«Si tratta di una sentenza importante che ribadisce come il diritto alla libertà di religione non significhi “diritto” a discriminare. Un concetto che nel nostro Paese è bene ripetere spesso».
Ha accolto così il segretario dell’Uaar, Stefano Incani, la notizia diffusa oggi dalla stampa che il giudice del lavoro di Rovereto, in Trentino Alto Adige, ha condannato una scuola paritaria cattolica per aver discriminato un’insegnante in base al suo presunto orientamento sessuale.
L’Istituto coinvolto è quello delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù di Trento che dovrà risarcire con 25mila euro la docente. Il Tribunale del lavoro di Rovereto ha stabilito infatti che «la presunta omosessualità dell’insegnante nulla aveva a che vedere con la sua adesione o meno al progetto educativo della scuola».
«Per noi dell’Uaar si tratta di un atto dovuto anche in considerazione del fatto che le scuole paritarie ricevono cospicui fondi pubblici e a maggior ragione dunque non possono porre in essere differenze di trattamento che violano la legge».
Comunicato stampa Uaar
Ottima notizia. Aspettiamo qualche stracciamento di vesti.
E’ un miracolo! Quasi quasi comincio a credere negli dei! Un giudice italiano che condanna le Figlie del Sacro Cuore di Gesù perché hanno “legittimamente” esercitato il loro sacrosanto diritto di ingerirsi nella vita privata altrui e di discriminare in nome dei loro “santi” principi religiosi. Sicuramente questo giudice ssarà incriminato per blasfemia e l’On.le Ministro di Giustizia del Regno di Vaticalia disporrà immediata ispezione nei suoi confronti per sospenderlo cautelarmente dallo stipendio e dalle funzioni, per trasferirlo d’ufficio ad altra sede (Betlemme) per incompatibilità ambientale e per sottoporlo a procedimento disciplinare. Forse questo mio commento potrebbe sembrare sarcastico, ma la verità in questa Colonia del Vaticano supera la fantasia.
Ah ah, è sempre un piacere leggerti, giudice Tosti. Mi faccio sempre tante grasse risate sul tuo blog. Mi raccomando, tienici sempre aggiornati sulla tua vicenda.
Ad ogni modo, non si dovrebbe gioire perchè un giudice abbia affermato l’ovvio, ma in vaticalia si ragiona al contrario.
L’istituto deve inoltre risarcire con 1.500 euro la Cgil trentina e l’Associazione radicale Certi diritti che pensano abbiano supportato l’insegnante nella causa.
sorry, che penso abbiano….
Precisazione:
Deve rimborsare la Cgil e l’associazione laici Trentini per i diritti civili, l’avvocato schuster che ha seguito il caso è il vicepresidente.
Senza di lui qui in Trentino sarebbe un inferno.
Io avevo letto in un articolo del corriere della sera che anche la Cgil e l’Associazione Radicale Certi Diritti dovevano essere rimborsate, parlava dell’avvocato Alexander Schuster ma solo come rappresentante legale della vittima. Ora ho fatto una breve ricerca su di lui ed ho visto che si tratta di una persona molto attiva e che stata determinante per il riconoscimento dei diritti LGTB in Italia, hai fatto bene a fare questa ulteriore precisazione.
Sono felice, l’unico modo per insegnare la “buona educazione” al clero è fargli pagare multe sostanziose.
@mafalda:
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Qui all’istituto di italiottologia prevediamo corsi intensivi e completamente gratuiti per suore, pretocci et simila per DE_italiottizzarli.
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Purtroppo non abbiamo mai iscritti.
È quel ‘gratuiti’ che non funziona: prova a offrirgli del denaro o un vitalizio,
meglio se tutti e due. Faranno a gomitate.
Ahhh ecco cosa non funzionava 🙂 .
Grazie del consiglio.
La scuola paritaria x il solo fatto che si trova sul territorio nazionale non deve ne può discriminare. Indipendentemente dal fatto che gode ANCHE dei contributi statali.
Stavo anch’io per scriverlo.
