Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese di luglio è sicuramente rappresentata dalle due sentenze con cui la Corte di Cassazione ha stabilito, pronunciandosi su un ricorso presentato dal Comune di Livorno, che, se le scuole private religiose svolgono la loro attività in maniera imprenditoriale, devono pagare le tasse sugli immobili. Come del resto aveva già affermato l’Unione Europea. E come vorrebbe anche il buon senso di giustizia. È vero che il decreto del Mef del 2014 (quello della famigerata retta “simbolica” di 7.000 euro) costtuisce comunque un aiuto notevole per gli istituti confessionali. Ma è altrettanto vero che, per il passato, l’evasione da parte degli istituti in questione è ora largamente conclamata, ed è quindi già possibile attivarsi per la richiesta degli arretrati.

L’Uaar ha lanciato in proposito una petizione che sta riscuotendo molto consenso, i suoi circoli hanno cominciato a scrivere ai Comuni affinché si attivino, e un facsimile è stato messo a disposizione affinché anche i singoli cittadini possano fare altrettanto. Alcuni Comuni si stanno peraltro già dando da fare e non solo per quanto riguarda le scuole: da quello di Selvazzano Dentro (PD) a quello di Bogliasco (GE).

Un’ottima notizia anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato l’Italia a rimborsare tre coppie omosessuali per il danno da esse subito per la mancata celebrazione delle nozze. Secondo Strasburgo, “la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze”. L’assenza di una legge (quantomeno) sulle unioni civili è ormai inammissibile e colloca il nostro paese in compagnie imbarazzanti: ci si augura quindi che tale ulteriore sprone sortisca qualche effetto. Vero che l’iter parlamentare continua ad andare a rilento; vero anche che il Mef ha smentito la bufala Libero-Ncd che il provvedimento costerebbe alle casse pubbliche tre miliardi: il costo, nel 2017, si aggirerebbe sui sei milioni.

Il neo-sindaco di Venezia Luigi Brugnaro era stato premiato, a fine giugno, con la vittoria di una clericalata. Aveva creato infatti un indice di proscrizione di libri per le scuole a suo dire “pro gender”, e ne aveva ordinato il ritiro. Per una volta, il clericalissimo ministero dell’Istruzione ha diramato una circolare per chiarire che il sindaco non ha nessuna autorità sull’offerta scolastica. Il censore è stato “censurato” anche dall’Associazione Italiana Biblioteche.

Ricordate l’assurda risposta dell’Agcom alla nostra richiesta di maggior pluralismo religioso in Rai? Il senatore Alberto Airola (M5S) l’ha citata presentando un emendamento, che il Senato ha bocciato. Ma è importante che si sia cominciato a discutere del problema anche nelle sedi istituzionali.

Sul fronte giuridico, dalla Cassazione è venuta anche un’altra buona notizia: non è necessario operarsi per cambiare sesso all’anagrafe. Secondo la sentenza, “l’acquisizione di una nuova identità di genere può essere il frutto di un processo individuale che non ne postula la necessità, purché la serietà ed univocità del percorso scelto e la compiutezza dell’approdo finale sia accertata”.

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha inoltre commissariato la coop ciellina La Cascina, travolta dalle indagini su Mafia Capitale. Era ora: da tre decenni finiva regolarmente coinvolta in scandali giudiziari. È importante che si cominci a colpire il crimine in quanto crimine, senza eccezioni e tutele religiosamente (in)fondate.

Due brevi dal territorio, in conclusione. A Genova è stato trascritto dal comune il primo matrimonio gay celebrato all’estero: Avvenire, house organ dell’arcivescovo Bagnasco, non l’ha ovviamente presa bene. Mentre a Torino, dopo il caso del “furto” leghista del tappeto per la preghiera islamica in Comune, la proposta di delibera sottoscritta da Silvio Viale (vicecapogruppo Pd), Piera Levi Montalcini (gruppo misto) e Vittorio Bertola (M5S) chiede che dalla Sala Rossa del Comune sia tolto il crocifisso. Un’ottima iniziativa per verificare chi è veramente laico a 360 gradi.

