La difesa d’ufficio della Chiesa cattolica che ricorre per giustificare la mancata collaborazione con la giustizia sui casi di abusi sessuali da parte di preti è sostenere che i prelati non possono denunciare di propria iniziativa, altrimenti violerebbero la riservatezza delle vittime. Ma l’assunto viene clamorosamente smentito da Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la Privacy.
Il vescovo di Palestrina, monsignor Domenico Sigalini, interviene a Radio Anch’io su Rai Radio1 per affrontare il tema degli abusi, recentemente tornato alla ribalta con il film Il caso Spotlight, premiato con l’Oscar. Come aveva fatto in passato durante il programma Piazzapulita su LA7 destando scalpore per il tenore delle uscite, il religioso ribadisce che “è il nostro codice a prevedere che se c’è un minore di mezzo è il papà che deve denunciare perché se io denuncio violo la privacy della sua famiglia e metto il figlio in piazza”. In qualità vescovo, a suo dire può solo istituire un processo canonico interno e nel caso ridurre il reo allo stato laicale.
Considerazioni che hanno spinto il Garante per la privacy Soro a una secca ed esplicita replica al prelato: “è necessario precisare che denunciare, doverosamente all’autorità giudiziaria, gli abusi subiti da minori non vuol dire affatto mettere i bambini ‘in piazza’, ma tutelarne i diritti fondamentali”. “Ovviamente il Codice privacy non prevede alcun divieto o limitazione in tal senso”, chiarisce Soro, dato che “accorda ai minori una tutela rafforzata”. Il garante auspica: “su questi temi occorre essere precisi per non ingenerare false convinzioni”.
Devo supporre quindi che il monsignore non denuncerebbe neppure un omicida o un corruttore per non violare la privacy delle vittime. Si resta sempre sorpresi dell’immoralità del pensiero pretesco, anche se si crede ogni volta di aver sentito il peggio.
Giusto.
Aggiungo solo che Segalini è sempre in TV, soprattutto nei programmi del pomeriggio rai
Vedi come si fa carriera?
@Tiziana:
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Un`altra valida ragione per rinunciare al possesso della tivvu` e non pagare il canone alla tivvu` di stato italiota della repubblica dell`italietta.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che vive senza tivvu` da oltre dieci anni).
@mafalda:
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SE discutessimo di perle di pretaCCi italiote di vario livello dovremmo aprire un sito apposta.
Giusto per deliziare i lettori ecco un`altra perla di saggezza di un prete italiota:
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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/convivere-peggio-che-uccidere-bufera-su-parroco-novarese-1030724.html
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Cioe` se uno uccide commette peccato una volta e fine…mentre i conviventi senza il matrimonio con tanto di bollo episcopale (che davanti a dio e` necessario per sco@@@e) commettono peccato giorno dopo giorno.
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Mi piacerebbe sentire un parere dei nostri amici cattolici (giuseppi, ernichi, florensky, parolai, LaR et compagnia allegra assortita) cosa ne pensano del comportamento di questo Sigalini.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (sincero e convinto anti-vaticanista).
@Sumadarto Sono. Il parere te lo do subito: è una stupidaggine. Così come lo è ol polemizzare con la Chiesa Cattolica sulla base di affermazioni del genere d’un prte qualunque.
giuseppi, ernichi, florensky, parola……
Silenzio assenso.
MT
Ma la chiesa è fatta di preti qualunque. Poi ci sono quelli peggiori.
MT,
non solo il prete qualunque: le stesse cose le ha dette il card. Collins (che era all’ultimo conclave btw):
“I cattolici divorziati e risposati non possono ricevere la santa comunione dal momento che, quali che siano la loro disposizione personale o le ragioni della loro situazione, conosciute forse solo da Dio, essi persistono in una condotta di vita che è oggettivamente in contrasto con il chiaro comando di Gesù. Questo è il punto. Il punto non è che essi hanno commesso un peccato; la misericordia di Dio è abbondantemente assicurata a tutti i peccatori. L’omicidio, l’adulterio e altri peccati, non importa quanto gravi, sono perdonati da Gesù, specialmente attraverso il sacramento della riconciliazione, e il peccatore perdonato riceve la comunione. In materia di divorzio e di secondo matrimonio il problema sta nella consapevole decisione, per le ragioni più diverse, di persistere in una durevole situazione di lontananza dal comando di Gesù.”
originale: wordonfire.org/resources/blog/marriage-divorce-and-communion-an-interview-with-cardinal-thomas-collins/2307/
Certo che un cardinale che dubita dell’onniscienza di Dio non me l’aspettavo.
Sigalini non è un prete qualunque, è un vescovo, che viene nominato direttamente dal papa e solo il papa può dimetterlo. Appartiene ai livelli alti del clero.
E’ regolarmente in televisione da anni e non è mai stato smentito dalla chiesa.
Fu da Santoro nella 2° trasmissione sulla pedofilia ecclesiastica ed i vari scandali e disse candidamente che non conosceva il problema (ed allora perchè era stato mandato lì ?), ma passò il tempo a difendere per principio la chiesa.
A Piazza Pulita in una trasmissione sulla fede si esibì nel dire che la pedofila ecclesiastica non era un problema per la chiesa cattolica, erano altri i problemi ed era stufo di sentirne parlare.
@Marco_Tullio_ciCCirione:
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Quindi non ho capito … il comportamento del buon prete cattolico pastorello delle anime perdute e` stare zitto (anche se viene a conoscenza di fatti gravi che possono intaccare l`immagine E il “lavoro” di preti onesti ?) e silente e lasciare che sia dio dall`alto dei cieli a fare giustizia ?
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia).
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P.S.: Lungi da me difendere il vaticano ed i pretoCCi..ma posso dire per testimonianza diretta che alcuni il loro “lavoro” lo fanno credendoci. Giusto qualche dilettevole esempio:
E01) Prete di 80anni che consiglia ai corsi prematrimoniali almeno due anni di convivenza e quando vengono da lui coppie conviventi con figli che si vogliono sposare e` ben contento perche` da esperienza personale sa che sono i matrimoni piu` duraturi.
E02) Prete di 50anni che ai funerali invece di salmi, inni alla madonna addolorata mette la colonna sonora del defunto (in chiesa robe tipo i Clash, i Pooh, Vasco Rossi, De Andre`) e che benedice le coppie gay.
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Per la cronaca il prete E01) e` andato in pensione ad 85anni e dopo due anni e` morto con un funerale di almeno mille persone ed il prete E02) e` stato allontanato in un paesino italiota di montagna perche` alcune vecchiaCCie di m@@@a sono riuscite a fare arrivare le loro lamentele italiote al cardinale.
@Sandra:
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Cioe`…non ho capito ho letto bene ?
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In sintesi un vescovo porporato ha detto con elevati concetti di teologia cattocolica gli stessi concetti del “simpatico” pretoCCio italiota che ha come pubblico alle sue messe e sermoni ormai soltanto le vecchiaCCie popolanaCCie italiote della sempreverde provincia italiota di un paesino dell`italietta settentrionale ???
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Cosa dire quindi…evviva la chiesa del revolucionario papoCCio francesco 🙂
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia).
E a proposito di carriera nella Chiesa, pedofilia, papa Mastrolindo il nemico dello sporco nella chiesa e la lode (sospetta) di Spotlight dell’Osservatore, ho trovato una dichiarazione resa nel 2002 da Mary Ann Gledon all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove dopo la solita litania “è tutta una persecuzione dei media che odiano la chiesa cattolica invece i preti abusano meno degli altri”, in merito dell’assegnazione del Pulitzer 2003 dice:
“Se parzialità e accuratezza hanno a che fare con il premio, dare il Pulitzer al Boston Globe sarebbe come dare il Nobel per la pace a Osama Bin Laden”.
