Accoglienza? Si fa presto a dirlo

Si fa presto a dire “accogliete”. È un po’ quello che facciamo tutti, inevitabilmente, di fronte a tragedie come quella dell’esodo di massa che sta portando un fiume di profughi in Europa. Gente che non lascia nulla per cui valga la pena di restare, che ha perso tutto quello che contava ma non la speranza. Quella c’è ancora, è la loro benzina, è quella che li fa muovere. E noi, da questa parte, che magari vorremmo poter fare qualcosa di concreto, vorremmo avere una casa che non utilizziamo per poterla prestare a qualcuno di loro, per dar loro un tetto sotto cui dormire. Ma non ce l’abbiamo, e allora ci limitiamo a dare, nel nostro piccolo, un sostegno economico, al migrante col cappellino davanti al supermercato o a una delle organizzazioni che se ne occupano. Sperando che anche lo Stato faccia la sua parte, faccia il possibile. Le tasse servono anche per questo, no?

Nel frattempo passa in tivù lo spot della campagna della Cei sull’Otto per mille. Migranti che giocano felici al pallone, il don li ha letteralmente raccolti per strada, tolti da sotto i ponti. Con l’Otto per mille la Chiesa cattolica ha fatto tanto. Mica si sono limitati a dire “accogliete”, quello si fa presto a farlo, lo facciamo anche noi. Ed ecco il papa, che dalla finestra ricorda a tutti che non bisogna respingere i disperati, esseri umani come noi ma decisamente meno fortunati. Giusto! Si rivolge quindi ai suoi vescovi, ai suoi parroci, esortandoli affinché ogni parrocchia, ogni convento, accolga almeno una famiglia di profughi. Bene! Hanno un senso, allora, quello spot, quei volantini al Caf. Non è una velleità, un sogno. È realtà!

O forse no. Forse non lo è per nulla, una realtà. I fatti dicono che anche in questo caso si è fatto presto a dire “accogliete”, che l’invito del papa non ha sortito chissà quali effetti straordinari. Ma nemmeno ordinari, a dirla tutta, visto che secondo un articolo di Lorenzo De Cicco nella sola diocesi di Roma, quella di cui Bergoglio è vescovo, appena una parrocchia su dieci si è detta disposta ad ospitare dei profughi. Sarebbero circa 200 persone, quindi una trentina di famiglie a occhio e croce, che è pur sempre gente tolta dalla strada ma che appare sproporzionata rispetto al poten­ziale della Chiesa, da esprimere in denaro raccolto facendo leva sull’altruismo di fedeli e non. Le ragioni, secondo la Caritas diocesana, sono da ricercare nell’inadeguatezza delle strutture ai parametri imposti dalla Prefettura. Va bene, accettiamo questa spiegazione, pur con qualche difficoltà perché non penso che la Prefettura possa dire a me quanta gente posso ospitare a casa mia. A meno che non chieda il famoso contributo di 30 e rotti euro per ospite, ma quella sarebbe un’altra storia. Ma allora di cosa parlava il papa?

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La conferma che di velleità trattasi arriva anche da un’altra inchiesta, realizzata dalla trasmissione Piazzapulita e andata in onda alcuni giorni fa. Un giornalista si è travestito da profugo in cerca di accoglienza presso le parrocchie romane, ma le porte che si aprivano si richiudevano quasi subito. Tra gli istituti religiosi visitati uno è risultato essere perfino un hotel con camere di lusso. Il reportage è stato poi commentato in studio dal vescovo di Palestrina che ha addirittura accusato la trasmissione di scorrettezza, sostenendo l’improbabile tesi che i preti del servizio avessero fiutato benissimo l’antifona e perciò hanno respinto il finto profugo. Peraltro il prelato aveva già fatto affermazioni discutibili nella stessa trasmissione a proposito della pedofilia ecclesiastica.

