L’Italia non riconosce diritti ormai consolidati in altri paesi occidentali e sconta una pesante influenza della Chiesa cattolica. Non esistono le unioni civili, vengono imposti simboli religiosi a scuola, è difficile abortire, avere un figlio con la fecondazione artificiale, un’alternativa all’ora di religione cattolica, un’informazione non succube del confessionalismo. Nel clima di papolatria verso Bergoglio, prendono piede movimenti confessionali che vogliono imporre un marcato tradizionalismo cattolico. Mentre si fa strada l’integralismo islamico di impronta comunitarista, cui fa da contraltare la xenofobia identitaria.
Per arginare queste derive e avere anche in Italia diritti civili e laicità, è indispensabile far crescere un movimento laico. Fatto di persone libere e indipendenti, unite pur nelle differenze. Per questo chiediamo ai soci di darci ancora fiducia e ai simpatizzanti di sostenerci stavolta con l’adesione. Consapevoli di essere fallibili ma aperti agli stimoli, continueremo il nostro impegno quotidiano per rappresentare i non credenti che le istituzioni e l’opinione pubblica considerano cittadini di serie B.
L’associazione può esistere solo grazie al sostegno di tanti soci e socie: rappresenta il più grande spazio di confronto plurale per atei, agnostici, scettici, umanisti e altre mille sfumature dell’incredulità in Italia, fornisce ogni giorno consulto gratuito a chi deve difendersi dall’ingerenza confessionale, ha una rete di circoli e referenti provinciali che sono luoghi di incontro e dibattito ma anche di appassionato attivismo.
Diventare un paese laico e civile non è un dono che piove dal cielo. Né una concessione di papa Francesco in questo giubileo della “misericordia”. Ci riusciremo soltanto rimboccandoci le maniche, rivendicando una coscienza laica e affermando i nostri principi: autodeterminazione, ricerca, libertà di espressione, uso della ragione, collaborazione costruttiva nel rispetto delle differenze, tolleranza. Più forza avremo, più saremo capaci di incidere.
Ovviamente aderisco, rinnovando il contributo annuo.
In quanto alla papolatria… sbaglio o sta già circolando un film sulla sua vita senza nemmeno aspettare che… ‘vada al Creatore’ (nel suo caso non credo si tratti di un auspicio maligno :))?
A parte questo, il tema della ‘misericordia’ – voluto o meno che sia – è purtroppo molto indovinato in questo clima sempre più surriscaldato dalla necessità di rispondere al terrorismo… dove naturalmente gli appelli del papa per la pace non condizioneranno certo le iniziative di vari governanti, ognuno per altro attento soprattutto agli interessi del proprio paese… ma spingeranno molti, anche non credenti, a vedere nel’istituzione chiesa una sorta di ultimo rifugio.
E’ nelle situazioni di crisi che le religioni possono puntare ad aumentare la loro credibilità.
Integro la conclusione.
“E’ nelle situazioni di crisi che le religioni possono puntare ad aumentare la loro credibilità… di fronte al discredito delle istituzioni ‘terrene’.
Il concetto di misericordia (ovviamente della Divinità), caro Bruno, riguarda coloro i quali:
a – aderiscono a un sistema di idee comunemente denominato con il nome di una particolare religione;
b – riconoscono in coscienza di avere compiuto azioni che secondo quel sistema dottrinario sono illecite (comunemente dette “peccati”);
c- ne sono pentiti.
Che cavolo c’entra chi tali sistemi d’idee rifiuta?
@ Marco Tullio
“Che cavolo c’entra chi tali sistemi d’idee rifiuta?”
Definizione di misericordia: “La misericordia è un sentimento generato dalla compassione per la miseria altrui (morale o spirituale)”
Ci saranno anche altre definizioni di ‘misericordia’, specifiche della religione cristiana… ma (fermo restando il modo pertinente con cui Diocleziano analizza il concetto generale) credi davvero che non sia quella sopra riportata che il papa intende ‘utilizzare’ (strumentalizzare), per la quale ha indetto addirittura un giubileo allo scopo di proporla a tutto il mondo, cristiani o non cristiani? E proprio approfittando (parere mio) di questo momento di crisi, di incertezza… e proprio questo papa, che garantisce il perdono a tutti, atei compresi?
