Che disdetta non chiamarsi Max von Fanellen

Max Fanelli non deve morire. Glielo vieta il suo Paese, che pur avendo previsto in Costituzione il diritto alla salute e a non essere obbligati a ricevere delle cure, non ha parimenti previsto che chi intende avvalersi di questi diritti, come lui e altri, ha spesso la morte come unica opzione. Glielo vieta di fatto, impedendogli di poter porre fine a una tragica esistenza in modo dignitoso, indolore. Umano. Lo induce piuttosto a meditare di lasciarsi morire di fame e di sete, come fu costretto a fare Giovanni Nuvoli e come avrebbe dovuto fare Piergiorgio Welby, se non avesse avuto nessuno disposto a correre il rischio di farlo “almeno” morire rapidamente di asfissia staccandogli il respiratore.

Fa quasi rabbia la vuota, probabilmente inevitabile, retorica nelle parole delle più alte cariche istituzionali. È toccato al presidente della Camera Laura Boldrini esortare Max a non rinunciare alle cure, a tenere duro in attesa che i capigruppo si decidano a far partire la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare per cui il comitato Eutanasia Legale, di cui fa parte anche l’Uaar, ha raccolto 65 mila firme. Il problema è che è già passato un mucchio di tempo, altro ne passerà e Max, nel frattempo, inevitabilmente peggiora. Più o meno lo stesso ha recentemente fatto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anch’egli precisando che spetta al legislatore risolvere il problema. Ma il legislatore è troppo condizionato dai moralismi di matrice cattolica per farlo, tant’è che a suo tempo stava quasi per licenziare il famigerato ddl Calabrò, che di fatto recepiva le direttive della Cei per un testamento biologico inutile nella sostanza.

Se Max fosse stato un cittadino tedesco le cose sarebbero molto diverse per lui. La Germania aveva già da ben sei anni una legge che riconosce ampi diritti ai cittadini in merito alle disposizioni anticipate di trattamento, altro che ddl Calabrò. Talmente libertaria che nel 2010, anno successivo alla sua entrata in vigore, la Corte costituzionale tedesca poté stabilire che l’eutanasia passiva nei confronti del paziente che ha espresso il proprio consenso «rientra nella categoria delle forme accettabili di interruzione del trattamento medico». Che è poi quello che in molti paesi, Italia compresa, viene fatto pur in assenza di una norma esplicita — anzi, forse proprio grazie a questo — e pur in assenza di una legge sul testamento biologico. Basti pensare al caso di Eluana Englaro, quando la giustizia italiana acconsentì all’eutanasia passiva sulla base di quanto da lei espresso in vita, e il governo di allora, presieduto da Silvio Berlusconi, non fece in tempo a impedirlo, grazie anche all’opposizione del presidente Giorgio Napolitano.

eutanasia-germ

Oggi la Germania è andata oltre varando una legge che regolamenta anche il suicidio assistito, vietando comunque allo stesso tempo qualsiasi forma di lucro ad esso connessa e limitando la possibilità di ricorrervi solo ad adulti consapevoli e sofferenti. Un po’ troppo per la stampa cattolica che è arrivata paradossalmente a dissociarsi da se stessa, con i ciellini di Tempi che hanno titolato “La Germania approva l’eutanasia” e l’organo dei vescovi Avvenire che invece ha scritto “La Germania dice no all’eutanasia”. Delle due è certamente più corretta la seconda interpretazione, visto che le quattro diverse proposte votate dal Bundestag andavano dal divieto totale alla legalizzazione anche per chi non è malato, e quindi si può dire che la Germania ha effettivamente respinto l’eutanasia attiva, anche se rimane pur sempre l’eutanasia passiva che peraltro era ammessa già da prima, come abbiamo visto sopra. Ma quel che più conta è che adesso è ammesso il suicidio assistito, che è poi quello che chiede Fanelli, che hanno chiesto gli altri prima di lui e che in ogni caso chiederanno altri dopo di lui.

