La giornalista di origine egiziana Mona Eltahawy, nel suo ultimo libro “Headscarves and Hymens. Why the Middle East Needs a Sexual Revolution” sostiene che solo una presa di coscienza delle donne arabe può portare a una vera estensione dei diritti e delle libertà nei Paesi a maggioranza musulmana.
Lo fa da un punto di vista orgogliosamente arabo e laico, criticando sia gli integralisti religiosi che pretendono di controllare il corpo delle donne imponendo una stretta osservanza e il velo nel nome della “dignità”, del “pudore” e di una logica maschilista e patriarcale, sia gli occidentali troppo arrendevoli che per un malinteso senso di rispetto per le altrui culture non osano contestare questo andazzo, facendo il gioco dei primi.
Il tutto con un recupero originale della tradizione del femminismo locale, caduta nel dimenticatoio negli ultimi decenni sotto i colpi dell’islamismo montante, e con il sentito racconto del suo personale processo di emancipazione che l’ha portata a togliere il velo (una risposta a chi lo proclama addirittura simbolo “femminista”).
IN primis onore al merito a questa coraggiosa giornalista che purtroppo è un caso isolato.
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Metà delle donne è discriminata E subito ad alcuni difensori totali del povero popolino sfruttato del terzo mondo tanto bello e buono viene da pensare:
“oh povere donne barbittate dai cattivi imam con la barba loro che vorrebbero essere libere”.
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Ma se anche alle donne piacesse subire (per scelta sessuale anche) l’imposizione del maschio barbuto e forte sia per costituzione fisica ma anche perchè così è scritto nei libri di maometto il barbuto supremo ? Non ci avete mai pensato ?
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Alle donne egiziane (anche quelle che hanno studiato ed hanno cultura) magari questo vivere la loro sessualità in modo barbittico e coranico piace assai e pure tanto.
Quando ci sono state le ultime elezioni libere (CE_01) dopo la primavera araba il partito dei fratelli musulmani prese oltre il 40% dei voti ed un partito ancora più barbuttico dei fratelli musulmani prese circa il 20%.
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Del resto alla base della democrazia c’è anche questo discorso (CE_02).
Ma come dire, il sesso è gioia di vivere E per praticarlo devi metterti in gioco E dare sempre il meglio di te stesso E usare molto il cervello in sintonia con il proprio corpo E cercare affinità emotive, spirituali e carnali con altro partner (quale sesso è indifferente).
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Invece un bel regolamento barbittico-talmudico-apostolico invece semplifica il tutto:
“tu donna put@@@@na sei il male e tu uomo con le regole del matrimonio stabiliamo per bene cosa fare per comprare la vulva della donna che purtroppo ha della materia intorno inseparabile”.
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Invece nell’italietta degli italioti dopo una mirabile stagione di riforme sessuali ormai irreversibili si assiste ad un paludoso impantanamento cattocomunista che blocca le unioni civili e i matrimoni per gli omosessuali E si deve assistere a patetiche scenette di italiottate di ogni genere (ma è evidente che alle nuove donne italiote va bene così).
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
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{contenuti_extra}
*) CE_01.: http://www.ilpost.it/2012/01/21/i-risultati-delle-elezioni-in-egitto/
*) CE_02.: https://it.wikipedia.org/wiki/Lisistrata
@Sumadart
“Ma se anche alle donne piacesse subire (per scelta sessuale anche) l’imposizione del maschio barbuto e forte sia per costituzione fisica ma anche perchè così è scritto nei libri di maometto ……?”
Caro Sumadart,hai mai senti parlare di “masochismo ” ?
Anche qui ci sono tanti ,di tutti i sessi esistenti,che per eccitarsi praticano il “bondage”,si fanno frustare dal partner,ecc ecc,e con queste belle pratiche a volte ci lasciano pure la pelle.
E a detta degli psicologi una piccola “vena” di masochismo,come pure di sadismo e di tante altre piccole “deviazioni” e’ presente,latente, in tutti noi.
Perche dovrebbero esserne immuni le islamiche ?
Aggiungici poi che la totale dipendenza da altri ci dispensa dal dover prendere decisioni e responsabilita , e vedrai che non c’e’ proprio niente di strano nel comportamento delle donne islamiche.