Secondo me vi è anche un altro illecito all’origine di questo episodio:
nella tanto strombazzata ”costituzione più bella del mondo” non c’è scritto che non
si possono fare discriminazioni basate su sesso, idee politiche, religione ecc. ecc.?
E allora perché gli si permette di assumere solo credenti?
@Diocleziano
Oggi al tiggìuno mandavano un servizio sulla Raggi. In una scena c’era un prelato, non so chi, che le parlava vicino mentre lei camminava a passo sostenuto. Non so, lei non sembrava molto attenta, mi è sembrata la triste rappresentazione della realtà di questo paese.
Dopo “attenta” manca un “ma”.
@Diocleziano:
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Un datore di lavoro ha la discrezione di assumere chi vuole.
SE viene provata la discriminazione allora si configura un reato di u ncerto tipo ma non penso sia inquadrabile nel diritto del lavoro E quindi scatta un obbligo di assunzione.
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Ad esempio se un imprenditore italiota e` tifoso sfegatato del milan del giovine ottantenne berlusconi E non vuole assumere dipendenti tifosi della giuventus ed in sede di colloquio chiede cosi` per parlare al candidato che squadra del calcio italiota fa il tifo E lui decide di non assumerlo perche` ultras delal giuventus…che io sappia non c`e` nessun reato.
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Esempio da me fatto puo` valere per il colore della pelle, la religione, se uno e` un appassionato di gossip e prezzemoline, se uno adora il piddi`cicci` al governo ecc. ecc.
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In una azienda dove lavoravo ad esempio se uno era fumatore (anche moderato) non lo assumevano per principio loro in quanto secondo costoro era una persona che non aveva cura del proprio corpo e quindi nemmeno ne avrebbe avuta sul lavoro che faceva.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
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P.S.: sia ben chiaro che gioisco anche io per un bel salasso di euro alle suore italiote ed al riconoscimento all`insegnante discriminata di ingiustizia subita.
Sumadato
Guarda che se in un colloqui adduci motivi razziali, religiosi, genere e orientamento sessuale scatta un risarcimento. E’ successo, non c’è obbligo di assunzione ma quello di motivare in modo non discriminatorio. Qui comunque il caso è diverso, l’insegnante era già stata assunta e la volevano licenziare per il presunto orientamento sessuale.
Mago,
certo, ma devi far apparire la cosa come occasionale: se cerco una collaboratrice che debba essere ‘rappresentativa’ non posso scriverlo nell’annuncio di ricerca, va da sé che al colloquio si fa la scelta.
Questa occasionalità nella chiesa non c’è, perché per loro è la regola.
Mi pare però che la chiesa non faccia mistero sulla fede di chi aspira al posto di lavoro; mi pare che in varie situazioni si permettano anche di chiedere il certificato di battesimo. Un ligio funzionario dello stato si divertirebbe assai ad angosciarli guastandogli i giochi.
Diocleziano
La religione non si deve dichiarare.
Comunque il primo lavoro di mia sorella fu in una banca. Comunicò al suo capo che si sarebbe sposata e quindi sarebbe stata assente per i 15 giorni consentiti. Questo le chiese dove e lei rispose in campidoglio. Lei era molto giovane, lui un po str, e le disse questo non e in chiesa e quindi non vale. Una chance x lei che minacciò di denunciarlo al capo del personale e utilizzo questo caso x spostarsi in un ufficio che le interessava di +.
Tiziana
Lo so che non si deve dichiarare, ma loro assumono esclusivamente cattolici.
Fiuto eccezionale? Discriminazione sistematica? Direi la seconda.
Non so , la comunità ebraica circa dieci anni fa mise una inserzione sull’Economist, solo chi si presentava sapeva dove stava andando.
Le richieste di lavoro, secondo me, vanno fatte così. Io ho risposto ad una (ti parlo di qualche anno fa) che chiedeva una posizione soltanto al secondo colloquio seppi che era il wwf.
La battuta di gmd85 non può essere un pretesto per parlare di Raggi, Roma e 5S perché il topic è completamente diverso. Ho rimosso vari messaggi senza dire nulla perché ritenevo fosse superfluo, ma a quanto pare non lo è e quindi adesso ribadisco: astenetevi dal proseguire la discussione su quel binario.
