Uguaglianza di genere, voto UE sull’istruzione come strumento per il cambiamento

Appello a sostenere la relazione Rodrigues

Le organizzazioni della società civile e dei diritti umani chiedono ai membri del Parlamento Europeo di sostenere la relazione “Sull’emancipazione delle ragazze attraverso l’istruzione nell’UE” nella votazione in plenaria l’8 settembre.

Questa relazione propone azioni volte a garantire che tutti i sistemi scolastici nazionali promuovano l’uguaglianza di genere, migliorino i profili scolastici e le competenze delle ragazze e, infine, migliorino il loro sviluppo personale e professionale.

In particolare, chiede agli Stati membri di attuare misure educative volte a:

  • Combattere gli stereotipi di genere (veicolati da media, pubblicità, libri di testo, ecc) che spesso colpiscono l’immagine di sé, la salute, l’acquisizione di competenze, l’integrazione sociale e la vita professionale di ragazze e ragazzi;
  • Incoraggiare le ragazze e i ragazzi ad interessarsi ugualmente a tutte le materie, al di là di stereotipi di genere nell’orientamento professionale;
  • Insegnare l’uguaglianza, la dignità umana e l’autostima per incoraggiare ragazzi e ragazze ad un processo decisionale autonomo e informato;
  • Educare ragazzi e ragazze alla sessualità ed alle relazioni con un curriculum basato sui diritti, attento alle questioni di genere, adatto alla loro età e scientificamente accurato, per aiutarli a fare scelte informate e ridurre le gravidanze indesiderate, la mortalità materna e infantile e le malattie sessualmente trasmissibili;
  • Promuovere nelle ragazze e nelle donne la consapevolezza del ed il controllo sul proprio corpo;
  • Affrontare il bullismo omofobico e transfobico e aiutare nella lotta contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità di genere ed espressione.

Organizzazioni retrive e contrarie ai diritti umani, come la francese “La manif pour tous” hanno chiesto ai parlamentari europei di respingere la relazione col falso pretesto che l’istruzione è di competenza esclusiva dei genitori e degli Stati membri dell’UE. Va ricordato che l’Unione Europea è obbligata a contribuire allo sviluppo di un’istruzione di qualità in Europa sostenendo e integrando le azioni degli Stati membri in questo settore (articolo 165 TFUE), anche alla luce del suo lungo impegno e delle sue risoluzioni in materia di uguaglianza di genere.

Le organizzazioni firmatarie del presente appello non hanno alcun dubbio che i deputati ignoreranno questa argomentazione ingannevole, che è non altro se non un tentativo grottesco di minare i diritti e le libertà delle ragazze e di promuovere una visione ultra-conservatrice del ruolo della donna nella società.

Assicurare che tutte le ragazze abbiano accesso all’istruzione non basta: l’istruzione pubblica deve anche aiutarle a diventare cittadine autonome, che godano pienamente dei loro diritti sociali, economici, culturali e politici. L’istruzione deve essere uno strumento che aiuta in modo efficace le ragazze e i ragazzi ad abbracciare la carriera che desiderano ed a prendere liberamente decisioni sulla loro vita personale e sessuale.

L’8 settembre ci auguriamo che i parlamentari si impegnino a difendere l’uguaglianza di genere e dei diritti delle ragazze e, pertanto, che sostengano con forza la relazione nella sua forma attuale.

European Humanist Federation

European Parliamentary Forum on Population and Development

ILGA-Europe

European Women’s Lobby

International Planned Parenthood Federation- European Network

rel-rodrigues-org

Testo originale sul sito della Federazione Umanista Europea (di cui l’Uaar è membro)

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46 commenti

mafalda

Spero veramente che venga accolta e voglio vedere chi osera’ votare contro e con quali motivazioni. Per cercare di fermare le usanze islamiche sulle donne e l’omofobia predicata dalle religioni, bisogna avere queste basi.

Giorgio Pozzo

Due punti della relazione che mi sono saltati agli occhi:

secondo uno studio condotto dalla Direzione Generale delle Politiche interne del Parlamento, 30 milioni di bambine in età di scuola primaria sono escluse dal sistema di istruzione in tutto il mondo

il 17% degli adulti in tutto il mondo non è in grado di leggere o scrivere, due terzi (493 milioni) dei quali sono donne

La mia sembrerebbe forse deformazione professionale, ma credo invece che ci sia poco da discutere.
I numeri “cantano”.

