Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del consiglio comunale di Reggio Emilia, che
ha approvato un ordine del giorno contro il consigliere Dario De Lucia (Pd), “colpevole” di aver criticato il vescovo Massimo Camisasca e i gruppi integralisti per le loro campagne omofobe e ostili alla laicità
Il documento è stato approvato con il voto favorevole del centrodestra, tre voti Pd con l’astensione del resto del Pd e del M5S, il solo voto contrario del consigliere di Sel.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Mauro Parolini, assessore regionale allo sviluppo economico, ha annunciato un piano da 6,6 milioni di euro per promuovere “l’attrattività” turistico-religiosa della Lombardia nel corso del giubileo.
L’Ama, l’azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma, ha tagliato 20 milioni di costi (dalla benzina agli straordinari) per destinarli al giubileo.
La giunta regionale marchigiana ha approvato lo “schema di protocollo di intesa per la costituzione di un Comitato Paritetico in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia”. Di tale comitato faranno parte anche l’Anci e la Regione ecclesiastica.
Il ministro dell’interno Angelino Alfano (Ncd) continua a opporsi con determinazione a una legge sulle unioni civili. Dal canto suo il senatore Carlo Giovanardi ha lasciato l’Ncd perché la determinazione con cui si oppone a una legge sulle unioni civili non è sufficiente.
Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato due mozioni contro la “teoria gender” nelle scuole.
La prima edizione di “Campobasso in Cioc”, una festa del cioccolato promossa dal comune, ha proposto come “piatto forte” una scultura in cioccolato fondente del patrono di Campobasso, san Giorgio.
Il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi (Ncd) è intervenuto nel caso della scuola di Massa (dove una madre ha ritirato la figlia in seguito a lezioni ritenute “pro-gender”) criticando che fondi pubblici siano utilizzati “in maniera ideologica e di parte”.
Il sindaco di Modica (RG) ha elogiato la nomina del parroco di S. Pietro, secondo duomo della città, ad arcivescovo di Palermo. Si è firmato come sindaco e ha precisato che le sue sono “non formali felicitazioni”.
La redazione
Una bella serie di porcate, ma quella principale è assurda. Fa tanto Inquisizione…
Io metto tremila euro di mia tasca per il giornalista di cronaca romana che riuscirà a scrivere un articolo senza usare la parola giubileo. . lancerò questa proposta dal mio blog . Saluti,
a proposito della clericalata che – ohibò – riguarda la mia ridente cittadina che nientepopodimeno diede i natali alla nostra gloriosa bandiera, ebbene, al di là della vicenda in sè, io penso che ci sia un vizio di fondo – da sempre e sempre più significativo – sull’utilizzo del termine “omofobia”, al di là delle rispettive posizioni su temi vari.
Un “omofobo” ormai non si nega a nessuno per quel che mi risulta, e ancora una volta mi pare che l’immediato ricorso alla catalogazione, allo schema rigido, sia comodo ma soprattutto che dia sicurezza, ed eviti troppe scomode riflessioni fatte con la propria di testa.
L’aggettivo “razzista” ad esempio: mi vengono in mente quegli extracomunitari pronti a darti del razzista quando, ad esempio, li “redarguisci” perchè non stanno rispettando la fila alla cassa del supermercato.
Mi interesserebbe il parere di @benjamin (e di Bruno Gualerzi, Brunoooooo dove seeeeeiiiiii?) in merito.
@E.n.g.y
Al di là della vicenda in sé? Eh, no, che cristo, è proprio la vicenda in sé il problema. Ostracizzare, con mozione, un esponente di partito perché ha criticato un Vescovo e movimenti che, ti piaccia o meno, sono omofobi. Strano che una paladina della libertà d’espressione come te non si soffermi sulla notizia. Ma, ti prego, dalla tu una definizione di Sentinelle in piedi e di Camisasca. Perché di loro stiamo parlando, non delle file al supermercato e se fanno di tutto per meritarsi certe definizioni, peggio per loro.
