell’avvenuto deposito a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Gli effetti della notificazione decorrono dal ricevimento della raccomandata”.

Come la mettevi con l’uomo della sindone?
Saluti. GdL

Diocleziano

Allora la notifica doveva essere fatta alla casa volante di Loreto? 😆

bruno gualerzi

@ GdL
Non tieni nel conto che il giovanotto in questione è pur sempre un dio, e un luogo dove si dice si nasconda (il famoso ‘deus absconditus’) non è difficile da trovare.

Florenskij

@ Bruno Gualerzi. Qualche tempo fa ho visto in TV un documentario in cui si mostrava analogo lavoro di ricostruzione per il volto di Arsinoe, principessa tolematica esiliata a Efeso e poi fatta uccidere dalla sorella Cleopatra. Di recente e’ stato ricostruito il volto di Riccardo III, che non era poi cosi’ brutto.

giovanni da livorno

@ Florenskji

non sono sicuro di ricordare bene la cronaca di quelle ricostruzioni, ma per caso, coloro che vi hanno proceduto non disponevano forse dei crani di Riccardo III (York) e di Arsinoe?
Saluti. GdL

alle

@Flo’ e GdL dopo la recentissima scoperta dei resti di RIII, si è definitivamente appurato che non era gobbo come la tradizione dei nemici e successori tudor ha creato e ci ha tramandato, ma affetto da una forma di scogliosi. la ricostruzione del volto, in questo caso, è fatta su resti umani e coincide perfettamente con i ritratti più antichi, che mostrano un uomo certo non laido come da tradizione.

Agnos

Vorrei dire qualcosa sul caso delle maestre della scuola elementare “Battisti” di Firenze .
Se non saranno presi giusti provvedimenti nei riguardi delle tre maestre, proporrei all’UAAR, eventualmente insieme ad altre organizzazioni non cattoliche (sia quelle di diversamente credenti sia quelle di non credenti) di fare proprio il comportamento delle maestre, organizzando, dove possibile, la consegna pubblica, in classe, in orario di scuola, di un regalino a tutti i ragazzi che non fanno riti magici o la prima comunione o la cresima o che non vanno a catechismo o che non vanno a messa…
Stabilito il precedente, dovrebbe valere per tutti.
Ovviamente, mi rendo conto delle difficoltà pratiche, legali, etc., per questo la proposta è subordinata al controllo di cosa sarà deciso per le maestre e a un attento esame di tutte le variabili implicate.

tiziana

tra l’altro trovo assurdo che la maestra faccia un regalo ai bambini. i bambini devono imparare a scuola e le maestre insegnare , che quello è un luogo pubblico e di lavoro. non sono lì i surrogati della famiglia

Francesco S.

E’ sbagliato fare regali ad alcuni e ad altri no, tra l’altro anche per motivi religiosi, mostra preferenze discriminatorie. Se c’è una forma di affetto (e questo è inevitabile) sarebbe meglio fare questi regali fuori dal contesto scolastico. A parte questo vorrei dire a Tiziana che la scuola finisce inevitabilmente per diventare un surrogato della famiglia, soprattutto per elementari e medie inferiori, sono educatori.

Ad esempio qualche giorno fa leggendo le indicazioni nazionali per le scuole medie italiane (ringrazio Sandra), leggevo che il maestro di matematica dovrebbe stimolare il pensiero razionale che non coincide semplicemente con “insegnare le nozioni di matematica” sono educatori a tutti gli effetti.

Monsieur Bovary

@ Tiziana, Francesco S.

