L’Uaar “rifonde” al prof. Coppoli lo stipendio trattenuto dallo Stato

Domani si terrà il convegno “Laicità e scuola pubblica. A che punto è la notte?”, organizzato dal circolo Uaar di Terni insieme ai Cobas e all’associazione culturale “Civiltà Laica”, con la partecipazione, tra gli altri, di Piero Bernocchi (dei Cobas-Scuola) e Franco Coppoli, il docente sospeso per un mese dall’insegnamento e dallo stipendio per aver rimosso il crocifisso dalle aule dell’Istituto “Allievi – San Gallo” di Terni, nel quale insegna.

Nel corso dell’incontro l’Uaar consegnerà a Coppoli lo “stipendio” raccolto dai circoli e dagli iscritti dell’associazione per risarcirlo del danno economico subito ad opera delle autorità scolastiche che lo hanno punito per aver preteso di insegnare in una aula scolastica priva del crocifisso.

Il provvedimento, comminato lo scorso 1° aprile, non scendeva in particolari limitandosi a rilevare che il comportamento contestato a Coppoli costituiva «una violazione dei doveri connessi alla posizione lavorativa cui deve essere improntata l’azione e la condotta di un docente», ritenendo quindi «legittimo» «erogare la sanzione disciplinare della sospensione dall’insegnamento per trenta giorni».

Con l’iniziativa di domani l’Uaar esprime tutta la propria vicinanza al prof. Coppoli, colpevole unicamente di aver tentato di ripristinare la laicità della scuola pubblica.

Comunicato stampa Uaar

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37 commenti

Tiziana

un bel gesto che non sana la gravità della questione. è esattamente come quei deputati che danno l’elemosina del loro ricco stipendio per giustifuicarsi di prenderlo e stare in parlamento a prendersi tutti i benefici

francesco s.

No signora, si sbaglia. Il paragone è a dir poco offensivo. Non stiamo parlando di onorevoli (o presunti tali) ma di persone comuni (i soci dell’UAAR) che lavorano – non di privilegiati – e che hanno voluto mostrare solidarietà al professore.

Poi l’UAAR sta fornendo sostegno legale al professore per quanto riguarda il piano “istituzionale”.

Tiziana

Guardi francesco s. rispondere sempre in modo impulsivo è un errore. se uaar avesse chiesto di fare una collletta per aiutare copoli avrei senz’altro partecipato così come ad altre campagne. rimane il fatto che credo sia più equo continuare ad aiutare coppoli anche (AMNCHE)* in altro modo. Grazie.
* che immagino l’uaar farà

Massimo Maiurana

Sì, infatti l’Uaar ha sempre sostenuto le spese legali del prof. Coppoli, che ovviamente pesano più che uno stipendio. L’iniziativa di risarcimento dello stipendio è invece dei circoli e dei soci che hanno voluto mostrare solidarietà nei confronti di Coppoli, quindi una raccolta fondi prevalentemente interna (a cui si è aggiunto qualche simpatizzante) in cui ruolo dell’Uaar come associazione è consistito semplicemente nel mettere a disposizione i propri conti correnti per raccogliere il denaro e inoltrarlo a Copoli attraverso il circolo locale.

Monsieur Bovary

Il gesto mi pare nobile; tuttavia ho delle perplessità, nel senso che sembra quasi che l’UAAR si faccia carico di un dovere che perterrebbe allo Stato: reintegro, tante scuse e calci nel didietro ai dementi che l’hanno… messo in croce.
Non vorrei che a lungo andare l’UAAR o qualunque ente/persona che abbia a cuore la laicità si costituisse come una sorta di “stato laico parallelo” che mette come può una pezza alle abnormi mancanze dello Stato sul piano della laicità e dell’aconfessionalismo… se così fosse potrebbero fioccare accuse di “somiglianza” alla CCAR, che come tutti sappiamo viscidamente attrae a sé molte persone con il suo ruolo di stato sociale secondario (in realtà, una sorta di outsourcing con cui lo Stato finanzia a pioggia la CCAR stessa per le sue pretese opere sussidiarie, ad es. nell’istruzione e nella sanità).
In breve, bello il gesto, ma ricordiamoci di continuare ad esigere ciò che va esatto da chi di dovere.

francesco s.

E’ stato un moto proprio di molti soci, non lascia indifferenti quello che è successo al professore.

