Legge 194/78: un Ministro della Salute raramente in forma

Eccolo lì. Ancora un altro richiamo del Consiglio d’Europa si è aggiunto di recente alla già lunga lista, e ancora una volta arriva sull’applicazione della legge 194/78 in materia di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Una prima sberla all’Italia su questo delicato tema era già arrivata circa due anni fa, su ricorso della Laiga. L’8 Marzo 2014, infatti, il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa aveva sancito che l’Italia violava i diritti delle donne a causa dell’elevato (e crescente) numero di medici obiettori di coscienza. A scanso di equivoci è bene ricordare che il ministro della salute in carica al momento di quella sentenza era lo stesso in carica oggi, ma evidentemente nulla è cambiato dal momento che lo scorso 11 Aprile 2016, a distanza di tre anni dal reclamo da parte della Cgil (n. 91/2013), è arrivata una seconda sberla.

Il Consiglio d’Europa anche stavolta stabilisce e accerta ancora due principali inadempienze: “In Italia le donne che cercano accesso ai servizi di Ivg continuano ad avere difficoltà nell’ottenere l’accesso a tali servizi nella pratica, nonostante quanto è previsto dalla legge 194/78” e che “L’Italia discrimina i medici e il personale non medico che non si dichiara obiettore di coscienza, che sono vittime di diversi tipi di svantaggi diretti ed indiretti”. Tradotto: in Italia si viola il diritto alla salute delle donne e si discriminano intere categorie di lavoratori, la cui paradossale colpa è solo quella di svolgere il proprio lavoro e di prestare il servizio previsto dalla legge. Fin qui, su questa notizia non ci sarebbe da aggiungere altro rispetto alle croniche difficoltà risapute che negli anni abbiamo registrato anche noi a livello territoriale, attraverso i nostri Circoli, sull’applicazione della legge 194/78. La solita storia di uno Stato di diritto traballante e ostaggio dei moniti di una Chiesa ingerente sui temi etici, istituzioni ed enti regionali pasticcioni nel risolvere i problemi dei cittadini più deboli, politici per lo più inetti o dalle posizioni ideologiche e religiose integraliste in materia di aborto, i quali volutamente spesso si disinteressano alle difficoltà delle donne e del loro faticoso percorso per interrompere una gravidanza.

Se oggi viene sancito dall’Europa che l’Italia viola diritti e discrimina individui per una pessima applicazione della legge sull’aborto, non c’è da stupirsi insomma. In compenso di questa sentenza si è detta addirittura “molto stupita” l’unica persona che di certo non avrebbe dovuto stupirsi: il ministro della salute Beatrice Lorenzin (Ncd). Non avrebbe dovuto stupirsi per due ragioni ben precise: la prima è che se non è chiara ed evidente l’infamante situazione dell’applicazione della legge sull’aborto nel nostro Paese a chi, secondo quella stessa legge (art. 16), è chiamato a relazionare annualmente sulla sua attuazione, significa che abbiamo a che fare con un ministro che definire impreparato è un eufemismo. La seconda ragione è che la sentenza del Consiglio d’Europa sulle violazioni e mancanze italiche in materia di aborto non risale a pochi giorni fa, bensì allo scorso Ottobre 2015, e contrariamente a quanto millantato da Lorenzin per minimizzare la portata della sentenza, con dati aggiornati a quella data.

lorenzin16

Il Consiglio d’Europa infatti, per prassi, concede ai Paesi membri dei mesi di sospensione entro i quali poter risolvere le problematiche evidenziate dalle sue sentenze. Sospensione che consiste anche nel non divulgare subito la sentenza emessa. Sospensione che ovviamente il governo di cui fa parte la sbalordita Lorenzin ha pensato bene di avvalersi fino alla scadenza dell’11 Aprile scorso, quando il Consiglio d’Europa ha avuto piena facoltà di diffondere la sua sentenza. Un ministro che oggi afferma, peraltro con una certa disinvoltura, di essere stupia riguardo a una sentenza di cui era già a conoscenza da almeno quattro mesi, non è solo un ministro che cade dal pero ma è un ministro che intenzionalmente, non è capace di svolgere il lavoro che gli è stato affidato.