Sono curioso di leggere le repliche dei talebani cattolici e dei loro giornali di riferimento. Se ne usciranno con l’attentato alla libertà religiosa.
Egregie suore italiote la prossima volta state attente a chi assumete in fase di colloquio di lavoro.
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Avete assunto questa insegnante E poi vi siete accorti che fooorse ma fooorse poteva essere di orientamento omosessuale ?
Beh mi dispiace ma vi attenete alle leggi italiane sul diritto del lavoro.
ED ora egregie suoraCCie italiote pagate il conquibus in dindini sonanti all`insegnante discriminata.
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Qualcosa mi dice che alle suore l`insegnante in questione ricordava una visione del mondo libera e bella fatta di gioia ed amore tutto l`opposto di quello che e` una suora nella gerarchia della CCAR (discriminata, ridotta ad un ruolo di serie B, triste e meschina che passa la propria esistenza al servizio di un dio immaginario che si dice sia pieno di amore).
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firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che detesta suore, pretoCCi, cardi(a)nali et similia)
Sono sicuramente contenta per il fatto che la scuola sia stata sanzionata, ma rimango con il dubbio di cosa ci facesse a lavorare in una scuola di suore una persona omosessuale (o che comunque conduce apertamente uno stile di vita lontanissimo da quello predicato in tali ambienti, e che in tali ambienti viene richiesto esplicitamente di sostenere e di incoraggiare davanti all’utenza).
Perché lavorare in una SCUOLA confessionale non è proprio la stessa cosa che essere semplicemente “dipendente di un ente religioso”, ma senza implicazioni di apostolato e di proselitismo personale.
Cosa che nella scuola, invece, viene presupposta e richiesta eccome.
La scuola confessionale ha come scopo esplicito quello di indirizzare gli alunni verso posizioni ideologiche cattoliche, ed è inevitabile che agli insegnanti questo venga richiesto, in modo più o meno diretto.
Io non sono omosessuale, ma comunque conduco chiaramente uno stile di vita incompatibile con i dettami del cattolicesimo (non essendomi mai sposata in chiesa, non avendo mai battezzato i figli, avendo fatto esplicitamente attivismo per le battaglie sui diritti civili, e roba del genere).
Tuttavia, non avrei grossi problemi a lavorare in un ufficio tecnico della curia vescovile, in cui si richiede solo di prestare un’opera pratica senza esporsi sul piano personale… però a insegnare in una scuola di preti o suore non ci andrei, perchè so benissimo che mi chiederebbero di sostenere tutti i giorni davanti agli studenti posizioni che non condivido, o comunque di tenere nascoste, come se fossero una vergogna, certe realtà che fanno parte della mia normale vita quotidiana.
Che piaccia o no, a chi insegna in una scuola cattolica, di fatto, viene CHIESTO esplicitamente di contribuire al progetto educativo della scuola, che è appunto quello di indirizzare gli studenti verso un punto di vista cattolico.
Io questo non lo accetterei a prescindere (anche ammettendo che la scuola cattolica accettasse me), perché significherebbe recitare ogni giorno una sceneggiata FALSA, il che per me è la negazione assoluta del rapporto educativo tra insegnante e studente…
Paniscus
Intendi dire che se l’è andata a cercare o che semplicemente doveva prima o poi aspettarsela?
@dissection:
@paniscus:
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Io penso il discorso sia che l`insegnante in questione sia ad inizio carriera e deve accumulare punti per salire nella classifica ministeriale per avere il posto fisso quando ci sono concorsi pubblici e similari.
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Non penso paniscus intendesse dire che se la e` andata a cercare.
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Per cui e` dovuta scendere a compromessi ed andare a lavorare dalle suoraCCie italiote.