La redazione

47 commenti

Paolo Milani

Sinceramente non capisco: la sentenza riguardante il sesso dell’anagrafe non mi pare una bella notizia dal punto di vista della logica. Se ho gli occhi marroni, all’anagrafe deve esserci scritto che ho gli occhi marroni e non azzurri o verdi! Lo stesso discorso vale per il sesso: è sbagliato scrivere “sesso femminile” quando tra le gambe ho un “sesso maschile”. La soluzione logica era una sentenza che dichiarava che oggigiorno non è più necessario specificare il sesso di una persona all’anagrafe!! in quanto non è più un elemento indispensabile per determinare l’identità di una persona!

francesco s.

Il sesso presente sulla carta di identità è quello che serve per il riconoscimento, ovvero come la persona appare. La sentenza si applica solo a chi ha intrapreso un percorso cambiamento già da tempo, non è che se io domani mi alzo e decido di essere donna il tribunale mi cambia il genere sulla Carta di identità. Stiamo parlando di persone che prendono ormoni e hanno adeguato i caratteri sessuali secondari.

Paolo Milani

Grazie Francesco per la precisazione, non ero stato abbastanza chiaro… comunque ritengo che sulla carta d’identità la parola “sesso” sia ormai superata, proprio perché ad esempio esistono persone di genere femminile con un sesso maschile tra le gambe. Secondo me la sentenza doveva enfatizzare questo aspetto e invitare l’anagrafe ad usare “genere” o un’altra parola più opportuna al posto di “sesso”.

Forse Confucio mi ha influenzato troppo 😀
“Tzu-lu disse: – Il principe di Wei intende affidarti un incarico di governo. Che farai per prima cosa? E’ assolutamente necessario ridare ai nomi il loro vero significato [rendere corrette le designazioni] – risponde Confucio

Gianluca

“Un’ottima notizia anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato l’Italia a rimborsare tre coppie omosessuali per il danno da esse subito per la mancata celebrazione delle nozze. ”

Questa non mi sembra una buona notizia. Nel senso che è inutile che la Corte condanni l’Italia, che se ne sbatterà e continuerà a perpetrare abusi e a pagare multe (tanto le multe non le paga il politico che se ne frega).

L’europa finchè è strutturata in questo modo non serve quasi a niente.

Giannino

La Corte ecc. ecc., _non_ è un organo dell’Unione Europea.
Suvvia, ormai l’hanno spiegato anche a Salvini…

parolaio

“l’acquisizione di una nuova identità di genere può essere il frutto di un processo individuale che non ne postula la necessità, purché la serietà ed univocità del percorso scelto e la compiutezza dell’approdo finale sia accertata”.
Evidentemente per il giudice la presenza del batacchio non inficia tale ‘compiutezza’.
Chissà poi cosa intende per ‘approdo finale’. Ora i giudici si mettono anche a sentenziare sulla ‘serietà’ delle persone… e questo giudice poi! Se lo avesse fatto un vescovo qualunque sarebbe stato un esempio di clericalata.
La cosa si fa sempre più divertente.

gmd85

@parolaio

Identità di genere. Sai cosa è?

Forse che si deve qualche parte anatomia a forma di croce per sentirsi cristiani?

RobertoV

Complimenti per la “raffinata capacità” argomentativa.
Magari anzichè sputare sentenze a “sensazione”, potrebbe utilizzare questa disprezzata ragione e documentarsi.
Potrebbe per esempio informarsi in campo sportivo, dove si sono verificati diversi casi ambigui o cambi di sesso. Per esempio sul caso dell’atleta polacca Walasiewicz, vissuta da donna, considerata donna sulla base di accertamenti dell’epoca e poi all’autopsia risultata con elementi maschili tali da situarla in una situazione intermedia. Ed i controlli ormonali sono uno dei criteri di valutazione in campo sportivo per l’attribuzione del sesso.
Francamente non riesco a comprendere come i fondamentalisti non riescano ad accettare come la variabilità della natura porti inevitabilmente ad avere anche situazioni intermedie non così facilmente definibili e che l’identità di genere sia un qualcosa di più complesso che ridurla ad attributi maschili o femminili. D’altronde non esistono donne con caratteristiche mascoline e uomini con caratteristiche effeminate?
Cosa dovrebbero fare queste persone che si trovano in situazioni intermedie? Per non dispiacerli, omologarsi alle rigide catalogazione “o bianco o nero” dei fondamentalisti e del passato , quello in cui non si accettava neanche l’essere mancini? E cosa dovrebbe fare un legislatore democratico se non tenere conto anche di queste realtà?
Per fortuna che poi parla di religione della tolleranza ……….

