Alunna esclusa dalla gita: inclusione non è allargamento di contenuti confessionali

“Senza entrare nel merito della vicenda, che conosciamo solo attraverso i media, vogliamo rimarcare come il problema abbia dimensioni ben maggiori di quelle legate a questo caso specifico (un’uscita didattica a contenuto confessionale), perché le discriminazioni nei confronti dei non avvalentesi dell’Insegnamento di religione cattolica (Irc) sono quotidiane e diffusissime”. Adele Orioli, portavoce e responsabile iniziative legali dell’Uaar, commenta così la notizia dell’alunna di prima media dell’istituto comprensivo Fabrizio De André a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano, esclusa dalla gita scolastica di fine anno perché non ha frequentato l’ora di religione.

“Dalla mancanza di insegnamenti alternativi al fatto che l’Irc conferisca crediti alla maturità — spiega Orioli — tutto porta nei fatti a trasformare una materia, secondo Concordato, puramente facoltativa in una di fatto obbligatoria (pagata dai contribuenti ma con insegnanti scelti dai vescovi)”.

“Per tutti questi problemi — prosegue Orioli — l’Uaar, da sempre impegnata per la laicità della scuola, ha dato vita allo sportello S.O.S. Laicità: un servizio confidenziale e gratuito messo a disposizione dei cittadini vittime o testimoni di prevaricazioni religiose o di violazioni della laicità dello Stato e, come in questo caso, della scuola”.

Ma in questo caso c’è anche un altro aspetto da considerare. “La gita in questione, una visita al Villaggio e Museo africano di Bergamo per approfondire vita e abitudini dei missionari cattolici in Kenia, a quanto ci risulta — spiega Orioli — è stata organizzata dall’insegnante di religione a conclusione di un percorso durato tutto l’anno. E l’inclusione — quella vera — non si realizza certo con l’allargamento a tutti di eventi a contenuto confessionale, per quanto appetibili possano sembrare rispetto al (discriminatorio) rimanere in classe. Piuttosto, l’episodio rappresenta l’ennesima buona occasione per chiedersi quanto sia congrua o necessaria la presenza dell’Irc all’interno della scuola di uno Stato che si definisce laico”.

Comunicato stampa Uaar

109 commenti

Tiziana

Direi che è il momento di non parlare più per l ora alternativa alla facoltativa per concentrarsi esclusivamente per l eliminazione dell insegnamento .
Noto anche che questa gita allarga le maglie del programma dell IRC

Murdega

…è il momento di non parlare più per l ‘ora alternativa alla facoltativa per concentrarsi esclusivamente per l ‘eliminazione dell insegnamento .
Concordo.

RobertoV

Infatti la gita non copre solo l’ora di religione, ma tutta la mattinata, cioè una materia facoltativa danneggia le ore curriculari. Andava fatta al di fuori dell’orario scolastico.
Perchè ovviamente con uno studente solo non è certo possibile fare lezione e, quindi, viene danneggiato il suo diritto allo studio. Ma non sarebbe stato neanche corretto parteciparvi. Se nell’ora alternativa avessero organizzato una gita non sarebbe stato giusto pretendere che vi potessero partecipare anche quelli che fanno religione
Si fanno diverse attività curriculari al di fuori dell’orario scolastico, non vedo perchè una materia facoltativa come l’ora di religione debba fare attività extra durante l’orario scolastico. Un motivo in più per eliminarla.

Shiva101

E come si fa ad eliminare l’IRC? si deve modificare il concordato..
E come si fa a modificarlo? Tramite un intervento politico…

quindi l’UAAR deve scendere in campo… o no?

dissection

@Shiva 101: no, l’Uaar non può scendere fisicamente in campo. Bisognerebbe organizzare uno squadrone di militari specializzati, fare un c..o così ai pagliacci blu-arancioni e CONQUISTARE il vatic.ano, riprendendoci così i nostri soldi e la nostra libertà.
Io questa cosa non so farla, non ne ho i mezzi. Cosa facciamo; anche a voler prescindere dalle inevitabili ripercussioni nello scenario internazionale, di cui a me interessa poco ma io da solo ovviamente non faccio testo? (Io, in questa sede, significa un qualsiasi cittadino ateo che vorrebbe fare qualcosa contro il concordato ma non può)

RobertoV

Pozzo
Con uno studente solo non puoi spiegare nuove cose, sarebbe un danno per gli altri.
Anche interrogare se l’alunna è già stata interrogata e comunque mancano testimoni ed altri potrebbero contestare.
Se non ricordo male nell’ora alternativa non puoi per legge svolgere anche ripasso delle altre materie, perchè saresti avvantaggiato e la mattinata si configura come alternativa.

Giorgio Pozzo

Con uno studente solo non puoi spiegare nuove cose, sarebbe un danno per gli altri

Fortemente opinabile:
se tutti meno uno fossero assenti, allora rallentare il programma danneggerebbe quell’uno solo che non è la causa del rallentamento.
Il fatto che quell’unico studente non segua la materia facoltativa non deve danneggiarlo. Quelli invece assenti in una materia obbligatoria a causa di una materia facoltativa, dovrebbero pagarne le conseguenze loro, e non quelli senza mancanze.
Se io insegnassi una materia obbligatoria (cosa che avevo fatto, e non farò mai più, tra l’altro), sospenderei le spiegazioni se e solo se la classe fosse vuota. Se tutti marinassero tranne uno, farei lezione con quell’uno.

RobertoV

Pozzo
Comprendo la tua posizione, ma dubito della sua applicabilità. Tieni conto che dato che ogni prof non può accompagnare più di 15 studenti, diversi professori dovranno essere accompagnatori alla gita e, quindi, ci saranno delle ore buche per gli studenti rimasti, soprattutto perchè più classi sono in gita contemporaneamente. E’ quello che succede regolarmente quando altre classi sono in gita, ma qui lo sono per una materia facoltativa!

Francesco s.

Giorgio e poi ti chiamerebbe il preside o il consiglio di classe per cazziarti, non stai all’Università, sei in una scuola dell’obbligo, l’obiettivo non è finire subito il programma ma trasmetterne i contenuti alla maggior parte della classe.

