Pseudomedicine e morte: Hamer colpisce anche in Italia

Leggiamo sui giornali di questi giorni notizie di morti per cancro. Queste notizie hanno assunto un rilievo di carattere nazionale per il fatto che si è trattato di morti evitabili, se fossero state seguite le terapie mediche consigliate dai sanitari, terapie che invece sono state rifiutate per fare ricorso a metodi alternativi. La prima notizia fa riferimento a una ragazza di 18 anni morta di leucemia acuta. La seconda a una madre di famiglia di 34 anni morta per cancro al seno. Che cosa accomuna queste due morti?

Il fatto che entrambe le donne seguissero la cosiddetta Nuova Medicina Germanica (Nmg) di Ryke Geerd Hamer, un ex medico tedesco radiato dall’Ordine nel 1986 a causa dei tanti morti che ha lasciato dietro di sé.Accusato di cattiva pratica medica ed omicidio (su di lui pesano almeno 140 morti in tutta Europa), attualmente è latitante perché imputato anche di istigamento all’odio razziale. Queste e altre notizie si ritrovano sul sito in cui Ilario D’Amato ha raccolto un corposo dossier su di lui.

Il padre della 18enne è stato un seguace di Hamer. Fino a due anni fa gestiva un blog, oggi inattivo, in cui affermava fra l’altro:

Le notizie dei terremoti indotti in ogni luogo d’Italia, le irrorazioni chimiche composte di nanoparticelle di metalli pesanti e polimeri effettuate da centinaia di bombardieri che operano ogni giorno sopra le nostre teste, i vaccini invalidanti e mortiferi, la chemio con le controindicazioni mortali stampate sul bugiardino data ai pazienti sotto tortura negli ospedali, la farsa della stampa criminale proveniente tutta da una sola fonte mondiale, mi hanno spronato a cercare giustizia ed a combattere.

Insomma, un complottista a tutto campo che dai terremoti indotti alle scie chimiche, dai danni da vaccini a quelli da chemioterapia spaziava sui più vari campi delle pseudoscienze.

Ricordo che l’Uaar, oltre che di religioni, si occupa anche di altri tipi di credenze non provate come appunto sono le pseudoscienze. In particolare qui oggi parliamo delle falsità mediche diffuse dai propagandatori di bufale e dei danni che possono venire arrecati dalle bugie da essi raccontate.

La totale inattendibilità scientifica della Nmg è da tempo appurata, tanto che viene sostanzialmente ignorata dalla medicina scientifica basata sulle prove (EBM – Evidence Based Medicine) sia a causa dei molteplici errori che contiene al suo interno sia perché la sua applicazione non corrisponde alla buona pratica clinica dei giorni nostri. Secondo Hamer «non esistono le “cosiddette” malattie. Esse sono solamente programmi biologici sensati della natura (SBS). E questi non si devono sottoporre a terapia, ma bisogna lasciarli andare perché hanno un senso biologico». Come ricorda Salvo Di Grazia nel suo bel libro Salute e Bugie

la teoria di Hamer è un misto di farneticazione, razzismo e invenzioni, quasi sempre disarmante. La leucemia sarebbe causata da un maestro cattivo, … una donna con un cancro al seno deve trovare immediatamente qualcuno da stringere al petto … il diabete nelle donne mancine sarebbe in verità un conflitto sessuale dovuto al disgusto dell’organo sessuale maschile o provocato dalle rane.

hamer

Ma, chissà come mai, lui stesso sembra essere il primo a non credere alle proprie teorie, visto che ha deciso di curare il cancro che gli venne diagnosticato nel 1979 usando la tecniche mediche consolidate all’ospedale di Tübingen. E questo perché non esiste un solo caso di dimostrazione indubbia di guarigione dovuta alle teorie di Hamer. Questo della Nmg è uno degli esempi di terapie mediche inefficaci che da tempo vengono propagandate in Italia e all’estero. Ricordiamo le cure con cartilagine di squalo, quelle con veleno di scorpione, le cure anticancro vegetali, il Laetrile® e complessi vitaminici vari.