@ bruno gualerzi
la misericordia di dio è una delle tante contraddizioni palesi della divinità perfettamente giusta. Basta però mescolare le contraddizioni con forza insieme ad un pizzico di mistero e si dissolvono. Resta solo il sapore disgustoso da buttare giù.
A proposito di medicine o cose ritenute tali…
@Marco Tullio
Complimenti, hai dato dimostrazione dell’individuo incapace di concepire comportamenti rimarchevoli svincolati dalla religione.
Marco Tullio Vetus
Non so se ti sei reso conto che, sostanzialmente, hai detto che religione e credenti sono un sistema chiuso: e su questo ti do ragione, ma allora perché la vostra gerontocrazia si ostina a voler imporre a tutti le vostre regole?
All’ultima domanda che poni, dovresti rispondere tu. Perché ci sfracellate i maroni con regole che non ci riguardano? Perché il Banale non ci dà tregua: sbadatezza, cattiveria, interessi di bottega?
Non mi pare proprio che sia così.
La misericordia divina à gratuita, a prescindere dal pentimento, come scritto ed esemplificato a chiare lettere nel NT. Non c’è bisogno di nessun giubileo per promuoverla.
Quello che si auspica è che gli uomini rispondano alla misericordia divina con la propria. Il giubileo serve (o dovrebbe servire) ad invitare gli uomini alla misericordia reciproca, non a chiedere a Dio una cosa che ha già concesso.
@Parolaio
Se c’è bisogno di un giubileo – e non servirà a nulla – il genere umano è già bello che andato.
Giusto ieri leggevo una citazione del Dalai Lama che non riesco a ritrovare più… tipo “ci si rivolge alle medicine quando si è malati, non quando si è sani…” mah, visto che non la trovo magari me la sono sognata… (ah, rispondo fin subito alle critiche che immagino ricordando che a volte anche i placebo portano giovamento 😛 )
@ Umm
Sana prevenzione e lotta all’ipocondria.
Quanto alle medicine, se ce n’è bisogno, quelle basate sull’evidenza, l’omeopatia è acqua fresca.
😉
Non ho parlato di omeopatia, ma di placebo… sono la stessa cosa, ma considerati da un punto di vista differente 😛
Poi si vede che non sei ipocondriaco… un uomo non lotta più di tanto contro i suoi mulini a vento…
@ Umm
Che dici, sono filantropico, lotto contro quelli degli altri!
@ Umm
“(…) ricordando che a volte anche i placebo portano giovamento ”
Altro che placebo! Per tanti (e io metto anche molti non credenti, o comunque laici) quella di Francesco è sempre più considerata una medicina ‘salvavita’! Che poi risulti veramente tale… varrà solo per chi crede nell”aldilà’
@Umm
Se non sbaglio, recentemente il Dalai Lama ha anche criticato il patossistico ricorso alla mera preghiera e la mancanza di azioni concrete.
@gmd85
Sì, l’ho letto pure io… non diciamolo a Martin Lutero, però 🙂
(anche se a modo suo aveva ragione da vendere, la mia è solo una battuta)
@Umm
Certo, ho riportato la sua affermazione perché esprime li stesso pragmatismo .
@umm
“..a volte anche i placebo portano giovamento”
Tranne che nei casi dove il malato e’ veramente tale e la sua fiducia nel placebo lo spinge a rinunciare ai veri farmaci che lo salverebbero,nonche nei casi dove il placebo e’ venduto a prezzo di vera rapina.
E la cronaca ci fornisce esempi a volonta.
Laverdure
Mi sembra che non del placebo, ma dei preparati omeopatici stai parlando.
L’effetto placebo è insito in qualsiasi trattamento, vero o finto che sia. Se il medico avvertisse il paziente che gli sta prescrivendo un placebo, ne diminuirebbe molto l’efficacia. Negli omeopatici l’effetto placebo funziona perché il paziente è convinto di curarsi con un vero farmaco, cioè, la sua attenzione è sul beverone.