Sandra

Dando un’occhiata alle attività proposte da questo museo africano, non sembra nemmeno che la religione cattolica sia il tema principale. Certo il ricavato va alle missioni cattoliche.
museoafricano.it/wp-content/uploads/PROSPETTO-COMPLETO-per-Scuola-secondaria-1-PDF.pdf

Strano che a livello di consiglio di classe nessuno lo abbia fatto presente, si poteva trovare un modo per proporre la gita a tutti.

Sandra

Dal sito del museo, a “Dieci motivi per visitarci”:
“Ogni attività è stata pensata per essere vissuta insieme, dal momento che nelle culture africane l’attenzione alla vita di ogni persona è il valore dei valori ed inoltre “io sono perché noi siamo””

Quello che ha capito meno della gita è l’insegnante che l’ha organizzata!

Sandra

… dato che non era la prima volta che si organizzava la gita al museo africano.
Nel settembre 2014 tutte le prime medie ci erano andate, e veniva proposto di istituzionalizzare l’uscita inserendola nell’ordine del giorno del consiglio di istituto di giugno 2014 (immagino per l’anno scolastico successivo che è questo).
Vd. punto 6 di http://lnx.icsdeandre.it/wordpress/files/NS/verbale_25.09.14.pdf

Nel sito del museo il commento dell’insegnante di religione di Peschiera “l’attività è piaciuta. La collega d’arte è rimasta entusiasta”. E quindi, perché non riusciti a integrare un paio di ragazzini visto che si può fare un percorso artistico, separabile da quello religioso??

Tiziana

Ho letto che la mamma si appellava a questo per l inclusione della figlia alla gita. Ma il problema e a monte, la religione se si vuole la insegnano i genitori e basta

Daniele

se l’avessero portata, avreste gridato al tentativo di plagio.
Ma siete proprio ridicoli, vi attaccate a tutto, tranne che alle cose fondamentali della vita.

Tiziana

@daniele

Queste sono le cose fondamentali della vita, come vivere

Tino

@ daniele
Se l’avessero portata non ci sarebbe stato nessun articolo di stampa.

gmd85

Effettivamente, non mi stupirei che se si parlasse di crocifissi questi soggetti se ne uscirebbero dicendo che non per integrare e includere non si deve rimuovere. Ma non mi stupirei neanche questo concetto fosse malleabile.

Frank

Anche io, conoscendo poco la questione, non posso sbilanciarmi ma credo che la responsabilità sia del preside, non puoi autorizzare una gita sapendo in partenza che non interessa a tutta la classe.
Per quanto riguarda il comportamento di certe persone la cosa non mi meraviglia per niente anzi oggi si limitano solo all’emarginazione una volta, all’alunna, le avrebbero dato fuoco. 🙂

paniscus

Oltretutto, ad approvare la programmazione dell’uscita didattica è tutto il consiglio di classe, non è possibile che l’insegnante di religione abbia fatto tutto da solo.

I casi sono due, o quell’uscita aveva obiettivi esplicitamente confessionali (cioè, partecipare a un ritiro spirituale, una messa o un pellegrinaggio), e allora sarebbe stata illegale comunque, ANCHE se tutti gli alunni avessero seguito il corso di religione… oppure aveva obiettivi di conoscenza e cultura generale comprensibili benissimo anche ai non cattolici, e quindi non vedo perchè considerarla rivolta SOLO a chi è iscritto a religione.

Se l’uscita consisteva nella visita a una mostra su geografia, scienze sociali, usi e costumi delle popolazioni africane, e nell’ascolto di testimonianze di persone che hanno operato nel campo degli aiuti umanitari e del volontariato in Africa… dove sta scritto che un ragazzino non cattolico non possa essere in grado di capirla?

Sandra

Peschiera B. è in CielLombardia.
La dirigente fa finta di cadere dai peri e non sapere bene di cosa si tratti, quando risulta invece che la gita al museo africano era stata organizzata all’inizio dell’a.s. 14-15 come progetto di accoglienza per tutte le prime medie.
E fa finta anche di non conoscere la legge, dato che al d.l. 1994/297 art. 311 comma 2, :
“Per dare reale efficacia all’attuazione del diritto di avvalersi o di non avvalersi di insegnamenti religiosi, si provvede a che l’insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie, né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti.”
Hanno fatto bene i genitori a protestare. Si spera che pensino bene a come si declina la religione cattolica quando si parla di inclusione e rispetto, prima di iscrivere i figli a irc.

paniscus

“La dirigente fa finta di cadere dai peri e non sapere bene di cosa si tratti, quando risulta invece che la gita al museo africano era stata organizzata all’inizio dell’a.s. 14-15 come progetto di accoglienza per tutte le prime medie.”
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E quindi perché considerarla una gita “di argomento religioso” o “rivolta solo a quelli che seguono religione”?

Engy

il tono anche minimamente dubbioso di @Sandra, quel “forse” mi preoccupa, lei che sa sempre tutto e che conosce i fatti…
Non hai ancora telefonato alla preside Sandra per sapere se era chiusa tutta la scuola o no?
– Ad ogni buon conto e per quanto mi riguarda, mi pare che ci troviamo di fronte al classico caso dove si pretende l’uovo e anche la gallina.
Senza saperne troppo, secondo voi non ci sarebbe scappata una qualche AVE MARIA o PATER NOSTER??
Ma non ci crede nessuno e mi stupisce che “l’ateo sospettoso” e sempre all’erta che costituisce la categoria di maggioranza qui non ci abbia pensato!!
Cosa sarebbe successo allora? Quale clericalata avremmo dovuto leggere, o se non clericalata, su quale articolo polemico riguardante l’ennesima questionciona fondamentale ci saremmo “accapigliati”?
La verità per me è che i genitori dovrebbero avere un po’ più di carattere e che in particolare i genitori che non fanno frequentare l’ora di religione dovrebbero mettere in conto anche l’eventuale pianto o disagio del loro figlioletto e spiegare loro che certe decisioni, prese in coerenza coi propri principi di genitori nella consapevolezza del proprio dovere di educatori, a volte possono comportare problemi o ostacoli o piccole infelicità. Ma i nostri pargoletti MAI devono soffrire o subire qualche frustrazione!
Ma santi numi, se c’è chi addirittura non mette piede dentro una chiesa, in occasione di un matrimonio ad esempio, per repulsione e timore di contaminazione, non mi sembra difficile – al di là di OGNI LEGGE cara e informatissima @Sandra – riuscire a capire questa (discutibile finchè si vuole) decisione del consiglio di Istituto, non necessariamente ottuso e insensibile, senza precipitarsi immediatamente a distribuire etichette varie (le solite).