Purtroppo lei lavorava in una scuola della bella e simpatica provincia italiota e qualche spettegolezzo delle popolanaCCie vecchiaCCie alle suore o ai pretoCCi del tipo:
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quela li,,,la tusa de città le vuna che e lesbica tel digo mi che me ne intendi..epoi la se vede..el vste semper con i culur de l’arcobalen..le vuna de quele che fano le sporcaCCione..e lo dise anca la mia niputina che la studia con chela la e pure la mai tosa quando le andria a parlare.
{ehm…spero si capisca il popolanaCCiese dell`italietta polentona 🙂 }.
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Le suoraCCie italiote hanno dato credito alle voci, hanno amplificato la cosa, non hanno nemmeno verificato la qualita` dell`insegnamento…ed hanno fatto una bella italiottata di stampo medievale.
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Se condo mio parere e` andata cosi`…e spero vivamente la tizia in questione trovi una cattedra migliore che dalle suoraCCie.
Anche io ad inizio carriera ho lavorato in aziende italiote … vuoi la sfortuna, vuoi che sei senza esperienza… va come va.
Poi sono stato fortunato a trovare aziende serie…altrimenti ero bello che pronto ad emigrare.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
Paniscus, a parte il fatto che l’orientamento sessuale era solo presunto, uno deve anche lavorare e forse è riuscita ad inserirsi lì. Poi di questi tempi se venissi licenziata non è che di lavoro ce ne sia tanto soprattutto per chi insegna o ha insegnato. Le skill che richiedono in azienda sono ben altre.
paniscus
” ma rimango con il dubbio di cosa ci facesse a lavorare in una scuola di suore una persona omosessuale ”
Purtroppo le scuole paritarie danno punteggio per entrare di ruolo, e molte persone si turano il naso e ci lavorano, in attesa di passare alla statale.
Purtroppo le scuole paritarie danno punteggio per entrare di ruolo, e molte persone si turano il naso e ci lavorano, in attesa di passare alla statale.
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E infatti basterebbe eliminare questa porcheria, che peraltro NON C’ERA sempre stata ma è abbastanza recente, e si risolverebbe il problema, non solo delle discriminazioni sessuali e ideologiche, ma anche dei ricatti, dello sfruttamento e della svendita del lavoro. Sono anni che il mondo della scuola è strapieno di denunce e segnalazioni su scuole private che costringono i supplenti a lavorare gratis solo per il punteggio, o che addirittura si fanno pagare dai supplenti stessi per registrare dei contratti finti (con un’enorme componente di complicità da parte di quegli stessi insegnanti, che accettano di svendere il proprio lavoro per poi scavalcare in graduatoria quelli che il punteggio se lo sono conquistato con fatica nelle scuole vere).
In tutto questo contesto, mi sembra che la discriminazione sessuale o ideologica sia solo uno spin-off secondario di un abominio molto più generale che è alla fonte…
Basterebbe eliminare questo enorme potere di ricatto che le scuole private hanno
messaggio partito incompleto:
In tutto questo contesto, mi sembra che la discriminazione sessuale o ideologica sia solo uno spin-off secondario di un abominio molto più generale che è alla fonte…
Basterebbe eliminare questo enorme potere di ricatto che le scuole private hanno in generale, e soprattutto eliminare il loro diritto (non scritto sulla legge, ma di fatto tollerato) ad agire in totale mancanza di trasparenza.
E senza necessariamente chiuderle d’autorità: basterebbe introdurre criteri più restrittivi (e da riconfermare ogni anno) per concedere la parificazione dei corsi e dei titoli di studio rilasciati,
Stiamo sicuri che se le scuole private rischiassero concretamente, da un anno all’altro, di perdere il diritto a rilasciare dei diplomi legalmente validi ai loro alunni, non ci si iscriverebbe più nessuno, e si estinguerebbero per morte naturale!
per Francesco: cosa vuol dire che le “le skill che richiedono in azienda sono ben altre”?