benjamin l'@sino

Se esistono categorie sessualmente intermedia, il legislatore potrebbe prevedere categorie intermedie. Ad esempio, sulla carta d’identità alla voce sesso oltre a “M” e “F” potrebbe essere previsto, che so, “D” (dubbio), o “I” (incerto), o “A” (artificiale), o “T” (trans), o quello che dopo attenta analisi della realtà dovesse apparire il descrittore più pertinente.
In alternativa, considero un’idea molto valida nella sua semplicità e linearità quella di non riportare il genere. Ovviamente, in questo caso, dovrebbero decadere tutte quelle norme che sono basate sull’identificazione del genere stesso, e sarebbe una rivoluzione normativa davvero impegnativa che (viste le qualità del “nostro” legislatore) darebbe risultati quasi certamente grotteschi se non mostruosi. Ma questa non è colpa dell’idea di base, che continuo a considerare buona.
Togliere di torno le categorie “sesso” e “genere” avrebbe anche un gradito effetto collaterale: renderebbe grottesco chi insiste su questi temi e forse potremmo finalmente lasciar cadere l’argomento.

Gianluca

RobertoV

“Francamente non riesco a comprendere come i fondamentalisti non riescano ad accettare…”

Non sarebbero fondamentalisti, no? 🙂

parolaio

Ci sono, ma non mi pare questo il caso.
La sentenza in se è grottesca, ma ancora più ridicoli sono alcuni commenti.
Levare le categorie maschili e femminili nello sport… andatevi a vedere i tempi nel nuoto e nell’atletica, e poi ditemi che spazio avrebbe la Pellegrini (per fare un nome).
Eliminare la distinzione nei bagni… tanto le donne sono poco schifate dalle condizioni dei bagni degli uomini che, statisticamente, sbagliano mira. E poi ce la voglio vedere una ragazza giovane ad entrare in un gabinetto pieno di camionisti. Se di intolleranza vogliamo parlare in questo caso la vedo tutta dalla vostra parte, anche perché vorrei sapere in cosa sono intollerante. Nel non condividere una sentenza perché la trovo assurda? Mi sembra di rivedere quando, sotto la spinta delle teorie darwiniane, il PCUS costrinse i contadini russi a piantare sementi che si sarebbero dovute autoselezionare. Morti di fame a mgliaia, naturalmente. Violentare la natura in nome della logica è semplicemente illogico.

RobertoV

benjamin l’@sino
Quei pochi dati che ho visto indicano che il fenomeno è limitato, cioè una piccola minoranza si trova in questa situazione intermedia e solo sui media fanno notizia proprio per la sporadicità dei casi. Vedi il caso di pochi anni fa dell’atleta sudafricana Castor Semenya. Dall’aspetto fisico potrebbe essere classificata come uomo, ma i test di femminilità effettuati dopo le polemiche hanno confermato che può essere catalogata come donna anche se ha dovuto fare trattamenti ormonali per rientrare nei parametri e poter gareggiare con loro. Però nessuno si stupirebbe se tra qualche anno questa atleta, che ha una fidanzata (non un fidanzato), chiedesse di diventare uomo.
Per quale ragione rivoluzionare un sistema per tutti che funziona, per una ristretta minoranza?
Per esempio se nello sport si facessero gareggiare tutti insieme non avremmo più donne nello sport di vertice.
Più logico e funzionale prevedere deroghe e adattamenti per tali minoranze che si trovano in situazioni così particolari.
D’altronde non vi sono leggi ad hoc per le donne, per i portatori di handicap, per chi ha malattie rare, ecc. ? Le differenze ci sono, quello che dobbiamo eliminare sono le discriminazioni, non il concetto di differenze.

