Nuovo numero de L’Ateo: “Arte senza Dio”

È in distribuzione il quarto numero dell’anno della rivista L’Ateo, il bimestrale dell’Uaar. I soci possono leggerlo da subito sul sito nell’area riservata.

Questo numero è dedicato alla Arte senza Dio e presenta contributi di Turchetto, D’Alpa, Barzaghi, Geva, Mainardi, Conti, Viero, Caporale, Perego, Bernini, Carcano, Marullo, Rotondo, Rota, Law.

artesenzadio

La Re­da­zio­ne

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24 commenti

Diocleziano

Sulla copertina di questo numero de ‘L’Ateo’ si aprirà un dibattito secolare: è dio che passa la rivista ad Adamo o viceversa?
(Penso che sia dio, l’unico a potersi procurare la rivista a quei tempi… 😎 )

Gianluca

Dedicato a Florenskji che ritiene che tutta l’arte degli ultimi due millenni dipenda dal fatto che gli autori erano “cristiani ( in un mondo dove non esserlo sarebbe equivalso alla morte).

Florenskij

Dedicato a Gianluca che evidentemente ha poca dimestichezza con l’estetica: Florenskij al liceo aveva una grande insegnante di Storia dell’Arte la quale, sia pure con metodi tutti da discutere, gli fece apprezzare tutta l’arte, compresa quella antica ( ad esempio Fidia ). Maria Luisa Gengaro ( questo il nome e cognome ) ci avviò a una specie di “grafologia” delle espressioni artistiche, tali da mettere in relazione stile prevalente e civiltà: il che, come seppi dopo, rientrava nel filone della cosiddetta “Storia della cultura”. Florenskij, che a suo tempo ha letto anche l’Estetica di Lukacs ( marxista ) conosce ( cosa comune, del resto ) la classica e utilissima “Storia sociale dell’arte” di Arnold Hauser e le opere di Antal, che mettono le espressioni artistiche in relazione con la dinamica delle classi sociali, secondo il canone interpretativo del “materialismo storico” che per F. ha del buono. Florenskij la invita a scegliere fra due alternative: 1) studiare la grandiosa “Estetica” di Hegel, in cui si dice che l’arte cristiana è particolarmente atta a esprimere le realtà psicologiche, l'”interno spirituale” 2) prendere ripetizioni nel
campo dell’idraulica, visto che non capisce un tubo e pretende pure di venirsene fuori con le battute.

Stefano ™

@ Florenskij

Vista la replica, evidentemente si è perso l’intervento di Angelo, che riporto per sua comodità qui:

@Flo
da come scrivi sembri il nonno di Bart Simpson. A quel tempo non si trovavano tacchi per le scarpe per cui tutti tenevano in casa una scatola di latta, di solito rossa o verde, di quelle (e via con la storia delle scatole di latta)…tornando ai tacchi bisognava tenere quelle rotti e portarli a riparare giù in citta una volta al mese legandosi come da tradizione una rosa rossa al cappello ma subito dopo la guerra le rose rosse erano rarissime (via con la storia delle rose rosse)….e poi si legavano al cappello (e via con la storia dei cappelli)…. 2 giorni dopo… e in dieci minuti ti riparavano le scarpe.
PS
Perche’ pensi che non conosciamo Jung e Freud che ogni volta inizi a raccontarci tutta la storia a partire dal caffe’ macinato grosso da Demel?

Stefano ™

@ Florenskij

L’arte non è un modalità di acquisizione di conoscenze ma l’espressione di un modo di sentire o vedere le cose. Quindi il fatto che lei ritenga essenziale per l’espressione artistica la religione cristiana non è altro che una stupida tatutologia: il modo di sentire della religione critiana trova riflesso nell’arte cristiana. Quindi la religione cristiana è tanto essenziale per l’arte quanto una bicicletta per i pesci, a meno che al di fuori del sentire cristiano non ce ne possano essere altri.
Visto che poi continua a citare in modo ossessivo Bach, veda un po’ quale sia la proporzione tra opere religiose e no all’interno della produzione artistica di, che so, Beethoven, Mozart, Brahms, Mahler, Tchaikovsky e potrei continuare per quanto voglio. E veda se il loro genio ha trovato espressione costantemente migliore nelle opere religiose piuttosto che in quelle che non lo sono. O addirittura scadente in quelle che non hanno carattere religioso. Dunque, la religione al massimo è motivo di ispirazione, che con l’arte, modalità di espressione, ha legami solo per quanto si vuole rappresentare. Che qualcuno si sia dedicato costantemente a opere di carattere religioso significa o che veniva pagato per farlo, cosa molto frequente, o era ossessionato da quel tema, con le capacità per ben esprimerlo. Nient’altro.
Vivaldi, un prete, si è espresso per la maggior parte della sua opera in realizzazioni non religiose: o non era un buon prete, o non era abbastanza religioso o le due cose non c’entrano niente con le capacità artistiche.
Ogni altra considerazione che pretenda trarre inferenze indebite dall’arte, specie di carattere epistemologico, è ingiustificata. Come lo è la sua reazione alla correttissima osservazione di Gianluca. Decida chi deve fare ripetizioni.

