La marcia sulla scuola

Sembra proprio non esserci limite ai modi con cui un’ideologia religiosa può essere introdotta in un ambiente come quello scolastico che, almeno in teoria, dovrebbe essere scevro da condizionamenti di parte e mirare piuttosto a formare individui consapevoli. E parlando di ambienti scolastici mi riferisco specificamente a quelli della scuola pubblica, di tutti. Quell’istituzione da cui dovrebbero venire fuori persone con opinioni proprie, maturate sì sulla base di un insegnamento che si vorrebbe quanto più possibile a 360 gradi ma non imposte in modo più o meno subdolo. E invece, purtroppo, ci rendiamo conto che di fronte al culto dominante le difese si abbassano, la scuola diventa permeabile all’ideologia di parte e sempre più impermeabile al principio del rispetto di tutti. E al principio della laicità delle istituzioni da cui il rispetto discende.

Quanto accaduto recentemente in una scuola cesenaticense, precisamente il plesso “2 agosto 1849” del Primo Circolo Didattico di Cesenatico, è solo un episodio significativo della degradazione della scuola in senso confessionale. Stiamo parlando di una scuola che, a detta degli utenti che ci hanno riportato la loro testimonianza, non assolve nemmeno all’obbligo di fornire un insegnamento alternativo all’ora di religione cattolica, venendo quindi meno ai suoi compiti istituzionali prima ancora che a quelli didattici. Una scuola nel cui Consiglio di Circolo è presente la moglie del sindaco ciellino di Cesenatico Roberto Buda. Evidentemente non sono le leggi dello Stato a ispirare primariamente questo istituto ma altro. Il caso in questione riguarda uno spettacolo teatrale preparato in un progetto di laboratorio didattico e rappresentato in occasione della festa di chiusura d’anno. No, non dell’anno solare, festeggiato generalmente a suon di rappresentazioni e canti natalizi a carattere prevalentemente religioso, ma dell’anno scolastico.

Il titolo dello spettacolo è “La marcia dei giganti” e lo stesso si compone di quattro distinte parti in cui i giganti in questione sono quelli della storia, della scienza, dello spettacolo e… della religione cattolica! Proprio così, dopo aver proposto e rappresentato figure storiche, scientifiche e culturali, non necessariamente reali ma anche di fantasia, come è nel caso di Ulisse in ambito storico, si dedica un quarto dello spettacolo a una visione religiosa che tra l’altro pertiene a una materia facoltativa. Un’intera parte utilizzata di fatto per la propaganda di idee religiose che stigmatizzano comportamenti contrari alla dottrina cattolica, celebrando personaggi come Padre Pio, Paolo di Tarso, Don Bosco. I giganti della Chiesa si producono in una vera e propria “marcia sulla scuola”, è proprio il caso di dirlo. Il testo della sceneggiatura è scaricabile dal sito dell’Uaar.

recita-bambini

Già dall’inizio risulta chiarissimo dove si vuole andare a parare perché a essere preso di mira è, guarda caso, proprio l’ateismo. Protagonisti della scena e dell’intera parte due giovani, di cui una non battezzata che per questo rivendica il diritto di fare quello che le pare, di esagerare e poi lasciarsi andare, e soprattutto di mandare tutti a quel paese. Il non credente diventa quindi non una persona che interpreta il mondo in modo diverso da un credente, come semplicemente è, ma una persona che rifiuta le regole e si pone al di fuori della società. Come se le regole della dottrina fossero le uniche possibili. La sedicente religione di pace ha così di fatto individuato il nemico e come tale lo dipinge incitando all’emarginazione. Il tutto in una scuola dello Stato. A corollario, una scena in cui l’eroe Padre Pio scaccia e sconfigge, con l’aiuto degli angeli, il demone del male, mentre la ragazza continua a dichiarare di non credere al diavolo. A questo punto il demone stesso dichiara che gli è molto più facile tentare chi, in nome di una presunta libertà (sic!), nega la sua esistenza. Non c’è che dire, tutto molto educativo. Soprattutto l’aggettivo “egoista” usato dal demone nei confronti della ragazza infedele.

Andando avanti entra in scena un pellegrino errante che continua a stigmatizzare l’ateismo, dicendo “chi non è con noi bestemmia il vero Dio”, e introduce angeli che a loro volta introducono gli eroi di tutti i giorni che con il loro sacrificio hanno illuminato le vie che portano al cielo. Eroi che portano ciascuno la loro croce, proprio in senso fisico, tra cui si distingue una ragazza madre, incinta, che fissa i bambini mai nati. La lotta contro l’aborto, un diritto riconosciuto dalla legge e sancito da un referendum popolare, entra dunque in modo dirompente e discutibile nell’ambiente infantile di una scuola primaria, peraltro usando espressioni tendenziose come “bambini mai nati”. Tutto ciò è semplicemente sconvolgente, siamo in presenza di un abuso di istituzioni pubbliche a scopo di proselitismo. Non poteva mancare a questo punto sul palco l’ingresso della famiglia felice per antonomasia, quella composta da padre madre e figlia che ha superato brillantemente le difficoltà della vita rimanendo unita, mentre evidentemente le coppie che si separano sono semplicemente state incapaci ed egoiste. La ragazza manifesta a questo punto i suoi dubbi sul senso che finora aveva dato alla vita e dichiara di sentirsi prigioniera di se stessa. Una suora (Teresa di Lisieux) la conforta immediatamente mettendola in guardia dalla povertà spirituale persino più importante di quella materiale. “La gente non crede più in Dio”, le dice sdegnata a più riprese.

L’ultimo personaggio ad apparire in scena, Don Bosco, fornisce ai ragazzi protagonisti del racconto la ricetta della santità: allegria, studio, preghiera. Eppure non risulta che questa ricetta sia stata cucinata spesso dal fondatore dei Salesiani, piuttosto Bosco ha sempre dispensato odio e anatemi. Odio verso qualunque concezione del mondo diversa da quella cattolica, con tanto di roghi di libri e bibbie protestanti in piazza, e maledizioni con allegate minacce di morte come quelle nei confronti dei Savoia. Ma ovviamente queste cose non si dicono ai bambini, a loro conviene dipingere Bosco come un educatore buono e compassionevole e parlare loro invece di aborti, divorzi, ateismo scellerato. Il tutto culminante in un gran finale sulla ritrovata fede e annessa intonazione del “Gloria in excelsis Deo”.

Non sembra proprio che quel crocifisso dietro la cattedra sia un “simbolo passivo”, come ebbe a definirlo la Grand Chambre della Cedu. È più che mai attivo insieme alle dueore di indottrinamento cattolico, che pur essendo teoricamente materia facoltativa diventa di fatto semi obbligatoria essendo inserita nel normale orario delle materie curriculari, costringendo chi non intende seguirla a combattere per vedersi riconosciuto il diritto di fare altro. Un binomio che già da solo sarebbe ampiamente descrittivo del carattere confessionale della scuola statale ma che purtroppo pone le basi per ulteriori clericalismi, come quelli messi in atto sfruttando la rete degli insegnanti di religione, scelti dal vescovo e pagati da tutti. Come gli atti di culto a scuola, o con le scuole. E le iniziative culturali come questa di Cesenatico, che ci si aspetterebbe di trovare dalle suorine ma non certo in una scuola statale.

Massimo Maiurana

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114 commenti

Gianluca

Che schifo. Non pensavo si potesse arrivare così in basso. Ma a livello legale non si può fare niente contro questo scempio? Tra i genitori non ha protestato nessuno?

FSMosconi

Già da metà riassunto mi aspettavo spuntassero con una marcetta i Figli della Lupa a celebrare il colonialismo in Africa, Grecia e Europa nord-orientale come celebrazione della civilizzazione di “barbari non cattolici”
Voltastomaco assicurato.

mafalda

Avevo paura a leggere l’articolo e ora capisco perché. Sono allibita, non tanto dai genitori, quanto dagli insegnanti e dal dirigente, per i quali non bastano tutte le peggiori parole di disprezzo che conosco. Niente giustifica una cosa del genere in una scuola pubblica.

G.B.

@ mafalda
Magari in quell’ambiente ci sarà anche qualche insegnante perbene, offeso/a da spettacoli del genere. Possiamo immaginare come possa vivere in un tale contesto, magari sotto continue minacce di sanzioni se osa alzare la testa contro un simile schifo? E nella “buona” scuola che stanno preparando Renzi e i suoi con i dirigenti-padroni che faranno alto e basso non dovrà addirittura stare attento/a a difendere il suo posto di lavoro? Insomma quanto ci vuole a capire che le belle “innovazioni” alle quali si è assistito nella scuola italiana almeno dall’epoca del ministro Berlinguer e poi proseguite sotto i suoi successori fanno tutte il gioco della feccia clericale?

mafalda

Hai ragione, nella scuola di Renzi non ci si potrà opporre agli obbrobrio di qualunque tipo, a meno che non sia il team docente o il plesso a far muro. Ma è grave lo stesso, visto che ancora oggi si può parlare. Io non ho potuto oppormi alla visita del vescovo perché era stata già approvata in istituto, ma ho ridicolizzato l’evento davanti ai colleghi e ho detto che non avrei partecipato quel giorno.

Serlver

Se queste cose succedono nella “laica” scuola pubblica, chissà cosa succede nelle madrasse private?
Comunque, scusate, ma una cosa del genere non può essere lasciata passare in cavalleria, qui urgono esposto e denunce a livello ministeriali e anche in tribunale- L’avvocato dei giuristi cattolici ha rotto le p*** con querele pretestuose e l’uaar locale di Cesenatico non può far niente.
P.S. spero che qualcuno abbia registrato la recita. Ma più che altro mi chiedo come mai non ci siano stati genitori che si sono opposti a questo schifo.

mafalda

Anche secondo me bisogna far qualcosa, inondiamo di mail l’istituto, tanto per cominciare. È grave far fare una cosa simile a dei ragazzi, figuriamoci a dei bambini.