Gmd85 guarda che Engy, quando parla di redarguire un “extracomunitario” che non rispetta la fila, parla di quando un “extracomunitario” in fila davanti a lei non la lascia passare prima di lui. 😉
sei proprio monello Frank 🙂
Monello ma realista.
Quando qualcuno si oppone al riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso è un omofobo così come è razzista chi si opponeva alle unioni di persone di diversa etnia.
“Un “omofobo” ormai non si nega a nessuno per quel che mi risulta”
Ma se uno lo è perché negarglielo? Non implica che siamo tutti obbligati a essere favorevoli personalmente a qualcosa – dall’aborto al riconoscimento delle coppie gay: la donna antiabortista che decide di non abortire quando incappa in una gravidanza non desiderata è diversa da quella che presidia gli ospedali per influenzare le scelte altrui. E qui parliamo di gente che attivamente cerca di impedire ad altri i loro diritti di coppia. Camisasca definisce le sentinelle come persone a “difesa dell’umanità”, mentre in realtà è la difesa della Chiesa cattolica intesa come gerarchia e potere.
Sandra,
siamo sempre in contrapposizione l’un contro l’altro, soprattutto su certi temi e non è che in nome dell’altrui sacrosanta libertà si possa rinunciare alle proprie convinzioni.
Poi in democrazia vince chi ha forza e argomenti maggiori e gli altri – a meno che siano di quei fanatici che ricorrono anche a violenza fisica, e non mi sembra il caso delle sentinelle in piedi o sedute – se ne fanno una ragione.
Poi ormai è vecchia stravecchia la logica della non obbligatorietà a compiere certe azioni che la legge ti permette nel momento in cui le tue convinzioni te lo impediscono: allora aboliamo tutte le leggi e ognuno faccia un po’ come gli pare.
Ricordi tutti quei referendum promossi (poi falliti per mancanza del quorum) dai Radicali negli anni 90 e in particolare quello sulla caccia?
Io andai e votai contro la caccia. Ero e sono costretta a cacciare? Non ho rispettato la libertà dei cacciatori?
“se uno lo è perchè negarglielo”?
Peccato che sia sempre questione di punti di vista Sandra, non è che uno lo è solo perchè lo decidi tu…. anche perchè sai bene che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e non di rado i comportamenti delle persone, di quelle che magari reputiamo più “progressiste” confermano il detto “e qui casca l’asino” …. (si chiama sempre ipocrisia)
Il punto di vista va argomentato: allora, secondo me Camisasca è omofobo perché si oppone al matrimonio gay in quanto secondo lui lesivo del bene dell’umanità. E Camisasca, in quanto cattolico cristiano, dovrebbe sapere che nella chiesa cristiana svedese il matrimonio omosessuale non solo non è condannato, ma viene celebrato e benedetto!
Secondo te, invece, Camisacci non è omofobo, perché…. a te.
Sandra,
io non ho detto che Camisasca NON è omofobo, non lo conosco, così come non ho mai conosciuto approfonditamente tutti i vescovi che si sono succeduti nella mia città, nè mi interessa conoscerlo.
Sei tra le persone più faziose qua dentro.
Chiedevo una “vostra” opinione sul problema a monte, inutile che mi ripeta, ma vedo che c’è sempre il solito pregiudizio nei confronti del ragionamento.
@E.n.g.y
Quindi, fai un pistolotto su un eventuale uso improprio del termine, ti fanno notare che in questo caso è più che appropriato e tu dici che non ti interessa. Se non ti interessa, astieniti. Poi, da immatura e incapace di affrontare ragionamenti argomentati, punti il dito agli altri definendoli faziosi. Ma credi davvero di poter prendere per il c.ulo? Pessima come sempre. Risentiti pure.
cercavo di ragionare gmd85, certo con le mie limitatissime facoltà, partendo a monte ….
Vicenda squallida, non ho obiezioni da fare, si commenta da sè.