RobertoV

Parolaio
La ragione questa sconosciuta. Magari se si sforzasse di leggere e capire anzichè di commentare a “sensazione”.
Dove avrei detto di eliminare le differenze nello sport? Proprio nello sport sono attenti alla catalogazione perchè c’è una notevole differenza tra i migliori uomini e le migliori donne. Ma nello sport si evidenziano maggiormente le situazioni ambigue perchè gli atleti devono essere sottoposti a controlli medici. Veda il caso Semenya: se la Semenya decidesse di cambiare sesso nessuno si stupirebbe, ma per i test di femminilità effettuati è catalogabile ancora come donna, pur dovendo fare dei trattamenti ormonali per riportare entro i limiti i suoi livelli. La catalogazione maschio/femmina non è fatta in modo così semplicistico come vuole fare lei. Si sono verificati casi di cambiamento di sesso.
L’intolleranza è nel non voler comprendere ed accettare che queste realtà esistono e che queste realtà creano qualche problema al suo bel mondo teorico ed il legislatore si dede occupare di problemi reali, pratici per queste persone e non delle sue paturnie ideologiche da fondamentalista.
Oppure si può fare come un noto cattolico di qualche decennio fa ed eliminare il problema alla radice ……. per salvaguardare il suo bel mondo in bianco e nero.

RobertoV

Parolaio
Se è questo a cui si riferisce riguardo al PCUS:
http://www.galileonet.it/1997/01/la-genetica-della-guerra/
direi che è tutto fuorchè logico e scientifico e completamente fuori luogo come esempio. E poco darwiniano, più lamarckiano.
Fa “violenza alla natura” anche scrivendo le sue grandi pensate visto che i computer ed internet non esistono in natura e morirebbe di fame se altri uomini non avessero pensato di sperimentare incroci di piante: o lei crede che il grano e le varie altre forme vegetali di cui ci nutriamo siano il frutto dell’opera di dio?
Mentre le situazioni intermedie, di transizione sessuale esistono.
Ho letto che in america sarebbero alcune centinaia di migliaia (circa lo 0,2 % del totale della popolazione), ma che solo un uomo ogni 30 mila ed una donna su 100 mila cambierebbe sesso chirurgicamente..
Se ha mai fatto qualche operazione in vita sua potrebbe anche capire perchè certe persone non ricorrano facilmente ad un intervento chirurgico e che una legislazione che impone un intervento per il cambio di sesso, non sia rispettosa dei diritti umani. Inoltre 25 anni da donna, riconosciuta socialmente, come per il soggetto del caso con vari trattamenti ormonali non mi sembrano nè un capriccio, nè una moda del momento. Il giudice ha agito saggiamente e le modivazioni sono condivisibili e ragionevoli, certo non per lei che si basa sulle “sensazioni” e disprezza la ragione.

Stefano ™

@ parolaio

Tu sei quello che siccome la legge non tiene conto dei casi intermedi la colpa è dei casi intermedi.
Al momento in cui ne tiene conto, invece, improvvisamente scompaiono i casi intermedi.
Insomma, se la teoria non tiene conto dei fatti tanto peggio per i fatti.
E pensi pure che la cosa sia divertente…

Engy

ma d’ora in poi quale figura deve stare sulla porta dei cessi? 🙂
Magari le stesse, un omino e una donnina, accompagnate dalla parola “forse” tra parentesi?
E ancora: se io ritengo di essere unA diciottenne invece di unA quarantottenne, posso impormi all’anagrafe? 🙂 Perchè no? Se si può prescindere dal pisello e dalla passera, cosa costerebbe modificare solo l’anno della data di nascita? 1997 invece di 1967, eh quante storie!

francesco s.

Non ti preoccupare mettiamo parolaio a controllare tutti i piselli e a te tutte le passerine nei bagni, visto che sentite questa “esigenza” enorme di controllo delle parti intime.