Riguardo a questo pessimo teatrino, ci duole affondare ancora su un punto incoerente riguardante i diritti e le tanto sbandierate “dignità delle donne” da parte del ministro di questo nostro governo. Poco più di un mese fa infatti, durante l’acceso e aspro dibattito sulla “stepchild adoption” e sulla legge per le unioni civili, fu proprio Lorenzin a strumentalizzare la maternità surrogata, a impugnare le bandiere parigine per la messa al bando universale della gestazione per altri, e ad auto elevarsi a sostenitrice della condanna globale di tale pratica, adducendo proprio allo svilimento delle dignità delle donne e alla pratica abominevole.

Alla luce di questa e delle precedenti sentenze del Consiglio d’Europa, e con il forte sospetto di volute imperizie di Lorenzin nel seguire le gravi problematiche relative alla piena applicazione della legge 194/78, difficile non dedurre che per il ministro la “dignità delle donne” funzioni a fasi alterne e a seconda delle proprie comodità e opportunità politico ideologiche. Essere un ministro che palesa la sua inadeguatezza in modo deliberato, e manifesta la sua attenzione alla dignità delle donne solo “a orologeria”, sarebbe una posizione di cui provare imbarazzo per qualsiasi individuo chiamato a far fronte ai problemi dei cittadini. Se poi questo ministro dovrebbe anche onorare il loro diritto alla salute, sarebbe un motivo in più per vergognarsi.

Come associazione siamo sensibili e vicini ai temi che riguardano i diritti delle donne sul loro corpo, al riconoscimento della loro autodeterminazione e delle loro libere scelte. Insieme ad altre associazioni e realtà non possiamo non dirci anche noi soddisfatti di questa sentenza che ribadisce quanto sosteniamo da tempo. È necessario, oggi più che mai, l’impegno di tutti per riaprire al più presto un ampio confronto e dibattito pubblico sull’applicazione della legge 194/78. Non possiamo più tollerare situazioni di inadempienza, inettitudine, e incompetenza, a scapito delle donne, dei medici e del personale sanitario non obiettore, ai quali va tutta la nostra solidarietà.

Paul Manoni

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47 commenti

Diocleziano

«… L’Italia discrimina i medici e il personale non medico che non si dichiara obiettore di coscienza, che sono vittime di diversi tipi di svantaggi diretti ed indiretti… »

E pensare che quando c’era l’obiezione di coscienza tra chi era chiamato alle armi, li si puniva con allungamento del servizio o addirittura con il carcere. Questi, invece, li premiano.

«… Non possiamo più tollerare situazioni di inadempienza, inettitudine, e incompetenza, a scapito delle donne… »

Cui prodest… perché una liceale al ministero della sanità? Forse il suo punto di forza è proprio l’incompetenza… una ministra in eterna caduta dal pero… che non dia fastidi… che non intralci i manovratori…

stefano

un ministro della salute senza laurea in medicina è possibile soltanto in un paese squallido come il nostro.

Francesco S.

Il ministro della salute è un ruolo politico, non è che deve curare qualcuno. E’ una scelta politica quella di far finta di nulla circa il problema dell’obiezione selvaggia, non è dovuta ad incompetenza. E’ chiaro a chiunque con un po’ di sale in zucca che se esiste il diritto di abortire si deve far in modo di eliminare gli ostacoli materiali a questo diritto e un ostacolo materiale è proprio l’elevato numero di obiettori in molti ospedali.

