Durante la Mostra del Cinema di Venezia, che prenderà il via tra pochi giorni, oltre al Leone d’oro e alla Coppa Volpi saranno assegnati anche tanti premi “collaterali”, spesso sono sconosciuti ai più. C’è il Premio SIGNIS dell’Associazione cattolica mondiale per la comunicazione o il Queer Lion attribuito al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture” o ancora il Premio Interfilm per la promozione del dialogo interreligioso.
Tra questi premi meno noti ce n’è anche uno assegnato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar): il “Premio Brian”, dal nome del film satirico dei Monty Python “Brian di Nazareth”, conferito ogni anno alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta «i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose».
Vincitori delle passate edizioni del “Premio Brian”, che è ufficialmente riconosciuto dalla Mostra, sono stati: nel 2006, “Azul oscuro casi negro” di Daniel Sanchez Arevalo; nel 2007, “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti; nel 2008, “Khastegi” di Barman Motamedian; nel 2009, “Lourdes” di Jessica Hausner; nel 2010, “I baci mai dati” di Roberta Torre; nel 2011, “Le Idi di Marzo” di George Clooney; nel 2012, “Bella addormentata” di Marco Bellocchio; nel 2013, “Philomena” di Stephen Frears; nel 2014 “Mita Tova” di Tal Granit e Sharon Maymon.
L’anno scorso ad aggiudicarsi il premio è stata la pellicola “Spotlight” di Tom McCarthy che racconta l’inchiesta con la quale, nel 2001, il quotidiano Boston Globe portò alla luce, per la prima volta, l’enormità del fenomeno della pedofilia tra il clero cattolico, prima statunitense, e poi mondiale.
Paradossalmente per ben due volte, nel 2009 e nel 2013, i film selezionati dall’Uaar hanno ricevuto anche il premio Signis dell’Associazione cattolica mondiale per la comunicazione.
Comunicato stampa Uaar