Fertility Day: un’iniziativa aberrante da rifiutare in blocco

«L’istituzione del Giorno della fertilità da parte del Ministero della Salute ci sembra veramente un’iniziativa aberrante che ci riporta alla mente tempi passati per cui non proviamo alcuna nostalgia».

È duro il commento della portavoce dell’Uaar, Adele Orioli.

«Gli aspetti inquietanti sono molteplici», prosegue: «Prima di tutto sembra richiamare tempi in cui fare figli era per le donne un obbligo istituzionale, un dovere da assolvere per amore della Patria o di Dio. In secondo luogo la definizione di fertilità come “bene comune” sembra proprio voler dire che sul corpo delle donne non sono le donne ad avere l’ultima parola: un concetto che ci suona molto familiare e che ci ricorda le posizioni della Chiesa cattolica. Ma è lo stesso Piano Nazionale della Fertilità, al cui interno è inserita la Giornata in questione, ad aver sposato una visione “religiosa” dell’atto sessuale: vi si legge infatti che “la sessualità non è un accessorio del nostro comportamento avulso ed enucleabile dalla funzione riproduttiva”. Affermazione che, in un documento del Ministero, ci lascia a dir poco senza parole».

«Date le polemiche la ministra Lorenzin si è giustificata dicendo che il senso dell’iniziativa non è stato compreso, ma sembra invece evidente che è vero proprio il contrario! Quella del Ministero appare come un’esaltazione quasi mistica della maternità e già per questo non la condividiamo: la maternità non deve essere una scelta obbligata per una donna. Inoltre — conclude Orioli — ci fa davvero specie che a questa esaltazione, come all’atteggiamento circa altri diritti riproduttivi (su tutti la condanna dell’aborto e il sostegno alla ormai smantellata legge 40), non corrisponda poi alcun tipo di aiuto — leggi welfare — a chi una famiglia in effetti decide di metterla su».

Comunicato stampa Uaar

83 commenti

Fux

È stata compresa benissimo: è una campagna fascista, misogina e bigotta.

gmd85

Ma poi, si vuole informare sulla fertilità? Damine, migliorassero l’educazione sessuale nelle scuole e formassero ginecologi e consultori sulle modalità di comunicazione delle informazioni.
Comunque, se i soggetti che lo approvano sono come Adinolfi – che ammette che l’iniziativa gli è diventata simpatica dopo la critica di Saviano e critica Renzi che da cattolico dovrebbe approvare l’iniziativa – è tutto dire. Ovviamente, per lui non si fanno figli non per la mancanza di benessere , ma per la crisi di valori e cita l’Irlanda – ma guard un po’ – come esempio, perché sarebbe lo stato più povero del Nord Europa, senza presentare dati e confondendo – non so se consapevolmente o meno – natalità e fertilità.
Qui l’articolo:
http://www.intelligonews.it/articoli/1-settembre-2016/47979/fertility-day-adinolfi-la-disoccupazione-e-un-alibi-ecco-perche-i-figli-non-nascono
E qui, anche se di tre anni fa, una statistica che mostra come il caro Adinolfi le spari grosse:
ht tp://ec.europa. eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Income_distribution_statistics/it
Anche il SIR si schiera a favore.
ht tp://agensir. it/quotidiano/2016/9/1/fertility-day-lulli-scienza-vita-sulle-modalita-comunicative-polemiche-inutili-attenzione-va-posta-sui-contenuti/
Magari mi sbaglio, ma se questo è il tono degli aderenti…

Fux

Infatti, parlano di “fertilità”, “salute”, “prevenzione”, ma si guardano bene dall’introdurre una seria educazione alla sessualità e all’affettività nelle scuole. Inoltre, solo io trovo surreale che gli unici che hanno elogiato questa vergognosa campagna siano gli stessi che sostenevano la legge 40, cioè una legge che con i suoi paletti, i suoi divieti ostacolava proprio quelli che i figli volevano averli?

dissection

Fux
No, tranquillo, non sei l’unico. Sulla spinta della fertilità e ostruzione all’educazione sessuale, si consuma la tragicommedia del pensiero religioso sotteso a questi argomenti: spostatevi rigorosamente in chiesa e copulate solo per avere figli. La famiglia va pianificata, certo: tre figli, tre copule.

Francesco S.

Io per partito preso approvo tutte le iniziative che invitano a fare sesso, ma responsabilmente. Per abbattere la depressione da crisi lavorativa si faccia l’amore, ma i bambini richiedono stabilità economica. È pur vero che si innalza l’età a cui si ha il primo figlio e in questo la biologia non c’aiuta, visto che aumenta il rischio di malattie oltre il tempo limitato dovuto al numero limitato di ovuli. L’ideale sarebbe congelare un paio di ovuli per quando si sarà pronti ad avere un figlio.

bardhi

” fare sesso, ma responsabilmente”, mi suona un pochino moscio! 🙂 ” ma i bambini richiedono stabilità economica” direi proprio di no, tutti i fatti dimostrano proprio l’opposto, i paesi con il nr. alto di bambini per donna sono quelli con il piu alto livello di analfabetismo, con basso reddito e basso sicurezza della vita, quindi fin quando in occidente si sta bene i figli li faranno in africa.
Sono molto d’accordo con il senso la campagna, donna o uomo che sia, se vuoi fare dei figli meglio che li fai in una certa età altrimenti, per un infinita di ragioni compresi quelli che hai elencato tu, ti pentirai.

Francesco S.

E nei paesi dove si fanno tanti figli, tipo l’Africa la mortalità infantile è altissima, era a quello che facevo riferimento con responsabilmente. La responsabilità è quella di garantire una vita dignitosa al ciascun figlio. E’ anche poco etico mettere al mondo qualcuno senza riuscire ad occuparsene adeguatamente.

gmd85

@bardhi

Nei paesi con elevati tassi di povertà, l’eccessiva natalità è un sintomo. Di poca educazione sessuale, di cultura che esalta la natalità senza curarsi delle conseguenze. Paradossalmente, in una società con più benessere, laddove questo stesso benessere non possa essere garantito ai nuovi nati, la natalità diminuisce. E mi sembra anche logico.

bardhi

@ Francesco S.

Cioè solo quei pochi che vivono in benessere, hanno un alto livello di istruzione e fanno poco figli, fanno amore responsabilmente, sonno eticamente giustificati a riprodursi, tutti gli altri cioè l’80% della popolazione mondiale sono dei egoisti, ignoranti, incoscienti che se ne fregano della vita dei propri figli?!

@ gmd85
E quale sarebbe il livello di benessere da garantire prima di riprodursi!? Solitamente le famiglie appena formate non godono di alto livello di benessere, perche devono comperare casa, macchina nuova, fare qualche ferie costosa prima di arrivare i figli ect, ect, secondo te devono aspettare di diventare benestanti prima di fare figli!?