Sandra

Purtroppo in un paese squallido come il nostro nemmeno la laurea (in medicina o altro) è garanzia di qualcosa, e non solo in termini di competenza specifica. Anche la Turco aveva solo il diploma di liceo classico. E l’Anselmi aveva una laurea in lettere. Certo forse oggi una preparazione scientifica potrebbe fare una scrematura proprio sulle capacità intellettuali di base, visto che dai tempi dell’Anselmi a oggi un diploma liceale è divenuto accessibile praticamente a tutti. Se si facesse un test di ingresso ai politici, se ne vedrebbero delle belle!

Frank

Dialogo della foto.

Lorenzin: Sono molto “molto stupida”….
Voce fuori campo: Stupita! Ca##o! Stupita!!!
Lorenzin: Alfy, perché ti arrabbi cosi?

stefano

la 194 purtroppo presenta una grossa falla nel comma che permette la presenza degli obbiettori nei consultori, un ossimoro assurdo, e la possibilità per i medici ginecologi di ovviare all’intervento ricorrendo all’obiezione di coscienza.
la legge dovrebbe essere adeguata in tal senso, chi fa il ginecologo in un ospedale pubblico è obbligato a fornire il servizio altrimenti si ricorra al licenziamento immediato, è l’unica soluzione.

dissection

Anche perché, e volendo fare il parallelo con l’obiezione militare come ha fatto il mitico Emperor, se io sono obiettore di “coscienza” (seeeehh!), per coerenza dovrei ritirarmi dal pubblico per esercitare in privato, dove peraltro sappiamo già che praticano gli aborti dietro profumato pagamento senza farsi troppi problemi. La differenza sta appunto in come vengono visti questi criminali, che altro non sono, addirittura quasi come eroi in certi ambienti, mentre si profilava il trattamento inverso nel caso dell’obiezione militare. Sì, come lo dicono, se non lo fanno da soli andrebbero licenziati in tronco. Miserabili.

Paul Manoni

@stefano
Alle attuali condizioni della nostra politica, e con un governo composto anche (se non tutto) da gruppi politici smaccatamente clericali, e integralisti su molti argomenti a noi cari (il fine-vita, la 194/78, il matrimonio egualitario, la GPA, la FIVET, ecc), i quali tengono lo stesso governo ed il dibattito pubblico in “ostaggio”, davvero ti sentiresti di farli intervenire su quel comma o sulla 194/78 in generale?

Secondo me pasticcerebbero producendo danni enormi (vedi il Ddl Calabrò nella scorsa Legislatura) nella migliore delle ipotesi, e nella peggiore le istanze laiche in termini di diritti civili ne uscirebbero con le ossa rotte.

Vuoi una prova? Con una percentuale media del 70% di obiettori di coscienza in Italia, da Gennaio scorso questo “fenomeno” di Ministro della Salute, insieme ai suoi compari, ha ben deciso di inasprire le pene pecuniarie per le donne che ricorrono all’aborto clandestino, elevando le sanzioni fino a 10.000€ (!). Da qui la protesta #ObiettiamoLaSanzione.

Per il resto, l’obiezione di coscienza è un diritto costituzionale.
Al legislatore spetterebbe semmai prendere dei provvedimenti di buonsenso, regolando le assunzioni di personale obiettore/non obiettore con percentuali fissate secondo le esigenze del servizio che deve garantire.

dissection

@ Manoni: d’accordo, però il diritto non dovrebbe (deve) intaccare la costanza e la qualità del servizio, o no? Da qui la necessità di provvedimenti, in quale forma e misura non spetta ovviamente a me, mi sono solo espresso. In ogni caso, non credo che gli obiettori militari abbiano causato tutti ‘sti danni al servizio pubblico o comunque si voglia dire.

Sandra

L’obiezione ha senso per il personale già in servizio al momento dell’entrata in vigore della legge. Dopo non ne ha più.

Sandra

Infatti, come dice questo ginecologo, sarebbe meglio – e per questo basterebbe non avere obiettori a rompere le scatole – interrompere la gravidanza il prima possibile. Cosa che avviene in natura nella maggioranza dei casi, il 30%-40% delle gravidanze termina senza che la donna ne sia consapevole, e questo evidentemente con il benestare del creatore in cui credi.