Che invece l’insegnamento è un lavoretto banale, modesto e routinario che qualunque scalzacani può improvvisarsi, senza bisogno di nessuna professionalità?
boh
Le competenze in un contesto produttivo di mercato sono altre. Ti contestavo che la facevi molto facile nella libertà di scelta lavorativa, da cui deduco che almeno 20 anni sei fuori dalla ricerca attiva di un lavoro. Oggi bisogna attaccarsi a tutto anche insegnare dalle suore.
ho una carissima amica insegnante elementare che non trovando lavoro altrove ha insegnato per tre anni un una scuola di suore, dove le è stato richiesto di nascondere il fatto che conviveva (e questo solo perchè poco dopo che ha iniziato a lavorare lì, lei e il suo compagno si sono regolarmente sposati, altrimenti non so se l’avrebbero presa). Ma sapete com’è, mangiare bisogna, quindi se si ha bisogno un lavoro a volte si ingoia la rabbia e si va avanti… Adesso ha trovato altrove ed è felicissima di andarsene.
Alcuni personaggi pubblici che hanno dichiarato la propria omosessualità, dichiarano anche di essere cattolici. Potrebbe non esserci incompatibilità fra le due caratteristiche.
@rudy:
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ED infatti il nicchi vendolo e’ uno di questi.
Inoltre ha pure detto di voler abbracciare i fratelli musulmani la cui religione non mi sembra si tanto tenera con gli omosessuali.
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Misteri mistici della cultura catto-comunistoide.
Forse doveva semplicemente campare in attesa di qualcosa di meglio. Bellissimo “scegliere” ma impossibile per molti
Qualcosa mi dice che alle suore l`insegnante in questione ricordava una visione del mondo libera e bella fatta di gioia ed amore tutto l`opposto di quello che e` una suora nella gerarchia della CCAR
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No, secondo me la spiegazione è molto più prosaica: la signora lavorava già da parecchio tempo in quella scuola, le suore lo sapevano benissimo della sua situazione personale, ma se la sono fatta andare bene fino a che non sono scoppiate delle grane PROFESSIONALI per cause completamente diverse.
Ad esempio, l’insegnante ha rifiutato di prestarsi a qualche porcheria burocratica all’interno della scuola, ha rifiutato di fare straordinari non pagati, ha rifiutato di firmare un verbale che conteneva dei falsi in atto pubblico, o si è impuntata per dare l’insufficienza a qualche alunno che era davvero un somaro indifendibile e che però proveniva da una famiglia intoccabile, e roba del genere.
E allora, visto che c’erano, per minacciarla ulteriormente e per costringerla a fare come volevano loro, hanno tirato fuori anche le questioni della vita privata (e se la sono presa in tasca).
L.
paniscus
Assolutamente d’accordo. Estendendo il discorso, è lo stesso meccanismo per il quale c’è tanto lavoro nero o malpagato in Italia, perchè la gente per necessità si presta.
«…secondo me la spiegazione è molto più prosaica…»
Considerando l’ambiente in cui si è svolto il dramma, non potrebbe anche essere che qualche vecchia carampana se la sia presa a male perché desiderava che l’insegnante fosse ‘carina’ con lei? 😈
@Gianluca:
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Si prestano gli italioti perche’ gli piace tanto ritornare al feudalesimo.
Tutto puo’ essere e conoscendo ipocrisia italiota delle suore per me Diocleziano ci ha visto giusto.
Oppure avevano una candidata con cui sostituirla, magari una ex-allieva, o una raccomandata con un profilo più consono: non è solo per una voce che mandi via qualcuno che lavora bene per te da cinque anni, ma la puoi sfruttare nel momento opportuno, che è quando sei sicuro di poter effettuare un cambio che non danneggi la scuola.
oppure oppure … tutte supposizioni inutili e oziose.
I fatti, a oggi, sono questi e il finale della storia rende (parziale) giustizia a una discriminazione.
@E.n.g.y
Si vede che non conosci il mondo scolastico e universitario, tesoro. E non hai mai avuto a che fare con ambienti hiusi come quello monastico o “suoresco”.
beh allora? che c’entra? dico semplicemente che con gli “oppure” non si va molto in là e mi pare che, anche senza gli “oppure” ce ne sia già a sufficienza di materia e meno male che la conclusione è stata quella che abbiamo letto.
no ma te hai preso proprio troppo sole caro il mio bel giemdi .