C’è una differenza notevole tra le tre tipologie di morte, cosa che i clericalisti ignorano o fanno finta di ignorare, così da trarre vantaggio dalla confusione. Si parla di eutanasia attiva solo quando la morte avviene per intervento diretto di una persona diversa dal malato, verosimilmente il medico. Al momento questa pratica è legale solo nei tre paesi del Benelux. Si parla invece di eutanasia passiva quando non si induce direttamente la morte ma si arrestano tutte le terapie che permettono il mantenimento in vita di una persona. I casi Englaro e Welby sono di eutanasia passiva, pratica possibile in moltissimi paesi dove non esiste un divieto specifico. Il suicidio assistito, cioè la pratica introdotta adesso anche nella legislazione tedesca (in aggiunta a tante altre), è una cosa diversa perché appunto di suicidio trattasi. Il ruolo del medico è quello di prescrivere e fornire un farmaco che induce la morte, ma è poi il paziente ad assumere autonomamente il farmaco.

La Germania ha dunque adottato una soluzione di compromesso tra le varie proposte presenti sul tavolo. E se lo ha fatto la Germania, costretta comunque a fare i conti con un passato in cui l’ideologia nazista definiva “eutanasia” la soppressione di persone che non desideravano affatto morire ma venivano ritenute non meritevoli di vivere (il famigerato programma “Aktion T4”), tanto che il termine stesso “eutanasia” viene ormai accuratamente evitato, allora può farlo qualunque nazione.

Perfino le due principali confessioni religiose del Paese hanno salutato con soddisfazione il recente provvedimento; del resto già in precedenza i cattolici tedeschi avevano redatto un documento che andava oltre il ferreo divieto imposto dalla parte più intransigente della Chiesa, e il presidente della comunità evangelica aveva addirittura dichiarato che avrebbe potuto sostenere la moglie malata nel caso in cui avesse chiesto di morire. La comunità ebraica è invece rimasta contraria a qualunque ipotesi di suicidio assistito. Per Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli Ebrei in Germania, «nessuna persona gravemente malata e anziana dovrebbe essere indotta a suicidarsi». È invece concepibile che possa essere costretta a vivere tra le sofferenze?

Massimo Maiurana

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44 commenti

Sumadart Son

Sinceri complimenti all`UAAR con un altro sublime articolo di italiottologia comparata.
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Mostriamo bene in modo chiaro quale distanza siderale stanno prendendo le nazioni civili nell`affrontare e gestire temi di etica e diritti individuali rispetto a questa triste e meschina italietta degli italioti.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

giovanni da livorno

I nostri amici cattolici dicono che bisogna aiutare i moribondi e i malati terminali con la forza dell’amore: circondandoli e sostenendoli con l’amore. Beh! un po’ di ragione ce l’hanno: anch’io penso che essere circondati dall’affetto e dalle premure delle persone care possa ridurre le più atroci sofferenze, finanche del 15 %!
Quindi non neghiamo le buone ragioni dei nostri amici.
Saluti. GdL

alessandro pendesini

….La comunità ebraica è invece rimasta contraria a qualunque ipotesi di suicidio assistito…..Dice l’articolo !
Questo la dice lunga sull’ideologia religiosa ebraica ! Considero questa gente di un fanatismo incredibile -che ha toccato picchi di assoluto parossismo- particolarmente pericolosa : una bomba a ritardamento per l’equilibrio geopolitico del Medio Oriente, ma anche oltre….
Pur ammettendo che un numero tuttaltro che insignificante di Israeliani, molti dei quali sono intellettuali, scienziati o ricercatori di elevato livello, sia in Israele che nel Mondo, sono indignati, ma anche preoccupati, da cio’ che capita da anni in Israele !
P.S. Non possiamo –di certo- paragonare il comportamento bellicoso di Israele al terrorismo mondiale praticato da fazioni islamiche estremiste. … Ma neanche ignorare che il fondamento religioso dell’obbiettivo sionista pervasivo e ossessivo, nel voler recuperare a tutti i costi la Giudea e Samaria, non può rimanere lettera morta ! Ed è proprio questo il nodo, o epicentro, del problema israelo-palestiniano…