Diocleziano

Comico il finale sui monaci che hanno ricostruito tutto da soli contro la barbarie che avanzava!

mafalda

È uno spasso questo articolo!
Ma i buddisti sono anche contro l’aborto?

Francesco S.

Credo proprio di sì, il buddismo tendenzialmente considera la vita sempre sacra. Poi il Dalai Lama fa pseudo aperture, alla Francesco, per sembrare moderno, altrimenti i sostenitori occidentali si accorgono che il Tibet dei lama non aveva nulla da invidiare allo Stato della chiesa o all’arabia saudita.

Engy

Invece io non trovo così spassoso l’articolo e, indipendentemente dal fatto di essere pro o contro la legge 194 (perchè una persona “sana” di mente è pro o contro la legge, non pro o contro l’aborto, dato che l’aborto – girala come vuoi – è eliminazione di una vita umana, sia pure nella sua fase iniziale), sarebbe opportuno e sano e RAZIONALISTA guardare in faccia la realtà.
Io non so se la realtà – in generale – corrisponda a quel che racconta questo ginecologo (che, ho controllato, è vivo e vegeto e ancora in attività a Forlì, dove è molto attivo nel campo della prevenzione, della educazione alla contraccezione, vero obiettivo della legge 194), certo posso dire che la realtà che conosco io è in buona parte simile a quella che lui racconta. Ma un dato generale nazionale io non lo conosco ed è altrettanto vero che il post aborto è molto doloroso in molti casi.
La tua banalizzazione mi impressiona alquanto, nel momento in cui soprattutto ti smanichi per fecondazioni artificiali e uteri in affitto.
E’ impressionante Mafalda, soprattutto se si pensa al fatto che sei (dici di essere) un’insegnante elementare, questa tua studiata cinica superficialità nel trattare certi argomenti, mi dispiace, ma c’è poco da fare, cerchi il facile applauso – e ovviamente in un forum altamente settario lo ottieni facilissimamente, basta utilizzare qualche logora battuta anticlericale, dare del servo clericale a tutti i ministri, parlare di atei devoti, ecc e il gioco è fatto, così poi torni in classe tutta contenta – con queste battute da bar cinico, salvo poi piagnucolare (come hai fatto tempo fa) sulla sorte di quel piccolo bambino malato che aveva chiesto (e credo ottenuto) di poter morire (oltretutto per poter andare in paradiso, così come gli avevano insegnato i suoi genitori)!!
A turno tutti cerchiamo l’applauso con triti slogan e frasi fatte, ma nel tuo caso è la sistematicità che impressiona.

gmd85

@E.n.g.y

ma nel tuo caso è la sistematicità che impressiona.

Detto da quella che sistematicamente non argomenta come si deve (“io non so”, “è la mia opinione” non sono argomenti, checché tu ne dica), è che ha preso a cuore un utente, senza conoscerla, permettendosi di criticare – e si che ti irritavi quando io rispondevo a te – è tutto dire.

la realtà che conosco io

Quella che conosci tu, appunto. A quanti casi ammonta? Solo il tuo? Amiche, conoscenti? Collabori con consultori?

Le dichiarazioni di tarantini trasudano solo una certa ipocrisia moralista. Per due donne che ha visto morire, per quelle disperate che chiedono i suoi servigi, lui, cristiano, uccide quelle che tu definisci vite – mai che tu definisca vita quando te lo si chiede – Se le sue convinzioni morali sono così alte, faccia l’obiettore e smetta di praticare aborti.
http://malvinodue.blogspot.it/2010/06/lo-faccio-per-quelle-poche-che-mi.html

gmd85

@E.n.g.y

Ah, se ben ricordo, la critica di mafalda era per quello che avevano inculcato al bambino.

