Nei giorni scorsi l’Istat ha diffuso il bilancio demografico 2014. Il numero di nuovi nati è stato il più basso dall’Unità d’Italia, e anche il saldo demografico ha raggiunto il picco negativo (a parte due annate durante la prima guerra mondiale). È in calo anche il tasso di fertilità delle famiglie straniere. L’immigrazione non riesce dunque più a contrastare la riduzione della popolazione.
Difficile restare stupiti da questi dati. Avere un figlio è una decisione seria, e sempre più coppie traggono inevitabili riflessioni dalle prospettive del nostro paese. Quello con il Pil cresciuto meno, in Europa e nell’area Ocse, negli ultimi due decenni. L’Italia non è uno dei paesi europei con la maggior densità di popolazione per kmq: la precedono Malta, Olanda, Belgio, Regno Unito, Germania e Lussemburgo. Tuttavia, solo un quarto del suo territorio è costituito da pianure. Il resto sono colline e montagne sovente malandate: il dissesto idrogeologico è enorme, ma si continua a consumare suolo come se niente fosse.
Siamo in troppi a contenderci uno spazio ristretto e pericoloso. La notizia del calo della natalità avrebbe dovuto dunque essere accolta positivamente. La popolazione sembra però essere più razionale della classe dirigente. Sarò stato sfortunato, ma sulla stampa nazionale mi sono imbattuto soltanto in commenti preoccupati. E dire che è quella stessa stampa che sta esaltando l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Vederlo definito “il primo papa verde” dal vaticanista di un quotidiano “laico” fa una certe impressione. Anche se, per contrasto, in tal modo si rende palese che, anche in tema di ecologia, il Vaticano arriva buon ultimo. Ma quanti se ne accorgeranno?
Per carità, va salutata con favore la rilevante attenzione al problema rappresentato dal riscaldamento del pianeta. E comunque, proprio perché abitante di un paese a rischio, ritengo importante che anche una voce ascoltata come quella del papa si esprima su questi argomenti. Anche quando sono accompagnati dalle usuali condanne dell’aborto e, soprattutto, del controllo delle nascite. Francesco (il papa), nel prendere a modello Francesco (il santo), dimentica che all’epoca in cui visse c’erano, sul pianeta, non più di 400 milioni di esseri umani. Oggi ce ne sono quasi venti volte tanto. Ciononostante, secondo Bergoglio, “va riconosciuto che la crescita demografica è pienamente compatibile con uno sviluppo integrale e solidale”.
La dottrina natalista cattolica viene ancora una volta a galla, anche laddove non te lo aspetteresti. E viene a galla nel solito modo: come mera affermazione dogmatica. Quale fonte, il papa, cita infatti… il Compendio sociale della Chiesa. Non porta prove e non propone soluzioni, e anche questo non può stupire: non le conosce. Perché nessuno oggi ha chiaro come affrontare il problema della sovrappopolazione.
Ne abbiamo già scritto in passato e continuiamo a farlo, perché ne va del nostro futuro. Dagli attuali sette miliardi si salirà almeno a otto nel 2050, ma solo se la tendenza alla contrazione delle nascite continuerà: altrimenti, ai ritmi attuali, si rischierà di arrivare quasi a undici. E nel 2100? La proiezione peggiore per il 2100 è di sedici miliardi di bipedi implumi. Stipati in numero inverosimile nel continente più povero, l’Africa. Almeno finché accetteranno di restarvi stipati.
Secondo l’82% degli scienziati statunitensi, la crescita della popolazione rappresenterà “un grande problema”. Il Free Inquiry, la più autorevole rivista incredula al mondo, ha dedicato metà del suo ultimo numero al tema Population, Immigration, and the Global Future. Fa piacere non essere soli a denunciare il problema. Preoccupa, però, che la denuncia provenga esclusivamente dal mondo razionalista. Una minoranza sovente inascoltata. Chissà se nel 2100 ci saranno ancora sapientes in ascolto, su questo pianeta.
Raffaele Carcano
a mio parere, o si comincia subito a prendere provvedimenti di controllo nascite oppure già nel 2050 non avremo possibilità di porci queste domande…. ci autodistruggeremo…
Ho letto da qualche parte e non tanto tempo fa che la politica attuale che il neoliberismo capitalistico sta attuando sia proprio orientata ad un controllo della sovrappopolazione tramite guerre sparse, annullamento di ogni stato sociale che porta a morti per malattie e denutrizone dell’infanzia, ecc. ecc. e credo che la Grecia possa insegnare qualcosa. Purtroppo.
Ho lavoratoper lungo tempo all’Unfpa e ilpaese più restio all’argomento era l’Italia. Mi sembra anche oggi sia così. egnalo questo https://liberelaiche.wordpress.com/2015/06/18/come-per-lavinia-e-francesco/
Come non essere d’accordo con l’intero intervento, da “nei” a “pianeta”? Complimenti Carcano.
Come sempre, bell’articolo. Potremmo aggiungere che quindi accogliere più migranti in Italia contribuirebbe a risvolere ambo i problemi, la sovrappopolazione mondiale e l’invecchiamento della popolazione italiana.
Quale articolo hai letto?
Per quanto possa parlarne il papa, il controllo delle nascite è assolutamente necessario, se l’umanità continuerà a proseguire la strada dell’avanzamento tecnologico un numero eccessivo di esseri umani sarà solo un problema. Mettiamo le cose in chiaro: il lavoro sarà sempre più delegato alle macchine, la tendenza più evidente nel mercato del lavoro odierno è quella delle aziende che delocalizzano in “paradisi”dove è possibile sfruttare il lavoratore o portare queste stesse condizioni qui. In un futuro non troppo lontano il concetto stesso di “operaio” diventerà inutile e gli unici lavori che potranno svolgere gli esseri umani saranno quelli che richiedono l’uso dell’intelletto, per questo saranno necessarie solo poche persone nel cui sviluppo verranno investite una maggior quantità di risorse. Pensate a miliardi di lavoratori che, da un giorno all’altro verranno, non solo licenziati, ma totalmente estromessi dal sistema economico mondiale e per estensione, dalla società: esseri umani in esubero. Probabilmente verranno anche prese delle misure “attive” per diminuire la popolazione, suona brutto ma chi vuol intendere intenda, la politica natalista servirà soltanto a rendere più traumatico questa transizione.
Antonio
Probabilmente il futuro, anziché uno stipendio di cittadinanza, vedrà uno stipendio di esistenza: enormi fabbriche senza operai pagheranno uno stipendio ai cittadini inattivi affinché possano comprare i loro prodotti.
Mi sono sempre chiesto perché, fin dall’inizio, non siano stati tassati i computer in misura proporzionale al lavoro che sostituiscono.
Come hai suggerito, le cure mediche verranno limitate ai soggetti attivi, ridotti al minimo gli interventi invasivi su anziani con il solo risultato di allungarne la vita pensionistica. Chissà se saranno così veloci nell’anticipare l’età pensionistica come ora lo sono stati nell’allontanarla con il pretesto dell’allungamento della vita?
Diocleziano: “Chissà se saranno così veloci nell’anticipare l’età pensionistica come ora lo sono stati nell’allontanarla con il pretesto dell’allungamento della vita?”