ALESSIO DI MICHELE

Canteranno pure, ma mi sa che prendono qualche stecca: i 2/3 del 17% evidentemente equivalgono al (34/3)%, cioè all’ 11,3334% del totale, cioè sono piu’ di 1/9, quindi gli adulti (definirli meglio non guasterebbe) sono meno di 493 milioni moltiplicato 9, cioè meno di 4,49 miliardi di persone: non sono pochi ?

Ateo64

“Allora lo vedete che a teoria del gender n’è na bufala?”
😉

Laverdure

@Ateo64
No, e’ semplicemente un errore del movimento laico,come lo e’ stato aver attaccato i crocefissi.
Predersela con un oggetto innocuo e insignificante ( anche se non per la Curia)ha fornito alla propaganda religiosa un facile appiglio per lanciare accuse di intolleranza,mentre concentrarsi su argomenti piu’ importanti come l’insegnamento religioso nelle scuole avrebbe fornito argomenti piu’ solidi,come ad esempio i costi e le intromissioni della Curia nella scelta dei docenti.
Analoganente,concentrarsi su argomenti concreti come l’emancipazione femminile,pari diritti di accesso allo studio e al mondo del lavoro,pari diritti di difesa dal “bullismo” ecc,come sembra essere il contenuto delle proposte Ue,lasciando da parte certi temi sessuali,ha maggiori possibilita di aprire un dibattito concreto spiazzando le facili demagogie opposte.
Non credo che la Curia si azzarderebbe piu’a proporre apertamente lo stereotipo della donna “angelo del focolare” che fa la calzetta lasciando le cose serie al sesso forte.

Fiorenza

Il genere però non è il maschile e femminile , ma il genere di sessualità che uno decide di essere , altrimenti si dovrebbe parlare di differenza o uguaglianza dei sessi , ma la difesa del genere vuol dire difendere i diritti di chi si sente Femmina anche se è un uomo o viceversa ,con la parola genere non si intende il sesso biologico , ossia maschio e femmina , si intende il genere di indirizzo sessuale che mi sento nella testa , per es , sono un uomo ma mi piace fare sesso con gli uomini ….questo è il genere che può diferenziarsi da quello che dice il proprio sesso biologico . Quindi non è la difesa dei diritti delle donne perché discriminate , ma la difesa del genere , dell’ indirizzo sessuale che mi suggerisce la mia mente .

Paolo Urraci

Se è questo che intendono è grave.
Con tutte le violenze che subiscono le donne, mi saprebbe di maschilista pensare di non aiutare miratamente loro ma coloro che hanno caratteristiche tipicamente femminili (come il tuo esempio di provare piacere sessuale nei confronti di uomini).

Maurizio

Chi lo dice che il genere è una cosa diversa dal sesso? Semmai il genere si riferisce ANCHE al sesso biologico, ma non solo. Quando si parla di stereotipi di genere, di violenza di genere, di discriminazione di genere, ci si riferisce anche e soprattutto a maschi e femmine, a cui si aggiungono poi omofobia/transfobia perché mentre i sessi biologici sono solo due i generi possono essere molteplici. Le due cose non sono esclusive, ma una è insita nell’altra.

si intende il genere di indirizzo sessuale che mi sento nella testa , per es , sono un uomo ma mi piace fare sesso con gli uomini

Ehm, quella non è né identità di genere né sesso biologico, è orientamento sessuale. Fioré, me pari un po’ confusa 😉

Paolo Urraci

“ci si riferisce anche e soprattutto a maschi e femmine” –>Già il maschilismo è la violenza più grave che esista sulla faccia della Terra, così forte che tutte le altre messe insieme sono ridicole al confronto, dare per scontato che esso sia riferito anche agli uomini (perché ammesso che genere e sesso siano due cose diverse non significa che discriminazione di genere sia riferito realmente al genere) non è altro che l’ennesima violenza indotta a qualsiasi donna che se ne convinca, perché induce ad abbassare le difese e a ritenerla una cosa normale.