Di primo acchito il commento di Tiziana può apparire un po’ tranchant, ma in un certo senso lo condivido; non penso che gli insegnanti debbano essere degli automi, ma ho potuto sperimentare come l’emotività (e forse il maldestro tentativo di compensare personali carenze) possano risultare deleterie.
Ricordo la professoressa di Matematica delle scuole medie, che trascurava il programma per supportare/consigliare/sorvegliare/psicanalizzare gli elementi più difficili della ns classe; cosa non fece ad es. per una compagna che avevamo soprannominato “Christiane F.” (tanto per dare un’idea della sua situazione): tutto ciò che ne è sortito è stata la ns somma impreparazione in Matematica, senza peraltro che la suddetta ragazza (e altri casi simili: ah, le scuole medie di provincia…) facesse alcun passo in avanti, se non molti anni e molte batoste dopo.
Come scrive Daniel Pennac in “Diario di scuola” (parafrasando), l’insegnante deve amare i suoi alunni nella misura e nel tempo in cui sono suoi: fare tutto il possibile per trasmettere loro il sapere e, soprattutto, l’amore per il sapere.
E se ci sono veri o presunti problemi personali, segnalarlo a chi di dovere, ma è tutto.

Tiziana

@mons bovary

ha detto bene quello che io ho scritto male. Ad oggi il mio miglior ricordo è legato ad una professoresa delle medie che mi spiegà che Carducci era un rivoluzionario e non un noioso poeta da manadare a memoria. Ancora oggi credo che il Risorgimento sia stato il periodo più importante della nostra storia grazuie alal signora Lembo che mi ha anche insegnato che ai professori si da del lei e che gli studenti si ricambiano con il lei.

francesco s.

Tiziana

Evidentemente vi fermaste al Carducci giovanile, nacque rivoluzionario e morì conservatore. 😉

RobertoV

Non si può rispondere ad una palese discriminazione con un’altra discriminazione. Ci andrebbero di mezzo degli altri bambini. I bambini non hanno colpa.
Va invece denunciato questo comportamento discriminatorio.
Per fortuna che i cattolici raccontano che la religione unisce …..e che loro rappresentano la tolleranza e libertà religiosa.

Agnos

E’ vero, sono d’accordo.
La proposta nasce dal fatto che il comportamento di queste maestre mi ha causato un accesso di collera e mi piacerebbe ripagare loro e i loro suggeritori con eguale moneta, ma non a scapito dei bambini- ragazzi.
Non si può abbozzare ogni volta, dobbiamo reagire (magari in modo più intelligente della mia proposta).

Gérard

Francesco S.
Se è vero che la collera è cattiva consigliera è anche vero che certe cose provocano una sana collera ( Gesu ne ebbe una ” santa ” nel tempio con i mercanti …) sopratutta quando le vittime ne sono i bambini .
Io stesso da bambino sono stato spesso discriminato perchè i miei erano molto poveri e so cosa risenta un bambino quando viene emarginato, discriminato, subisce un ingiustizia .
Questo mi ha marcato per tutta la vita e se uno fa un ingiustizia ad un bambino posso diventare peggio di una iena…
( mi immagino la mia nipotina la quale non frequenta l’ ora di religione… ) .

mafalda

Sono completamente d’accordo. Queste tre bigotte vanno anche richiamate. Mi domando se almeno tra i genitori della classe o tra gli altri maestri ci sia stato qualcuno con il buon senso di far notare questa grave discriminazione.

RobertoV

Deliranti e arroganti certi commenti a difesa della discriminazione. L’arroganza classica dei privilegiati.

Agnos

La scuola è un’altra; inoltre l’episodio riportato sul tuo link è un po’ passato, del 28 aprile 2010.

Federix

Ops… Grazie Agnos, nella fretta mi era sfuggita la data!
Questo significa che la scorretta abitudine dei “regalini” in classe per le prime comunioni è dunque in uso da anni… 🙁

Federix

@ RobertoV
Sì, veramente “Deliranti e arroganti” quei commenti. 🙁
Aggiungo che, secondo me, la “riforma” della scuola fatta da Renzi (da lui definita la “buona scuola”, con un linguaggio molto orwelliano) apre porte e portoni alle nomine di insegnanti filoclericali, visto che queste sono affidate essenzialmente alla discrezionalità dei direttori ovvero saranno fatte con criteri non obiettivi ma soggettivi… Una “restaurazione” in piena regola…

Giorgio Pozzo

La ricostruzione di un volto potrebbe anche starci, nel senso che non è propriamente una clericalata. Invece, E’ moooooooooolto più grave che La Repubblica titoli “Ecco il volto di Gesù da ragazzo”.
Come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, il volto dell’uomo della Sindone NON è affatto il volto di Gesù.

bruno gualerzi

@ Giorgio
“E’ moooooooooolto più grave che La Repubblica titoli “Ecco il volto di Gesù da ragazzo”.