E poi non dimentichiamo il siero Bonifacio, la bufala di Tullio Simoncini, l’inutile terapia Di Bella fino al più recente caso di Stamina.

Che cosa accomuna tutte queste proposte terapeutiche? Fondamentalmente una cosa: l’inefficacia. Questi metodi hanno tutti dimostrato di non funzionare. Quali sono gli argomenti più gettonati dai sostenitori delle medicine alternative (anche per cercare di mascherarne l’inefficacia)? Uno è il tema economico, cioè gli “interessi di Big Pharma” che influenzerebbero tutte le scelte della “medicina ufficiale”. Ma questo è un argomento facilmente eliminabile dalla discussione, visto che tutti i sostenitori dei metodi alternativi si dimostrano interessati al denaro non meno di “Big Pharma”.

Un altro motivo addotto per propagandare metodi di cura alternativi secondo molti è dato dalla tossicità della chemioterapia, spesso accompagnato dalla considerazione che la chemioterapia non guarisce più del 50% dei pazienti che vi si sottopongono. Ed è vero che ci sono purtroppo ancora molte forme tumorali poco rispondenti alla chemioterapia e in cui si hanno pochi casi di successo (ma non dimentichiamo che senza terapia la probabilità di morte è del 100%).

Però i due casi qui presi ad esempio fanno riferimento a due forme di patologia (la leucemia linfoblastica acuta giovanile e una certa forma di neoplasia della mammella) che hanno delle possibilità di successo e di guarigione ben più elevate: circa l’85% per la leucemia e circa il 95% per il tumore della mammella. Stiamo quindi parlando neoplasie curabili e fondamentalmente guaribili. Malgrado ciò, le due donne coinvolte nella vicenda hanno rifiutato le cure proposte e sono morte.

Perché ne parliamo? Non esiste forse l’articolo 32 della Costituzione che afferma: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.”? Queste donne non hanno forse esercitato il loro diritto a una libera scelta? È quanto sostengono molti commentatori negli spazi pubblici di discussione. Ma siamo certi che le cose stiano proprio così e che queste persone abbiano fatto realmente una libera scelta?

L’applicazione del diritto alla scelta del trattamento, sancita dalla Costituzione, nella pratica medica quotidiana si applica attraverso lo strumento del consenso informato. Si tratta praticamente dell’autorizzazione che il malato dà al medico di essere trattato in un certo modo dopo avere ricevuto le informazioni che gli permettano di scegliere. Il fulcro della questione sta tutto qui: nell’informazione. Una scelta del genere infatti può essere considerata libera solo se l’informazione fornita è corretta e veritiera. È ovvio che se qualcuno riceve un’informazione falsa o distorta, la scelta non si può considerare libera.

Esistono infatti persone che rifiutano trattamenti (chirurgici, chemioterapia o altro) in base alle loro convinzioni e alla loro libertà di scelta, ma queste storie raramente finiscono sui giornali in quanto si tratta di una reale libera scelta dell’individuo. Le persone che invece rifiutano le terapie note e consolidate per affidarsi a terapie alternative lo fanno nell’illusione di guarire e di salvarsi. Non si tratta di persone che hanno scelto di morire, ma che hanno ricevuto un’informazione sbagliata sulla quale fondano una scelta sciagurata che le conduce inevitabilmente alla morte. Anche se affermavano di volersi curare. E di voler vivere.

Chi diffonde menzogne, chi distorce i dati, chi manipola l’informazione imbrogliando malati che, nel momento del bisogno, della difficoltà, della disperazione si trovano in condizione di particolare vulnerabilità, compie un gesto criminale non meno di coloro (vengono chiamati sciacalli…) che sfruttano disgrazie come i terremoti per rubare o arricchirsi.

Ecco perché combattiamo la disinformazione, in particolare quella medica. Ed è questo il motivo per cui bisogna intervenire fornendo un’informazione valida alle persone che ne hanno bisogno. Per effettuare una scelta libera e consapevole, bisogna avere accesso alle informazioni corrette.