Sandra

engy,
i miei figli non hanno fatto religione, e questo ha portato a piccole frustrazioni. L’importante non è evitare le frustrazioni, direi anzi usarle in modo da superarle e capire di più, di se stessi e degli altri. Puoi parlare per esempio cosa NON è il rispetto e l’educazione quando dei compagni di scuola ti dicono cose tipo “ma lo sai che se non fai la comunione vai all’inferno?” o quando l’insegnante di religione regala un cioccolatino prima di natale o pasqua SOLO a quelli che fanno religione: sono piccoli gesti, che possono ferire al momento, ma che davvero raccontano più di tanti libri sull’ipocrisia degli adulti. Questo non esclude la propria delusione di genitore quando la frustrazione deriva dal comportamento di un insegnante.

Non vedo perché dovrei telefonare. Mi sono fatta una mia idea di come potrebbero essere andate le cose: il cdi ha deciso di portare tutte e sette le prime medie in gita in questo museo africano nel settembre 2014, e di ripetere l’esperienza l’anno successivo. Può darsi che qualcuno, tra gli insegnanti o tra i genitori dei 150 alunni coinvolti, abbia fatto notare che il luogo scelto era a impronta cattolica. Quindi la decisione di limitare l’uscita agli alunni di religione nell’a.s. successivo. Dato che si legge che sono 12 le mamme che hanno protestato, e che personalmente dubito molto che si tratti delle mamme di una sola classe, penso che l’uscita fosse per tutte le prime, e questo potrebbe spiegare anche la faccenda della “chiusura”.
La gita di classe è di classe: e la classe comprende tutti gli alunni, per definizione. Questo la dirigente e i docenti lo sanno, quindi sì, è una decisione insensibile e ottusa, oltre che non rispettosa della legge.

Engy

Sandra,
mi racconti aneddoti che raccontano vari tipi di umiliazione che insegnanti vari, non solo di religione, hanno inflitto un po’ a tutti, a partire da noi.
Mi racconti cose note, d’altra parte non capisco, in generale, quella certa “pretesa”, da parte dei genitori, della perfezione, della correttezza, della intelligenza/sensibilità TOTALI da parte della categoria insegnanti; insegnanti (esseri umani) ottimi e pessimi, banale constatazione.
Ma ti ripeto che sono convintissima che una qualche preghierina collettiva insieme ai missionari ci sarebbe scappata e allora – qui dentro perlomeno – sareste stati tutti o quasi presi da un attacco isterico.
Piuttosto si torna sempre lì: l’ora facoltativa di religione andrebbe proprio abolita, perchè così c’è sempre chi la vuole cotta e chi la vuole cruda e gli sterili casini sono sempre dietro l’angolo.

Engy

non c’è legge che tenga di fronte a chi non perde occasione per fare polemiche Sandra: vorrei vedere te al posto di questi insegnanti e ti ripeto, qualche PREGHIERA c’è scappata di sicuro, mi ci gioco non so cosa. E allora cosa avresti detto? Ti saresti preoccupata di più della piccola frustrazione o dell’indottrinamento?

Frank

Engy, se c’è una persona che si lamenta sempre, indipendentemente da ciò che fanno o dicono delle persone quando non le sono simpatiche quella sei tu, lo hai dimostrato con la tua partecipazione in questo blog con i tuoi sproloqui nei nostri confronti, quindi evita di scaraventare sugli altri i tuoi difetti ed in ogni caso:

http://www.keepcalmstudio.com/_gallery/300/1D55LR6.png

Frank

“Ma ti ripeto che sono convintissima che una qualche preghierina collettiva insieme ai missionari ci sarebbe scappata e allora – qui dentro perlomeno – sareste stati tutti o quasi presi da un attacco isterico.”

Rispondevo a questa tua strabiliante affermazione.

gmd85

@E.n.g.y

Se ad essere esclusi fossero stati bimbi di famiglie credenti e osservanti avresti parlato lo stesso di frustrazioni da accettare?

Diocleziano

Engy, il dubbio che mi rode è sapere se la gita fosse a pagamento, nel qual caso potrei dare fondo alle mie peggiori inclinazioni e sanguinose insinuazioni. 🙂
Beh, una te la regalo lo stesso: immagino il loro rammarico di aver perso l’importo dell’ingresso della bambina atea: ma vuoi mettere con il piacere di averla avvilita? Non ha prezzo! 😈

Sandra

engy,
la mia “pretesa” è la professionalità, in questo caso semplicemente il rispetto del piano formativo della scuola scritto dagli stessi insegnanti dell’istituto!

“Ma ti ripeto che sono convintissima che una qualche preghierina collettiva insieme ai missionari ci sarebbe scappata e allora – qui dentro perlomeno – sareste stati tutti o quasi presi da un attacco isterico.”
Il commento della docente di religione che si legge sul sito era “la collega di arte è rimasta entusiasta”: non so se si riferisce alla gita di sett. 2014 o a questa, comunque resta che c’era altro a parte la religione, e che volendo si poteva integrare anche chi religione non ha fatto: costava davvero poco dare la possibilità di scegliere. Nel sito della scuola è data la possibilità di esonero (è chiamato così) sia per religione che per materia alternativa: non so se la ragazzina seguisse alternativa o meno, in ogni caso non sembra di grande difficoltà includerla, premettendo la finalità originale, e la possibilità di ritagliare un percorso “alternativo”, secondo quello che il pof della scuola si impegna a fare.