Camisasca: a parte la sua non ottima fama che l’ha preceduto mentre si apprestava a venire a RE, ma chi lo conosce? E’ una di quelle persone che non mi interessano, dunque non ho opinioni su di lui, MA se vuoi, se ti rende sereno, ne parlo male a prescindere ….
(vicenda squallida dicevo, a partire dall’abuso di Facebook, social network per lobotomizzati, come diceva qualcuno …).
@E.n.g.y
Non ne devi parlare male a prescindere, ti devi informare. Ti sei lagnata sulla gratuità del termine “omofobo” e non sai neanche di chi stiamo parlando.
Il problema è che di argomenti maggiori, da parte di Sentinelle varie, non ce ne sono. C’è solo la fobia, il bigottismo, la mancanza di argomenti che non siano religiosi o pseudotali e la volontà di imporre il proprio punto di vista basato solo su credenze e non su dati oggettivi.
Infatti, lo è perché si comporta come ho scritto sopra.
Parli di caccia? Il cacciatore non rompe il c.azzo agli altri se decidono di usare un fucile diverso o se proprio non vogliono usarlo, va a caccia e basta. Stiamo parlando di cose più importanti. Ma riprendo la tua domanda e chiedo: chi è cristiano cattolico o in generale eterosessuale è o sarebbe costretto a sposarsi con persone dello stesso sesso? Perché sarebbe l’unica motivazione razionale per non volere unioni civili o matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Spiace – anzi, no – ma la parola “omofobi” ci sta tutta.
Leggo che Camisasca è di CL ed è stato per 4 anni cappellano del Milan, nell’era Berlusconi (guarda un po’, un uomo di chiesa che si interessa di calcio, ma non era sport da atei come detto da qualcuno qualche giorno fa?).
Sarà dell’ambiente culturale, della scuola di Tavecchio?
Nella primavera del 2013 è accusato di omofobia dalle associazioni LGBT cittadine, dopo aver contrastato la votazione del consiglio comunale di Reggio Emilia sulla istituzione del registro delle unioni civili. Con quale diritto le contrasta?
E perchè non lo si può criticare?
Vi sono chiese cristiane ed anche cattolici che accettano le unioni omo.
Le sentinelle in piedi non hanno problemi a manifestare con Forza Nuova (“delle così brave persone”): Forza Nuova non è omofoba?
Ennò, vabbé, la clericalata del santo al cioccolato è da rotolarsi… che è, la versione laica di Daniele da Volterra? Siamo al contrappasso punitivo? 🙂 🙂
Ora come si fa con tutti i simboli legati al santo ancora in circolazione, tipo i gonfaloni di Milano e di Genova, la bandiera inglese, il simbolo di una nota compagnia di assicurazioni…
Modica proposta: basta semplicemente attendere che qualcuno se lo mangi e la clericalata sarà bella e digerita 😉
Quella della statua di cioccolato non mi pare una clericalata, trattasi di folklore locale. Le clericalate per me necessitano 3 condizioni:
1. Privilegio economico;
2. Ingiusta rilevanza mediatica;
3. Privilegio sociale (per capirci quando si delegano certi servizi sociali esclusivamente ad una confessione religiosa);
nei confronti di una fede particolare.
La prima clericalata ne becca ben 2.
E’ vero che può essere folklore locale, come i sinterklaas di cioccolato che vengono regalati ai bambini del nord europa per il san nicolao. Però è un po’ triste che una città, in occasione della prima di una serie di manifestazioni, non possa proporre simboli civili e voglia invece ricorrere al solito santo protettore (per giunta nemmeno locale, essendo san giorgio turco – tra l’altro leggo che è anche il patrono dei rom, chissà che non accorrano numerosi a questa festa per la “gioia” dei locali…).
