Il programma radiofonico La Zanzara su Radio 24 ha fatto uno scherzo telefonico a monsignor Vincenzo Paglia, arcivescovo nonché attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. Un imitatore si è finto il presidente del consiglio Matteo Renzi e ha chiesto al prelato indiscrezioni sulle recenti prese di posizione di papa Francesco nei confronti del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Bergoglio, di ritorno dal viaggio negli Usa, ha infatti risposto in maniera seccata che né lui né gli organizzatori avevano invitato Marino.
Al finto Renzi, il prelato dice che Marino si è “imbucato” e ha fatto “imbestialire il numero uno”, ovvero Bergoglio, il quale era “furibondo”. Secondo Paglia, Marino ha cercato l’appoggio di Francesco, con un comportamento giudicato in maniera impietosa. È imbarazzante che un politico cerchi a tutti i costi il consenso del clero. Ma un altro aspetto su cui riflettere è il tono familiare con cui il prelato si rivolge a “Renzi”: sentore di contatti frequenti e inopportuni tra istituzioni e Vaticano, che si ripercuotono non a caso in maniera negativa su laicità e diritti in Italia. La telefonata, al di là di quello che si può pensare del programma e del mezzo poco “ortodosso” usato, è riuscita a evidenziare ancora sia la sudditanza della politica verso la Chiesa sia le entrature della Chiesa nel mondo politico.
Il Vaticano è subito intervenuto attaccando la trasmissione e chiedendo di fatto un intervento censorio: padre Federico Lombardi ha parlato di telefonata “estorta”, le cui espressioni non vanno prese “sul serio” e “non esprimono in nessun modo la posizione della Santa Sede”. Per Lombardi invece va preso “sul serio” il modo in cui si ottengono tali dichiarazioni e si stupisce “che non si manifesti anche più chiaramente l’Ordine dei giornalisti con una chiara censura e disapprovazione”. Il religioso non ha dovuto attendere molto: il Garante della privacy sta valutando il caso.
Povero Paglia, gabbato come un Brosio qualunque.
Per fortuna che c’è la mitica ‘diplomazia vaticana’ che otterrà una esemplare
punizione per quell’impudente insetto… magari una zaffatina di flit, eh? 😈
il flit Diocleziano!
Mi fai rimembrare quella filastrocca che ogni tanto canticchiava mio padre …. …. e se non basta, il gas!
😆
p.s. ma sei un po’ vecchio per caso? 🙂
l’imitatore di renzi era davvero pessimo, francamente non so come ci cascano
però tutti sanno che quello che dice la diplomazia è falso, non si chiamerebbe diplomazia
Tatto, finezza, abilità nella trattazione di affari delicati e che richiedono prudenza, o anche nelle relazioni tra persona e persona
perciò nemmeno il papa rispondendo alla domanda è stato diplomatico, io se fossi marino gli taglierei luce e ad acqua per un paio di giorni 🙂
Indipendentemente dalle simpatie politiche verso Marino, bisogna rilevare senza mezzi termini che il papa ha commesso un clamoroso errore, al limite della malafede, che c’è sicuramente invece nei commenti di Paglia, di giornali e giornalisti vari, di molti politici.
http://www.comune.roma.it/wps/…
Il sito è un sito ufficiale, la data è inequivocabile, Marino era stato invitato a Philadelphia dal sindaco e dall’arcivescovo.
Tutto il resto è ignoranza o malafede.
Vedo che il sito risulta non disponibile.
Riprovo.
http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=homepage.wp
Ultimo tentativo.
http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW886520&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode
Gli scherzi della “zanzara”, ormai da un po’ di tempo, mi mettono di fronte a un dubbio.
Parlo in generale, non solo del caso in cui le vittime sono persone religiose (pensiamo per simmetria allo scherzo di cui fu vittima Odifreddi, presidente onorario dell’Uaar).
Mi chiedo:
a) è giusto condannare questi scherzi (e non dargli risonanza), in quanto in una telefonata ritenuta privata può capitare di sbilanciarsi in frasi poco ponderate, e la privatezza di qualunque conversazione va protetta? (salvo gli usi giudiziari nei termini di legge). In questo caso però non si dovrebbe neanche entrare nel merito dei contenuti, e andrebbe semplicemente condannato l’atto della divulgazione, qualunque cosa nella telefonata venga detta.
Oppure
b) l’etica è una cosa seria: tutti noi – nessuno escluso – dobbiamo perseguire un’irreprensibilità (che non discende dalla religiosità, ma riguarda tutti), per cui anche nella più privata delle telefonate non dobbiamo affermare nulla che temeremmo se venisse divulgata in pubblico, né per i toni, né per i contenuti? Ripeto: qui non parlo di un’etica religiosa ma di un’etica laica e a-religiosa, che vale per tutti, non solo per chi ricopre ruoli di rilievo, anche perché la linea d’ombra è abbastanza sfumata.