E’ dovuto ad un intervento categorico del direttore emerito Eugenio Scalfari dopo un scambio epistolare, via e-mail, con papa Francesco.

Diocleziano

Direi che sia un autogol in quanto il volto ottenuto è più compatibile con un ipotetico abitante della Francia medioevale (origine del telo) che con un abitante della Palestina di epoca Romana.

FSMosconi

@Diocleziano

L’ho notato anch’io. Il poverello ce l’avrei visto coi classici vestini tre-quattrocenteschi che fa da paggio a qualche cavaliere in ghingheri… in epoca romana è invece surreale. Specialmente in Palestina.

Federix

Oltre che somigliare, alla fine, ad “un ipotetico abitante della Francia medioevale”, la ricostruzione all’indietro passa attraverso l’immagine di un volto che somiglia a Osama Bin Laden! 😉

Federix

Inoltre penso che con un software che permetta di trasformare per gradi un volto A in un qualsiasi altro volto B si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato finale, ottenuto dalla polizia a partire dal “volto” della sindone, anche partendo dall’autoritratto di Leonardo da Vinci o dalla classica foto di Karl Marx o da una foto dell’ajatollah Khomeini… ma anche a partire da una qualunque foto di Ilona Staller o di Margareth Thatcher e perfino dal cartone animato di Biancaneve 🙂

Diocleziano

Federix
Un simile programma dovrebbe tener conto delle caratteristiche anatomiche e quindi non dovrebbe poter arrivare a risultati arbitrari, cosa che invece è successa quando dicono dell’intervento ”artistico” di un disegnatore; in effetti il cranio di partenza, tendente al tipo dolicocefalo, diventa nel ragazzo un cranio tendente al tipo brachicefalo. Non sono un esperto, ho studiato solo anatomia artistica, ma ho qualche perplessità sul fine di queste operazioni… arrivare a conferme emotive, più che scientifiche.
Una curiosa coincidenza, per non dire inquietante, l’ho ravvisata nel caso del violentatore della tassista; quando hanno divulgato l’identi-kit ho pensato immediatamente a un nordafricano, quando è stato arrestato è risultato un giovane italiano di bell’aspetto: mi domando perché quella ”deviazione” su un tipo etnico particolare… la vittima lo ha riconosciuto dalle foto e ha trovato rispondenza in quell’identi-kit? Questo per dire come l’inconscio possa pilotare i ricordi, nel primo caso verso un tipo europoide.

John

«E’ moooooooooolto più grave che La Repubblica titoli “Ecco il volto di Gesù da ragazzo”»

È vero. Sono assolutamente d’accordo e quel titolo ha infastidito molto anche me. Però ricordiamo che il fondatore e il direttore di Repubblica – cioé coloro che sono alla base della linea editoriale – sono atei per cui, più che una clericalata, lo considererei un problema tutto interno all’ateismo, che va risolto.

bruno gualerzi

@ John
“Però ricordiamo che il fondatore e il direttore di Repubblica – cioé coloro che sono alla base della linea editoriale – sono atei per cui, più che una clericalata, lo considererei un problema tutto interno all’ateismo, che va risolto.”

Infatti – almeno per quanto mi riguarda (i ‘problemi’ dell’ateismo sono affrontati, ed eventualmente risolti, dagli atei, non dall’ateismo) – cosa rappresenta Scalfari l’ho affermato a più riprese nel blog, in quanto esemplare dell’atteggiamento di certi ‘atei devoti’, soprattutto quando in ballo, più che le convinzioni, c’è il potere e la sua immagine. Nel caso specifico di Scalfari c’è poi l’intenzione, più volte da lui espressa, di considerare la chiesa… proprio come istituzione… una componente ormai strutturale della società italiana. Per lui, da accettare senz’altro. Opinione legittima come un’altra, ovviamente, ma che, altrettanto ovviamente, ne legittima una contraria.
(Non posso rintracciare tutti questi interventi, miei e di tanti altri… ma non mancheranno le occasioni per riprenderli.)

bruno gualerzi

Ho dimenticato di concludere riferendomi alla clericalata in questione. Giorgio ha scritto – per me più che giustamente – di gravità della titolazione di Repubblica proprio perchè apparsa su un giornale che si presenta come campione, non tanto di ateismo, quanto di laicità.