“Piuttosto si torna sempre lì: l’ora facoltativa di religione andrebbe proprio abolita, perchè così c’è sempre chi la vuole cotta e chi la vuole cruda e gli sterili casini sono sempre dietro l’angolo.”
Magari. Ma non si farà, ti immagini la levata di scudi solo per il fatto di lasciare a casa tutti gli insegnanti assunti finora, a tempo indeterminato?

Sandra

Diocleziano,
ma certo che è a pagamento, tra 11 e 13 euro a ragazzino, e il ricavato viene devoluto alle missioni dei passionisti in Kenya e tanzania.

Engy

Sandra, non so se non toglieranno l’ ora di religione nelle scuole pubbliche. Al monento le cose stanno cosi e tiripeto, anche dopo aver letto il tuo ultimo commento, non si puo’ volere uovo e gallina sempre, e il percoso alternativo non mi pare poi cosi facile da organizzare, oltretutto col fiato sul collo dei genitori che, in buona pRte, sembrano non aspettare altro che un motivo per sollevare casino.

Engy

Diocleziano,
non so se sia stata a pagamento, nè d’altra parte ho ricordi di gite completamente agggratis … 😆 … forse intendevi altro? Certo, sei proprio teribbbile! 🙂
p.s. mi hanno appena regalato un nuovo cellulare (smartfon, è corretto Roberto V? 😉 ) ma non ho ancora imparato a fare le facce da postare su un blog. Ah ma arrivo, eeeh se arrivo, dopo te li mando anch’io tanti diavoletti 😆

gmd85

@E.n.g.y

Il problema è che in questo caso qualcuno non ha voluto dare né uovo né gallina.
Allora, anche un bambino credente escluso per motivi x dovrebbe accettare passivamente?

Engy

gmd85,
ai dont anderstend, scusami, sono bitont: il bambino credente, stando così le cose, in quali eventuali casi potrebbe mai essere escluso?

gmd85

@E.n.g.y

Ho detto “motivi x”. Metti il caso che ci siano lezioni di etica di tipo universale, senza particolari riferimenti religiosi. Se un bambino di famiglia credente e osservante non vi partecipasse e se alla fine fosse escluso da una gita riguardante il programma delle lezioni, dovrebbe ingoiare il rospo? Ma che diamine. Chiedere ai genitori se è il caso di far partecipare, no, vero?

RobertoV

Engy
Capisco che a lei piaccia regolarmente violare le regole, quando le conviene (e concentrarsi prevalentemente sui commenti), ma l’ora di religione è facoltativa e, quindi, la sua attività non può danneggiare le ore curriculari come viene esplicitato nel regolamento. Quindi andava organizzata al di fuori dell’orario scolastico. Se organizzata nell’orario scolastico andava organizzata per tutti coinvolgendo anche altre materie ed insegnanti e, quindi, tutta la classe, cioè l’uscita non doveva essere motivata con una motivazione religiosa.
Già adesso si fanno diverse uscite al di fuori dell’orario scolastico per materie curriculari, non capisco perchè la religione, insegnamento facoltativo, debba essere privilegiata.

Sandra

“Se organizzata nell’orario scolastico andava organizzata per tutti coinvolgendo anche altre materie ed insegnanti e, quindi, tutta la classe, cioè l’uscita non doveva essere motivata con una motivazione religiosa.”
Che è quello che è successo nel sett 2014, quando tutte le prime furono portate nello stesso posto, con la motivazione dell’accoglienza. Ma quest’anno, in presenza di non avvalentesi di irc, la stessa meta non si è potuta proporre a tutti, e quindi si è rivelata per quello che era già allora, ossia confessionale.

Sumadarto Sono

Per la serie piccoli italioti crescono !!!
.
Immagino gia` i bimbi italioti (figli di genitori italioti) dire alla poveretta:
gne gne gne…noi andiamo in gita perche` siamo benedicti da dio supermo cattocolico
e tu te ne stai in classe da sola !!!
.
E poi la roba piu` disgustosa e` insegnante di religione.
SE il suo dio e` pieno di amore e pace vuole bene anche a chi non gli crede (ed anche a chi come me e` devoto dell`agnosticismo mosconiano 🙂 ) avrebbe chiesto alla bimba di partecipare alla gita.
.
.
Ovviamente tutto questo discorso non ci sarebbe se religione non ci fosse nella sQuola italiota.
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (devoto sincero dell`agnosticismo mosconiano)

Frank

Papa Ufficiale: Io son convito che se esta esclusion sia grave depiende dal fatto se el museo se trova a Bergamo alta o a Bergamo Bassa.
Segretario: Per favore, la faccia finita.

Daniele

Direi che questo è un punto di vista molto più maturo ed equilibrato:
http://www.bufale.net/home/disinformazione-esclusa-dalla-gita-scolastica-perche-non-ha-frequentato-lora-di-religione/
Tra l’altro si leggono queste sagge considerazioni:
“Un fatto da stigmatizzare, però c’è, ma viene fatto passare in secondo piano negli articoli: durante la gita la scuola è rimasta chiusa. Ecco questo è molto meno accettabile: una scuola che si vuole laica avrebbe dovuto prevedere la gita fuori dall’orario scolastico o, al limite, garantire il regolare svolgimento delle lezioni per quegli alunni che non partecipavano al corso di religione, fossero stati anche uno solo”

Sandra

Daniele,
vai sul sito del museo, e trovami p.f. attività a sfondo religioso che riempiano una giornata. Io non ne ho trovate. E nemmeno tutta questa folla di missionari (che comunque in un’oretta arriverebbero a Peschiera per incontrare i ragazzini a lezione di irc).
Se la scuola è rimasta chiusa, è molto peggio che inaccettabile (vd. legge citata su).

Daniele

GiornAta piena o no se avessero portato la ragazzina avreste gridato allo scandalo. Sono convinto che abbiano preso questa decisione a malincuore per evitare i soliti inutili strasxichi polemici.