La crescita demografica comincio gia quando furono introdotte le pensioni di anzianità, quando le persone cominciarono avere i soldi per divertirsi, svaghi per uccidere la noia ect, ect. Tanto è vero che gente pure straricca non fa molti figli, anzi.

gmd85

@bardhi

Sicurezza economica non vuol dire essere benestanti. Se le famiglie appena formate non godono di alto livello di benessere – basterebbe che fosse accettabile – non è perché così dev’essere. Inutile girarci attorno, fare figli oggi è più difficile. Dove sta scritto che si deve fare fatica a far quadrare i conti? Poi c’è chi non ne vuole e non li si può certo obbligare, ricchi o meno. La pensione di anzianità la si prende a un’età non proprio giovane, magari con figli già cresciuti. Non ho ben capito cosa c’entra.

Francesco S.

Bardhi, fai un po’ tutto da solo. Ho detto stabilità economica, che significa stipendio assicurato e dignitoso per effettuare progetti a lungo termine, come quello di avere figli.
Non so in che mondo vivi ma gli under 30 (laureati o meno, specie nel mio amato-odiato Mezzogiorno) spesso non hanno una situazione economica tale da permettere di fare progetti a lungo termine.

Siccome non è la ministra che paga e nemmeno la provvidenza, è solo un ragionamento di buon senso, e non è una Giornata della Fertilità che risolve il problema, solo un politico cialtrone se ne esce con queste iniziative.

bardhi

@ gmd85
Ok quale sarebbe il livello minimo della “Sicurezza economica” prima di riprodursi!? Chi lo avrebbe la “Sicurezza economica”, hai qualche studio che dimostra che chi ha la “Sicurezza economica” fa figli!?
“basterebbe che fosse accettabile” certo, stai pure tranquillo che pure l’africano che ne fa 10 figli pensa la stessa cosa, solo che quello che per lui è “sicurezza economica accettabile” per gli occidentali è miseria nera.
“Dove sta scritto che si deve fare fatica a far quadrare i conti?” A si, e dove sta scritto che si puo spendere senza fare i conti!?
Ho scritto male io, la decrescita (non la crescita) demografica comincio gia quando furono introdotte le pensioni di anzianità. Oggi nei paesi di terzo mondo come nel occidente di 100 anni fa, i figli nel economia famigliare dei proletari, (possessori di solo figli (proles), avevano un basso costo di crescita; niente spesse di istruzioni, poco spese per cibo e vestiti, ma rendevano molto, perche diventavano braccia di lavoro gia in tenera eta, e contribuivano a crescere gli ultimi fratelli delle famiglie numerose, quelli ultimi fungevano da pensione di anzianità per i vecchi genitori.

gmd85

@bardhi

Non so, un disoccupato penserebbe a mettere su famiglia, secondo te? O pensi che un cassaintegrato sia contento di trovarsi in quella situazione con figlia a carico?
Un livello accettabile di benessere è quello che consente di affrontare il costo della vita. E più questo aumenta più serve stabilità economica.
Fare i conti è normale. Fare i salti mortali, no. E quando questa diventa una situazione diffusa, beh, qualcosa non quadra.
Non ho detto che chi ha sicurezza economica fa automaticamente figli, ma che nella società odierna è diventato un requisito a cui la maggior parte della gente, logicamente, vorrebbe arrivare.
E perché si dovrebbe far figli come nel terzo mondo?

bardhi

@ Francesco S.
Sarei io ad aver fatto tutto da solo?! Metti insieme queste due frasi: “poco etico mettere al mondo qualcuno senza riuscire ad occuparsene adeguatamente.” e “Ho detto stabilità economica, che significa stipendio assicurato e dignitoso per effettuare progetti a lungo termine, come quello di avere figli.” poi fai un conto veloce di quante persone al mondo si possono permettere il lusso ad avere quelle condizioni che tu indichi come minime per affiliare, cioò “stabilità economica” e poi mi dici se il resto del mondo, i tuoi nonni, bisnonni, e la stramaggioranza del umanità fin ora vissuta è stata piu o meno etica nel procreassi.
Io vivo in questo mondo, sono arrivato 25 anni fa come immigrato e insieme a mia moglie abbiamo fatto e portato ad maggiore età 2 figli, se avessimo dovuto aspettare la “stabilità economica” saremo diventati vecchi per la procreazione. Certo non ho dati ma sono del opinione che la maggioranza di chi oggi non fa filgi ha una maggiore “stabilità economica” dei propri genitori nel momento che decidevano di fare figli.

bardhi

@ gmd85
“E perché si dovrebbe far figli come nel terzo mondo?” e perche non si dovrebbe!? Dire il vero io non ho mai indicato in quale condizioni si dovrebbe far figli, ho solo scritto che nella storia del umanità e tuttora, la maggioranza delle persone hanno affiliato pur non avendo ben che minima condizione di “benessere” o “sicurezza economica”, e la nostra specie è qua grazie a quelli “incoscienti” che hanno fatto piu o meno quello che diceva il grande biologo S.J. Gould
“Riproducetevi come forsennati finche ne avete le risorse effimere, perché queste non dureranno a lungo, e alcuni degli vostri figli dovranno sopravvivere per trovare le prossime.”
La storia della nostra specie non lo ha deciso la logica che vedi te, ma la forza “irrazionale” del istinto di riproduzione.

gmd85

@bardhi

Intanto, il contesto dei nostri avi non è quello odierno. Anche fosse, il fatto che prima si figliasse anche in condizioni non favorevoli non giustifica che oggi si debba fare lo stesso. Stai commettendo una fallacia logica: ricorso alla tradizione.
Gould parla di risorse effimere, penso siano proprio quelle di cui parlo io, ovvero, benessere minimo. Tu sai quanti bambini sono morti di stenti in passato? E hai idea di quale sia il tasso di mortalità infantile in Africa, per esempio? Magari in Uganda, dove i bambini nascono già con l’HIV per contagio verticale madre-figlio.
Io ho l’età in cui i miei genitori hanno avuto me e non ho la stessa stabilità economica, anzi.
La storia della nostra ha passato tante fasi. Quella attuale non certo la migliore.
Ma tu che intendi per stabilità economica? Che quando si parla di poveri in aumento a me qualche dubbio viene.

Beatrice

Nel suo libro «Political liberalism» il filosofo John Rawls sosteneva che la società come soggetto pubblico non deve essere una comunità con una comune concezione del bene.

