La scrittrice libanese Joumana Haddad, laica e femminista, ricorda la strage di Suruc in cui 32 giovani attivisti socialisti turchi e curdi sono stati uccisi da un’estremista islamica affiliata all’Isis che si era infiltrata nel gruppo prima che partisse alla volta di Kobane per sostenere la ricostruzione. “Il crimine più grande dello Stato Islamico, e in questo senso forse la sua più grande «vittoria»”, scrive, è “privarci della nostra facoltà di compatire e di sentirci offesi; dell’incapacità di sopportare che degli uomini siano decapitati, delle donne lapidate, dei giovani fatti a pezzi di fronte ai nostri occhi.”
Il massacro di Suruc ricorda tristemente quello di Utoya, avvenuto negli stessi giorni del 2011, in cui il terrorista Breivik ha assaltato un campo della sezione giovanile dei laburisti norvegesi, “colpevoli” di sostenere il multiculturalismo, per difendere l’Europa cristiana dall’invasione islamica. Entrambe le stragi, portate avanti da estremisti identitari, non a caso hanno colpito gruppi di giovani impegnati a livello sociale e politico, uniti a prescindere dal credo e dall’etnia, che volevano contribuire alla promozione dei diritti e e delle libertà.
E nel frattempo Erdogan vuole mettere i combattenti curdi anti-Isis del PKK e YPG sullo stesso piano dei fanatici del califfato (con la scusa che hanno risposto dopo essere stati bombardati a tradimento). E la Nato gli da spago. 🙁
Erdogan è un cane, il piu degno bastardo della politica ottomana che perversava nel Europa del fine 800, non fa mai nulla senza avere tanto di piu in cambio. Adesso ha mollato l’isis, e in cambio ne approfitta a colpire i curdi, come se non bastasse questa bastardata ha gia annunciato che vorrebbe comperare missili di media gittata dai cinesi, cosa vietata ai membri della NATO.
La cosa più triste è che senza i Curdi Erdogan non sarebbe salito al potere. Tutta la sceneggiata dei dialoghi di pace che coinvolgevano anche Ocalan hanno spostato il blocco di voti dei curdi su Erdogan… si vede con che tristi risultati.
Papa ufficiale: Una estremista islamica? Es siempre cuelpa delle donne.
Segretario: Santità!!!
Sembra che anche gli psicologi abbiano difficoltà a capire perché una donna islamica possa desiderare di farsi saltare in aria. Per gli uomini è più semplice individuare i meccanismi che li portano a fare un atto così allucinante: lavaggio del cervello con promessa di santità per sé e per 70 parenti, riconoscimento sociale per la famiglia, traumi vissuti e voglia di riscatto, le 70 vergini (a cui credono veramente!). Ma le donne? È forse questa l’unica forma di uguaglianza tra i sessi per l’islam, la santità? Forse anche alcune sante italiane sarebbero state delle kamikaze perfette: cresciute e addestrate in un ambiente chiuso, traumatizzate, istigate a credere di essere davvero le spose di cristo, forse anche loro si sarebbero fatte saltare. Nessuno pagherà mai abbastanza il male fatto a queste persone e alle loro vittime.
@ Mafalda. Il suicidio per la religione cattolica è un peccato mortale. Quanto alle sante col cervello lavato e stirato, la invito a prendere cognizione di santa Rita la Cascia, quella che ammoniva i papi e chiamava i cardinali corrotti “diavoli rossi”. È più che sufficiente ascoltare su Youtube la presentazione del personaggio fatta dallo storico ( non clericale ) Alessandro Barbero al Festival della Mente di Sarzana
in anno recente.
Non sarebbe male se prendesse nozione anche di Hildegard von Bingen ( XIi secolo ), proclamata da Benedetto XVI dottore della Chiesa. Educata in un convento benedettino, fu mistica, poetessa, musicista, antropologa, erborista e tante altre cose. Su di lei, sempre su Youtube, molti documentari e anche il film biografico “Vision” della grande regista Margarethe von Trotta, quella de “Gli anni di piombo”, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” e “Rosa Luxenburg”. Poi ci sarebbe il caso della vivente badessa americana Dolores Hart, una specie di giovane Ingrid Bergman che lasciò una carriera ultrasicura per il convento. Molto su Youtube: interviste e tratti del film di culto “Where the boys are?”.
Lapsus ( grosso ): non santa Rita da Cascia, ma santa Caterina da Siena. Peraltro santa Rita era così propensa all’omicidio – suicidio da pregare Dio di far morire i suoi figli piuttosto che vederli con le mani sporche di sangue per vendicare il padre ucciso in una faida tra fazioni cittadine.
Non prevedendo la religione cattolica il suicidio per guadagnarsi il paradiso, non possiamo sapere se queste sante donne avrebbero potuto compiere il gesto. Sembra però che per i kamikaze islamici (che dicono essere persone istruite) sia molto importante essere addestrati in un ambiente chiuso, sottoposti al lavaggio del cervello. Io trovo un analogia con i conventi delle monache, forse non quelli moderni, ma fino a non molto tempo fa. Le donne che ha citato le conosco poco, ma guarda caso hanno raggiunto il successo nel loro campo, la santità. Non il potere politico, non la fama del palcoscenico, ma è comunque lo stesso successo promesso alle povere disgraziate che si fanno saltare.
Florenskijr, mi dai l’occasione per togliermi una curiosità:
a proposito di santa Rita e del fatto che ” santa Rita era così propensa all’omicidio – suicidio da pregare Dio di far morire i suoi figli piuttosto che vederli con le mani sporche di sangue per vendicare il padre ucciso in una faida tra fazioni cittadine”, premesso che quando, anni fa, ho letto questa storia, sono rimasta sinceramente molto (negativamente) colpita e impressionata (anche perchè poi i figli muoiono giusto?), premesso questo ti chiedo: tu cosa ne pensi di un simile atteggiamento?
Sono persone disturbate se si va bene ad indagare, dico chi si arruola nell’IS. In particolare chi parte dall’estero che hanno trovato nella religione islamica un modo per sfogare i loro problemi.