Enrico

Io credo che non tocchi alla scuola educare ma insegnare l’educazione è delle famiglie.

Giorgio Pozzo

Stavolta Enrico non ha tutti i torti: secondo me, si tratta di una traduzione approssimativa dall’inglese “education” che non sinigfica “educazione” (quella dei genitori), ma “istruzione” (quella della scuola).

mafalda

Enrico
Alla scuola spettano numerose educazioni, chiamate proprio così. Educazione alla salute, educazione ambientale, educazione alla sicurezza, educazione alimentare, educazione alla cittadinanza…, come mai per l’educazione all’uguaglianza di genere non dovrebbe essere così? O forse “insegnare l’educazione” per te equivale ad altro?

gmd85

@Enrico

E le famiglie possono essere incapaci di farlo. Ergo, un’istituzione che segua standard efficaci e codificati è più che auspicabile.

Frank

Prima che lo dicesse Enrico ero convinto anche io che fosse così. 🙂

giovanni da livorno

Caro Enrico, la sua precisazione mi fa venire in mente una battuta di Mark Twain: “Non ho mai permesso che la scuola interferisse con la mia istruzione”.

Saluti. GdL

Giorgio Pozzo

Non conoscevo la battuta, ma mi sembra un gioco di parole proprio basato su quello che dicevo: education significa educazione, e quello che intendiamo in italiano è “politeness” (credo che utilizzino molto di più l’aggettivo “polite” per intendere “beneducato”).

Debora

Alla scuola toccano tutte queste educazioni?O è comodo x le famiglie delegare questi compiti?La scuola cominciasse ad INSEGNARE storia geografia inglese etc e lasciasse il resto
alle famiglie…e se c’è qualcuno ke ne ha biaogno sono queste ultime ke si devono educare!!!

Maurizio

O forse no, nel senso che era esattamente questo il posto dove voleva commentare 😉

francesco s.

Mi pare giusto. Anche se credo che certe professioni rimarranno a prevalenza maschile ed altre a prevalenza femminile, questione di interessi a livello statistico differenti, soprattutto nelle materie tecniche: la distribuzione gaussiana femminile è tendenzialmente più stretta e appuntita, sono poche ma quelle che ci sono eccellono.

francesco s.

Ma non è uno stereotipo, una semplice constatazione. Ho avuto modo di frequentare sia una facoltà di Fisica che un Politecnico. Sia tra studenti che personale docente c’era una netta prevalenza maschile, ma tra le statistiche dei voti in genere le donne avevano medie leggermente più alte.

benjamin l'@sino

E’ una questione che converrebbe considerare con un po’ meno entusiasmo, perché questo tipo di “indirizzamento” (alias “manipolazione”) potrebbe essere un Cavallo di Troia con obiettivi diversi da quelli dichiarati e con risultati a lungo termine che potrebbero portare a un danno anziché a un vantaggio per tutti [coloro che non stanno ai vertici]. Gli equilibri, particolarmente se precari, vanno considerati con grande cura prima di modificarli.

alessandro pendesini

….. « Il genere però non è il maschile e femminile , ma il genere di sessualità che uno decide di essere »
@Fiorenza : condivido che « il genere non è il maschile e femminile » come dici ; ma non posso condividere il fatto che une persona possa decidere che genere di sessualità vuole ! Il che sarebbe assurdo..
Nessuno puo’ decidere ne il sesso anatomico, ovviamente, ed ancora meno il genere di sessualità che vuole adottare ! Dispiaccia a tutti coloro convinti del Libero Arbitrio !
Condivido pienamente « Quindi non è la difesa dei diritti delle donne perché discriminate , ma la difesa del genere , dell’ indirizzo sessuale che mi suggerisce la mia mente »…..CHE MI SUGGERISCE (direi anche DETTA) LA MIA MENTE : asserzione pertinente e/o razionale !
P.S. Da notare che la nozione di « sesso anatomico » non corrisponde necessariamente alla nozione di « sesso cromosomico ». L’identita sessuale non è necessariamente definita dalla presenza di cromosomi XX(donne) od XY(uomini), poiché esistono anche casi di donne XY e uomini XX !

francesco s.