benjamin l'@sino

Invece è un’osservazione pertinente, anche se troppo circoscritta. Se si intende continuare a conservare le distinzioni per sesso (anche in particolari come quello dei bagni), occorre che la distinzione sia netta, fondata su caratteri concretamente accertabili senza troppi tecnicismi, per percezione. E sappiamo tutti che la percezione è una cosa piuttosto “eterea”.
Ancora una volta, mi sembra che la soluzione più immediatamente accessibile nella sua linearità possa essere quella occhieggiata da Paolo Milani, nel primo commento (3 ago 2015 0:21). Pensateci: se esiste vera parità, che senso hanno anche i particolari come i bagni pubblici distinti? Anche nello sport, perché distinguere categoria maschile e femminile? Ci saranno specialità nelle quali avere un fisico femminile agevola e uno maschile ostacola, ed altre specialità in cui accadrà il contrario. Un uomo particolarmente flessibile per qualche sua condizione specifica potrebbe competere con le donne nella ginnastica ritmica, una donna particolarmente potente per qualche sua condizione specifica potrebbe competere con gli uomini nel sollevamento pesi… che siano le condizioni fisiche di ciascuno a decidere chi vince e chi perde, indipendentemente dal sesso. Perché in una squadra di calcio non potrebbero essere presenti uomini, donne, incerti, intermedi, convertiti, invertiti… in proporzioni variabili? L’esclusione o l’inclusione avverrebbero per le prestazioni espresse, non per categorie predefinite.
Ciliegina — ho come l’idea che un progetto di eliminazione della distinzione tra uomo e donna in quanto tali converrebbe anche da un punto di vista economico.
Rimane un punto non secondario: quanti sarebbero favorevoli a un progetto di eliminazione della distinzione legale tra i sessi/generi e delle sue ricadute in ogni ambito? (le soluzioni metà-e-metà il più delle volte si rivelano dei grandi pasticci)

parolaio

E poi che senso ha il pattinaggio artistico a coppie? Decisamente una forma di omofobia nei confronti delle coppie gay!

Engy

benjamin,
di sicuro TU avrai capito che stavo anche scherzando (non del tutto, ma anche), in ogni caso grazie di esistere 🙂
Francesco s,
sai, io non ho la tua apertura mentale, certe questioni io le devo riflettere, non sempre tutto mi torna immediatamente.

RobertoV

benjamin l’@sino
Evidentemente non è informato sullo sport.
In quale sport le donne avrebbero dei vantaggi?
Le migliori donne verrebbero tranquillamente battute da atleti maschi di secondo livello.
Da qualche anno nel nuoto vi sono le staffette miste (2 atleti maschi + 2 atlete) in cui le varie nazionali possono decidere liberamente in che ordine mettere gli atleti/atlete. E’ impressionante la differenza quando si trovano in vasca contemporaneamente uomini e donne, eppure stiamo parlando delle migliori donne al mondo. Qualche anno fa vi fu la polemica perchè la discesista americana Lindsay Vonn, una bella donna, ma con un fisico possente ed alta 1.80 m, che vinceva con disarmante superiorità in campo femminile voleva cimentarsi anche nelle gare maschili. Si stimava che potesse battere su un centinaio di atleti maschi, qualche decina, ma che certamente non sarebbe mai entrata tra i primi 50 e si temeva per il fatto che le piste degli uomini sono più impegnative e pericolose. La rottura del ginocchio risolse il problema e non vi fu questo temuto confronto.
Non riesco a capire perchè quando si parla di trattare casi di minoranza per eliminare delle discriminazioni si esce con queste idiozie che allora dobbiamo eliminare le differenze.
Da un po’ di anni ci sono i bagni per i portatori di handicap: questo ha comportato l’eliminazione dei bagni normali e la distinzione tra maschi e femmine?
Il CIO dal 2004 riconosce agli atleti transessuali di poter partecipare, ovviamente tenendo sotto controllo i livelli ormonali: questo ha comportato la distinzione tra sport femminile e maschile?

RobertoV

Correggo:
…..questo ha comportato la scomparsa della distinzione tra sport femminile e maschile?

benjamin l'@sino

Se pari opportunità dev’essere e non-discriminazione dev’essere, che sia a tutto tondo. A voler ben vedere, cosa sono le “quote rosa” se non discriminazione e distinzione in base al sesso/genere, tanto quanto la categorizzazione nello sport? Ripeto che le soluzioni metà-e-metà danno luogo a pasticci e storture. Sarei anche a favore di una revisione dell’atteggiamento nei confronti delle questioni di sesso/genere, ma a 360°, non una scarpa e una ciabatta. Invece ho come l’impressione che si vogliano stabilire nuove aree di “trattamento particolare”, col bel risultato che chi non è “particolare” in niente si ritrova a essere il vero sfortunato. Per essere più chiaro citerei le parole di un noto omosessuale parecchio popolare: “l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”. Già, perché è chi è “normale” è che alla fin fine deve reggere la baracca.

gmd85

@benjamin

Le quote rosa sono una presa per i fondelli, frutto della cultura ancora legata agli stereotipi.
Il problema è il cambiamento o che a monte esiste una categorizzazione?