Scusami, Sandra,
ma che c’è di male nei Rom?
potrei darti della razzista, attenta Sandra, d’altra parte se una lo è perchè negarle questo epiteto? 😉
Si, il Saint Nicolas di cioccolato che trovavo ogni 6 dicembre di mattina, accanto alle mie scarpe ( oltre ad arancie, gioccatoli e pane di spezie ) era un folklore che data da secoli . Pero faro notare che il ” santo ” veste come un vescovo ma non arbora nessun simbolo religioso ( La sua mitra è senza croce come il suo bastone di vescovo e il vestito è rosso senza ) e la festa non viene celebrata con nessuna messa .
@E.n.g.y
E in cosa Sandra avrebbe dimostrato una vena razzista? Così, per curiosità…
Engy e umm,
cosa ci sarebbe di razzista nell’auspicare che la comunità rom si unisca a quella cattolica molisana nel festeggiare uniti il santo che li accomuna? Avrei potuto scrivere gli svedesi, mi avreste dato della razzista? non guardate alla pagliuzza ecc…
Gérard
i sinterklaas di cioccolato hanno la croce sulla mitra (e spesso sulla bibbia che hanno in mano)!
Dunque, Gérard,
sono da preferirsi tradizioni che hanno perso il connotato religioso? O è una deduzione eccessiva dall’attenzione con cui hai sottolineato l’assenza diretta di elementi legati al sacro in quel Saint Nicolas cioccolatoso?
Perché, a questo punto, mi viene da porre una domanda a tutti: le tradizioni, secondo voi vanno “epurate” e “ripulite” secondo lo spirito (areligioso) del tempo?
Sandra, e chi ha usato il termine razzista? Engy, mica io…
Io ho solo chiesto che c’è di male nei Rom, visto che virgolettavi il termine “gioia” dei locali… 🙂
@Uhm
Non secondo lo spirito areligioso, ma secondo l’evoluzione storica. O non credi che le religioni – cattolicesimo nostrano in primis – non si adattino ai nuovi status quo? Lo spirito areligioso può essere causa di cambiamenti se si chiede che certe tradizioni vengano riviste quando diventano anacronistiche e irrispettose e in questo non c’è nulla di scandaloso. Difendere una tradizione solo perché tale, è una fallacia logica.
Umm
Anche le tradizioni si sono evolute e si evolvono e continuano a farlo. Volerle congelare è una forzatura.
Spesso si spaccia per lunga tradizione qualcosa che lo è solo da pochi decenni o che assumeva forme differenti da quella attuale.
Inoltre dover preservare una tradizione imposta nel passato non mi pare democratico. Visto che il potere era di certe religioni è ovvio che queste “tradizioni” vadano ridiscusse in ambiente democratico alla luce dei cambiamenti nella società.
Per esempio nella tradizione germanica assieme a St Nikolaus c’era anche il Krampus, personificazione del male, che oggi si tende ad eliminare perchè violento.
Umm
«… mi viene da porre una domanda a tutti: le tradizioni, secondo voi vanno “epurate” e “ripulite” secondo lo spirito (areligioso) del tempo?… »
Dài un’occhiata alla storia di Simmaco e della statua della Vittoria: pare che
la pensassero così anche i tuoi avi cristiani. Ora le parti si invertono.
@gmd85
Fallacia logica? Potevi dirmi “è opinabile”, ma la fallacia logica è se gioco con delle premesse per ottenere delle conclusioni che non stanno nelle premesse. Nel campo dei “gusti” non scomoderei tanto la logica.