Cosi come non c’era niente di strano nel fatto che la quasi totalita degli italiani per vent’anni
delegasse ogni decisione al Duce,( e buona parte dei rimanenti la delegassero a Stalin.)e ne fosse soddisfatta.
@Laverdure:
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Bene…vedo che non sono l’unico a pensarla allo stesso modo.
Ci saranno anche i poteri forti, il vaticano, i politici, le banche, la finanza, la troika, i rettiliani, l’aeronautica delle scie chimiche ecc. ecc….
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Ma c’è anche una massa i popolani inermi, pecoroni, felici e contenti di farsi comandare E non solo sono rassegnati (che potrebbe anche starci…) ma sono pure contenti di farsi comandare.
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Lieto e felice di sapere che ci sono altre persone che la pensano come me.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
qui da noi abbiamoavuto prima un Illuminismo per liberarci dal potere clericale, poi una rivoluzione industriale, poi una maggiore possibilità di accesso alla cultura e negli anni ’60 la rivoluzione sessuale.
nei paesi arabi non bruceranno le tappe, sono nel 1500 e ogni piccolo progresso dovrenno guadagnarselo nelle strade con la lotta poichè nessun compromesso sarà possibile con gli integralisti islamici.
@stefano:
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Io vidi il futuro E quel che vidi è una grande massa di pro-pro-pro-nipoti europei E di altri paesi civili che lasciano il pianeta Terra a bordo di grandi navi dotate di motore a curvatura per colmare le grandi distanze siderali portando con se tutti i tesori (edifici storici, quadri, manoscritti, manufatti, ecc. ecc.) in nuovi pianeti vergini e da conquistare.
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E poi vedo tanti barbitti e barbuti con le scimitarre che gridano in piazza allah akukbarrr ci ha dato la vittoria…ora emigreremo in massa e tutto il pianeta Terra sarà barbittico e barbuttico…abbiamo vinto abbiamo cacciato gli infedeli.
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E vedo ancora nel futuro E durante l’anno 3064 sul pianeta Terra vedo un tizio che si sta facendo la barba perchè dice: “non mi piace…io voglio la pelle libera…ed in più affermo e dico che è il sole a girare intorno alla Terra e non tutto quello che dice il corano è verita”…
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Come andrà a finire ? Non riesco a vederlo ma sapere che ci sarà qualcuno che nella terra tutta barbittica e barbuttica e koranika si farà la barba mi consola assai e molto.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
La signora ha scoperto l’acqua calda. Le donne sono le più accanite nel difendere la propria schiavitù. In Italia le brave mammine mandano le proprie figlie a dottrina, altrimenti le nonnine piangono e come fanno poi a presentarsi davanti al prete? È un circolo vizioso che si può interrompere solo se le donne lo vogliono, come è successo con la scuola: fino a 50 anni fa il massimo che una donna si aspettava dalla figlia femmina era un buon matrimonio, poi sempre più madri hanno gradito che le figlie continuassero gli studi, e ora la situazione è capovolta.
“In Italia le brave mammine mandano le proprie figlie a dottrina, altrimenti le nonnine piangono e come fanno poi a presentarsi davanti al prete?”
Al di là del fatto che ci azzecca poco direi col tema, ma nessuno – Sandra ad esempio – ha niente da ridire su questa affermazione, al solito lapidaria e (sempre al solito) fanatica e sessista?
il sessismo stereotipato ovviamente riguardava più la frase d’attacco di Mafalduccia: “Le donne sono le più accanite nel difendere la propria schiavitù”
di solito poi le brave mammine hanno accanto a se anche il papino: il papino cosa fa mentre la brava e conformista e timorosa mammina decide di battezzare la creatura, Mafalduccia?
il maschietto tendi ad assolverlo spesso Mafalduccia, e a sfogare tutta la tua ferocia contro le donne, come mai?
La sai vero questa notizia?
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_luglio_21/quella-serata-sesso-alcol-sentenza-contestata-3d17cfe2-2f97-11e5-9a38-d82a1983dc9d.shtml
mi verrebbe da pensare che sei tra quanti condividono l’assoluzione dei ragazzi e le motivazioni relative …
@Engy:
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Sarò provocatorio ma non vorrei invece che fosse moralista al contrario il dire che se c’è sesso di gruppo E dunque stupro.