Non mi stupisco. Molti anni fa (ero un vispo ventitreenne) venni a sapere che una scuola cattolica nella quale avevo fatto domanda d’assunzione non mi aveva preso in considerazione per via del mio sesso maschile (si trattava di un istituto magistrale frequentato esclusivamente da studentesse). Come faccio a saperlo? Be’, a volte capita di avere delle “talpe” nei posti giusti, per cui sono sicuro del fatto. Non ritenni di dar corso a rimostranze, perché in un posto del genere è effettivamente meglio non mettere piede.
Morale, una persona normale viene mandata via da un branco di sottosviluppati perché non si comporta come vogliono loro e il loro comportamento idiota lo insegnano pure in una scuola. 🙂
un’altra cazzata, sullo stesso piano di quella di Mafalduccia.
Se lo spieghi il motivo per cui la ritieni tale prima….. poi uno ti potrebbe anche dare ragione.
@E.n.g.y
Aspetto tua spiegazione sul perché l’insegnante è stata mandata via. Prego.
Gmd85 è inutile, ormai è chiaro che appena le chiedi una motivazione per giustificare quello che ha detto si da alla latitanza.
Propongo un referendum per uscire dal Vaticano. 🙂
Su di una questione analoga, molto tempo fa proposi un’ ipotesi, ma nessuno mi rispose: la ripropongo. Allora, io (egalitario, ecumenico, anti-razzista, integrazionista, senza glutine, cruelty-free) ho aperto la mia birreria che, per uno strano caso, finisce per avere una clientela “alto-spendente” che proviene tutta dalla locale sezione del KKK o del partito filo-nazista, o di cretini analoghi; i miei affari vanno a mille, ma ovviamente qualunque altro tipo di clientela fugge il mio locale come la peste. Ho un barista negro (orrore ! Termine linguistically yet not politically correct) che è eccezionale nel suo lavoro, ma, dopo poco, mi viene fatto notare che la clientela non gradisce, e tenderebbe a “mettere meglio a fuoco” la situazione; questo signore lo posso solo licenziare, perché non ci sono altre posizioni per lui. Lo licenzio io, lo licenziano loro con la benzina, insieme pure al mio locale, o chiudo per difendere un’ idea ? Comunque rimane a spasso. Lo stesso questa scuola, nel senso che l’ orrore è la ricezione di pubbliche erogazioni, non le pretese che gli amministratori esercitano nei confronti dei dipendenti. E, d’ altra parte, già la Cassazione in passato aveva dato ragione a chi aveva licenziato un insegnante di religione perché aveva divorziato. Tanto, quasi sicuramente, la colpa vera non risiede nei gusti sessuali di questa poveraccia, quanto nel fatto che lei ne parla tranquillamente a viso aperto, ed infatti li conosciamo. Ha osato infrangere il vero comandamento cattolico “Sarete ipocriti e farete il male tranquillamente, purché mai vi azzardiate a dirne, ma, se del caso basterà che vi pentiate”: amen.
Quelle sentenze sono state e sono oggetto di contestazione perchè frutto di privilegi concessi alla chiesa. Dubito che la cassazione sarebbe stata così tollerante nel caso di altre aziende private e nel caso della sua ipotesi ci sarebbe l’aggravante di discriminazione razziale e il KKK o il partito filonazista sono fuorilegge in Italia. Non si possono licenziare i dipendenti per futili motivi. Il fatto che la cassazione abbia in quel caso dato parere favorevole alla chiesa non significa che lo farà sempre e che questo non possa cambiare nel tempo visto che anche le leggi e l’interpretazione delle leggi si evolve, così come l’indirizzo europeo. Proprio recentemente diverse sentenze hanno dato torto alla chiesa sulle tasse da pagare: cosa molto più difficile fino a qualche anno fa.
Il barista le avrebbe fatto causa ed avrebbe potuto chiederle un forte indennizzo economico, dato che la riassunzione non sarebbe stata praticabile. A meno che lei non abbia qualche “potente santo” in paradiso per vincere la causa come la chiesa. Di interpretazioni creative ce ne sono state, ma non sempre riescono.