La verdure
E mi pare anche giusto che li vendano a prezzi da rapina, se uno è tanto fesso da comprarli e s’arrabbia pure se si fa notare che li stanno fottendo se la merita tutta la truffa. 😀
E’ ovvio che la ricerca di una speranza ‘altra’ è più sentita nei momenti di crisi. Lo ammette implicitamente anche l’UAAR quando sugli ‘Ateobus’ lo slogan campeggia(va) su un rassicurante cielo azzurro.
Ma sei serio?
@gdm85
Mah… “La buona notizia è che non ne hai bisogno” . Non ce lo vedo con una catastrofe naturale o una città rasa al suolo sullo sfondo. E’ una mia impressione, possibile che mi sbagli.
Il concetto di misericordia implica che ci sia qualcuno che la conceda.
Nel caso si pensi a una misericordia tra pari, va bene; ma se, come può avvenire nella realtà, si dà per scontato che il ‘gregge’, il ‘popolo bue’ o ‘parco buoi’ debba essere beotamente e fiduciosamente ancor più sottomesso… no grazie, non ne abbiamo bisogno.
E poi perché ‘misericordia’ e non ‘responsabilità’? Il solito volemose bene universale, ”puoi sbagliare, tanto poi ti perdoniamo…”, che dà modo alla chiesa di fare la parte della mamma buona. L’alternativa sarebbe il rispetto del prossimo, in mancanza del quale inesorabilmente segue il ”chi sbaglia, paga”. Ma così è poco soft, non ci sarebbe ritorno. Per la chiesa.
Ne darà presto un esempio il Banale con il processo delle carte sporche: può essere verosimile che apra il giubilo della misericordia con una esemplare condanna di quelli che gli hanno rubato le mutande sporche, mostrandole in pubblico?
@Diocleziano
“Ne darà presto un esempio il Banale con il processo delle carte sporche: può essere verosimile che apra il giubilo della misericordia con una esemplare condanna di quelli che gli hanno rubato le mutande sporche, mostrandole in pubblico?”
Non ho capito bene qual è la tua risposta alla tua stessa domanda. La mia comunque… anche senza insistere troppo sulle ‘mutande’ 🙂 .. . è sì, è verosimile. In parte perchè, -come per lo scandalo dei preti pedofili – non può più farne a meno.. ma soprattutto per consolidare la sua fama, ormai unanimemente esaltata, di papa rivoluzionario e fustigatore. Un vero Robespierre col sottanone bianco.
Ottime le tue considerazioni sulla ‘misericordia’
In realtà non mi sono dato una risposta: non so cosa succederà, se una condanna esemplare oppure simbolica. Nel primo caso sarà contraddittoria con la misericordia, nel secondo sarà ingiusta e diseducativa. Potrebbe uscirne teatralmente affidando i rei alla giustizia divina…
@ Diocleziano
“Potrebbe uscirne teatralmente affidando i rei alla giustizia divina… ”
Credo che possa giocare – come sempre del resto ha fatto la chiesa – su due registri (potere spirituale e potere temporale, ‘città celeste’ e ‘città terrena’):
– potrà puntare sulla giustizia divina come vera giustizia (“Chi sono io per giudicare?”), che comunque ci sarà resa nota solo ‘dopo’, nell”aldilà’;
– nel contempo potrà puntare sulla giustizia terrena… che avrà come riferimento quella divina… ma che, ‘intanto’, dovrà essere esercitata tenendo conto del contesto mondano, adeguarsi ai tempi storici. Il tutto, – con questo giubileo – messo sotto il cappello della misericordia, della compartecipazione della chiesa alle miserie del mondo, e dell’offerta del riscatto.
E così – in questo caso pigiando di più sul pedale della giustizia terrena – accontenterà tutti (o nessuno): chi crede e chi non crede.
PS: Per quel che può interessare, vorrei precisare un punto. Quando parlo di questo ‘gioco’ della chiesa, non faccio tanto riferimento al protagonista del momento (in questo caso Francesco papa) sulla cui buona o mala fede non ho elementi per giudicare… e nemmeno mi interessa (come invece sembra interessi, per un verso o per l’altro, a tutti)… ma al vero ruolo che questo papa sta ricoprendo nella storia generale della chiesa. E’ questo che a mio parere – complice certamente l’urgenza storica (ma non è sempre stato così?) – la laicità, schiacciata sull’urgenza, non sembra considerare. Lasciando ancora una volta alla chiesa campo libero per recuperare una credibilità che andava scemando.