RobertoV

Che a Hegel piaccia l’arte cristiana è un dato di fatto, ma che questo diventi un assoluto perchè piace a lei è un’altra cosa. Non è corretto ignorare due secoli di critiche e che cosa pensassero gli altri di Hegel. Hegel è considerato un esponente dello status quo, quindi un sostenitore dei sistemi dittatoriali e repressivi di allora, dove il cristianesimo era religione di stato ed aveva fatto piazza pulita di tutto il resto.
Bach era un protestante convinto, eppure su commissione riuscì a fare ottimi lavori per la chiesa cattolica a dimostrazione che quello che conta è il committente e che un bravo artista è capace di esprimersi su commissione.
Tra l’altro negli ultimi anni della sua vita sembra che si sia avvicinato al Wolffiano Mizler che fu accusato di essere anticristiano e ateo per la sua visione razionalista (veda wikipedia in tedesco).

Ferrer

@ RobertoV

“Hegel è considerato un esponente dello status quo, quindi un sostenitore dei sistemi dittatoriali e repressivi di allora”

Credo che sia proprio questo il motivo principale per cui Florenskij lo apprezza…

Peraltro credo sia perfettamente inutile fargli notare che:

1) l’appello all’autorità per sostenere una tesi che non si è in grado di sostenere con argomenti logici fondati è sempre ridicolo.

2) Hegel è un’auctoritas piuttosto misera, posto che è stato stracriticato, i caposaldi del suo pensiero demoliti e, in generale, l’idealismo (tedesco e no) non mi sembra proprio andare per la maggiore attualmente…

Il poveraccio è fermo all’800, si capisce che parli di Freud e Jung come l’ultimo grido in fatto di novità…

“Hegel non è un pensatore, né un filosofo, e neanche un sofista; permetto soltanto a tutti i pedanti delle università tedesche di considerarlo un artista, sempre che aggiungano che si tratta di un artista di infimo ordine e il penultimo della sua specie: dopo di lui, viene il suo discepolo, Rosenkranz … per le cattive filosofie succede lo stesso che per i cattivi governi; li si acclama in ragione dei loro vizi. Il governo peggiore è quello di cui si è obbligati a parlar bene…Hegel non è che un ciarlatano di successo, che ha dovuto la sua riuscita a una sottigliezza tutta politica. Aveva insegnato per dieci anni, in questa povera Germania in cui ogni professore diventa così in fretta una gloria nazionale, senza ottenere il minimo riconoscimento. Allora, per disperazione, il povero maestro di scuola misconosciuto pensò di fare, dello Stato-macchina, dello Stato prussiano, una teoria. Dopo la rivincita della Prussia, nel 1815, i ministri di Berlino furono felicissimi di trovare a portata di mano un dottore che attribuiva un fondamento ontologico, incomprensibile e dunque tre volte sacro, a tutte le loro piccole scelleratezze. La Tugenbund era scontenta; le popolazioni tedesche, deluse, si ponevano problemi inquietanti sull’ origine e sui limite del potere. Non era un colpo di fortuna straordinario, il fatto di incontrare, giusto a proposito, un pedagogo, divenuto filosofo, che interpretava la statica burocrazia come una manifestazione del Grande Pan progressivo? I ministri si recarono dunque in gran pompa ai corsi tenebrosamente servili di Hegel. Naturalmente un esempio tanto augusto fu seguito ad oltranza dai capi divisione, dai capi e sotto capi di sezione, dai consiglieri particolari, dagli alti graduati della polizia, da tutti coloro che avevano un titolo, un grado, un impiego, una pensione, e finalmente da tutti i borghesi ingenui e arroganti di Berlino. Ecco il semplicissimo segreto degli abominevoli trionfi dell’ hegelismo. Il ciarlatano della metafisica aveva avuto come complice i ciarlatani della politica.”
(A. Schopenhauer)

l’ennesima conferma di quale sia in realtà la tanto strombazzata “cultura mostruosa” di Flo.

