L’Uaar al Salone Internazionale del Libro con due nuove uscite

La casa editrice Nessun Dogma, il progetto editoriale avviato dall’Uaar nel 2012, sarà presente al Salone internazionale del Libro di Torino per tutta la durata dell’evento, dal 12 al 16 maggio prossimi (presso il padiglione 2 stand L165), grazie anche all’impegno di socie e soci del circolo Uaar locale.

Due sono le nuove uscite che Nessun Dogma presenterà in questa occasione

  • Il multiculturalismo e i suoi critici in cui il filosofo britannico di origine indiana Kenan Malik — già autore del libro From Fatwa to Jihad sul caso Salman Rushdie (2010) — si interroga se è possibile, o opportuno, provare a costruire un legame sociale coeso sulla base di valori comuni e scava nell’ansia crescente intorno alla presenza dell’Altro nei nostri confini. L’autore analizza le radici politiche e le conseguenze sociali del multiculturalismo, dando ampi spunti di riflessione su un tema che in Italia non ha ancora avuto lo spazio che merita.
  • Le scelte di vita di chi pensa di averne una sola, di Raffaele Carcano. L’ex segretario dell’Uaar, partendo dal presupposto che dove si è liberi dai dogmi si manifestano immediatamente innumerevoli possibilità, dà la misura di un pluralismo incomparabilmente più ampio di quello di qualsiasi religione, al punto da dire che esistono «forse tanti ateismi e agnosticismi quanti sono gli atei e gli agnostici». Seguendo passo passo i non credenti nelle diverse tappe della loro vita, Carcano tratteggia anche un quadro dell’assenza di laicità in Italia mostrando come quell’assenza abbia pesanti conseguenze sulla vita di ogni giorno di tutti i cittadini e, in particolare, sui cittadini che non sentono alcun bisogno di Dio.

Due sono gli eventi organizzati dal circolo Uaar di Torino in occasione del Salone Off che ha luogo in concomitanza del Salone del Libro: il 13 maggio alle ore 17, presso “Vinolento” (via Corte d’Appello 13), verrà presentato il libro di Paul Cliteur, La visione laica del mondo; il 14 maggio alle ore 17, presso il Container Concept Store, sarà presentato Il multiculturalismo e i suoi critici di Kenan Malik.

Il premio

Nel marzo scorso il progetto Nessun Dogma è stato insignito dalla Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali del Ministero dei beni culturali del Premio speciale per la traduzione «per l’alto livello qualitativo delle traduzioni, all’insegna della diffusione in Italia della cultura laica».

Il catalogo

Il catalogo di Nessun Dogma — che affianca la traduzione di classici inediti in Italia a opere che affrontano tematiche scottanti con un impertinente approccio laico-razionalista — comprende 23 pubblicazioni. Tra le più recenti segnaliamo: Perché crediamo in Dio (o meglio, negli dèi) di J. Anderson Thomson (insieme a Clare Aukofer); Dio probabilmente non esiste. Un libro sul non credere negli dèi (con illustrazioni di Vanja Schelin) dello svedese Patrik Lindenfors; Crescere figli senza dogmi. La guida di una mamma agnostica di Deborah Mitchell; Homo credens. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili di Michael Shermer; 50 motivi per cui si crede in Dio, 50 ragioni per dubitarne di Guy P. Harrison; Ateismo ragionevole di Scott F. Aikin e Robert B. Talisse; Racconti di scienza. Bugie, bufale e truffe di Darryl Cunningham; Credere alle cazzate. Come non farsi risucchiare in un Buco nero intellettuale di Stephen Law; Libro illustrato di argomentazioni errate di Ali Almossawi.

Comunicato stampa Uaar

18 commenti

ΔΙΩRAMA

Possiamo gentilmente avere i nomi dei traduttori per cui Nessun Dogma si è meritato il premio? È stato chiesto già qualche articolo fa.

Francesco s.

Dopo l’11 settembre non è semplicemente aumentata la diffidenza verso il multiculturalismo, ma si è assistita ad una vera demonizzazione dello straniero. Anche se andrebbe rivalutato pure il modello assimilazionista francese dopo gli attentati, non mi pare neanche quello funzioni. Secondo me il vero multiculturalismo è quello che sono riusciti a portar avanti gli ebrei nella diaspora, hanno sempre mantenuto la loro cultura ma hanno saputo integrarla nel contesto in cui si trovavano.