Sostenere che «la fertilità è un bene comune» è il primo passo per giustificare gli interventi statali a favore dei comportamenti «buoni» che concorrono al raggiungimento del «bene comune» oppure contro i comportamenti «cattivi» che ostacolano il raggiungimento del «bene comune».
È una violazione dell’autonomia delle persone.

https://it.wikipedia.org/wiki/Liberalismo_politico

https://it.wikipedia.org/wiki/John_Rawls

laverdure

Quello che nessuno sembra avere il coraggio di dire apertamente e’ che dietro certe iniziative c’e’
il timore che il crescente e sempre piu’ incontrollato afflusso di “migranti” finisca per minare la sovranita del popolo italiano.
Timore tuttaltro che infondato se si tiene conto della quasi totale mancanza di volonta di integrazione di buona parte di essi,che tende a creare delle vere “enclavi” culturali.
Suona sempre piu’ sinistra la battuta di Burghiba”la nostra arma piu’ efficace e’ la pancia delle nostre donne!”
E anziche violare la sacralita del “politicamente corretto” pretendendo di controllare e respingere almeno in parte il flusso migratorio,le nostre astutissime autorita tentano di usare contromisura la pancia delle “nostre” donne,tralasciando il piccolo dettaglio che in mancanza del dono della moltiplicazione dei pani e dei pesci,vale a dire delle risorse abitative,sanitarie,scolastiche,occupazionali nonche dei mezzi di lotta alla criminalita,questa furberia portera inevitabilmente delle conseguenze che e’ totalmente superfluo ricordare.
Ma come diceva Schiller,”contro la furberia neanche gli dei possono niente!”

laverdure

Lo so bene,Schiller uso’ il vocabolo “stupidita”,ma ditemi voi se i due termini,almeno in ambito nostrano,non si accoppiano continuamente.

Gérard

Laverdure….

La citazione è di Houari Boumedienne, presidente algerino ( discorso all’ Onu )
In quanto riguarda Habib Bourguiba, è stato il presidente piu revoluzionario in merito alla liberazione della donna nei paesi arabo-musulmani ( Vai a vedere il video che avevo messo su ” Il velo …. ” ) .

laverdure

@Gerard
Hai ragione,Burghiba era all’epoca il presidente tunisino,se ricordo bene.

mafalda

laverdure
Credo anch’io che la motivazione sia quella. Vogliono una guerra fra pance, l’importante è che siano sempre piene. Ora, sarebbe bello che gli italiani facessero più figli, ma prima di tutto devi limitare gli islamici, oppure fare in modo che possano allevare i figli nei loro paesi.

bardhi

@ mafalda
i “mollaccioni occidentali” soccomberanno, il problema non è la nostra società di benessere e di diritti dove giustamente le persone si adagiano perche non vedono minacce in giro, il problema è che non siamo gli unici su questo pianeta e gli “altri” per raggiungere cio che noi abbiamo gia ci faranno la “guerra” e alla fine vinceranno perche sono molto piu motivati.

Gérard

Perchè scrivono ” Fertility Day ” e non ” Giornata della Fertilita ” ..?
Fosse in inglese sembra a prima vista piu moderno …
Perchè se si scrivesse” Giornata della Fertilita ” potrebbe venire subito in mente un slogan vetero-fascista… ( ??!! )

Angelo Giusti Smith

Se e’ una fregatura gli danno un nome inglese o latino (Italicum, Job Act, spending review), se e’ una cosa meravigliosa gli danno un nome italiano (riduzione delle tasse, tesoretto, etc).

Federix

@ Angelo Giusti Smith
C’è anche “la buona scuola”, in italiano, però è una fregatura…

Francesco S.

Perché non siamo francesi e computer non lo chiamiamo “ordinateur”. 😀 Al di là dello scherzo pare che in inglese sembri più moderno, altrimenti sembrava troppo fascista dire Giornata della Fertilità

Gérard

Ma gli spagnoli chiamano il computer …” Ordinador “…

mafalda

Il grande ispiratore di questo fertility day è senza dubbio il banale quando ancora tempo fa disse di fare figli, non come conigli, ma tre a coppia sì, quello era il numero ideale.

Giorgio Pozzo

Parlare di fertilità femminile come se fosse una qualità positiva è perfettamente analogo a parlare del modo di vestire femminile sobrio e castigato, tipo scafandro.
Affermare che la donna deve avere figli equivale a dire che una mamma è lodevole rispetto a una non mamma. Questo è perfettamente analogo all’affermare che la donna che rimane completamente coperta in spiaggia è più lodevole di quella che si mette il costume da bagno. Cioè, la donna deve avere figli, e deve coprirsi da sguardi indiscreti.
Le origini di queste due considerazioni fortemente equivalenti in quanto ambedue di radice profondamente religioso-fondamentalista: la donna, per piacere a dio, deve avere figli, e non comportarsi da malafemmina.
L’unica differenza mi sembra essere che, mentre da un lato la questione “Dio lo vuole” è affermata piuttosto esplicitamente, nel caso della “mamma lodevole”, no. Nel perfetto stile cattolico, le imposizioni non devono sembrare tali, ma devono essere rivestite, colorate, zuccherate, e apparire come verità di fatto, o comunque moralmente lodevoli.
E allora, scusate la domanda, perchè diavolo questo caso solleva così tante (giustissime) obiezioni e indignate proteste, quando l’altro caso no? O meglio, indignate obiezioni al contrario? Perchè, in questo caso, non vedo nessuno che dice “ma, scusate, non è giusto limitare la libertà della donna di avere figli!” ??

Francesco S.

Qui è un ministro del governo che pretende una maternità quasi obbligatoria, non sono un gruppetto di donne che privatamente decidono di votarsi alla maternità. Se un ministro del governo avanzasse una campagna per la moralità del modo di vestirsi avrebbe le stesse critiche. Il problema sorge quando un Istituzione dello stato appoggia visioni religiose-culturali particolari.

gmd85

@Francesco s

Insomma, non so se una campagna sulla moralità del vestire sia così scontata. Da noi, potrebbero esserci pareri abbastanza divisi.

Francesco S.

Gmd85
Giorgio si riferiva al blog o a gli altri liberi pensatori che non concordavano con lui circa le libertà personali di un passato post (ormai chiuso ed esaurito).

Certo in Italia non darei così per scontato che su una campagna per la moralità del vestire sia ampiamente avversata in generale.

Giorgio Pozzo

Giorgio si riferiva al blog o a gli altri liberi pensatori che non concordavano con lui circa le libertà personali di un passato post (ormai chiuso ed esaurito).

Diciamo che così ho ancora ribadito il concetto, senza finire (spero) OT.
A meno che i miei amici ADMIN non siano di altro parere… vedremo…
:mrgreen:
Comunque, volevo rimanere sul principio generale, e mi sembra che l’analogia sul piano di classificazione della donna di serie A e di serie B sia proprio evidente.

gaglia

Scusate, ma onestamente non capisco la polemica, e sono d’accordo con Eleonora Porcu, la consulente dietro l’iniziativa, che la protesta è stata strumentalizzata.

Prima che arrivino le critiche scontate, e per lasciare spazio a quelle meno scontate: sono lettore assiduo del blog UAAR, sbattezzato, laureato (matematica) ed emigrato in un Paese più civile, sostenitore dei diritti LGBT e dei diritti riproduttivi, quindi la mia posizione non è allineabile a quella del fascistello di chiesa. Parlo da un punto di vista scientifico e sociale: non è un caso che tutte le associazioni di medici e ginecologi si siano schierate a favore dell’iniziativa.