Ovviamente non credo che le religioni non si adattino ai nuovi status quo sennò non posterei come posto 🙂 (cfr sotto)
@gmd85 e @RobertoV
Premesso che ovviamente non entro in polemica con le vostre diverse opinioni (ve le ho chieste per curiosità, non per giocare al gatto e al topo) la mia domanda era “vanno epurate o ripulite” e non tanto se le tradizioni possano o debbano evolvere. Le vostre risposte mi sembrano ambigue. Mi sembra che diciate in sostanza che le tradizioni non vanno difese in quanto tali (ma non è una cosa che ho chiesto, va da sé che non vanno difese a tutti i costi senza un buon motivo), che tendono a evolversi (tipo si elimina la parte che è sentita violenta in una società che rifugge la violenza anche a livello simbolico), limitandovi a mere osservazioni dei fatti. La mia domanda era, se vogliamo, più luciferina: chiedevo se secondo voi deve essere fatta una attiva attività (perdonate il bisticcio di parole) di eradicazione di tradizioni giudicate non all’altezza dei tempi. Esempi pratici: con la rivoluzione francese hanno giudicato la settimana una cosa arcaica e imposto settimane di dieci giorni, i nomi dei mesi sono stati resi consoni allo spirito dei tempi… La domanda è se lo stato (democratico) abbia (in quanto democratico) il potere del leviatano di riscrivere addirittura le tradizioni e il modo di vedere il mondo dei suoi cittadini. Non è una domanda peregrina se si pensa a quelli che vogliono abolire il palio di Siena perché lo spirito animalista dei tempi non vede di buon occhio simili corse. Apprendo da te il Krampus (grazie), non ci faccio esempi, perché so poco, ma pensiamo alla nostranissima Giubiana… visto che il rogo di un fantoccio è violento (e non consono allo spirito dei tempi paciosi) avrebbe senso ad esempio che lo stato vieti simile tradizione prima ancora che si estingua da sé?
Umm,
immaginiamo un paesino leghista della bergamasca, pronta a festeggiare il patrono san giorgio con un bassorilievo di 100 chili di polenta concia, quand’ecco che si affaccia la comunità rom per unirsi alla celebrazione : come descriveresti l’emozione dei locali, gioia o “gioia”? Ma forse a Campobasso i cattolici sono diversi, e magari li hanno già invitati.
Sulle tradizioni: lo spirito del tempo cristiano epurò e ripulì tante tradizioni pagane.
Simile al Krampus di cui scrive Roberto, in Olanda c’è lo Zwarte Piet, Pietro il moro, il servo di sinterklaas, anche lui simbolo negativo, il cattivo che può portar via i bambini, e che è sempre meno accettato in quanto razzista. E’ una tradizione che cambia.
@Sandra
Cappero a me la polenta piace molle… Non potrei mai immaginarne una scolpibile 😉
@Umm
Tanto per cominciare, non possiamo mantenerci sul generale. Ogni caso, deve esser valutato singolarmente. Converrai con me che la risposta precisa alla tua domanda è si. Esempio: l’infibulazione è una tradizione religiosa. Non saresti d’accordo se un governo di matrice laica la abolisse?
Anche da me ci sono tradizioni folkloristiche, non mi danno alcun fastidio. Me ne darebbe se fossero imposte.
Quanto ala fallacia logica, la tua premessa è proprio quella di non voler cancellare le tradizioni perché sono tradizioni. Ed è errata.
Il tutto senza polemica.
@Gmd85
I casi estremi sono sempre spinosi. L’infibulazione, comunque, è una pessima abitudine che ha basi culturali più che religiose, così come i piedi di loto. Io considero violazioni dei diritti umani pure i colli lunghi delle donne Padaung e quelle forme di scarnificazione o di inserimento di padellini di legno nel labbro di altri popoli. Fosse per me sono contrario, ma siccome non sono l’imperatore del mondo e non ho la pretesa di essere il decisore dei diritti in tradizioni a me estranee, non mi addentro nel tema. Sono d’accordo con te, ma le mie sono solo opinioni personali. Quindi non proseguirei.
Concordo con te che bisogna restringere il campo, e in effetti io pensavo a tradizioni europee che conosco e non a cose extraeuropee che non conosco. E qui in Europa tradizioni che violano i diritti umani sono già illegali, stante la stretta legislazione in atto da decenni. Quindi il problema non si pone. La mia domanda è quanto lo Stato (in Europa) debba intervenire sulle abitudini (tradizioni, cultura…) dei cittadini. Se è accettabile uno “stato etico”. Per me la risposta è no. Ma al di là delle esperienze grevi di fascismo e nazismo, ci sono forme più morbide e striscianti che sono generalmente tollerate e che potrebbero piacere (penso a quello che si fa in Francia per preservare la cultura locale dagli anglicismi)…
@Umm
Uno stato etico deve pensare all’integrità degli individui. Se una tradizione, culturale o religiosa che sia – la linea di demarcazione può essere sottilissima – diventa lesiva allora l’intervento è necessario proprio per salvaguardare l’impostazione etica.