Giorgio Pozzo

A cominciare dalla stessa Mina Welby, ci sono moltissime persone credenti favorevoli al suicidio assistito o almeno all’eutanasia passiva. Posso capire che ci siano molte cautele riguardo all’eutanasia attiva, ma qui da noi preti e italioti vari tirano a confondere enormemente i concetti.
Essendoci tre livelli differenti del problema, tutti negati, significa automaticamente che siamo tre livelli più in basso di altri Paesi.

Giorgio Pozzo

A cominciare dalla stessa Mina Welby, ci sono moltissime persone credenti favorevoli al suicidio assistito o almeno all’eutanasia passiva. Posso capire che ci siano molte cautele riguardo all’eutanasia attiva, ma qui da noi preti e italioti vari tirano a confondere enormemente i concetti.
Essendoci tre livelli differenti del problema, tutti negati, significa automaticamente che siamo tre livelli più in basso di altri Paesi.

Marco Tullio

La nostra Costituzione prvede sia il divieto di sottoporre chicchessia a “cura non volute”, a meno che non siano imposte dalla legge. Ma è pacifico che tale imposizione non può essere motivata se non dall’interesse preminente di Terzi (evitare il contagio o le conseguenze violente d’un disturbo psichico). Inoltre (e preminentemente) riconosce il diritto alle cure mediche, e non è detto che queste siano per forza volte a prolungare la vita dell’individuo. E’, anzi, prassi comune praticarle per contrastare la sofferenza, anche se, alla lunga, forse, la vita del paziente potesse venire abbreviata. Dal combinato disposto di tali concetti si deduce facilmente che ognuno, dovrebbe poter, da un lato, rifiutare cure volte a prolungargli la vita, dall’altro esigere cure analgesiche che contrastino le sue sofferenze, ancorché – come conseguenza secondaria e non voluta – la abbrevino. Basta applicare questo ragionamento per risolvere il problema.

Maurizio

Marco Tullio, tu pensi che quello di cui ha bisogno Fanelli sia un analgesico? In altre parole, pensi che la sua sofferenza sia dovuta a dolori fisici?
Mah, io penso che nelle sue condizioni, senza poter avere una vita di relazione, essendo costretto a scrivere con gli occhi alla velocità di una parola al minuto (quando va bene), vorrei morire non per i dolori fisici ma semmai per quelli esistenziali.

Diocleziano

«… Basta applicare questo ragionamento per risolvere il problema…»
Evidentemente questo semplice ragionamento non si riesce ad applicare,
visto che siamo qui per l’ennesima volta a discuterne; sarà mica dovuto,
per caso, alle mene di certi personaggi che trescano sottobanco?

Gianluca

Marco Tullio

“Dal combinato disposto di tali concetti si deduce facilmente che ognuno, dovrebbe poter, da un lato, rifiutare cure volte a prolungargli la vita, dall’altro esigere cure analgesiche che contrastino le sue sofferenze, ancorché – come conseguenza secondaria e non voluta – la abbrevino. Basta applicare questo ragionamento per risolvere il problema.”

Questo risolverebbe il problema di chi soffre e si trova in uno stadio terminale di malattia, ma una persona che sta bene in salute e nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha il diritto di porre fine alla sua vita perchè, ad esempio, si è stancato di campare e/o non trova ragioni valide per vivere?

Più in generale:

Una persona ha il diritto di decidere come disporre della propria vita?

Francesco S.