Alessandro

E’ proprio come dici tu, ossia in questo caso l’UAAR si è fatto carico di un dovere che in teoria è dello stato. Ma si sa, siamo in Italia, quindi… L’obiettivo dell’UAAR con questo gesto non è tuttavia sostituirsi allo stato (quello è una sorta di effetto collaterale) ma più che altro di esprimere solidarietà a quest’uomo che secondo me è un eroe, e in secondo luogo anche quello di dare un segnale forte: una raccolta fondi significa che ci sono molte persone a sostenerlo. E’ necessario che sia i cittadini sia chi governa si renda conto che c’è una moltituidine di atei (o meglio, laici) in questo paese che da troppo rimangono inascoltati. Questo gesto è un (per quanto piccolo) passo verso quella direzione. Speriamo il primo di una lunga serie.

bruno gualerzi

“Laicità e scuola pubblica. A che punto è la notte?”

Ottimo titolo per il convegno… anche se la notte per la laicità è scesa da tempo non solo nella scuola.
Per la quale non si può nemmeno dire che si è toccato il fondo, perchè ad ogni’riforma’ si riesce sempre ad andare ‘oltre il fondo’.

Federix

Come dicevo a commento di “Il governo impugna la legge del Friuli Venezia Giulia sul biotestamento”, il governo Renzi sta minando le basi della laicità nella scuola pubblica, con la legge chiamata, con linguaggio molto orwelliano, “la buona scuola” (fatta passare per “riforma” per nascondere la deliberata e catastrofica restaurazione di princìpi medievali che essa in realtà è): con il semplice fatto di dare ai presidi facoltà di assumenre gli insegnanti per chiamata diretta anzichè per concorso, e poi di premiarli come vuole lui (e soprattutto chi vuole lui), apre porte e portoni alle scelte filovaticane dei presidi filovaticani. E quand’anche un preside non fosse filovaticano, apre porte e portoni al clientelismo istituzionalizzato.

Diocleziano

Non so se lo scopo finale dovrà essere una lobby di insegnanti filovaticani, forse più semplicemente filorenziani, da sommare al battaglione di ottantisti (quelli degli 80€ al mese)… col supporto della nuova legge elettorale avremo anche noi il ”caro presidente renzi” garantito a vita. 🙁

Federix

@ Diocleziano
Mah… Sì, può anche darsi che l’intenzione principale di Renzi non sia favorire il Vaticano, ma penso che comunque favorire il Vaticano sarà un effetto collaterale di questa “riforma”. Secondo te no?

Diocleziano

Federix
In effetti sarà un mix delle due cose; sento di manovre per una specie di privatizzazione della scuola: potrebbe essere l’occasione per la chiesa di riciclarsi come punto di riferimento ineludibile della società, considerando il tramonto della fede e dei fedeli. Un business paragonabile a quello della sanità.
.
(L’ultima delle grida renziane recita «Basta con i presidi passacarte», mi domando come questi pallidi passacarte di lungo corso possano metamorfosizzarsi dall’oggi al domani nei brillanti manager fantasticati dal ‘caro presidente’. Fermi restando tutti i dubbi su favoritismi e intrallazzi che ne possono nascere. Ingenua la proposta dei 5* sul divieto di assumere parenti: basterà scambiarsi i parenti e il gioco è fatto).

giovanni da livorno

Spero, reputo, suppongo e opino che se il giudice del lavoro, annullerà quel provvedimento, profondamente ingiusto (e, per inciso, penso con orrore a quando i presidi avranno più potere…..), il prof. Coppoli, non mancherà di rifondere l’uaar, di quanto quest’utlima gli ha anticipato.
Saluti. GdL

mafalda

Ottima iniziativa quella di rifondere lo stipendio al professore.
Off topic, ma in tema con le buone notizie: il contributo dell’8 x mille alla chiesa cattolica è calato del 2% relativamente ai redditi del 2011. Poco, sì, ma meglio di niente.