Per quel che ne so, è stata prevista una “clausola di salvaguardia” per la quale anche qualora Eurostat rilevasse una riduzione della speranza di vita la posticipazione dell’età per l’accesso alla pensione non verrebbe invertita. Ovvero, se anche si dovesse cominciare a schiattare a quarant’anni, si continuerebbe ad andare in pensione almeno a 67, poi 68, poi 69… In altre parole, la pensione è stata di fatto abrogata, ma in modo silenzioso e scaglionato per non dare nell’occhio ed evitare le più che legittime “alzate di scudi”.
Se sbaglio, smentitemi senz’altro. Ne sarei lieto.
@Diocleziano
Non credo che un sistema assistenziale come quello che hai ipotizzato sarà mai realizzabile: un conto è sostenere elementi inattivi come anziani e malati che sono tali per “vicissitudini di vita” o disoccupati che potrebbero rientrare nel ciclo produttivo, ma secondo me non verranno mai tollerati elementi improduttivi di “default”. Inoltre credo che una società con una densità di popolazione simile alla nostra ma in cui la maggior parte delle persone non lavora potrebbe essere estremamente instabile, la necessità di spaccarsi la schiena per otto ore al giorno per poter arrivare a fine mese serve anche a “tenere buone” le persone.
Ribadisco quello che ho detto prima: un giorno i governi cercheranno di togliere di mezzo quanta più gente possibile. A chi chiede legittimamente come potrebbe reggersi il capitalismo senza un esercito di consumatori, potrei rispondere che secondo me sta proprio in questo il tanto immaginato “superamento del capitalismo”: niente più contrapposizione padrone/proletario di marxiana memoria, il proletario diventa inutile e viene tolto di mezzo, resteranno soltanto i proprietari delle macchine e pochi altri, la produzione verrà regolata in modo da fornire prodotti solo a questi pochi, probabilmente il denaro perderà senso.
Riguardo alle pensioni: l’aumento della vita media ha irrimediabilmente messo in crisi tutti i sistemi pensionistici, io (sono del ’90) mi sono già messo l’anima in pace riguardo al fatto che, quando sarò vecchio, la pensione sarà soltanto un vecchio ricordo come è oggi il telegrafo.
Antonio, nel frattempo continui a pagare.
@benjamin l’@sino
Troverò il modo di non farlo, probabilmente andrò all’estero. Di sicuro (più per principio che per vera necessità) non intendo lavorare per mantenere una generazione che ha distrutto questo paese.
“Perché nessuno oggi ha chiaro come affrontare il problema della sovrapopolazione.”
Però sembrano abbastanza chiare le conseguenze… e parlare di apocalisse ormai lo si può fare senza tirare in ballo bibliche punizioni divine o catastrofi naturali (queste ultime, sempre ipotizzabili, ‘aiutate’ dall’uomo stesso), ma come ipotesi molto realistica. Saltando tutte le situazioni che concorrono a questo esito lo si può sintetizzare così: crescita della popolazione = crescita della conflittualità. Nella quale ipotesi gli strumenti per mandarci tutti insieme a verificare finalmente se nell”aldilà’ c’è o non c’è un’altra vita ci sono in abbondanza… e insomma essere apocalittici non è più cedere alla suggestione del catastrofismo (la cui diffusione per altro è freudianamente spiegabile, col rischio che serva proprio a tacitare una sana, consapevole, realistica, paura), ma un problema da affrontare che diventa sempre più IL problema.
Un tempo l’equilibrio tra popolazione e risorse veniva malthusianamente ristabilito da guerre ed epidemie… e anzi, dopo ogni salasso costituito da questi eventi, la popolazione restante poteva fare un passo avanti, da tanti punti vista, in termini di sviluppo (non parlerei di progresso)… mentre adesso questo espediente’ da molti considerato ‘naturale’, non solo potrà non servire più, ma otterrà il risultato esattamente opposto: farci tornare tutti – se va bene – all’età delle caverne.
Ora, credo che un atteggiamento utile per affrontare il problema della sovrapopolazione, consista nel cominciarlo a vedere anche alla luce di questo esito… che si può definire come si vuole – apocalittico o catastrofico – ma che può diventare veramente inevitabile se sottovalutato o addirittura rimosso.
E proprio da questo punto di vista una religione come quella cristiana che pone nel suo orizzonte escatologico la fine della storia umana, può contribuire… oltre che molto concretamente con la scriteriata politica demografica… alla rimozione di questo esito.
E che – come richiama Carcano – piovano da tutte le parti le lodi per il ‘papa verde’, (adesso anche ‘comunista’) al quale ci si appella per la salvezza del pianeta, è l’ennesima dimostrazione di una sconfitta della laicità.
È un paradosso, ma direi che non è la sconfitta della laicità, è la vittoria degli imbeciIIi.
Una dimostrazione definitiva dell’inutilità, limitandoci all’Occidente, di questa religione, che nei fatti o è stata ininfluente o ha peggiorato le cose.
E il Banale si ritempra dall’immane fatica, enciclicamente intesa,
ammirando i ‘suoi’ Raffaello e i ‘suoi’ Michelangelo…
Ma non dovete preoccuparvi,la natura (almeno cosi dicono molti “ecologisti”)e’ un grande organismo che provvede ad autoequilbrarsi tramite i suoi “anticorpi”,che i questo caso saranno ovviamente i 4 cavalieri dell’Apocalisse.
Per chi non li conoscesse :Peste,Fame,Guerra , Morte.
E la selezione naturale come sempre priviligera i piu’ adatti alla sopravvivenza,vale a dire quelli con meno fisime riguardo agli OGM,alle staminali,.all’ingegneria genetica,all’energia
nucleare e a tante altre cosettine,fra le quali ovviamente le armi e il loro uso contro i rompiscatole.
Che discorso scorretto politicamente,vero ?
Peccato che tutta la storia scritta,(vale a dire gli ultimi 5000 anni circa)non faccia che confermarlo.
Chissa,forse prima c’era davvero il paradiso terrestre,voi che ne dite ?
@ Laverdure
“E la selezione naturale come sempre priviligera i piu’ adatti alla sopravvivenza,vale a dire quelli con meno fisime riguardo agli OGM,alle staminali,.all’ingegneria genetica, all’energia nucleare e a tante altre cosettine,fra le quali ovviamente le armi e il loro uso contro i rompiscatole.”
Non entro nel merito di quanto sostieni in generale… volevo solo capire come è da intendere questo ‘uso delle armi contro i rompiscatole”
Grazie.
@ Diocleziano
Sempre una sconfitta della laicità è una vittoria degli imbecilli (senza offesa). Il fatto è che molti di questi ultimi si credono laici.
@Bruno Gualerzi
“Non entro nel merito di quanto sostieni in generale… volevo solo capire come è da intendere questo ‘uso delle armi contro i rompiscatole””
Eppure e’ molto semplice:
se alla lunga le teorie di Malthus si avvereranno,e la sovrappopolazione rendera insufficenti le risorse mondiali,sara inevitabile una lotta spietata per la sopravvivenza,vale a dire il possesso di tali risorse,agricole,minerarie,energetiche ecc.
E chi tardera a sbarazzarsi dei “buonismi”,vale a dire a capire che certe demagogie non giovano ai suoi interessi,ne sara handicappato al punto di rischiare di perdere la partita.
Basti pensare al “pace ad ogni costo” di Chamberlain di fronte al nazismo.
O come,ai giorni nostri, di fronte al gravissimo pericolo che l’afflusso potenziale di miloni di
sedicenti profughi pone alla nostra societa gia in grave crisi da anni,il “premier” Renzi,la Boldrini e tante altre “massime autorita” nostrane non trovano modo migliore di affrontarlo che facilitare tale afflusso in nome del “volemose bene”!