Ora sei tu che fai confusione. Il suicidio assistito si applica solo ha chi ha problemi di salute tali da non poterlo fare da soli. Chi è stanco di vivere può farlo da solo. Uno può disporre della sua vita come meglio crede, ma non esiste alcun obbligo ad aiutarlo a porre fine alla propria vita a meno che non ci siano degli impedimenti oggettivi. Queste persone come Fanelli si trovano in condizioni tali che non possono esercitare la loro volontà. Chi è sano fisicamente (da intendersi che non abbia malattie degenerative tali da portarlo in una stato di vita che ritenga inaccettabile) può farlo da sé ed è bene che non venga aiutato, vuoi perché il disagio può essere di natura psichiatrica, vuoi perché solo il superamento della paura di farlo da sé è garanzia di volontà ferma, decisa e definitiva che sancisce un male di vivere inaccettabile, nel caso specifico.

Maurizio

Il suicidio assistito si applica solo ha chi ha problemi di salute tali da non poterlo fare da soli.

Mica sono tanto d’accordo con questa affermazione. Mi viene in mente il caso di Brittany Maynard. Lei di sicuro poteva farlo da sola, non era nelle condizioni di Fanelli, ma come? Sparandosi in bocca? Attaccandosi al tubo del gas? Lanciandosi dall’ultimo piano? Non mi sembrano metodi molto umani, e non mi sembra nemmeno che Brittany non avesse diritto a una pillolina magica visto che aveva un’aspettativa di vita brevissima e dolorosissima.

Francesco S.

Chi è sano fisicamente (da intendersi che non abbia malattie degenerative tali da portarlo in una stato di vita che ritenga inaccettabile)…

Brittany Maynard rientrava in questo caso, una persona affetta da tumore inguaribile ha una malattia grave e di certo non è sano fisicamente anche se lo sembra almeno all’inizio..

Aiutare persone sane (senza malattie degenerative inguaribili) è pericoloso a livello sociale. Permetterebbe di eliminare velocemente problemi sociali che hanno cause diverse. Qualche suicida fai da te lo possiamo sopportare se l’alternativa potrebbe essere che poveracci in perfetta salute siano aiutati a levarsi dai piedi. Non sarebbe pietà quella ma cinismo. I depressi inguaribili sono pochi rispetto a quelli guaribili in cui la depressione deriva da cause esterne.

gmd85

@Marco Tullio

E perché mai le uniche due alternative dovrebbero essere quelle che proponi? Per te non è concepibile che c’è chi non vuole vedersi devastare dalla malattia o obbligare i propri cari a questo strazio? Smettila si interpretare la Costituzione a tuo uso e consumo.

giovanni da livorno

Io però son giunto alla conclusione, che non sia più il caso di perder tempo, denaro e tranquillità per cercare di cambiare questo paese. Tanto quando uno vuol ottenere l’eutanasia può andarsene con costi SEMPRE MENO proibitivi all’estero. Al potere clericale in fin dei conti non gliene importa niente che la gente faccia come gli pare, gli basta salvare le forme, la facciata di casa sua (perchè l’italia E’ casa sua, vero Sumadat?).

Quindi dal canto mio, dovessi averne bisogno, non farò mai le battaglie APPREZZABILI ED ENCOMIABILI di Welby, Nuvoli, Englaro, ma me ne andrei, in punta di piedi ed in silenzio, in Svizzera a “fare i fatti miei”.

Tanto, in questo paese, dovunque (a scuola, nei posti di lavoro, per la strada, sui blog, in famiglia, fra gli amici) siamo destinati a trovare qualcuno che non adotta il principio “vivi e lascia vivere”, per cui ci sarà sempre qualcuno che non “lascerà vivere”. Tanto vale trovare il sistema di bypassarlo e fare il nostro comodo altrove o di straforo.

Per fare una battaglia donchisciottesca in campo aperto, contro quelli che Sumadat chiama gli italioti ci vuole coraggio, tenacia, resistenza fisica e psichica, tempismo: tutte qualità che mi difettano.