Cosa fare di una sbarellata del genere, che si era già distinta per la difesa di quell’esempio di “fulgida santità” di Maciel vittima della solita campagna d’odio? La eviti? Grazie ma non abbiamo più bisogno? Lei ha già fatto tanto vada pure in pensione? No-o, non esiste sporco impossibile per la Chiesa: dopo essere stata ambasciatrice Usa in Vaticano, Bergoglio l’ha nominata nella Pontificia Commissione dello Ior.
La ricordo perfettamente quando fu la delegata del Vaticano alla conferenza sulle donne a Pechino nel 95. Più papista del papa.
Comunque a me sembra che intorno a questo film ci sia molta felpa!
Cosa fare di una sbarellata del genere?
No-o, non esiste sporco impossibile per la Chiesa: dopo essere stata ambasciatrice Usa in Vaticano, Bergoglio l’ha nominata nella Pontificia Commissione dello Ior.
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Sempre un pochino meno idiota rispetto alla ormai mitologica Francesca Chaouqi, lo sarà pure 🙂
L.
Semplicemente perché è più anziana. Del resto per voler associare il proprio nome a una istituzione squalificata come la Chiesa qualcosa di “strano” deve esserci, oggi più di ieri.
All’udienza di Pell, quando ha detto che la Chiesa cattolica è tra le istituzioni più sicure d’Australia, c’è chi è scoppiato a ridere. Ormai sono oltre lo sdegno, sono al ridicolo.
che modo di (s)ragionare! le provano proprio tutte quando sono beccati cor sorcio ‘n bocca. caro sigalini, gli oscar sono da mo’ un un premio più politico che artistico, quindi l’america, con i premi e le nomination per spotlight, vi ha fatto sapere per direttissima cosa pensa di voi (e delle vostre miserabili scuse).
Spoylight:
ufficialmente premio al miglior film,
ufficiosamente premio al miglior infame nella storia delle religioni.
Pensavo, dopo tanti anni che leggo le schifezze di questa associazione a delinquere, di non stupirmi più di niente.
E invece… evidentemente al peggio non c’è mai fine, e sulla pelle dei bimbi, poi.
I mafiosi hanno più dignità.
Infinitamente di più.
in effetti come arrampicata sugli specchi è di sesto grado avanzato….
Quindi, questo tizio si preoccupa di più della privacy che di un reato penale.
In altre parole, pone sullo stesso piano codice civile e codice penale. Poi, ha la faccia tosta di dire che è la legge italiana ad essere carente.
@giorgio_pozzo:
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Ahhh adesso ho capito perche` dio non si fa vedere.
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Con tutto quello spiare sette e passa miliardi di esseri umani se partisse una class-action contro di lui per violazione della privacy…povero dio chissa` quanti soldi dovrebbe rimborsarci 🙂
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia).
La questione sollevata dal Vescovo Sigalini è più seria di quanto a prima vista potrebbe sembrare. Teniamo, infatti, conto della circostanza che un Vescovo non è di fatto MAI nella condizione di testimone oculare delle porcherie eventualmente commesse da qualcuno dei suoi preti. Le viene a consocere, dunque, “de relato”. E’ lecito, per la legislazione italiana, denunciare qualcuno senza aver visto con i propri occhi il suo reato, né averne prove altretanto certe? E’ lecito diffondere pubblicamente la notizia d’un determinato comportamento altrui – attinente alla sfera della vita privata – del quale si sia, a qualunque titolo informati?
Qui avete fior di Giuristi: attendo una risposta.
Mi pare che il garante della privacy sia di altro avviso, ne capirà di giustizia? E comunque denunciare alla questura non vuol dire diffondere pubblicamente una notizia, la giustizia farà le sue indagini per verificare.
Insegnanti, psicologi, medici… hanno obbligo di denuncia in caso di maltrattamento o violenza su minore! Non c’è bisogno di essere testimoni oculari, per persone di normale empatia e sensibilità basta ci sono molti segnali che alimentano un sospetto: è per un sospetto che fai una segnalazione, le indagini le svolge la polizia. Ti sembra tanto strano che la legge obblighi ad aiutare un bambino, che non ha gli strumenti per denunciare da solo né di raccogliere prove?
Nel Manuale, il documento riservato alla Chiesa cattolica americana scritto nel 1985 e portato in vaticano dal nunzio Laghi dal molto santissimo Wojtyla, la eventualità di segnalazione di un prete pedofilo era in relazione alla scelta di un centro di cura da parte del vescovo:
“It is especially important to understand that evaluation centers may be located in states having REPORTING LAWS which might prove PROBLEMATIC for the ORDINARY. For examples some states have enacted legislation that does not extend privilege of communication between a patient and his psychologist or psychiatrist to cases involving child abuse, including sexual abuse of children. In Massachusetts a therapist, no matter what his training, must report the incident to the local authorities if there is any indication that the incident occurred within the state of Massachusetts. It is also possible that this extends to people who were involved with other adults who were involved with the incident in the state of Massachusetts. For this reason this state would be a HAZARDOUS AREA to send a PRIEST for EVALUATION because of the stringency and extent of the REPORTING LAWS. Almost all states require and suspend the privileged communication between mental health professionals and the child if the child is the patient. A sexually or physically ABUSED CHILD seen by such a mental health professional must be REPORTED in all 50 states along with the NAMES of the persons OFFERED by the CHILD.
The point here is that the Ordinary should determine the reporting laws in the states of possible evaluation centers. It would be WISE to consult with attorneys knowledgeable of these issues prior to sending the priest for evaluation.”
E questo è un documento di chi voleva fare qualcosa contro la pedofilia! Per motivi magari poco nobili, ma la voleva fermare. Indovina se ha fatto carriera quello che l’ha scritta?
Gli altri sì.
“Insegnati, psicologi, medici”: si parla di gente che ha contatto diretto con il minore interessato che, in qualche modo, fa conoscere loro ciò che gli accade. Nessun Vescovo ha MAI contatti diretti con minori.
In caso di sospetto “le indagini le svolge la polizia”. Sì, ma tali indagini (come si è visto anche recentemente in diversi casi riguardanti alcune scuole) presuppongono di protrarre la situazione sospetta, controllandola segretamente. Il che è la sola cosa che può fare un dirigente scolastico. Ma ciò si oppone all’esigenza (altrettanto legittima) di far cessare immediatamente gli abusi e di fare subito piena luce su quanto si asserisce accaduto. Infatti quanto un Vescovo può (e, dunque, deve) fare in questo senso (rimuovere il presunto colpevole dal contatto con i minori, interrogarlo e ammonirlo severamente, sottoporlo a procedimento disciplinare interno, interrogare le presunte vittime) mette sull’avviso il soggetto, rendendo vana ogni successiva indagine. Cosicché il relazionare alla Polizia più o meno in questi termini: “I Signori Tizio e Caia mi hanno informato di questo e questo circa Don Sempronio in danno del loro figlio”, invero si potrebbe anche fare, ma, come ho detto, lascerebbe il tempo che trova (e, nel resente Ordinamento italiano, qualora non si potesse provare la passata colpevolezza dell’accusato – magari per reticenza degli effettivi denuncianti – esporrebbe il Vescovo a ritorsioni giudiziarie e la Diocesi al rischio di dover pagare i danni al criminale, invece che alle sue vittime).
MT,
“Nessun Vescovo ha MAI contatti diretti con minori.”
Ma chissà come mai trasferisce SEMPRE il prete in modo che abbia altri contatti con minori.
Pell l’ha anche detto chiaro, a lui della pedofilia clericale non è mai interessato granché. Nel dubbio lui e la Chiesa hanno sempre dato più peso alla parola di un prete rispetto alla parola di uno, tre, venti bambini! Una religione che ha sempre scelto coerentemente di stare sempre dalla parte dei forti.