John

bruno:
«esemplare dell’atteggiamento di certi ‘atei devoti‘»
No, su questo non ti seguo, mi sembra capziosa in questo caso l’etichetta di “atei devoti”. Potrei capire se stessimo parlando di Giuliano Ferrara, ma la linea editoriale ed intellettuale di Repubblica è all’opposto di simili atteggiamenti. Qui stiamo parlando semplicemente di “atei”, punto.
Diciamo che quella di Repubblica può essere ben titolata come “l’ateàta della settimana”, sperando che il mondo ateo possa migliorare e smettere di diffondere in modo ridicolo false certezze circa l’identificazione dell’effige della sindone.

paniscus

per John: guarda che il concetto di “clericalata”non implica affatto che chi la commette debba essere un cattolico credente.

Nell’accezione intesa abitualmente qui, per “clericalata” si intende qualsiasi atto di omaggio esagerato e indebito (solitamente inopportuno dal punto di vista democratico e sociale) verso l’istituzione della Chiesa cattolica nelle sue vesti di potere e di visibilità sociale. Il fatto che a compierla sia un cattolico, un ateo, un agnostico, o anche un credente di altra fede, non significa niente, sempre “clericalata” rimane.

Il clericalismo è una strategia sociale e un’ideologia politica, non ha niente a che fare con la fede personale

In questo senso, la vergognosa sviolinata dei redattori di Repubblica (e della polizia di stato) a favore dell’importanza pubblica data al culto della Sindone, è esattamente una “clericalata” in piena regola, non importa se l’hanno compiuta degli atei. Se anche fossero atei, di sicuro non è stata un’azione fatta in conseguenza del loro ateismo…

L.

John

paniscus,

tranquillo, so benissimo che cosa si intende qui per “clericalata”, e concordo con la tua definizione. Quella sull'”ateàta” era solo una battuta, per mettere in risalto il fatto che spesso le “clericalate” riguardano la dialettica interna tra atei e atei, proprio come in questo caso. Tutto qua.

«Se anche fossero atei, di sicuro non è stata un’azione fatta in conseguenza del loro ateismo».
È vero, hai ragione, è fatta in ragione del loro essere sciocchi. Ciò però non risolleva molto questi atei nella mia considerazione.

bruno gualerzi

@ John
In effetti ‘atei devoti’ credo sia una definizione dovuta a Ferrara… ma – per quanto mi riguarda – sta a significare chi, professandosi non credente riconosce alla chiesa una sorta di autorità morale insostituibile (il non credente presidente Napolitano dixit), e in ogni caso un suo ruolo fondamentale rispetto alla società civile e alle sue istituzioni. In ciò credo rientri perfettamente Scalfari, ispiratore o meno che sia della linea editoriale di Repubblica. Tu affermavi di considerare questo di Repubblica “un problema tutto interno all’ateismo, che va risolto”. Per quanto mi riguarda l’avevo risolto da tempo ritenendo Scalfari in contraddizione col suo dichiararsi non credente nel momento stesso in cui intendeva riconoscere un ruolo fondamentale al capo assoluto di quella chiesa che propagandava cercando proseliti (quindi tutt’altro che ‘teoricamente’) per scelte esistenziali e comportamentali inaccettabili per un non credente. Ovviamente per come intendevo io l’essere non credente… premettendo infatti che ognuno professa il suo eventuale ateismo come meglio crede non dovendo rendere conto per le sue scelte – e per fortuna – nè ad alcuna istituzione nè ad alcun testo sacro.
Ora, francamente non capisco perchè… da parte di chi critica il tipo di ateismo (o comunque di laicismo) espresso da quel quotidiano… non debba considerare grave il titolo in questione da parte di chi continua a professarsi non credente. Il tutto per altro da vedere alla luce della accettazione entusiastica da parte di tanto mondo laico della ‘rivoluzione’ di Francesco papa. Tu, lo voglia o no, ritieni, proprio come tanti atei – tra i quali il sottoscritto – che un non credente, o comunque un laico, certi ‘titoli’ non li dovrebbe proprio fare.
Credo che la difficoltà ad intenderci – parlo sempre per me – dipenda proprio da questo tuo riferimento ad un ‘mondo ateo’ come se si trattasse (vecchia storia, ma sempre di moda tra i denigratori dell’ateismo) degli aderenti ad una religione, con i suoi dogmi, i suoi ortodossi, i suoi eretici.

