Nuovo numero de L’Ateo: “Religioni e violenza”

È in distribuzione il numero 105 della rivista L’Ateo, il bimestrale dell’Uaar. I soci possono leggerlo da subito sul sito nell’area riservata, anche come ebook.

Questo numero è intitolato Religioni e violenza e presenta contributi di Turchetto, Merenda, Ferrarini, Conti, Corvisieri, Rota, Gualerzi, Calpini, Fo, Tomat, Marucelli, Marullo, Incani,Sturmann, Bigliardi, La Torre, Giulianelli, Caporale, Spadini, Ottone, Fazio, Testa, Rota.

ateo105

La Re­da­zio­ne

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21 commenti

Francesco S.

Ho molto apprezzato la lettura dell’articolo di Bruno Guarlezi “Buonismo e razionalità”.

Il buonismo, se inteso come pacifismo, se, in ultima analisi, significa lo sforzo
per far prevalere una ragionevolezza invece sempre più disprezzata, è l’atteggiamento
più razionale […]

Tiziana

Non ho comprato ancora la rivista e non ho letto l articolo, ma se si pensa che con buonismo si definiscono le politiche di integrazione.

Francesco S.

Comunque l’articolo riguarda il rapporto con la violenza, anche religiosa.

Tiziana

Volevo dire che le politiche di integrazione, una cosa indispensabile e di buon senso, vengono definite con spregio buoniste. Pero non ho letto l articolo commentavo la frase che tu hai citato. Il buonismo non e negativo come i populisti raccontano.
Aggiungo, ma credo sia fuori tema, che le religioni non possano far parte dell integrazione, e per spuntare questa arma e indispensabile che gli spazi pubblici siano ripuliti da qualsiasi croce o benedizione. La religione solo in casa, come diceva il compiaato rav Toaff di cui oggi ricorre un anno dalla sua morte, buon ebreo a casa buon cittadino fuori. Mi sembra ottimo per tutti, religiosi o atei. L unica strada e la laicità che tutti ci comprende e rappresenta. Comunque leggero l articolo

Francesco S.

E bravo il rav (è l’equivalente di don?) perfettamente d’accordo.

Francesco S.

@Tiziana
Un micro sunto della premessa, visto che ho riportato la conclusione:

“Buonista” credo che sia ormai diventato uno degli epiteti più ricorrenti col
quale si intende marchiare indelebilmente un avversario in quanto sinonimo di antidecisionista, di arrendevole, di pavido […] Naturalmente ciò che ha fatto sorgere il termine come degenerazione di “bontà”, di suo svilimento, ha una sua valida ragion d’essere […] ma è indubbio che tende a bollare un tipo di atteggiamento che viene assunto di fronte al problema della violenza, comunque intesa e praticata, esercitata dall’uomo sull’uomo.

Tiziana

Ora vorrei leggerlo, ma l ateo si trova solo in una libreria che oggi non posso raggiungere. Rav vuol dire guida., se posso ti suggerisco sul mio blog di cercare se in Italia muore un rabbino.
Grazie dei brani citati

mafalda

Quando sento parlare di buonismo ho la sgradevole sensazione di risentire Veltroni, uno tra quelli che maggiormente ha contribuito allo sfacelo della sinistra. Buonismo significa atteggiamento benevolo ma inconcludente, poi se vogliamo dargli un altro significato… Non ho letto l’intero articolo di Gualerzi, mi riferisco solo ai brani riportati da Francesco.
Tra parentesi, l’idea che la religione si fa in casa per i cattolici sarebbe pericolosamente laicista; è anche la mia idea e quando la esprimo spesso mi danno dell’estremista. Tutto è relativo.

Francesco s.

A casa sono tutti i luoghi privati seppur aperti al pubblico destinati al culto o al suo insegnamento: parrocchie, sinagoghe, moschee, tempî vari.

mafalda

Francesco s.
La tua premura nei confronti dei credenti è commovente. ☺
Scusa la battuta ma non ho saputo resistere. Comunque, va beh, purché questi luoghi se li paghino loro e non protestino quando in altri luoghi si fa satira sulla loro religione.

Tiziana

Ti rispondersi volentieri, ma l argomento veltroni e fuori tema

Admin

Fosse solo Veltroni a essere fuori tema. Il punto è che l’intera politica non c’entra né col tema della rivista né con l’articolo di Gualerzi, passi la battuta di mafalda ma non un commento al 100% politico.

Tiziana

Anche io mi dispaccio che non si tenga il tema, in genere la maggioranza dei commenti lo sono, a volte io stessa mi sono ritrovata a chiamare all ordine in genere spernacchiata. Apprezzo la rigidità, l applicherei più spesso magari. Colgo l occasione per dire che non si apre la recensione ne la copertina.

Marco Tullio

I numerosi e frequenti casi di violenza priva di qualsiasi pretesto ideologico dimostranio chiaramente che l’ideologia è sempre, appunto, un pretesto.

Francesco S.

Però aiuta ad incanalarla. E’ più facile commettere atrocità perché “Dio lo vuole”. Chiaramente a Dio basta anche sostituire il dittatore di turno e non cambia il risultato, in genere è più facile giustificare la violenza se dietro c’è un ideologia totalitaria e/o totalizzante.

Gianluca

Marco Tullio

Hai letto l’articolo “La violenza dell’amore”?
A volte l’ideologia non è solo un pretesto, è benzina sul fuoco.
A mio parere un articolo illuminante, da conservare.

gmd85

@Marco Tullio

Questo basterebbe ad escludere un accostamento religione-violenza?

RobertoV

Ci sono più cause per praticare violenza. La religione è una di queste. Dipende dalla situazione.
La religione può soffiare sul fuoco.
Per esempio in passato dopo le prediche della settimana di pasqua gli ebrei dovevano stare attenti perchè gli animi infiammati contro i “deicidi” potevano scatenarsi contro di loro.
Stessa cosa per i conflitti tra religioni differenti. Le religioni aiutano a dividere tra il noi e loro. Non sarebbero state viste così positivamente dai regnanti e le varie religioni spesso non hanno avuto problemi ad appoggiarli per il proprio tornaconto.

Frank

Dialogo della vignetta.

Imam: L’Islam è una religione di pace!!!
Prete: No, è il cristianesimo una religione di pace!!!
Imam: Falso, ti ho detto che è l’Islam una religione di pace!!!
Prete: E io ti ripeto invece che è il cristianesimo una religione di pace!!!
Continua….

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