Se la chiesa cerca di recuperare credibilità attraverso la figura di novello Francesco data dal gesuita, significa che ha ben poche carte da giocare ormai. Sicuramente l’argentino ha mostrato fino ad ora il lato che alla gente piace di più, permettendo loro di avere un contatto diretto con un “santo” in terra, anziché in cielo (non mi stupirei se il buon Francesco venisse beatificato in tempi record). È un nuovo padre pio, un Francesco, una di quelle figure carismatiche di cui il gregge cattolico ha bisogno (si affrettato a fare un giubileo per sfruttare la nuova star). Non dimentichiamo però che ha dalla sua parte tutta la televisione italiana e gran parte della stampa, che amplificano le sue banalità come fossero perle di saggezza (se invece le dice grillo o qualsiasi altro politico vengono passate al setaccio della critica). Forse senza la TV anche questo papa sarebbe poca cosa.
@bruno gualerzi
Questa strategia potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio. Su tematiche come eutanasia, aborto e unioni civili, l’opinione pubblica è più o meno positivamente orientata. Tutte le belle parole di Bergoglio, la politica di accoglienza e di misericordia, la paciocconeria e via dicendo, non si tradurranno in gesti concreti. La CCAR è fondamentalmente monolitica e questo traspare comunque. Ora, se il papa predica bene e poi razzola male insieme a tutta la baracca, la gente se ne accorgerà. Certo, lui rimarrà il papa pacioccone – grazie sopratutto alla strategia mediatica – che ha tentato il cambiamento, e la gente dirà che non è stato ascoltato.
@ mafalda
@ gdm85
Evidentemente interpretiamo in modo molto diverso il ruolo, in questo frangente storico… più ancora che del papa (che comunque ne è il protagonista)… della chiesa.
Intanto, questa della gente che prima o poi si stancherà e la papolatria passerà di moda, l’ho sentita continuamente ripetuta nei primi mesi dopo la sua elezione… ma a tutt’oggi mi pare che la papolatria, lungi dal perdere slancio si stia consolidando. E il fatto che ciò sia dovuto alla campagna mediatica tendente a ‘pompare’ il personaggio, non credo sia un elemento di debolezza sua, anzi… noi lo possiamo denunciare fin che vogliamo, e giustamente, ma per il papa è un formidabile risultato l’essere riuscito a compattare un’intera classe politica, e più in generale una classe dirigente, sempre litigiosa e ridotta al livello culturale di un talk show, nel riporre grandi speranze nella ‘rivoluzione’ francescana. Da destra e da sinistra, ali estreme comprese, anche se per ragioni diverse ognuno cerca di tirarlo dalla propria parte (e questo è già di per sè significativo), e, al massimo, troviamo critiche nei confronti della chiesa… ma paradossalmente queste critiche si traducono in una ulteriore iniezione di prestigio per Francesco papa in quanto tutti guardano a lui come il solo in grado di fare pulizia.Tutto fumo e niente arrosto? Indubbiamente, ma questo lo diciamo noi e pochi altri… e in quanto a eutanasia, aborto, unioni civili, ecc. c’è un episodio a mio parere molto indicativo: in visita pastorale in Campania, ad accogliere il papa con deferenza e ad omaggiarlo si sono distinti i componenti dell’Arci Gay, e solo per l’ormai famoso “Chi sono io per giudicare?” rivolto agli omosessuali. Come si vede basta molto poco per accreditarlo.
Insomma, ci sarebbe anche tanto altro
(come già richiamato, non esiste solo l’Italia, indubbiamente caso a parte, e anche se nel resto d’Europa l’atteggiamento nei confronti del papa è di disinteresse, esiste tanta parte del pianeta dove la chiesa, in concorrenza con l’islam, può continuare a mietere consensi)
ma credo sia sufficiente quanto sopra per non trovare convincente – ovviamente a mio parere – il vostro (e di tanti altri) giudizio. Fermo restando che sarei ben lieto di sbagliarmi… ma credo in ogni caso che si debba fare uno sforzo per non misurare troppo gli eventi adottando il nostro punto di vista, i nostri desideri. E che si debba tenere sempre presente la situazione di sbandamento che sembra coinvolgere l’intero pianeta.