@Umm
E non è che bisogna parlare per forza di diritti umani. Oppure si deve tenere conto di diversi livelli di diritti umani, anche nella vita di ogni giorno, per individuare chi o cosa si lede.
@gmd
Uno stato deve curare l’integrità degli individui. Necessita che sia etico? Non basta per il vecchio principio ne cives ad arma ruant o x la storia del contratto sociale. Sei sicuro che si debba scomodare un’etica? Io no.
@Umm
Bisogna capire cosa si intende per etico. Mi pare che per te, in relazione allo Stato, l’accezione sia negativa. Ma quanto sarebbe sbagliato, per esempio, agire in ambito sanitario se un singolo individuo attua comportamenti lesivi per gli altri? Io lo definirei pragmatico ed etico. Ma chissà perché quando si parla di religione e tradizioni, apriti cielo.
@Sandra @Diocleziano
Quindi dovrei farmi influenzare sui miei ragionamenti da fatti di 1600 anni fa? Dovrei andare in autocastrazione perché dei Cristiani in altre epoche furono intolleranti?
Va beh che le colpe dei padri ricadono sui figli ma 17 secoli x 4 generazioni fanno quasi 70 generazioni…
Autocastrazione? Per una figurina di cioccolato? Di saint nicolas ce ne sono con le croci e senza, in Francia, non è stato vietato. Si vede che a Gérard regalavano quelle senza.
Umm… Umm… Umm…
Se tu non vuoi farti influenzare, perché dovremmo farlo noi? Sei irrazionale 😉
@Diocle
Mi avanza l’alzheimer e non mi ricordo da cosa ho detto che ti devi far influenzare. Help!
@Sandra
I San Nicola senza segni cristiani esteriori fanno il paio con le bambole vestite da suora di Gertrude? 😊
Umm,
la mitra non è un segno cattolico esteriore? Non lo è l’attributo saint?
I paragoni con vocazioni religiose imposte alle monache, di ieri e di oggi, non fanno che far guadagnare punti a un’educazione libera da condizionamenti di una religione.
In tutti i sensi Sandra, in tutti i sensi… 😈
come no….
In realtà non bisogna andare così lontano nel tempo, basta pensare a quello fatto in America Latina o più recentemente in Africa.
Ciò che spesso viene spacciato per tradizione lo è solo da poco tempo o pochi decenni. Volerle preservare Indica più opposizione a cambiamenti.
Per esempio l’albero di Natale vero non è una tradizione italiana e la chiesa cattolica italiana non era favorevole, poi è arrivato il papa polacco e da poco più di 30 anni anche il Vaticano ha il suo albero naturale sdoganando un simbolo nordico di origine pagana e cristianizzato solo negli ultimi due secoli al nord. Non mi pare che sia stato imposto dallo stato per soppiantare altre tradizioni. Lo stesso presepe è una tradizione degli ultimi 2/3 secoli (ed ovviamente con varianti ed evoluzioni): per quale ragione se la stessa chiesa cattolica ne ha fatto a meno per secoli adesso questa tradizione deve per forza essere mantenuta se ha meno richieste?
E l’introduzione di Halloween in Italia non è stata decisa dallo stato (e comunque è una tradizione normale nei paesi anglosassoni e che si è evoluta da feste celtiche).
In democrazia sono gli stessi cittadini (o gruppi) ad avanzare le loro richieste e a modificare le loro tradizioni sulla base dei cambiamenti sociali, cosa che facevano anche prima, ma con minore libertà e con un organo censorio.