Ma poi l’hanno scoperto perché il sig. Rossi alle 18:30 del 15 Maggio 1978 ha deciso di percorrere la strada lunga invece che quella corta per andare a casa sua? E riusciranno a prevedere se il 16 Luglio 2016 percorrerà la via lunga o quella corta? Ma anche perché lo scimpanzé Bobo ieri ha scelto la banana e oggi le termiti? Qualcuno ha tirato fuori un modello in grado di prevedere le scelte, fosse anche primitivo?

giovanni da livorno

Caro Pendesini, la tua disquisizione sul sesso anatomico, mi ha fatto venire in mente le discussioni che sostenevi nell’illustre e compianto blog dell’ucWcr. E, sulla scorta di esse, sono recentemente dovuto intervenire in un blog cattolico (più moderato del predetto) in cui mi sono sentito fare discorsi come questi:

“Ed è per questo che ritengo assurdo tentare di modificare il corpo per accordarlo ai propri gusti sessuali (cosa semplicemente impossibile e ridicola!), anziché cercare di modificare i propri gusti sessuali per accordarli al proprio corpo (cosa che molte persone hanno già fatto!)”

“Un maschio è chiamato a diventare uomo e, per farlo, ha bisogno di interpretare ruoli e compiti maschili. E, per interpretare ruoli e compiti maschili, ha bisogno di figure di riferimento, di esempi, soprattutto del padre. Tutto questo discorso, ovviamente, vale anche per le femmine, le quali sono chiamate a diventare donne imparando dalla madre”.

“I gusti sessuali sono sbagliati sia nelle persone cosiddette omosessuali, sia nelle persone cosiddette transessuali e, per questo motivo, dovrebbero essere corretti o, almeno, censurati. In entrambi i casi i gusti sessuali contraddicono il loro corpo”.

Di fronte ad una tale arretratezza non ho potuto fare a meno di rispondere (con prudenza e con cautela e misurando i termini, perché, se no, in quei siti ti bannano subito).

Ho risposto così: “il problema è sapere se i gusti sbagliati di cui sopra, sono sbagliati anche da un punto di vista medico-biologico (e quindi l’omosessualità è una patologia, come la transessualità) oppure sono sbagliati SOLO da un punto di vista morale e religioso.
Ora, che le religioni d’origine abramitica (cristianesimo, islam, ebraismo) condannino l’omosessualità, NON è dubbio (anche se c’è chi arriva a negare ciò, in ambito cristiano, ma è chiaro che tale opinione “non convince”); resta da vedere l’altro aspetto, quello medico-biologico.
E qui tutto si complica perchè, sia la scienza ufficiale, sia la maggior parte dei medici e dei ricercatori, NEGANO la natura patologica dell’omosessualità (per il transessualismo ci sono da fare parecchi distinguo).
C’è da dire che gli ebrei, si mostrano, sull’argomento, più prudenti dei cristiani.
DA loro, infatti (lo sentii dire in TV dal rabbino capo d’Italia), la questione scientifica viene di fatto ignorata; in sostanza, dicono: “Quel che asserisce la scienza è affar suo, noi ci limitiamo ad affermare quella che è la legge del Signore”.
Mi sembra una posizione saggia”

Alla fine hanno risposto facendo riferimento alla morale cristiana, io ho replicato che in base a quella hanno senz’altro ragione, ma morali possibili ce ne sono tante……

Hanno chiuso citando s. Tommaso d’Aquino: “Questa è una mela, chi non è d’accordo può uscire”. Al che non ho replicato, perchè se oltre 700 anni filosofia e scienza, sono passati invano, non si può più discutere.

Saluti. GdL

“Tutto ciò che noi giudichiamo immorale è stato, in qualche tempo o in qualche luogo, morale”.
(F. Nietzsche)

giovanni da livorno

Mi piacerebbe sapere il parere di Enrico sulla mia discussione. GdL

mafalda

Dai commenti riportati da giovanni d. L. è chiaro che nelle scuole cattoliche fanno educazione gender. La teoria gender esiste ed è quella cattolica: i maschi fanno i maschi, le femmine fanno le femmine.
PS: sembra divertente andare nei blog cattolici…o forse deprimente.

giovanni da livorno

@ gmd 85 e mafalda

sapete, più di tanto non si può polemizzare, perchè se no trovano una scusa per bannarti alla prima occasione, quindi se si vuole durare bisogna “insistere” ma fino ad un certo punto.