John

bruno,
ho apprezzato le tue riflessioni, su alcuni punti però mi sento di replicare:
«…nel momento stesso in cui intendeva riconoscere un ruolo fondamentale al capo assoluto di quella chiesa»:
Attenzione a non cadere nell’errore logico di ritenere che non possa essere apprezzata la persona che ricopre un ruolo senza riconoscere tale ruolo. Apprezzare l’individuo Jeorge Bergoglio non significa riconoscere il papato; tanto è vero che Scalfari non esprime apprezzamento né per i suoi predecessori, né probabilmente per i suoi successori. Puoi affermare che a te Bergoglio sta antipatico: ciò è legittimo, ma sarebbe da parte tua erroneo sostenere che se un’altra persona, invece, lo apprezza umanamente, questa persona apprezza anche l’istituzione di cui lui fa parte. La contraddizione di cui parli non sussiste. In una istituzione di un miliardo di persone, che reputo complessivamente negativa, possono esserci persone positive; in questo caso, secondo Scalfari, una di queste persone è diventata Papa. Non è illogico, al limite è raro.
«ritieni, (…) che un non credente, o comunque un laico, certi ‘titoli’ non li dovrebbe proprio fare». Ma no, non lo penso. Credo che l’ateo Scalfari possa (meglio: il giornale da lui fondato possa) mettere i titoli che vuole. Mi sento totalmente estraneo alla questione, che vede due controparti (i giornalisti e chi li critica) tutte e due atee.

bruno gualerzi

@ John
Ho cominciato a dubitare di Scalfari circa il suo laicismo (non parlo nemmeno di ateismo), da quando si era messo a sostenere che era ora di riconoscere – e accettare – che il Vaticano (non i cattolici, ma proprio la chiesa come istituzione) svolgesse un ruolo di supplenza ormai indispensabile nei confronti della società civile italiana e delle sue istituzioni. Allora regnava Ratzinger e nessuno, credo – conosceva Bergoglio. Quando poi è arrivato il papa Francesco con la sua presunta disponibilità, la sua ostentata umiltà, le sue pretese aperture (opinione mia, ovviamente), non si è più trattenuto e (basta leggere alcuni suoi editoriali) lo ha innalzato ad unico vero interprete credibile della situazione italiana e mondiale, affermando addirittura di aver trovato nei suoi scritti (o dichiarazioni, non so di preciso) una straordinaria chiave di lettura dei principali quesiti esistenziali, ipotizzando perfino che avrebbe di fatto (testuale!) abolito il peccato… al punto da costringere a intervenire la stessa gerarchia per rimettere le cose a posto. Il tutto basato poi sulla corrispondenza, puntualmente pubblicizzata dal suo giornale, avuta con il papa.
Ora, padrone lui ovviamente di venire folgorato da questa personalità ritenuta straordinaria… padrone io di considerare, oltre ad altri aspetti, che non si trattava di una persona qualsiasi, ma appunto del capo ASSOLUTO di una istituzione della quale, in quanto laico (non voglio parlare nemmeno di non credente, ANCHE SE PER ALTRO SI PREMURAVA SEMPRE DI SOTTOLINEARLO) avrebbe dovuto sapere quale era lo scopo storico, la finalità ultima, del magistero di un papa. Lo apprezzava come uomo, tu dici… ma come poteva separare l’uomo dal suo ruolo? Davvero pensava che non si sarebbe comportato, sempre e comunque, da papa? Questo è per me l’aspetto più grave di questa infatuazione; fosse stata riservata… non dico ad un parroco di campagna (ci sono ancora?)… ma almeno ad un appartenente alla gerarchia, non mi avrebbe certo esaltato, ma non mi avrebbe sconcertato come mi ha sconcertato trattandosi del papa.
Quindi – per tornare alla tua obiezione – i casi sono due: o apprezzava Bergoglio proprio perchè era il papa, un uomo di potere (e che potere!) e non un prete qualsiasi, oppure non si era accorto che era il papa. In entrambi i casi la critica non può essere che radicale. Io comunque propendo per la prima ipotesi… per rispetto della sua salute mentale 🙂 .