(Senza che un solo soldo esca dalle loro personalitasche,beninteso ).
Altri,come la Francia,sembrano pensarla in modo un tantino diverso.
Ma il nostro e’ un popolo di santi,che vogliamo farci.
Sul come la penso io, cioè in modo diametralmente opposto a te, non è il caso di insistere… volevo solo sapere se queste ‘armi da usare contro i rompiscatole’ sono armi metaforiche o reali. Siccome mi ci metto anch’io tra i rompiscatole … tu capisci la mia preoccupazione.
Mi meraviglierò il giorno in cui un papa dirà qualcosa di sensato.
Porto alla vostra attenzione il seguente intervento:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15203
Dai, siamo seri: è assolutamente vero che la sovrappopolazione non sarà affatto un problema. La sovrappopolazione è un problema. Grosso. Enorme.
Notizia bomba: la crescita demografica tumultuosa e insostenibile c’è già stata. Ora, tutt’al più, possiamo rilevare che continua. Con gli interessi.
Una esortazione: invece di guardare al futuro per ipotizzare come potremo stare, cominciamo a guardare al passato per vedere come sono già peggiorate le cose. Lì stanno le prove della gravità del fenomeno, che è senz’altro grave a livello globale, ma lo è ancor più a livello locale (il che dovrebbe far riflettere sull’opportunità di dar retta a chi sostiene che l’immigrazione andrebbe arrestata, quindi invertita e trasformata in emigrazione — io stesso sono tra quelli).
Mettiti il cuore in pace: il pianeta non verrà annientato dagli speculatori, verrà distrutto dagli idealisti.
@ Diocleziano
Non so di preciso cosa intendi per ‘idealisti’ (anche se un’dea ce l’ho)… mi chiedo però in che modo gli speculatori contribuirebbero alla salvezza del pianeta.
Diciamo da una serie di azioni combinate tra le due categorie, coadiuvate da tante altre.
Non dico che gli speculatori salveranno il pianeta (ma sono pragmatici e vorranno che il business duri più a lungo possibile) dico che verranno battuti sul tempo dagli idealisti. Che in buona parte sono quelli che più sopra abbiamo definito vincitori sulla laicità.
“Lì stanno le prove della gravità del fenomeno, che è senz’altro grave a livello globale, ma lo è ancor più a livello locale (il che dovrebbe far riflettere sull’opportunità di dar retta a chi sostiene che l’immigrazione andrebbe arrestata, quindi invertita e trasformata in emigrazione — io stesso sono tra quelli).”
Ma, ammesso e non concesso che trasformare l’immigrazione in emigrazione possa risolvere i problemi locali, come pensi che ciò possa contribuire a risolvere il problema a livello globale? Che, lo si voglia o no, a dispetto di tutte le politiche isolazioniste, di chiusura dei confini (il governo di un paese europeo ha proposto anche l’erezione di un muro), o viene risolto a livello globale – o almeno continentale, come per l’europa – o prima o poi coinvolgerà le realtà locali, creando situazioni di conflitto di cui è difficile (o anche troppo facile) prevedere gli esiti.
La globalità è data dalla somma di tanti localismi. Cominciamo a definire delle aree di responsabilità ben delimitate? Ad esempio, dalle nostre parti ciò significa prendere atto del fatto che, in 60 e rotti milioni, senza importazioni di risorse saremmo alla fame (come conseguenza di azioni implementate per scelta, non per caso), e agire di conseguenza. In altri luoghi, significherebbe prendere atto del fatto che non è ammesso “scaricare” altrove il carico umano in eccesso (generato per scelta, non per caso). Per di più con motivazioni sulla limpidezza delle quali è lecito avanzare qualche dubbio.
Con questo metodo del “fai quel che vuoi, dove vuoi”, invece, siamo arrivati dove siamo. Evidentemente è un metodo fallato, è d’uopo tentare altre strade.
Ah, sia ben chiaro: non parlo dell’Africa, né dei neri, grigi, gialli, beige, fucsia, bianchi come il latte o chissà che altro. Parlo di quantità e di relazioni con le possibilità locali, nei limiti di una vita di qualità (possibilmente non solo quella umana).
Con buona pace di quel pezzo di tiara di Francesco, il signor bla, bla.
@ benjamin
“La globalità è data dalla somma di tanti localismi.”
Ma se localismo vuol dire chiusura generalizzata, puoi auspicare tutti i ‘progressi’ che vuoi per i paesi sottosviluppati, ma fatalmente il divario tra paesi poveri e paesi ricchi crescerà sempre, e i paesi poveri (con la benedizione di Francesco) faranno sempre più figli dei paesi ricchi… e l’emigrazione non sarà – come del resto è già – una scelta, ma una necessità. E come pensi di contrastarla? Erigendo muri? Qualcosa localmente si potrà ottenere a tempi brevi, ma a tempi nemmeno troppo lunghi (le distanze con al rivoluzione informatica si sono enormemente accorciate, anche più del previsto) i nodi verranno al pettine.
Come affrontare il problema? E’ indubbiamente un problema che ha connotazioni affatto nuove (le emigrazioni di un tempo non avvenivano in un contesto di globalizzazione), e c’è indubbiamente le necessità di razionalizzare il più possibile i flussi migratori… ma – a mio parere – chiudere i confini è rinunciare per principio ad ogni soluzione razionale. Razionale! Il terzomondismo, il buonismo, il pauperismo qui non c’entrano…oppure, ancora peggio, saranno – come sono – strumentalizzati dal papa.
Sarà… non ne sono persuaso per nulla.
Michela Zucca nel suo libro “Storia delle donne/ Da Eva a domani” scrive che in un paese sudamericano (forse il Venezuela…scuserete la mia memoria) c’è stata una considerevole diminuzione di nascite indesiderate, sopratrtutto fra le ragazze più giovani, dopo che è stata introdotta come materia di insegnamento obbligatorio, dalle elmentari all’università, l’educazione sessuale: qualcuno lo dica al gesuita e ai suoi gesuitici scherani.
Io sono favorevole all’educazione sessuale compito primario delle famiglie ed in subordine della scuola.
Ritengo che si debbano presentare ai giovano tutti i metodi contraccetivi anche quelli artificiali ritengo poi che si debba spiegare che l’altro non è un oggetto ma una persona.
Incredibile! Ti senti bene?
domani piovono rane. viola, probabilmente. O_____o
@Stefano ™ e Florasol
Ma no. Sappiamo cosa intende Enrico quando parla di oggetti e di persone, dai. Presenterebbe i metodi contraccettivi e poi direbbe che non vanno usati 😀
@gmd85
Fosse, sarebbe comunque un grandissimo passo avanti!
Spiegare l’esistenza non significa approvarne l’uso, spiegare in maniera obiettiva può mostrare l’orrore che vi è dietro molti fatti.
@Enrico
I tuoi parametri li conosciamo. La parola obiettiva, detta da te, è priva di significato.
@Stefano™ e Florasol
Tornate pure a stare tranquilli 😆 😆
Io sono favorevole all’educazione sessuale…………
Ditemi che non è vero.
@gmd85
Falso allarme, avevi ragione!
Secondo me la soluzione esiste. E’ ampiamente evidente che nei paesi dove c’è benessere la popolazione rimane costante o addirittura decresce e si stabilizza. Quindi forse sarebbe il caso di iniziare far in modo che questo benessere.