Anche fuori Roma la situazione sembra tutt’altro che rosea. Emblematico il caso del parroco di Onzo (SV) che, al di là delle espressioni forti che gli sono state attribuite, rifiuta sicuramente di accogliere migranti perché «spaccano tutto nelle case». Lui dice: «ci sono persone che conosco che hanno ospitato migranti e si sono ritrovati la casa un porcile». Questo non vuol dire che non ci siano tante altre parrocchie che ospitano dei profughi, a cui va naturalmente il plauso e l’elogio da parte di tutti. Il punto però è un altro, e cioè che loro avrebbero il dovere morale, in virtù delle aspettative che essi stessi hanno creato, soprattutto attraverso le martellanti campagne di propaganda, di fare il possibile per i profughi. Nel momento in cui decidono di non farlo, le campagne diven­tano di fatto pubblicità ingan­ne­vole e loro sono venuti meno al loro dovere. Lo stesso dovere che hanno numerose altre organizzazioni impegnate su fronti difficili, come Emergency o Save the Children, che non possono certo esimersi dall’utilizzare i fondi raccolti a scopo di assistenza per il semplice motivo che è esattamente per quello che la gente glieli ha dati.

Distogliere fondi dallo scopo per cui sono stati raccolti è anche quello, per rimanere in ambiti clericalisti pur diversi da quello cattolico, che ha cercato di fare il ministro nepalese del Commercio, che all’Expo di Milano ha annunciato di voler impiegare il denaro raccolto per la ricostruzione nel suo Paese, attraverso un’iniziativa promossa dai sindacati italiani all’interno della stessa Expo, per… la riedificazione di un tempio! Cosa ci sarebbe di umanitario nella riedificazione di un luogo di culto, in un paese devastato da un sisma che ha mietuto migliaia di vite umane e distrutto le loro case? Se tutto il mondo è paese, probabilmente quel tempio nemmeno accoglierebbe i senza tetto.

E no, non vale l’obiezione che gli atei, o le organizzazioni che riuniscono atei e agnostici, non sono capaci nemmeno di fare quel poco che fanno le chiese, per almeno tre ragioni. Intanto non risulta che tali organizzazioni chiedano, esplicitamente o implicitamente, soldi per scopi umanitari per poi disattendere l’impegno. Anche l’Uaar ha dato piccoli contributi di solidarietà, ma senza mai aver dichiarato di volerlo fare e senza che questo sia previsto nei suoi scopi. Inoltre, nemmeno un centesimo di quanto l’associazione ha raccolto allo scopo tramite sottoscrizioni è stato dirottato verso altri capitoli di spesa. È poco? Certo, lo è, ma un poco non dovuto è cosa ben diversa da un promesso non corrisposto. Anche l’euro dato al mendicante è poca cosa, da un certo punto di vista, ma non si può certo biasimare chi lo dà pur non essendo tenuto a farlo. Semmai è da biasimare chi promette di accogliere profughi, magari davanti alle telecamere come gli esponenti politici incalzati da Le Iene, per poi rimangiarsi tutto appena realizzato che il profugo in questione esiste già ed è lì che aspetta.

In secondo luogo, i non credenti danno generalmente il loro personale contributo, come del resto tutti gli altri cittadini, a organizzazioni come quelle citate più sopra, con scopi specifici. L’unica differenza con i credenti è che non li danno alla parrocchia, ma preferiscono darli a chi ha come unico obbiettivo la solidarietà e non anche l’evangelizzazione, che spesso costituisce quel fine di cui la solidarietà diventa solo il mezzo. Tant’è che gli stessi profughi, a volte, ritengono che la conversione al cristianesimo dia loro una sorta di corsia privilegiata verso l’asilo politico. Infine, anche gli atei a volte sono capaci di organizzare qualcosa pur non essendo tra i loro scopi dichiarati; è successo di recente in Pennsylvania, dove a un convegno umanista sono stati confezionati ben 30 mila pasti da destinare a bisognosi. Perché se è vero che si fa presto a parlare di solidarietà, è altrettanto vero che ci vuole un po’ di più a farlo realmente, ma non è certo impossibile.