paniscus

In effetti ‘atei devoti’ credo sia una definizione dovuta a Ferrara…
——————

Non vorrei sbagliarmi, ma mi pare che quella definizione sia stata effettivamente portata alla ribalta come un trofeo da Ferrara, ma che fosse stata coniata un po’ prima da qualche altro personaggio analogo. Credo Marcello Pera o Lucio Colletti, vedi un po’…

L

Frank

Paniscus, Bruno Gualerzi, scusatemi ma ancora ci perdete tempo con un individuo simile? Ma manco il Florenskij con le sue citazioni pindariche arriva ad un grado di bassezza intellettuale simile.

RobertoV

Anche tra gli atei ci sono i cortigiani.
Soldi e potere hanno sempre attratto le persone.
Basta vedere in che modo sgradevole Scalfari si è comportato coi protestanti italiani che dicono e fanno da anni cose molto più laiche ed etiche del papa, ma che guarda caso non hanno potere in Italia.

manimal

Ci si scandalizza che un ateo possa essere clericale?
E perché mai?
Essere atei è semplicemente condizione di non credenza, non necessariamente di propensione alla laicità.
Come del resto essere credenti non implica essere clericali.

John

manimal,
sono d’accordo: la mia non era una preoccupazione, ma una semplice constatazione.
Tu hai espresso il concetto benissimo.

Francesco S.

Secondo me la prima non è necessariamente una clericalata, non vedo perché la polizia scientifica non possa usare un programma per computer per vedere cosa esce a partire dall’immagine del volto della sindone, sarebbe una clericalata se la stessa polizia la definisse l’immagine il “volto di Gesù ragazzo”, semmai la clericalata è di Repubblica e dei giornali che definiscono la ricostruzione (che è comunque artistica) come il volto di Gesù ragazzo.

Diocleziano

In effetti è una cavolata, se si provasse con la Venere del Botticelli sapremmo allora come era Venere da bambina?

RobertoV

Dipende da chi paga. Non è nei compiti della polizia fare queste cose.
Se ha pagato mediaset la cosa può essere accettabile, se è pagato coi soldi dei contribuenti allora no, perchè la polizia è pagata per fare altro. Resta il fatto che viene utilizzato un ente pubblico per fini privati.

Francesco S.

RobertoV, dai non prendiamoci in giro, quanti centesimi di corrente avranno speso? Semmai si sarebbero dovuti far pagare il disturbo, ma non credo che la Polizia di Stato possa accettare soldi da Mediaset o qualsiasi altra azienda privata, dove sta la clericalata del laboratorio oggettivamente? L’avrebbero potuto fare anche sulla Monnalisa.

Per me una clericalata è:

L’attribuzione da parte di un rappresentante delle Istituzioni o di un’Istituzione o di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni o di un mezzo pubblico di informazione di un privilegio sociale, economico, morale ad una particolare religione/credenza.

La rielaborazione di per sé non rientra nel mio criterio. L’attribuzione sì. Chi fa l’attribuzione? La stampa o la Polizia? L’attribuzione sembra che la faccia il quotidiano. I quotidiano è un mezzo pubblico di informazione? Sì, percepisce finanziamenti pubblici? Allora la clericalata è de La Repubblica e gli altri giornali che percepiscono finanziamenti pubblici.