Quanto al futuro prossimo, se non ci estingueremo credo che entro poche migliaia di anni l’umanità potrà diventare una civiltà stellare ed entro 1 milione di anni potrebbe diventare una civiltà galattica. E se ci estingueremo, poco male, il pianeta ne ha viste tante di specie estinte.
Con quanta sofferenza degli individui, nel processo?
A cosa ti riferisci? Alla divagazione fantascientifica/transumanista o alla diffusione del benessere in luoghi in cui ora non c’è?
Errata
… iniziare a fare in modo che questo benessere nasca anche altrove.
il problema della sovrappopolazione è una sciagura mondiale, ormai siamo otto miliardi e dovrebbe essere chiaro che il pianetino che ci ospita, insieme con altre centinaia di migliaia di specie animali e vegetali, non può sfamare tutti poichè per due terzi è costituito da mari e oceani (acqua salata non bevibile e oltretutto inquinata) e attraversato, nel rimanente terreno emerso, da deserti enormi e catene montuose aride e inaccessibili anche per un’agricoltura di pura sussistenza.
Le proiezioni così a lungo termine come quelle per il 2100 mi hanno sempre lasciato come minimo perplesso, così come in generale qualsiasi previsione per il futuro, sia pure fondata su basi scientifiche. In ogni caso, controllo delle nascite a livello mondiale tutta la vita: non più di due figli per coppia (esclusi naturalmente i casi di parti plurigemellari).
Perla di saggezza di autore ignoto:
“Non sara un male se rimarremo in pochi.
Sara un male se rimarranno in molti !”
@ Laverdure
“Non sara un male se RIMARREMO in pochi.”
Quindi dà già per scontato che lui, nel caso, ‘rimarrà tra i i pochi’.
Un vero saggio, non c’è che dire.
Bruno,
sono contenta di averti messo tra i buoni (e in imbarazzo)! 🙂
@ Engy
Mi metti in imbarazzo se continui a dire che mi metti in imbarazzo. In quanto all’essere tra i buoni… mi sta bene che si critichino i ‘buonisti’ (è tanto di moda!), purchè a farlo non siano i ‘cattivisti’ (pure tanto di moda!).
Riconosco in pieno – checché ne pensi chicchessia – che il problema della sovrappopolazione esiste. Ma penso anche che nessun sennato discorsetto valga ad influire sulla demografia, dipendendo questa dalla somatoria d’innumerevoli comportamenti individuali difficilmente condizionabili. Perciò il problema si risolverà necessariamente da solo, e in modo inevitabilmente catastrofico. Se la popolazione continuerà a crescere, le risorse ovviamente scarseggeranno e Sorella Morte (di fame, violenta, per malattie non curate, per vecchiaia senza mezzi ecc.) provvederà. Il pericolo che siano impiegate armi “che distruggano la vita umana sulla Terra” non lo vedo, perché le classi dirigenti non lo permetteranno, essendo in tal caso esposte anche loro al destino comune (sciagura che ogni classe dirigente ha sempre accuratamente evitato … mica sono scemi …). Ma mi sembra di vedere che le popolazioni, spontaneamente, stiano rimediando al problema in un modo meno traumatico, tuttavia anch’esso, a suo modo “catastrofico”. Si va, secondo me, verso un brusco calo delle nascite in tutto l mondo, così improvviso e generalizzato da provocare, di qui a poco, non pochi problemi. Intendiamoci: sempre meglio che ritrovarci in troppi ad ammazzarci l’un con l’altro … ma non crediamo che neppure così saranno rose fiori.
MT
Qualche assennato discorsetto può giovare a risolvere il problema della demografia, certamente più che le retoriche baggianate di boldrini e dello statista fiorentino.
Forse tu hai teorie innovative, ma tacendo non ho mai visto risolvere problemi; considerando, appunto, che gli sciocchi hanno sempre qualcosa da dire a nome della nazione.
Proprio perché la situazione è complessa non si risolve lasciandola al caso, forse questo è il punto di vista della chiesa che può trarre beneficio dall’aumento di popolazioni povere.
Il ”brusco calo delle nascite” mi pare che lo vedi solo tu, dato che si continua a parlare di aumenti della popolazione mondiale e non certo di quella ”migliore”.
E poi dobbiamo anche sentire il grande economista cattolico Gotti Tedeschi (che concilia con straordinaria sintesi capitalismo e cattolicesimo) dire che l’attuale crisi economica è causata dalla crisi demografica!
Saluti. GdL
Equivoci in famiglia.
Padre fervente cattolico: Brutta disgraziata, come hai potuto fare una cosa simile! Io t’ammazzo!!!
Figlia fervente cattolica: Ma cosa hai capito? Ho detto “lodata sia la sovrappopolazione”, non “l’ho data… sia la sovrappolozione…..”
Il papa pugile dovrebbe spiegare come, visto che per far fronte all’aumento di bocche da sfamare bisognerebbe aumentare la resa delle coltivazioni agricole, mentre l’aumento demografico è maggiore dell’aumento di tale rendimento.
È evidente che il Banale di economia non ne capisce un cristo: una crescita demografica è compatibile solo se c’è disponibilità di posti di lavoro, che a sua volta non è sempre compatibile con l’ecosistema. Forse si risolverebbe la situazione se tornasse quello che moltiplicava pane e pesce, ma dovrà farlo in eterno e, per favore, cambiando ogni tanto il menù…
@ Diocleziano
🙂 🙂 🙂
In forma smagliante!
😉
Raffaele ci sono considerazioni MOLTO pratiche da tenere presente sul calo di natalità lasciando stare la delirante “difesa della vita” a tutti i costi propugnata dalla chiesa cattolica che c’entra molto marginalmente ma c’è un motivo economico FONDAMENTALE che minaccia la stabilità della società italiana e del suo modello di welfare quando il saldo nascite morti è negativo o nullo e cioè che in uno stato dove ci sono molto più anziani che giovani il sistema pensionistico a ripartizione DIVENTA INSOSTENIBILE ed è destinato a crollare producendo un eccesso di deficit che deprime l’economia. Gia oggi le pensioni pesano per il 16% del pil in confronto a paesi occidentali con un tasso di natalità più favorevole che hanno un “fardello” sul pil dell’8%, inoltre anche la spesa sanitaria per chi ha un SSN pubblico è destinata a crescere in maniera incontrollata in una società dominata da anziani senza parlare poi della deriva conservatrice, antimoderna ed antinnovativa che deriva da una società di soli vecchi destinata a perire nell’arco di poche generazioni non solo per motivi economici. In definitiva quindi una società di soli vecchi ci portera solo più fascioclericalismo, eccesso di deficit e probabile default con conseguente rovina economica e sociale e disintegrazione dell’attuale sistema di welfare a cui forse non vorremo rinunciare. Se il tuo articolo era un “coming out” verso la “decrescita Felice” come modello di sviluppo “sostenibile” razionalmente ti dico che la decrescita può solo essere infelice…
@Tony
Guarda che le nuove nascite non fanno diminuire il numero di anziani. Non è che nasce un nuovo individuo e ne sparisce uno vecchio. Il sistema pensionistico è al collasso perché gestito all’italiana, ovvero, mangiando quanto più è possibile. Nuove nascite significano, in futuro, nuovi salari, da aggiungere alle pensioni da erogare. Oppure, nuovi disoccupati.