RobertoV

benjamin l’@sino
Nello sport esistono anche oltre alle categorie maschio/femmina, le categorie in base al peso ed all’età, le categorie paralimpiche con vari gradi di handicap e così via. Sarebbe assurdo eliminarle.
Sarebbe assurdo eliminare lo sport femminile. Personalmente preferisco seguire incontri di tennis e pallavolo femminile, più piacevoli di quelli maschili. La differenza tra calcio femminile e maschile è invece notevole. Se si eliminasse la differenza tra sport maschile e femminile ci troveremmo più atlete pesantemente dopate con ormoni maschili nel tentativo di competere e più atlete “borderline”.
Eliminare le discriminazioni non vuol dire eliminare le distinzioni, le differenze.
Tirare in ballo l’eliminazione delle differenze è classico dei conservatori/tradizionalisti per ostacolare i cambiamenti. Problemi particolari richiedono soluzioni ad hoc, non soluzioni generaliste. Quindi per lei donne, portatori di handicap e gay sono dei privilegiati?

Engy

Robertino,
cos’è che ti spinge sempre a non confrontarti tranquillamente senza smanie da catalogo?
Siamo qui per dar riflettere nero su bianco o dobbiamo dare risposte preconfezionate, all’insegna di una specie di conformismo ateo e di sinistra, soprattutto le risposte che piacciono a te?
Con immutata simpatia 😉

RobertoV

Engy
Dove sarebbero la logica, il ragionamento nei suoi interventi e in quelli di benjamin l’@sino o di parolaio?
Non racconti la balla che vuole discutere e far riflettere.
Non è questione di risposte che mi devono piacere, ma di obiezioni sensate e serie.
Come ha fatto notare anche parolaio è demenziale pensare di far competere insieme uomini e donne e far scomparire le categorie (e lo dico da atleta che fa agonistica da 35 anni), ma trovo assurdo che ogni volta che si parla di riconoscimenti alle minoranze si esca fuori da parte dei conservatori/tradizionalisti (perchè a lei benjamin sembra altro?) con proposte pretestuose di eliminazione totale delle differenze o si butta tutto in un unico calderone.
Ribadisco che l’eliminazione delle discriminazioni non implica l’eliminazione delle differenze, nè che tutti debbano uniformarsi a queste differenze. Sarebbe un po’ come dire che se accetto che possano esistere non cattolici allora dovremo diventare tutti non cattolici, se dò dei diritti alle donne dovremo diventare tutti donne, se tutelo i bambini diventeremo tutti bambini, ecc.
Nel caso specifico la persona vive da 25 anni come donna, così riconosciuto socialmente, quindi la carta d’identità sancirebbe solo un dato di fatto e risulterebbe più strano il contrario. Quale sarebbe il “danno” per la società? Che tutti dopo correrebbero a cambiare sesso? Per risolvere il suo specifico problema dovremmo eliminare il genere sessuale?
E’ prassi normale che il legislatore preveda i casi particolari o modifichi le leggi per affrontare i problemi particolari che si presentano ex post. Fare una legge onnicomprensiva e stabile nel tempo, non è cosa agevole.

gmd85

@E.n.g.y

Quella che si arrabbia se non legge le risposte che le piacciono sei tu.

gmd85

@E.n.g.y
Poi mi spieghi se essere preparati sugli argomenti è uno scandalo. Non tutti affrontano gli argomenti di stomaco, come fai tu. Se ti secca la preparazione altrui, risolvi il problema.