“ma tali indagini (come si è visto anche recentemente in diversi casi riguardanti alcune scuole) presuppongono di protrarre la situazione sospetta, controllandola segretamente.”
Stai scherzando vero? Nessuno fa violentare qualcuno per avere una prova! Hai le idee un po’ confuse. Un maltrattamento in classe è una cosa che un bambino è abbastanza in grado di descrivere, di capire psicologicamente, coinvolge una classe intera. Un bambino violentato è in tutt’altro stato psicologico, e nessuno con il cervello a posto gli chiederebbe di sostenere un’altra violenza, lo proteggi subito! Ma sei fuori?
Veramente ci sono diversi casi di contatto diretto dei vescovi coi ragazzi come si è visto per esempio recentemente con l’arcivesco polacco o con padre Maciel.
Il vescovo nomina ed ha la responsabilità delle persone che hanno contato diretto coi minori: per esempio rimuove quegli insegnanti di religione che non considera adatti ad insegnare ai ragazzi. Se non ricordo male la cresima e forse la 1° comunione vengono fatte dal vescovo, per non parlare di vari incontri pastorali. qundi ha anche un coinvolgimento diretto.
E come dice Sandra sposta preti sospettati. Quindi come minimo deve supervisionare le persone che hanno contatto coi minori. In una azienda un dirigente ha la responsabilità dei suoi sottoposti, in particolare se svolgono mansioni delicate. Non può poi dire che non ne sapeva niente perchè sono due mondi separati.
Ma fa di mestiere l’avvocato difensore?
Spero la domanda sia solo animata da curiosità:
– Calunnia, dolo eventuale, elemento psicologico, intenzionalità, esclusione (Cassazione penale, sez. VI, sentenza 21/09/2015 n° 38296)
– Abusi su minore: per la condanna è sufficiente la testimonianza de relato (Cassazione penale, sez. III, sentenza 18/01/2016 n° 1620)
Mi spingo un po’ più in là: esiste l’obbligo di denuncia in alcuni casi per i pubblici ufficiali e potrei supporre (ma qui ci vorrebbe un ecclesiasticista) valga almeno per i preti insegnanti e per i cappellani militari.
Bastava una ricerchina, comunque.
Marco Tullio: non prenderci per i cosiddetti! A parte il fatto che, più che testimone oculare, molte volte un vescovo è stato riconosciuto COLPEVOLE di queste nefandezze; ma non importa (relativamente): il discorso è che un vescovo, se è in buona fede o meno, cosa che io comunque non credo ma andiamo avanti, anche se si sa che io sono un cattivo ateo & mangiapreti; è a conoscenza di certe cose, e lo fosse anche solo per sentito dire, come MINIMO dovrebbe fare TUTTO il possibile & ciò che è in suo potere per fare in modo che ciò non accada più, mai & poi mai: detto questo, io penso, ma non credo di essere il solo in questo loco, che il monsignore in questione abbia sì detto: vìolo praivasi; ma in realtà pensasse: se io denuncio il collega, faccio in modo che esso non possa più aver garantito in modo inoppugnabile & incontrovertibile il PRIVILEGIO di fare ciò che più gli pare & piace in tutta tranquillità & soprattutto impunemente, cosa che alla fin fine potrebbe capitare anche a me, e non mi conviene; ma più che altro, in questo modo do’ adito alle autorità secolari di indagare e seccare gli zebedei in un ambito che prima era esclusiva competenza nostra e ora non più; cosa che ancor di più ci rema contro & che non ho (abbiamo) nessun interesse a fare, in quanto ci toglierebbe i privilegi di cui sopra eccetera. Per di più, a cosa interesserebbe costoro (vescovi & preti & compagnia gesucristante) della legislazione italiana, quando intendono rispondere solo & soltanto a un diritto canonico e nella fattispecie a un documento segreto, ora non più tanto, che riguarda loro & che difende soltanto loro, laddove trattandosi invece di pedofili normali ossia non clericali ne direbbero & augurerebbero peste & corna & farebbero il maggior casino possibile per una loro condanna & sistemazione; ossia, in definitiva, perché voi cattomentecatti tirate sempre fuori un metro giuridico di paragone che i diretti interessati hanno deciso di non seguire e si sono attrezzati per fare sì che essi stessi non abbiano a patirne conseguenze? Vergognati tu e tutti quelli come te che hanno deciso di proteggere i COLPEVOLI a discapito dei diritti & della serenità dei bambini, dei quali vi preoccupate ossessivamente & morbosamente aggiungerei io finché sono dei teneri boccioli, per poi dimenticarvene non appena cominciano a raggiungere un età in cui la psiche si forma ma soprattutto in cui cominciano a essere ABUSABILI, in tutti i sensi, quindi anche intellettuali/filosofici, & non fate niente per difenderli nonostante i vostri ipocriti family day e no gender e quant’altro, e pretendete pure che sia giusto così. Veramente, non vi rendete conto del livello di abiezione & di perversità malsana a cui vi ha portato la vostra superstizione: difendete i veri colpevoli facendo finta che non lo siano a discapito delle vere vittime che invece fate finta di difendere per poter mantenere tutto ciò che di sbagliato, in questo caso, propalate & continuate a propalare pretendendo pure di aver ragione. Come dici, ti ho un po’ confuso? Mai quanto voi confondete le acque del vivere sano & armonioso con le vostre fandonie indimostrate & indimostrabili, e con le quali pretendete vieppiù non già di aver ragione, della quale vi interessa relativamente, ma che intendereste usare & vergognosamente usate per giustificare & mantenere uno status che fa comodo a voi, a chi la pensa come voi e che non volete perdere per nessun motivo al mondo, se non che così perdereste tutto quanto di cui sopra: i comandanti per comodità e convenienza, e i comandati per negligenza e facilità nonché pigrizia mentale. Serve altro?
“Serve altro?”. Veramente servirebbe qualcosa che somigliasse anche solo lontanamente a un argomento dimostrable e dimostrato … e magari un po’ di punteggiatura.
dissection voleva dire VERGOGNATI! e se non hai capito perché…. VERGOGNATI!
Va bene la punteggiatura?
Marco Tullio: seeeh, bravo, bada alla punteggiatura e continua a far finta di niente, mi raccomando…
Per inciso: 11000 denuncie contro 4400 preti nei soli Stati Uniti ti bastano come argomento? Di nuovo’ se non l’hai capito: la vostra posizione è solo vergognosa e basta, e non vi rendete conto che difendete dei stupratori di bambini e venite pure qui con le vostre menate a dirci, in sostanza, che dobbiamo farci i fatti nostri? Pessimo.
@ Marco Tullio
Ma i vescovi diffondono professionalmente notizie di cui non sono a conoscenza e delle quali non hanno prove!
🙂
Stefano™
“Ma i vescovi diffondono professionalmente notizie di cui non sono a conoscenza e delle quali non hanno prove!”
Magari fosse così! Io direi che diffondono professionalmente notizie contraddittorie le cui prove (di contraddittorietà => falsità) sono i loro stessi testi sacri 🙂
@Sandra “Dissection (fa di mestiere il perito settore?) voleva dire VERGOGNATI! “. Con te discorro sempre volentieri e ti dico: Beh, l’ha detto male … E non ha per nulla dimostrato in modo logicamente corretto il motivo per il quale io dovrei vergognarmi . Che esisterà di certo … se lo dici tu … ma dallo scritto di dissection proprio non si evince, nemmeno a metterci mentalmente la corretta punteggiatura. Infatti egli fonda la sua (si fa per dire) “argomentazione” non sul disvalore di quanto (a torto o a ragione) rimprovera ad alcuni membri del Clero, ma sulla (secondo lui) assurdità di quanto insegnano anche gli ecclesiatici che non hanno nulla a che vedere con la pedofilia, e sulla negatività (sempre secondo lui) della loro azione nei confronti della società, esercitando correttamente il prorio mestiere. Se ne potrebbe dedurre – essndo un po’ maligni – che se comportamenti analoghi a quelli degli ecclesiastici indegni fossero posti in essere da persone dedite, in generale, a cose che egli di più apprezzasse … le condannerebbe meno severamente. In altre parole: non si capisce bene se il nostro Perito Settore condanni i preti pedofili perché pedofili o perché preti, né se egli non sia più indulgente nei confronti dei pedofili non preti.