Massimo Maiurana

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22 commenti

Diocleziano

Da notare che nei servizi tv citati, quando venivano messi alle strette, i preti parlavano
del Banale come di uno straniero ignoran†e della realtà delle parrocchie italiane.
Uno, addirittura, come pretesto alla difficoltà di accogliere parlava di tassa di soggiorno
da dover pagare…

RobertoV

Ormai ho visto diverse indagini sull’argomento fatte in Germania ed Austria ed è sempre la solita storia. La chiesa fa beneficenza a spese dello stato e se può guadagnarci (tipo buttare fuori persone in affitto per mettervi dentro dei rifugiati per i quali percepivano quote ben maggiori dallo stato). Ben poco fa di tasca propria anche se è brava a farlo credere.
Un paio di mesi fa in Austria avevano indagano sui vari monasteri che risultavano vuoti e le risposte erano state del tipo:
– Siamo al completo, tutte le stanze sono piene (non era vero, il monastero era deserto e ci vivevano pochi monaci)
– La sistemazione non sarebbe adatta per i profughi (cioè della gente che vive in strada o in tenda non riuscirebbe a vivere in un monastero !!)
– La chiesa non è obbligata a farlo, cioè ad accogliere i rifugiati
– È un problema dello stato, non è la chiesa che deve risolvere problemi dello stato.
Forse dovrebbero cambiare la loro propaganda e pubblicità ……

Tiziana

Rispondo al prologo: ho una casa (in realtà una palazzina villa a tre piani) nella zona flegrea bellissima e che ho messo a disposizione del comune. Primo commento nnegativo (alal Salvini) è venuto dal parroco del paese.

Osvaldo

Complimenti per l’iniziativa.
Cos’ha detto il parroco del paese?

Tiziana

ma , forse è una cosa privata, comunque ha ironizzato sul precedente possessore della casa – il mio compagno – che non ha avuto il funerale in chiesa e sul quale già aveva avuto a che dire. poi ovviamente ha ritenuto che se proprio si voleva fare un dono andava fatto al paese (che peraltro è un paesino affluente visto il flusso turistico) comunque la mia iniziativa , è scaturita dal fatto che il mio compagno orami 45 anni fa è stato un profugo tripolino. attualmente due piani della la casa sono nelal disponibilità del comune

francesco s.

Peccato che lei non sia esperta di cristianesimo, avrebbe potuto citare al prete “il discorso della montagna” circa il giudicare per quanto riguarda il funerale del suo congiunto e le opere di misericordia, avrebbe potuto far la morale a un moralizzatore. Poi è sempre bello ritorcere contro un prete gli insegnamenti di Gesù.

Engy

Di fronte a queste generosità io mi inchino Tiziana: molto lodevole, brava, e non ascoltare le critiche.

sumadart son

@Tiziana:
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Mi associo ai complimenti di Osvaldo ma la hai messa a disposizione del comune espressamente per i profughi o anche in generale per chi e` in difficolta` economiche ?
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firmato: sumadart son (questa volta con firma abbreviata).

Micky

La chiesa è a favore del Piano Kalergi, ormai è evidente, solo che il costo dell’operazione sarà a carico nostro, non della chiesa. I classici due piccioni…

sumadart son

@Micky:
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Dai ancora con questa bufala del piano Kalergi ,ma per favore !!!
Comunque non sei aggiornato e quindi ti illumino (con le fonti degli illuminati) io su cosa sara` il futuro prossimo venturo:
“Il piano Kalergi e` ormai superato stanno arrivando da alpha draconis grandi aeronavi piene di rettiliani che invaderanno il vaticano e gerusalemme ed instaureranno il culto del grande serpente
Tutto questo avverra` nell`anno 2022”.
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firmato: mago illuminato (ma non dagli illuminati) sumadart son

Gérard

Il “piano” Coudenhove-Kalergi ( che conosco bene da piu di 30 anni ..) non è quello che i russi o pro-russi vorebbero fare credere…

Gérard

Personalmente ho anche aperto la mia casa ad una casa di extra-communitari ( lui era arrivato su un gommone…) ho potuto regolarizzarli e trovare un lavoro .