Sandra

Engy,
tu avevi scritto tempo fa di aver abortito: alla luce della tua esperienza cosa dici dell’opinione di questo ginecologo quando dichiara che per certe donne è più comodo abortire che gestire la contraccezione? A me francamente sembra un’assurdità, abortire non è certo un guadagno in termini di tempo, e tanto meno di salute.
Di Mafalda scrivi “sei (dici di essere) un’insegnante elementare”: di quanto questo ginecologo dichiara a proposito delle sue pazienti non ti poni lo stesso tipo di dubbio? Riferisce che ha pazienti che preferiscono l’aborto alla pillola per non ingrassare (invece iniziare e interrompere una gravidanza è una passeggiata della salute..), ma lui poi cos’ha replicato alle pazienti? e come mai non approfitta dell’intervista per spiegare?

Marco

Meravigliosa la frase “Quest’epoca assomiglia al’Impero romano in decadenza con i barbari che avanzano. Noi, anziché combatterli, diventiamo come loro!”
Che per inciso è esattamente la frase che ogni giorno si sente pronunciare da laici e difensori dei diritti civili come ci si aspetterebbe da un medico obiettore. Però è veritiera, sta accadendo esattamente questo, i barbari integralisti invasati dall’ennesima religione frutto dei beduini del deserto e adoratrice di un dio malvagio, violento e vendicativo in maniera nemmeno troppo subdola, e converrete non proprio pacifica, stanno cercando di conquistare l’Europa e noi come reagiamo? Col proteggere con forza gli ideali di laicità dello stato? Ma quando mai, noi ad integralismo rispondiamo con integralismo, quindi invece di combatterli diventiamo come loro.

RobertoV

Ma riesce a raccattare solo informazione spazzatura!
Nel 1982 gli aborti erano attorno a 235 mila con circa 600 mila nati, mentre oggi con 500 mila nati circa gli aborti sono attorno a 100 mila. Quindi è assolutamente falso che in percentuale siano aumentati. Inoltre se consideriamo che gli aborti delle italiane sono oggi meno di 70 mila la diminuzione è ancora maggiore visto che gli immigrati sono ben lontani dal contribuire oggi ad 1/3 delle nascite.
Inoltre il minimo della natalità si è ottenuto negli anni ’90, qundo gli aborti erano ancora decisamente maggiori di quelli attuali.
La maggior parte delle donne che abortisce ha già un figlio, quindi sa di cosa si sta parlando.
Falso pure che ad abortire siano in genere quelle benestanti o per superficialità. Sempre con questi luoghi comuni!
Ma leggere una relazione tecnica o statistica è una cosa così impegnativa? Cìè la relazione annuale del ministero della sanità!

gmd85

@RobertoV

Tra l’altro, l’affermazione che una donna è arrivata a 40 aborti è quanto meno poco credibile. E se davvero ne richiedeva così tante, il ginecologo in questione, responsabilmente, si sarebbe dovuto opporre a un certo punto.

RobertoV

gmd85
Sempre nella relazione del ministero della sanità si vede che per il 2013 ben il 73.2 % delle donne era al 1° aborto, mentre l’1 % al 4° aborto o più. Non so se esistano dei limiti fisiologici al numero di aborti a cui una persona possa sottoporsi, però è certo che se una ne fa tanti ci sono problemi di informazione. Il fatto che non ogni rapporto non protetto porti una donna ad essere incinta, i tempi comunque necessari tra concepimento e aborto (tre mesi in genere) e che la maggior parte degli aborti venga fatta in anestesia generale (oltre 3/4) che lascia delle inevitabili conseguenze, mi fa dubitare che si possa anche arrivare fisicamente a fare 40 aborti (circa due all’anno) nella propria vita fertile. Saranno le solite leggende create ad arte che, comunque, apparterrebbero al guinness dei primati, non certo invaliderebbero la legge o l’aborto.
Come altro dato leggo che circa la metà delle donne ha l’istruzione della scuola dell’obbligo (fino al diploma di scuola media inferiore), solo un 10% le laureate. Un po’ difficile sostenere che la maggior parte sia benestante. Le sole straniere nel 2013 erano almeno il 34 %.

gmd85

@RobertoV

Grazie per le informazioni. Concordo con te che il dato sui 40 aborti sembra decisamente troppo assurdo per non pensare a una balla.