Saluti. GdL

“Criterio di ogni giorno. Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura”.
(F. Nietzsche)

Sumadart Son

@giovanni_da_livorno:
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Come sempre approvo in pieno quanto tu dici.
E venire qui sul forum dell`UAAR e prendersela con gli italioti io lo trovo rilassante e terapeutico (un po` come negli spaghetti-western di serie B dove si spara in allegria al pianista).
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Posso pero` dire che ammiro i Don Chisciotte della Mancia che vogliono cambiare questa italietta degli italioti ignorando il problema fondamentale che gli italioti sono la maggioranza etnica da nord a sud degli abitanti di questa nazione che ancora per poco puo` chiamarsi Italia.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

ALESSIO DI MICHELE

Concordo e rilancio: il cattolicesimo de noantri non si oppone alle varie eutanasie, suicidi assistiti, ecc. ecc. per una sentita e difesa opinione, su cui è pronto anche a scendere in guerra, ma perché sa benissimo che “si fa ma non si dice”: ci sarà sempre l’ infermiera che dirà “erano 3 gocce di morfina ? Avevo capito 3 bocce”, ci sarà sempre il coniuge che tradisce a dire, “con lei/lui scopo solo, a te ti amo”, ci sarà sempre chi predica bene e razzola male, ma col suo senso di colpa si farà devoto seguace della CCAR. Perché questo è il suo vero scopo: rendere tutto e tutti marci, né buoni nè cattivi, mezzi mezzi (da dire con le zeta sia morbide che dure, anche la lingua italiana può essere equivoca): il trionfo della conservazione, perché nel momento in cui tutto è marcio, perché alzarsi/fare una rivoluzione/rivolta/semplice colpo di stato, se è tutto uguale ? Se nemmeno ci sentiamo diversi dagli altri, figuriamoci esserlo ? Et voilà, l’ unico paese europeo che non ha avuto una rivoluzione.

Diocleziano

GDL/MAGO/ADM
Non concordo con nessuno, quindi credo di essere nel giusto! :mrgreen:
Giovanni, ora che il problema di cui parli non ti tocca puoi parlarne con distacco,
ma pensa a chi ci è dentro, oltre all’angoscia di non vivere normalmente deve
anche caricarsi di quella di doversene andare chissà dove a morire.
Sono quelli sani e forti che devono risolvere questo problema, questione di
principio innanzitutto. Non devono prevalere, devono essere stroncati.
Non puoi lasciarti il nemico alle spalle, specialmente se conosci il suo vizietto… 😉

Sumadart Son

@Diocleziano:
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Non penso che Giovanni (e lo stesso vale per me) volesse lasciare al proprio destino coloro che vogliano praticare l`eutanasia ma parlasse in generale di questa italietta degli italioti di cui Alessio di Michele nel suo posto ha fatto un altro ritratto letterario realistico e dato anche lui un importante contributo alla scienza dell`italiottologia.
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Semplicemente voleva dire che e` inutile lottare per una nazione migliore quando sono i popolani stessi italioti diffusi ovunque i colpevoli numero uno che votano politici italioti, sono pronti a scendere in piazza per le italiottate del calcio, se dedicano tempo ad informarsi nutrono il loro cervello con altre italiottate (gossip, realiti-scio` et similia).
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Quel che rimane da fare (almeno a mio modesto parere) e` cercare di vivere nel modo meno italiota possibile e tenersi bene impressa la massima (da me riadattata) del marchese del grillo:
* * * perche` io sono io (e non sono un italiota) mentre voi non siete un c@@@o (e vi piace pure vivere alla popolana italiota) * * *
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