Diocleziano

In effetti è un multiculturalismo all’incontrario: per loro funziona perché sono praticamente gli unici a praticarlo. Se lo facessero tutti avremmo una miriade di gruppuscoli etnici sparsi per ogni dove ma che manterrebbero i fondamenti della propria origine.

Mi ricorda certi emigrati siciliani che, dopo mezzo secolo in America, parlavano ancora solo il loro dialetto.

Considerando anche che gli ebrei hanno una storia millenaria di emigrazione, e l’amalgama è stata lenta e dolorosa (ghetti); mentre oggi si vorrebbe che il miscuglio avvenga istantaneamente e soprattutto gioiosamente per gli ospitanti.

Tiziana

Francesco s.

Intendi integrazione senza assimilazione.
Da romana, dove come saprai esiste la comunità più antica, ci si integra ma inghiottendo .

Tiziana

Diocleziano
Gli ebrei sono un popolo che ha anche una religione.
Anche

Francesco s.

Diocleziano
Negli Usa sostanzialmente avviene questo miscuglio di etnie, ci sono i latinos, i neri e i caucasici più una miriade di altre etnie minori, son tutti statunitensi ma ognuno ha una propria cultura, sono integrati ma non assimilati.

Sumadarto Sono

@Francesco_s:
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Il discorso e` che c`e` una coppia di forze che agisce.
U01) La nuova madre patria che idealmente (ripeto idealmente…se iniziamo a parlare di gringos maldidos y puerco imperialista nonl a finiamo piu`) accoglie tutti i disperati, offre pari opportunita` per tutti, e` una nazione basata sul federalismo e dove lo nazione e il suo apparato statale hanno il suo perche`.
U02) Chi arriva negli USA pieno di speranza e vuole far parte di questo “grande paese”.
Ricordo una Luttwakk disse: “I nostri immigrati si chiamano Jose` Martinez e vogliono essere poi chiamati Joe Martin”.
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Invece in questa unione eurabiOTA le coppie di forza che agiscono sembrano essere queste:
E01) La UE che non ha spiriti ideali ma solo buro_demo_cratigrafici.
Servono milioni di migranti senza un Se e senza un MA e senza un futuro.
Servono perche` servono quando diventeranno grandi faranno tutti quei lavori che nessuno vuole piu` fare e noi eurobei saremo tutti belli vecchiaCCi e potremmo godere di super_pensioni grazie ai migranti multietnici.
E02) I migranti (ESCLUDENDO I VERI PROFUGHI) che non gliene importa nulla di integrarsi, di accettare la loro nuova patria (senza rinnegare le proprie origini), ma di vivere tra di loro, riprodursi tra di loro, e starsene per conto loro a pregare i loro amici immaginari.
Sono eurobei anche loro quando c`e` da prendere (perche` nei loro paesi non ci sono diritti E chi vuole farli rispettare e` solo un pirla di cui approfittarsi) per lo stato sociale, disoccupazioni, pensioni, salute e case popolari.
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Secondo mio modesto parere per un vero multiculturalismo dovremmo avere una situazione come gli USA.
Oppure meglio ancora seguendo il moto dell`accademia delle scienze vulcaniane:
* * * INFINITE COMBINAZIONI IN INFINTE DIVERSITA` * * *
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Vediamo poi se la rivoluzione ObamaCare la manterranno i prossimi presidenti.
Giusto per gradire ho discusso di recente con un comunistoide…ancora convinto che in USA se ti rompi una gamba e se non hai la carta di credito rimani zoppo a vita.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che augura a tutti lunga vita e prosperita`)

Tiziana

Francesco s.

Anche in Canada. Ho visto che Trudeau ha ricordato con sensibilità yom a shoah ieri, mentre ormai i vari leader ricordano il 27 gennaio o le feste religiose per auguri. Un senso molto diverso, la rivolta del ghetto di Varsavia gli ebrei la ricordano indipendentemente dalla religiosità