Osvaldo

Grazie.
E in una scuola elementare fanno una recita che tratta (anche) dell’aborto? Non lo so, ma già solo questo mi sembra un grave abuso, o sbaglio?

gmd85

@Osvaldo

Ma se fanno IRC anche nella scuola dell’infanzia. Prendili da piccoli, gesuiti style…

Sandra

Su yt c’è la recita del 2009 degli studenti del liceo della comunicazione (che sembrano aspiranti a xfactor). Una cosa allucinante, io ho visto il pezzo della ragazza che ha abortito, che per fortuna è stata cassata in questa versione per i bambini.
Ma io dico, questi bambini avranno portato a casa questo testo da imparare, possibile che non ci sia stato un genitore uno che abbia dato un’occhiata e si sia almeno meravigliato? Anche fosse stata la recita dell’ora di religione – e a questo punto si può immaginare che non ci siano nemmeno bambini esonerati – per i quali l’attività alternativa prevista sarebbe l’uscita anticipata… – ma insomma è un testo orrendo.

RobertoV

Cosa sarebbe la chiesa cattolica senza la propaganda ed il potere?
Hanno assoluto bisogno della religione di stato di fatto. Non possono giocare ad armi pari e, quindi, hanno assoluto bisogno del controllo sulle scuole visto che le nuove generazioni tendono a sfuggirle di mano. D’altronde lo stesso papa ha detto chiaramente che la chiesa non è una democrazia e mai lo sarà: come ci si può, quindi, aspettare che rispetti le regole democratiche?
Il fatto che nello spettacolo citino Don bosco è eloquente: basta andarsi a leggere cosa scriveva veramente. Altro che esempio per i giovani! Lo spettacolo sembra più uno spettacolo scritto nell’ottocento da Don Bosco. Che cose del genere le facciano vedere in una cattedrale è una cosa, grave che vengano rappresentate in una scuola pubblica, per di più a dei bambini. Per par condicio mi aspetto uno spettacolo sui preti pedofili e le coperture di cui hanno goduto …….

Il curriculum del sindaco Buda è “da incorniciare”. DC + Berlusconi, tutto impegnato ad evidenziare la sua fede e la sua militanza religiosa ed ossequio ai potenti.

michela

Sono un genitore della sopracitata scuola,vorrei un consiglio su cosa fare,perche purtroppo Cesenatico si divide tra bigotti e menefreghisti …sono veramente scoraggiata.
Anche chi non ha approvato affatto il contenuto,ha poi deciso di lasciar perdere e loro si fanno forza di questo.Almeno questa volta vorrei che i responsabili ne pagassero le conseguenze.

sumadart son

@michela:
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Il mio consiglio è alzare le chiappe ed emigrare in una cittadina il meno italiota possibile O addirittura verso un capoluogo di provincia (Rimini che è vicino non andrebbe bene ?) oppure meglio ancora Bologna (se non altro ad 1M abitanti come area urbana dovrebbe arrivarci).

Se invece (come me) detesti la cultura e il modus-pensandi italiota che si sta diffondendo in una comune grande, medio, piccolo che sia della nazione italietta (degli italioti) ED avresti paura di avere figli italioti (io non ne ho..ma se ne avessi avrei il terrore di avere figli italioti) allora il mio consiglio più sincero è:
“SE ne hai la possibilità emigra E vai in una nazione più civile anche se dal clima peggiore ma di sicuro potrai sfuggire alla cultura italiota dilagante ma che piace tanto al popolino italiota”.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Diocleziano

No, mago, non guardare solo nel passato… il futuro è che dovranno essere ‘loro’ ad alzare le chiappe e andarsene. Sono agonizzanti ma vogliono far credere di avere ancora sangue in corpo; bisogna battere colpo su colpo, ridicolizzarli, togliergli la parola, sfinirli.

sumadart son

@non_Esiste_Cleziano:
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Ma stai parlando degli italioti ?
Sfinirli, toglierli la parola, battere colpo su colpo…mi spiace ma non funzioan così.
Gli italioti sono una massa informe di proto-umani pronti a muoversi come un viscido cubo gelatinoso alla ricerca di qualcuno che dia loro un senso alla loro vita italiota.
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Per intenderci mentre le persone di buoan volontà e leoni nello spirito trovano difficile rispondere alle domande: chi siamo ?, cosa facciamo ?, dove andiamo ? ma ci provano E magari moriranno senza aver ricevuto la risposta definitiva ma comuqnue LOTTANO per avere delle risposte anche parziali gli italioti manco si pongono queste domande.
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I popolani quelli con un minimo di cervell oe materia grigia invece danno risposte del tipo:
*) Chi siamo ?
Gli italioti dell’italietta la terra del sole, della moda, dell’arte il paese più bello del mondo.
*) Dove andiamo ?
Ma non so quest’estate io vado sul classico. Le mie belle due settimanine a rimini non me le toglie nessuno. L’anno prossimo vado in grecia a minkionos ma di sicuro non faccio come mio cugino che si fa trascinare dalla moglie a Budapest alla scoperta delle terme E poi dicono che è una città bellissima. Lo sanno tutti che è piena di put@@@e e le città dell’est sono grigie, piene di gente che va in giro con il carretto E sono sporche e sono tutti poveri.
Poi vai con la moglie ma minchia zio…vai da solo un paio di collant e te le porti a letto tutte che basta poco che loro muoiono di fame…e sono pure belle fi@@e le donne.
*) Cosa facciamo ? Schifo ecco che cosa facciamo. Quest’anno ai mondiali se ero io il CT mettevo Totti in campo con Del Piero fascia laterale mentre Bergomi a centrocamp oE vedevate che si vinceva il mondiale…ma cosa dici no era Baggio da mettere in punta..ecc. ecc. ecc. (solite italiottate da bar dello sport).
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Per cui caro il mio non_esiste_cleziano un modo per “sconfiggere” la massa amorfa degli italioti è gridargli contro (come faccio io qui sul forum) in questo modo ne allontani la puzza E non ti fai prendere dallo spirito italiota che ahime purtroppo anche se latente e in minima parte è dentro un odi noi dato che siamo cittadini ITALIANI (non italioti) dell’italietta.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

mafalda

@ Michela
Spero che almeno tuo figlio non abbia partecipato. Voi siete i genitori, voi siete gli unici col coltello dalla parte del manico. Se voi non volete la recita, la recita non si fa.

michela

No mio figlio non ha partecipato,ma era presente come spettatore.
So che alcuni genitori si erano mossi per bloccarla,ma non so come sono stati convinti alla messa in scena.Io non l avrei mai permesso.

sumadart son

@michela, @mafalda:
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Se mio figlio andava in quella scuola io invece la avrei lasciata andare in scena.
Giusto fare vedere quale è lo spirito italiota E dire al mi o(ipotetico) figlio: “hai visto che tolleranza e che classe gli italioti ? O sei devoto della madonna, padre pio, santi vari, san giuseppe…ed infine il dio omnicomprensivo…oppure sei classificato come persona diabolica”.
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Figlio mio vorresti diventare anche tu da grande un italiota ?
Risposta (che mi aspetterei) sarebbe: “col cavolo !!! Io voglio essere libero e leone non italiota e pecorone !!!”
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Gianluca

@ michela

Hai tutta la mia solidarietà. Se penso che fra un paio d’anni mia figlia andrà alle elementari già rabbrividisco. Prepariamoci a combattere.

Sandra

Cerca di vedere il lato positivo, ossia l’occasione di spiegare ai tuoi figli a come accorgersi delle manipolazioni. Parlano di don Bosco come di quello dell’allegria? Trovi facilmente online quello che scriveva in una specie di manuale per i bravi cattolici sugli ebrei, cose tipo che nel Talmud dovevano pregare per la morte dei cristiani. Oppure che aveva requisito i libri dei valdesi e li aveva bruciati in oratorio come lezione di vita per i ragazzi. Poi chiedi ai tuoi figli se questa si può dire una brava persona. Si può parlare di tolleranza per esempio, e di quello che tolleranza non è.
Un po’ come si parla degli slogan truffaldini della pubblicità. Siccome devono imparare a riconoscere e a difendersi dalle fregature della comunicazione, questo teatro è l’occasione buona per educare i tuoi figli a essere più attenti. E poi sai, un bambino, nella sua ingenuità, può sempre chiedere alla maestra come mai “l’educatore” che lei dipinge come tanto buono ha detto delle cose tanto brutte degli altri!

sumadart son

Direi che è una scuola italiota fatta per piccoli italioti ED approvata da genitori italioti.
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La cosa dilettevole è che siamo nella catto-comunista emilia-romagna dove il piddi`cicci` del giovINE rottamatore prende percentuali da oltre il 50% E quindi non vedo di cosa vi stupiate.
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E’ una scuola italiota che piace al popolino italiota di Cesenatico.
Immagino chi vuole potrà iscrivere il figlio ad un’altra scuola E non subire queste italiottate.
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Noto con interesse invece il ruolo che viene affibiato al miosanto preferito tale padre pio:
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A corollario, una scena in cui l’eroe Padre Pio scaccia e sconfigge, con l’aiuto degli angeli, il demone del male
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Direi a questo punto voglio padre pio (identica reale: francesco forgione) nei vendicatori insieme a Thor, Iron-Man, Capitan-America e tutti gli altri…inoltrerò domanda per lui.
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Mi raccomando non dimenticate questo sabato sera di vedere su rai-uno (una bella tivvù italiota DOCG che piace tanto al popolino e di cui magari qualche lettore ne paga felicee contento il canone) il grande spettacolo: UNA VOCE PER PADRE PIO.
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Segnalo (agli italioti che mai dovessero capitare qui) questo interessante link:
http://www.televisionando.it/articolo/una-voce-per-padre-pio-2015-ospiti-il-20-giugno-su-rai-1-anna-tatangelo-roberto-vecchioni-e-gary-dourdan/120807/
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

benjamin l'@sino

Ineccepibile, Maiurana. Si tratta indiscutibilmente d’un distillato di propaganda. Però…
…però non dimentichiamo che non solo i religiosi e i loro “simpatizzanti” amano dilettarsi con questi giochetti propagandistici; basti pensare alla rappresentazione pseudo-storica che ogni anno viene messa in scena a livello nazionale e praticamente in ogni realtà scolastica locale in occasione del 25 aprile, non senza averla prima preparata con un accurato “orientamento” dei programmi didattici.
C’è poi la più “moderna” implementazione d’una capillare azione di propaganda per formare menti acriticamente europeiste, e quell’altra finalizzata a renderle non meno acriticamente “accoglienti”.
Chi si discosta è invariabilmente un mostro e non deve avere possibilità d’aprir bocca, se non per essere etichettato come un rifiuto della società.
Qual è il senso di questo commento? Evidenziare che la propaganda è viva come non mai, e che molte volte per non rendersene conto basta che agisca verso direzioni che combaciano col nostro sentire. A quel punto, magicamente, non è più propaganda — è “formazione”. Ma il limite che separa formazione e propaganda è molto sottile, addirittura etereo, inconsistente.

benjamin l'@sino

Ah, chi fa propaganda spesso preferisce usare “sensibilizzazione” in luogo di “formazione”, o altri lemmi sullo stesso tenore. Ovviamente, la scelta terminologica non modifica di una virgola la sostanza dei fatti.

