Una nuova recensione è stata pubblicata nella sezione Libri del sito UAAR.
Il volume è Dio odia le donne di Giuliana Sgrena (Il Saggiatore, 2016)
Recensione a cura di Raffaele Carcano e Adele Orioli.
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Il volume è Dio odia le donne di Giuliana Sgrena (Il Saggiatore, 2016)
Recensione a cura di Raffaele Carcano e Adele Orioli.
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Dio odia le donne ?
Vero, basta leggere un qualsiasi libro sacro per farsi venire il dubbio, ma se se ne vuole la certezza basta affidarsi ai padri della chiesa per capire che razza inferiore e demoniaca sia quella femminile.
Non ricordo chi, ma se non sbaglio vi fu qualche “sapiente” che sentenziò che vista la grave colpa di cui si era macchiato il genere femminile, di aver Eva trascinato Adamo sulla via del peccato, le donne erano giustamente a stento sopportate di esistere.
Quello che si può comunque sostenere che Eva era intraprendente e curiosa al contrario di Adamo che se ne stava tranquillo. Aggiungerei generosa,, non solo per la mela, ma perché, stando al racconto, gli ha permesso di distinguere tra il bene e il male. Che non sarà quello che diceva dio, ma che comunque esiste.
Per cui affermerei che dio e cattivo con l umanità e non solo con le donne.
Non ho letto il libro, ma comprendo dalla scheda che si parla solo di religioni monoteiste. E mia convinzione che qualsiasi setta danneggi l umano. Se poi diventa, come da noi il cattolicesimo, branca della politica…
Nell ebraismo che conosco si contestualizza, nessuno approva che si soffra per partorire. Pur avendo un certo fanatismo sull integrità del corpo il rabbinato fu tra i primi, tra le religioni, ad approvare i trapianti.
La cosa non deve stupire, visto l’ambiente di provenienza e l’epoca in cui sono stati scritti i vari testi sacri. E l’inevitabile tendenza delle religioni a “conservare poi le tradizioni”. D’altronde se le religioni sono strumento di potere non possono che cercare di conservare quelle strutture della società.
In questo periodo dato l’avvicinarsi dei 500 anni dalla Riforma Protestante ne stanno parlando parecchio ed i protestanti, almeno europei, che basano il loro credo più direttamente sui testi sacri passano per essere più aperti e tolleranti, visto che vi sono anche donne vescovo e donne a capo di alcune chiese protestanti. In realtà anche i loro fondatori, tranne qualche caso, non erano per niente più aperti della chiesa cattolica sulle donne, ma semplicemente per struttura queste confessioni più adatte della chiesa cattolica a recepire i cambiamenti della società nel tempo. Ed infatti solo dopo che la società è diventata più laica e secolarizzata anche loro hanno aperto alle donne, cioè hanno sempre seguito gli altri cercando nuove interpretazioni creative (alias teologiche) delle sacre scritture per aggiornarne i contenuti.
Roberto V.
Ho risposto sopra
Dedicato a chi continua a sostenere che Dio odia le donne:
IX Comandamento: “non desiderare la donna d’altri.”
X Comandamento: “non desiderare la roba d’altri.”
Come si vede la donna è ben distinta dalla ‘roba’, cioè – in netto anticipo sulle femministe – già allora la donna non era considerata ‘una cosa’. Cosa si vuole di più?
Ti “prego”, Bruno, il maschilismo religioso è un problema serio e qualche valchiria della continenza dell’ironia potrebbe prendersela a male.
Gualerzi sa farlo, la differenza e nel manico
Però dio parla solo agli uomini, non con le “femmine”. Non le ritiene in grado di capire? Oppure esclude che abbiano una volontà propria?
Non ha fatto un comandamento per le donne “non desiderare l’uomo d’altri”.
D’altronde GP II non ha affermato che dio gli ha detto di no alle donne sacerdote …?
Ai tempi del catechismo criticai molto questo comandamento proprio con le ragioni di qua sopra. Dissi alla catechista che doveva emendare quel comandamento proprio per rispetto della sua persona e di tutte quante, “chiamare il papa” e farglielo cambiare. È grazie a questo comandamento che cominciò a sembrarmi crepato tutto l’impianto.
@ RobertoV
Viste le tue precisazioni (che ovviamente condivido), mi è venuto un dubbio: non vorrei che il mio commento fosse stato equivocato. Naturalmente voleva essere ironico (La donna va distinta dalla ‘roba’… ma l’importante – per il divino legislatore – è che resti comunque proprietà dell’uomo).
Gualerzi
Volevo solo chiarire affinchè il tuo intervento non venisse utilizzato da qualche tifoso del cattolicesimo per costruirvi sopra meriti per il cattolicesimo come promotore di uguaglianza. D’altronde vi sono state diverse discussioni in passato a riguardo sulla pretesa “grande” considerazione della donna nel cattolicesimo.
@ Roberto V
Infatti volevo ironizzare sul ricorrente tentativo della chiesa di servirsi – per ‘recuperare’ la donna – di una distinzione che in realtà relega ancor più il ruolo della donna a quello di proprietà privata, proprio trattandola comunque in analogia con la ‘roba’. Magari roba di maggior pregio… ma pur sempre roba.
PS. Non conosco il Corano… ma questo modo di intendere il ruolo della donna mi sembra illustrare puntualmente ciò che si può verificare attualmente in tanti aspetti della pratica islamica, la comune origine.
Certo – come richiami sopra – c’è stata poi la necessità della chiesa (per questo come praticamente per tutti gli altri ‘comandamenti’) di adeguarsi ai tempi, di contestualizzarli, di – come dici – interpretarli ‘creativamente’ (cosa, per quanto ne so, molto più difficile per il Corano)… ma è innegabile che il Dio ebraico-cristiano e Allah erano ferocemente misogini.
Gualerzi
Mai mettere limiti alla creatività dei teologi.
Ho già visto affermare che Maometto aveva una grande considerazione delle donne. Sono sempre gli altri ad interpretare male le sue parole ….
Alla collana di libri intitolati a coloro che odiano le donne manca ora un “Donne che odiano le donne”: quello lo comprerei volentieri.
Esiste, Maiolo per Mondadori. Parla di come sia difficile per le donne allearsi e raggiungere cosi il potere. Si focalizza sul lavoro. Purtroppo e vero che le donne tendono a litigare, in genere preferendo fare la ola agli uomini, il che e grave per chi lo fa
Mi pareva di ricordarlo. Pensavo però ad un saggio scritto da uno psicologo; diciamo che la Maiolo non mi ha mai ispirato fiducia, comunque lo leggerò.