Poi si può discutere se la Polizia si possa fare o meno tali ricostruzioni, ma questo esula dall’aspetto clericale o meno, almeno dal mio punto di vista.

Comunque il primo posto io lo avrei dato alle maestre perché oltre che beccare almeno 2 dei miei criteri, fanno anche una discriminazione tra alunni su base religiosa.

Monsieur Bovary

@ RobertoV, Francesco S.

In effetti stabilire il vincitore fra tante porcherie è difficile; per quanto riguarda la Scientifica romana, anche posto che i costi siano stati ridotti e coperti (sempre che sia possibile) da privati, quello che rende preoccupante quest’impresa ridicola è la NORMALIZZAZIONE di tutto quanto pertiene alla Chiesa cattolica o a qualsivoglia altra religione.
Così com’è normale dare SEMPRE voce a #papafrancesco e alla CCAR (e solo a loro) sui temi etici e sociali; com’è normale che il suddetto pontefice tenga un discorso per Expo (e perché non anche esponenti politici di tutti gli altri Paesi partecipanti?); com’è normale che il Primo canale della radiotelevisione di Stato trasmetta ogni tre giorni la solita fiction pro-cattolica, da “Il cielo ci aiuti 1,2,3 stella” a “Madre, aiutami”, passando per Maria Goretti e Bakhita; com’è normale che la croce campeggi in scuole, ospedali, municipi, tribunali…

RobertoV

Francesco S.
Una ricostruzione di questo tipo non pensi che richieda parecchie ore di lavoro e persone dedicate?
Pensi veramente che basti solo schiacciare un bottone e che tutto avvenga in modo automatico?

Sandra

“Succede sempre più spesso agli esperti della Scientifica – spiega Carlo Bui direttore dell’Uacv (Unità analisi crimine violento), con un passato da studioso di pittura, nobilitato dalla partecipazione al restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci – di essere chiamati a investigare sul passato fianco a fianco di archeologi, restauratori, storici. Sono, infatti, molte le tecniche d’analisi utilizzate nei laboratori della polizia che possono essere applicate a questo tipo di indagine speciale volta ad accertare una verità storica. (…)
Sulla ricostruzione dei volti l’Uacv ha svolto ultimamente un lavoro di grande suggestione: disegnare il volto di Gesù bambino partendo dalla Sacra Sindone, ovvero dall’immagine di un adulto di 33 anni. Più che il supporto informatico, è stata determinante l’abilità del disegnatore, Andrea D’Amore, che abituato a invecchiare i ritratti di persone giovani, come nei casi di latitanti o persone scomparse, in questo caso ha dovuto compiere un’opera di ringiovanimento del volto che ha comportato tra gli interventi più creativi, la riduzione della mascella, il rialzo del mento, la correzione della gibbosità nasale di probabile origine traumatica presente nel voltoto sindonico. La risonanza del sorprendente “ritratto” di Gesù bambino, richiesto dalle reti televisive Mediaset per uno speciale andato in onda durante le scorse festività natalizie, ha varcato i confini nazionali.”

da ht tp://www.poliziamoderna.it/articolo.php?cod_art=470, aprile 2005
Uacv:

francesco s.

Roberto l’esecuzione è veloce, non parliamo di giorni di elaborazione e di disegno dell’artista, ma di qualche ora, una ricostruzione del genere ha un impatto economico molto basso se fatta una tantum. Mi pare che l’argomento costo sia irrilevante, secondo me ovviamente.

Sandra

E questa, era o non era una clericalata?

Conferenza del Dott. Carlo Bui, Direttore dell’Unità per l’Analisi del Crimine Violento (Polizia di Stato), “Tecniche di Polizia Scientifica applicate all’uomo della Sindone”
Lunedì 4 dicembre, dalle 15.30 alle 17.00, Aula Tesi
(Conferenza per il corso ‘La Scienza e la Teologia di fronte alla Sindone”, diretto da P. Gianfranco Berbenni ofm cap.)

ht tp://www.srmedia.org/Portals/0/newsletter/srmnewsletteritaliano10.pdf

francesco s.