RobertoV

Gli ebrei erano pochi rispetto al resto della popolazione ed hanno una lunga storia di ghettizzazione. Solo dopo la rimozione dei ghetti è stata avviata l’integrazione, ma come dice lo storico e rabbino Dan Cohn Scherbock, dove la presenza degli ebrei era maggiore vi erano maggiori problemi da parte della popolazione locale, con forte antisemitismo. Solo dopo la tragedia dell’olocausto vi è stata un’effettiva integrazione, anche perchè si erano ridotti pesantemente ed una parte è emigrata verso Israele. Eppure l’antisemitismo non è morto.
Però gli ebrei sono bianchi, quindi difficili da distinguere, molti con elevato livello culturale ed economico, meno diversi culturalmente e certamente con una mentalità più aperta verso le novità, quindi più facili da integrare.
Oggi i numeri sono decisamente più elevati e le differenze culturali maggiori ed i tempi più stretti. Abbiamo già avuto problemi con le prime ondate di immigrati provenienti dall’est Europa coi quali le differenze culturali sono minori.
Il multiculturalismo e l’assimilazione possono funzionare se vi sono delle basi comuni, l’integrazione è lenta, i numeri sono ridotti e l’economia funziona. Purtroppo non è questa la situazione attuale.
E non funzionerà mai se si commette l’errore di mettere gli immigrati tutti in dei quartieri che diventano poi non controllabili dallo stato, ma da altri.

Francesco s.

Finché vivremo sullo stesso pianeta e finché risulterà che 1% della popolazione mondiale possiede il 50% della ricchezza mondiale, le migrazioni non si fermeranno, guerre o meno, queste ultime accelerano solo il fenomeno.

E non funzionerà mai se si commette l’errore di mettere gli immigrati tutti in dei quartieri che diventano poi non controllabili dallo stato, ma da altri.

Su questo concordo.

Sumadarto Sono

@RobertoV:
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Le migrazioni sui barconi causate dalla poverta` ma siamo proprio sicuri ?
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Giusto due punti su cui riflettere:
P01) Nel novanta_per_cento dei casi ci si appoggia a scafisti ed altre associazioni mafiose pagando 5000 EUR e dintorni.
Una cifra del genere in un paese di Africa Subsahariana equivale ad un nostro potere di acqusito di almeno (e sto basso) 50000 EUR.
Sono tutti ma proprio tutti “indebitati” per scappare dalle guerre, dalla miseria e dalla fame ?
P02) Se sommiamo gli abitanti dell`Africa (1 MLD) con un altro 1 MLD da paesi “poveri” dell`Asia (Bangladesh, Pakistan, Indica, ecc. ecc.) otteniamo 2 MLD.
I profughi nel 2015 arrivati in Europa vogliamo dire (esagerando) che sono stati 2 MLN ?
Ed inoltre quasi tutti suono uomini e gruppi di famiglie se ne vedono ben pochi.
Se ci fosse una vera miseria si muoverebbe per scappare almeno il 10% (200 MLN) di tale popolazione e non lo 0,1% o dico male ?
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che sui fatti e sui problemi cerca di avere una posizione oggettiva e non da “popolano italiota”)

Sumadarto Sono

@Francesco_S.
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Su questo sono d`accordo.
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Ma cosa intendi per ricchezza… le materie prime ?
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Il petrolio vale se lo sai trasformare altrimenti e` un liquame nero buono al massimo per fare le lampade e gli imam barbuti possono studiare il corano anche dopo il tramonto.
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ED invece degli sprechi e delle ricchezze accumulate dai barbitti e barbuti dell`arabia saudita e dintorni vogliamo parlare anche di quello ?
Tutti i soldi che hanno preso dal brutto e cattivo occidente avrebbero potuto loro fare un “piano Marshall” per almeno 500milioni di persone.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che detesta TUTTI i profeti con la barba)

Diocleziano

Mago

«…Le migrazioni sui barconi causate dalla povertà, siamo proprio sicuri?…»

Vorrai mica insinuare che siano tutti galeotti buttati fuori dalle loro galere, eh?

Sumadarto Sono

@Diocleziano:
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Non ho detto questo.
Poi che tra quelli che fuggono ci siano dei criminali non mi sembra di dire nulla di scontato.
Del resto ormai non fa piu` notizia il clandestino che delinque, viene puntualmente rilasciato dopo N condanne ed altrettanti N fogli di espulsione.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che detesta TUTTI i profeti con la barba)
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P.S.: ED ora via con i commenti a dire che sono razzista e nemico della societa` metiCCia, multietnica, multiculturale dove vivremo tutti in pace ed in armonia perche` i migranti faranno TUTTI quei lavori che nessuno vuole piu` fare.

Diocleziano

Mago, lo so che tu non l’avresti detto (perché sei troppo buono!) ed è per questo che l’ho detto io… 🙂

gmd85

@Francesco s

Concordo sulle politiche di assimilazione non azzeccate. Il problema con il fenomeno migratorio attuale è che i soggetti interessati non sono tanto propensi ad attuare un adattamento al contesto odierno.

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