Diocleziano

Sono solo tecniche di marketing di cui anche (soprattutto) Sua Banalità si serve a piene mani: in questo senso il messaggio odierno di perdonare chi non accoglie i profughi… come prendere due pecore con una rapa: arrogarsi il ruolo di giudice altrui e sottomettere ancor di più il suo séguito belante.

bruno gualerzi

@ benjimin
“Ma il limite che separa formazione e propaganda è molto sottile, addirittura etereo, inconsistente.”

D’accordo, ma ritieni o no che la scuola debba ‘formare’ e non ‘indottrinare’, e nel caso come si fa a stabilire se il limite viene superato dalla parte giusta o da quella sbagliata? Sei sicuro che, ad esempio, parlando del 25 Aprile e dell’Europa come ne parli qui, la tua non sia una scelta ‘di parte’? Non perchè – sia ben chiaro – stai criticando una prassi che giustamente va criticata… e nemmeno perchè, nel caso il tuo giudizio sul 25 Aprile o sull’Europa fosse complessivamente negativo, ciò non sia legittimo… ma non credo (parlo da insegnante in pensione) che ci si possa veramente attestare su una sorta di ‘neutralità’ nel trattare ad esempio di fatti storici e delle ideologie che li sottendono, per cui – con tutti i rischi, enormi, che ciò comporta – credo che si debba comunque sempre’giocare a carte scoperte’, cioè dare esplicitamente una propria valutazione degli avvenimenti mettendo ben in chiaro che si tratta di una valutazione personale, soggettiva, e che ne esistono altre che debbono assolutamente essere conosciute. Tutto ciò è difficile e rischioso, non c’è dubbio, perchè poi nel rapporto con gli allievi gioca un ruolo importante la personalità dell’insegnante, il suo cosiddetto ‘carisma’ (parola che odio, ma la adotto per intenderci), per può risultare facile proporre la propria valutazione come ‘la migliore’… ma di qui bisogna passare per riuscire a formare coscienze critiche, cioè riuscire a trasmettere un modello di onestà intellettuale.

benjamin l'@sino

D’accordissimo, Bruno. L’esempio del 25/4 l’ho scelto, insieme all’altro, perché è di grande attualità e perché esiste una sola versione legittimata. Chi si dovesse permettere di esprimersi “controcorrente” subirebbe, in caso di denunce o controlli, pesanti conseguenze. Ecco perché parlo di propaganda: perché non si ammette divergenza. Probabilmente quello è il discrimine tra formazione e propaganda, nel caso della formazione puoi legittimamente permetterti di prendere una posizione libera, nel caso della propaganda no. Sono molti, molti, gli argomenti sui quali non è consentito a chi si trova in posizione pubblica di prendere una posizione libera ed esprimerla apertamente.
Non intendendo riportare qualcosa che sentirei come più o meno giusto, a puro titolo di esempio pensa alla “giornata della memoria”… la commemorazione riguarda le persecuzioni naziste messe in atto tramite deportazione, internamento e sterminio. Ora, per qualche ragione che considero evidentemente dettata dalla propaganda per l’unilateralità palese, la giornata della memoria riguarda sempre, invariabilmente ed esclusivamente gli Ebrei. Quali sarebbero le reazioni se un insegnante decidesse di trattare l’argomento parlando esclusivamente, che so, dei Testimoni di Geova (anch’essi coinvolti nelle “epurazioni”) tralasciando completamente gli Ebrei? O se qualche insegnante decidesse di trattare in parallelo le persecuzioni inflitte agli Ebrei dal regime nazista e quelle inflitte agli ebrei sotto la guida della Chiesa non tantissimi anni prima? Magari sottolineando per bene i paralleli e le analogie…
Ripeto: la propaganda non ammette divergenza, la formazione sì, anzi la caldeggia. Probabilmente lì sta il discrimine. Nella realtà quotidiana vedo tanta propaganda e assai poca formazione, e non certo soltanto sui temi che ho riportato a puro titolo d’esempio.

alessandro

ciao sumadart, hai usato spesso la parola italiota presumo come crasi di italiano+idiota. In realtà gli italioti erano i greci che si stanziarono nelle coste del sud italia, mentre i Sicilioti in Sicilia 🙂 non era per fare il professorino eh!

Diocleziano

Il termine ‘italiota’ non si riferisce al significato originario, ma con il significato di ‘tamarro’ e di ‘coatto’ rispolverati negli anni ’70. E anche un po’ di ‘fantozziano’.
L’italiano medio forgiato da Bongiorno, Baudo, Bagonghi XXIII, De Filippi… giù giù
fino al Banalissimo…

sumadart son

@alessandro:
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Giusto per intenderci gli italioti posson oessere anche quelli che lambrendetto XVI (un maestro di vita..lo trovi su youtube) chiama piteci.
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Ti invio qualche video istruttivo che delineano molto bene cosa sono gli italioti:
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*) https://www.youtube.com/watch?v=WR8FWj4GYYo
*) https://www.youtube.com/watch?v=1kqsaGjAbv0
*) https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4
*) https://www.youtube.com/watch?v=K67msgbqjv0
*) https://www.youtube.com/watch?v=BFTEO09pdoY
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Questi sono solo degli esempi di italiottaggine reale.
Diciamo che se cerchi bene E ti guardi intorno nella tua vita di italioti ne vedi a chili.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Florenskij

@ Sumadart son. Si dà in caso che il qui presente medesimo sottoscritto fin dalla quinta elementare e forse anche prima abbia deciso di prendere come modello di vita san Giovanni Bosco e il suo alunno preferito, ssn Domenico Savio; deciso autonomamente, in quanto gli altri due fratelli se ne sono ben guardati. Più tardi ( a quindici anni ) è intervenuto il baronetto agnostico-radicale lord Bertrand Russell con il suo “Perchè non sono cristiano”, trovato nella libreria paterna; per cui non si può dire che io sia cresciuto col paraocchi; del resto, tramite envivlopedia illustrata, già a dieci anni sapevo della Notte di san Bartolomeo, della strage di Vassy, della Congiura delle Polveri, della strage degli Armeni e di tante altre cose e cosette.

Quanto agli ITALIOTI, termine che molti si compiacciono di usare per l’allusiva, sarcastica rima con “idiota”secondo Wikipedia essi erano i Greci impiantati nella Magna Grecia, vale a dire quello che per i Greci era l’analogo dell’America per gli Inglesi del ‘600 e del ‘700. Dunque erano Italioti i membri della scuola pitagorica, i raffinati Sibariti, gli abitanti di Nisida, Ischia, Capri e Napoli; città che in realtà è una civiltà a sè, illustrata da una intelligenza ancestrale di cui sono esempi personaggi come gli hegeliani napoletani, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo ( purissimo lirico greco ) e perfino Totò, ovvero il principe Antonio Griffo Focas Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis, più semplicemente Antonio De Curtis; personaggio dalla comicità atipica. Infatti, soprattutto grazie alla sua versatilità linguistica, degna di Ulisse di fronte allo stolido ciclope, creava situazioni surreali, come quella grandiosa del vagone letto, erano gli altri, non lui a trovarsi sbalestrati e a disagio. Tipica la battuta: “Lei è cretino, si convinca!” in cui si rivela la superiorità dell’uomo di classe superiore rispetto al
plebeo goffo e ignorante. “Chiamalo fesso!”… e lei alla stessa stregua definisca gli Italioti per quello che sono: gente intelligente ( fa anche rima ). Quanto alla categoria degli idioti, mi viene in mente la frase di Ettore Petrolini: “Anche un idiota ogni tanto ha un lampo di imbecillità.”

sumadart son

@Florenski:
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So bene che italioti ha un altro significato rispetto a quello che intendo io.
Se hai letto bene i miei post non ho mai fatto accenno ad alcuna popolazione della magna grecia nè tantomeno usato termini da liceo classico.
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E nemmeno capisco il parlarmi della sua libreria cosa c’entra con gli italioti da me descritti ?
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Ho pubblicato un post in risposta ad alessandro con cinque video (spero lo pubblichino) che illustrano bene cosa sono gli italioti. Se vuole documentarsi meglio apra youtube e digiti italioti E comprenderà meglio cosa intendo.
Inoltre vedo mi manda una sfilza di termini da liceo classico scuola che io non ho fatto quindi la ringrazio per le nozioni che mi fornisce.
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Detto questo le ribadisco che la recita a scuola è una delle peggiori italiottate degna degli italioti che si definiscono cristiani e devoti e poi da bravi italioti:
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*) non ascoltano i figli piccoli quando hanno problemi…si si vai all’oratorio a giocare.
*) passa il “negro” a chiedere la carità…E loro vai a lavorare barbone.
*) il loro politico preferito ruba…massì tanto rubano tutti anche io ruberei se fossi li per cui alle prossime elezioni lo rivotano.
*) il genitore anziano in ospedale ricoverato per mesi…E lo vogliono lasciare li a marcire intanto instascarsi la pensione ed i risparmi per rifarsi la cucina nuova come se dovessero partecipare a masterchef (e guai a dirgli che mangiare troppa carne fa male E consumi 20kg di verdura per 1kg di carne…e “aumenti” al tua impronta ecologica).
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Ecco chi sono gli italioti (che lei sembra voler difendere tanto egregio Flroenski) e contro costoro il massimo disprezzo. Sopra ho illustrato un primo campionario ma sugli italioti si potrebbe aprire un portale wikipedia.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

RobertoV

Se ha seguito il metodo Don Bosco allora ha si vissuto col paraocchi e con la propaganda. Evidentemente di Don Bosco ha letto solo la propaganda della chiesa cattolica e le piace la propaganda.
La rappresentazione di questa scuola potrebbe averla tranquillamente scritta lui, solo che non siamo più nell’ottocento.
Chissà che cosa sapeva della notte di San Bartolomeo, la versione cattolica? Perchè una cosa è sapere che certi fatti sono avvenuti, un’altra cosa il come e tutte le pseudogiustificazioni cattoliche. Gli stessi fatti possono essere raccontati in modo molto diverso visto che oggi vi sono anche i negazionisti dell’olocausto, quanto poi reali le versioni questo è un’altra cosa. Non mi pare che lei si discosti mai dalla versione cattolica.
Aver letto Russel cosa aggiunge? Dipende anche dal come l’ha letto. Viste le sue argomentazioni tipiche direi che tutte le letture non rigorosamente cattoliche le ha lette col paraocchi.