Potranno anche essere fuorilegge il KKK o lo NSDAP, ma ancora non è fuorilegge che i loro aderenti vogliano una media alla spina e che qualcuno gliela venda. Se la semplice presenza di un dipendente mi manda fallito od all’ ospedale licenziarlo non sarà mai per futili motivi. Non è una scelta facile, almeno non facile come rispondere accecati dall’ ideologia e dalla magnanimità praticata con la vita degli altri, mischiando organizzazioni di delinquenti e le normalissime richieste della vita di tutti i giorni che i loro adepti possono (non solo “can”, ma anche “may”) esprimere.
Avevo scritto una risposta poi l’ho cancellata. Mi sarei sentito troppo stupido a rispondere a una domanda così mal posta e poco ragionata.
rispondevo a A. Di Michele
@RobertoV:
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SE vuoi licenziare uno anche per capriccio le suoraCCie potevano dare alla tizia un sostanzioso rimborso economico.
Alessio Di Michele
Scusa, dov’è che ce l’hai la birreria? ;-D
Cmq, una scelta ci sarebbe, anche qualora risultasse la più impegnativa economicamente. E cioè, chiudere l’esercizio e riaprirlo con intenti dichiaratamente diversi da quelli precedenti & segnatamente di stampo improntato ai valori che esplicavi più su…
Difficile, certo, ma non dovrebbe essere impossibile, nemmeno in vaticalia.
Appunto: quanto è bello fare i buoni coi soldi e la vita degli altri. Tanto in Italia è perfettamente naturale abbandonare un’ attività che rende e dove si viene pagati a pronti in cambio di un salto nel buio !
E comunque, non saresti assicurato di aver risolto il problema, capace che verrebbero a cercare la nuova attività per bersi una birra & bastonare il barista “negro” per soddisfare il loro capriccio.
Ma dov’è che ce l’hai la birreria? 😉
Parzialmente correggo “Lo stesso questa scuola, nel senso che l’ orrore è la ricezione di pubbliche erogazioni E CONTEMPORANEAMENTE l’ esercizio di ingerenze nei gusti sessuali, non una sola delle 2 cose separata dall’ altra”.
Non so a quanto ammonti la retta annuale in questa scuola ma 25.000 € sono una elemosina.
Ah, si? al mese sono poco più di 2000 €. Più che sufficiente a coprire le spese per singolo studente, visto e considerato che, di solito, le scuole private non ne gestiscono troppi. Qualcosa non torna, considerando che piangono sempre miseria, nonostante i lauti finanziamenti e che, da quello che tu dici, si capisce che altre scuole hanno rette ben più elevate. Chi gestisce male cosa?
25.000 è il risarcimento. Penso anch’io che sia una miseria.
Ai miei tempi gli avrei imposto una pena di 25.000 aurei, altro che euri! 😛
Errore mio.
Anche se il discorso sulle rette resta.
Gmd85, allora il solleone non da da fare solo a me 🙂
Comunque ti perdono, non mi ero spiegata bene 🙂
Diocleziano: e avresti fatto bene avresti …!!! 🙂
Ogni tanto una buona notizia – che non guasta mai.
Forza, insegnanti dalla presunta omosessualità, fate domanda di impiego nelle scuole dei pretocci, senza naturalmente dichiarare le vostre tendenze sessuali. Se queste scuole pretendono di dare punteggio, devono assumere senza discriminazioni…o pagare pegno.
a sparar cazzate non ti supero nemmeno io Mafalduccia 🙁
@E.n.g.y
Tu parla con qualche insegnante che in queste scuole ci lavora. Poi ci racconti. Che a impegnarti, diventi imbattibile.
Si scrive pretoCCi.
Con la doppia C che si legge cicci’ :-).