Ho visto alcune delle locandine e messaggi di questo Fertility Day. OK, in alcuni casi il messaggio poteva essere trasmesso meglio, ma io non ce lo vedo questo “donna, ricordati che devi partorire per la Patria”. E non ce la vedo questa “discriminazione verso chi non può o non vuole avere figli”. Queste accuse mi sembrano campate per aria, e mirate o a strumentalizzare la cosa per attaccare l’attuale governo (di cui, sia chiaro, non sono certo un fan), o frutto di chi ha “la coda di paglia” da quel punto di vista – per capirci, come nel caso degli obesi che si sentono “offesi” dalle iniziative di sensibilizzazione verso i disturbi alimentari.

Come mai lo spot pro-fertilità in Danimarca è piaciuto a tutti e questa iniziativa no? Mancano la topa in lingerie e gli ammiccanti doppi sensi? A me QUESTO pare sessista!

La dura realtà da affrontare è di natura medica: per una donna, con l’età, diventa più difficile portare a termine una gravidanza senza complicanze. Aumenta anche il rischio di disturbi congeniti quale sindrome di Down, e secondo alcuni studi anche l’età dell’uomo influisce. Questa è scienza, supportata da dati e fior di ricerche.

Un altro discorso, assolutamente condivisibile ma a parer mio parallelo, è che (specialmente in Italia) le coppie non fanno figli per motivi di natura sociale e finanziaria. Obiezione sacrosanta, e sicuramente si può fare di più. Però questa è una considerazione politica, non scientifica: si può SEMPRE fare di più, e chiunque può criticare qualsiasi governo per non fare abbastanza. Ma il dato medico resta: fare figli prima è meglio. Chiaro che io in primis non mi sentirei in grado di gestire una paternità senza una situazione lavorativa stabile o comunque un ambiente che me lo permetta. Ma oggigiorno noi cittadini del nostro Occidente dorato ci sentiamo così insicuri, e così atterriti dall’idea di dover crescere un bebè, che anche Paesi “avanzati” dal punto di vista del welfare sociale (vedi esempio Danimarca, ma quasi tutto il Nordeuropa credo, non ho dati sottomano) sono in piena crisi di natalità.

La verità è che nessuno sta dicendo che le donne dovrebbero tornare a fare da incubatrici, meglio se a 16 anni, ma non è neanche vero che prima di avere figli serva: e finire il dottorato, e avere almeno 20k in banca, e una casa di proprietà, e una macchina, e un posto fisso in azienda (o meglio se in Comune), e l’asilo nido sotto casa, e i pannolini gratis, etc… Queste cose, certo, aiutano, ma è ridicolo pensare che siano TUTTE necessarie considerando che l’umanità è andata avanti per eoni con molto meno… Quindi chi critica il Fertility Day dicendo che basterebbero meno disoccupazione e instabilità finanziaria per tornare a fare bambini, secondo me si illude di brutto. Era a sensibilizzare su questo tema che puntava l’iniziativa, non certo a strizzare l’occhio ai nostalgici. Concordo che si poteva fare di più per evitare fraintendimenti, ma onestamente mi sembra una polemica molto “grillina”.

Sorvolo sulle critiche riguardo al sovraffollamento del pianeta… Siamo in Italia, non in India…

gmd85

@gaglia

Ma gli eoni sono passati e la società odierna non è certo quella di una volta. Oggi è diventato difficile anche campare. La verità è che, oggi, un figlio costa e la fascia 20-35 ci pensa su due volte. Che ci sia un range di età più adatto a fare figli è cosa abbastanza nota, senza bisogno di fare campagne come queste. Ma l’alta fertilità non necessariamente corrisponde alla possibilità – o al desiderio – di fare figli.
Inoltre, l’insicurezza di cui parli dipende, secondo me, anche dall’eccessiva pressione che si faceva – e ancora si fa – per sposarsi e mettere su famiglia.
Quindi, il dato scientifico è noto e inconfutabile, certamente. Ma il dato politico c’è. Non dico che l’iniziativa sia simile a una campagna di regime, ma i toni un po’ li ricorda. Inoltre il fatto che questa iniziativa fosse gradita a certi soggetti ne mette ulteriormente in risalto le pessime modalità e il tono.
https://blog.uaar.it/2014/03/24/rivoluzionario-messaggio-governo-avvenire-fate-piu-figli/
E comunque, non escluderei che la situazione mondiale in generale abbia dato vita a una sorta di mal du siecle per cui ci si convince che mettere al mondo figli oggi sia un atto più egoistico di quanto lo è già.

Giorgio Pozzo

Come mai lo spot pro-fertilità in Danimarca è piaciuto a tutti e questa iniziativa no?

Perchè (mi sembra) in Danimarca la campagna era pro sesso, mentre in Italia si dice pro fertilità.
Non mi sembra la stessa cosa.

Engy

era pro sesso procreativo: fallo per la mamma, fallo per la nonna dicevano gli slogan danesi.
Concordo con gaglia anche se non posso fornire un curriculum identico al suo ….e vi dovrebbe far riflettere che ci sia chi si senta quasi in dovere di rassicurarvi sulle proprie carte in regola, prima di dire solo e semplicemente come la pensa ….

Stefano™

@ Engy

Che le credenziali non servano lo dimostra che tu stia qui a scrivere che servono….
Ma la logica non è amica tua.

Mauritius

@Engy, non c’è molto da riflettere sulla presentazione di credenziali. Molti, comprese le agnostiche devote, lo fanno per spacciarsi qualcos’altro cercando di avvantaggiarsi di un credito che non gli spetta, altri lo fanno nel timore di essere fraintesi. Il punto è che in genere non servono credenziali. Semmai a te dovrebbe far riflettere che ci sia chi, come John, riesce a raccogliere molti più consensi di parecchi non credenti o che si dichiarano così. La risposta è semplice: qui conta quello che si dice non quello che si è, o si dichiara di essere, e tutti sono liberi di esporre qualunque punto di vista compresa la critica ad altri punti di vista. Pensa, c’è perfino chi ricorre ogni tre commenti a un “vergognatevi”, ma non per questo viene censurata come accade in molti blog e forum di tutt’altro tenore 😉

gmd85

@E.n.g.y

Che uno si senta in dovere di rassicurare gli interlocutori sulle sue carte in regola è irrilevante. Problema di gaglia. L’iniziativa non è piaciuta a così tanta gente che i paresi sono trasversali, indipendentemente dalla propria formazione. E neanche le testate straniere ne hanno parlato granché bene.
Tra l’altro, lo stesso gaglia si contraddice quando afferma che lui stesso non se la sentirebbe di mettere su famiglia senza una stabilità economica.
La campagna danese ha funzionato perché era pubblicità e univa l’utile al dilettevole, visto che a pubblicizzare era un’agenzia di viaggi. E prima di questo conta il fatto che la Danimarca abbia un welfare ben migliore del nostro e un tasso di disoccupazione piuttosto basso.
Le campagne governative sono state un flop un po’ dappertutto.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/fertility-day-polemiche-non-solo-in-italia-ecco-le-altre-campagne-di-sensibilizzazione-nel-mondo_3029085-201602a.shtml
Il Giappone è un caso a sé, ma lo è storicamente per tanti aspetti.
Il FD dice un mucchio di ovvietà, alle quali, scommetto, non seguiranno interventi concreti per rafforzare l’educazione sessuale e le strutture sanitarie. Insomma, “pensate a trombare e a fare bambini poi vediamo che succede”. Questo è il messaggio che passa.

gmd85

@E.n.g.y

Fux, più su, dice una cosa giusta. Chi sostiene questa campagna, sosteneva la legge 40. A te questo non fa riflettere, vero?