Leggendo gli articoli sulla vicenda (E ripeto….sol osu questo non pretendo di avere la verità assoluta) sembrava che:
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F01) La tizia in questione conoscesse E bene i fanciulli.
F02) Erano un po’ ubriachi tutti quanti.
F03) E’ una cui piace il sesso E non si è mai fatta problemi (è bisessuale dichiarata).
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Pertanto secondo me le vicende sono andate nel seguente modo:
V01) La tizia ha gioito del sesso di gruppo.
V02) Uno o più cretini avranno parlato E si saranno vantati (da bravi italioti del benga) dei rapporti sessuali consumati…la voce si è sparsa e nel giro di amici-pizzettari della tizia lei ha fatto la figura della put@@@a.
V03) La tizia per non fare tale figura, su suggerimento di qualche amica avrà presentato denuncia per violenza sessuale.
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N.B.: Di solito se c’è un atto di violenza sessuale la vittima va al pronto soccorso e in visita ginecologica si può vedere se rapporto sessuale è stato consenziente.
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Alla fine del discorso il sesso di gruppo (anche se la vicenda in questione è mooolto triste e mooolto italiota) non penso si configuri in reato…altrimenti ad ogni sco@@@@a qualsiasi tizia prende e denuncia caio per la violenza subita.
Non vorrei mai arrivare come negli USA dove a volte è consigliato far firmare alla donna il foglio di autorizzazione al rapporto sessuale.
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Sarò stato provocatorio…ma come dire è ora di finirla con la morale italiota sul sesso.
E anche stabilire a priori E preconcetti che sesso di gruppo (maschi tutti allupati) == violenza della povera fanciulla indifesa (candida e ingannata dal lupo cattivo) è un discorso molto italiota.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
Engy, attenta ai colpi di sole. Ma davvero sai cantare?
Engy, io qualcosa da dire ce l’ho eccome. Che Mafalda HA STRARAGIONE. E non è questione di sessismo, è qualcosa che ha a che fare col fatto di venire ancora viste come “il sesso debole”. Quindi abbiamo più da perdere, di fronte alla riprovazione sociale. Ragion per cui tante donne si trasformano in custodi della religione, della famiglia tradizionale, e paradossalmente del sessismo. Credimi, sono più le mamme che i papà a dire “Cristina rifatti il letto e asciuga i piatti…. vabbè, lascia stare che oggi lo doveva fare Luca, lui è un maschio…”. Solo le donne a perpetuare queste cose, più che i maschi, perchè ad andare controcorrente hanno molto più da perdere. MAfalda non è lapidaria, nè fanatica, nè sessista: semplicemente descrive le cose come le vede, come le vedi anche tu, se guardi. Se la figlia non si sposa e va a convivere, o si sposa in comune, è la mamma che “rogna” di solito, non il papà. Se la figlia sceglie di non riprodursi, chi la assilla allo sfinimento col discorso nipotini? Di solito la mancata nonna, non il mancato nonno. Guardati in giro senza i paraocchi per favore, e non tirare fuori l’orrida sentenza sullo stupro, che qui c’entra come i cavoli a merenda.
Engy,
se la “schiavitù” è l’unico mezzo per sopravvivere decentemente ovvio che le madri cresceranno figlie docili, che avranno più possibilità di farcela rispetto a una figlia ribelle. Non per niente sono sempre state le donne le più assidue frequentatrici di messe, e per motivi sociali, non perché credessero di più degli uomini, ma perché alle donne conveniva di più adottare un certo tipo di comportamento, specialmente quando non avevano le spalle economicamente coperte, praticamente la maggioranza. La differenza la fa proprio la condizione economica: se non si è autonomi, ci si deve adattare a una condizione di inferiorità. Ci si comporta – e ci si veste! – come si deve, non come si vorrebbe.
Io di papini che organizzano battesimi e comunioni non ho mai sentito parlare. Ci si aspetta che sia la madre a farsene carico, ragion per cui se i figli non seguono la trafila delle cerimonie religiose – come nel mio caso – la “responsabilità” maggiore è della donna (l’uomo in questi casi è visto come quello che lascia fare).
sì Mafalda, anche se avrai capito che quando parlavo della mia gran voce da contralto ero autoironica: ho un buon orecchio e sono appunto un contralto, direi molto intonato, ma ovviamente il mio livello è del tutto dilettantistico.