Sandra
Sembra una conferenza in un’università privata, se viene pagata dallo stato italiano o il Dott. Carlo Bui ci va ufficialmente a nome della Polizia di Stato o a nome suo.

Sandra

L’università privata è l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Istituto scienza e fede e la conferenza era nell’ambito del corso Master in Scienza e Fede. A quanto pare c’è il diploma in studi sindonici. Leggo che l’ateneo è sostenuto dai legionari di Cristo, bell’ambientino. Vedo che tiene conferenze in un “Serra club” di Roma, movimento laico per il sostegno alle vocazioni sacerdotali. Mah.

Sandra

Sembra che quella della polizia e della sindone sia una vecchia notizia, almeno, risulta pubblicata dal NYT nel 2004:
ht tp://www.n y times.com/2004/12/26/international/europe/26italy.html

Sandra

ht tp://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/23/solito_invecchiamo_Una_sfida_nata_co_9_041223071.shtml

Sandra

“La risonanza del sorprendente “ritratto” di Gesù bambino, richiesto dalle reti televisive Mediaset per uno speciale andato in onda durante le scorse festività natalizie, ha varcato i confini nazionali e ora, in occasione dell’Ostensione, è stato ripreso dalla stampa inglese, tra cui i siti web del Daily Mail e di The Independent.”

Certo che i “giornalisti” di Repubblica pubblicano qualsiasi cosa, senza controllare, nemmeno la messa in onda del fantomatico programma mediaset risalente a soli sei mesi fa.
Tra l’altro Repubblica nel 2004, a differenza del Corriere e del Giornale, non aveva riportato il programma di Retequattro e la ricostruzione della scientifica. Deriva clericale o deriva semplice?

francesco s.

La prima volta che ho letto l’articolo ho avuto un déjà-vu e non capivo perché, ora è tutto chiaro.

Giorgio Pozzo

Comunque, come uccisore di draghi, questo san Rufillo di Forlimpopoli può andare a mangiare sapone.
Rispetto a san Giorgio, che il drago lo uccise tutto da solo, questo è una mezza calzetta….
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
http://www.santiebeati.it/Detailed/92112.html

Per avere un’idea del diffusissimo culto che il santo cavaliere e martire Giorgio, godé in tutta la cristianità, si danno alcuni dati. Nella sola Italia vi sono ben 21 Comuni che portano il suo nome; Georgia è il nome di uno Stato americano degli U.S.A. e di una Repubblica caucasica; sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia e altri dell’Est europeo, portarono il suo nome.
È patrono dell’Inghilterra, di intere Regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria (*)e di centinaia di altre città e paesi. Forse nessun santo sin dall’antichità ha riscosso tanta venerazione popolare, sia in Occidente che in Oriente; chiese dedicate a s. Giorgio esistevano a Gerusalemme, Gerico, Zorava, Beiruth, Egitto, Etiopia, Georgia da dove si riteneva fosse oriundo; a Magonza e Bamberga vi erano delle basiliche; a Roma vi è la chiesa di S. Giorgio al Velabro che custodisce la reliquia del cranio del martire palestinese; a Napoli vi è la basilica di S. Giorgio Maggiore; a Venezia c’è l’isola di S. Giorgio.
Vari Ordini cavallereschi portano il suo nome e i suoi simboli, fra i più conosciuti: l’Ordine di S. Giorgio, detto “della Giarrettiera”; l’Ordine Teutonico, l’Ordine militare di Calatrava d’Aragona; il Sacro Ordine Costantiniano di S. Giorgio, ecc.
È considerato il patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli scouts, degli schermitori, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio, contro le eruzioni del vulcano.

(*): hanno dimenticato nientepopodimeno che Mosca…….

Diocleziano

E nondimeno lo hanno dimenticato come patrono nientepopodimenoché dei lattai. 😆

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