Gérard

PS Non si dovrebbe scrivere d’ un getto… volevo scrivere ” la mia casa ad una famiglia…”..

sumadart son

@Gerard:
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In quale anno hai fatto questo ?
Ma stai parlando dell`Italia o della Francia ? (se non ricordo male sei cittadino francese)
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firmato: sumadart son il mago illuminato (ma non dagli illuminati)

Gérard

Sumadart …
Questa cosa con gli emigrati è successa qui in Italia .
Sono già diversi anni e non mi sono pentito perchè si tratta di persone con le quale ho imparato tanto ( e anche loro con me …) .
Sono di fatto francese ( con origine tedesche ) ma vivevo da molti anni in Germania quando mi sono spostato in Italia per motivi professionali .
Essendo emigrato anch’ io molto giovane, ho passato momenti anche bruttissimi, senza una vera casa e mi è capitato anche di non avere quattrini per comprare a mangiare . Anche se la mia esperienza non puo essere paragonata a quella che vive questa povera gente, ho una simpatia istintiva verso di loro .

giovanni da livorno

Più leggo articoli e commenti sui giornali e sui blog e più vedo trasmissioni in TV, relativamente al problema dei migranti e dell’accoglienza/non accoglienza, mi rendo conto che, al momento soluzioni non ce ne sono o, perlomeno, nessuno le ha trovate.

Qua siamo di fronte ad una crisi epocale, ad un 3° mondo che preme…………………

Avremmo dovuto, per risolvere, ab ovo, il problema, avviare, NON oggi, ma negli anni ’80, una seria politica di aiuti, per rendere più stabili governi e politiche di quei paesi e migliorare un poco le condizioni di quelle popolazioni, ed oggi NON avremmo avuto questa po’ po’ di “pressione” ai nostri confini.
Ma fare quanto sopra era contro gli interessi di molti centri di potere economico dell’occidente (e probabilmente lo è ancora), e perciò la “patata bollente”, si è ingrandita ed è rotolata verso di noi.
E, del resto, ORA sarebbe troppo tardi per compiere quanto sopra cennato, verso quegli stati: ormai il problema dei migranti dobbiamo risolverlo in Europa, e la soluzione non c’è.
Poi, tutti gli errori politici per aggravare la situazione, l’occidente li ha fatti, come quello di far cadere Gheddafi e Saddam e insidiare Assad: nemmeno la politica della scelta del “male minore” sanno più fare le nostre classi politiche impazzite!
Il precedente storico più analogo allo stato attuale è la caduta dell’Impero romano d’occidente nel V secolo, ma in quel caso, la soluzione fu lo sfacelo di quel mondo.
Saluti. GdL

“Sono indifferente alla distruzione della razza umana, non me ne importa niente. Se spazzassero via tutta l’umanità non si perderebbe niente”.
(C. Bukowski)

Gérard

Sono in buon parte d’ accordissimo con le tue osservazioni e per dirti la verita, già negli anni 60, c’erano persone ( oggi le chiamerei ” visionari ” – nel senso buono del termine ) che avevano previsto quello che oggi accade !! Ma la preferenza fu data allo sfruttamento di questi popoli senza aiuto reale per loro . Potrei racontarti un sacco di cose in merito ma Admin non sarebbe d’ accordo….
Per il resto in merito a Gheddafi, Assad, ( salvo per Saddam : Bush e i suoi alleati sarebbero da assegnare al tribunale dell’ Aja ) e la ” caduta ” dell’ Impero romano, non condivido la tua opinione …

RobertoV

“…salvo per Saddam : Bush e i suoi alleati sarebbero da assegnare al tribunale dell’ Aja…”
Sono assolutamente d’accordo.
Riguardo all’eliminazione di Gheddaffi ho dubbi che fosse necessaria. Non mi pare che la situazione sia migliorata da allora. Riguardo ad Assad non saprei.
D’accordo anch’io che il parallelo con l’impero romano non è corretto. I popoli “barbari”, che poi così barbari non erano, avevano ammirazione per la cultura romana e cercarono anche di preservarla ed assorbirla. Non mi pare che questo sia il caso per molti immigrati che fuggono semplicemente dalle loro terre.
Inoltre le ragioni per cui si spostarono erano diverse dall’oggi.

benjamin l'@sino

Non ho neppure letto per intero il post, tanto meno i commenti. Li conosco a memoria, da quanto rispondono a stereotipi prefabbricati. Resto dell’idea che accogliere (ovvero prestarsi volontariamente allo stupro territoriale in corso) sia una follia. Già lo era quando gli arrivi parevano dettati da ragioni economiche (e non era vero), ancor più lo è ora che secondo la propaganda dovrebbero essere dettati da ragioni umanitarie (che non sussistono). Non. Bevetevi. Ogni. Cosa.
Ora linciatemi, non mi turba.

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