Qualche anno fa ho fatto parte di un coro della mia città, la bellissima Città del Tricolore, un coro (che tuttora esiste) nato all’interno del Centro Internazionale Reggio Children, e ho cominciato grazie all’invito inaspettato di una vecchia compagna di liceo.
Poi per problemi vari ho dovuto dire basta, sob sob, se no ti invitavo a sentirmi! 🙂
@Mafalda:
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Alla grande…anche tu vedo in termini diversi la pensi come me.
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Giusto per deliziarti ecco cosa scriveva nel suo annuncio una ragazza di 26 (ventisei !!!) anni sul sito di incontri cui sono iscritto: “Sono carina e brava, mi piace lavare, stirare e cucinare buoni pranzetti”.
Io le scrissi: “guarda che se fai doppio-click in basso a destra vedi che hanno è il 2015…ah immagino che vuoi anche il matrimonio in bianco e tu puoi garantire la purezza dell’abito non solo come simbolo…dico bene ?”.
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Rispose la fanciulla: “SI…io credo ancora in certi valori ormai persi”.
E poi c’è chi dice che gli italioti (e le italiote) sono gli eredi della cultura classica della magna grecia…ma per favore !!!
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
Mago, non c’è nulla di strano: forse quello è il suo top.
Se avesse detto che ha quattro lauree, parla otto lingue e possiede sedici milioni di euro, allora sì che sarebbe strano.
C’era una carenza di informazioni di base e ti sei lasciato fuorviare… 😉
Sumadart, cosa vuoi di più da una donna? Pensa, a natale potresti regalarle il libri di ricette della Parodi e per san Valentino la batteria di pentole.
@Diocleziano:
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Appunto…nonostante conquiste culturali, civili economiche e rivoluzioni sessuali ormai IRREVERSIBILI c’è ancora una bella fetta di italioti.
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Nel caso della fanciulla è un caso limite…ma ci sono molte italiote che la pensano in questo modo: “ognuna può andare con chi vuole…però se una è stata con più di cinque uomini è una put@@@@na”.
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Per cui se la fanciulla è una donna italiota ultra-conservatrice ci sono tante donnette e ragazzine italiote un po’ moderate…ma pur sempre italiote.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
@mafalda:
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Penso anche (ma siamo nel campo delle ipotesi più pure) che tale fanciulla italiota del nuovo millennio possa offrire al suo partner anche quanto segue:
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Rapporti sessuali solo una volta alla settimana perchè non sono una put@@@@a.
Tale regola si rompe nel caso si cerchi di avere una gravidanza (qui una volta al mese 🙂 ).
Siccome sono una bella italiottina DOCG lascio che il maritino vada pure a consumare il sesso a pagamento E/O si conceda anche delle amanti ma che non lasci mai la famiglia E che tali divertimenti extra-coniugali non intacchino troppo il bilancio famigliare.
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La cosa divertente è che la tizia cerchi un partner italiota e cattolico in rete E non alla sua chiesetta italiota dove va ogni domenica a fare la transuntutntentntantizione…si insomma quella roba li dove si mangia e si beve il corpo di gesù…che roba degna del miglior Quentin Tarantino.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
Mi spiace per la signora, l’idea sarebbe anche buona, ma ci vorrebbe prima una rivoluzione culturale, il femminismo non attecchisce dove non c’è la democrazia e la separazione tra stato e chiesa (sostanziale non formale). Quindi per prima cosa bisogna costruire un movimento democratico che faccia prendere coscienza a tutti, uomini e donne, la necessità di maggior libertà di espressione, istituzioni democratiche e laiche, e dopo si può parlare di femminismo. Di che femminismo vuoi parlare se non hai la libertà di esprimere le tue idee, e la legge dello stato coincide o è basata sulla sharia?
@francesco_s:
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Tu dici: “costruire un movimento democratico”.
A me suona un po’ come dire un altro mondo islamico è possibile….
E quindi andiamo nei paesi barbittici e barbuttici a fare un nuovo soCCial forum…e chi chiamiamo come grandi leader…agnolotto e casarino ???
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
Non mi pare proprio che la signora abbia scoperto l’acqua calda.