Engy

Roberto V,
la tengo corta: la logica e il ragionamento nei miei interventi a volte sono assenti, è vero, ma non sempre, e quando mi capita di non cazzeggiare, IO trovo logici i miei interventi, e ragionati, tu no, però cerco di non farmi prendere da furori catalogatori, se così si può dire.
E, circa la frase “Non è questione di risposte che mi devono piacere, ma di obiezioni sensate e serie”, ti dovrai fare una ragione, prima o poi, che quel che è sensato e pure serio per me non lo è per te, e viceversa.
Infine, riguardo questa altra tua considerazione\domanda, “… trovo assurdo che ogni volta che si parla di riconoscimenti alle minoranze si esca fuori da parte dei conservatori/tradizionalisti (perchè a lei benjamin sembra altro?) con proposte pretestuose ….”, no, qua proprio non ci siamo caro Robertino: A ME benjamin (che, ripeto, non ho alcuna intenzione di mitizzare, la cosa proprio non mi interessa, anche perchè siamo gli uni per gli altri perfetti e anonimi virtuali, dunque sarebbe insensato – a proposito di razionalismo ….) pare tutt’altro che un conservatore\tradizionalista, mi pare anzi proprio l’opposto, un anticonformista totale, uno che va contro le convenzioni (anche contro certo conformismo ateo che anche qui è ben presente) e sa stupire, con argomentazioni originali e quasi mai prevedibili; soprattutto, uno che non ha PAURA di riflettere e ragionare, anche per paradossi a volte (o meglio, quelli che sembrano tali), perchè no, ma sempre seguendo una logica (condivisibile o meno) inattaccabile.

gmd85

@E.n.g.y

Se la sensatezza è soggettiva, la logica di benjamin può benissimo non essere inattaccabile. Non è che siccome incontra i tuoi gusti è l’unico pensiero accettabile. Di fatto, gli hai fatto un’ode. Fai un po’ tu. Oltre alla sensatezza, manca anche l’utilità, nei tuo commenti. La ripetitività, quella è presente. Solo che è appunto inutile.

gmd85

@E.n.g.y

Ah, la soggettività della sensatezza non rende l’idea automaticamente valida. Fra A ≠ B e A = B, ti piaccia o meno, anche se ti sembra sensata la seconda, l’unica valida è A.

RobertoV

Engy
Il suo entusiasmo per Benjamin è solo dovuto al fatto che ha scoperto che le può servire per far polemica, il suo unico interesse.
Le cose sono sensate e serie non perchè appaiono a “sensazione” così o si vuole che siano considerate così, ma perchè seguono una logica, una razionalità e sono supportabili con dati,d argomenti ed analisi. Se uno pensa che le donne possano competere con gli uomini nel sollevamento pesi dimostra solo di non conoscere l’argomento e la realtà, non che è un anticonvenzionale. Non è che fare proposte a senso dimostri di essere anticonvenzionali.
Adesso scopro il conformismo di sinistra: se fossi un conformista ripeterei a pappagallo, mentre i miei interventi sono sempre ragionati e documentati. Un conformista non si informa. Lei sarebbe capace di andare in una società sportiva e di dire che sono dei conformisti perchè parlano prevalentemente di quello sport e ragionano in modo simile.
Sui diritti il mio criterio è quello dell’empatia.

Engy

Roberto V,
il signor beniamino (che giustamente si astiene), se lo conoscessi di persona magari mi starebbe pure antipatico e lo eviterei come la peste, chissà, e qui non mi serve affatto per quel che dici tu, semplicemente mi pare uno dei pochissimi che ragiona in proprio e per questo motivo lo leggo volentieri.
“Le cose sono sensate e serie non perchè appaiono a “sensazione” così o si vuole che siano considerate così, ma perchè seguono una logica, una razionalità”
Roberto, mi fai un po’ pena con questo tuo cervello offuscato dall’intolleranza e dalla mancanza TOTALE di laicità vera, quella per cui si riesce a concepire (concepire, non condividere) le idee e la logica degli altri.
Ma rileggiti, intanto parli sempre di Germania e Austria da fracassare i maroni più resistenti; ma non vedi che a chi anche minimamente obietta, tu ti rivolgi come a un deficiente, uno che parla a casaccio, uno che non fornisce dati o se li fornisce sono falsi o manipolati, uno che è mosso da reconditi e oscuri motivi, un reazionario, un fascista,ecc. Infatti una volta avevi messo tutti in guardia da me definendomi una cattolica fondamentalista e non so cos’altro.