Tino

Daniele,
Io non avrei certo gridato allo scandalo a meno che la bambina non ci fosse stata portata di forza o nel caso di una gita sorpresa (ma dubito forte che esistano simili pratiche). Del resto non credo che la notizia sarebbe apparsa sulla stampa. Penso che la maggior parte dell’insegnanti di IRC (benché non sia particolarmente convinto dall’opportunità di questa materia) non sono certo a questi livelli di maleducazione, almeno spero e comunque la maleducazione non è riservata solo a loro. Un minimo di buon senso non guasta però.

Frank

Daniele, solo un ottuso può pensare che esista solo l’esclusione o la costrizione, potevano semplicemente chiederglielo, se poi l’alunna aveva desiderio d’andarci poteva farlo oppure no.

paniscus

Scusate, ma se era un’uscita rivolta solo agli alunni del primo anno, come è possibile che la scuola sia rimasta chiusa?

Quelli di seconda e di terza sono stati lasciati a casa senza motivo?

E agli insegnanti (non solo delle classi che andavano in gita, ma anche delle altre) è stato impedito di lavorare normalmente nelle loro classi, per poi pretendere che recuperino quelle ore in chissà quali altre attività che non c’entrano niente con il regolare svolgimento del programma?

Sandra

Daniele,
a settembre del 2014 erano state portate tutte le prime medie, e non nell’ambito di un progetto di irc ma come progetto di accoglienza dei primini, un’esperienza per socializzare all’inizio di un anno scolastico. Non mi dire che l’insegnamento della religione cattolica impedisce di rifare quello si era potuto fare l’anno precedente! E che era così difficile per la religione del porgere l’altra guancia offrire a tutti i ragazzini la possibilità di partecipare. Ah no, escludono però a malincuore, che finezza di sentimenti.

paniscus,
immagino che con chiusura scuola si intendesse la sospensione delle lezioni per le prime classi in gita.

Francesco S.

Anime pie, “a malincuore”. Quanto sei cortigiano.

Daniele

“È un tema molto delicato e interessante – spiega la preside della scuola, Marina De Marco – perché da un lato dobbiamo rispettare la libertà di non frequentare l’ora di religione, dall’altro dobbiamo fare lo stesso con il lavoro di questi insegnanti: quell’uscita è stata preparata a lezione, fa parte del programma che la professoressa ha svolto in classe, non è una gita di svago: vanno a parlare con missionari cattolici e le loro famiglie hanno fatto una scelta all’inizio dell’anno su questo”. Per questi ragazzi non si tratta dell’unica uscita collettiva, precisa: “Sono andati tutti insieme a Expo a ottobre, e poi al Museo del fumetto”. Prima che l’istituto si mettesse in contatto con la Curia per riflettere sul da farsi, la questione è arrivata in consiglio d’istituto. Un dibattito fiume fra genitori e insegnanti durato fino alle dieci di sera. Un dibattito ancora aperto: “Stiamo cercando di capire se è possibile pensare a uscite che abbiano un taglio per tutti – conclude De Marco – anche quando sono legate all’ora di religione”.
@Francesco s,
Questi pare siano i fatti e gli antefatti.
cosa c’entra l’anima pia con la considerazione del malincuore rimane un mistero.
E l’offesa di cortigianeria me la faccio scivolare addosso e dimostra, ancora una volta, il vostro livello di democraticità e di tolleranza.

Sandra

Daniele,
“le loro famiglie hanno fatto una scelta all’inizio dell’anno su questo”
Com’è allora che nel Pof dell’anno in corso non c’è questa uscita?
http://lnx.icsdeandre.it/wordpress/files/pof_15.16.pdf

La dirigente dovrebbe commentare alla luce del fatto di cui si discute quanto scritto nel pof di istituto: “Le nostre scuole, pertanto, si propongono come luogo di accoglienza, di confronto, di integrazione e insieme di valorizzazione delle diverse culture.”, dato che tutte le famiglie hanno fatto una scelta all’inizio dell’anno su questo.

Francesco S.

Daniele, mi prendo io la responsabilità di ciò che dico, quindi nessun “vostro”.

Giudico da ciò che leggo che scrivi e ti reputo un cortigiano. Quanto alla tolleranza credo di non dover prendere lezioni da te, sono una persona molto tollerante, qualcuno sostiene troppo, ma di fronte alla discriminazione no. Sandra ha citato un articolo di legge sull’IRC che chiaramente dice che bisogna evitare di creare discriminazione tra chi frequenta o meno l’IRC. Una gita rivolta solo ai frequentanti secondo me è una violazione della legge. Siamo tanto antidemocratici che qui sei libero di scrivere che ti pare, ma ognuno è sottoposto a critica.

Daniele

Francesco s,
io infatti ti reputo molto tollerante, per questo mi sono stupito del cortigiano.
Comunque incasso questo tuo legittimo giudizio generale.
Nello specifico però, dato che mi sono limitato a cercare di ragionare su cosa possa essere accaduto, dove sta la mia cortigianeria?
Il plurale “vostro” poi è utilizzatissimo in questo forum, da molti, dai simpatizzanti soprattutto quando si rivolgono ai credenti … come mai te ne accorgi solo perchè, sbagliando è vero, l’ho utilizzato io?
Infine ti faccio presente che qui ognuno di noi dice di sè delle cose che possono essere vere o assolutamente false: nome, simpatie politiche, credo religioso, ateismo …. e questo vale per tutti ….siamo tutti sedicenti atei o buddisti, tanto per fare un esempio …….

Francesco S.

Facciamo così mi rimangio il cortigiano se mi rispondi sinceramente a questa situazione che ti vado a descrivere. Siamo in un mondo alternativo, nella scuola in questione il professore di ateismo, materia facoltativa, organizza una gita al museo di Charles Darwin gestito dall’associazione umanistica delle Galapagos. Il professore decide di escludere a priori l’unico bambino credente che non frequenta l’ora. Ti pare giusto in virtù della legge della realtà alternativa d.l. 1994/297 art. 311 comma 2, :
“Per dare reale efficacia all’attuazione del diritto di avvalersi o di non avvalersi di insegnamenti atei, si provvede a che l’insegnamento ateo ed ogni eventuale pratica atea, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie, né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti.”