Frank

La Lorenzin, ogni volta che prende una decisione, dovrebbe ricorre alla pratica del “cervello in affitto”.

gmd85

@Daniele

Parere suo. Veronesi è un luminare dell’oncologia, ciò non vuol dire che ogni sua opinione sia valida. Quanto a bastabugie… ha la stessa validità di quel farmacista che afferma che bisogna mangiare tanto burro per dimagrire.

dissection

Gmd: che, in qualche maniera, si ricollega al discorso sull’ateismo come religione riproposto non troppo tempo fa dal nostro amico, e che al nostro paragone sul fatto che allora, ad esempio, il digiuno è una dieta, puntualmente non abbiamo ricevuto risposta!

gmd85

@dissection

Certo che si ricollega. Se certi soggetti non fossero così ferrati nella non-logica, non staremmo qui a discutere 😉

Gérard

Ma figliolo mio, non sei capace di farti un opinione personale senza andare a leggere su blogs o giornali etc ???
La mia opinione sull’ aborto, la mi sono fatta senza l’ aiuto o il consiglio di qualcuno . Ho frequentato tante donne in vita mia che mi hanno confidato aver abortito , altre che ho conosciuto quando si poneva il problema portar o non portar avanti il foeto .
Non è difficile se lo si vuole perchè sono tante le donne ( insospettabile ) che hanno abortito nella loro vita . Poche in realta, come certi vorebbero far credere quelle che ne escono traumatizzate ( Ho conosciuto soltanto una donna – un amica di lunga data ) che mi ha detto di essersene pentita piu tardi ( fra l’ altro quest’ amica non era per niente credente…) .

VHEMT

Certo, quel sito cattolicista, “bastabugie” è veramente una cosa “abominevole”!! Prende notiziole qua e là, testimonianze di singoli illustri sconoscuti e ne fa trarre le conseguenze che più convengono alla CCAR.
“Basta bugie” altrui, perchè c’è posto solo per le nostre”.
I giornalisti cattolici come gli storici cattolici (non tutti, ma la maggior parte) non cercano la verità, per questo riportano i fatti “a pezzi” e solo le testimonianze che più gli fanno comodo, per raggiungere il loro vero scopo: dare ragione alla chiesa! Non sono e non vogliono essere dei giudici imparziali, ma sempre e solo degli avvocati difensori.
Perchè, in un paese, dove la chiesa di Roma riesce a bloccare per anni e anni l’emanazione di leggi sgradite, riesce a rendere in gran parte inoperativa una legge approvata da un referendum, si riesce a spingere i governi italici a fare tutti i ricorsi possibili contro i provvedimenti delle autorità europee sgraditi alla medesima chiesa, in un paese come questo, ripeto, dire che la cultura dominante è anticattolica, è veramente un’enormità!!! Ci vuole davvero una gran bella faccia tosta!
Come ho letto, tanto tempo fa, in un post di questo sito (almeno credo), quando si vede fin dove arriva l’integralismo e la faziosità di certi cattolici, se ne conclude, che essi, hanno “cassato” dal vangelo, il passo di Matteo 10, dove è detto ai seguaci di Cristo: “se qualcuno non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri calzari”.
Hanno cassato quel passo e l’hanno sostituito con il seguente: “se qualcuno non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, ricorrete ad ogni sorta di strategia, onde fare in modo che i pubblici poteri, costringano coloro che non vi hanno ascoltato a comportarsi “come” se vi avessero ascoltato, a prescindere dalle loro intime convinzioni”.
L’atteggiamento cattolico sull’aborto è proprio la prova provata di tale linea di condotta.