@ Marco Tullio
Non so che dirà dissection, io dico che i pedofili non preti non predicano dal pulpito.
Mitico Stefano Tm, dirò che come al solito ciò che non si vuole capire non verrà giammai capito. Al nostro cicerone dico che se non trova argomenti nel mio scritto, è perché non ce ne sono. Era solo un volerlo mettere di fronte al fatto che cercando “argomenti” per giustificare le sparate del vescovo, volte a difendere i colleghi pari grado che non denunciano i preti pedofili, effettivamente ed inevitabilmente si mette dalla stessa parte di chi sostiene queste posizioni, come detto, infami e vergognose. Riguardo al mio scritto, volutamente tronfio e pittoresco in relazione allo stato in cui mi trovavo, e del quale a lui non deve interessare nulla, dico che in realtà ciò che si deve evincere si evince solo & soltanto se lo si vuole, ossia se si è disposti per un attimo a guardare le cose di chiesa con occhio un po’ critico & non completamente annebbiato. Di nuovo, svicola dai quesiti posti e si attacca ad aspetti secondari come la punteggiatura e il nick (che, per inciso, non ha niente a che fare con la mia professione e che comunque, e di nuovo, non deve interessare a nessuno che non me lo chieda apertamente & per sincera curiosità). Infine, e per soddisfare la sua sete di conoscenza della mia posizione, lo renderò edotto. Io non approvo i preti in quanto preti perché vivono in pratica sfruttando la superstizione altrui, e soprattutto sulle miserie dei più deboli esplicandosi questo nel fatto di esercitare una carità pelosa fatta sempre coi soldi degli altri e che non serve ad altro che attirare ulteriori & nuovi fondi che come sappiamo, per circa l’80% verranno usati per scopi altri & certamente non caritativi, in nome di una per l’appunto superstizione le cui postulazioni filosofiche sono state tutte smentite nel corso dei secoli (prove ontologiche, vie di Tommaso, scommesse di Pascal e via delirando). Della serie, e poi viene a pretendere logicità dagli altri. Non approvo ovviamente i pedofili non preti, vili e ordinari (nel senso di non clericali) predoni sessuali che sfogano le proprie devianze su esseri assolutamente indifesi, di tutti i tipi di stupratori sicuramente i più vigliacchi, repellenti e viscidi. Ecco che, messe assieme le due cose, si capisce e sempre se lo si vuole capire che i preti pedofili li condanno al quadrato in quanto sfruttano cinicamente e vilmente la loro posizione di educatori e il loro inserimento in ambienti giocoforza frequentati da bambini per approfittarne e sollazzarsi come più gli pare & piace. Ma il nostro cicerone, l’ha mica mai sentita quella di quel prete irlandese, che violentò una ragazza di 15 anni sull’altare della parrocchia? Visto che cercava argomenti… che cerchi di argomentare con quale faccia ci si può mettere a trovare scuse & palliativi per quello che ha detto un vescovo in difesa di colleghi che non solo non fanno niente per isolare, identificare e assicurare alla giustizia, ma addirittura difendono e dislocano in altri contesti gente del genere, permettendogli di continuare più o meno impunemente? E’ a questo che ha volutamente evitato di rispondere, con la scusa dello scritto in cui “non si evince”. Che ne dici, mitico Stefano TM? Che sono contorto? Certo. Confuso? Anche, lungi da me negarlo. Per il resto, mi sembra che il nostro amico sia piuttosto un campione dell’illazione e della deduzione sballata & tendenziosa. Infine attendo un “argomento” dimostrato e dimostrabile in cui dica che ho torto quando assegno “negatività dell’azione sulla società esercitando correttamente il proprio mestiere” di pervertitori del proprio, in primis, perché per esercitare tale mestiere bisogna essere convinti e farsi convincere per benino, e altrui cervello in seconda istanza. In buona sostanza, se non lo capisce lui sua sponte il motivo per cui dovrebbe vergognarsi, lui e tutti quelli che la pensano così, non ci riuscirà di certo partendo da uno scritto difettoso di punteggiatura, logica e argomentazioni. Accettabile; ma da che pulpito…
@ dissection
Marco Tullio è troppo attento a punti e virgole per capire che un furto fatto da un carabiniere è eticamente più grave. E’ vero che i preti sono finti carabinieri della morale, ma vorrebberio atteggiarsi a veri. Doppia aggravante, quindi.
“preti pedofili perché pedofili o perché preti”
Diciamo che per un pedofilo il sacerdozio è la professione ideale: sei investito di un’autorità che non dipende da tuoi meriti, ma dall’istituzione potente che te l’ha conferita, e che per mantenere il suo prestigio è disposta a spostarsi, nel caso in cui qualche genitore abbia il modo e il coraggio da segnalarlo al vescovo. Per questo non è cambiato niente nei paesi poveri. Li spostano ancora lì. E Bergoglio ha accusato la stampa sinistroide, quando la gente ha protestato per la nomina di un vescovo cileno.
Marco Tullio
“E’ lecito diffondere pubblicamente la notizia d’un determinato comportamento altrui – attinente alla sfera della vita privata – del quale si sia, a qualunque titolo informati?
Qui avete fior di Giuristi: attendo una risposta.”
Guarda che denunciare non vuol dire diffondere pubblicamente la notizia d’un determinato comportamento. Poi ovviamente chissà perchè il discorso lo fai per i preti e non per tutti gli altri.
“Poi ovviamente chissà perchè il discorso lo fai per i preti e non per tutti gli altri”. No, no: lo faccio per tutti.
Marco Tullio
“In altre parole: non si capisce bene se il nostro Perito Settore condanni i preti pedofili perché pedofili o perché preti, né se egli non sia più indulgente nei confronti dei pedofili non preti.”
Penso che la condanna al pedofilo sia unanime, chiunque esso sia e qualunque ruolo rivesta.
Quello che ci indigna è che qualsiasi pedofilo appartenente ad altri ambiti, se scoperto (o anche solo se ci siano elementi sospetti che lo indichino tale) viene subito denunciato dalla categoria di appartenenza, e invece in caso di pedofilo che sia anche prete la chiesa non solo lo copre, ma lo trasferisce di continuo per evitare gli scandali, indirettamente consentendogli di perpetrare i suoi delitti, e chi se ne frega dei bambini. E’ questo che è venuto fuori dal caso Spotlight, per questo ha preso 6 oscar, non perchè ha mostrato qualche prete pedofilo, ma perchè ha mostrato che non appena si sapeva di un prete pedofilo la chiesa (organizzazione) si mobilitava in massa per intralciare le indagini con metodi degni della peggiore famiglia mafiosa.
E poi la gente rimane spiazzata quando dico che la chiesa è un’associazione a delinquere.
Ma Marco Tullio si attacca alla figura del prete pedofilo, a quello che si dovrebbe fare al prete, se bisogna denunciarlo o no, e gira, gira e ci rigira intorno omettendo di discutere delle responsabilità dell’organizzazione (chiesa).
Del resto, cosa potrebbe fare Marco Tullio? O onestamente ammettere che la chiesa è un’associazione a delinquere (e sfido chiunque a smentire i fatti che lo dimostrano) o tacere in malafede.
E invece, ancora peggio, si arrampica sugli specchi tentando pateticamente di difendere l’indifendibile.