Intanto io ho appreso che anche i cristiani si dedicano, in quei paesi, alla pratica della mutilazione genitale. Ma nemmeno noi siamo poi tanto avanti se pensiamo alla mancanza di un programma di educazione sessuale e solo perché la sessualità piena dà la libertà piena. E mi sovviene quel film irlandese ( nella solita Irlanda/ il titolo è dato dai nomi delle due protagoniste e non lo ricordo) in cui una delle protagoniste dichiara che con 7 parti avuti mai ha avuto un orgasmo. Ed il film non è poi di tanti anni fa. Cosa probabilmente non rara se il regista l’ha registrata.
Peggio per la signora i suoi 7 partner lo hanno avuto sempre.
:lol. A parte gli scherzi, non credo che per “rivoluzione sessuale” Mona Eltahawy intendesse “saper far venire un orgasmo a una donna”.
C’era una faccina all’inizio, questa: 😆
La presa di coscienza da parte delle donne è il punto di partenza, ma la giornalista ha pienamente ragione sugli atteggiamenti ipocriti degli occidentali che tollerano i soprusi sulle donne in nome di una falsa tolleranza. Perché permettere il velo nei nostri paesi? Perché si devono vedere donne completamente rivestite, mentre i loro uomini viaggiano in jeans e maglietta? Un conto è la suora che fa una scelta di vita e porta il velo come una divisa, un conto sono i milioni di donne mortificate da questo abbigliamento che molte di loro portano orgogliosamente. Ma se la maggioranza delle madri italiane vede ancora come un bene il fatto di mandare a dottrina le figlie, come puoi pretendere che le donne orientali vedano il male nascosto nel loro modo di vestirsi? Davanti a questa ignoranza la responsabilità di chi tollera tutto questo diventa ancora più grave.
Però dobbiamo dire che c’è velo e velo, un velo parziale e colorato è diverso da uno nero e voluminoso, uno può anche essere un modo per farsi belle, seppur in un contesto islamico ma anche in india lo usano, l’altro probabilmente no.
Prova ad immaginare di metterti un velo in testa per sembrare più bello.
Non lo so, può darsi che alcune donne islamiche con il veli colorati che ho visto in Tunisia o Egitto si sentano più belle, come anche certe donne indiane, il concetto di bellezza è relativo. Tra i Tuareg è l’uomo che porta il velo che copre il viso, ritengono l’indaco molto bello, le donne Himba si mettono in testa un impasto di burro e ocra e vanno in giro con i seni liberi, i Mursi trovano sexy le scarnificazioni, i surma trovano attraenti le donne con i lobi delle orecchie allargati con argilla. E noi occidentali troviamo sexy i tanga, le minigonne e qualche tatuaggio di farfalline che si posano in posti all’ombra. Il problema è la libertà di scelta.
Il velo, dopo qualche anno dalla prima giovinezza e qualche parto,
diventa… come dire?… far di imposizione, virtù. 😎
Francesco, il velo, è vero, può avere diverse funzioni e può essere di tessuti e fogge le più svariate, ma escluso l’uso che si potrebbe farne nel deserto, credo che la simbologia del capo in questione sia la sottomissione. Può essere anche un velo di tulle bianco, ma quello vuol dire. Per la signora egiziana la strada è lunghissima e difficile, ma le auguro di riuscire a convincere quante più donne possibile che è bello scegliere se mettersi la minigonna o il tailleur, le tuniche indiane, i kimono, o frequentare un campo nudisti. La stoffa rimasta dei burka potrebbe essere utilizzata per ricoprire interamente i preti islamici.
Se anche il velo fosse un modo per sembrare più belle, soprattutto prova a immaginare quanto lo si possa desiderare, con il calore di questi giorni! Quando fa freddo uno strato supplementare, in zona cervicale, può anche far piacere, ma con il caldo… neanche morta. Il punto è che il velo è una divisa imposta, perché diversamente d’estate lo potrebbero togliere. Tieni presente che chi mette il velo deve coprire tutto il corpo: e non c’è libertà di scelta quando in luglio indossi le maniche lunghe.