RobertoV

Ferrer
Basterebba andare su wikipedia e vedere tutte le critiche che Hegel ha ricevuto per il suo pensiero, critiche che il nostro ha bellamente ignorato. Ma è nel suo stile, leggersi e ricordare solo ciò che gli interessa, estrapolato da tutto il resto. D’altronde in una dittatura le critiche non sono ammesse.
Lo stesso Popper l’ha definito “profeta del totalitarismo”: un altro uomo mandato dalla provvidenza ……

Gianluca

Florenskji

Che non capisco un tubo (il che, per inciso è vero) detto da lei lo ritengo un complimento.

Lei che come me ha letto “Non c’è cristo che tenga”, per arrivare a pensare che l’autore sia pervaso da whishful thinking vuol dire:

1) che non capisce l’italiano scritto;
2) che non vuole guardare in faccia la realtà.

Del resto lo ha ammesso anche lei, che deve rimanere cristiano “costi quel che costi”.
Ma vale la pena pagare la sua fede con la sua intelligenza?

Ps: io so di non sapere, lei?

Stefano ™

@ Gianluca

Questo thread ripropone quello che è un consolidato modo di agire di Florenskij, per me vero e proprio esempio di scorrettezza, checché ne dica o pensi il signore in questione.
Interviene con idee già usate e criticate, riproposte inalterate, e si pavoneggia con argomenti quantomeno maldestri. Si criticano di nuovo e…. si rimane in attesa di rileggerli, insieme all’inutile sfoggio di inutile cultura.

Leo

Per favore ditemi a che serve la religione, a me non è servita un cazzo – ammesso che ci abbia pensato a servirmene – , ho preso sempre le mie decisioni senza che sia dovuto andare da un lestofante prete – vero esempio di parassita dei nostri tempi – a consigliarmi se pagare le bollette, se debba masturbarmi o no, e tante altre incosistenti umilianti amenità delle religioni. ‘N’deve farve… Con i religiosi e credenti , in tutta la mia vita, non ho mai voluto avere a che fare, preferendo trattarli da appestati da cui stare alla larga, se non vuoi riempirli di botte o ucciderli! Sono violento? E i bambini cubani che nel 1523 gli osannanti e salmodianti preti spagnoli gettavano nelle fornaci ardenti perché i loro genitori non volevano convertirsi? Che cos’era,
pietà cristiana o frutto di quel tanto strombazzato amore su cui si dice – lo dicono solo i preti – sia findato il cristianesimo?

Gianluca

Leo

“Con i religiosi e credenti , in tutta la mia vita, non ho mai voluto avere a che fare, preferendo trattarli da appestati da cui stare alla larga,”

E come hai fatto, sei un eremita? Vivi su una montagna da solo? 🙂

gmd85

@Admin

I link nell’indice riportano entrambi all’articolo di Geva (che nell’elenco non ha un link attivo). Non so se è un errore, ma se dovete correggere sarebbe un peccato toglierlo 😉

Frank

Dialogo della vignetta.

Adamo: La rivista che ti ho prestato io si trova avvolta dentro questa, vero?
Yahweh: Si, si…
Adamo: Incredibile! Preferisci passare per uno che legge l’ateo piuttosto far capire che ti piacciono le riviste porno…
Angioli ignudi: Ohhhhh…..
Yahweh: Vuoi parlare piano, imbecille!!!

Florenskij

Il dr. D’Alpa troverà tutto il discorso di mons. Fisichella nei testi di Hans Sedlmayr: “La perdita drl centro” e “La morte della luce”. Idem Gianluca. Su Sedlmayr molto in Internet.
Dimenticavo. Per Gianluca. Florenskij non può non apprezzare espressioni non cristiane come le miniature persiane e le pitture giapponesi, ad esempio quelle di Utamaro. Fazioso e col paraocchi sarà lei.