Engy

Maurizius,
“Molti, comprese le agnostiche devote, lo fanno per spacciarsi qualcos’altro cercando di avvantaggiarsi di un credito che non gli spetta …” Allora, mentre apprezzo molto e invidio un po’ la capacità di scrivere una frase così, e mentre ti dico che ovviamente puoi pensarla come vuoi, ribadisco che agnosica devota NO, lo dici poi alla tua vicina di casa.
Poi: il sig. John per me è semplicemente non autentico e genuino e, via via che passano gli anni, sta passando dal muoversi come in una cristalleria in un atteggiamento timoroso dato il suo essere credente praticante, al disconoscimento graduale (apparentemente) dei capisaldi della sua religione, come quella di moltiplicarsi ad esempio. Non che ci sia da stupirsi; gran parte dei cattolici anche praticane, per quel che mi consta, fanno pochissimi figli e usano contraccettivi non naturali, ma John non mi risulta credibile, è sempre preso dalla smania di compiacervi, chissà perchè.
Comunque qui l’importante non è quel che si dice ma quel che si è (o si dice di essere), e tornando a John, si sprecano gli inchini a suo favore solo perchè è molto in linea con “voi”: in passato un Florensky veniva bistrattato.
La verità @MauriZius, è che io sono difficilmente inquadrabile, e questo non significa niente di più, soprattutto non vuole significare intelligenza o cultura o chessò io; anzi, le mie contraddizioni e i miei minestroni sono la pima ad ammetterli.
Certo che qui sono ammesse tutte le opinioni, non dal “pubblico” però, ma la redazione in questo senso è impeccabile e, torno a dire, rappresenta un caso unico.
Stai a vedere come qui si può dire tutto (mi riferisco sempre agli utenti).
Gmd85
“Chi sostiene questa campagna, sosteneva la legge 40. A te questo non fa riflettere, vero?” non so se sia così, gmd, nè mi interessa saperlo. So di sicuro che IO all’epoca sostenni la Legge 40 e contribuii a far saltare il referendum, e non certo per via del card. Ruini!

gmd85

@E.n.g.y

La tua smania qual’è, invece? Io un’idea ce l’avrei. Quel che si scrive rende l’idea di quel che si è e tu hai dato un’idea ben precisa. Se tu non sai inquadrarti da sola – e penso che questo sia il tuo grande problema, per il quale ci sono ottimi professionisti, torno a ripetertelo – chi ti legge riesce a inquadrarti benissimo. Se i Flo di tutto il mondo continuano a scrivere le stesse fesserie nonostante gliele si confuti di chi è la colpa? O le idee legittime sono solo quelle dei Florenskij e delle E.n.g.y e non quelle di chi le critica?
Quindi confermi che chi sostiene l’iniziativa, come te, all’epoca sostenne la legge 40, Ruini o non Ruini.
Come al solito, di cosa hai parlato che sia relativo alla news? Vedi che fai sempre tutto tu?

Engy

gmd85
anche tu non riesci mai a smentirti e a stupire: e lo specialista per le turbe mentali, e tu c’ hai un problema, e non si rispettano le idee sbagliate (questa e’ da sempre il vostro “miglior” cavallo di battaglia) , e l’agnostica devota …ecc .
Siete una setta gmd, rassegnati! ciao bello e fatti un tuffo nel mare tu che ce l’ hai cosi stupendissimo!

Stefano™

@ Engy

io sono difficilmente inquadrabile

Ma no, dai! Non ti sottovalutare….

Imagino che a John glielo abbia prescritto il dottore di venire qui a compiacerci (?), che dici?

Stefano™

@ Engi

Siete una setta gmd, rassegnati!

Ma anche una otta e una nova!

Stefano™

@ Engy

Siete una setta gmd, rassegnati!

E non è niente, Engy!
Pensa tu che ne esiste una che si fa vanto di eliminare le idee sbagliate, dopo averle messe alla prova. Si chiama scienza e la praticano loschi figuri….
Orrore!
Vuoi mettere l’idea balzana che si debbano rispettare tutte le idee balzane? Quella sì che è apertura mentale (anche se spesso cade il cervello, come dice Piero Angela)!
Engy, quando a una persona hai spiegato più volte la tua posizione e questa continua imperterrita a far finta di non capire, a rappresentare in modo del tutto errato la posizione della controparte, a sostenere di non essere inquadrabile quando lo è perfettamente, vista la costanza e la pervicacia nell’applicazione del suo “metodo”, quando si contraddice ad ogni passo, lamentando di non potersi esprimere mentre riempie thread delle sue opinioni su quelle degli altri, le proprie immuni da critica, le altre espressione di una setta (puoi leggere più sotto John e Sandra che discutono, nonostante il primo “compiaccia”), ebbene Engy, quando succede tutto questo e altro ancora, quando i controesempi e le spiegazioni non servono mai, quando non rispondi alle domande e alle obiezioni, giorno dopo giorno, quanto pensi di essere credibile?
Qui chiunque dà ragione di quel che afferma, perché tu devi essere esentata? E se le ragioni che dai non sono ritenute buone, perché non lo si deve dire? Perché hai preso l’idea da qualche “autorità”, a parer tuo?
Io non vado nei blog delle sette, tu che ci vieni a fare qui?

gmd85

@E.n.g.y

Ma tu lo sai che non sono neanche iscritto, si?
Se tutti ti dicono le stesse cose, fatti venire il dubbio che il problema sia tu. Un po’ di litio?

Giorgio Pozzo

era pro sesso procreativo: fallo per la mamma, fallo per la nonna dicevano gli slogan danesi

E vabbè, significa che, una volta tanto, non sono d’accordo nemmeno con i Danesi.
Mica dobbiamo considerare un nuovo dogma di infallibilità. Resto convinto che, come minimo, queste campagne siano perlomeno offensive verso chi di figli non ne ha voluti o (peggio ancora) non ne ha potuti avere.
E continuo a non vederne l’utilità.

Sandra.

“Scusate, ma onestamente non capisco la polemica, e sono d’accordo con Eleonora Porcu, la consulente dietro l’iniziativa, che la protesta è stata strumentalizzata.”

Il miglior modo per non dare luogo a polemiche è cercare di evitarle: davvero la consulente dietro l’iniziativa non ha pensato che “fertilità bene comune” paragonandola all’acqua (!) potesse prestarsi a strumentalizzazioni?
In un ministero sotto pressione come quello della sanità e con un ministro come la Lorenzin?
Per di più una che diventa madre a 44 anni non sembra un testimonial molto credibile per la maternità precoce, lo è per quella tardiva, dopo studi dottorato carriera ecc.