Dott. Massimo Albertin, medico ematologo

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43 commenti

Fux

Se un* muore perché, invece di sfruttare le cure mediche sviluppate seguendo il metodo scientifico, si affida alle truffe alternative, costituisce un esempio pratico di selezione naturale. /cinismo
Nel caso della ragazza minorenne, però, mi auguro ci sia un’inchiesta contro i genitori, che opponendosi alle cure per la figlia ne hanno di fatto causato la morte.

Francesco S.

Purtroppo anche la ragazza ci credeva in quelle teorie. Posso capire chi avendole provate tutte decide di lasciarsi morire o prova cure irrazionali, ma rifiutarsi a priori di assumere farmaci veri è un’idiozia, di buono c’è che ci con un po’ più di sale in zucca pensava di ricorrere a cure non scientifiche, sa adesso qual è il rischio che corre.

Diocleziano

Mi chiedo perché i suoi medici curanti, che conoscevano la situazione, non hanno fatto intervenire l’autorità.

Parrebbe che sia concesso di lasciarsi morire solo a chi può avere chance di vita normale, mentre si fa di tutto per tenere in vita quelli per i quali non ne vale la pena.

Che c’entri anche qui l’informazione distorta?

Engy

ciao Diocleziano,
dal corriere del veneto del 31 agosto scorso:
“I medici hanno così chiesto l’intervento della Direzione sanitaria e del Tribunale dei Minori di Venezia. A marzo i giudici hanno revocato, in via provvisoria, la responsabilità genitoriale e hanno nominato un tutore……….. «In casi come questi – spiega Maria Assunta Piccinni, giurista esperta di Bioetica – i giudici devono prendere una posizione, ma non possono non tenere conto delle volontà del malato, soprattutto se vicino alla maggiore età». I magistrati hanno così parlato più volte con Eleonora per capire le motivazioni della sua scelta. ……………..
«I giudici hanno riconosciuto la maturità di Eleonora – spiega l’avvocato Balduin – e vista la forza delle sue convinzioni hanno acconsentito a che i genitori cercassero altre strutture dove poterla curare in modo alternativo»……..”.
Ma ti voglio chiedere una cosa, forse una cretinata Dioclez: a proposito di libera scelta in fatto di cure mediche e, se non sbaglio, di assenza di rivendicazioni di rimborsi economici di sorta da parte della famiglia, di cosa stiamo parlando esattamente …?
E a proposito di libera scelta che è tale solo in presenza di informazione corretta e veritiera: quando noi – tutti noi, mi pare siamo in maggioranza – ci affidiamo alle cure mediche ufficiali, “scegliamo” davvero tramite il consenso informato? Siamo davvero informati o il tutto non si svolge molto frettolosamente con noi pazienti che firmiamo solo perchè siamo costretti (tranne i casi in cui il paziente sia un medico) ad avere fiducia in quel medico?

gmd85

@E.n.g.y

A mia madre non è stato mai nascosto nulla e le è stato spiegato tutto per filo e per segno. E di conseguenza ha scelto.
E ora sorge spontanea una domanda: l’autodeterminazione vale solo per il rifiuto della medicina in favore di terapie alternative o vale anche se le si vuole rifiutare e morire dignitosamente?

Diocleziano

Diciamo che le mie erano domande retoriche…

”… I magistrati hanno così parlato più volte con Eleonora per capire le motivazioni della sua scelta…

«I giudici hanno riconosciuto la maturità di Eleonora – spiega l’avvocato Balduin – e vista la forza delle sue convinzioni hanno acconsentito a che i genitori cercassero altre strutture dove poterla curare in modo alternativo»…”.

”E vista la forza delle sue convinzioni”!!! Ma per piacere!

Engy, colleghiamo i due ragionamenti: da una parte le ”forti convinzioni” e dall’altra parte il tuo ”“scegliamo” davvero tramite il consenso informato?”;
la soluzione alle forti convinzioni erano le cure di un cial†rone radiato e accusato della morte di 140 disperati? Non certo una massa che potesse fare opinione e influenzare l’opinione pubblica.