Mi è bastato però che non hanno saputo rispondere se non facendo ricorso alla morale ed alla razionalità tomistica (che per loro è l’unica possibile) alla mia argomentazione che segue:
……………….
“Chi ci dice che anche il piacere fine a se stesso sia privo di significato (al di fuori della morale religiosa, s’intende)? Chi ci dice che, in natura, anche i rapporti improduttivi non abbiano una loro funzione, come, ad es., dispersione di energie e sostanze che, cumulate, potrebbero esser destabilizzanti, oppure come valvola di scarico dell’attività sessuale onde impedire la sovrappopolazione, in relazione alle risorse disponibili al momento e in mancanza di adeguati predatori?
Se il rapporto sessuale fosse stato PER FORZA collegato alla procreazione, io credo che l’uomo avrebbe avuto “l’estro” come certi animali che “vanno in amore” quando sono in condizioni favorevoli alla procreazione.
Non essendoci l’estro, ma permanendo l’impulso a far sesso, SEMPRE, sia che il rapporto sia fecondo oppure no (ed anche, si badi bene, quando c’è la consapevolezza che il rapporto è improduttivo, come il rapporto omosessuale oppure quello eterosessuale VOLUTAMENTE sterile), può forse voler dire, come accennavo prima, che il sesso ha finalità non solo ulteriori ma anche ALTERNATIVE alla procreazione ed avvalorare le ipotesi di cui sopra.
Un complesso strumento realizzato per un determinato fine, ma non è detto che non possa trovare nuove e diverse applicazioni, indipendenti da quel fine”.
—————-
Fra l’altro hanno risposto in modo comico:

“Non esiste un significato possibile al di fuori della morale. Se un significato pretende di collocarsi fuori dall’ambito della morale, non è un significato ma una giustificazione di tipo IDEOLOGICO”
…………..

Capito, siamo noi che rispondiamo in modo ideologico?!

Al discorso delle pere-mele non ci ho pensato, ma bastava riflettere che, per un qualsiasi mutamento chimico, la mela poteva cessare in qualunque momento di essere tale.

Ha ragione, mafalda, è divertente e deprimente al tempo stesso, fare spedizioni nei blog cattolici (purchè si tratti di blog cattolici “normali” NON “tradizionalisti”: lì un laico non dura.

Saluti. GdL

“Qual è la condizione essenziale del dialogo? È la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro.”
(P. Flores d’Arcais)

Giorgio Pozzo

Nessuno puo’ decidere ne il sesso anatomico, ovviamente, ed ancora meno il genere di sessualità che vuole adottare ! Dispiaccia a tutti coloro convinti del Libero Arbitrio !

Mah, io sono convinto del Libero Arbitrio, pur accettando che nessuno possa scegliere né il sesso anatomico, né il genere di sessualità. Libero arbitrio non significa libertà di violare le leggi naturali: non posso liberamente scegliere di volare come un uccello o respirare ossigeno dall’acqua come un pesce. Libero arbitrio significa che, posto davanti ad una scelta, e lasciato libero di pensare un tempo sufficiente ad eliminare il Mind Time di Libet, la mia scelta non può in alcun modo essere determinata a priori e prevista con confidenza statistica sufficiente.

alessandro pendesini

….ma tra le statistiche dei voti in genere le donne avevano medie leggermente più alte…..
@Francesco S. Infatti nessun studio accademico ha potuto dimostrare che l’astrazione mentale delle donne sia inferiore -o superiore- a quella degli uomini. Anzi, come dici, in diversi settori le donne possono uguagliare ed anche a volte oltrepassare l’astrazione mentale degli uomini; e vice versa.

alessandro pendesini

Infatti, se noi siamo determinati -o condannati!- a sciegliere, possiamo razionalmente parlare di Libero Arbitrio ? Evitando ovviamente di perdere tempo con l'”asino di Buridano”……
Va comunque notato che nessun animale, uomo incluso, era predestinato ad essere quello che è ! -Sono le caratteristiche genetiche e circostanze che abbiamo vissuto sin da qualche mese prima della nascita in poi, che hanno determinato (o determinano) la nostra personalita.

alessandro pendesini

Giorgio :

Infatti noi siamo una liberta che sceglie, ma non scegliamo di essere liberi : siamo determinati o condannati ad esserlo !