Poi è vero che fare figli prima sarebbe meglio dal punto di vista fisico, ma non c’è solo il lato medico della faccenda, se si esclude quello psicologico. Un figlio oggi è un impegno finanziario ma anche mentale, come dice un mio amico noi non rompevamo così tanto i nostri genitori!

mafalda

Gaglia
“Sorvolo sulle critiche riguardo al sovraffollamento del pianeta… Siamo in Italia, non in India…”.
Veramente l’Italia è uno dei paesi europei più densamente popolati e il paragone con la Scandinavia, che sentivo citare, non regge proprio per questo. Mettere al mondo un figlio in Italia non è facile per due persone responsabili, considerando in che società andrà a vivere, e che se ha un minimo di talento e voglia di lavorare prima o poi dall’Italia dovrà proprio andarsene. Per sapere lo scopo di questa demenziale campagna della ministra bisognerebbe conoscere i dati demografici di cui è in possesso. Gli italiani sono in via di estinzione? Rischiamo tra qualche anno di essere inferiori per numero agli islamici? Io credo che ci sia anche lo zampino di bergoglio, visto che già da tempo sostiene che bisognerebbe fare 3 figli a testa, guarda caso come i musulmani.

Francesco S.

Bergoglio ha detto che 3 figli bastano, non che bisogna farne tre a testa. Questo per onestà va detto, lo ha detto proprio in relazione ad una donna cattolica che aveva fatto tanti figli.

mafalda

Ha detto che non bisogna figliare come conigli e che il numero auspicabile sarebbe tre. (ovvio che a testa si intende a famiglia).

Giorgio Pozzo

considerando che l’umanità è andata avanti per eoni con molto meno

Sorvolo sulle critiche riguardo al sovraffollamento del pianeta… Siamo in Italia, non in India

Mi permetto di osservare come qui ci sia una contraddizione di fondo.
Non possiamo, dal punto di vista argomentativo, considerare contemporaneamente un concetto come positivo per l’umanità, e negativo per una parte di essa. Se si accetta che la sovrappopolazione sia un problema, visto che lo è -perlomeno- in India, non si può considerarlo come il rimedio contro l’estinzione.
Ma allora, aggiungo io, forse che questa iniziativa becera ha come fine ultimo una specie di lotta contro l’estinzione dell’umanità? Non ci credo. Credo invece che sia un’iniziativa, ancora una volta, diretta contro l’aborto. Ci hanno provato in tutti i modi, e adesso ci provano trasversalmente, con un messaggio volto a convincere a fare figli e non aborti.

John

Questa campagna, e l’idea che le sta dietro, mi ha lasciato molto perplesso.
Sulla fertilità, penso l’esatto contrario di ciò che sostiene la campagna, e cioè che oggi, nel 2016, non sia un valore. Per tre ragioni.
1) Il nostro Pianeta non ha oggi necessità di un accrescimento della popolazione, per cui si può avere un equilibrio demografico solo se una parte delle persone non hanno figli. Ne deriva che (dal momento che sulla Terra chi fa i figli non manca) è la capacità di non aver figli, ad essere un valore.
1) dal punto di vista etico, della prosocialità, le persone senza figli hanno molte più risorse, tempo ed energia per la società (provate a chiedere un favore alle 9 di sera ad un amico/a con figli e ad uno senza figli, e percepirete la differenza nella risposta).
3) far figli è un modo per perpetuare la propria esistenza? Direi di no, o almeno non è il modo migliore. Esistono molti modi per essere prolifici, per esempio puntando a lasciare qualcosa di duraturo e immortale. Bach, Einstein o la Levi Montalcini non hanno certo perpetuato sé stessi attraverso i loro figli (neanche so se ne avessero).
Non dico che oggi nessuno debba fare figli (ovviamente) ma che secondo me sul piano etico oggi fare figli non sia in cima alla graduatoria.
Questo discorso vale anche per un credente cristiano, purché sufficientemente onesto da rendersi conto che alle origini della sua religione vi sono una persona che non ha mai avuto figli e una donna a cui i credenti stessi attribuiscono il carattere di “vergine”, e che a capo della chiesa c’è un uomo che, fra i requisiti di base, non deve essere sposato e non deve avere figli.

Sandra.

john,
all’origine della religione cristiana c’è un dio con un figlio! Fertilità senza sesso e una contraddizione al monoteismo in senso stretto. E quanto alla persona che non ha mai avuto figli e alla madre vergine, di nuovo il punto è l’assenza di sessualità, prima ancora che di fertilità.

Il nostro pianeta non avrebbe probabilmente bisogno di noi umani, che sì continuiamo a riprodurci, ma anche a inquinare, viaggiare, produrre plastica, cambiare apparecchiature elettroniche a ritmi vertiginosi…
Le persone senza figli hanno più tempo/energia? Dipende, i carrieristi alle 9 di sera probabilmente stanno ancora lavorando – anche quelli con figli! Quando i figli sono grandicelli e quindi autonomi, poi ci si ritrova tutti alla pari, genitori e non. E poi dipende: paradossalmente potrei dirti che ho trovato più disponibilità da chi di figli ne aveva 3 o 4 rispetto a chi ne aveva 1 o 2, questione anche di organizzazione, e se hai tanti figli di solito ti sai organizzare.

Facendo figli si perpetua il proprio patrimonio genetico. Bach, che ha avuto una caterva di figli molti dei quali musicisti, discendeva da una famiglia di musicisti da generazioni, pare che un trisavolo fosse un mugnaio ungherese che seguiva il ritmo della macina… Poi vabbé non siamo mica tutti geni, né si può pensare di far riprodurre solo quelli più svegli.

Sul piano etico in cima alla graduatoria: mah, sinceramente non so cosa c’è in cima al mio. Io ho avuto figli perché li volevo. Scelta egoista ovvio, come tante altre, probabilmente tutte.

John

Sandra:
dunque, la tua è una difesa, assolutamente giusta, di chi ha figli.
Forse devo precisare meglio che non ho nulla contro chi ha figli (a meno che ovviamente non ne abbia troppi in quantità che sia lui che la società faticano a sostenere, e che quindi non siano frutto di una scelta molto calcolata, ma non mi sembra il tuo caso).
Ho qualcosa “contro” coloro che hanno figli e che ritengono l’avere figli:
a) la norma assoluta, e che sia “anomalo” non averne.
b) quacosa di eticamente superiore al non avere figli
Mentre, chi ha figli dovrebbe essere consapevole che
a) nel 2016 la norma, per la sostenibilità del pianeta, è che una parte delle persone abbiano figli, e un’altra parte, almeno uguale, non ne abbiano.
b) non esiste una superiorità morale in capo a chi ha figli. Io molto personalmente penso che al limite sia vero in parte l’inverso (chi non ha figli, comunque, dedica più energie al resto del mondo, mentre chi ha una famiglia tendenzialmente è più chiuso verso quest’ultima), ma su quest’ultimo punto capisco che tu possa non essere d’accordo, e penso che possiamo conservare ciascuno il proprio punto di vista.