i
@bruno gualerzi
Io concordi in via generale con te. Spiego meglio ciò che volevo dire. La papolatria del pontificato bergogliano è evidente e, per ora, non sembra scemare. Il buon papa lancia di continuo messaggi di misericordia a tutti e di ammonimento alla Chiesa stessa. Questo fa colpo e la massa si ferma a questo. Ma tutto questi bel dire da parte del papa si tradurrà mai in qualcosa di concreto? Il suo “chi sono io per giudicare” è stato preso da molti come un segno di apertura, quando in realtà non si discosta dalla dottrina cristiana, anzi, da quella cattolica, visto che l’omosessualità è sempre peccato. Ora, non mi sembra che ci siano state aperture concrete in merito. Certo, ora è il momento di Bergoglio, sapientemente messo lì per rinnovare l’immagine di santa (e stantia) mamma chiesa. Ma, alla lunga, quando la chiesa continuerà a opporsi al matrimonio fra persone dello stesso sesso (o unioni civili che siano), l’Arcigay cosa avrà da dire? Il pontificato bergogliano rimarrà negli annali, a meno di qualche colossale magagna, ma la chiesa rimarrà la stessa, con buona pace di chi lo idolatra. E non penso che in massa la gente si metterà a seguire la dottrina cattolica.
bruno gualerzi
Sono d’accordo sul rischio che si corre mantenendo la popolazione in stato di ansia se non di paura; purtroppo in questi casi c’è un ritorno al religioso e niente è più confortante, specie nell’Italia da sempre desiderosa dell’uomo forte, di un buon padre comprensivo, povero d’aspetto, ma con una bella ricchezza a disposizione. E forse proprio la ricchezza potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, visto che si comincia a ragionare per esempio sui costi dei suoi viaggi. Mi chiedo anche se, senza l’enorme pubblicità che lo circonda, questo papa sarebbe preso in considerazione. Non vedo la TV da più di un anno, ma posso immaginare cosa succede da quello che sento e da quello che leggo sui giornali.
Vedremo, di certo il vaticano ne sa una più del diavolo.
Molto bene! Peccato che siamo impregnati di servile cattolicesimo che ci controlla giorno per giorno.
Segretario: Santità, perché tiene la faccia attaccata al monitor?
Papa ufficiale: Faccio quello che c’è sta scritto de far ne lo articolo dell’Uaar….
Segretario: E cioè?
Papa ufficiale: Aderisci.
Segretario: Oh, misericordia!
@ Frank. Casualmente o provvidenzialmente in quel momento sul monitor appariva l’inizio di un film con la sigla della Metro Goldwin Meyer: il leone che fa UAAR. Comunque non c’è pericolo: papa Bergoglio ama le pecore con il loro odore, non i leoni.
il leone che fa UAAR…. tu lo sai vero che io non riuscirò mai più a guardare quel leone senza sghignazzare? 😆
Guardacaso quello che noi sosteniamo da secoli e voi vi ostinate a negare 😆 😈
@Flo
208 premi Oscar. Non è affatto male come accostamento.
Vede che se vuole riesce a fare lo spiritoso?
Sì, il ‘signore degli agnelli’…
Io non mi ci raccapezzo, uno fa un commento “serio” e la si butta in caciara, vergognoso. 🙂
Mi sembra che l’UAAR sia sempre più statica.
Credo che ci vogliano forze sempre più giovani (questo mi esclude automaticamente) e ancora più motivate.
Come mio contributo, vi verso il 5×1.000 mio e delle altre dichiarazioni dei redditi su cui mi è lecito agire.
Se non ti associ non sei nella posizione per chiedere cambiamenti che riguardano il funzionamento dell’Uaar. Funziona cosi’ in ogni associazione: ti associ e puoi avere un peso in quello che si decide all’interno. Altrimenti sostieni, ma dall’esterno.
Purtroppo l’UAAR non riesce ad “ingranare” perchè c’è una generale spoliticizzazione, un generale disinteresse per la “cosa pubblca”, e, per questo i milioni atei e agnostici (che pure ci sono) non se la sentono di impegnarsi.