D’altra parte anche il cosiddetto consenso informato è molto relativamente informato e conosciamo bene le scelte oblique che ci portano ad autoingannarci. Ma, in percentuale, quanti sono quelli che hanno reali benefici dalle cure ufficiali, e quanti quelli che guariscono con gli impacchi di ricotta?

”… hanno acconsentito a che i genitori cercassero altre strutture dove poterla curare in modo alternativo..” I giudici sapevano da chi la portavano? I giudici sono a conoscenza dell’esistenza di almeno una cura alternativa efficace?

Sandra.

Diocleziano,
i medici curanti di Padova hanno fatto intervenire l’autorità che ha tolto la tutela ai genitori e l’ha affidata a un altro medico. La battaglia legale che è seguita si è conclusa con il compromesso di un ricovero all’ospedale cantonale di Bellinzona in canton Ticino, dove è stata nuovamente proposta e rifiutata la chemio, perché in Svizzera il paziente può decidere anche se è minorenne, purché “capace di discernimento”.
huffingtonpost.it/2016/09/02/eleonora-rifiuto-chemioterapia_n_11834684.html
cdt.ch/ticino/bellinzona/162186/rifiuta-la-chemio-muore-a-18-anni

Engy

Diocleziano,
siamo d’accordo.
Però non mi convice il tuo “ma per piacere” perchè non è improbabile che una quasi diciottenne sia in grado di intendere, volere, decidere, anche delle cose inaccettabili come questa, che a noi appare così evidente.
Nel link della consulta bioetica che ho mandato ci sono degli spunti molto interessanti in questo senso; ad esempio si dice “….cosa pensasse la giovane ragazza riteniamo debba essere il punto centrale e unico in discussione. Forse avremmo preferito che Eleonora facesse scelte diverse, ma crediamo che il rispetto della sua decisione resti fondamentale”.
Anche perchè non mi risultano rivendicazioni economiche o di altro tipo da parte della famiglia, ad esempio (poi magari mi risulta male).
gmd85,
visto che avrai capito come la penso ad esempio in tema di suicidio assistito, e davvero, cercando di evitare reciproche (più mie che tue) polemiche sciocche dato che l’argomento è “un po'” delicato, io credo che la domanda “l’autodeterminazione vale solo per il rifiuto della medicina in favore di terapie alternative o vale anche se le si vuole rifiutare e morire dignitosamente?” la debba fare principalmente a te e a chi ora stigmatizza la scelta di questa famiglia. Credo eh!

gmd85

@E.n.g.y

E credi male. Scegliere il suicidio assistito non è proprio uguale a scegliere di curarsi con metodi di ciarlatani, senza ottenere i risultati sperati. E nel caso specifico c’è poco da discutere, vista l’inconsistenza della NGM.
Quindi la domanda rimane: se è lecito rifiutare le cure mediche per orientarsi su altre “terapie” e si definisce questa scelta come autodeterminazione, perché non dovrebbe esserlo anche il suicidio assistito?
P.S. non polemizzo neanche io. Ma quella parentesi è già polemica.

Engy

gmd85,
puo’ sembrarlo effettivamente, ma nelle intenzioni non lo era, come sempre scrivo troppo di fretta …..

Giorgio Pozzo

Una scelta del genere infatti può essere considerata libera solo se l’informazione fornita è corretta e veritiera. È ovvio che se qualcuno riceve un’informazione falsa o distorta, la scelta non si può considerare libera

Vorrei sottolineare come questa considerazione sia talmente solida, sia dal punto di vista logico, che da quello etico, da essere di portata veramente generale. Basta poi mettere al posto della non-informazione una valanga di fesserie, e la scelta diventa una non-scelta. Il fenomeno poi diventa piuttosto grave, se la valanga viene in qualche modo avallata da istituzioni o enti pubblici o partiti politici.
Tra l’altro, se una scelta non è libera, cessa di essere una scelta (mi viene in mente la battuta del prete nel film “Arancia meccanica”: lo ha detto ben prima di me).

Diocleziano

Anche la Teresa Calcutta, ancor prima che santa, è stata una grande

benemerita del sistema previdenziale indiano: pensa quanti soldi

ha fatto risparmiare, tra pensioni e assistenza sanitaria.

