Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona notizia laica del mese di settembre è venuta ancora una volta dall’estero. L’europarlamento ha infatti formalmente sollecitato i nove stati che ancora si rifiutano di riconoscere anche agli omosessuali “la coabitazione, le unioni di fatto registrate e il matrimonio” a darsi da fare presto. L’Italia, per non sbagliare, non riconosce le prime due nemmeno alle coppie etero.
Significativo che la richiesta abbia trovato spazio nell’ambito della discussione sui diritti fondamentali. Il rapporto Rodrigues sull’uguaglianza di genere a scuola è stato a sua volta approvato a larga maggioranza, anche grazie al voto degli europarlamentari italiani.
Uno stimolo in più, dunque, per il nostro parlamento, e quantomai necessario nel momento in cui sembra essersi bloccato a causa delle perplessità espresse dai parrocchiani di Pontassieve.
In parlamento si è però costituito per la prima volta un intergruppo bipartisan impegnato per una legge su eutanasia e testamento biologico. Ne fanno parte anche due sottosegretari: se il coordinamento funzionerà, si potrebbe arrivare quantomeno a discuterne entro la fine della legislatura. Sinora non è mai accaduto.
Nel frattempo spira, in tutta Italia, il vento della fantomatica ideologia “gender”. Una bufala così bufala che persino il ministro dell’istruzione Stefania Giannini si è sentita in dovere di intervenire, definendola “una truffa culturale”. Anche il sottosegretario Davide Faraone ha sostenuto che l’uso della parola “gender” ha a che fare “con tempi bui e concezioni medievali”.
Sul fronte giuridico, è rilevante la nuova bocciatura da parte di un Tar (quello lombardo) dell’ennesimo atto prefettizio che, attuando una circolare del ministro degli interni Alfano, aveva annullato la trascrizione di un matrimonio gay celerato all’estero. Sullo stesso tema, è rilevante la decisione della questura di Parma di concedere (anche rapidamente) il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare a una coppia gay sposatasi in Argentina. Senza peraltro che ci sia stato bisogno di alcuna azione legale.
A livello territoriale si segnala la decisione della Regione Piemonte che, sulla scia del Comune di Torino, ha tagliato i fondi alle scuole private, amareggiando così gli integralisti ciellini.
Inoltre, qualche mozione presentata qui e là che, anche se con scarse possibilità di approvazione, può smuovere le acque. Per esempio quella del consigliere fiorentino Tommaso Grossi, che ha chiesto la rimozione del crocifisso dall’aula consiliare. O quelle, numerose, affinché anche i Comuni accertino se le scuole paritarie cattoliche pagano effettivamente l’Imu.
In chiusura, ricordiamo come Onu e ministero degli esteri abbiano coinvolto anche l’Uaar nelle conferenze sulla violenza religiosa e la libertà di espressione. Non c’è laicità senza libertà di religione. E non c’è libertà di religione senza libertà dalla religione.
La redazione
Dopo essere stati sommersi da tonnellate di marciume mediatico, in questa settimana non è mancato nulla, ho voluto leggere queste poche buone notizie laiche per riuscire a chiudere la settimana con appena un filino di ottimismo.
Certo è poca roba e passa perlopiù nell’indifferenza generale dei media ma si spera sempre che prima o poi questi piccoli sassolini possano trasformarsi in valanghe.
Un altro sassolino per il fine settimana 🙂 :
w w w.ilfattoquotidiano.it/2015/10/01/papa-francesco-le-doppie-verita-della-chiesa-e-della-stampa-compiacente/2086169/
Bell’articolo, ma purtroppo di nicchia.
Se si pensa che vi sono giorni in cui su un giornale presunto laico e di sinistra come Repubblica vi sono anche tre o quattro articoli sul papa e la chiesa e sempre osannanti, al massimo se c’è qualche debole critica non è certo per il papa.
Se si pensa che la RAI è riuscita a trasmettere in diretta la messa del papa da Cuba.
D’accordo sul provincialismo dei media italiani e sulla tendenza al gossip e ad analizzare superficialmente i problemi. Ma l’obiettivo non è “informare”. Giornalismo d’inchiesta è fantascienza. Comunque è solo peggiorata rispetto ad una tendenza storica (già anni fa quando vedevo ancora la TV svizzera notavo notevoli differenze, forse è per questo che l’hanno oscurata, così come altri canali stranieri).