Sumadarto
Urge un dizionario italiano-sumadartiano, con indicazioni per la pronuncia.😆
Stai attenta Mafalda che la tua potrebbe essere istigazione a delinquere. 🙂
Comunque, a parte gli scherzi, mi sembra strano che in Italia per insegnare religione in una scuola statale l’insegnante lo sceglie il vescovo mentre per insegnare (qualsiasi materia) ma in una scuola cattolica non ci sia qualche “accordo”, sempre con lo stato, che non permetta la “selezione” alle scuole cattoliche dei propri insegnanti, il caso dell’articolo potrebbe essere una situazione particolare, come ho scritto sotto, sarebbe meglio controllare gli atti processuali che hanno motivato la sentenza.
Un mio amico d’ infanzia insegna religione in una scuola elementare statale in Germania del Nord . Pero non è scelto dal vescovo e insegna anche tutte le altre materie…
Dunque non esiste la figura specifica dell’ insegnante esclusivo di religione…
( Come quando si discute si evita sempre di parlare di religione…. non so tutto in dettaglio..)
Ma in Italia? Come funziona? Penso che farò una ricerca quando avrò un po’ di tempo? Però se qualcuno potrebbe darmi informazione non mi dispiacerebbe.
“qualche” informazione, sorry.
Frank
La cosa ancora più assurda è che un insegnante possa raccogliere punteggio lavorando in scuole paritarie e, ancora più bizzarro, che un insegnante di religione possa scegliere un posto comune nella scuola statale quando non ne può più dei corsi di religione e dell’invasione del vescovo nella sua vita privata.
Mafalda.
Perché vengono considerate le scuole cattoliche normali quando non lo sono e vengono concessi alla Chiesa dei privilegi all’interno della scuola pubblica che non dovrebbe avere, causando questi paradossi, le scuola private (anche quelle di proprietà della Chiesa e di qualsiasi altra religione) e quelle pubbliche dovrebbe essere non confessionali o per essere più precisi laiche.
Io non vedo tanto assurdo che un docente che insegna in una scuola privata paritaria possa cumulare punteggio. Quel punteggio significa esperienza e oggettivamente la cumula. Ritengo che per ottenere e mantenere la parificazione si debba garantire un programma in linea con le scuole statali e l’assenza di discriminazioni di alunni e personale.
Francesco S., in pratica quello ho detto io.
Francesco S.
In pratica stai parlando di una scuola statale. Aggiungo che anche gli stipendi dei docenti dovrebbero essere uguali. Comunque la scuola privata non è accettabile proprio perché è impossibile non crei discriminazioni tra alunni, mi spiace. Ci sono differenze di trattamento anche nella pubblica, per carità, insegnanti italioti che etichettano gli alunni, ma un minimo di obiettività è garantito, e soprattutto, almeno per ora, c’è la possibilità di esprimere il proprio parere da parte di tutte le componenti scolastiche.
Al di là di come si sono svolti i fatti (sarebbe opportuno leggere i documenti processuali) mi sembra normale che un associazione (culturale e morale) cerchi di avere alle proprie dipendenze persone consone alle proprie esigenze e mi sembra anche normale che un dipendente non voglia perdere il proprio lavoro a causa del proprio (presunto o meno) orientamento sessuale, alla fine ha prevalso il dipendente (almeno fin ora, mi pare che si tratti ancora della sentenza di primo grado). Il problema è all’origine, non dovrebbero esistere le scuole di tipo confessionale dove inevitabilmente si possono creare problemi simili ma, fino a quando esisteranno,….
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@Francesco S., che si sentirebbe troppo stupido a rispondere, blah blah: quindi qualcuno che mi ha risposto non aveva remore a sentirsi stupido ? Od aveva compassione del mio pensare al mondo del possibile, scendendo una volta tanto dall’ Empireo dove ci sono tutti i buoni, i cattivi e le soluzioni giuste in mucchi separati e facilmente riconoscibili ? Oppure si sforzava di trovare una soluzione, rifuggendo dall’ insulto personale ? No ! Semplicemente voleva aspettare che i miei squallidi clienti abituali si recassero a farsi delle megabirre a fine aprile a Braunau, festeggiando la nascita del loro orribile idolo, e quindi lasciassero il mio locale vuoto, per provare quella chiara alta fermentazione che a noi laicisti piace tanto, du du dudu, du du dudu, du du.