Daniele

No non mi pare giusto per niente anzi mi pare anche triste. Forse non ci siamo intesi a proposito del fatto che cercavo solo di mettermi nelle scarpe di quest insegnanti che ogni giorno leggi o non leggi se la devono vedere e devono prevedere ogni possibile recriminazione da parte dei genitori.

John

Io, quando ho letto la notizia, ho pensato subito che De André su questa vicenda ci avrebbe potuto fare una bellissima canzone.

Engy

Tu pensi sempre la cosa giusta da dire nel posto adatto caro john …..ma guarda un po’ …:-) 🙂 🙂 🙂

Francesco S.

Le ipotesi sono 2:
O la gita era a contenuto confessionale e in quel caso avrei da ridire sulla decisione di approvarla per il semplice fatto, che essendo le gite di classe rivolte a tutta la classe dovrebbero essere fruibili da tutta la classe e quindi non basarsi sul contenuto di ore facoltative, creando discriminazioni secondo quanto affermato dal comma di legge citato da Sandra.
Oppure la gita aveva un contenuto generale e allora perfettamente fruibile anche da chi non frequenta l’ora di religione cattolica. Ho seri dubbi che un museo sulla cultura africana non sia comprensibile a chi non ha frequentato l’IRC.

Tino

Non conosco bene la situazione, ma una cosa è certa, l’insegnante di IRC è veramente senza cuore. Sai benissimo che c’è una sola bambina che non frequenta l’ora di religione e organizzi una gita escludendola ???? E certo che è vissuta come una punizione a quell’età.

mafalda

Tino
Questo è il commento più azzeccato, a mio parere. Aggiungo che il consiglio di classe e il collegio docenti hanno dato prova di imbecillita’ assoluta se davvero hanno approvato un’uscita di argomento religioso. Le gite devono avere contenuti adeguati a tutti gli alunni anche se un genitore che non è d’accordo può tenere il figlio a casa.

paniscus

“Questo è il commento più azzeccato, a mio parere. ”
————————————

E invece no, non penso francamente che si debba considerare “il commento più azzeccato” quello che si appella agli afflati di bontà e in generale ai sentimenti personali.

Non perché questi siano sbagliati, ma semplicemente perché la stessa argomentazione potrebbe molto facilmente essere ribaltata e usata per difendere il punto di vista contrario.

Mi è già capitato in altro contesto di dover rispondere a gente che (sempre in nome della bontà, dei sentimenti e del volemosebbenetutti) è arrivata a sostenere che la colpa è tutta dei genitori, che hanno sbagliato fin dall’inizio a non iscrivere la figlia a religione… perché “dovevano aspettarsi” che in tal modo sarebbe stata discriminata e ne avrebbe sofferto, e quindi avrebbero dovuto ingoiare il rospo e farla iscrivere lo stesso, per il suo bene.

Siccome l’insegnamento di religione cattolica nelle scuole è normato da leggi ben precise, penso che la prima cosa da discutere sia il fatto che sia stata violata una legge o meno… NON il fatto che qualcuno si sia dimostrato più o meno sensibile sul piano umano.

In ogni caso, parlando in generale: cosa sarebbe costato specificare nella programmazione dell’uscita didattica che questa era organizzata dall’insegnante di religione, ma che poteva essere aperta anche alla partecipazione dei non iscritti a religione, su base di adesione volontaria? In tal modo, nessuno si sarebbe offeso per essere stato escluso a priori, e nessuno si sarebbe offeso per essere stato incluso per forza contro la volontà della famiglia.

Nelle scuole che conosco io, in cui religione la seguono in quattro gatti, è normale che si faccia così: gli insegnanti di religione organizzano ogni tanto qualche incontro o iniziativa a tema, ma stanno attentissimi a non invadere le ore delle altre materie, e lasciano aperta la possibilità di partecipazione anche degli altri su base volontaria.

Come si vede bene che i clericali si permettono di fare gli arroganti solo quando sono confortati dall’idea di essere in maggioranza schiacciante e sanno che i discriminati sono pochi… ma abbassano la cresta subito quando questo non è più vero!

Tino

Ok paniscus i problemi di arroganza e discriminazione vengono unicamente dai professori di religione cattolica, propaganda, discriminazione e comportamenti allucinanti non ne esistono assolutamente tra gli altri professori che grazie ai regolamenti sono perfetti. Il problema è che non ti puoi basare unicamente sulle scuole che conosci tu in moltissime scuole la maggior parte degli studenti seguono l’ora di religione e fortunatamente questi casi di arroganza sono rari. Io ho espresso unicamente un giudizio sul comportamento dell’insegnante, i regolamenti non potranno mai risolvere tutti i casi e a volte fortunatamente a volte sfortunatamente la gente non è poi così rigida e ci si adatta alle situazioni. E questo succede ovunque non solo in Italia, poi ripeto se tu conosci perfettamente cosa è successo in quella scuola e hai tutte le informazioni necessarie illuminaci, ma l’esempio di quello che succede nella tua di scuola sinceramente non mi interessa.

Diocleziano

«… Sai benissimo che c’è una sola bambina che non frequenta l’ora di religione e organizzi una gita escludendola ???? E certo che è vissuta come una punizione a quell’età… »

Una cosa che si evince chiaramente da questa storia è che l’insegnamento della religione a bambini è una mascalzonata, una violenza degna dei più turpi interessi.

”E certo che è vissuta come una punizione a quell’età” Un bambino non sta a fare arzigogolati ragionamenti, soppesati col bilancino; la sua natura ancora ingenua e fiduciosa non capisce le mene che stanno dietro a questi sordidi interessi. Questo è il punto; non deve essere permesso a nessuno di strumentalizzare e condizionare i minori.

