Proposte di lettura

Segnaliamo alcuni libri usciti recentemente in cui si approfondiscono i temi di cui si interessa l’Uaar. Tutti i testi sono stati acquisiti dalla Biblioteca Uaar e sono disponibili per la consultazione. Chi preferisce acquistare i suoi libri preferiti può farlo utilizzando i link a IBS: in tal modo contribuirà a sostenere l’associazione.

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Franco Garelli, Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio? (il Mulino 2016, 231 pp., 16.00 euro)

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La non credenza è in aumento e sta assumendo «dimensioni impensabili». È un fenomeno noto, ma Franco Garelli (il più noto sociologo della religione italiano) è il primo a dedicargli un testo, sulla scia di un’indagine sulla religiosità dei giovani. Che danno un gran valore alla coerenza e sono sempre più autonomi, progressivamente più distanti dalla Chiesa: la quale resiste soprattutto grazie alla forza della tradizione (e alla crisi). La trasmissione familiare è in affanno e lascia spazio a una fede intermittente, mentre l’ateismo è ritenuto ormai plausibile e lo stigma viene meno. Dati alla mano, i giovani non credenti «sembrano rappresentare l’avanguardia moderna». L’Italia è ancora molto cattolica e lo resterà ancora a lungo, ma il suo futuro religioso potrebbe sorprenderci.

 

Alessandro Barbero, Costantino il vincitore (Salerno 2016, 850 pp., 49,00 euro)

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Un’opera colossale quanto le statue dell’imperatore che ha cambiato il mondo. Il libro del noto storico si pone già quale riferimento obbligato per una materia in cui gli studi, ricorda in chiusura, «avrebbero un gran bisogno di un rasoio di Occam, che venisse a spuntare la barba di Eusebio». Ma l’enorme mole di documentazione consente a chiunque di farsi un’idea sui problemi aperti riguardanti Costantino, la cui storia è stata dipinta e ridipinta più volte dal vero vincitore, la Chiesa cattolica: dall’entusiasmo iniziale alla successiva denigrazione (per il suo battesimo ariano) fino al suo recupero quando poteva esserle utile, perché figlio di sant’Elena o perché leggendario donatore di territori. Un libro laico, talvolta iconoclasta, indispensabile per chiunque sia interessato al tema.

 

Kooshyar Karimi, Il segreto di Leila. Un medico coraggioso sfida i tabù nell’Iran del fondamentalismo (Giunti 2016, pp. 300, 18,00 euro)

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«Ogni anno, nel mondo islamico, più di ventimila donne vengono uccise per i cosiddetti delitti d’onore». Ogni anno milioni di donne cercano di evitare questa triste fine. Leila è una giovane nubile stuprata, ora incinta al settimo mese; l’autore è un dottore che pratica illegalmente aborti e ricostruisce imeni. Inevitabile l’incontro: un incontro come tanti altri, ma con un finale diverso. Il dottore e Leila sono le due voci di un libro che parla anche dell’amore per i libri, e dei rischi che comporta quando si vive in un paese dove impera l’integralismo religioso. Un po’ troppo romanzato, forse, ma Il segreto di Leila ci racconta una società e un’ideologia che richiedono a gran voce un aggiornamento.

 

Loubna Abidar e Marion Van Renterghem, La dangereuse (Stock 2016, pp. 198, 17 euro, in francese)

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Ha interpretato una prostituta nel film di successo Much Loved. Che nessuno ha visto, in Marocco, perché vietato. Ma tanto è bastato affinché in patria cominciassero a chiamarla “Abidar khatar” (ovvero “pericolo”). Con le conseguenze del caso: non solo minacce, ma anche una vera e propria aggressione che ha lasciato indifferenti le cliniche e i poliziotti a cui si è rivolta. Il libro racconta la vita di una donna troppo libera ed emancipata per una società ipocrita, che pure è considerata più “progredita” di altre nonostante le sue tradizioni (i padri violenti) e i suoi costumi (le attrici sono per definizione puttane). “Il Marocco non mi ha voluto. Non vuole la donna che sono e la mia libertà di rivendicarlo”. Il suo paese è sempre più estremista, il suo rifugio è ora la Francia.

 

Andrew Sneddon, A Is for Atheist. An A to Z of the Godfree Life (Pitchstone 2016, pp. 224, 15,95 USD, in inglese)

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Professore di filosofia all’università di Ottawa, Andrew Sneddon ha scritto un libro che, più che un’enciclopedia dell’ateismo, ricorda i dizionari (filosofici) di Pierre Bayle e di Voltaire. Le voci non sono infatti proprio quelle che ci si aspetterebbe (“Humility”, “Golf”, “Meat Machines”, “Quiz!”…) e rappresentano soprattutto spunti per discettare delle implicazioni di ogni scelta di vita che prescinde dalla credenza in un dio. Non è certo corrosivo come i suoi antesignani illuministi ma non è nemmeno noioso: a prevalere è semmai una certa ironia “nerd”. A Is For Atheist è un testo da leggere con calma tenendo a portata di mano una caraffa di thè.

 

Lo staff della Biblioteca Uaar

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2 commenti

Francesco S.

Voglio sperare che un giorno le donne e gli uomini iraniani possano riprendersi le loro vite. E’ questo che mi viene pensando al libro di Karimi Kooshyar.

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So di persone che non si definiscono iraniani, ma persiani, con gran disprezzo & disgusto per ciò che è successo dopo la caduta di quell’impero, e soprattutto rimpiangono la loro religione zoroastriana (si tratta ovviamente in prevalenza di persone un po’ in là con gli anni).

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