dissection

Ciao Vhemt, bentornato, ma per favore non scrivere più prova provata, fa tanto creazionista & gombloddistah…

VHEMT

In quanto poi all’articolo di Repubblica che riporta l’opinione di Veronesi e ricorda la pronuncia (contro l’uso spregiudicato dell’obiezione di coscienza) del Consiglio d’Europa, vi invito ad andare a vedere certi articoli sul sito dei cattolici razionalisti, in cui Veronesi viene non solo attaccato per le sue opinioni, ma anche personalmente.
E questa è una tattica generale di quel sito: non riconoscere mai nessun merito a chi si mostri avverso alla chiesa, ma criticarlo, sminuirlo, demolirlo anche sul piano personale: basta vedere come hanno bistrattato il filosofo Galimberti. Raccolgono ogni voce critica, financo trattarsi di gossip!
Non si fermano davanti a nulla per raggiungere il loro scopo (d’altronde è logico che facciano così: devono “restaurare omnia in Christo”!).
Per quel che riguarda il Consiglio d’Europa, invece, dicono chiaramente che è un organo che non conta nulla. Chissa se avrebbero detto lo stesso, se quel Consiglio avesse detto qualcosa a loro favore……………..?!

Federix

“fu proprio Lorenzin a strumentalizzare la maternità surrogata (…) adducendo proprio allo svilimento delle dignità delle donne e alla pratica abominevole.”
Ammesso e non concesso il giudizio di svilimento e di abominio, non è MOLTO più svilente ed abominevole (oltre che estrememente più diffusa) la PROSTITUZIONE, che non viene minimamente contrastata ma, al massimo e solo talvolta, nascosta?

dissection

Federix
Il mio sospetto, probabilmente destinato a rimanere tale solo & esclusivamente da un punto di vista logico, ma confermato da tantissima vulgata, anche se ciò potrebbe non significare nulla, è che la prostituzione torna utile a chi di facciata la condanna ma che in realtà ne fa giocoforza ampio uso, causa mancanza forzata di compagnia dell’altro (o dello stesso) sesso in “virtù” di assurdi voti & promesse che quasi regolarmente non vengono mantenuti/e; viceversa, eterologa & surrogacy, oltre a non rispondere ai cosiddetti standard cosiddetti “morali”(lol) delle persone di cui sopra, non contribuiscono nemmeno economicamente ai loro fini & scopi, se non molto marginalmente, senza contare che qualora ciò avvenisse, sarebbe in netta & lampante contraddizione con gli standard, sempre di cui sopra. Ne convieni?

Giorgio Pozzo

Art. 8

[…] Nei primi novanta giorni l’interruzione della gravidanza può essere praticata anche presso case di cura autorizzate dalla regione, fornite di requisiti igienico-sanitari e di adeguati servizi ostetricoginecologici. […]

Art. 9

[…] Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale […]

Come si vede chiaramente, il problema primario non è l’esistenza di obiettori, ma l’immobilismo e la mancata applicazione della legge: gli enti ospedalieri sono obbligati per legge a fornire assistenza, servizi completi, ed espletamento delle procedure.
Tutto quanto nonostante la presenza di obiettori: il principio è quindi, anzi sarebbe, equo in quanto riconoscerebbe sia il diritto ad avvalersi della IVG, sia il diritto ad essere obiettore.