Ateo64

@Florenski:
Mi associo a Roberto V ed aggiungo:
che le è sfuggita una cosa fondamentale: lei ha avuto una visione ed educazione impregnata di una certa ideologia diciamo almeno a partire da cinque anni fino a quindici! e dice di non avere i paraocchi?
Lei si rende ben conto di quello che sta dicendo? Direi proprio di no… ed infatti questa sua ammissione-apertura oggi spiega bene quello che lei è e che noi si era ben capito: un indottrinato che crede che leggendo oggi altro tipo di libri possa discettare e di poter ragionare pacatamente sulle sue convinzioni….
Mi creda, tanto lei ci dovrebbe esser avvezzo, non è così. Non perchè in linea di principio questo non sia possibile, anzi avviene e spesso anche, ma perchè è evidente che lei è uno di quei casi che ha subito un imprinting, purtroppo, irreversibile…
Quanto affermo lo si può capire quando, alcuni post addietro, lei ha parlato esplicitamente di “obiezioni che deve superare se vuole rimanere cattolico…” vale a dire, come fece notare gmd85, che qualsiasi dubbio/obiezione viene in qualche modo fugata con spiegazioni ad hoc per poter rimanere fedele al suo convincimento!
Una persona davvero aperta dovrebbe essere pronta, almeno per principio, a valutare ciò che le viene proposto con spirito critico ma se non ha obiezioni valide è intimamente pronta a cambiare idea. Il fatto dover trovare ad ogni costo delle obiezioni per non cambiare idea non la rende molto intellettualmente onesto sia con se stesso che con gli altri.
Molti di noi erano cattolici ma sono riusciti a passare dall’altra parte perchè non hanno voluto a tutti i costi rimanere cattolici al di là di ogni ragionevole critica.

Saluti

Stefano ™

@ Ateo64

Il rilievo era mio, ma non è questo il punto. Se anche vi fosse un briciolo di onestà in quell’espressione essa dovrebbe piuttosto precisare cosa deve accadere affinché Florenskij non sia più credente, quale obiezione, prova o argomento gli farebbe cambiare idea. Sono anni che glielo chiedo senza mai ricevere risposta. In questa situazione, affermare di non essere indottrinato perché legge Russell o chiunque altro è semplicemente il tentativo di apparire di larghe vedute per tenersene strettissima solo una. Lo dimostra il suo ripetere all’infinito argomenti che sono stati criticati senza mai, ripeto mai, rispondere alle obiezioni fondamentali. Se questo non è indottrinamento…

Diocleziano

…obiezioni che deve superare se vuole rimanere cattolico…

La stessa fatica che deve fare chi gioca da solo a scacchi, passando dal
nero al bianco e viceversa, esaminando con occhio critico la posizione,
sorridere e pensare ”Ingenuo! Credevi di cogliermi impreparato…”

Francesco

Ma stiamo scherzando? Questo è stato fatto in una scuola primaria, sono dei bambini che ancora non capiscono la gravità della situazione, chi sono i genitori che hanno permesso un simile scempio? Vorrei sapere, se ne siete a conoscenza, se qualche genitore si sia lamentato dell’accaduto.

Florenskij

@ Mafalda. Come insegnante, in tempi di multiculturalismo nemmeno incipiente ( 1976 ) nella Brianza ancora bianca organizzai un recita di Nstale sulla base drl testo “La Notte Santa” ; così pure feci leggere “Mondo Piccolo – Don Camillo” di Guareschi; molto più tardi feci sentire “Adeste fideles” in latino, già cavallo di battaglia di Bing Crosby ne “Le campane di Santa Maria”, che coinvolse tutti, ma proprio tutti i ragazzi; però quando uscì portai i ragazzi a vedere “Terra e libertà”. Non molto di più, oltre questi accenni, per rispetto alle varie ideologie delle famiglia. Mandammo le figlie nella scuola privata cattolica, ma per questo dovemmo venderci la casetta in montagna.
Non sono favorevole a messaggi troppo marcatamente di parte nella scuola pubblica; in grnersle vale il principio “est modus in rebus”.

sumadart son

@Florenskij
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Mandaste le figlie nella scuola cattolica ma hai venduto la casetta in montagna. BENE…approvo !!!
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Egregi cattolici italioti che leggete…prendete esempio da Florenski.
Volete la scuola cattolica, italiota, piccolo borghese, con le suore, le madonne ad ogni corridoio E che si insegnino i veri valori della santissimia trinità indivisible e unica in un solo modo…che quando dicono questo a me viene in mente questo qui (https://it.wikipedia.org/wiki/Gordian).
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BENE…la volete ?? ED allora la scuola PRIVATA è un lusso e ve la pagate con i vostri soldini E non “pretendere” il buono scuola (concetto molto ITALIOTA) E dare soldi pubblici alle suore, a cielle, alle suore orsoline ed ai preti di padre pio.
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Siete ricchi e buon per voi…siete poveri ma belli andatevi a fare il prestito alla finanziare pago_poc_tante_rat vi daranno una bella brochure colorata E VE LA PAGATE VOI (appello rivolto ai vili popolanacci italioti specie quelli con pochi soldi che fanno pure i liberisti ALLA ITALIOTA e meritocratici ALLA ITALIOTA. Se volete vi spiego come gli ITALIOTI fanno i liberisti e meritocratici.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

gmd85

@Flo

S’è visto il risultato della tua scelta di modello culturale. Gli italioti, oggi, non hanno nulla della discendenza di cui parli, non ti agitare.
Hai venduto la casetta in montagna? Benissimo, fai da esempio.

Non sono favorevole a messaggi troppo marcatamente di parte nella scuola pubblica; in grnersle vale il principio “est modus in rebus

Di fatti: Mondo piccolo, La notte santa, le campane di Santa Maria e Adeste fideles…

Engy

ciao Florenskij,
diciamo che ti credo … ad ogni buon conto, non sei pentito di aver venduto la casetta in montagna? 😉

sumadart son

@engy:
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Vai tranquilla che il suo amico dio in paradiso gli ha riservato uno chalet di extra-lusso con jacuzzi, sauna finlandese, sky-pass illimitato sulle piste sci del paradiso E visto che ieri difendeva tanto gli italioti riceverà pure illimitato per sempre:
sky-super-calcioHD-premium-all_inclusive
(con tutta_la_ciempionslig_e_pure_il_campionato_groendalndese).
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

francesco s.

Certo è che è un vero schifo, peggioriamo invece di migliorare. Le clericalate di questa settimana un po’ fiacche m’avevano fatto ben sperare. Con questa storia abbiamo recuperato, mi pare.

sumadart son

@francesco_s:
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Alla grande lo ho pensato anche io :-).
Diciamo che io sul post delle clericalate ho cercato di “ravvivarlo” postando le padri-piottate 🙂
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Florenskij

@ sumadart son. Mi farebbe un piacere veramente grande se mi indicasse la ditta fornitrice delle sfere di cristallo con cui lei vede passato, presente e futuro… me ne avvarrei certamente, in relazione al Superenalotto. E se facessimo fifty fifty sulle vincite? Per non dire che anche gli amministratori della cassa UAAR potrebbero avvalersene!

@ Sumadart. Non è che lei è parente o amico stretto del mago Otelma? Comunque, in ordine a questa sua propensione per la magia le ricordo una formula portentosa: “Occhio malocchio prezzemolo e finocchio… ” e in aggiunta un campione di successo cinematrografico: il film “L’esorciccio”, con ben quattro “nominations” all’O-SCARP ( premio utilissimo in quanto altamente protettivo per chi ragiona con i piedi ) interpretato da Franco Franche e Ciccio Ingrassia, le colonne d’Ercole della Decima Musa in Italia.

sumadart son

@Florenskij:
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Ho già provato ad usare le mie sfere di cristallo per individuare i numeri del Lotto, superenalotto, e tutti quei giochini che i vari governi italioti hanno emanato nel corso degli anni per fare cassa (in modo italiota) puntando sullo spirito italiota del giocare d’azzardo.
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Bene, dato che le mie sfere di cristallo sono “focalizzate” sul vedere gli italioti quando provo a puntarle su una estrazione di numeri appunto vedo solo una massa talmente vaste e confusa confusa di popolani italioti di ogni risma, colore politico, ceto sociale, squadra del cuore che le mie sfere di cristallo emettono interferenze insistenti di energia mistica.
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Ho inviato dei link di video istruttivi su cosa sono gli italioti. Li guardi (sono solo un primissimo livello di conoscenza) E poi potrà confrontarsi con me sul tema degli italioti di cui dispongo di una vasta conoscenza.
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Per ilresto le dico che con il mago otelma non ho nessuna parentela.
La ringrazio per la segnalaziona cinematografica. L’esorciccio è un grande capolavoro della cinematografia tardo-post-neo-realista del cinema italiano.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

sumadart son

@Florenskij:
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Dimenticavo per ottenere le mie sfere devi studiare ad Hogwarts ed affrontare prove dure.
Vuoi ottenere delle sfere con cui poi poter chiedere quello che vuoi E fare quello che vuoi (anche dimostrare l’esistenza del tuo amico dio) ed allora prova a cercare le sfere del drago.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

giovanni da livorno

@ Sumadart e Florenskji

Pregiatissimi ed illustrissimi Signori che, con i Vostri rimarchevoli interventi magnificate le sorti di questo umile blog, nel leggere le Vostre illuminanti parole, rammèntomi del famoso passo dai Promessi sposi, in cui l’Azzeccagarbugli si defila dall’impegno di proferire un giudizio nel fiero contrasto fra il Podestà ed il Conte Attilio: “Io godo di questa dotta disputa e ringrazio il bell’accidente che ha dato occasione a una guerra d’ingegni così graziosa”.
Solo, un piccolo appunto a Florensckij: nell’Esorciccio, NON c’era F. Franchi ma SOLO C. Ingrassia, che ne curò (con valentìa) anche la regia. La deprecabile assenza del Franchi fu colmata e supplita dall’ottimo Lino Banfi.
Quando si parla di capolavori cinematografici e di pietre miliari della storia della “settima arte”, occorrono precisione e scrupolo oltre l’usato (parmi!).
Vogliate gradire, diletti amici, i sensi della mia più alta e distinta considerazione. GdL