Io propendo più per l’opzione b, però non nego che, secondo me, ci sia il margine per rifletterci.
“non dobbiamo affermare nulla che temeremmo se venisse divulgata in pubblico”
Più che etica sembra ipocrisia. La violazione dell’etica NON è essere beccati a dire ‘Davvero complimenti per tutto, Matteo, andate avanti, e se poi ci vediamo ti dico qualcosa di riservato’. L’irreprensibilità è prima di tutto in quello che si fa, e solo dopo in quello che si dice. Ma quando si è privilegiati appartenenti a caste di impuniti, si fa e si dice quello che si vuole. Con la certezza che non succederà nulla.
Sandra
“non dobbiamo affermare nulla che temeremmo se venisse divulgata in pubblico”
Più che etica sembra ipocrisia.
Hai ragione, mi sono spiegato malissimo. Provo a formulare meglio ciò che volevo dire. Inntendevo parlare di un’etica per cui l’irreprensibilità non esiste solo nel momento in cui parliamo in pubblico, ma deve permanere anche nella più privata delle conversazioni, e non certo per paura di essere intercettati.
Quest’etica può legittimare gli scherzi della “zanzara” e può permetterci di ragionarci sopra.
Spero di essermi spiegato meglio.
Per il resto, assolutamente d’accordo sul tuo ragionamento.
Nella tua lista manca un’opzione, fondamentale!, quella che prevede che i personaggi scoperti dall’intercettazione vengano sommersi dall’indignazione e se ne vadano.
Il mio di dubbio non è di fronte alla trasmissione, ma alla reazione, o meglio, la mancanza di reazione, e la polemica che converge inutilmente su censura sì o no.
Quest intercettazioni svelano il personaggio pubblico quando non si crede tale, e rivela l’incoerenza o peggio. Meno male che ci sono! Quali dubbi ci devono essere, se non sui personaggi coinvolti e la loro credibilità?
Quest intercettazioni svelano il personaggio pubblico quando non si crede tale, e rivela l’incoerenza o peggio. Meno male che ci sono!
Mettendola si questo piano, sono del tutto d’accordo, e infatti anche io ho detto che propendo per l’opzione “b”.
Il margine di riserva che mi rimane è legato a due fattori:
a) Non sempre questi scherzi sono rivolti a personaggi “pubblici”. Piergiorgio Odifreddi è un personaggio “pubblico”? Direi di no; non ricopre nessuna carica pubblica.
b) Non esiste l’irreprensibilità perfetta, ma, secondo me, solo un approssimarsi maggiore o minore all’irreprensibilità. Immaginiamo, ipoteticamente, che finalmente venga fuori un politico bravo e irreprensibile; può tuttavia capitare che in una telefonata privata, in un momento di stanchezza, usi un’espressione che, esposta al pubblico e fissata nei media, generi una sproporzionata reazione negativa contro di luo (per chiarezza: non sto parlando di Paglia, che è indifendibile, ok?). Bene: in casi come l’ipotesi che ho citato, il metodo dello scherzo telefonico può apparire di cattivo gusto.
Tutto qua: come affermavo all’inizio, sono più propenso ad appoggiare gli scherzi telefonici della “zanzara”, ma non quando sono rivolti a religiosi: come strumento in generale.
In questo caso specifico possiamo trovarci d’accordo sul fatto che lo scherzo non fosse inopportuno, data l’ipocrisia che c’è dietro i comportamenti della persona-vittima.
Oh no, errata corrige immediata, altrimenti un errore di battitura stravolge ciò che ho detto!!
…Tutto qua: come affermavo all’inizio, sono più propenso ad appoggiare gli scherzi telefonici della “zanzara”, ma non solo quando sono rivolti a religiosi: come strumento in generale…
Volevo dire che le mie perplessità non sono assolutamente legate al fatto che qui la vittima sia un personaggio religioso.
“Piergiorgio Odifreddi è un personaggio “pubblico”? Direi di no; non ricopre nessuna carica pubblica.”
Io direi di sì, è un personaggio pubblico, dato che scrive per il pubblico. Chi una carica pubblica sono i politici, un sottoinsieme dei personaggi pubblici.
Ovvio che l‘incoerenza smascherata è positiva, per noi del pubblico, sia nel caso di Paglia che di Odifreddi!
Ovvio che l‘incoerenza smascherata è positiva, per noi del pubblico, sia nel caso di Paglia che di Odifreddi!
Questo è vero… e nel caso di Odifreddi la questione riguarda un presidente dell’Uaar, quindi devo riconoscere che ciò che dici è al di sopra di ogni sospetto.
Con la differenza che nel caso di Paglia-Renzi-Marino si sta parlando di affari e di parecchio denaro pubblico da spendere a Roma (per il giubileo p.e.). Si sta parlando del solito connubio vaticano e politica, a danno del pubblico. Secondo me questo è l’aspetto che emerge, senza possibilità di dubbio, da questo scivolone: si sa della politica clericale, di favori fatti alla Chiesa, ma che non risultava fossero richiesti, ufficialmente “a sua insaputa”. Qui c’è un dialogo tra compari, e un complimento sull’operato del governo che francamente lascia di sasso. Questa è la cosa INACCETTABILE E DISONESTA.