Peccato però che esista un comma, proprio nel seguito dell’Art. 8, che recita:

[…] Il Ministro della sanità con suo decreto limiterà la facoltà delle case di cura autorizzate, a praticare gli interventi di interruzione della gravidanza […]

e che di fatto limita fortemente le possibilità di assistenza alle donne, fornendo al ministro stesso un potere che non dovrebbe avere, in quanto gli effetti sono proprio discriminatori verso i non obiettori. Presumo, dalla puzza, che questo comma sia stato voluto dai fondamentalisti oscurantisti. Ciò spiega in modo fin troppo evidente il comportamento del ministro, e contemporaneamente dimostra come la legge sarebbe da modificare.
Mi diceva Silvio Viale che in Paesi più liberali, come l’Olanda (per esempio, se ricordo bene), ci sono anche più obiettori che in Italia, ma le procedure IVG sono sempre assicurate.

RobertoV

Sempre nella relazione del ministero sulla sanità si legge che il 93.5 % degli aborti avviene in strutture pubbliche, mentre solo il 6.5 % in strutture convenzionate. Vista l’importanza del settore convenzionato in Italia, soprattutto in certe zone, significa inevitabilmente creare dei problemi nell’assicurare un diritto di legge.

mafalda

La Lorenzin è chiaramente ostaggio del Vaticano, questa è l’unica scusante per una donna che offende le altre donne; è una povera schiava, un po’ come le musulmane orgogliose della propria religione che le costringe a portare il velo. Anche in questi giorni, del resto, il gesuita ha ribadito che bisognerebbe figliare di più, mentre se fosse sano di mente investirebbe i suoi denari in contraccettivi da spedire in Africa e in Asia, oltre che in legioni di medici abortisti da mettere a disposizione delle donne velate sempre incinte.

Aristarco

A me un ministro non laureato non mi dispiace necessariamente.
Sono le decisioni, gli atti concreti, le prese di posizione che caratterizzano l’operato del ministro e per il quale va giudicato.
E il giudizio sugli ultimi due ministri – Balduzzi e Lorenzin – è assolutamente negativo, con il ministro laureato che è peggiore di quello non laureato (a sostegno di ciò si ricordi il famigerato decreto ministeriale Balduzzi [“Decreto Balduzzi/Severino” 25/03/2013 n. 24] emesso in chiaro supporto all’accesso al cosiddetto “Metodo Stamina”).

Diocleziano

Dipende. Ci sono praticoni non laureati che ci capiscono più di laureati blasonati.

Però un ministro che non ha esperienza della materia che gli è affidata è garanzia di incompetenza. Sorge spontanea la domanda: ma se questa non ci capisce un tubo, chi le prende le decisioni? Il comitato politico del suo partito? Le solite lobby?

Mi fa tristezza pensare che le decisioni prese da altri poi, necessariamente, debbano essere spiegate alla ministra perché la illustri in una conferenza stampa, come se sapesse di cosa parla, come se la decisione fosse sua e consapevole.

Le cifre degli sprechi e oltre due milioni di cittadini costretti a pagare mazzette per entrare in lista mi pare che parlino chiaro sullo stato della sanità. Certo non è solo colpa della Lorenzin, ma gente così non aiuta.

RobertoV

In altre nazioni più evolute dell’Italia il numero dei parlamentari laureati è decisamente maggiore ed è maggiore il numero di laureati in materie tecnico-scientifiche, mentre da noi circa la metà dei laureati parlamentari lo è in legge o scienze politiche.
In altre nazioni il ministro deve essere un esperto del settore e lavora da politico in quel settore o similari mentre in Italia un parlamentare può fare di tutto.
Con che criterio può scegliersi i consulenti se non ci capisce niente o ha bisogno di anni per entrare nell’argomento (sempre che ne abbia voglia o non lo veda come limitante per il dopo)? Che competenze ha la Lorenzin per il settore, direi piuttosto delicato?

RobertoV

Qui in Italia la Lorenzin e compari hanno anche preferito ignorare la recente indagine mondiale dell’UNICEF sulla qualità della vita per i bambini, in cui l’Italia era risultata oltre il 30° posto in classifica.
Contrari all’aborto per tutelare i bambini e seguire i loro “alti” valori morali, ma disinteressati ai bambini nati oltre alla condizione delle donne? Proprio un “belpaese”.

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