Engy

Roberto V,
c’è un divertente i istruttivo libricino dello scrittore Fulvio Abbate, titolato “Sul conformismo di sinistra”, scaricabile pure.
Strano che tu scopra solo ora questa espressione, dove vivi ….?

gmd85

@parolaio

E poi che senso ha il pattinaggio artistico a coppie? Decisamente una forma di omofobia nei confronti delle coppie gay!

Il tuffo in sincro si fa donna-donna- uomo-uomo- uomo-donna. Quindi?

@Tutti

A monte, quale sarebbe la motivazione razionale dell’attuale differenziazione nei bagni?

benjamin l'@sino

gmd85: “A monte, quale sarebbe la motivazione razionale dell’attuale differenziazione nei bagni?”

Nessuna. Anche dal punto di vista dell’igiene e dell’arredamento esiste già una soluzione a bassissimo costo e altissima efficienza che soddisfa le esigenze delle persone di qualsiasi sesso/genere: la turca. L’unica limitazione della turca è l’essere virtualmente inutilizzabile da chi soffre di alcune menomazioni fisiche, foss’anche solo un’età avanzata portata male, con artrosi alle ginocchia/anche, e il sesso/genere non c’entra nulla.

francesco s.

Beh una ci sarebbe e riguarda la minzione. Le signore generalmente si siedono, i signori generalmente rimangono in piedi, con grande vantaggio igenico di non dover toccare i sanitari.

gmd85

@benjamin

Se il problema è funzionale, non si discute, si agisce come serve per risolverlo. Personalmente, trovo che neanche il bagno alla turca sia il massimo dell’igiene. Non vedo discriminazione nel tenere conto di differenze fisiologiche. La mia domanda era riferita al pudore indotto. Perché prima dell’aspetto “logistico” c’è quello del condizionamento culturale.

benjamin l'@sino

Gmd, l’igiene della turca è il massimo possibile in un gabinetto pubblico. Tra l’altro, noi maschietti facciamo sicuramente pp da in piedi, ma ti garantisco che ci sono cose che da in piedi non puoi fare.
Comunque sia, notizia bomba: uomini, donne o x che si sia, l’igiene nei luoghi frequentati da torme di persone ammassate è un’utopia, anche quando la vista e l’olfatto direbbero il contrario. Per intendersi, è molto più igienico un campo di mais che qualsiasi gabinetto pubblico ultratecnologico e soggetto a manutenzione maniacale, turche incluse. Non solo per questo evito le città come la peste, dolendomi non poco quando le circostanze mi impediscono di starne alla larga. Eppure c’è gente che le apprezza… mah…

benjamin l'@sino

A proposito del pudore indotto… a me sembra tanto che o ci preoccupiamo del pudore di tutti o lasciamo perdere ‘sta cosa del pudore. Tra l’altro, quando sei in un gabinetto pubblico sei nel tuo cubicolo, mica stai lì a sorbirti chissà quali esibizioni. E l’antibagno è giusto un corridoio come un altro.
Comunque ‘sta discussione sta assumendo connotazioni piuttosto comiche, magari perché davvero non ci sono argomentazioni serie da sostenere, oppure perché ci sarebbero ma il tema è tale da “tappare la bocca” con l’autocensura tipica dei tabù. In altre parole, se davvero dovessimo dire quel che ci passa per la testa finiremmo per scrivere cose improponibili in un’area commenti pubblica, dunque è giusto lasciar perdere.

Stegosauro

Onestamente non ho mai capito quale sia la differenza sostanziale tra CL e la ‘ndrangheta. C’è qualche sociologo là fuori che me la potrebbe cortesemente spiegare?

parolaio

Con tutta l’antipatia che ho per CL, fatti vedere. Ma da uno bravo.

RobertoV

Commissariata la COOP ciellina La Cascina: impossibile che CL sia corrotta ….Vedere i “limpidi” esempi in Lombardia ….
E’ sicuramente un complotto pluto ebraico massonico laicista gay. Non c’è più religione se toccano anche CL ….
Il senato ha bocciato la proposta di maggiore pluralità in RAI. Sarebbe stato inutile: è chiaro che trasmissioni come RAI Vaticano sono trasmissioni pluraliste e si sa che solo dando il 100 % dello spazio alla chiesa cattolica si può garantire la pluralità religiosa come possono testimoniare valdesi, eretici, ebrei, non credenti, ecc. ….

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