L’Uaar aderisce alla giornata a sostegno del poeta condannato a morte in Arabia Saudita

L’Uaar aderisce alla giornata internazionale “Free Ashraf Fayadh” indetta per il 14 gennaio dal Festival Internazionale di Letteratura di Berlino a sostegno del poeta palestinese Ashraf Fayadh, condannato a morte il 17 novembre scorso in Arabia Saudita per apostasia, ai sensi della legge islamica, in vigore in quel Paese.

In Italia, l’Uaar ha organizzato attività a La Spezia, Torino, Bologna, Roma, Bari, Forlì, Pescara.

«Il caso di Ashraf Fayadh non è la storia di un uomo — si legge nell’appello per la sua vita e la sua scarcerazione, sostenuto anche da Amnesty International — ma un simbolo per tutte le vittime di un regime profondamente repressivo che è appoggiato dai governi occidentali che si dicono invece paladini di libertà e democrazia».
Un reading delle sue opere per chiedere «che i governi del Regno Unito e degli Stati Uniti intervengano a difesa di Ashraf Fayadh come primo passo per fare pressioni sull’Arabia Saudita affinché migliori i suoi standard di tutela dei diritti umani»: finché questo non avverrà la richiesta alle Nazioni Unite è di sospendere l’Arabia Saudita dal Consiglio dei diritti umani, in cui attualmente siede.

Il caso di Ashraf Fayadh non è che uno degli innumerevoli casi di repressione registrati in Arabia Saudita dove libertà di religione e di espressione sono sistematicamente violate.

L’Uaar dal canto suo ribadisce il suo impegno per il superamento delle leggi contro la blasfemia e l’apostasia.

Comunicato stampa Uaar

20 commenti

Gianluca

Naturalmente questa notizia è sistematicamente stata elusa dai media italiani. Sono solo i cristiani a essere perseguitati.

gmd85

Si parla di blasfemia. La news potrebbe portare alla luce il reato ancora vigente in Italia. E guai a dare troppa attenzione all’apostasia…

Marjo

Anche la religione Islamica faccia come ha fatto la religione Cristiana che non ammazza più i non fedeli.

dissection

Attenzione, Marjo: la chiesa cattolica è stata messa in condizione di non ammazzare più i non credenti, se non fossero successe certe cose non so come saremmo messi…

VHEMT

A Marjo ha già risposto opportunamente dissection, io aggiungo che, fino a quando, non si creeranno nel mondo musulmano movimenti laici che contestino lo strapotere dei religiosi musulmani e gli tolgano il potere politico.
Ma la vedo una cosa molto lontana. Se si pensa che in europa ci sono voluti secoli e poi ci sono voluti anche tanti calci in c…o al clero e ai suoi seguaci, calci assolutamente indispensabili, per raggiungere lo scopo di separare religione e stato, e, laicizzare il secondo (ed anche, diciamocelo, di rendere più tolleranti e tollerabili i cattolici, ma non tutti, però).
Senza un evento paragonabile alla Rivoluzione francese, con la sua capacità dirompente, a livello continentale, nei confronti, fra l’altro, delle istituzioni religiose, non ci si arriva ad avere quelle masse e quelle classi politiche, veramente laiche, tali da respingere le intromissioni nella sfera politica e legislativa delle summenzionate istituzioni.
Il mondo musulmano non ha ancora avuto qualcosa di paragonabile.
Poi, per colmo della sfortuna, la caduta o l’indebolimento dei dittatori che governavano l’iraq, l’iran, la libia e la siria, ha rafforzato anzichè sminuire le forze dell’integralismo islamico, rendendo il cambiamento da noi sperato, ancora più difficile e lontano.

VHEMT

Un aggiunta (che mi era rimasta nella tastiera):”……..non si creeranno nel mondo musulmano movimenti laici che contestino lo strapotere dei religiosi musulmani e gli tolgano il potere politico * l’islam non farà come il cristianesimo che, perlomeno, non ammazza più gli infedeli*”

Francesco s.

Credo che in Arabia saudita non ci siano proprio i presupposti per una rivoluzione borghese come quella francese. Forse una rivoluzione socialista potrebbe avere speranze, ma richiederebbe una capillare diffusione tra la popolazione di queste idee, che comunque verrebbero fortemente contrastate dal regime saudita e dagli imam delle moschee.

Gérard

@ Whemt
Devo contradirti ma esistono in molti paesi musulmani dei gruppi di laici che contestono lo strappotere della religione nei loro paesi . Molti agiscono anche sia dall’ Inghilterra, della Francia o dagli Stati Uniti .
Posso citarti nomi eccellenti, fuori di quelli che leggiamo su questo sito ogni tanto .
Però puoi anche andare a vedere questi nomi su Internet :
Wafa Sultan ( Che si permette di criticare l’ Islam su Al Jazeehra, la rete tv del Qatar )
Nawal El Sadawi ( medico sociologa ) una donna straordinaria, oggi ultra 80 enne, che si dedica alla liberazione della donne egiziane, nonostante che i governi precedenti ( Mubarak ) l’ avessero messa diverse volte in prigione …
Engy Ghozlan che ha formato un gruppo di donne che lottano contro le molestie sessuale in Egitto ( Forse hai sentito parlare del film ” Le donne del bus 678 ” ? )
Nonie Darwish, Chahdortt Djavan,Irshad Manji, Nyamko Sabuni … e tante altre .
Ovviamente ci sono anche uomini e posso nominarti il ” Mouvement des musulmans laics de France ” che combatte la visione estremista e integrista dell’ Islam e anche l’ uoif ( uguale uccoi italiana ) e Fratelli musulmani ( Les fréres mumu come si dice scherzosamente in Francia…. )
In Algeria, nonostante la pressione del governo e della religione, i partiti laici ottengono 12% dei voti .
In Francia, soltanto 38% dei musulmani approvano la Sharia …
Poi ti invito a visitare siti come per esempio ” Apostats de l’ Islam ”
In Marocco ci sono gruppi di giovani che si chiamano ” Dejeuneurs du Ramadan ” che organizzano pranzi all’ aperto davanti alle moschee durante Ramadan…
No, il mondo islamico non è un blocco monolitico come certi giornali vorebbero farcelo credere .
Mi stupisce anche la mancanza di notizie su questi gruppi e persone su i media italiani . I libri su questo tema, scritto anche da ex musulmani o musulmani riformatori abbondano sia in francese che in inglese ma sembra che questo tema non sia di interesse per il lettore italiano che preferisce di molto il ” Pret à penser ” semplicista che permette di non faticarsi a riflettere …