“Il rifiuto delle lodi è un desiderio di essere lodato due volte”.
(F. de La Rochefoucauld)

sumadart son

@giovanni_da_livorno
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Tu si che sei un vero cinefilo (Florenskij prendi esempio) …anzi mi meraviglio come possa essermi sfuggito il fatto che nell’esorciccio appunto non c’era Franco Franchi.
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Ben lieto quindi che lei apprezza le mie perle di saggezza sulla popolazione italiota che Florenskij tenta invano di difendere citando preti, santi, don e porporati vari oltre a voler attribuire agli italioti una qualche parentela con la grande cultura classica della Magna Grecia.
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@Florenskij:
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Si faccia un bel giro a rimini questa estate E vede che bel campionario di italioti vedrà.
Entri in un bar dello sport (se lei abita in brianza…vada in quelli di Olginate Comasco) E discuta durante un incontro di calcio estivo sul perchè la giuventus ha perso la ciempions-lig E poi la sfido a trovare un qualche parallelismo tra costoro E i prodi colonizzatori, pionieri, scienziati e filosofi delle polis greche.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

RobertoV

La rappresentazione riporta il classico luogo comune propagandistico che rifiutare le regole cattoliche implichi il non voler regole.
E’ come dire che rifiutare l’ordine monarchico (a cui la chiesa è stata pesantemente legata) significhi sostenere uno stato senza regole.
Da questo stupido assunto si dovrebbe dedurre che anche un protestante che non rispetta le regole cattoliche non vuole regole, così come un ebreo o un buddhista, ed invece seguono altre regole.
Le regole vengono da dio solo per i credenti. Per un non credente le regole vengono invece dalla società umana e devono regolamentarla e non sono immutabili. Non riconoscono l’autorità di un dio o dei suoi autoproclamatisi rappresentanti. Il fatto che le regole possano essere opportunamente modificate non significa che non si vogliano regole.
Gli stessi cattolici accettano le loro regole, ma rifiutano altre regole che non condividono. Quindi dovremmo concludere che sono loro che non vogliono regole. Ed in generale gli italiani a maggioranza cattolica non amano le regole.
Nel caso della rappresentazione contestata sono convinto che se per par-condicio venisse proposta una contro-rappresentazione questi cattolici si opporrebbero, perchè loro vogliono l’assoluta libertà per loro, ma non per gli altri. D’altronde visto che Don Bosco è stato spesso citato lui trovava inaccettabile che dei valdesi potessero insegnare nelle scuole: gli insegnanti dovevano essere rigorosamente cattolici, non sia mai che alle “ingenue” pecorelle possa arrivare qualche idea eretica.

sumadart son

@RobertoV:
— — — —
Ed in generale gli italiani a maggioranza cattolica non amano le regole.
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Direi che questa frase è una sintesi suprema assiomatica dell’antropologia dell’italiota.
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Io utilizzo parole, parole E parole (che deliziano molto i lettori del forum come posso constatare dai numerosi feedback e risposte) per parlare degli italioti che abitano l’italietta.
Costoro appunto in quasi totalità si dichiarano cattolici…si dichiarano sia ben chiaro…poi tra il dire e il fare l’italiota non c’è in mezzo nulla 🙂 .
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

bruno gualerzi

@ nostradamus
“Io utilizzo parole, parole E parole (che deliziano molto i lettori del forum come posso constatare dai numerosi feedback e risposte) per parlare degli italioti che abitano l’italietta.”

Non so se questa tua frase è ironica… ma, che lo sia o non lo sia, per quanto mi riguarda (parlo per me, come sempre… ma questa volta più che mai) ci tengo a precisare che le tue parole, parole, ecc. non mi deliziano affatto. Dopo un pò mi suonano sempre come un disco rotto, con questo italioti, italioti, italioti che, appunto, salta sempre fuori, a proposito e a sproposito, tra un gracidio e l’altro.
In quanto all”ideologia’ che di fatto le ispira, ai luoghi comuni dei quali è infarcita nonostante l”irriverenza’ del linguaggio esibito, ho già scritto più volte… quindi questa reazione da parte mia – della quale giustamente non potrà fregartene di meno – non ti giungerà certo nuova. E in ogni caso potrai sempre dire giustamente che, se non mi va, nessuno mi obbliga a leggerti.

sumadart son

@bruno_gualerzi:
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Ha presente il racconto di fantascienza “Io Sono Leggenda” (ci hanno fatto anche un film di recente con Will Smith) oppure il cult-movie di Carpenter “Essi Vivono” ?
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Bene al momento ci troviamo in una situazione “ibrida” tra i due romanzi per cui siamo pochi ma buoni circondati da una massa di popolani italioti.
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Mi spiace per il disco rotto ma io ho una missione da compiere:
“avvertire le persone di buona volontà del pericolo degli italioti”. Ognuno poi decida quali mezzi, armi, incantesimi, armature, abilita speciali si scelga per combattere la guerra contro gli italioti di cui la CCAR (contrastata dall’UAAR) è una potentissima centrale di potere operativo insediata proprio nel cuore dell’italietta degli italioti.
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Era forse un disco rotto la campana del carro della compagnia della morte durante la battaglia di Legnano dei liberi comuni della Lega Lombarda contro le armate imperiali di invasione del Barbarossa ? NO…era una sola nota ma piena di libertà e significato !!
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Ed io sumadart son lancio il mio grido di allarme contro gli italioti perchè è in pericolo la libertà di pensiero vero e creativo contro l’omologazione italiota. Mi spiace che lei prenda il mio “italioti, italioti ed italioti” come un disco rotto…non è che anche lei è un italiota ???
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

bruno gualerzi

@ nostradamus
“…non è che anche lei è un italiota ???2

Domanda retorica, immagino. Cosa può essere chi dissente da te se non un italiota? In effetti di ‘italiani’ siete rimasti in pochi: un’esigua minoranza che, voce nel deserto, cerca inutilmente di spiegare agli altri (poveri italioti antropologicamente portati a seguire il gregge) ciò che non sono in grado di capire, cioè quanto sia corrotta la casta, quanto sia viscido il potere, quanto sia ora di cambiare le cose che non vanno, cioè tutte. Si tratta di una scelta veramente coraggiosa, fuori dal coro, praticata effettivamente da pochi in questo sventurato paese: secondo le statistiche circa il 90%!

sumadart son

@bruno_gualerzi:
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Guardi vedo che non ha compreso bene cosa vuol dire essere italiota.
Le faccio alcune domande (il test reale che misura il grado psicobiometrico attitudinale di italiottaggine è più complesso e sofisticato) e risponda SI/NO.
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Lei continua a votare sempre i soliti politici che ci governano da venti (ma anche oltre) anni anche se cambiano simbolo ?
Lei pensa che il papa sia bello buono E che ssia uan guida spirituale da seguire ?
Lei piange se la nazionale di calcio dell’italietta perde le partite del mondiale di calcio ?
Lei pensa che: “se una donna consuma (o ha consumato) rapporti sessuali con tanti uomini è p@@@@na mentre se lo fa un uomo è un gran fico ?
Lei segue con apprensione le nomination dei reality-show ?
Lei compra almeno una rivista di gossip al mese ?
Lei si arrabbia se qualcuno nell’uscire dal parcheggio le urta e le graffia la macchina ?
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Se almeno ad una di queste domande ha risposto SI (e convinto) ci sono buone probabilità che lei sia un italiota. Altrimenti le chiedo scusa per aver ipotizzato una sua appartenenza al popolino italiota.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Frank

Per sumadart son.

Per me un italiota è uno che non fa altro che accusare gli altri di essere italioti pensando di non esserlo, quindi io penso di essere italiota e tu invece credo di no.

P.s.

E la seconda volta che tento di rispondere alle tue domande sul “Grillo”, la prima tempo fa e la seconda nella notizia di ieri, ma sono stato censurato entrambe le volte. Che “el moderator” sia grillino? Gumblotto!!! 🙂

bruno gualerzi

@ nostradamus
Ma tu continui a non capire che tutti quelli che hai elencato – potenziali avventori del solito incolpevole, ma da sempre emblematico, bar sport – spesso sono gli stessi che, tra una disputa e l’altra circa la regolarità di un gol, hanno come altro argomento preferito sparlare della politica, dei politici, indignarsi della corruzione dilagante, dei ruffiani, dei parassiti ecc.. che, va da sè, sono sempre gli altri…. in altre parole tutto materiale potenziale per alimentare ribellismo e populismo… e che tu – naturalmente senza volerlo – fino a quando non avanzerai proposte serie e non demagogiche per uscire da questo pantano, sei in sintonia con loro. E che, come la storia passata e recente insegna, ha sempre portato a trovare rimedi peggiori del male. Magari incitando – guarda caso – a provare a vivere ‘un giorno da leoni piuttosto che cento da pecora’.
E lascia perdere per chi ho votato io… se non altro per non costringermi a chiedere per chi hai votato tu. Anche se ci si potrebbe divertire.
(Non ho intenzione di contribuire ulteriormente a deviare dal tema del post… anche se devo ammettere onestamente che ho cominciato io… per cui – ritenendo per altro che ci si sia detto tutto e non da adesso – per quanto mi riguarda faccio ammenda e la chiudo qui. Naturalmente non per avere l’ultima parola, che, se vorrai, lascio a te volentieri)