Il dolore avvicina a dio… e lei li mandava direttamente al creatore!

Gérard

” Il sistema previdenziale indiano …”
Stai scherzando ..???

laverdure

@Diocleziano
Mi chiedo se Madre Teresa abbia mai affrontato casi come quello di Eluana Englaro.
Affrettandone la morte avrebbe (inconcepibile!)risparmiato sofferenze ai suoi genitori,
ma per ritardarla avrebbe dovuto fornire vera assistenza medica specialistica (assurdo!).
Un vero scacco matto,un paradosso logico insolubile !

pendesini alessandro

Penso che saremo tutti (o quasi) d’accordo che voler guarire un tumore, ad esempio, in età avanzata con terapie alternative tipo fitoterapia, omeopatia, miracoli a Lourdes, ecc…., è semplicemente puerile e grottesco. Ma dobbiamo fare anche l’antitesi per trarre conclusioni olistiche nel campo della medicina e chiederci se le cure con medicinali ufficiali sono sempre senza rischi, incluso quelli letali ! E qui possiamo altrettanto affermare che, a volte, forse è meglio curarsi con tisane e simila (fitoterapia o omeopatia) che con certi medicinali. Cito come esempio le statine anticolesterolo, sovente prescritte in casi dove non è necessario. Ma potremmo andare ben oltre…..
Sarebbe inoltre interessante conoscere l’incidenza (%) delle diagnosi infondate o erronée in Italia (che esiste nel Benelux !) relative a medici generalisti e specialisti, ma anche dare una occhiata alla pertinenza di cio’ che è ritenuto «patologico » nel DSM 5 (bibbia della psichiatria) ! Qui si che ci sarebbe da ridere, ma anche da…piangere….
Detto questo, ritengo ovviamente che l’articolo è fondamentalmente pertinente, e che è semplicemente assurdo cesrcare di curare certe malattie con sistemi irrazionali non solamente inefficaci, ma a volte anche letali.

Giorgio Pozzo

Mettiamola così: da un tizio come quello della foto io non comprerei nemmeno un’auto usata, figuriamoci farsi curare…..

laverdure

E’ il caso di ricordare che quando la Corte Costituzionale aboli nel 1981 il reato di “plagio”,nella sentenza da un lato si ammetteva in pratica la possibilita materiale di tale reato,ma d’altra parte si riconosceva l’impossibilita pratica di poterlo identificare con la sicurezza necessaria per un procedimento penale .
Questo salvo ovviamente casi eccezionali, per i quali esiste ancora il reato di “circonvezione di incapace”.
Direi che il (grave)problema della “medicina alternativa” fa chiaramene parte di questo contesto.

laverdure

“I social media danno il diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino,senza danneggiare la collettivita.
Venivano messi subito a tacere ,mentre ora hanno lo stesso dirtto di parola di un premio Nobel.
E’ l’invasione degli imbecilli.
La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore.
Il dramma di internet e’ che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verita !”
Quanto sopra e’ un pensiero di Umberto Eco,nel caso a qualcuno importi la paternita.
Personalmente ritengo conserverebbe tutta la sua validita anche in mancanza di attribuzione.
Il dramma della medicina alternativa si inquadra benissimo anche in questo contesto.
(E anche molti altri drammi odierni,ovviamente)