Dubito per la figurina di cioccolato che l’eliminazione di un simbolo cristiano sia un’imposizione del governo.
Riguardo al Palio di Siena le sensibilità cambiano col tempo. Anche la corrida esiste da secoli, ma oggi è contestata e si tende ad abolirla.
@RobertoV
Concordo con te sul fatto che le tradizioni devono essere lasciate libere di nascere e morire, scomparire ed essere recuperate. Mi pare anche che tu concordi sul fatto che questo compito non spetti allo stato. Siamo, quindi d’accordo.
PS
Sulla corrida ricordo una interessante difesa di Savater
Ma perché il resto del PD e il M5s si sono solo astenti, perché non hanno votato proprio contro? Si può che solo una donna abbia cacciato “le palle” (leggasi ovaie).
L’astensione è una pratica conveninete per non scontentare nessuno, cosa da aspettarsi dal piddi diddi dicci, ma che guarda caso viene sistematicamente adottata da i ragazzi honesti riguardo a leggi ne di destra ne di sinistra ma di sinistra mai mai mai.
Ehm, “astenuti”.
Già, perché tutti i sei consiglieri del M5s si sono astenuti, in una mozione contro la libertà di critica? Essendo poi la critica oltremodo fondata.
Pochi giorni fa si parlava dei costi e presunti guadagni del Giubileo.
Ecco chi ci rimetterà sicuramente: l’AMA di Roma assieme ai cittadini romani.
Non ha ancora ricevuto 11 milioni di € del Giubileo 2000 ed ha capito che non li riceverà mai (come l’Atac). Così si autotassa riducendo i suoi servizi per risparmiare i 20 milioni di € (che non riceverà mai indietro) per poter coprire i costi extra del nuovo Giubileo. Così i romani avranno una città più sporca e più disagi affinchè vi sia pulizia nei luoghi interessati dal giubileo, celebrazione decisa da uno stato estero e dal suo imperatore abili nel farsi pagare sempre tutto dagli altri. Impensabile che li paghi il Vaticano, loro sdono bravi ad incassare. Facile fare utili così.
E l’AMA è pubblica, pagata coi soldi dei cittadini italiani.
Certo che impegnare un’intero consiglio comunale per condannare e censurare le critiche ad un vescovo, mentre il vescovo può tranquillamente fare le sue affermazioni. Vietato criticare la chiesa?
Tra le clericalate aggiungerei anche quella riportata ieri da Repubblica sull’arcivescovo di Torino che si è scagliato contro le sale del commiato e la commercializzazione delle ceneri dei defunti (la commercializzazione in chiesa invece gli va bene, contro le tombe monumentali dei ricchi non ha niente da dire) ed ha inviato i sacerdoti a marcarle ed occuparle.
Invece noto con piacere l’uscita della corte dei conti sull’otto per mille: purtroppo non cambierà niente. e l’articolo su Repubblica di come la chiesa utilizza per altri scopi i soldi raccolti per beneficenza.
Chi critica il cattolicesimo si distacca dall’ identita del paese
Firmato Francesco Rutelli, allora sindaco di Roma e n.2 del governo Prodi
02 sett. 2007 – Santuario di Loreto –
Si, direi che purtroppo è così.
Però, dovrebbero anche trarne le conseguenze.
Se la maggioranza dei cattolici critica la chiesa e le sue posizioni allora non sono cattolici e gli italiani non lo sono più a maggioranza, con le conseguenze del caso. Una cosa è il passato, un’altra il presente.
@RobertoV:
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Gli italiani non saranno piu` cattolici.
Gli italioti invece eccome se lo sono…ovviamente a modo loro… sono cattolici alla italiota.
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firmato: Mago Sumadart son (grande studioso di italiottologia).
[…] e da tutta Italia, a Giampietro Belotti, a Valentina Nappi, a Iniziativa Laica, all’UAAR. Un grazie grandissimo al Sottosegretario Ivan Scalfarotto. Non mi sono sentito […]