sumadart son

@bruno_gualerzi:
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Lo smettere di essere italioti comincia da dentro ognuno di noi.
Io gli italioti li detesto e li critico così come Winston Churchill detestava i nazisti.
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Ed allora secondo questa sua idea per cui SE io detesto gli italioti E li contrasto li sto “alimentando”…allora la Francia e Impero Britannico dichiarando guerra al nazismo…hanno alimentato il nazismo…vabbè ognuno ha la sua logica mentale che vuole del resto anche Pippo e Paperoga hanno una mentalità tutta loro eppure sono tanto simpatici :-).
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Io ho votato per una forza politica che cerca di cambiare le cose E non ha mai governato negli ultimi anni E quindi non è responsabile dello stato attuale della nazione Italia che è diventata sempre più italietta degli italioti perchè molta gente (anche in buona fede) ha votato partiti italioti.
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Detto questo la saluto cordialmente.
E sul discorso dei leoni e delle pecore su questo blog compare tra le immagini un libro: “Stepehn law – credere alle cazzate” con immagine di una bella pecora che sorride felice e beata (come appunto una donna italiota dal parrucchiere quando legge le notizie di gossip).
Vogliamo forse accusare il signor Stephen law di essere fascista E quindi per proprietà transitiva di metafora pecora/leone anche questo dilettevole blog dell’ UAAR ?
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Engy

ottimissimo Bruno Gualerzi!
sei grande grande grande come te sei grande solamente tuuuuuu ! :-))

sumadart son

@bruno_gualerzi:
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Mi diletta confrontarmi con le persone qui sul forum ED ho letto con attenzione i suoi interventi.
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Non ho apprezzato però l’assegnarmi etichetta di fascista (cosa che non sono) solo perchè ho considerato una metafora di pecore e leoni per spiegare il concetto per cui al popolo (quello italiota e non solo) piace tanto la religione.
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Vuole aggiungere altro (di costruttivo) sul tema pecore italiote la leggerò con attenzione E se lo riterrò opportuno darò risposta. Lieto di sapere che lei non fa parte degli italioti.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

bruno gualerzi

@ nostradamus
Mi costringi a non essere di parola e a rispondere alla tua richiesta, che non mi suona adesso come puramente polemica, circa il rapporto tra quella benedetta frase e il fascismo (cosa che per altro avevo già fatto con un OT in altro post dopo poco giustamente depennato). La frase in questione, di matrice, nella sostanza se non nella forma, futurista (movimento che – nonostante certe contestualizzazioni che ne hanno posto in evidenza taluni pregi ‘artistici’ – non sono mai riuscito a digerire), è stata fatta propria dal fascismo costituendone, sia pure nella forma dello slogan (ma tutti i ‘prinicipi’ fascisti erano degli slogan), uno dei programmi chiave da realizzare per trasformare l’imbelle popolo italiano in un popolo di guerrieri, incolpandolo, ancora di fronte alla inevitabile sconfitta e alle migliaia di morti provocati, di non aver assimilato il suo insegnamento. Come del resto – e coma da altri qui ricordato – ha fatto anche Hitler asserragliato nel suo bunker in una Berlino rasa al suolo… e passi per quello italiano (per la verità tutt’altro che imbelle, nel bene (si fa per dire) e nel male, in tanti tragici eventi della sciagurata guerra), ma sostenere che il popolo tedesco non era stato abbastanza guerriero per non aver seguito il suo fhurer (a proposito di ‘pecore’), ce ne vuole.
Quindi, a te evidentemente la frase evoca altri contesti, altre circostanze, per me – come per tanti altri – non è disgiungibile dal fascismo, ne definisce come meglio non si potrebbe – si fa per dire – l’ideologia.
Buona giornata.

sumadart son

@bruno_gualerzi:
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— — —
per me – come per tanti altri – non è disgiungibile dal fascismo, ne definisce come meglio non si potrebbe – si fa per dire – l’ideologia.
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Non era mia intenzione farLe revocare spiacevoli ricordi della dittatura fascista.
Volevo solo fare una metafora efficace per illustrare (si parla di almeno 4..5post addietro) come mai il popolino (non solo italiota) adora credere in un dio sperando in una vita eterna migliore rispetto alla sua vita (da pecora) che vive in Terra.
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RIPETO: non era mai intenzione suscitare spiacevoli ricordi O invocare una dittatura fascista.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

sumadart son

@Frank:
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Innanzitutto solidarietà per la censura (immeritata).
Il confronto è l’anima del progresso civile ED infatti la CCAR ha sempre ostacolato le idee innovative ED accettano il confronto solo da parte di chi pensa che il loro capo, il papoccio tutto vestito di bianco, sia bello buono e depositario di una verità assoluta.
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Vedo che lei ha dei dubbi se lei è un italiota SI oppure NO.
Guardi per valutare il suo grado psicobiometrico attitudinale di italiottaggine necessiterebbe di un’accurata visita presso il mio maniero dove dispongo di vaie tipologie di sfere E accurate attrezzature e tomi, grimori e pergamene da consultareall’occorrenza.
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Posso però rimandarla al test veloce di un mio posto in risposta a Bruno Gualerzi
inviato in data:18 giu 2015 – orario: 14:12.
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Mi scusi per la risposta tardiva ma solo adesso ho notato il suo post.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Frank

Sumadart son, solo chi ha il dubbio di essere o non essere italiato, può (perchè non posso esserne sicuro) avere speranza di non essere italiota, quindi preferisco rimanere nel dubbio.

Giorgio Pozzo

Sono fortemente pessimista al riguardo di ciò che si potrebbe fare contro questa specie di sopruso. Non tanto per via degli aspetti formali o legali (non conosco nemmeno bene il mondo della scuola), ma piuttosto per il fatto fondamentale che ormai si è di fronte al fatto compiuto.
Qualcuno mi dirà che anche di fronte ad un fatto compiuto si potrebbe protestare: rispondo con ulteriore pessimismo, e dico che di fronte a certi soprusi protestare significherebbe solamente rischiare unlteriori stigmatizzazioni (ho perso il conto delle volte che sono passato per insofferente, al grido di “ma che fastidio ti danno???”). Stesso discorso per le proteste sul crocifisso in enti pubblici, ecc. ecc. Certe fortezze si espugnano con l’astuzia, non con la forza. Davide contro Golia; o meglio, lo stesso Ulisse, gigante anche lui nella rappresentazione. In fondo, hanno suggerito loro stessi il modo di batterli.
E qui rispondo a quei genitori genuinamente perplessi: usiamo l’astuzia. Mi permetto quindi un piccolissimo consiglio (da aggiungersi a quello drastico di emigrare, che però non brilla di furbizia ma di resa): parlare con i propri bambini. Parlarci, parlarci, e ancora parlarci. Senza presunzione, però. Stimolare i loro pensieri critici, abituarli a distinguere tra educazione e propaganda, tra morale e moralismo, tra storia e fantasia, tra scienza e ciarlataneria.
Io stesso, dopotutto, ero andato a scuola dalle suore. Qualche recita, a suo tempo, l’avevo pure fatta. Ma ho imparato più da Ulisse che da Padre Pio.

sumadart son

@giorgio_pozzo:
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Visto che si parla della soluzione fuga (da me suggerita a Michela) mi sento chiamato in causa.
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Io che vissi innumerevoli vite Ulisse lo conobbi prima della guerra di Troia era ancora un bimbo E gli regalai un cavallo a dondolo con cui si divertiva tanto.
Poi venne la guerra ed io scelsi di schierarmi con Troia perchè era una grande città pensavo per tale ragione la sua aria rendesse libere le persone che vi abitavano ma mi sbagliai.
Inoltre un altro motivo che mi legò alal città di Troia fu la mia amicizia con Enea e la mai scopamicizia con Cassandra.
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Ricordo quella che volta che la mia amante Cassandra, compagna di talamo e di piacevoli rapporti sessuali, predisse ai popolani di Troia quanto segue:
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“Ehi voi …non fate cittadini di Troia troiate…guardate che quel cavallo di legno è una fregatura (è pieno di soldati greci) …almeno fateci un foro nel legno e riempitelo di acqua.
Vedrete che i soldati greci salteranno fuori per non morire annegati aspettateli con le lance spianate e catturateli tutti E vi tenete il cavallo di legno che vi piace tanto”.
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Poi Cassandra continuo su dilettevoli calcoli di volume E peso del cavallo E della forza necessaria per spingerlo che non era giustificabile SE i lcavallo di legno era vuoto E se era pieno (di legno) le gambe non avrebbero retto al peso”.
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Ma si sa era Cassandra anche una ingegnera strutturale ante-litteram E le ingegnere di tale tipo specie se donne sono bestie rare al giorno d’oggi … figuriamoci durante età del bronzo.
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I popolani di Troia risposero a Cassandra:
“ma sta zitta tu che porti solo sfiga e predici sciagure…abbiamo vinto la guerra E questo cavallo di legno è la coppa che ci hanno dato i greci. Ora siamo campioni del Mar Egeo siamo i più forti, i più bravi, i migliori, abbiamo lottato e siamo i campioni…vattene via porta-sfiga”.
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Venne la sera e il popolino di troia festeggiò con abbondanti bevute di vino.
Il delirio per la “vittoria” (alla popolana dato che non si era vinto nulla) aveva contagiato tutti meno pochi superstiti (tra cui me, Cassandra ed Enea) dal cervello vivace E capaci di un minimo sguardo verso il futuro.
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Lei da me voleva la consolazione del talamo ma io dissi:
“Io a te credo perchè sei una donna che intelligente. Lo vedo dal fatto che sei brava a letto. Io dico quindi facciamo i bagagli, prendi qualche vestito leggero e monete d’oro in abbondanza che avremo bisogno di liquidi”.
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Chiamai a me altri amici tra cui Enea, gran simpaticone E prode guerriero E valido compagno di battaglie contro i greci.
Eravamo pochi ma buoni, era questione di poche ore E in città i vili popolani troioti avrebbero pagato a caro prezzo il festeggiamento della loro “coppa campioni”.
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Fuggimmo tutti E vedere la città di Troia bella e possente bruciare era uno spettacolo triste.
Chi era più triste di tutti era Enea.
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Ed allora Cassandra gli profetizzò:
“tranquillo Enea, adesso andiamo a farci un bel giro per il mediterraneo, ti divertirai conoscerai belle donne…E ci vendicheremo.
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Caro Ena vinceremo poi ma poi ma poi, poi , poi … ed i nostri discendenti conquisteranno la Grecia”.
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La fuga insomma talune volte si rende necessaria perchè è ostile ambiente circostante.
Poi nel fuggire non è detto che si migliori E si diventi più forti.
Ad esempio il mio amico Clark Kent è fuggito dal suo pianeta in fiamme ED ora è diventato un forzuto energumeno e pure un bravo giornalista.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Giorgio Pozzo

Quindi eri intimo di Cassandra e delle sue divinazioni? Non è che anche tu, come lei, sei condannato a non essere creduto? :mrgreen:
In effetti, la soluzione “fuga” (come fece il tuo amico Enea) potrebbe anche essere considerata un’alternativa positiva, ma il mio idolo resta pur sempre Ulisse, soprattutto per come ha fregato il “gigante” in questione, Polifemo. Io sogno di emularlo, in qualche modo, contro il “gigante” cattolico.