Federix

Riguardo all’aggettivo “alternativa”: direi che è erroneo in sè già il concetto di “medicina alternativa”, nel senso che la medicina “cosiddetta ufficiale” è di fatto “quella che funziona”, anche se non nel 100% dei casi, e quelle “cosiddette alternative” non danno effetti maggiori dei placebo e quindi non dovrebbero nemmeno essere chiamate “medicine”. Al più si potrebbe parlare per esempio di “medicina tradizionale cinese” o di “medicina dell’antico Egitto” e concetti simili, ma solo avendo cura di precisare bene che si tratta concetti solo storici o antropologici, senza implicazioni di efficacia reale – perlomeno finché non se ne sia verificata l’efficacia con il metodo a doppio cieco e possibilmente anche con più studi a doppio cieco che arrivino alle medesime conclusioni. Anche per concetti quali “medicina omeopatica” e “Nuova Medicina Germanica” andrebbe chiarito sempre molto bene che vengono chiamate “medicine” solo per ragioni storiche, non perché funzionino. Occorre osservare che, al riguardo, l’informazione da parte dello Stato (sarebbe meglio dire: degli Stati) è latitante, e anzi mi risulta che in Italia, a parte, storicamente il CICAP (e l’UAAR), di nuovo ci sia solo la Fnomceo ( http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2016/09/05/ordini-mediciun-sito-informera-contro-bufale-e-false-cure_6770c885-f4bc-4922-a5f3-e941d9a09816.html ) ad aver promesso battaglia contro le false medicine attuali. Il fatto che da parte degli Stati non si intervenga legislativamente per, almeno, informare le persone sull’inefficacia delle “medicine” alternative, mi fa pensare che gli Stati stiano zitti un po’ per ignoranza dei politici, un po’ perché anche i “farmaci” (?!?) delle “medicine alternative” fanno aumentare il PIL e quindi il gettito fiscale degli Stati a spese dei non informati (al pari del gioco del lotto, se vogliamo…).
Un’ultima cosa: l’aggettivo “alternativo”, in fatto di terapia, si potrebbe piuttosto usare in frasi tipo: “il paracetamolo può spesso essere un’alternativa all’aspirina”, oppure “l’antibiotico A può essere usato in alternativa all’antibiotico B”, e casi simili…

Diocleziano

Giusto. Ma se pensi qual è oggi l’informazione sui generici, dei quali il popolo bruto pensa che siano solo delle imitazioni o che contengano meno principio attivo, spesso travisata dai media o del tutto ignorata. Qui il discorso è l’opposto: si favoriscono i farmaci originali perché sostenuti dalle loro lobby e per il maggior ricarico, che ovviamente dà maggiori entrate anche al fisco.

L’omeopatica, a rigore, rientra nei placebo. Certa terminologia dovrebbe essere stabilita per legge: è proibito chiamare ‘ecopelle’ la pelle finta, perché si permette di usare ‘medicina’ per ciò che non lo è? La salute viene dopo un sofà?

Engy

Boh boh, forse tu ricorri pochissimo ai farmaci @Diocleziano caro, e mi fa piacere per te, ma io ad esempio ho constatato su di me (quanto peraltro dice la definizione ufficiale, che parla di farmaci equivalenti, simili) che a volte – non sempre – certi generici non sono altrettanto efficaci perchè, partendo dalla base dello stesso principio attivo, ci sono i famosi eccipienti (non chiedermi cosa siano) che sono diversi e che fanno la differenza.

Federix

@ Engy
Ho domandato a tre miei amici medici ospedalieri, che lavorano in tre ospedali diversi, se in ospedale usano medicinali equivalenti: li usano, e per ogni farmaco viene scelto tra “di marca” ed “equivalente” (dalla farmacia dell’ospedale o altro organo decisionale dell’ospedale), pare, essenzialmente con criteri economici. In ogni caso, poi i medici adattano la posologia alle necessità del paziente, come facevano anche prima quando non c’erano gli equivalenti.

Federix

@ Diocleziano
Vedrei bene, tra i vari corsi/esami per ottenere la laurea in Medicina, un buon corso/esame sulla falsità delle pseudomedicine, una per una.
Dopo la laurea, molti medici “scivolano” verso omeopatia o altre non-medicine anche per mancanza di adeguata informazione.

Diocleziano

Engy
con ‘generici’ si intende che vengono venduti senza un nome particolare; per esempio ‘nimesulide’ è scritto su tutte le confezioni di tutti i produttori. Eccipienti sta per ‘riempitivi’ e servono per dare volume ad una compressa: 50mg di principio attivo sarebbe grande forse come un chicco di anice, scomodo da maneggiare, quindi lo si incorpora in amido, zucchero e aromi. Per finire, se una compressa di paracetamolo è da 500mg è uguale al prodotto di marca di pari peso. La differenza non è nel generico, ma nella testa di chi lo assume: così funziona il placebo.