Diocleziano

Flo
Il punto che proprio non riesci ad afferrare è che le citazioni sono la morte del pensiero.
Va bene, hai letto questo e quello, può farlo chiunque; ma andare oltre?
Hegel ha detto qualcosa sull’arte cristiana? e allora? Non è detto che sia corretto: l’arte cristiana esalta la piccolezza e l’abbattimento dell’individuo. E la terribile presenza del Mosè? (mi replicherai tu), la terribilità del Mosè non è altro che un ricordo dell’arte greca, che esaltava la natura olimpica e poetica dell’individuo. L’arte greca ha esaltato per secoli il proprio popolo, l’arte cristiana (italiana ed europea) ha esaltato il popolo ebraico diffondendo la più grande menzogna mai espressa… riempiendone i musei.
(Sono stato molto sintetico: a te riempire i grandi spazi ‘tra le righe’)

Florenskij

Van Gogh per un certo tempo si dedicò alla predicazione del Cristianesimo ( in versione protestante ) fra i minatori. E se la sua luce fosse la luce di Dio, o comunque dell’ Essere?
Per quanto fosse manesco e… spadesco Caravaggio nel suo subvonscio era partecipe della civiltà e cultura cristiana e cattolica in ambiente sancarliano. Vedasi il caso del manzoniano Lodovico, poi padre Cristoforo, oppure quello di san Camillo de Lellis, prima soldato mercenario, poi dedito all’assistenza infermieristica. Qualcosa del genere nell’hidalgo Inigo de Loyola.
In Caravaggio ci sono la polvere e lo sporco, ma anche la mistica luce radente: la materia più materiale e la luce più spirituale, esattamente come nei Vangeli. Il tutto molto cristiano, e Pasolini ne era consapevole al massiimo grado: vedasi “Il Vangelo secondo Matteo”: i Sassi di Matera, campagna semiarida, popolani dalle facce cotte ( veri “terroni” ) e musica mistica di Bach, culminante nel corale “O Haupt voll Blut und Wunden” ( “O capo pieno di sangue di ferite…” )

Diocleziano

Oddiooooooo, ancora citazioni…
(Il ”caso Florenskji” si complica!)
Il Caravaggio, omosessuale, pederasta e assassino: Il tutto molto cristiano. Coerente.

Diocleziano

Guarda che è brutto segno parlare di sé in terza persona… :mrgreen:

Stefano ™

@ Florenskij

E se la sua luce fosse la luce di Dio, o comunque dell’ Essere?

E se no? E come decidiamo? Che si debba farlo indipendentemente da presunte “luci”? Che si debba verificare l’esistenza di presunti “Esseri”? E lei come decide quale tra gli “Esseri” è quello vero? Forse Van Gogh e tutti gli esseri umani non prendono cantonate? E se occorre dare rilevanza alle “luci” di Van Gogh, lei che fa diventa protestante? O le luci non sono in grado di decidere in quale salsa debba essere cucinato l’Essere? E allora Flotrenskij, dove va a finire con la sua esibizione di fuochi di artificio di citazioni, col suo gioco di specchi? Da nessuna parte che non sia già quella dove vuole andare a parare. Come sempre.

gmd85

@Flo

Van Gogh per un certo tempo si dedicò alla predicazione del Cristianesimo ( in versione protestante ) fra i minatori. E se la sua luce fosse la luce di Dio, o comunque dell’ Essere?

Poi s’è mozzato un orecchio e si è ucciso. Vedi che potenza questa luce…
Quanto a Pasolini, ha affermato:

“there are some horrible moments I am ashamed of. … The Miracle of the loaves and the fishes and Christ walking on water are disgusting Pietism.”

I Sassi di Matera saranno anche patrimonio dell’umanità, ma definirli artistici considerando il motivo per cui sono nati è arbitrario. D’altronde, dopo Duchamp…

RobertoV

Bach era un protestante convinto, eppure su commissione riuscì a fare ottimi lavori per la chiesa cattolica a dimostrazione che quello che conta è il committente e che un bravo artista è capace di esprimersi su commissione.
Tra l’altro negli ultimi anni della sua vita sembra che si sia avvicinato al Wolffiano Mizler che fu accusato di essere anticristiano e ateo per la sua visione razionalista (veda wikipedia in tedesco).

RobertoV

Comunque non è perchè il mondo cristiano è l’unico che conosce ed è quello che con la forza si è imposto di più distruggendo le altre culture, che le altre culture non esistono.
Vi sono state anche culture meno esibizioniste di quella cristiana e l’arte è solo un aspetto della cultura di un popolo, che dipende anche da quanto l’oligarchia è disposta a spendere per autoincensarsi piuttosto che occuparsi del proprio popolo.

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