Ti sfugge che la pensione degli anziani è pagata dai giovani che lavorano, ora una società dove gli anziani sono molti di più dei giovani con il sistema pensionistico a ripartizione è destinata a collassare economicamente perche la spesa per il welfare pensionistico e sanitario diventa insostenibile…
@Tony
Ma dove? Come ha detto giovanni da livorno, con il sistema contributivo non è così. Tra l’altro, anche se il tasso di natalità aumentasse ora, non cambierebbe nulla, anzi. Nuovi individui incapaci di lavorare per anni e che necessitano di essere accuditi. Se i sistemi italiani sono in rovina, ripeto, è perché i fondi sono gestiti male. Che ci sono certi signori che prendono fior di pensioni “lavorando” qualche giorno. Dai…
Ci rinuncio…. chi è in grado di capire ha già capito…
@Tony
Rinuncia pure, se vuoi. Ma informati un attimo sui contributi obbligatori per le assicurazioni e su chi li versa. La pensione ce l’hai se lavori, i contributi te li versa il datore di lavoro (come sostituto d’imposta) o te li versi da te, in gestione separata, se sei un libero professionista. Altrimenti mi spiegherai come mai chi non ha un conteggio contributivo sufficiente, perché magari non ha avuto modo di lavorare gli anni necessari, rischia di prendere una miseria. I contributi di Caio formeranno la sua pensione, non quella di Tizio. Semplice.
Tu prova a chiederti come mai si tagliano le pensioni e si continua a non trovare lavoro.
@Tony
Sempre se non hai rinunciato…
http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e-fisco/tutorial/8728/calcolo-pensione-con-sistema-retributivo-contributivo-o-misto.html
@ Tony
ma anche a te sfugge una cosa: che il sistema pensionistico “retributivo” è in via di superamento e, a poco a poco, verrà sostituito da quello “contributivo”. Già la gente che andrà in pensione nei prossimi anni, ci andrà con il sistema misto (anch’io purtroppo! se vivrò abbastanza…) con una perdita netta del 20 % sull’ultimo stipendio. Non parliamo poi di chi andrà in pensione col solo contributivo.
Inoltre sta già cominciando la corsa alla previdenza integrativa (io per es. ho stipulato una polizza vita).
Per quanto riguarda l’assistenza agli anziani, per ora essa si sta rivelando un’opportunità per molti immigrati, e, per il futuro, il Giappone (che ha problemi notevoli di invecchiamento della popolazione, come noi) ci sta mostrando una possibile soluzione. In quel paese si stanno sviluppando sempre di più dispositivi cibernetici per assistere e rendere autonomi , in modo completo (in prospettiva), gli anziani. Non so quanto ci sia di vero, ma io intravedo delle possibilità.
E’ in una decrescita (controllata) demografica ed economica l’unica speranza dell’umanità.
Io però non ho molte speranze.
Saluti. GdL
“La vecchiaia, in definitiva, non è che la punizione di essere vissuti”.
(E. Cioran)
In teoria la penso esattamente come Gdl: “E’ in una decrescita (controllata) demografica ed economica l’unica speranza dell’umanità”. Ma, come lui, “non ho molte speranze” riguardo al “controllata” perché, come ho detto, ritengo improbabile che vi sia al mondo chi possa influire su dinamiche dipendenti dalla sommatoria d’infinite scelte individuali poco sensibili ai sennati discorsi di chicchessia. E a questo proposito – sperando che i suddetti discorsi servano a qualcosa – è un bene che ve ne siano in un senso e nell’altro: potrebbero almeno avvicinare a quella “media virtus” che è auspicabile. Tuttavia, realisticamente, ritengo che l’inevitabile decrescita, prima o poi, avverrà per conto suo, in modo incontrollato: con mali minori se sarà causata da un brusco crollo della natalità (di cui mi sembra di cogliere i segni), incomparabilmente peggiori se dovesse dipendere da … “Nostra Sorella Morte corporale” …
@ Diocleziano che scrive:
– È evidente che il Banale di economia non ne capisce un cristo: una crescita demografica è compatibile solo se c’è disponibilità di posti di lavoro, che a sua volta non è sempre compatibile con l’ecosistema –
………………….
il fatto è che Gotti Tedeschi, PRIMA di essere un economista (e di quelli di cui noi NON abbiamo alcunissima stima) è un cattolico integralista, vicino ad Alleanza Cattolica, a R. Cammilleri ecc., e, quindi HA IL DOVERE di “restaurare omnia in Christo”, ne consegue che la sua visione dell’economia DEVE essere conforme al catechismo della CCAR.
Se la chiesa è contro il controllo delle nascite, BISOGNA che detto controllo sia la causa della crisi economica, BISOGNA che il male sia quello!
In quanto poi ai problemi ecologici: “nulla quaestio”, essi non ci sono! quelli cui assistiamo sono cambiamenti climatici naturali che nulla hanno a che vedere con le attività antropiche.
Date un’occhiata ai blog cattolici (ucWcr, costanza miriano ecc.) e vedrete affermare, che tutti i dati sull’effetto serra e sul riscaldamento globale sono bufale e falsificazioni, e, si critica addirittura il papa (!) perchè nell’ultima enciclica ha sostenuto che “probabilmente” l’uomo ha danneggiato l’ecosistema.
Quando leggo le cose che ho riferito in questo post e in quello di ieri (delle 22,20), mi spiego come mai i repubblicani spagnoli massacravano preti, religiosi, laici cattolici noti per il loro oltranzismo ecc., e parimenti mi spiego la Rivoluzione contro la Vandea, BENINTESO IO SONO CONTRO LA VIOLENZA E NON GIUSTIFICO NULLA, ma mi “spiego” storicamente perchè sono avvenute quelle stragi.
Saluti. GdL
“La Chiesa non può che essere reazionaria: non può che essere dalla parte del Potere; non può che accettare le regole autoritarie e formali della convivenza”.
(P. P. Pasolini)
Spiegare, caro Gdl, si spiega tutto, gicché nella storia, come nella natura, ogni effetto dipende da qualche causa. Di assoluzioni o condanne i morti non hanno più bisogno da parte di nessuno (eccetto Dio, ovviamente).
Quello che conta, nel dibattito sul presente e sull’immediato futuro è se uno propone, o approverebbe, azioni analoghe a determinate azioni del passato e, nel tuo caso … qualche dubbio è lecito.
La tua citazione di Pasolini non concorda con quanto hai detto.
Infatti anche i Repubblicani spagnoli e il governo rivoluzionario francese erano “Potere” che imponeva “regole autoritarite e formali della convivenza”. Ed anche la posizione di Gotti Tedeschi sulla demografia, o quella di certi cattolici sull’ecologia, è obiettivamente lontana da una visione autoritaria dello Stato. Padronissimo, dunque, di “spiegarti” come mai determinati poteri abbiano perseguitato – in questo o in quel secolo – la Chiesa … ma per favore lascia in pace il povero Pierpaolo!
L’errore nella frase di Pasolini è che la parola ‘accettare’ deve essere sostituita da ‘imporre’.