Federix

@ mafalda
E “forse” una buona notizia…
Mi chiedo se il calo del 2% del gettito dell’ottopermille alla chiesa cattolica sia (solo o anche?) conseguenza dell’avanzare della crisi economica, cioè del fatto che gli italiani (credenti compresi), avendo avuto nel 2011 redditi inferiori a quelli del 2010, nel 2011 hanno pagato meno tasse che nel 2010 e di conseguenza è diminuita anche la quota dell’IRPEF che è stata regalata alla chiesa…

Giorgio Pozzo

Infatti, bisogna vedere se
1) è calato l’ammontare del gettito 8×1000 alla CCAR
2) è calato il numero di consensi per l’8×1000 alla CCAR
oppure, tutt’e due le cose.
“Chiedilo a loro”…. :mrgreen:

Diocleziano

Al numero 1) intendi dire che è calato il gettito irpef tout-court, in questo caso il calo è per tutti i percipienti.
(prometto: percipienti non lo dirò mai più…)

G.B.

@ Federix
@ Diocleziano
E’ probabile che dalla pessima scuola di Renzi traggano vantaggio principalmente i clericali, ma, quand’anche così non fosse e i privilegi fossero “equamente” ripartiti fra ammanigliati e tirapiedi di diverse appartenenze, credo che impegarsi contro questa legge rientri pienamente nelle finalità dell’UAAR, se è vero che l’unico matrimonio giustamente indissolubile è quello tra laicità e stato di diritto.

Diocleziano

Concordo. Quello che da sempre mi lascia perplesso è il fatto che non ho mai sentito nessuno, della base o dei sindacati, farsi sentire sulla vergogna degli insegnanti di religione, che ingurgitano risorse a scapito della categoria. Forse a loro piace perdere facile.

Federix

@ GB
Ovviamente concordo anch’io.

@ Diocleziano
Già. Suppongo che i sindacati, COBAS incluso, siano forse timorosi di andar contro il (presunto) “sentimento religioso” della “maggioranza” dei cittadini, se dicono qualcosa “contro” gli insegnanti di religione…
Arrivo a chiedermi se i sindacati si metterebbero in qualche modo contro i (supposti) “diritti acquisiti” degli insegnanti di religione.
E, riguardo ai cittadini, mi chiedo quanti siano coscienti del fatto che gli insegnanti di religione ingurgitino a sbafo risorse della collettività.

Infine: se anche questa questa “restaurazione” fosse sottoposta all’approvazione dei cittadini attraverso un referendum popolare, mi chiedo quanti nostri concittadini andrebbero a votare, visto il boicottaggio istituzionale e mediatico che è stato fatto dei referendum da moltissimo tempo a questa parte con conseguente mancato raggiungimento del famigerato “quorum”; e questo vale anche per tutte le altre “leggi vergogna” di Renzi: Spending review, Jobs act, Italicum… Anzi no: la Spending review non credo possa essere nemmeno assogettata a referendum, non essendo ammesso il referendun per le leggi finanziarie e fiscali 🙁

RobertoV

Lo credo che è contraria, perderebbero clienti e persone da sfruttare.

Federix

@ RobertoV
Sì, certo.
Però quello che volevo comunicare è che ad un vescovo, emissario della Cei per giunta, viene oscenamente permesso di parlare nel Parlamento italiano come fosse un parlamentare della Repubblica Italiana… 🙁

RobertoV

Federix
Ma in Italia la religione cattolica è di fatto ancora religione di stato.
I nostri politici e le nostre istituzioni continuano a considerare vescovi & C. di fatto ancora funzionari dello stato come se nulla fosse cambiato. Per fortuna che la chiesa poi dice di non fare politica …….

RobertoV

Costituita presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) la Commissione su pluralismo, libertà e studio delle scienze religiose nella scuola (COPLES).
http://www.chiesavaldese.org/aria_press.php?ref=36

Chissà come si concilia la pluralità religiosa e culturale con l’imposizione del simbolo di un’unica religione a cui sono concessi i privilegi, per di più di derivazione fascista.

Certo che togliere un mese di stipendio ad uno per aver tolto un crocifisso del valore di qualche euro, magari made in China.

Frank

Il prof. Coppoli avrebbe diritto di accedere al fondo speciale istituito con la Legge 512/99.

francesco s.

Questa per sorridere abbisogna di andarsi a cercare cosa tratta la legge.