Ormai tutti abbiamo l’impressione che cercare di cambiare qualcosa nella realtà italiota, come dice Sumadart, sopratutto nel senso della laicità e dell’allargamento dei diritti civili, sia come sparare fucilate nella bambagia: per cui il foro prodotto dal proiettile viene subito colmato dalle fibrille vicine e tutto resta come prima, con in più il ridicolo dello sforzo inutile.
Se poi si pensa che gli iscritti all’UAAR sono molti di meno degli iscritti alla massoneria, che conosco bene per averne fatto per vari anni, si capisce come mai l’UAAR non riesca a rilanciarsi.
E oltretutto la massoneria è una società, non dico segreta (perchè di fatto non lo è più), ma comunque “riservata”, che non accoglie tutti a scatola chiusa, anzi, talvolta respinge le richiesta di affiliazione.
Molti atei non hanno il coraggio di uscire allo scoperto (pensa, per esempio, a quelli che fanno battezzare i figli o che li mandano a dottrina perché temono il giudizio della comunità), ad altri semplicemente vanno bene le cose così come stanno e la religione non la vedono come un problema.
Mafalda, guarda per me la religione e Dio in genere non sono un problema, il problema sono certi suoi fan. 😉
Francesco
I suoi fan devoti, poi, sono i migliori.
Una cosa non esclude l’altra: ci sono molti atei/agnostici che non la sentono di esporsi perchè ne intravedono l’inutilità, come ho detto sopra, e molti altri non si espongono, come dici te, perchè non hanno il coraggio e la voglia di mettersi a discutere ed a ricevere critiche dall’imperante mentalità filocattolica (ma pagana di fatto) del paese.
Tanto in Italia, basta che uno non faccia tanti discorsi e rivendichi a gran voce i suoi diritti, perchè poi, di fatto ed in silenzio, può fare benissimo i fatti suoi.
La forza d’inerzia è un importante elemento a favore del mondo cattolico.
Anche l’astrologia, per me, non è un problema. Purché gli astrologi non turlupinino qualche mio familiare o riescano a farsi finanziare dallo stato.
questa però è colpa loro (degli atei che fanno battezzare i figli), non si può più, nel 2015, addebitare ad altri le responsabilità di un conformismo religioso nauseabondo. E’ ridicolo chi continua a farlo nello stesso tempo magari continuando a lanciare invettive contro la Chiesa cattolica.
Tantopiù se si considera, al di là delle solite rarissime eccezioni, che da molti anni la gente se ne scagazza altamente se tu fai battezzare o meno i tuoi figli o se li mandi a catechismo.
@E.n.g.y
Dipende dalle zone e dai soggetti. Stai certa che c’è chi addita proprio per questi motivi.
Non so se l’UAAR decolla o no, mi piacerebbe di si.
Ma se non decolla è perché oltre all’odio verso la religione non propone una beata mazza.
A parte concetti fermi all’inizio del XIX secolo, e critiche di intolleranza che si rifanno ad episodi del XVII.
Le uniche istanze attuali davvero rimarchevoli sono quelle economiche e fiscali, che come impostazione di base approvo anche io.
Io ho già rinnovato. Regalate anche, come ho fatto io, abbonamenti a L’Ateo che avrà dei numeri interessanti nel 2016. Il primo sarà dedicato all’abominevole “genderrrr” (paura?)
Indubbiamente se uno non è credente, il proprio figlio non dovrebbe farlo battezzare e, se lo fa, dimostra di essere poco coerente ed ha senso parlare di “conformismo religioso nausebondo”.
Ma, non credendo, io, oltre che in dio, anche negli uomini, non ho alcuna fiducia in essi, e so che, tanta gente per evitare lunghe discussioni, e quindi “seccature”, con la moglie e con i parenti a volte consente al battesimo, per amore della propria tranquillità.
In Italia, poi, dove il peso delle tradizioni è più forte della logica, la gente se ne frega che uno creda o non creda, basta che rispetti le usanze.
io invece ho molta fiducia negli uomini e mi piacciono le persone, con tutte le loro (nostre) contraddizioni e i loro (nostri) conformismi, e la loro (nostra) mancanza di carattere e di coraggio …….. 🙂
@E.n.g.y
Ah, ecco, adesso le persone sono conformiste… comunque, non proiettare i tuoi difetti sugli altri.