Shiva101

Chiedo l’ennesima volta l’organizzazione di una

“Manifestazione per la Laicità”

con indetta anche una giornata dedicata al tema.

Un admin mi ha risposto in qlc altro post con una manifestazione del 2009 (non ho capito se è un evento annuale o in quache modo periodico)
ma è necessaria la partecipazione di personaggi della cultura, molti dei quali prestano il loro volto all’UAAR, per dare risalto all’evento.

Non è possibile continuare a limitarsi nel fare commenti nelle bacheche.

mafalda

Secondo me, benissimo ha fatto Michela a non far partecipare il figlio. Il ragazzo ha assistito, spero abbia capito le motivazioni della mamma, e spero che riuscirà a farne tesoro quando sarà più grande. Ai bigotti, ai preti, agli arroganti dottrinari che hanno ideato questo obbrobrio, poco importa se un ragazzo non è d’accordo, l’importante è che partecipi, l’importante è adeguarsi, in nome di una disgustosa e travisata tolleranza. A loro fa molto più male se non si partecipa, perché le assenze vengono notate. Non mollare Michela, se non oggi, domani ne avremo ragione. E ridicolizza la cosa, se puoi; io uso il paragone con i Geova e devi vedere le facce dei colleghi o dei genitori quando si sentono definire fanatici come loro.

Engy

Mafalda, con la ridicolizzazione e il disprezzo non si arriva a niente; soprattutto, ricalca la triste logica dell’occhio per occhio, viste le rimostranze nei confronti degli atteggiamenti ugualmente ridicolizzanti, sprezzanti, sfiancanti da parte dei disgustosi “bigotti” che l’uaar, in questo blog, non manca di lamentare. Oltretutto, così facendo, ci si dimostra altrettanto fanatici e bigotti.
Che idee simili provengano da una insegnante mi fa abbastanza impressione … ma per fortuna esistono anche i Bruni Gualerzi (non ti sto mitizzando eh Bruno, chè anche tu hai i tuoi difetti 🙂 ), che probabilmente hanno anche idee atee molto più salde ma che non scadono mai nella mancanza di rispetto.

gmd85

@E.n.g.y

E se una cosa è di per sé ridicola, lo si può dire o si urta la sensibilità di qualcuno? Se qualcosa o qualcuno è disgustoso o bigotto, definirli per quello che sono è possibile o no? Il politically correct sempre e comunque andava bene una volta. Se qualcuno fa di tutto per non meritare rispetto, è colpa sua. Con buona pace delle E.n.g.y del mondo.

Diocleziano

Engy
Mi sento un po’ tirato in causa perchè io stesso non mi metterei nel mazzo di quelli più perbenino che passano per questo blog, ma come dicevo nell’altra discussione non si tiene mai presente l’asimmetria della situazione: qui non si discute di politica, dove a chi accusa la controparte di aver rubato sulla sanità, subito gli si può rinfacciare di aver lucrato sugli appalti ecc. Tolto di mezzo l’argomento metafisico e teologico per manifesta inadeguatezza, cosa resta? L’anticlericalismo.
Per quel che mi riguarda non si pensi che battutacce e sarcasmi siano frutto di cattiva digestione: sto benone, è che innanzitutto mi diverto e poi sono funzionali a uno scopo che nella realtà dà sempre risultati, tra i bisogni primari degli individui c’è l’autostima e se le proprie opinioni vengono ridicolizzate si tende a non manifestarle più. Parola di pubblicitario. 😎

Stefano™

@ Engy

La critica, anche aspra, è il controllo di qualità di un’idea. Per questo tu non la sopporti.

bruno gualerzi

@ Engy
Ecco, adesso sarai contenta che mi hai fatto finire tra i ‘per benino’ di questo blog. 🙂 Non so chi siano gli altri (se dovessi giudicare da quanti hai fatto incavolare, francamente non ne vedo molti)… ma continua pure, non me la prenderò certo per questo.

mafalda

@engy
Spiacente, non è così dal mio punto di vista. Io a scuola non ho mai promosso recite che volessero veicolare contenuti atei. Non ho mai fatto cantare canzoni inneggianti la non credenza o quanto si stia bene ad essere atei (provaci, farà bene anche a te), non ho mai fatto imparare ai bambini parole di dawkins, hitchens, onfray, Twain, pullman, ecc.
MA con gli adulti, cara mia, non ho nessun problema a dire che non credo alle loro fandonie. Ho rispetto per le persone, non per le idee assurde. Non devo nascondere le mie idee per rispettare l’ignoranza altrui. Per me possono credere anche a Giano, basta che non entrino nel mio territorio.

Frank

Mafalda, quando fa cosi è perché sta rosicando, tu scrivi che si devono prendere in giro i suoi compari? 🙂

Giorgio Pozzo

Non capisco gli “agnostici”

L’ateo pensa che dio non esista.
L’agnostico non crede che dio esista.
Il credente crede e pensa che dio esista.
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PS: detto tra parentesi (e qui so di poter scatenare un putiferio), la scienza è agnostica per definizione.

francesco s.

Per chi la scienza la bazzica un po’ hai detto una cosa vera Giorgio.

Florasol

perchè non si deve mostrare “mancanza” di rispetto per una cosa che non si rispetta affatto, anzi si disprezza? L’opposto sarebbe “Mostrare rispetto”, un rispetto che non si prova minimamente, e sarebbe una presa in giro che non avrebbe alcun fine utile o valido.

Frank

La Engy sta rosicando…. non vuole che si prendano in giro i suoi simili e si inventa scuse moraleggianti. 😉

mafalda

Questo è il punto. E comunque ci sono credenti diversi. Il papà che ha appena perso il figlio e ti dice che lo rivedrà? Gli dai ragione, l’importante è che stia meglio. La nonna entusiasta per la comunione della nipotina? Condividi la gioia, non il motivo. La giovane mamma che parla degli impegni per la comunione? Si comincia ad andar giù pesante. Il genitore che vuol far venire il prete a scuola? Rifiuto secco. Maestro di dottrina? Nessuna pietà.

parolaio

@Mafalda
Vedo che hai in testa una ben precisa scala di valori, potresti scriverci il tuo catechismo.
Solo una domanda: un gruppo di genitori accomunati dal dramma della perdita di un figlio, che si ritrova presso un’abbazia. Mi pare di capire che dai ragione a loro e attacchi senza pietà l’abate. Od ho capito male?

Stefano ™

@ parolaio

un gruppo di genitori accomunati dal dramma della perdita di un figlio, che si ritrova presso un’abbazia. Mi pare di capire che dai ragione a loro e attacchi senza pietà l’abate.

Mi pare che un’abbazia con abate di corredo sia un luogo religioso, non una scuola pubblica. Ma potrei sbagliarmi…

Beatrice

Il testo della recita mi sembra interessante anche perché mostra come i cattolici si immagino gli “altri”, i “cattivi”, e questo mi deprime un po’, se questa è l’Italia che la scuola prepara, consiglio a chi ha figli che vanno a scuola di fargli studiare bene qualche lingua straniera in modo che se si stuferanno di stare in Italia emigreranno e ciao. Lo so che non è semplice ma non è nemmeno bello essere obbligati a stare in Italia vivendo con il mal di stomaco.

giovanni da livorno

@ Sumadart son, che scrive;

– Io che vissi innumerevoli vite Ulisse lo conobbi prima della guerra di Troia era ancora un bimbo ecc. –
………

mio colendissimo amico, mi era sfuggita cotesta Sua asserzione. Orbene, essendo io, indegnamente, un cultore di studi storici (anche e soprattutto per aver approndito quegli studi, NON sono più cattolico), vorrei sapere quali grandi della storia Ella ha avuto la ventura di conoscere nelle Sue innumerevoli vite precedenti.

Capirà che, per me, qualche impressione di prima mano su Luigi XVI, Robespierre, Napoleone, Hitler e Stalin o altri, sarebbe fonte di incomparabile interesse e soddisfazione…..

Spera, che nella Sua munificenza e magnificenza, potrà venire incontro a questi miei desiderata.

Baciando la pantofola. GdL

“Nello zaino di ogni granatiere c’è il bastone da maresciallo di Francia”
(Napoleone)

sumadart son

@giovanni_da_livorno:
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La ringrazio per l’attenzione ma talune volte i ricordi delle mie vite passate riaffiorano all’occasione non ho ancora sufficiente energia karmika e cristalli di mana per ricordare tutte le mie esperienze.
Inoltre presumo andremmo fuori dal tema principale del post ma si tranquillizzi che seguiranno nei futuri post dilettevoli interventi e ricordi delle mie vite passate.
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.
La saluto cordialmente con reciproca stima corrisposta.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Engy

@Mafalda,
mi pare che tu ti contraddica in continuazione: ora dici”Ho rispetto per le persone, non per le idee assurde”, quando prima incitavi alla derisione e allo sfiancamento proprio come strategia.
E ti farei notare che, sempre dal mio punto di vista, questo concetto assomiglia molto a quello di certi preti quando ad esempio dicono di condannare il peccato (ad esempio i rapporti omosessuali) e non il peccatore … (e questo vale anche per @Florasol)
Dici anche: “Per me possono credere anche a Giano, basta che non entrino nel mio territorio”: se per “tuo” territorio intendi la scuola pubblica, io ti do ragione nel senso che (ribadisco quel che ho già detto un paio di altre volte) eliminerei proprio l’ora di insegnamento della religione cattolica, non fosse altro per una questione di uguale trattamento nei confronti delle altre religioni e del fatto che c’è la palese contraddizione di una religione cattolica che da decenni non è più religione di stato; poi ovviamente non vorrai togliere la libertà di espressione e di pensiero – all’interno dell’edificio scolastico – ai tuoi colleghi credenti mi auguro …
Una precisazione: non sono atea, mi definisco agnostica, e ti posso garantire che non avrei problema alcuno (anche perchè siamo in rete e dunque siamo dei perfetti signori nessuno) a dire che sono ipercredente.
@Frank,
non rosico carissimo, cerco di ragionare, compatibilmente con le mie limitate possibilità …. 😉
@Bruno Gualerzi
non ti reputo uno “per benino” caro Bruno, anzi, ti ricorderai che qualche volta abbiamo litigato e io ti ho anche trattato male; poi mi sono pentita ma in ogni caso vedo i tuoi difetti (o quelli che a me sembrano tali) e ti assicuro che non volevo metterti nella lista dei “buoni, creandoti – tra l’altro – anche un po’ di inevitabile imbarazzo … 🙂 Semplicemente ti considero una persona seria, (come tante altre qui eehh …) 🙂

Frank

Vuoi dirmi che sei una rosicona incosapevole? Cioè rosichi pensando di ragionare? Può essere….