Per essere responsabile di un atto, devo essere imperativamente l’ultima fonte della mia decisione ! Il che è possibile solamente se nessuna influenza anteriore non ha potuto produrre tale o tale risultato ; questo risultato sara veramente liberamente mio solamente a questa condizione !.. Bisogna che, in un modo o in un altro, la scelta dell’azione compiuta da una persona non sia stata determinata da un insieme di condizioni fisico-biologiche che erano in vigore prima di questa scelta !
P.S. -A questo punto potremmo pensare che il libero arbitrio non è altro che un’illusione prodotta dalla nostra ignoranza relativa alle cause delle nostre scelte -che avvengono indiscutibilmente qualche millisecondo prima di esserne consapevoli !- presumibilmente libere ?

Allego un commento di Gilbero Corbellini :
« Che fine fa la responsabilità morale se non siamo liberi e se anche l’autonomia è una finzione. In realtà, la responsabilità morale rimane intatta. Nel senso che anch’essa non esiste. Ma ci possiamo servire comunque, e di certo utilmente, di questa finzione per gestire meglio le dinamiche sociali. Come dimostrano efficacemente certi esperimenti, noi attribuiamo intuitivamente, cioè sulla base di qualche ragionamento, una responsabilità morale per le azioni che violano alcune fondamentali intuizioni morali. Nel senso che il ragionamento serve, in ambito morale, soprattutto per giustificare confabulatoriamente i giudizi che automaticamente scaturiscono dall’attività delle strutture cerebrali che controllano le nostre emozioni. »…Dovremmo dargli torto ?

Giorgio Pozzo

il libero arbitrio non è altro che un’illusione prodotta dalla nostra ignoranza relativa alle cause delle nostre scelte -che avvengono indiscutibilmente qualche millisecondo prima di esserne consapevoli 

Avevo scritto che il libero arbitrio riguarda le scelte consapevoli, e cioè quelle prodotte DOPO quei famosi millisecondi (anzi, decimi di secondo) del tempo considerato da Libet nei suoi esperimenti del libro Mind Time.
Temo che rischiamo di finire off topic, però. Per rientrare, aggiungerei che le tendenze sessuali e il senso del genere non sono scelte, né del tipo “Libet”, cioè inconsapevoli perchè fortemente automatiche, né del tipo “libero arbitrio”, cioè consapevoli. Esattamente come l’essere maschio o femmina biologicamente.
Il succo quindi è, secondo me, che il maschilismo (e l’omofobia che altro non è se non un so tentacolo) ha prodotto e produce immensi danni, e quasi tutte le religioni inspiegabilmente lo sostengono.

Giorgio Pozzo

il libero arbitrio non è altro che un’illusione prodotta dalla nostra ignoranza relativa alle cause delle nostre scelte -che avvengono indiscutibilmente qualche millisecondo prima di esserne consapevoli 

Avevo scritto che il libero arbitrio riguarda le scelte consapevoli, e cioè quelle prodotte DOPO quei famosi millisecondi (anzi, decimi di secondo) del tempo considerato da Libet nei suoi esperimenti del libro Mind Time.
Temo che rischiamo di finire off topic, però. Per rientrare, aggiungerei che le tendenze sessuali e il senso del genere non sono scelte, né del tipo “Libet”, cioè inconsapevoli perchè fortemente automatiche, né del tipo “libero arbitrio”, cioè consapevoli. Esattamente come l’essere maschio o femmina biologicamente.
Il succo quindi è, secondo me, che il maschilismo (e l’omofobia che altro non è se non un so tentacolo) ha prodotto e produce immensi danni, e quasi tutte le religioni inspiegabilmente lo sostengono.