Come ho scritto sopra, i mafiosi hanno più dignità, almeno ammettono quello che fanno.
@Marco Tullio
Di certo è lecito portare all’attenzione della autorità un’eventuale situazione criminale. Si faranno poi i dovuti accertamenti.
Ma vuoi dirmi che ignori le perle del diritto canonico che stabiliscono che, pena la scomunica, il sigillo sacramentale non può essere infranto? O lo stramaledetto accordo di Villa Madama, il quale, all’art. 4, comma 4, dice che gli ecclesiastici non sono tenuti a dare informazioni ottenute in ragione del loro ministero? Certo che lo sai.
Ora la domanda è: da bravi cattolici quali tanti, politici compresi, si definiscono, quanto giudicate etica e morale questa porcata?
Tanto impegno a sbraitare contro le unioni civili, ma quando si tratta di evitare di infangare santa mamma chiesa, tutti a girarsi dall’altra parte. Complimenti.
Se pensi che sul sito della parrocchia che conosciamo, qualcuno ieri ha scritto che è meglio dare un bambino in mano a un prete pedofilo piuttosto che a una coppia di omosessuali! Cosa aspettarsi da simili dementi. Sono tutti complici.
@Diocleziano
La creme della cattoidiozia all’italiana.
Su quanto appreso in Confessione.
Ciò non riguarda i Vescovi, che di solito non ammnistrano tale Sacramento.
Per quanto riguarda i preti confessori, che vengano a consocenza di peccati che siano anche reati, consocendo altresì il peccatore/delinquente è quanto mai improbabile per le seguenti ragioni: a) Chi è a così infimo livello morale di solto non si confessa, o lo fa per apparire buono e raconta bugie. b) Qualora s’illudesse d’ottenere il perdono di Dio pur eludendo la Giustizia umana, andrebbe a confessarsi lontano da casa, da un prete che non lo ha mai visto prima e che non potrà mai sapere chi mai egli fosse. c) Tal precauzioni, molto probabili anche adesso, diverrebbero certissime qualora si eliminasse il cosiddetto Sigillo Sacramentale.
@Marco Tullio
Allora il problema non si pone. Il crimine è così orrendo che il vescovo non dovrebbe pensarci su due volte.
@Marco Tullio
Lo sai che non stai contribuendo a smentire l’immagine che abbiamo di certi cattolici, vero?
MT
Senza fare tanti sofismi interpretativi ti bastava vedere gli ormai innumerevoli servizi delle Iene: ogni volta che andavano direttamente dai superiori del prete pedofilo, il loro atteggiamento non era mai di collaborazione e se ci andavano i genitori del bambino la regola era negare sempre e, anzi, minacciare e colpevolizzare i genitori stessi. Tutto documentato con telecamere nascoste.
Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
Nota: il grassetto ovviamente è mio.
In Germania la chiesa protestante ha emanato un regolamento in cui obbliga i propri membri a denunciare notizie di abusi.
La chiesa cattolica è diversa?
Sarà la polizia ad indagare.
La chiesa non è specializzata nell’indagare (ma nell’insabbiare si), quindi deve demandare a specialisti il compito di fare accertamenti.
Giornalista: Sapeva di un caso di un prete pedofilo nella sua diocesi e non l’ha denunciato?
Vescovo: Violerebbe la privacy del bambino ma il padre l’ho sa.
Giornalista: E il padre che ha fatto?
Vescovo: Ho spiegato a mio figlio che il vero sporcaccione è lui perché provoca.
Giornalista: Mmmm……. c’è qualcosa di particolare in questa situazione.
Sorry, “il padre lo sa”
Su internet ci sta l’indirizzo email del Sigalini. Mandargli qualche mail cortese?
@axus:
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La sua mail dovrebbe essere questa: sigalini@diocesipalestrina.it
Almeno vedendo questa pagina: http://www.diocesipalestrina.it/sito/contatti
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Poi secondo me lui manco ci sta a rispondere alle mail e manco sa di avere un indirizzo.
Magari a rispondere per conto del cardinale e` un giovine seminarista diacono apustolico che ha frequentato all`universita` pontificia un master su soCCial communichescion end neuw media per la revolucion del papoCCio francisco.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (devoto sincero dell`agnosticismo mosconiano).
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P.S.: SE gli scrivi ed ottieni risposte tienici aggiornati.
È più facile che l’eminenza passi per la cruna di un cammello, piuttosto che risponda. 🙂
Se un cittadino è a conoscenza di un reato (non qualsiasi, per la verità) e non lo denuncia, commette egli stesso il reato di omessa denuncia, oltre ad essere colpevole moralmente. Un prete invece si ritiene al di sopra della legge e si autoassolve sotto il profilo etico con risibili arrampicate sugli specchi. Un gran bell’esempio per la società.
No, Maurizio, non ci siamo. L’obbligo di denuncia vale solo in casi particolarissimi o solo per i pubblici ufficiali e simili in determinate situazioni. Fai lo stesso errore di Sigalini, bastava una ricerchina in rete.
Spero che la colpevolezza morale sia circoscritta a non denunciare certi reati. Non so se te la sentiresti a denunciare un medico che pratica l’eutanasia a un paziente.
Grazie prof, ma non ho bisogno di ricerche, conosco gli artt. 361-364 del C.P. Infatti ho specificato “non qualsiasi”. Non accetto paragoni con quello str### di Sigalini. E non capisco il paragone con l’eutanasia: qui si parla in generale della aberrante convinzione dei prelati di sentirsi al di sopra di taluni obblighi morali o giuridici in nome di un patetico dovere di tutela confessionale.
Sei sibillino nell’incompletezza. “Non qualsiasi”, per come l’hai scritto, poteva riferirsi solo o al cittadino o al reato. Salti dal generico allo specifico e confondi anche chi ti legge con attenzione.
Da Repubblica:
“I sopravvissuti agli abusi, venuti a Roma per seguire le audizioni del cardinale Pell, chiedono un incontro a Francesco: “Parliamo dei bambini, quelli del passato e quelli del futuro. Perché non si ripeta”
Chiedo scusa, ma di fronte a questa notizia – e ad altre simili – non ho potuto fare a meno di trovare analogie con certi ‘classici’, tipici appunto, ricorrenti nei regimi dittatoriali: le vittime dei soprusi si appellano al dittatore perchè intervenga a fare giustizia e a punire i colpevoli… convinti che la colpa non sia del regime, della sua natura, ma di chi lo serve ‘infedelmente’.
Come quelle vittime delle purghe staliniane che, rinserrati nei gulag, cercavano di far pervenire a Stalin lettere in cui lo si avvisava di quanto stava avvenendo come se lui non ne fosse al corrente e perchè intervenisse a fare pulizia.
Analogia forzata? Forse (e ovviamente me ne assumo la responsabilità)… ma – fatti i doverosi ‘distinguo’ – ho l’impressione di assistere nella sostanza alle stesse scene.
Le vittime dei soprusi in questione rientrano nella categoria di quelli che definisco POPOLANI.
Gli piace talmente tanto la loro religione che nonostante lo abbiano preso in quel posto (e ahime` purtroppo magari alcuni loro bimbi in senso letterale) sono sempre li` a difendere i loro “dittatori” personali.
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Quindi ai tali POPOLANI di m@@@a che vanno a rivolgere appello al papoCCio francesco per una chiesa revolucionaria…auguro ancora di prenderlo in quelo posto dalla loro cara ed amabile chiesa cattocolica apustolica romaladronica.
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Sara` il padrone a tenere lo schiavo incatenato ma sono molti gli schiavi che portano felici le e gaudenti le loro catene.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (devoto sincero dell`agnosticismo mosconiano).
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P.S. NON intendevo riprendere polemiche ma mi sono agganciato al tuo intervento per approfondire e diffondere la scienza dell`italiottologia.