Avanzo un’altra ipotesi per l’arrabbiatura del papa con Marino: non sta servendo adeguatamente il suo imperatore per preparare il suo Giubileo che è ormai vicino. Deve lavorare notte e giorno per il suo giubileo, non può assentarsi.
Mi ha colpito come sia stato passato praticamente sotto silenzio il no deciso del papa al sacerdozio femminile (senza dire come in passato che se ne deve parlare), i risultati del sondaggio tra i cattolici sulle famiglie voluto dal papa, e la sua spiegazione della riforma sulla nullità dei matrimoni (in contrasto con l’interpretazione positiva data prima dai media).
L’informazione oggi è tornata esattamente allo stile ‘Istituto Luce’, roba da contenitore nazionalpopolare. La gente confonde facilmente l’importanza reale di una notizia con il suo contenuto emotivo; quindi precedenza al Banale o alla strage dell’Oregon, a seguire crolli in borsa o tagli alla sanità…
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«… l’arrabbiatura del papa con Marino…»
Mi chiedevo, ieri, cosa ci fosse davvero sotto quell’uscita del Banale: sono arrivato alla conclusione che si voglia dargli la spallata finale per sostituirlo con qualcuno
di fiducia, fiducia del vaticano e compari politici contigui. Vedremo.
(Mi compiaccio che anche l’articolo linkato da Sandra sottolinei la caduta di stile
del Banalissimo)
Scusi Roberto V,
di nicchia Il Fatto Quotidiano?
Guardi che Marcolino viene lì e la prende a male parole, sa?
@E.n.g.y
L’articolo, non la testata -_-
non capisci l’ironia gmd? 😉
Le buone notizie fanno certamente sperare nel futuro, e sono un po’ come una boccata di ossigeno. Secondo me, comunque, la considerazione piú positiva è che queste notizie sono relative a livelli differenti di realtá sociologiche e politiche, o, per meglio dire, ai tre diversi poteri dello stato di diritto: legislativo, esecutivo-amministrativo, e giudiziario.
Positiva la nascita dell’intergruppo in parlamento, positiva la notizia dell’impegno di un ministro, positiva la notizia del TAR. La prima fa sperare che il potere legislativo si dia finalmente una mossa per stabilire dei diritti individuali che dovrebbero essere tanto semplici quanto necessari; la seconda fa sperare che il potere esecutivo agisca sugli individui fin dalla tenera etá per impedire l’attecchimento dell’omofobia; la terza fa sperare che il potere giudiziario riesca a correggere quelle contravvenzioni a leggi e norme esistenti.
Oltretutto, farei notare come queste buone notizie siano relative a comportamenti “correttivi” di uno dei tre poteri quando minacciato da ingerenze dittatoriali di uno degli altri, o addirittura di un ente esterno che dovrebbe farsi i fattacci suoi.
Ecco un motivo in piú, se mai ce ne fosse stato bisogno, di eliminazione dell’ora di religione cattolica: a scuola si devono spiegare questi principi fondanti della democrazia e dello stato di diritto, che sono il baluardo contro la dittatura. Spieghino Montesquieu, non il Catechismo. A certa gente, come per esempio Alfano, sembra non glielo abbiano mai spiegato: forse aveva fatto troppe ore di religione invece che educazione civica o storia.
Riguardo all’ora di religione ho scoperto che il cattolico stato sabaudo l’aveva abolita interamente già nel 1888:
“Nel 1888 la commissione presieduta da Pasquale Villari, incaricata dal ministro Paolo Boselli di redigere i nuovi programmi per la scuola elementare concludeva con una relazione del segretario Aristide Gabelli che “lo Stato non può fare, né direttamente né indirettamente una professione di fede, che manchevole per alcuni, sarebbe soverchia per altri” (Relazione a S.M. sulla riforma dei programmi per le scuole elementari del ministro Paolo Boselli).”
Già allora erano giunti ad una conclusione più laica di oggi. Poi, purtroppo c’è stato il fascismo con cui non abbiamo mai fatto veramente i conti e che l’ha ripristinata da subito già prima del concordato. E grazie al fascismo la chiesa ha recuperato potere ed ha avuto un vantaggioso concordato.