Non sarebbe quindi ora di dare vita a una iniziativa forte, direi violenta, in senso lato, contro l’insegnamento della religione nella scuola?

mafalda

Paniscus
Che non sono una buonista mi pare di averlo fatto capire e mi è capitato spesso di appellarmi alle regole e non al buon cuore sia con i genitori che con i colleghi. Ma il commento di tino sottintentedeva un’altra cosa, anzi due:
-gli insegnanti di religione non sono spesso in sintonia con ciò che predicano e fanno veramente solo propaganda, alla faccia dell’integrazione.
-la ragazzina la sentirà come una punizione davvero, con tutto quello che ne consegue.
Conclusione: via al più presto la religione da scuola, ma visto che è pura utopia, rinforzi amo le attività alternative, e siamo noi insegnanti che dobbiamo spargere il verbo.

Daniele

ma come si fa a dare questi giudizi senza appello sul sentito dire, su persone che neanche si conoscono e senza aver partecipato alle loro discussioni?

Sandra

Daniele,
leggi il Regolamento della scuola sui viaggi di istruzione:
http://lnx.icsdeandre.it/wordpress/la-scuola/regolamento-distituto/regolamento-viaggi-distruzione/

“Il Consiglio d’Istituto dell’I.C.De Andrè sottolinea ampiamente la validità delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione come occasione speciale di integrazione e avvicinamento culturale e relazionale e, pertanto, auspica che di tale strumento educativo possano beneficiare TUTTI gli alunni della scuola”
Se auspichi che tutti partecipino, non dovresti per lo meno invitare tutti?

gmd85

@Daniele

Neanche tu conosci le persone interessate, quindi a che titolo parli?
Il problema a monte è che si organizzano attività del genere, volutamente, sapendo quale situazione c’è in classe. Sono problemi entrambi: organizzare gite a carattere religioso, ed escludere chi non la segue. Alla faccia dell’inclusione e dell’integrazione. Cosa c’è di pedagogico in tutto ciò?

Francesco S.

Che fosse d’argomento religioso è tutto da verificare, anche perché un museo è pur sempre un museo. Non so è come se mi avessero escluso alle superiori dalla visita alla Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico gestito dai gesuiti cui proprio l’insegnante di religione si offrì di portarci come classe. Mi pare assurda la cosa. L’impressione esterna è che la docente abbia voluto punire chi non frequentava le sue lezioni. Escludere a priori qualcuno è diseducativo.

paniscus

” visita alla Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico gestito dai gesuiti”
————————————————————————–

Ai tempi di padre George Coyne? Che MITO d’uomo!!!!

Non a caso, grandissimo amico del laico e anticlericale Franco Pacini!

Tino

Ho la stessa impressione che tutto sia partito a causa del comportamento dell’insegnante.

Engy

E anche questa volta, la protesta è partita dalle MAMME, pare 12 ………………………………………………………………. 🙁

Francesco S.

Bene, evidentemente ce ne sarà qualcuna che manda il figlio all’IRC, visto che in classe pare sia stata esclusa solo un’alunna, ma è contraria a fare figli e figliastri: per fortuna che c’è gente matura, fosse per presunti buddisti zen cattolici e cortigiani, staremmo ancora alla religione di stato.

Engy

Volevo sottolineare che in prima linea sono sempre e solo le mamme. Non mi ero spiegata bene.

Diocleziano

Dai, non fare la pasionaria:
metti che fossero 12 mamme atee con 12 mariti cattolici. 🙂

Engy

Eh Mafalda, ogni tanto – ma proprio ogni tanto – anche a me scappa qualche rozza banalità 🙂
Ciao bèla! 🙂

G.B.

All’insegnamento dell’IRC viene dedicata di norma un’ora alla settimana; se viene organizzata in orario di lezione un’attività extracurricolare strettamente pertinente a questa materia, allora risulta squilibrato il rapporto tre le diverse materie. Di solito le attività extracurricolari sono legate all’approfndimento di tematiche interdisciplinari, ma, anche quando sono legate ad una sola materia, si tratta di materia obbligatoria, che coinvolge tutti gli studenti. Da queste semplici osservazioni si dovrebbe dedurre l’illegittimità di attività extracurricolari funzionali all’insegnamento dell’ IRC, a meno che non sia contestualmente prevista contemporaneamente un’attività per gli studenti non avvalentisi.

mafalda

Questo episodio mostra quanta strada deve ancora fare il concetto di laicità nella testa degli insegnanti. Com’è possibile che una gita a carattere religioso sia stata approvata? Aveva davvero contenuti confessionali? Se no, si trattava di normale programmazione che sarebbe potuta rientrare anche in altre discipline, come capita se porto la classe alla cappella degli Scrovegni o ad una cattedrale. Se sì, è stato un grave errore di cui gli insegnanti stessi non si rendono conto, perché il problema non se lo pongono nemmeno, ciò che ha a che fare col cattolicesimo male non può fare, è la nostra cultura, è la nostra tradizione, sono gli altri che devono adeguarsi: quante volte lo si sente dire!
Se davvero vogliamo ottenere qualcosa bisogna prima di tutto lavorare sugli insegnanti, e ribattere ogni colpo: vuoi portare i ragazzi dai preti missionari? Bene, io propongo un’altra gita di carattere scientifico, storico, antropologico, propongo un incontro con uno storico, con un archeologo, con uno scienziato. Batterli con le loro stesse armi, altrimenti non ce la faremo mai.

Maurizio

Nell’attesa di cancellare questa insulsa ora di catechismo in classe, ma a nessuno è venuto in mente di chiedere all’alunna di unirsi alla gita, se lo desiderava? Un po’ di cristiana collegialità insomma…

Diocleziano

Non c’è più il ‘buon pastore’ di una volta.
Oggi produce mozzarelle bio per un mercato di nicchia.

mafalda

Maurizio
La cosa non è del tutto chiara e, se fosse veramente così, sarebbe molto grave. Per questo dicevo che sono gli insegnanti i veri responsabili; quello di religione agisce per partito preso e se non ha invitato la ragazza si è rivelato miope e infantile, ma gli altri! È l’ennesima dimostrazione che gli alunni delle alternative sono considerati di serie B, una scocciatura quando si devono organizzare spazi, tempi e attività scolastiche inutili come la visita ai missionari. Un applauso come sempre va ai genitori dei bambini di serie B, che hanno il coraggio di scegliere le alternative e di farsi sentire quando i loro figli vengono discriminati.