Mi pare forzato. Se ci sono responsabilità del papa, sono in vigilando a differenza di Stalin che ce li mandava di persona in Siberia. Mi pare che la politica ufficiale del Vaticano sia di denunciare, anche se mi lasciano stranito articoli come questo
Cioè il Vaticano può dire una cosa e le conferenze episcopali un’altra? Se è così, allora nella chiesa cattolica attuale, chi comanda è un’oligarchia di alti prelati e il papa sia una sorta di PR. Mah?
Non li invita il papa alla pedofilia, ovviamente, e ovviamente condanna i preti pedofili, ma… a parte la questione del tenere fin che possibile nascosto il problema pur conoscendolo perfettamente… la pedofilia qui assume caratteri particolari in quanto collegata, che lo si voglia o no, alla sessuofobia cattolica (si pensi ai preti ‘educati’ nei seminari in età adolescenziale, alla repressione sessuale cui sono sottoposti in questa età delicata), cioè quindi alla responsabilità in questo campo specifico di un’istituzione che ha nel papa il capo indiscusso.
Comunque sì, l’analogia se relativa a circostanze e avvenimenti è un pò forzata perchè sono più le differenze che le analogie… ma mi hanno colpito certe analogie.
In quanto al fatto che il Vaticano dica una cosa e le conferenze episcopali un’altra… voluto esplicitamente o meno che sia… attiene al gioco delle parti.
Sono più dell’idea di Bruno. Il cuore del problema è l’abuso di potere. Più potere hai più è umano abusarne. Lo si vede in tanti ambiti, in forme diverse: dal politico internazionale all’uomo di spettacolo al poliziotto: psicopatici che godono dell’immunità-bonus del loro potere e prestigio, proprio e dell’istituzione a cui appartengono, e di cui nel loro ambiente si sa.
Qui parliamo di un’istituzione che da secoli si vende come “sacra”, come il potere più alto, superiore alla legge civile. Insegnano alla gente e prima ancora ai loro preti la distinzione tra corpo e spirito, e li mandano nelle parrocchie come uomini superiori alle esigenze del corpo. Come si deve sentire un uomo investito da un potere simile? Come reagisce un uomo che è sessualmente immaturo, perché la sua religione ne ha soffocato la sessualità, e che ha altri problemi? L’esito non è di difficile previsione. La sola differenza è data dall’ambiente in cui un simile agente patogeno è messo: se ha gli anticorpi può reagire, altrimenti subisce. In un mondo di ignoranza e soggezione verso il potere (il prete, il poliziotto, il maestro, il ricco) non c’è modo: andare a parlare da un vescovo per denunciare un abuso ai danni di un figlio richiede già la sola possibilità fisica di spostarsi, per non parlare della soggezione e la paura. Non per niente le prime segnalazioni risultano in un mondo alfabetizzato, con un minimo di strumenti finanziari e culturali: perché ovviamente sono più spesso i figli dei più poveri le vittime.
Non c’è nessun motivo per cui lo stesso schema, che da sempre in atto in un’istituzione come la Chiesa, non sia ancora in atto in paesi poveri.
Che gli australiani si rivolgano al papa come stanno facendo in queste ore per chiedere le dimissioni di Pell (che comunque raggiungerà a mesi l’età pensionabile), è una manovra che sembra assurda, perché non possono non sapere che solo recentemente Bergoglio è andato contro le richieste dei fedeli cileni nella nomina di un vescovo. E visto che nessuno crede alla faccenda del certificato medico, che Bergoglio dal pugno facile avrebbe potuto spedirlo in Australia ad affrontare processo e conseguenze. Si aspettano davvero che lo licenzi, anche se Pell ha dichiarato, finora non smentito, di godere della piena fiducia del papa? Chissà, certo che se dovesse succedere, sarebbe un precedente di democrazia.
B.G.
«… l’analogia se relativa a circostanze e avvenimenti è un pò forzata …»
Mica tanto forzata, se il Banale, invece che dall’altra parte del mondo, fosse arrivato dall’altra parte della galassia potrebbe dire che non sapeva, ma queste cose sono risapute da un bel pezzo, certamente da molto prima che l’opinione pubblica fosse informata come lo è oggi. Oggi un ”don Giovanni Fosco” (!) non sarebbe certamente santo. Il Banale non può cadere eternamente dal pero e fingere stupore, lui sa e non agisce.
Voglio vedere se avrà il coraggio di ricevere gli abusati. Certo che è più facile chiedere scusa agli indio americani per lo sterminio subìto trecento anni fa, che non risarcire e chiedere PERDONO ai vivi che ti guardano in faccia.
”Oh, scusa indio se vi abbiamo sterminati, andavamo di fretta… e poi, siete sempre in mezzo ai piedi… zzo volete ancora!?”
Facciamo cinquecento anni, va’. 🙂
Anch’io non so spiegarmi perché le vittime degli abusi si rivolgano ai superiori dei delinquenti; è un po’ come se il parente di una vittima di mafia chiedesse al capo della cupola di mettere le cose a posto. Nonostante quello che hanno subito, queste persone sono ancora succubi dell’autorità clericale o forse contano di combattere in questo modo la pedofilia dei preti. Niente di più sbagliato, per ottenere la vera giustizia bisogna chiedere l’arresto dei responsabili (dawkins anni fa voleva che ratzinger venisse incriminato per le sue responsabilità) non un’udienza da loro. Devono scendere dal piedistallo dove si sono messi e provare paura, visto che di pentimento non ne sentono.
@mafalda:
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Sul papoCCio emeritene papa razzinga-zeta fu questo pittoresco personaggio che aveva fatto delle coraggiose denuncie:
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http://video.corriere.it/arrestato-gabriele-paolini-quando-tg1-insulto-papa/a8a188fa-4a4e-11e3-bf41-b86ea9c83a7f
http://www.today.it/rassegna/paolini-ratzinger-sauna-gay-torino.html
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia).
Diocleziano
“Certo che è più facile chiedere scusa agli indio americani per lo sterminio subìto trecento anni fa, che non risarcire e chiedere PERDONO ai vivi che ti guardano in faccia.”
Piccolo dettaglio grande come una casa…
Il papa non ha mai chiesto perdono agli indios americani, ha chiesto perdono A DIO per per lo sterminio subìto dagli indios trecento anni fa…
Non esiste che loro chiedano scusa alle vittime, loro sono superiori, non si abbassano.
A me non sembra proprio che abbia chiesto perdono, come tutti i titoli di giornale hanno strombazzato. Invece ha detto (fonte sito vatican.va)
“.. molte volte, in modo sistematico e strutturale, i vostri popoli sono stati incompresi ed esclusi dalla società. Alcuni hanno considerato inferiori i loro valori, la loro cultura, le loro tradizioni. Altri, ammaliati dal potere, dal denaro e dalle leggi del mercato, lo hanno spogliati delle loro terre o hanno realizzato opere che le inquinavano. Che tristezza! Quanto farebbe bene a tutti noi fare un esame di coscienza e imparare a dire: perdono! Perdono, fratelli! Il mondo di oggi, spogliato dalla cultura dello scarto, ha bisogno di voi!”
Sono scuse al condizionale da un “tutti noi” estremamente generico, noi chi, i cattolici, gli occidentali, i preti, i papi?
Non ha detto niente, e il resto – titoli e altro – sono trucchi da marketing, slogan ripetuti che restano in mente. Del resto il consulente media (immagine e uffa) del vaticano è da anni un giornalista di Fox News. Sul marketing la Chiesa è sempre al passo con i tempi.
Fatti salvi i debiti distinguo, concordo. Se un sistema non mi piace perché è perverso per sua stessa natura, è stupido tentare di cambiarlo. Io lo abbandono.