(A me non è mai, mai, riuscito di convincere qualcuno della bontà o della economicità di un prodotto che sapevo non solo essere uguale, ma proprio uscito dalla stessa azienda che ne produce uno più costoso. Il parametro fondamentale è sempre: più costoso=più migliore 😆 )

Engy

no caro Diocleziano, per quel che mi riguarda il criterio che mi guida – sempre – è la maggior economicità; ad esempio, da quando ho la patente, guido macchine a metano, e prima ancora di costituire una questione di rispetto per l’ambiente, ha rappresentato un modo per risparmiare.
Poi lo so Dioclezianuccio che “con ‘generici’ si intende che vengono venduti senza un nome particolare; per esempio ‘nimesulide’ è scritto su tutte le confezioni di tutti i produttori”, ora non farmi più sprovveduta di quel che sono 🙂 , dunque so che il corrispondente del nimesulide è l’aulin (se non sbaglio …) ad esempio…
Comunque direi che l’esperienza personale avrà un suo valore non credi? Soprattutto perhè, ti dico, io non cerco la marca, anzi, all’inizio ho provato con entusiasmo i generici. Dico solo che, a volte, si sperimenta su di sè l’equivalenza, che non è identicità, e allora, dopo aver provato, e ben vengano i generici, uno poi decide. Ma effetto placebo no guarda, per me proprio no, credimi.

Diocleziano

Engy,
non volevo essere supponente, è che ho preso alla lettera quello che hai scritto, cioè, se dici di non sapere cosa sono gli eccipienti, eh. (Che non fanno alcuna differenza).
Comunque, piaccia o non piaccia, l’effetto placebo è inscindibile da qualsiasi farmaco. A meno che tu sia talmente critica che riesci a tramutarlo in effetto nocebo…

pendesini alessandro

….“cosiddette alternative” non danno effetti maggiori dei placebo e quindi non dovrebbero nemmeno essere chiamate “medicine”….
Federix
Infatti !… La scienza non è ostile a priori a l’omeopatia o “miracoli”… Chiede semplicemente che esse siano sostenute da argomenti empirici coerenti conformi alla sua metodologia.
Vorrei fare notare che con l’omeopatia, non vi è alcun rischio degli effetti collaterali, o forse il medico è andato troppo lontano nel suo effetto persuasivo !….Inoltre, nei migliori dei casi, NON va oltre un classico effetto placebo, raramente anche nocebo.
Il pericolo comune di questi metodi terapeutici è che essi possono prolungare inutilmente un trattamento che non ha alcun effetto sulle malattie gravi. Si ritiene che per il cancro, il diabete e altre malattie metaboliche, malattie infettive, cardiovascolari, psichiatriche, neurologiche, ematologiche, ecc …ogni ritardo diagnostico, o qualsiasi ritardo in una seria gestione sono in grado di generare complicazioni, cosi come delle difficoltà con costi aggiuntivi e significativi per il sistema sanitario.
P.S. :-Quando vediamo un malato affetto di paludismo (malaria) trattato con l’omeopatia, ad esempio, entriamo in un campo che dovrebbe entrare nella competenza non del medico ma di un giudice !

Federix

@ pendesini alessandro
“con l’omeopatia, non vi è alcun rischio degli effetti collaterali”
Mah?? Non ne sarei proprio sicurissimo… Alcune delle famose “diluizioni centesimali” potrebbero non essere poi tanto spinte da contenere meno di una molecola per dose… e, per fare un solo esempio, una delle sostanze usate in omeopatia è il bicromato di potassio, che in realtà è un noto cancerogeno. Il problema è che il cancro appare dopo anni, e sarebbe arduo dimostrarne la connessione con l’assunzione “un preparato omeopatico, che, è noto, non fa mai male”…