giovanni da livorno

@ Diocleziano

hai ragione, ma quando ci si accorge che cercare di esportare i principi di tolleranza, di accettazione del diverso ecc. in un paese come il nostro è come sparare contro una grande balla di cotone, in cui i fori prodotti dai proiettili vengono subito colmati dalle fibre vicine. Per cui dopo un po’ ci si stanca e si cerca il sistema di fare il nostro comodo, in modo discreto e invisibile.
Il cattolicesimo ha avuto 17 secoli a disposizione per forgiare questo popolo come ha voluto, senza che nessun moto rivoluzionario “indigeno”, di rilievo sia venuto a disturbarlo. Basta capir questo per comprendere quanto sia immane, titanico e disperato che ti proponi.
Per questo ritengo sia meno faticoso sobbarcarsi l’incombenza di andare a morire all’estero rispetto a quella di lottare per importare l’eutanasia in Italy.
Del resto poi una certa attitudine al conservatorismo, gli italioti l’avevano dimostrata anche prima del cristianesimo, basta vedere come furono combattuti quei rivoluzionari coronati che, portando la fantasia la potere, cercarono di scuotere la cappa di conservatorismo ipocrita di questo popolo.
Mi riferisco soprattutto a quelle splendide figure di imperatori anarchici che furono Nerone ed Eliogabalo (di quest’ultimo ho letto un’appassionante biografia, a proposito Sumadat, in una tua vita precedente, hai conosciuto quel simpatico giovane?).
Saluti. GdL

” Escogitò certi generi di godimenti pervertiti, così da superare in ciò gli amasii dei suoi predecessori viziosi, ed era ben al corrente di tutti gli apparati di depravazione di Tiberio, di Caligola e di Nerone”
(Elio Lampridio: “Vita di Eliogabalo”)

giovanni da livorno

errata corrige: “Basta capir questo per comprendere quanto sia immane, titanico e disperato, IL COMPITO che ti proponi”. GdL

Sumadart Son

@giovanni_da_livorno:
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Mi spiace ma quando c`era nerone in quel periodo non vivevo nella Roma imperiale.
Approfondiro` invece in libreria la ricerca di biografia dell`imperatore Neliogabalo.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

Tiziana

la cosa che mi ferisce maggiormente in questo racconto e in tutti quelli che parlano dei diritti negati, è il sottofondo. Un problema di classe e di soldi. Chi ha qualcosa non ha questi problemi il che è infinitamente ingiusto.

mafalda

È vero, bastano i soldi per comprarsi i diritti, oppure essere un onorevole… Guarda, per esempio, quei PD gay che ottengono privilegi per sé, ma non hanno ancora ottenuto una virgola per le unioni civili.
Tipico comportamento da italiano.

Tiziana

Cara mafalada,

ho l’assicurazione malattie Casagit, quella dei giornalisti. E’ stata la prima assicurazione ad estendere verso un convivente senza distinzione di genere. Fu una battaglia civile del giornalista Forti dell’espresso malato di Aids che coprì il suo compagno. E parliamo di tantissimi anni fa, i primi morti di Aids. So bene che molti giornalisti italiani ne usufruiscono, eppure i giornalisti (quelli “importanti”) non sprecano una virgola del loro tempo per parlarne.

Sumadart Son

@mafalda, @tiziana:
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I vostri commenti evidenziano ancora la tipica ipocrisita italiota di una classe dirigente (politici giornalisti) derivata espressione del comune pensare italiota.
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Fino a quando il problema non mi tange…ecchissenefrega si vive bene cosi`.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

Diocleziano

«… Un problema di classe e di soldi… »
Ma proprio no!
Se chi ha soldi può risolvere questo problema non vuol dire che sia un privilegiato,
ammesso che potersi ammazzare sia un privilegio.
Il vero problema è che c’è qualcuno che vuole impedire a TUTTI di decidere per sé.
Se poi un ricco riesce a evadere dalla vita, non facciamogliene una colpa.
Ricominciamo a guardare la luna.

Tiziana

ma figurati se penso che i soldi sono un problema. per togliermi uno sfizio come sai mi tolgo 3000 euro! (ho visto il tuo commento nel mio blog) Dico solo che chi ha più soldi se ne frega spesso di chi ne ja meno se ha anche ruoli di potere

Francesco S.