Sandra.

John,
nemmeno io ho nulla contro chi ha figli, o chi ne ha tanti o pochi. Non ci sono persone eticamente migliori in base al numero di figli.
Quindi il tuo:
“Ho qualcosa “contro” coloro che hanno figli e che ritengono l’avere figli:
a) la norma assoluta, e che sia “anomalo” non averne.
b) quacosa di eticamente superiore al non avere figli”
non si applica a me, quanto piuttosto, e da sempre, alla chiesa cattolica e al suo magistero, composto da gente che pur non avendo figli dettava come norma l’averne, bollando di egoismo le coppie che magari sceglievano di non accogliere figli come benedizioni divini. Del resto se la chiesa cattolica missionaria si fosse mossa decenni fa per una procreazione responsabile nel terzo mondo invece che condannare la contraccezione, avremmo qualche problemino in meno.

“Mentre, chi ha figli dovrebbe essere consapevole che
a) nel 2016 la norma, per la sostenibilità del pianeta, è che una parte delle persone abbiano figli, e un’altra parte, almeno uguale, non ne abbiano.”
Ma anche no. La sostenibilità del pianeta può passare per un consumo più responsabile delle risorse, e non è scritto da nessuna parte che una famiglia con figli sia peggiore in questo senso di una che non ne ha. Se uno ci crede davvero, il fatto di avere figli è occasione per insegnare certi comportamenti, e per essere coerente.

“b) non esiste una superiorità morale in capo a chi ha figli. “
Nemmeno il contrario. Sempre che si sia d’accordo su cosa sia una presunta superiorità morale: se intendi generosità o apertura verso il prossimo se ce l’hai, il fatto di aver o non avere figli non cambia niente: le persone disponibili e aperte lo sono già a 15 anni.

“chi non ha figli, comunque, dedica più energie al resto del mondo, mentre chi ha una famiglia tendenzialmente è più chiuso verso quest’ultima”
Tipo che viaggia di più perché ha più tempo? Quindi consuma più energia 🙂

A me non piace chi maschera le proprie scelte personali, da rispettare anche se non condivise, con una patina di etica o di morale. Vuoi far figli o non farne? Vuoi mangiare solo verdura o no? Vuoi usare medicinali o acqua zuccherata? Va tutto bene. Che però si cerchino o si fabbrichino sistemi filosofici per sentirsi migliori degli altri, a me pare francamente un po’ patetico. Il problema è che a volte dal patetico si passa al pericoloso.

John

Sandra, alcune piccole repliche:
La sostenibilità del pianeta può passare per un consumo più responsabile delle risorse, e non è scritto da nessuna parte che una famiglia con figli sia peggiore in questo senso di una che non ne ha.
Beh, si, vero, ma il mio ragionamento era differente. Ribadisco che (ci mancherebbe altro!) che vi siano persone con figli è ovvio che va benissimo, ed è evidente che vi siano molte persone, come te, che gestiscono la propria scelta di avere figli con tutta la responsabilità necessaria. Il problema è chi, avendo figli, non pensa che chi non ne ha si pone, almeno dal punto di vista della responsabilità e della razionalità (ora lascio stare l’etica), su un livello assolutamente analogo, perché almeno in questa specifica fase storica è importante sia che si facciano figli, sia che non siano tutti a fare figli.

Tipo che viaggia di più perché ha più tempo? Quindi consuma più energia
Tu lo dici a mo’ di battuta, e ci sta. Però ciò mi suscita una riflessione più seria. Le persone senza figli sicuramente aiutano l’economia anche a favore di chi figli non ne ha.
Prendiamo due persone ipotetiche: Aldo e Bruno (il maschile è irrilevante). Aldo non ha figli, Bruno ne ha tre. Aldo fa lo stesso identico lavoro di Bruno, e quindi ha lo stesso stipendio e paga le stesse tasse (anzi, un po’ di più perché non ha detrazioni per figli a carico). Aldo sta bene di salute, va dal medico una volta all’anno, spende pochi soldi in medicine (un po’ di paracetamolo e un po’ di spray per il raffreddore), ovviamente non va a scuola, che ha terminato da anni. Paga in tasse, quindi, molto di più di quanto spenderebbe in spese mediche o in servizi pubblici se non ci fosse prelievo fiscale e procedesse solo con soldi propri. Bruno, ovviamente, paga in tasse molto meno di quanto spenderebbe se dovesse pagare con soldi suoi tutte le spese mediche legate all’aver figli, se dovesse pagare le rette scolastiche in luogo di una scuola pubblica pagata dall’erario, e così via. Quindi Aldo, che non ha figli, regala di fatto (per tramite della fiscalità) una quota di suoi soldi a Bruno.
Mi sembra che chi ha figli – e dà per scontato che sia la norma assoluta averne – percepisca poco l’esistenza di questo equilibrio.
(per chiarezza: non parlo di Sandra, ma di altre categorie di persone molto meno responsabili e poco propense a riflettere).

Gérard

Sandra….

La sostenibilità del pianeta può passare per un consumo più responsabile delle risorse, e non è scritto da nessuna parte che una famiglia con figli sia peggiore in questo senso di una che non ne ha.

Bella cosa ma, Io che ho viaggiato in paesi del terzo mondo per lavoro ( e non come turista…) posso dirti che ci sono tante, ma tante donne che farebbero a meno di avere tanti figli e che non ne possono piu ( La loro esistenza è un calvario piu che una vita – Avrei voluto certe volte fare delle fotos – terrificante – ma non l’ ho fatto perchè non sarebbe stato decente..)
Ma è il maschio che decide..!!

Sandra.

“Tu lo dici a mo’ di battuta, e ci sta. Però ciò mi suscita una riflessione più seria. Le persone senza figli sicuramente aiutano l’economia anche a favore di chi figli non ne ha.”

Anche il contrario: se per gli amici Aldo e Bruno del tuo esempio con identico lavoro fossero insegnanti, senza figli degli altri sarebbero due disoccupati.
Certo i figli sono un costo come lo sono gli ospedali, le strade, la rete ferroviaria, l’acqua… ma sono anche opportunità di lavoro, di crescita, di progresso… Se ti piace una società dove ognuno paghi quello che consuma, allora stai parlando della società occidentale individualista per eccellenza, ossia gli usa (che del resto sono quanto più di simile ci sia alla mentalità italiana, secondo me): non mi sembra una meraviglia, tutto sommato. Certo dove c’è welfare si rischia di pagare di più di quanto non si dovrebbe facendo i conti esatti, ma … come fai a fare i conti esatti, e soprattutto, conviene davvero?

Gérard,
però stiamo parlando di natalità in paesi occidentali. Dove ci si interroga sul perché nascono sempre meno figli, e sull’opportunità che un governo faccia pressione in modo da aumentarla, dove c’è controllo delle nascite, e i figli non si fanno più né per dovere né per bisogno.