Francesco s.

Gerard il problema è che devono abbondare in arabo. Questi libri li devono leggere i diretti interessati. Come faranno a farsi una coscienza civile gli arabi. Per fortuna che ci sono alcuni laici in egitto, Marocco etc. Ma l’origine di tutto è in Arabia. Bisogna portarglielo il casa il germe della libertà.

Gérard

Il popolino arabo non legge nemmeno libri in lingua araba . L’ arabo classico è anche mal capito dalla gente che parla sopratutto i dialetti locali .
Poco dopo l’ indipendenza algerina, il governo che voleva islamizzare tutto fece un discorso alla TV in arabo coranico : fu capito da nessuno !
I libri scientifici o filosofici non vengono tradotti per il semplice motivo che non esistono parole corrispondenti in arabo .
Un esempio ? Anni fa, una delegazione di industriali marocchini del tessile vennero a Prato per incontrare omologhi e costruttori di materiale meccano-tessile . L’ Unione Industriale penso di fare bene, impegnando una traduttrice arabo-italiano per facilitare la comprensione degli esposti tessile .
Ebbene questo provoco una grande confusione perchè i termini tessili non esistevano in arabo . Alla fine, mi fu chiesto dagli marocchini di fare l’ esposto in francese onde avere un discorso comprensibille per loro …

Gérard

Volevo aggiungere al mio post di sopra che questo non significa che la lingua araba sia povera . Al contrario, esistono tanti termini per descrivere una cosa, anche in un modo piu grande che nelle nostre lingue ma si tratta sopratutta di termini poetici .
Per gli arabi, la bellezza della lingua aveva una grande importanza .
Gli arabi o arabisti lodano tutti la bellezza poetica del Corano ( E molto probabile che il testo originale sia stato modificato diverse volte ) .

stefano

finchè le religioni si riveleranno funzionali al potere laico, in termini di rincretinimento dei popoli, la blasfemia rimarrà un reato perseguibile da noi con una multa e da quelle parti minimo con l’ergastolo, così è e così sempre sarà finchè l’uomo non realizzerà il grande balzo mentale col quale supererà il concetto di dio-padrone creatore e vendicatore e di conseguenzm capirà quanto le religioni organizzate siano solo baracconi mangiasoldi tollerate per spennare i polli (vedi santuari di stigmatizzati, veggenti non vedenti, profeti del ragù alla bolognese, porno sette sataniche, santoni orientalisti vaneggianti reincarnazioni in nipoti, cammelli e cani lupo e altre ca@@te che vanno tanto di moda anche nel mondo dei radical chic quadrinari).
dovrebbe avvenire forse nel 2500…forse.

Frank

“…per fare pressioni sull’Arabia Saudita affinché migliori i suoi standard di tutela dei diritti umani.”

Carceriere saudita: Abdul, d’ora in poi prima di giustiziare un nuovo condannato devi ripulire la spada.
Boia: Attivisti rompicoglioni….

MASSIMO

Da noi nel medioevo si faceva questo discorso:
ll Re è prescelto da Dio e da ciò deriva il suo potere assoluto. Ma se tu non credi in Dio allora automaticamente delegittimi il Re del suo potere. E se tutti la pensano come te, allora il popolo si ribella al Re e magari gli taglia la testa (è ciò che successe in Francia nel 1789).
Nei paesi islamici, quelli che comandano hanno capito benissimo questo discorso, e per evitare liberi pensatori che potrebbero minare il loro potere, li mandano a morte.
In questo modo loro continuano a comandare e impediscono il cambiamento/rinnovamento della società islamica.

Gérard

Una notizia letta oggi su giornali francesi :
Ieri è stata arrestata la sorella di Raif Badawi, assieme alla sua bambina di 2 anni . E stata trasferita in prigione e dovrebbe essere presentata oggi dal giudice .

Francesco s.

OK mi sono informato, sembra che gestisse una campagbimba r la liberazione dell’ex marito imprigionato sempre per motivi legati ai diritti umani. Praticamentente una famiglia in prigione: marito, moglie e fratello. Hanno pure una bimba, chissà che fine farà ora. Chissà perché dicono ex marito, non vorrei che se dichiarato apostata il matrimonio venga annullato poiché secondo la sharia una donna musulmana può solo sposare un musulmano. Sarebbe un’ulteriore ingiustizia che si cumula alle altre.

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