Giorgio Pozzo

il libero arbitrio non è altro che un’illusione prodotta dalla nostra ignoranza relativa alle cause delle nostre scelte -che avvengono indiscutibilmente qualche millisecondo prima di esserne consapevoli 

Avevo scritto che il libero arbitrio riguarda le scelte consapevoli, e cioè quelle prodotte DOPO quei famosi millisecondi (anzi, decimi di secondo) del tempo considerato da Libet nei suoi esperimenti del libro Mind Time.
Temo che rischiamo di finire off topic, però. Per rientrare, aggiungerei che le tendenze sessuali e il senso del genere non sono scelte, né del tipo “Libet”, cioè inconsapevoli perchè fortemente automatiche, né del tipo “libero arbitrio”, cioè consapevoli. Esattamente come l’essere maschio o femmina biologicamente.
Il succo quindi è, secondo me, che il maschilismo (e l’omofobia che altro non è se non un so tentacolo) ha prodotto e produce immensi danni, e quasi tutte le religioni inspiegabilmente lo sostengono.

Giorgio Pozzo

il libero arbitrio non è altro che un’illusione prodotta dalla nostra ignoranza relativa alle cause delle nostre scelte -che avvengono indiscutibilmente qualche millisecondo prima di esserne consapevoli 

Avevo scritto che il libero arbitrio riguarda le scelte consapevoli, e cioè quelle prodotte DOPO quei famosi millisecondi (anzi, decimi di secondo) del tempo considerato da Libet nei suoi esperimenti del libro Mind Time.
Temo che rischiamo di finire off topic, però. Per rientrare, aggiungerei che le tendenze sessuali e il senso del genere non sono scelte, né del tipo “Libet”, cioè inconsapevoli perchè fortemente automatiche, né del tipo “libero arbitrio”, cioè consapevoli. Esattamente come l’essere maschio o femmina biologicamente.
Il succo quindi è, secondo me, che il maschilismo (e l’omofobia che altro non è se non un so tentacolo) ha prodotto e produce immensi danni, e quasi tutte le religioni inspiegabilmente lo sostengono.

Diocleziano

Sono quei millisecondi incontrollabili pre-libero arbitrio. 😆

alessandro pendesini

@Giorgio : La neuroscienza ci dice che l’attività mentale è interamente causata dall’attività cerebrale. Il cervello è responsabile sia per la consapevolezza che ho del mondo che del mio comportamento. E quindi la sensazione che tutti noi abbiamo di avere il controllo del nostro cervello e del nostro comportamento è un’illusione: non sono io che guido il mio cervello, ma piuttosto il contrario ! Se la scelta non è il prodotto dell’elaborazione del mio cervello, cioè un cervello sotto controllo, non è una scelta mia.
Hai mai provato, in caso d’insonnia, dire al tuo cervello di dormire ?
P.S. Potrei citare diversi studi ben documentati effettuati in diverse università. Tutti arrivano alla conclusione che il libero arbitrio NON tiene la strada ! Michael Gazzaniga (neurologo cognitivista mondialmente conosciuto) è arrivato ultimamente alla conclusione che è il cervello incosciente, e NON il cosciente, che agisce dietro le quinte….Sara forse paranoico ?

Diocleziano

«… è arrivato ultimamente alla conclusione che è il cervello incosciente,
e NON il cosciente, che agisce dietro le quinte…»
Me ne ero accorto anch’io da tempo: quando, da sveglio, ho la sensazione
di agganciare un sogno fatto nella notte, sento chiaramente che il mio
cervello lo impedisce, il tutto dura una frazione di secondo… Lo picchierei!

Admin

Pendesini/Pozzo/Diocleziano, i vostri commenti sono decisamente interessanti ma altrettanto decisamente OT. Il topic qui è la relazione Rodrigues sugli stereotipi di genere. Grazie.

alessandro pendesini

Caro Admin : Spiacente di doverle dire che esiste un nesso tra il soggetto dell’articolo ed il libero arbitrio ! Forse avra notato che la stragrande maggioranza dei detrattori dell’omosessualita è convinta che l’omosessuale DOTATO DI LIBERO ARBITRIO puo’, se lo desidera, cambiare di paradigma ! Purtroppo questa convinzione (e non solamente) si è avverata essere falsa…
NB Se gli omofobi credenti ma anche atei, avessero un’altra visione dell’omosessualita, una visione neuroscientifica, razionale, sarebbero di certo meno accaniti o più tolleranti verso gente vittime dell’ignoranza di chi le circonda, che sono quello che sono indipendentemente della loro osannata « libera » volonta decisionale.
Sans rancune ? Bien à vous AP

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