Diocleziano

Federix
La genialata dell’omeopatia è stata nel dargli un nome, altrimenti sarebbe rientrata semplicemente nei placebo. Di conseguenza la si può vendere a qualsiasi prezzo, sorvolando sul fatto che è acqua. Se a qualcuno venisse prescritto un placebo difficilmente andrebbe in farmacia disposto a sborsare cifre considerevoli. D’altra parte se costasse quel che vale, nessuno avrebbe fiducia in un farmaco da 1,30 euro o meno! Vulgus vult decipi…

pendesini alessandro

Il bloccaggio anomalo del suicidio cellulare gioca un ruolo importante nello sviluppo delle metastasi permettendo alle cellule tumorali di lasciare senza autodistruggere l’organo in cui risiedono, di viaggiare attraverso il corpo e sopravvivere in un altro organo. Ma qualsiasi cellula tumorale sembra conservare a gradi diversi, nonostante le anomalie che la reprimono, almeno alcuni degli esecutori capaci di innescare la sua autodistruzione. E sono questi esecutori che il trattamenti contro il cancro come la radioterapia (la terapia protonica in particolare per alcuni tipi di cancro!) e la chemioterapia utilizzate che permettono di attivare.

NB : Va anche notato cha alcune chemioterapie amministrate, quando tutti sanno che la partita è irreversibilmente persa, possono avere conseguenze seriamente penalizzanti poiché non fanno altro che indebolire ulteriormente il paziente e aumentare la sua sofferenza !

laverdure

Vale la pena di ripeterlo,nel caso qualcuno non l’abbia letto.
Quando qualcuno e’ insoddisfatto del proprio meccanico,se ne cerchera un altro,e scegliera qualcuno che disponga di una officina bene attrezzata e faccia quel mestiere a tempo pieno.
Nessuno affiderebbe il suo SUV o la sua moto Honda a qualche meccanico part time,che come prima attivita fa il fruttivendolo o l’impiegato di posta.
E questo, notare bene,malgrado nessuna legge imponga titoli particolari per mettere le mani nella meccanica di un veicolo.
Invece tanta gente affida niente meno che la propria vita e quella dei familiari a individui che esercitano abusivamente l’attivita medica senza nessun titolo,cosa che la legge considera un
grave reato.
Molto furbo,vero ?

Francesco S.

Tecnicamente Hamer il titolo ce lo aveva ma era stato radiato dall’albo, io credo che quel medico sia impazzito dopo la morte del figlio e si è inventato quella medicina a seguito e qualcuno lo ha seguito nel delirio.

Federix

@ Francesco S.
“e qualcuno lo ha seguito nel delirio.”
Eh sì… E’ un esempio di realizzazione della “legge di Murphy” espressa come “Per quanto improbabile un evento sia, dato un numero molto grande di occasioni, qualche volta quell’evento si realizzerà.”
Tradotto per questo caso: “Per quanto irrazionale, assurda e non dimostrata un’idea sia, dato un gran numero di cervelli, qualche cervello la prenderà senz’altro per vera” (e poi la diffonderà, come avviene per un qualsiasi contagio di “memi”)…
Scie chimiche, vaccini autismogeni, religioni e loro sette, superstizioni varie, influenza delle fasi lunari sulla crescita dei capelli o sulle gravidanze, cerchi nel grano fatti da alieni, il PIL è importante, la “competitività” è più importante del welfare, la “crescita economica” deve andare avanti indefinitamente altrimenti sono guai, la globalizzazione è un bene, gli USA sono i paladini della libertà nel mondo e i comunisti sono la rovina del mondo, bisogna aumentare l’età del pensionamento per compensare l’aumento della speranza di vita… (sì, è vero: mi sono allargato… 😉 )

laverdure

@Francesco s
“… io credo che quel medico sia impazzito dopo la morte del figlio”……
Ipotesi contraddetta dal fatto che a suo tempo la stampa riporto il sospetto che la morte del figlio fosse stata causata proprio dalle cure “alternative” da lui praticategli.
Sospetto lecito se si tiene conto che la morte avvenne mesi dopo il ferimento,mentre secondo la casistica riguardo alle ferite da proiettili al torace, se il paziente supera le prime due settimane di solito se la cava.

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