Se in parrocchia è elevato il rischio che mio figlio sia abusato, non ne parlo al Vescovo mammasantissima; piuttosto tengo mio figlio in casa. È più sicuro. E delle purtroppo numerose vittime io ritengo parzialmente complici i genitori allocchi, più che ingenui.
Per estensione: se una religione non mi piace, non ha senso cercare il cambiamento dei dogmi (e sennò che dogmi sarebbero?). La abbandono. Questo a proposito dei papi cosiddetti riformisti. Cosa accidenti riformerebbero, la parola di 400 papi precedenti? Viva la coerenza.
In effetti, soprattutto riguardo al passato, ho letto diverse testimonianze dove le vittime non sono state credute dagli stessi genitori o fratelli e sorelle e se fuggivano dalle scuole dove venivano abusati erano gli stessi genitori a riportarceli convinti che cercassero solo scuse. D’altronde il prete era un’autorità ed era la sua parola contro quella di ragazzini (in diversi casi lo dice espressamente al ragazzino che minaccia di denunciarlo) e la famiglia si trovava contro oltre la chiesa anche la stessa comunità in cui vivevano. Ancora oggi succede, ma in forma meno estrema. Una botte di ferro per il prete.
Se poi ne parlavano al vescovo oltre ad aizzare contro la comunità si esibiva in un breve interrogatorio in cui convocava il prete e gli chiedeva se erano vere le voci: al diniego del prete, fine dell’indagine (lo credo che poi non vogliano la polizia tra i piedi). Nella migliore delle ipotesi il trasferimento per calmare le acque, senza spiegare i motivi (magari li potevano intuire) ai responsabili della nuova parrocchia. Ed in tal caso la famiglia era soddisfatta, una denuncia è sempre un iter molto pesante e si combatte contro la chiesa che a quel punto nega tutto e cerca di screditare il testimone e la famiglia. Ci vuole una famiglia particolare per sostenere la vittima nell’iter giudiziario e questo spesso non succede.
Maurizio
Ma sai, per chi manda i figli in chiesa spesso questa è vista come la scuola, una cosa necessaria che forma un bambino migliore. Se ci fossero casi di pedofilia nella scuola di tuo figlio non per questo lo ritireresti per sempre dagli studi, no?
Loro ragionano così.
“Se un sistema non mi piace perché è perverso per sua stessa natura, è stupido tentare di cambiarlo. Io lo abbandono”.
Giustissimo. Ma per l’appunto esiste un sacco di gente che crede in questa o in quella religione (E NE HA DIRITTO!). Costoro, ovviamente, ritengono l’organizzazione relativa alla loro religione di per sé necessaria ed, eventualmente “perversa” solo accidentalmente, non certo “per sua natura”. Perciò, dal loro (LEGITTIMO!) punto di vista è tutt’latro che “stupido” chiedere la correzione degli abusi.
“Se una religione non mi piace, non ha senso cercare il cambiamento dei dogmi”.
Che c’entrano i dogmi con la pedofilia (o l’insufficiente repressione di essa internamente alla Chiesa)?
@Marco_Tullio_ciCCirione:
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Ma e` stato il tuo amico papoCCio francesco (ed il codaZZo di giornalisti italioti…per non parlare delle pigne di libri che sembrava di essere tornati ai tempi dei best-seller di Dan Brown) a parlare di revolucione & pulizia.
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Tempo addietro si e` parlato dei due giornalisti (Fittipaldi e Nuzzi mi sembra) che hanno “scoperchiato” un po` di letame in vaticano non mi sembra il papoCCio abbia mai ringraziato costoro.
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Senza polemica mi sapresti citare un caso concreto dove il papa Bergoglio ha fatto di sua iniziativa personale ha fatto un`attivita` di pulizia e investigazione seria all`interno del vaticano ? (stato che ti ricordo conta meno di mille abitanti…insomma il grande capo dovrebbe conoscere un po` tutti).
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia).
@Marco Tullio
Legittimo non vuol dire giusto. E continuare ad adottare un sistema quando si sa che non è giusto è anche peggio.
Se avesse denunciato preti pedofili non lo avrebbero fatto vescovo.
In effetti basterebbe leggersi cosa successe al prete del Canisius College in Germania che denunciò gli abusi e diede vita allo scandalo pedofilia in Germania (oltre 2000 vittime) ed Austria (oltre 1200 accertate dalla commissione).
Nella sua intervista disse chiaramente che da ben pochi del clero ebbe approvazione, la maggior parte lo insultò e criticò: doveva tutto rimanere nascosto. Sigalini lo ha solo ribadito.
Non mi risulta che sia stato ricevuto dal papa.
Anche monsignor Levada divenne il successore di Ratzinger nel 2006 alla Congregazione per la dottrina e diceva apertamente che fino agli anni ’80 quando divenne vescovo non aveva mai sentito parlare di abusi da parte di preti negli USA (peccato che il rapporto abbia poi evidenziato come in quegli anni il 9% dei preti fosse risultato pedofilo). Prima Levada, adesso Pell, gente che fa carriera, ma “non vede”, “non sente” e “non parla”.
Mi guardo bene dal difendere i delinquenti che disgraziatamente sono anche preti, e se ne approfittano (non ci sono soltanto i pedofili, ma anche – sebbene un po’ meno disgustosi – gli autori di reati economici), né quei Vescovi che non fanno il loro dovere, consistente, in ultima analisi, nel cacciare prontamente dal Clero a pedate nelle parti deretane chi non è degno di farne parte e, nei casi dubbi, allontanare i sopettati da incarichi che rendano possibile perseverare nel comportamento criminoso. Ma i processi civili devono partire dalla denuncia da parte di chi è direttamente informato del crimine, o almeno d’ indizi che possano farlo sospettare. Il Vescovo generalmente non è in tale situazione. Il semplice riferire che qualcuno gli ha detto che qualcun altro ha fatto questo o quello non serve, ovviamente, a nulla e, potrebbe ritorcersi addirittura a vantaggio del colpevole se in Tribunale riuscisse a farsi assolvere: vi consta che il caso sia raro, nei procedimenti penali di qualunque genere?
@ Marco Tullio: assumendo la tua “buona fede”, stai confondendo tante carte insieme. Se l’argomento diritto ti è oscuro potresti anche chiedere invece che azzardare. Io sono un amateur che prova a documentarsi come meglio può, ma qualcosina provo a fartela notare lo stesso.
L’errore più grosso è confondere la materia civile con quella penale e farne un calderone unico. Altro errore è trascurare che esistano le indagini preventive che non sono direttamente connesse, e.g., all’obbligatorietà dell’azione penale. Un errore metodologico è non leggere le risposte che ti sono state date.
@Marco Tullio
Quindi, se io vengo a conoscenza di un reato non dovrei dirlo? Secondo te, inchieste e indagini partono solo se c’è una denuncia? Se c’è un sospetto lecito si agisce. Comunque, stai girando attorno al problema, come al solito. Il Sigalini ha affermato che non riferirebbe eventuali casi di pedofilia se ne fosse a conoscenza. La questione non è se ci sono informazioni e come sono state reperite, ma che ci siano e siano taciute.
“Se io vengo a conoscenza di un reato non dovrei dirlo?” La legge italiana non ne fa obbligo se non ai Pubblici Ufficiali. Perciò, se tale non sei, ne hai soltanto la FACOLTA’. Naturalmente si può sostenere l’obbligo morale di esercitarla, ma bisogna che la “conoscenza” sia effettivamente tale. E non lo è se deriva solamente dalle affermazioni di qualcuno che asserisce di avere prove, o seri indizi, del fatto illecito, ma non vuole farne PERSONALMENTE denuncia alle Autorità competenti, né è disposto ad affrontare testimonianze, perizie, contraddittori, pubblicità, tutte cose che seguono necessariamente un procedimento giudiziario penale … compreso il rischio che il colpevole, non solo riesca ad evitare ogni condanna, ma anche faccia, a sua volta, causa a chi lo aveva accusato.