Con la differenza che nel caso di Paglia-Renzi-Marino si sta parlando di affari e di parecchio denaro pubblico da spendere a Roma
Ma certo, ci mancherebbe, non metterei mai in dubbio la sproporzione fra ciò che è emerso fra la telefonata a Paglia e quella ad Odifreddi.
Nello stesso tempo, il fatto che un Presidente dell’Uaar in una telefonata privata appaia così prono e riverente verso il Capo del Vaticano non è il massimo…
Diciamo che, fatte le dovute proporzioni, tutti e due i casi hanno una loro gravità.
Come spesso accade queste telefonate mettono in mostra la pochezza dell’intervistato “a sua insaputa”.
La prima cosa che ho notato è la piaggeria con cui Paglia risponde a colui che crede essere il pres. del Consiglio. “Disturbo?” “Ma no no… si figuri!!!!” .
Gli alti prelati tengono di gran lunga più alla loro carriera che alla loro (presunta) missione, si sa, ma la cosa rimane sempre disgustosa.
E poi mettersi a sparlare al telefono male delle persone, magari con un loro ‘superiore’ , anche in senso lato, è di per se indice di maleucazione, se non di pochezza morale.
Più si sale la scala gerarchica, più ci si imbatte in pseudo-persone di valore che tende asintoticamente a zero, quando va bene, o che precipita vertiginosamente verso il -infinito nella maggior parte dei casi. Indipendentemente dal fatto che si parli di religione, di politica, di sport, di spettacolo, di economia, di qualsiasi cosa vi possa venire in mente — salendo, in realtà, si scende.
Va anche ricordato che Paglia ha sempre fatto politica “a livelli alti” essendo stato a lungo il capo della comunità di sant?egidio, allevatore di Riccardi e roba così. Tra l’altro, aggiungo di mio, che san Egidio è ammanicatissima a Roma e se si indagasse sulel sue attività s aprirebeb un filone di mafia capitale ben più lucroso.
non avevo finito di scrivere
Marino . che ha notevoli sbavature, è odiato da tutti perchè ingestibile e imprevedibile. Non escludo che domani gli giri e indaghi ad esempio su sant Egidio che ha molti interssi sulal salute dei vecchi romani ad esempio.
Io naturalmente auspico
vivendo quotidianamente a contatto con svariate persone cattoliche devo constatare che, putroppo, questi episodi che smascherano palesemente l’ipocrisia e la corruzione del clero non riescono a scalfire minimamente l’attaccamento e il feticismo clericale di questi soggetti; certi laici sono più bigotti e ipocriti dei preti stessi.
La chiesa al giorno d’oggi non si combatte con gli attacchi frontali, ma con la diserzione (sbattezzo) e il definanziamento (8×1000 etc.)
Riprendendo dalla notizia:
.
“Ma un altro aspetto su cui riflettere è il tono familiare con cui il prelato si rivolge a “Renzi”: sentore di contatti frequenti e inopportuni tra istituzioni e Vaticano, che si ripercuotono non a caso in maniera negativa su laicità e diritti in Italia.”
.
.
Ebbravi italioti (lettori o non-lettori del forum ovunque voi siate)…continuate a dare consenso al giovine rottamatore matteo renzi per un`italietta piu` bella e piu` italiota che pria…
.
Anzi no piu` bella e piu` italiota den bifor (ora agli italioti piaCCiono tanto due paroline di un neologismo inglese che sfocia quasi sempre nella neo-lingua anglo-italiota).
.
.
firmato: sumadart son – mago diplomato ad Hogwarts.
Monsignor Paglia ha fatto solo vedere per l’ennesima volta il vero volto della chiesa cattolica ed in particolare del Vaticano: quello politico.
La chiesa cattolica non si sarebbe diffusa così tanto, non sarebbe così ricca e potente se non fosse un’entità politica, se non si muovesse con le logiche del potere, spregiudicato, cinico, se non intrallazzasse spregiudicatamente con gli altri politici ed i poteri economici per tutelare i propri interessi in una logica di do ut des. Papi, cardinali e vescovi (ma anche preti) sono politici con l’abito talare. L’aspetto spirituale è solo il pretesto, la copertura per tutelare i propri interessi di casta. E’ stato così da sempre, sin dall’inizio hanno prevalso i politici sugli idealisti.
Non si arriva ai vertici della chiesa cattolica se non si è dei politici. La chiesa è molto brava a lavorare dietro le quinte, a salvaguardare la facciata, in genere non cerca il clamore nella sua attività politica, ma persegue i propri interessi, che non sono quelli dei loro fedeli, sacrificabili se serve.