Certi uomini, confrontati a una crescente sovrappopolazione allarmante, si trovano in presenza di un inaspettato problema biologico: dotati di mezzi razionali per prevedere il futuro, dovrebbero per questo essere più ragionevoli dei colibacilli, ma tramite il loro cervello fantasmatico hanno difficoltà nel distinguere il messaggio biologico/razionale da quello divino. In realtà molti di loro non conoscono nemmeno il significato dei messaggi, poichè una parte del loro cervello ha perso la propria elasticità non si è solo irrigidito ma anche attrofizzato, quindi incapaci di rispondere a questa problematica….Un esempio : abbiamo visto che il Rwanda, oltre a vari drammi, soffre anche di un sovraffollamento causa di profondo malessere, malattie e morte ! Malgrado questo la Chiesa cattolica si oppone alla contraccezione !!! Con più di 300 abitanti per km2 una popolazione quadruplica in quarant’anni, una mancanza di terre arabili, nessuna industria e con un tasso di fertilità di 7-8 bambini per donna (da notare che questo tasso è di 11-12 per i fondamentalisti israeliti! -Sic…), sarebbe più che urgente e necessario, limitare le nascite ! Ma la Chiesa dice che i preservativi non vanno utilizzati (sono “porosi” !) Le pillole ecc..non sono conformi alla morale cattolica e l’aborto : un peccato mortale, dio solo puo’ decidere della vita o morte ! Ciliegina sulla torta : In occasione della conferenza del Cairo, delle voci cattoliche e musulmane si sono unite per opporsi agressivamente a qualsiasi politica di controllo delle nascite ! Sic…..
Paradossalmente, le specie di uccelli (e non solo) sanno naturalmente limitare la loro popolazione, ma certi uomini, -molto più “intelligenti” e soprattutto “razionali”, si comportano come dei volgari colibacilli in un brodo di coltura, alla grande soddisfazione di religiosi irresponsabili, ma anche di molte persone immature e/o particolarmente egocentriche. Aggiungo inoltre che fare figli in un contesto economico –ma anche climatico per certe etnie- disastroso, non credo sia una prova “d’amore”, ma di volgare egoismo !
Condivido pienamente e il motto ” Andate e multiplicatevi ” appare ancora giustissimo per le 3 religioni monoteistiche .
Nel 800 la popolazione della terra era di 1 125 000 000 ca . Dunque dall’ apparizione del primo uomo forse 250 000 anni fino a a poco piu di 200 anni fa..
Nel 1950, ca 150 dopo, aveva fatto un sbalzo per arrivare a 2 575 000 000, cioè piu del doppio …
Oggi, appena 60 anni dopo, siamo piu di 7 000 000 000 !! Questo da un idea dello sconvolgimento in atto .
E non è finito perchè secondo le stime, saremo il doppio fra 20 anni !
Se pensiamo anche allo sconvolgimento climatico, andiamo verso disordini e senza dubbio conflitti maggiori destinati a regolarizzare questo stato delle cose .
Per le gerarchie religiose, questo è ovviamente preferabile a politiche natalizie, pillole e aborti vari .
Però tutti ‘sti fanatici della denatalizzazione a oltranza fino alla soglia dell’estinzione, per favore, potrebbero spiegare come si dovrebbe gestire la loro società ideale, composta quasi esclusivamente di anziani senza figli e senza nipoti?
Perché io giuro che ancora non l’ho capito.
L.
Secondo me la decrescita demografica va tenuta in conto in quei paesi che hanno davvero il problema della sovrappopolazione. Allo stesso tempo però va accompagnata alla creazione di benessere che rende economicamente svantaggioso avere una prole troppo numerosa. Nei posti molto poveri conviene avere molti figli, perché in genere si tratta di un’economia di sussistenza. Quindi ritengo utopistico parlare di decrescita demografica senza parlare di diffusione del benessere, utopistico al pari – e qui farò arrabbiare qualcuno per il paragone – della dottrina cattolica dei molti figli.
Comunque non mi risulta che esista davvero una “dottrina cattolica dei molti figli”.
La dottrina cattolica porta (o meglio, porterebbe, perché da questo punto di vista non se la fila più nessuno) a un apprezzamento delle famiglie numerose, ma solo come “effetto collaterale”, dovuto alla condanna morale della contraccezione… ma non è che contenga l’esaltazione del fatto che fare molti figli sia un bene di per sé. Quella è una fissazione molto più comune tra gli ebrei e tra i musulmani (o di qualche gruppo cristiano non cattolico), che sostengono che fare molti figli sia un bene in sé, all’interno della loro comunità religiosa, perché aumenta il numero dei seguaci della propria fede.
Le famiglie cattoliche numerose vengono esaltate solo perché “dimostrano” di non aver usato metodi contraccettivi artificiali, ma non perché esista la missione ideale di “aumentare il numero dei cattolici”.
Paradossalmente, se fosse vero che i metodi “naturali” consentiti dalla chiesa funzionassero bene (il che NON E’ vero)… dal punto di vista della dottrina cattolica non ci sarebbe nessun problema sul fatto che le coppie cattoliche facciano pochi figli, purché usino solo quei metodi consentiti.
L.
-La lunga lista delle forze che si oppongono a qualsiasi controllo delle nascite mostra che la “demografia responsabile” ha molto da fare…. Per fortuna è il popolo e non i partiti politici che costituiscono il fondamento della nostra democrazia. Ed è ragionevole pensare che con l’apertura di un vero dibattito sull’argomento, la popolazione, sensibile agli argomenti razionali, potra rispondere alla domanda: possiamo crescere all’infinito in un mondo finito?
Una civiltà non scompare in pochi decenni, a meno che capiti un disastro naturale o indotto dall’irrazionalita o follia umana. La nostra diminuirà come tutte le precedenti hanno fatto nel corso dei millenni. Se vogliamo che questo processo di declino avvenga senza difficoltà verso un’evoluzione più vivibile e durevole, dobbiamo imperativamente ridurre la pressione demografica. Ma tra i convinti che non vedono in un aumento delle nascite = ancora più vecchi dopo 2 generazioni (e così via …) e i governi che vogliono far credere che più giovani = pensione assicurata, futuro assicurato, ecc .. senza mai ammettere ovviamente che il mercato del lavoro non è in grado di assorbire tutti i nuovi arrivati e il pianeta stesso è praticamente al limite delle sue possibilità produttive, c’è poca speranza di evitare lo scontro, il quale metterà fine in un modo brutale ai nostri “privilegiati” modi di vita precedenti…..Auspicando a che mi sbagli !
Capisco il tuo punto di vista, ma la soluzione concreta da proporre, quale sarebbe? Solo l’estinzione totale della specie umana, di altre possibilità statistiche non ne vedo.
Si vorrebbe che tutti vivessero nel massimo benessere possibile fino a 90 anni, senza aver mai fatto figli o al massimo avendone fatto uno solo (che giustamente da adulto avrà anche lui il diritto di farsi i fatti suoi e di perseguire il proprio benessere, e non dovrà certo pensare a mantenere di tasca propria i genitori o i nonni), e però avendo assolutamente garantiti tutti i diritti di sussistenza, di proprietà privata, di alloggio, di assistenza medica, e quant’altro.
Qualcuno mi spiega come può essere materialmente possibile questo, senza alcun ricambio generazionale, o con un ricambio generazionale ridotto al minimo?
L.
Con buona pace degli idealisti, la società funzionerà sempre come una lotteria: molti giocano e pochi vincono. Non è possibile che tutti vincano, e non è possibile che tutti perdano, altrimenti nessuno giocherebbe. Funzionava così anche il paradiso sovietico, sul modello della Fattoria degli Animali.
Una delle motivazioni più forti per la procreazione è la preoccupazione “assicurare la propria vecchiaia.”… Ancora oggi, i sostenitori di politiche a favore della natalità sostengono la necessità di avere figli per finanziare le pensioni. A maggior ragione, nei paesi più poveri che non hanno sistemi pensionistici, l’unico modo per garantire i mezzi di sussistenza più tardi nella vita è quello di avere molti figli che potranno essere di un certo aiuto. Ritengo pero (a torto?) che nessuna politica della riduzione della natalita potra essere efficace senza la creazione di un sistema di pensione e/o di assicurazione pensionistica per mitigare questa motivazione fondamentale la quale non fa altro che spostare il problema, non di certo, entro certi limiti, risorverlo.