😆

benjamin l'@sino

Bella iniziativa, quella della “colletta”. Concordo con chi ha puntualizzato il valore anche (ma certamente non solo, perché uno stipendio in più o in meno per molte persone può fare la differenza) simbolico di supporto morale, di vicinanza. Quella colletta rappresenta a tutti gli effetti un atto rivoluzionario, un atto che sancisce una presa di distanza da un atto d’un organo dello Stato che ha cessato d’essere un organo dello Stato per farsi qualcos’altro. Volendo essere forse più ottimisti del dovuto potrebbe anche significare la concreta possibilità che quando lo Stato (ormai fasullo, avendo perso la propria connotazione teorica di aggregazione di cittadini per trasformarsi in organo di gestione aristocratica del potere) si allontana dai cittadini, questi sanno farne a meno riappropriandosi di ciò che appartiene loro — la possibilità d’autodeterminarsi. E’ da tempo che tra organismi di stato e Stato non c’è più coincidenza; forse è stato sempre così. So di essere altisonante, ma mi viene così. 🙂

Sugli insegnanti di religione… più che puntare a liberarsene (sono comunque gente che lavora, e tra loro sono molti gli onesti con un buon grado d’esperienza) sarebbe bene puntare a fare in modo di liberarli da quell’oscenità che è il ricatto del nulla osta vescovile (non dissimile dall’altro ricatto che si prospetta, quello dei dirigenti podestà). Almeno come primo passo. I passi successivi dovrebbero, a mio avviso, puntare a riconvertirli per impiegarli in attività più costruttive di quelle attualmente assegnate, perché per come è ridotta la scuola potrebbero davvero essere una risorsa preziosa.

P.S. Ricorre la giornata della legalità… visto quel che è diventato e rappresenta la Legge, direi che l’illegalità comincia a perdere gran parte della sua repulsività.

Diocleziano

Ben.
Sugli insegnanti di religione farei almeno sei o sette bei distinguo:
”…sono comunque gente che lavora…” in certe parti d’Italia c’è gente che conta
i tombini ed è considerato lavoro;
”…tra loro sono molti gli onesti con un buon grado d’esperienza…” ci sarebbe
da aprire un dibattito sull’onestà di svolgere con competenza un lavoro inutile;
sei sicuro che loro considerino un ricatto il nullaosta vescovile? bisogna pur dare
qualcosa in cambio di uno status, se non erro, che permette di scavalcare gli altri passando a ruolo ecc.;
Sulla riconversione di questi giovinotti non ci perderei il sonno con quella marea
di precari che preme alle porte. Sarà un mio limite, ma vederli addirittura come
risorsa preziosa non ce la faccio… direi che stanno agli insegnanti come i
propagandisti delle farmaceutiche stanno ai medici.
(Non ho capito il senso del P.S., forse è saltata una parola? Direi che in Italia
l’illegalità sia sempre stata attraente)

benjamin l'@sino

Dio… cleziano (permettimi la battuta, dai), non voglio certo dire che la mia esperienza sia onnicomprensiva, però nella mia scuola ci sono due insegnanti di religione che frequento regolarmente da anni, anzi da decenni, e che quindi conosco piuttosto bene sia a livello personale che professionale — una è persona disponibile ed impegnata sulla quale non posso che spendere parole positive; sull’altra, che è un po’ più “appiattita”, potrei effettivamente essere meno ottimista. Rimane il fatto che bisogna stare attenti alle prese di posizione troppo “generaliste”, particolarmente quando si parla di persone. Ad esempio, per le sue caratteristiche, direi che la prima delle due colleghe potrebbe essere un’ottima insegnante di sostegno, e buttarla nel cestino dei rifiuti perché insegna attualmente una materia oggettivamente infausta mi parrebbe davvero una mossa poco costruttiva.

Per quanto riguarda il ricatto vescovile… no, non sono certo che le mie due colleghe attuali lo considerino tale. Ricordo però benissimo un (allora) giovanissimo prete-insegnante che conobbi agli inizi della mia attività nella scuola che era solito spendere parole di fuoco all’indirizzo del vescovo del tempo, per di più lasciandosi scappare certi particolari dei quali non ero a conoscenza che mi lasciavano talora a bocca aperta. Ad esempio, particolarmente succoso era il “ritornello” ricorrente della pretesa/imposizione quasi mafiosa di donazioni annue alla diocesi di riferimento per cifre paragonabili a una mensilità di stipendio. Ora, non so se fossero millanterie o se riportasse il vero, però direi che se si trattava del vero…

P.S. Nel precedente p.s. non manca alcuna parola; l’hai inteso benissimo.

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