Se esiste libertà di scelta di vestirsi come pare nel paese in cui si vive, a me non interessa il velo. Avendo letto il Corano posso dire con una certa sicurezza che non è il velo il problema – almeno quello minimo dell’hijab – probabilmente usato in quei posti già prima di Maometto, ma tutto l’apparato che c’è attorno che considera la donna in pratica un interdetto giuridico. E quest’ultimo l’aspetto su cui insistere e su cui si può far breccia anche nelle menti delle dirette interessate. Discutere di “velo sì, velo no” è solo una perdita di tempo è come chiedere ad un cristiano di rinnegare la croce, fin quando i loro simboli se li tengono per sé a me non interessa una mazza.
“Se esiste libertà di scelta di vestirsi come pare”
Un “se” grosso come una casa. In casa le musulmane possono togliersi il velo e la maniche lunghe e i pantaloni fino alla caviglia, ma devono per forza coprirsi quando escono, per non essere giudicate. Un po’ come mia nonna, che non ha mai osato mettersi i pantaloni, anche se molto più pratici per i lavori nei campi. O entrare in chiesa senza velo, o mettersi dalla parte delle donne in chiesa. Non era libera lei, non sono libere loro.
Bisogna distinguere tra “obblighi” sociali e obblighi legislativi, quelli di tua nonna erano obblighi sociali. Io giudico in base agli obbighi legislativi, su quelli sociali c’è poco da fare e una scelta di chi li subisce conformarsi o meno. Anche qui ne abbiamo, il più innocuo: la depilazione dei peli superflui che fanno le donne. La nonna era libera di scegliersi le proprie catene. Questo è vero in tutti i posti dove le “leggi” sociali (o religiose) non sono legge statali, pochi paesi di inflenza islamica, credo la Tunisia.
Gli obblighi sociali della donna in una società rurale non hanno niente a che spartire con quelli della donna in una società moderna: nella prima la rete di protezione è la comunità, e alle sue leggi non scritte ci si deve adattare per sopravvivere, nella seconda, beh è un altro mondo. Se non hai indipendenza economica, non hai libertà: dato che la sopravvivenza dipende dall’approvazione dei vicini, che sono anche i soli che potranno aiutare in caso di guai – una grandinata, la mucca che si ammala, una malattia, la vedovanza – non sei affatto libera, non scegli nessuna catena, c’è già. Non vedo come si possa paragonare il conformismo estetico della depilazione oggi con quello di aderire al codice morale dell’abbigliamento di 50 anni fa nelle comunità contadine. Forse tu consideri il pur grave ostracismo sociale del bullismo tra adolescenti, ma qui il discorso è diverso.
Il velo è il simbolo della sottomissione, è il sintomo della malattia data dal dipendere da altri per la sopravvivenza. Ovvio che si deve guarire la malattia, ma non si può nemmeno ignorare cosa il sintomo rappresenti: certo non la libertà di scelta.
In un contesto dove non c’è un obbligo legislativo, indossare il velo può ritenersi conformismo non imposizione. Nessuna legge imponeva alla nonna di portare solo gonne come nessuna legge impone alle donne di depilarsi le gambe (e mi limito a questa depilazione). Sono conformismi diversi. La libertà consiste anche nel scegliersi le proprie catene.
Ma chi è quella MONA che sbatte le porte e che urla per una rivoluzione sessuale in medio oriente ?
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).
Uhmmm… Doversti allora firmarti sumadart moscon…..
Papa ufficiale: Se vuole trombar se può siempre trasferir ad Arcore, non tiene neanche la necessida de mentir… lei es veramiente egiziana.
Segretario: Santità, la finisca!
maledetto, 😆
(mode Burlona ON) Sandra, è luglio, fa un caldo dell’ostrega e io ho le maniche lunghe. Mica per imposizione religiosa eh…. è che mi scotto con una facilità fulminea e per me maniche corte = braccia scottate!
(mode Burlona OFF, comunque è vero che mi scotto in t shirt!)
Ti capisco, io mi riempio di lentiggini, quindi sto all’ombra praticamente fino al tramonto, e se proprio proprio, metto una camicetta leggerissima per schermare spalle e braccia.
Passare prima da un movimento che prima di tutto liberi l’individuo? Tipo l’illuminismo da noi? Troppo difficile eh.
Meglio le emancipazioni per genere! Si è visto cosa ha prodotto il marxismo nel mondo arabo, avanti così… mah