Da notare che per molti ambientalisti, ma anche il papa (vedi l’inciclica “Laudato si”), il riscaldamento climatico globale è stato causato da paesi ricchi, il sovraffollamento non è in discussione e l’unica urgenza consiste nel diminuire il livello dei consumi e dell’inquinamento. Questa brava gente purtroppo non ha ancora capito che, da un lato, la stragrante maggioranza degli occidentali non se la sente francamente di stringersi la cinghia e, in secondo luogo, gli abitanti del Sud desiderano ottenere un accesso legittimo alle condizioni di vita identiche a quelli nel Nord ! -Sarebbe assurdo ritenere che in queste condizioni i problemi ambientali non potranno immancabilmente far altro che peggiorare ?
P.S. -Non dobbiamo inoltre perdere di vista che il nostro cervello non è di natura “istruzionista”, come certi credono, ma “opportunista” ! Questo potrebbe spiegare, anche se parzialmente ed a diversi livelli l’irrazionalità humana.
Ma evitano accuratamente di dire che perché ciò sia possibile occorre che tutti i nuovi figli abbiano accesso al mondo del lavoro, cosa evidentemente insostenibile. Se uno di quei figli non lavorerà, non solo non pagherà le tasse necessarie per pagare quelle pensioni di cui si ciancia, ma dipenderà da ammortizzatori sociali che quelle risorse pro pensioni le abbasseranno. E nella migliore delle ipotesi attingerà alle pensioni dei genitori per campare, che di conseguenza vedranno abbassarsi la loro capacità finanziaria con conseguente impoverimento generale e contrazione dei consumi, che a sua volta innesca ulteriore impoverimento. Proprio una bella ricetta quella del natalismo.
@ Diocleziano
Scusa, ma a me sembra che il tuo sia il classico darwinismo sociale (Darwin naturalmente non c’entra), con vincenti e i perdenti… una società quindi che non ha molto senso cercare di cambiare, tanto alla fine sarà sempre ‘la natura’ a decidere, appunto, chi vince e chi perde
In quanto agli idealisti… io dissento in gran parte da te in merito a questi problemi, ma non mi sento per niente ‘idealista’ (per quel che immagino tu intenda con idealista), e anzi credo di assere più ‘realista’ di chi la pensa come te.
@pandesini e Maiurana
Quella dei giovani che pagano le pensioni agli anziani è comunque un’argomentazione fallace. Con il sistema contributivo è il lavoratore a pagarsi la pensione. Se anche fosse che a finanziare le pensioni siano i giovani, come scrive Maiorana i giovani devono poter lavorare e oggi la vedo dura.
Sì e no, perché è vero che si tende a un sistema totalmente contributivo ma è anche vero che comunque il totale dei servizi erogati dallo Stato e quello delle somme percepite attraverso il fisco dovrebbe idealmente essere a sommatoria zero, quindi una variazione in un punto si riflette per forza di cose in altri punti. Diciamo che il discorso è abbastanza complesso, semplificarlo può servire a renderlo “digeribile” ma al tempo stesso lo rende inesatto.
Per dire, con una disoccupazione giovanile al 40% potremmo affermare che se 20 anni fa fossero nati il 40% di figli in meno oggi staremmo tutti meglio, e questo confuterebbe clamorosamente qualunque assunto voglia che l’unica vera soluzione sia un trend in crescita. Ma sarebbe anche una semplificazione eccessiva 😉
@Maiurana
Diciamo, allora, abbondantemente fallace, quantomeno nell’affermare che le pensioni dipendono dalle nuove leve. E, si, le semplificazioni in merito non aiutano. 🙂
@ bruno gualerzi
Odifreddi ha scritto che quel che distingue l’uomo (pur sempre un animale) è il tentativo di essere “contronatura”. Non sempre ci riesce e in quel caso….
@ Stefano tm
Non vorrei che avessi interpretato male quanto ho scritto… o io interpretato male quanto hai scritto tu (più probabile) 🙂
In ogni caso, a scanso di equivoci, non solo sono d’accordo (in questo caso) con Odifreddi, ma sostengo (con tutti i distinguo del caso, che non sto qui a riprendere) che bisogna ‘ribellarsi alla natura’.
Bè se proprio si devono fare semplificazioni, anche con il 40% di anziani in meno forse staremmo meglio?
@ Marco Tullio che scrive:
– Spiegare, caro Gdl, si spiega tutto, gicché nella storia, come nella natura, ogni effetto dipende da qualche causa. Di assoluzioni o condanne i morti non hanno più bisogno da parte di nessuno (eccetto Dio, ovviamente).
Quello che conta, nel dibattito sul presente e sull’immediato futuro è se uno propone, o approverebbe, azioni analoghe a determinate azioni del passato e, nel tuo caso … qualche dubbio è lecito.
La tua citazione di Pasolini non concorda con quanto hai detto.
Infatti anche i Repubblicani spagnoli e il governo rivoluzionario francese erano “Potere” che imponeva “regole autoritarite e formali della convivenza”. Ed anche la posizione di Gotti Tedeschi sulla demografia, o quella di certi cattolici sull’ecologia, è obiettivamente lontana da una visione autoritaria dello Stato. Padronissimo, dunque, di “spiegarti” come mai determinati poteri abbiano perseguitato – in questo o in quel secolo – la Chiesa … ma per favore lascia in pace il povero Pierpaolo! –
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eh! caro Marco Tullio, sei alquanto malizioso! Perchè, nel mio caso, qualche dubbio sarebbe lecito? Tu ritieni davvero che io proponga o approvi azioni analoghe a quelle dei repubblicani spagnoli o dei rivoluzionari in Vandea? Ma se ho detto a chiare note che condanno la violenza?! Certo in una situazione obiettivamente rivoluzionaria, io (ma tutti gli uomini) sarei diverso da quello che sono ora; gli eventi ci trasformano, rivelano di noi aspetti che noi stessi non conoscevamo. Io, posso garantire per me, adesso, ma in un contesto diverso, non posso dir nulla.
Anche su voi cattolici, se la chiesa tornasse potente come un tempo, avrei parecchi dubbi!
I repubblicani spagnoli non erano il “potere” che massacrava i sudditi ritenuti infedeli, ma erano, invece, un “potere” che cercava faticosamente di affermarsi contro un “altro potere”, il quale aveva dominato per secoli e che cercava, a sua volta, di riaffermarsi e di bloccare ogni ipotesi di riforma sociale (e ci era in gran parte riuscito, con le elezioni del ’33). La gente era esasperata!!
E, i cattolici integralisti (ossia, a quell’epoca, TUTTI, perchè i cattolici di allora erano TUTTI su posizioni che noi, oggi, definiremo “tradizionaliste”), hanno effettivamente il potere di esasperare la gente: basta leggere certi post nei blog dell’ucWcr, e simili, per rendersene conto!
Poi, immaginiamoceli, muniti di una forza politica ed economica ben superiori a quella odierna (anche se mi sembra che il futuro, in Italia, non prometta nulla di buono….), per comprendere quanta ira, quanto odio e quanta violenza siano stati capaci di suscitare.