Stefano ™

@ Engy

questo concetto assomiglia molto a quello di certi preti quando ad esempio dicono di condannare il peccato (ad esempio i rapporti omosessuali) e non il peccatore …

No, un peccato è comunque un’azione non un’idea.
Un’idea è un insieme di conoscenze non una persona.
Le conoscenze possono essere assurde, illogiche, incoerenti.
Pertanto possono essere buone o no.
La critica serve esattamente a controllare se lo sono e quindi se meritano rispetto.
Del resto, se non a questo, a cosa servirebbe scrivere la tua frase, quella che ho citato all’inizio?
Critichi gli altri perché criticano?

gmd85

@E.n.g.y

Una precisazione: non sono atea, mi definisco agnostica, e ti posso garantire che non avrei problema alcuno (anche perchè siamo in rete e dunque siamo dei perfetti signori nessuno) a dire che sono ipercredente.

Poco importa. Puoi definirti come vuoi, ma sono parole e comportamenti a definirti. E ti sei definita chiaramente, tranquilla.

poi ovviamente non vorrai togliere la libertà di espressione e di pensiero – all’interno dell’edificio scolastico – ai tuoi colleghi credenti mi auguro …

Non mi sembra che mafalda abbia scritto niente del genere…

Ti rifaccio la domanda: si può ridicolizzare ciò che si presenta come ridicolo?

P.S. prova a vedere i tuoi di difetti.

Ateo64

Agnostico: colui che vorrebbe dire sono ateo ma…. ha paura della punizione divina.

francesco s.

Il fatto che Engy si definisca agnostica non vuol dire che si comporti da tale. Un agnostico è colui che afferma di non sapere, c’entrano poco le punizioni divine, poi dipende dalle situazioni. B. Russell si definiva agnostico o ateo a seconda dei casi, non certo per timor di Dio.

Ateo64

@Francesco
Infatti la battutina era rivolta esclusivamente alla nostra “agnostica” devota Engy. 😉

Giulia

C’è, al Primo Circolo, un bel problema di dirigenza. La dirigente è inflessibile e severa, puntuale e precisa sotto molti aspetti. Fa lavorare molto gli insegnanti. Gli insegnanti sono stanchi e rassegnati. Il dialogo è scarso, non c’è terreno per le proposte che si allontanano un poco dall’idea di buona scuola della signora dirigente. E’ una buona scuola che mira a farsi vedere: grandi album da esibire ai genitori, bellissime feste con spettacoli che esaltano buoni sentimenti,… e poco, poco buon senso. Ed anche tanta accortezza nell’andare incontro alle richieste di “chi rompe” (eh, sì, potrebbe dar fastidio! Sia mai che facciano pubblicare un articolo sul giornale!), inflessibilità assoluta verso lo sporadico sgarro di quelle persone che solitamente si attengono alle regole e non reclamano a gran voce. Probabilmente chi, come me, avrebbe desiderato l’insegnamento alternativo alla RC non ha protestato a voce sufficientemente alta. Devo essere onesta, io non lo ho fatto: non mi piace far caciara. Per lo stesso motivo, mia figlia non è stata presa come anticipataria (non solo! Sono stata trattata malissimo in segreteria, dove hanno cercato di dissuadermi dalla richiesta con mille pretesti… poi incontri madri che, in quella stessa scuola, hanno o hanno avuto figli iscritti come anticipatari che ti rimproverano: “Ma lì devi rompere per ottenere le cose!! Ogni giorno!!”) e per un soffio non mi son fatta “fregare” sulla questione pre-scuola (a metà anno scolastico ho avuto la necessità di farne richiesta per mio figlio; al telefono, la segretaria del primo circolo mi ha detto “Signora, i posti sono tutti occupati e non se ne possono liberare, perchè i genitori hanno pagato ad inizio anno ed il posto rimane il loro, che usufruiscano del servizio o meno. Deve trovare un’altra soluzione”. Conoscendo i modi del Primo Circolo, decido una sera di scrivere una mail, indirizzandola alla dirigente e spiegando dettagliatamente la mia situazione… tadan!!! Alle 8 del mattino successivo, la stessa segretaria con cui avevo parlato la sera precedente mi chiama e afferma: “Signora, per il pre-scuola, si è liberato un posto”. LIBERATO!!).
Questo è il primo circolo… tanto interesse per l’apparenza, che a volte cela dinamiche poco chiare e scarso interesse per questioni importanti, come quella dell’alternativa all’insegnamento della RC.
Ah, ovviamente la Dirigente è supercattolica 😉

mafalda

Non sono valori, si chiama comprensione. Quelli che non possono prescindere dal Cate ho siete voi, voi avete paura che mettano in dubbio le vostre idee, voi vi arrabbiate o scappate quando vi mostrano le vostre incongruenze (a volte col sarcasmo). Molti preti non hanno rispetto neanche per la sofferenza, l’importante è che non gli si tocchi il castello di carte.
ps: con l’abate? Nessuna pietà.

giovanni da livorno

A tutti coloro che non possono prescindere da un catechismo, io, che mi ritengo un relativista, e che non reputo, quindi, esistenti dei valori assoluti, avulsi dai tempi e dai luoghi, vorrei regalare le immortali parole che il “Bardo”, mette in bocca al quel magnifico cialtrone che è Falstaff (nell’Enrico IV):
– l’onore mi sprona. Sì, ma che succede se l’onore mi spunta dalla lista mentre avanzo? Che fare in questo caso? Può l’onore riattaccare una gamba? No. O un braccio? No. O togliere il dolore di una ferita? No. L’onore non ha dunque alcuna abilità chirurgica? No.
Cos’è l’onore? Una parola. Cos’è questa parola onore? Aria.
Bella roba! Chi ce l’ha? Quello che è morto l’altrieri. Lo avverte? No. Lo ascolta? No. Allora è impercettibile? Sì, per i morti. Ma non vivrà forse coi vivi? No. Perché? La denigrazione non lo permette. Perciò non voglio averci a che fare. L’onore è solo uno stemma da funerale, E QUI FINISCE IL MIO CATECHISMO.-
Saluti. GdL

Florenskij

@ Giovanni da Livorno. Così lei antepone i discorsi da relativista in poltrona di Falstaff alla concione epica di Enrico V nella “giornata di san Crispino”?
E apprezza gli stessi “valori” quando a esprimerli sono Jago o Riccardo III ? E della logica di Mefistofele ( Boito ) che mi dice? Il 25 aprile che fa? Esalta Falstaff?

gmd85

@Flo

Questo giorno è la festa di Crispino;

Colui che sopravviverà a questo giorno
e tornerà incolume a casa,
si alzerà in piedi quando questo giorno sarà nomina
to,
e inciterà gli altri, al nome di Crispino.
Egli, che avrà visto questo giorno e sarà vissuto f
ino alla vecchiaia,
tutti gli anni, nel banchetto alla vigilia della fe
sta, riunirà i vicini e dirà:
“Domani è San Crispino”,
rimboccandosi le maniche e mostrando le sue cicatri
ci,
E dirà “Queste sono le ferite che ho avuto nel gior
no di San Crispino”.
I vecchi dimenticano;
lui avrà dimenticato tutto il resto, ma ricorderà c
osa ha fatto quel giorno, arricchendolo un po’.
E allora i nostri nomi,
familiari sulle sue labbra come litanie,
Re Enrico,
Bedford ed Exeter,
Warwick e Talbot,
– 3 –
Salisbury e Gloucester
gli ritorneranno freschi alla mente nei loro boccal
i colmi,
Questa storia il brav’uomo insegnerà a suo figlio:
ed i Santi Crispino e Crispiniano non passeranno,
da oggi fino alla fine del mondo
senza che insieme a loro non ci si ricordi anche di
noi;
noi pochi,
noi felicemente pochi,
noi banda di fratelli:
perché chi oggi verserà il suo sangue sarà per me f
ratello,
per quanto sia umile di nascita, questo giorno lo n
obiliterà;
e i nobili in Inghilterra che dormono nei loro lett
i dovranno pensarsi sfortunati per non essere stati
qui,
e dovranno sentire come scadente la loro virilità,
mentre parlerà chiunque abbia combattuto con noi il
giorno di San Crispino.

Al solito, l’elogio del martirio. A parte il fatto che ci sono esempi più rimarchevoli – vedi i samurai e il loro bushido – l’onore fine a sé stesso è vacuo. Di fatti, i cavalieri che tanto ammiri, a esso affiancavano altri principi. Tutto molto bello, e nessuno dice che non si debba vivere seguendo questi principii, ma quando sei morto, non hanno più valore, se non per chi rimane. E morto anche chi rimane, quel valore sparisce sempre di più. Inoltre, se si segue un certo valore in maniera così parossistica da trascurare il resto, bene, non è più un valore, ma una deleteria fissazione.
Non lasciare che la tua morale ti impedisca di fare la cosa giusta – Salvor Hardin in “Fondazione” di Isaac Asimov.

mafalda

Ops! La mia risposta era per parolaio. Col cellulare è davvero scomodo scrivere…

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