John

Sandra:
attenzione, non ho detto che non mi faccia piacere pagare le tasse e così versare una parte dei miei soldi per servizi di cui usufruiscono gli altri. Ho detto che questa è una situazione di fatto esistente, in cui si crea un equiliubrio (buono, a mio avviso), in cui c’è uno spostamento di risorse da chi non ha figli verso chi ne ha, e mi è sufficiente che chi ha figli riconosca onestamente ciò.
Sul fatto che si debba far figli per non lasciare discoccupati gli insegnanti, mi sembra un ragiuonamento troppo semplicistico. E poi, ribadisco per la millesima volta: non penso certamente che nessuno debba fare figli! Il mio assioma è “la società non si regge semplicisticamente sul «fare figli» ma su un equilibrio in cui vi devono essere persone che fanno figli (ovviamente non senza criterio e pianificazione), e altrettante persone che non ne fanno (e contribuiscono in modo diverso allo sviluppo sociale, anche trasferendo parte dei loro soldi a chi ha figli); non riconoscere la pari dignità sociale e morale di queste due categorie, e pensare che una delle due sia meno utile o meno responsabile, è un ragionamento miope”. È più chiaro ora il mio ragionamento?

Sandra.

“pensare che una delle due sia meno utile o meno responsabile”
Ma infatti io non lo penso affatto. Dipende dalle singole personalità, indipendentemente dal numero di figli.
Prima sembravi voler dire il contrario con “non esiste una superiorità morale in capo a chi ha figli. Io molto personalmente penso che al limite sia vero in parte l’inverso”

Personalmente non vedo nemmeno che si ragioni in termini di superiorità morale.
Tutt’al più, ma io non ne ho certamente modo, si potrebbe calcolare il numero dei figli per cui è giusto che lo stato allochi risorse tipo assegni familiari, considerando la porzione di persone senza figli.

Comunque penso che questa iniziativa della Lorenzin andrebbe chiamata Futility Day. Per quanto mi riguarda il poco spessore di campagne del genere fa riflettere sulla poca competenza di chi le organizza – e fa preoccupare su chi tiene davvero i cordoni della borsa per le cose che invece contano sul serio.

John

Sandra:
Prima sembravi voler dire il contrario con “non esiste una superiorità morale in capo a chi ha figli. Io molto personalmente penso che al limite sia vero in parte l’inverso”
Beh, effettivamente l’ho detto, e c’è una ragione. Si è trattato, è vero, di un’affermazione eccessiva. Diciamo che è ciò che rispondo a chi (non tu, ma persone che mi capita di incontrare) porta avanti in modo del tutto naturale l’idea che chi ha figli sia moralmente superiore e socialmente più utile. A quel punto, se trovo insistenza, sono sempre tentato di dimostrare che se proprio esiste uno squilibrio di responsabilità, nel 2016 questo è a favore di chi non ha figli. Ma riconosco la natura, diciamo, “benevolmente provocatoria” di questa tesi. In verità, se si parla con persone normali (come te) posso dire di essere per il perfetto equilibrio, la pari dignità e la contemporanea necessità delle due posizioni.

Giorgio Pozzo

John,

ottimi i pensieri 1) e 3).
Sul 2), si potrebbe discutere.
Ma il nocciolo della questione, anzi, la domanda fondamentale da porsi, dovrebbe essere:
perchè questa campagna? A quale fine? E io comincio a sospettare che sia un’altra offensiva, stavolta trasversale, contro l’aborto.

alle

concordo con John che spingere a riprodursi in un mondo in pieno boom demografico è totalmente insensato. in realtà questi qui vogliono figli italiani doc (vedi le scarpette da neonato con nastro tricolore). il che è abbastanza incongruo, considerando che permettono, anzi auspicano, l’ingresso incontrollato di una massa di persone che poco ha a che fare con l’italianità. vorrebbero forse costringerci a “bilanciare” quei milioni continuando a riempire a dismisura un paese che deve importare quasi tutto? follia pura.
purtroppo per loro oggi molti esseri umani sono costretti a prendere coscienza sulla loro pelle del fatto che stiamo rischiando di tornare indietro di secoli, e il procreare, invece, contiene in sè, tra le tante cose, la ragionevole speranza di un futuro migliore.

dissection

@ alle e io concordo con te sul pensare che questa sia una manovra per cercare di convincere le italiane a sfornare più… italiani, sostanzialmente: e rispondo anche a Stefano™ più giù, nel senso di dire che il mondo (l’ecosistema) è sovraffollato in modo assoluto, a prescindere da eventuali luoghi a demografia in trend negativo. In poche parole, penso che all’ecosistema freghi nulla che ci siano più o meno italiani, cingalesi, uruguayani e via dicendo. All’ecosistema frega solo che siamo troppi, sempre ragionando in questi termini figurati.

Stefano™

Oggettivamente il pianeta è sovrappopolato. E il problema rimane indipendementemente dal fatto di come le nascite italiane vi contribuiscano. Invece di far campagne per la fertilità occorrerebbe pensare a modelli economici che prevedano la diminuzione della popolazione mondiale. Se non ci pensiamo per tempo sarà l’ecosistema che ci obbligherà a farlo e saremo impreparati.

Francesco S.

Ci sono aree del pianeta sovrappopolate, ma non sta scritto da nessuna parte che si debbano dare una regolata gli italiani, che già ne fanno pochi, semmai dovrebbero regolare le nascite quei paesi che soffrono di sovrappopolazione. L’argomento della sovrappopolazione per paesi come l’italia è il più debole. La questione qui è essenzialmente di libertà e imposizione di morale pubblica da parte del ministro. In realtà la campagna sembrerebbe un invito a fare figli quando si è più giovani piuttosto che a farne molti, resta il problema che questi inviti sono demagogici visto che non sono supportati da politiche a favore della stabilità economica dei più giovani, che forse metterebbero su famiglia prima se ce ne fossero le condizioni. Questo potrebbe anche essere un obiettivo politico legittimo, dico la stabilità economica, ma non può diventare un imperativo demagogico far figli presto senza quella responsabilità economica che lo richiede.

Stefano™

@ Francesco S.

non sta scritto da nessuna parte che si debbano dare una regolata gli italiani, che già ne fanno pochi, semmai dovrebbero regolare le nascite quei paesi che soffrono di sovrappopolazione

Se il mondo fosse un insieme di sistemi chiusi, forse.
Ma dalle aree sovrappopolate le persone si spostano. Il pianeta è sovrappopolato in termini assoluti.

Giorgio Pozzo

Il pianeta è sovrappopolato in termini assoluti

Certamente, e mi permetto ancora una volta una metafora “tecnica”:
Quando c’è un grosso problema in uno o più sistemi di un aeroplano, questo rischia di cadere, anche se gli altri sistemi funzionano benissimo.

Francesco S.

Giorgio
Se si rompe il carrello, ti concentri sulle eliche? Se il problema è in India va risolto in India, anche se si sacrificassero gli italiani ci sarebbero sempre gli indiani. E come avere la ruota bucata e tentare di rigonfiarla, per quanto ci si provi dopo un po’ la ruota sta sempre a terra.

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