Tiziana
Ma hanno cancellato un commento del Mago Sumadart? Perché dal commento che ha fatto rivolto a lei e Mafalda sembra che , a modo, si sia complimentato con la vostra capacità di analisi circa il menefreghismo di taluni.

mafalda

Purtroppo gli italiani capiscono le regole di civiltà solo quando sono coinvolti personalmente in qualche situazione che richiede una riflessione e una decisione approfondite. Passato questo, tutto torna come prima: i problemi come eutanasia, aborto, droga, unioni civili, ecc, vengono guardati in modo superficiale, tutto resta com’è per non turbare la sicurezza della comunità e dei suoi capi.
Il pretume ci ha distrutto come popolo, noi non abbiamo il senso di nazione che legifera per i suoi cittadini: ognun per sé e dio per tutti.

Ateo64

Un quadretto desolante ma purtroppo perfetto!
Ho avuto modo di vedere nella “vita in diretta” questi rivolgimenti a 180 ed anche 360 gradi! Quando il problema è degli altri si parla per principi, quando tocca in maniera diretta a te o un tuo caro in pochi secondi da queste persone si sentono dire cose che voi umani…

Se lo si fa notare… allora escono fuori i distinguo…
Capite bene che questa gente è avvezza al concetto di contestualizzare, all’esegesi e via di questi passo.

Brava Mafalda poche righe ben pennellate.

stefano

ciò che mi fa rivoltare lo stomaco fino al vomito è considerare la ragione occulta per la quale non esiste una legge regolante il fine vita in vaticalia, e non è solo per mere intrusioni vaticane nella nostra politica, innegabili, ma anche per un senso di sadismo innato che permea la mentalità dei cattolici, il diritto al dolore altrui spettacolarizzato come all’epoca del povero Welby con una massa di invasati sotto la sua finestra con i panini alla mortadella per non farlo morire di fame (sigh), insomma la metafisica da carnefici tipica dei religiosi cattolici unita alla volontà di rendere pubblico il dolore tramite i mass media in un connubio atroce di voyeurismo e ipocrisia.

stefano

stesso spettacolo, panini alla mortadella, anche per la Englaro…che schifo.

Ateo64

OT
il tasto + per aprire i commenti ha qualche problema con firefox 42.0 .
Se premo non succede nulla. Rimne sempre il tasto più. Se poi dopo aver premuto faccio F5 (refresh pagina) si aprono i commenti ed il tasto si trasfroma in – e da quel momento in poi + e – sembrano funzionare corretamente.

Ateo64

Forse non è chiaro: volevo aggiungere che il problema si presenta appena si entra la prima volta sulla pagina. Dopo aver fatto la sequenza + e F5 sembra che si risolve per quella sezione. Chiudendo il browser e ritornando sul blog il problema si ripresenta uguale.

Vabbè spero di essermi spiegato…

Ateo64

Come non detto: ora sembra funzionare… avrò preso un abbaglio.

Massimo Maiurana

Piuttosto sarà stato il refresh a risolvere il problema 😉

mafalda

Leggo che il gesuita ora sostiene che Gesù non era un borghese, ma un proletario. Ci sarebbe da ridere, se le pecorelle non cadessero nell’ennesimo tranello. Continua a sproloquiare sostenendo che il ragazzo è venuto sulla terra per immolarsi e salvarci dal peccato, non si sa quale. Se non è suicidio programmato questo…

gmd85

@E.n.g.y

Nel caso leggessi: si, critico apertamente l’atteggiamento di chi pretende che gli altri prendano per buone certe idiozie senza criticarle solo perché si tratta di religione. Come pretendere di decidere che uno debba per forza affrontare la malattia, visto che in questa news si parla di eutanasia. Poi c’è chi si dichiara agnostico ma si comporta esattamente da bigotto credente. Le baggianate su dio buono e dio cattivo sono metà ironia, strano che tu, sempre pronta a consigliare di farsi una risata, non la colga.
Vedi, non è questione di fare il vigilante ma è che tu, con la tua smania di mettere in difetto i commentatori del blog, le servi su un piatto d’argento.

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