Sandra

mafalda,
“gli alunni delle alternative sono considerati di serie B”
Visto il modulo di “esonero” di questa scuola, la materia alternativa è probabilmente l’uscita o l’entrata anticipata. Per i ragazzi è il premio di un’ora in meno. Come limitare il numero dei non avvalentesi? Offrendo un altro premio, una giornata di scuola in meno!

giancarlo bonini

Dopo tanto discutere su questo ennesimo deprimente episodio legato alla religione cattolica, mi è sorto un dubbio: l’alunna in questione non sarà stata esclusa dalla gita per timore che rivolgesse domande imbarazzanti ai cosiddetti ” missionari”?

Engy

bonini,
penso che se una bambina in prima media avesse già tanto carattere da intervenire pubblicamente e fare domande imbarazzanti, allora non si sarebbe posto e non si porrebbe nemmeno il problema della frustrazione da esclusione da parte della medesima.

Diocleziano

Ma ci sarebbe la frustrazione per la sua esuberante personalità conculcata.

Situazione ancor peggiore che reprimere una personalità blandamente formata. Non sottovalutiamo i giovani virgulti…

(Ricordo il caso di un bambino, di età minore di questa, che fece una domanda a FesterXVI, il quale disse che gli avrebbe risposto un’altra volta. Probabilmente non gli ha mai risposto, considerando che la domanda era se fosse giusto che un bambino, lui, dovesse morire per una brutta malattia)

gmd85

@E.n.g.y

Perché non è possibile sentirsi frustrati per essere stati esclusi poiché si è svegli, eh?

Engy

Certo gmd, e’vero, anche se la “svegliezza” non c’entra con la “tostaggine” piuttosto che con l’insicurezza e la fragilita’. Anzi la timidezza e’ una grande qualita’ che andrebbe rivalutata alla grAnde … pArola di una ex timida 🙂 :-[B-)

mafalda

Diocleziano
Fosse stato il fratello di fester lo avrebbe redarguito con un sonoro scapaccione.
Quando da piccola facevo domande imbarazzanti, il prete sfoderava un sorriso enigmatico e indulgente…e la sensazione era di sentirsi davvero inferiore perciò mi facevo bastare le risposte insulse che mi dava. Sono pochi i ragazzini preparati a dibattere su questi argomenti, ma…si possono educare 😆

paniscus

“penso che se una bambina in prima media avesse già tanto carattere da intervenire pubblicamente e fare domande imbarazzanti, allora non si sarebbe posto e non si porrebbe nemmeno il problema ”
————————-

Aneddoto fresco freschissimo di OGGI:

Mia figlia fa la prima media, non è battezzata, non è mai andata al catechismo e non è mai stata iscritta a religione a scuola.

Tuttavia, non abbiamo nessun problema a partecipare a occasioni familiari e sociali anche a sfondo religioso, se queste hanno a che fare con affetti personali.

Per cui oggi, ma proprio OGGI, siamo andati alla festa di una cuginetta che faceva la prima comunione, in un bel paesello medievale di grande pregio storico, e ci siamo andati proprio per stare vicini a persone a cui vogliamo bene, e per avere l’occasione di rivedere parenti che durante l’anno si frequentano poco.

Bene, che cosa ha combinato mia figlia?

Ha fraternizzato immediatamente con un’altra invitata della sua stessa età (che non è biologicamente nostra parente, ma è figlia di amici comuni rispetto alla bambina festeggiata), la quale invece, a differenza sua, aveva decisamente avuto un’educazione cattolica, ha fatto la comunione un anno o due fa, e tra poco farà anche la cresima…

….e le due ragazzine si sono trovate così bene insieme, da rimanere FUORI dalla chiesa per l’intera durata della cerimonia, a chiacchierare dei fatti loro, a esplorare i vicoli del centro storico della cittadina senza genitori e fratelli tra i piedi, e dimenticandosi completamente che fosse in corso una cerimonia religiosa.

Il tutto, senza la MINIMA differenza tra quella educata laicamente e non battezzata, e quella che invece si dichiara cattolica e va al catechismo.

Anzi, è stata quella cattolica che ha trascinato l’altra a fare l’esplorazione avventurosa del luogo, visto che lei lo conosceva meglio. 🙂

saluti
L.

Engy

non ricordo questo aneddoto @Dioclezianuzzo … forse (la butto lì proprio a casaccio) la domanda del bambino riguardava il giudizio negativo che l’ex papa aveva espresso sul film harry potter?

RobertoV

Engy
Diocleziano l’aveva sintetizzata. Da Vatican Insider: Quella terribile domanda al papa:
«Santo Padre, perché Dio, se è buono e onnipotente, permette che malattie come la mia colpiscano persone innocenti?». Un bambino in sedia a rotelle, ammalato di cancro, è riuscito a consegnare un bigliettino, con scritto il suo drammatico interrogativo, a Benedetto XVI.

Frank

“Inclusione non è allargamento di contenuti confessionali”

E se io vi dicessi che nei contenuti confessionali “L’allargamento” è incluso, cosa ne pensereste?

Maurizio

Che hai una mente perversa, quasi come quella di un prete…

Frank

Ecco, io lo sapevo, uno cerca di essere riflessivo ed ecco come viene ripagato. 🙂

dissection

Maurizio
LOL!
L’unica differenza è che quella del prete non è perversa, è pervertita…

RobertoV

dissection
Non fare queste battute che poi arriva il censore ….
E’ vero che i contenuti confessionali includono l’allargamento a tutto il resto (alias evangelizzazione), il non rispettare le regole. Se pensi di avere la verità assoluta e di avere l’approvazione di dio, tutto ti è permesso perchè stai facendo qualche cosa di positivo.
Chissà se tra vita e abitudini dei missionari in Kenia verrà presentato proprio tutto quello che hanno fatto e fanno, non solo autoincensamento. Magari hanno escluso la ragazzina per il timore di domande scomode, non allineate ….

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