La posizione di Gotti Tedeschi sulla demografia e dei cattolici sull’ecologia, non è autoritaria, perchè i suddetti non hanno potere a sufficienza, ma se l’avessero (parlo dei cattolici in generale, di Gotti tedeschi, personalmente, non so), eccome, se imporrebbero “ad maiorem dei gloriam” le loro vedute! Solo perchè non ne hanno la possibilità, sono lontani da una visione autoritaria dello stato!
La citazione di Pasolini andava intesa in questo senso: che la chiesa NON può NON essere una forza conservatrice, e tranne rare eccezioni (“l’eccezione conferma la regola”) l’ha sempre dimostrato.
Saluti. GdL
“Questi conservatori sono proprio forti, vero? Sono tutti a favore dei non nati, farebbero di tutto per i non nati, ma una volta che sei nato, sono cazzi tuoi!”.
(G. Carlin)
-Per la destra liberale e social-liberale di sinistra che hanno un interesse a condividere quindi aderire al capitalismo di mercato, la crescita della popolazione è una buona cosa perché è seguita da un proporzionale aumento dei consumi e contribuisce in definitiva a mantenere la crescita economica generatrice di benessere e gioia….dicono… Questa élite politica e aziendale, di gran lunga la più grande e più influente dei partiti di governo, sovente raggruppati in nuclei di pressione con accesso privilegiato ai media, difende ed incoraggia –ovviamente- il sistema natalista cosi come i relativi assegni familiari senza nessun limite.
certamente anche se il sistema fosse totalmente contributivo, i contributi versati non basterebbero a tenere in piedi tutta la previdenza (pensiamo alle pensioni sociali, cui non corrisponde alcun versamento versato in precedenza). Ma per risolvere il problema, bisognerebbe primariamente, operare un enorme cambiamento di prospettiva: bisognerebbe, cioè, uscire dal neoliberismo e dal monetarismo, bisognerebbe che il pareggio di bilancio cessi di essere l’obiettivo primario da raggiungere (quasi che l’uomo fosse per la moneta e NON il contrario).
Con le politiche neoliberiste e monetariste, NON USCIREMO MAI E POI MAI DALLA CRISI!!!
E sono assurde le conclusioni di un Gotti Tedeschi sulle cause demografiche della crisi. Basterebbe soltanto far notare che le crisi cicliche del capitalismo ci sono state anche in periodi NON sospetti dal punto di vista demografico; ma anche ammesso e non concesso che la gente si rimetta a far figli (e come la convinci se non gli dai PRIMA delle prospettive per la prole?!), quali posti di lavoro gli puoi offrire?
Dove li trovi gli imprenditori disposti ad investire a lunga scadenza, nella speranza che si creino sbocchi di mercato?
E dove li trovi gli imprenditori che rinuncino a parte del loro profitto per dare stipendi ragionevoli ai loro dipendenti (e non da FAME) in modo che abbiano un qualche potere d’acquisto e possano diventare un mercato (quando invece vanno a delocalizzare le loro manifatture nei peggiori posti, in modo da non pagare sempre meno la manodopera)?
E chi li convince i possessori di capitali ad investire nella produzione (con tutti i rischi e tempi che ciò comporta) piuttosto che in speculazioni?
Per creare nuovi posti di lavori e nuovi sbocchi di mercato, cari Gotti Tedeschi e seguaci, “ci vorrebber tante cose” (come dice Lindoro nella splendida “Italiana in Algieri” di RossinI), cosi tante che è impossibile che nessuna manchi all’appello.
Saluti. GdL
“In futuro si andra’ in pensione a 80 anni, l’anno dopo aver trovato il posto fisso”.
(M. Crozza)
errata corrige:
in modo da non pagare sempre meno la manodopera)? = in modo da PAGARE sempre meno la manodopera)? GdL
Io invece voglio segnalare il tema della sovraPOPOLANINAZZIONE cioè l’aumento costante e continui di POPOLANI nella NAZIONE denominata Italia … che appunto per tale aumento di POPOLANI (italioti) non è più Italia ma italietta degli italioti.
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Del resto lo ribadisce anche Raffaele Carcano nell’articolo:
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E sempre più coppie traggono inevitabili riflessioni dalle prospettive del nostro paese. Quello con il Pil cresciuto meno, in Europa e nell’area Ocse, negli ultimi due decenni.
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L’economia globale è “spietata” ma anche sincera per chi riesce a starci dietro.
Ci stai dietro (Internet, informatizzazione, riciclo e razionalizzazione processi produttivi, energia da fonti alternative, capacità di relazionarsi in un mondo globale) E vinci e aumenti il tuo PIL. Non ci stai dietro perchè pensi ai politici popolani italioti di destra e sinistra e centro E rimpiangi andreotti, craxim forlani ed occhetto..E nella lotta globale PERDI.
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Nel momento in cui una nazione comincia a rallentare è perchè è difficile per i suo icittadini guardare innanzi al futuro.
Si richiede ai cittadini attivi sempre più di usare il cervello E darci dentro nella corsa della vita e mantenersi snelli, veloci dinamici e svelti…quando invece i cittadini di una nazione cominciano a sedersi, diventare pancioni e ciccioni E guardare indietro al tempo passato allora l’economia li punisce in modo drastico (per intenderci come quando il sergente Hartman punisce il soldato palla di lardo mentre mangiava la ciambella alla crema).
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Ricordo uno slogan che andava (e forse va ancora) sulle magliette e altro per la maggiore presso i licealotti: “fermate il mondo voglio scendere”.
Bene il mondo non si ferma E se tu scendi dal mondo in corsa perdi occasioni di sviluppo e punti % di crescita PIL che si traduce in una diminuzione del tenore di vita”.
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Ma è evidente che agli italioti va bene così. Se una volta i popolani avevano come consolazione il sesso alla sera (ovviamente rigorosamente con matrimonio davanti alla chiesa ed ad un pretoccio porporato autorizzato a dire chi può sc@@@are con tanto di bollo papale) E questo faceva aumentare la popola(ni)_a_zione ora i popolani alla sera possono guardare tanta bella televisione (gossip, spettacoli con ballerine, tolk-scio’, politici che discutono sul nulla e ogni tanto ballano e cantano anche loro) ED inoltre dato che un figlio semmai lo hanno deve essere bello bamboccionato (scuola privata, cellulare ultimo modello, vestiti firmati, ecc. ecc.) allora questo si traduce nella scelta di fare un solo figlio (due figli con uno stipendio alla popolana da 1000 al mese in contratto precario non puoi tenerli tutti e due belli bamboccionati) e quindi conseguente crollo demografico come dimostrato da articolo.
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Purtroppo io vedo nel futuro un aumento relativo della percentuale di popolani italioti dato che le persone valide e propositive e con voglia di fare saranno pronte ad emigrare verso nazioni civili e avanzate che necessiteranno di nuova forza lavoro intelligente e sveglia per rimanere in corsa nello scenario di competizione globale E rimanere ai primi posti. Mentre i popolani italioti rimarranno nell’italietta appunto belli, felici e contenti di abitare nel paese della moda, del sole, del buon cibo E che è la quinta potenza industriale (fidatevi che molti popolani italioti sono ancora convinti che Italia sia al quinto posto in classifica di PIL complessivo..se va bene ormai saremo al decimo).
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Faccio notare che ora anche alcune nazioni africane (rispetto a venti anni fa) stanno diminuendo il numero di figli per donna e aumentano il loro % di crescita PIL per anno.
Il mondo corre e nel suo complesso cresce e va avanti mentre l’italietta degli italioti decade e declina verso un destino sempre più popolano e italiota.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).