“Se c’è un sospetto lecito si agisce”. Certamente, e l’azione, nel caso del Vescovo, consiste nell’allontanare intanto il prete sospettato da ogni incarico che gli consenta di reiterare gli abusi di cui è accusato, poi, se a seguito di condanna penale o d’indagine interna, si giunga alla certezza, anche soltanto “morale” (che, cioè, sarebbe insufficiente per una condanna penale da parte dello Stato), nell’allontanare il soggetto dal Clero. In fondo limitarsi a trasmettere una relazioncina alla Polizia, riportante quello che qualcuno è venuto a riferirgli in ufficio … sarebbe più comodo.
La strategia è:
1- distorcere le argomentazioni per portare acqua al mulino, sperando che le castronerie non vengano sconfessate;
2- leggere con attenzione chi ti ribatte, in modo da non distorcere alla stessa maniera la questione e poterci ricamare ancora in futuro;
3- far finta come se tu non avessi scritto niente;
4- fare un passo laterale;
5- tornare a capo.
Se ti fermi alla prima linea vinci, se ti fermi alla seconda no, negli altri casi è un pareggio. Il gioco può sembrare equo ma non è così perché il collo di bottiglia sta proprio tra l’1 e il 2.
Alla fine di tutto, quando torni a casa, ti senti una vittoria di Pirro addosso?
È che MT fa largo uso della fallacia detta del ”salto del primo capitolo”,
tutto quello che ne consegue è ipoteticamente relativo e aleatoriamente
opinabile.
Marco Tullio
Anche in Germania non sono obbligati (ance loro hanno un concordato) eppure la chiesa protestante luterana già dal 2000 obbliga i propri membri a denunciare i casi di abuso. Tanto è vero che un vescovo donna fu costretta a dimettersi nel giro di poche settimane perchè sapeva e non aveva denunciato i preti colpevoli a lei sottoposti.
Perchè la chiesa cattolica deve comportarsi in modo differente? Poi pretende di essere un riferimento etico e di avere qualcosa da insegnare: si nell’insabbiare.
Le indagini interne della chiesa cattolica sono penose, capisco che non voglia la polizia tra i piedi. La polizia è capace di indagare in modo discreto, soprattutto in questi casi.
Anche lei applica il principio di precauzione: pur di non rischiare di sbagliare ed indagare su qualche innocente (ma indagare non vuol dire processare), è meglio che tanti pedofili (soprattutto se preti) la facciano franca e che tante vittime soffrano e gli abusi aumentino. Non corriamo il rischio che venga a galla troppo: altrimenti come si può poi parlare di casi singoli.
In Francia ed Austria ci sono state sentenze in cui hanno condannato i superiori (vescovi, abati) proprio perchè sapevano, ma non hano denunciato.
Alla Chiesa l’unica cosa che interessa è difendere i propri interessi, se per fare questo ci vanno di mezzo i bambini (quelli che dicono di voler “difendere” dalle coppie omosessuali), pazienza. Nonostante i proclami di papa Francesco, esperto di immagine e marketing, nulla di concreto è stato fatto per cambiare le cose, come ha recentemente dichiarato Peter Saunders, ex-membro della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori e vittima di preti pedofili: https://ioateo.wordpress.com/2016/02/24/papa-francesco-non-ha-fatto-nulla-contro-la-pedofilia/
Se per “fallacia del salto del primo capitolo” DIOCLEZIANO intende che io rifiuto l’opinione preconcetta e distorta che voi avete della Chiesa …
Non aspiro a nessuna vittoria. Mi basta di esprimere un punto di vista, che, in sintesi, è il seguente: la Gerarchia della Chiesa deve essenzialmente purificare se stessa e il Clero dagli indegni e, nei casi dubbi o ancora tali, mettere il sospettato in condizione di non poter nuocere: è vero che ciò è stato in qualche tempo e luogo deplorevolmente omesso, ma mi sembra che adesso le cose siano cambiate.
La denuncia alle Autorità Civili (quando uso questo termine, DIORAMA, non intendo “civilistico”, intendo “non ecclesiastico”), come ho detto, dovrebe farla chi è seriamente a conoscenza dei fatti: se costoro riferiscono soltanto al Vescovo, probabilmente non lo desiderano, e tale loro volontà va rispettata. Del resto non rispettarla farebbe più male che bene, perché potrebbe in seguito indurre, purtroppo, molti a non denunciare neppure al Vescovo. Questo e non altro il senso delle parole del Vescovo segalini che tanto vi hanno scandalizzato.
“è stato in qualche tempo e luogo deplorevolmente omesso”
Quale tempo? Noi sappiamo grazie a relativamente recenti segnalazioni che è successo quasi sempre su bambini di famiglie povere, se non orfani. Per secoli i fedeli cattolici sono stati poveri e analfabeti, non avrebbero osato protestare, né avrebbero avuto modo di lasciare testimonianze scritte. Come oggi nel terzo mondo. Lo sai che ci sono inchieste recenti che hanno scovato preti pedofili americani e europei attivi in paesi del sud america?
Cosa ti fa pensare che sia cambiato qualcosa, se Bergoglio, parlando senza sapere di essere ripreso, ha dato degli stupidi a quelli che non vogliono un vescovo compromesso con un pedofilo seriale?
@Marco Tullio
Ma che schifo. Basta allontanare il prete, vero? La condanna penale come avviene se si nasconde il reato?
Ti stai attaccando a pubblici ufficiali e leggi varie. Ma uno straccio di obbligo morale c’è o no? Non so , ci vedi qualcosa di strano nel rofwrire ciò che si apprende per evitare ulteriori danni? Poni l’accento sul rispetto della volontà del vescovo o di chi gli riferisce ma non parli del rispetto per una eventuale vittima. Al diavolo la gerarchia delle chiese, non mi interessano queste cretinate interne, piantala di ragionare in termini ecclesiastici, qui non attacca. Stiamo parlando di un crimine previsto dal codice penale italiano. Che tu consideri più importante la stabilità interna della chiesa è irrilevante. Sei pessimo, e non tanto diverso dai tuo colleghi che affermano che preferirebbero vedere un bambino in mano a un prete pedofilo di invece che combina coppia di omosessuali.
L’ultima frase del mio commento è sbagliata, ma penso si capisca il senso.
No, MT, il salto del primo capitolo è (elementare a capirsi) il cominciare da dove fa comodo e trascurare le cause fondamentali. Ti avevo indicato i filmati delle Iene come fonte, se tu le avessi visti sapresti che i genitori che denunciano al vescovo sono minacciati e diffidati dal rivolgersi ai carabinieri, pena l’essere considerati cattivi cristiani ecc ecc… Minacce risibili? Non molto se si considera che sono soggetti che hanno avuto un condizionamento fin dall’infanzia che ne ha distorto il comune buon senso. Minus habens della società; Nietzsche li bollava sbrigativamente come ”bestie malate”.
Conta quanti capitoli hai saltato nei tuoi ragionamenti.
In effetti il comportamento con l’arcivescovo polacco fatto sparire in Vaticano dalla Repubblica Dominicana prima che finisse sotto processo dimostra proprio che le cose sono cambiate.,,,,,
Il nominare poi un personaggio insabbiatore come Pell tra i massimi vertici Vaticani dimostra proprio la voglia di cambiare …….
Lei parla di atteggiamento preconcetto verso la chiesa.
Potrei invece ribatterle che lei ha una difesa ed assoluzione preconcetta della chiesa contro le critiche e le accuse. Basta vedere come evita le obiezioni. Lavora come avvocato difensore? Mi sembra di vedere il difensore di Berlusconi che si arrampica sugli specchi.