Mostra di Venezia: XI Premio Brian al film “La ragazza del mondo”

Il Premio Brian, alla sua undicesima edizione, viene quest’anno assegnato al film “La ragazza del mondo” del regista Marco Danieli. La premiazione avverrà venerdì 9 settembre alle ore 18.30 presso la Casa degli Autori.

Il film è una storia d’amore ben narrata e interpretata. Giulia, la protagonista, appartiene con la famiglia alla comunità dei Testimoni di Geova. La fede, e questo tipo di fede in particolare, si rivela a Giulia, e agli spettatori, come prigione che separa l’individuo dal mondo, cioè dalla possibilità di esprimere se stesso e le proprie potenzialità, il proprio giudizio e il proprio desiderio. Un paradiso artificiale fondato sulla repressione. Conoscendo Libero, giovane ex-recluso per spaccio di droga, Giulia trova la forza di uscire dalla prigione e di incamminarsi verso la propria realizzazione, verso l’emancipazione, verso la libertà. La giuria ha apprezzato l’efficace e ben documentata rappresentazione e l’approccio critico al problema particolare — e raramente trattato — delle sette, nonché a quello più generale del condizionamento esercitato dalla religione.

La giuria: Michele Cangiani, Paolo Ferrarini, Paolo Ghiretti, Maria Giacometti, Maria Chiara Levorato, Marcello Rinaldi, Maria Turchetto.

L’associazione

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23 commenti

benedetto

Ma chi éil genio che ha scritto questo pezzo? Si é informato prima di calunniare se i testimoni di Geova sono o no una setta? Allora prima di scrivere menzogne che poi vengono prese per verità fai un controllo…i testimoni non sono una setta ma una religione riconosciuta!! E il film in questione é una pura romanzata di quello che fanno i testimoni…giusto per fare un po di notizia!!

Mauritius

Qualcuno diceva che le sette sono delle religioni sfigate che non sono riuscite a conquistare nemmeno una nazione. Io preferisco la variante opposta, cioè che le religioni sono delle sette che hanno avuto successo.

mafalda

Magari anche i cattolici fossero così coerenti: fuori tutti quelli che non seguono alla lettera il catechismo! Nel giro di qualche anno andrebbero a suonare i campanelli delle case anche loro.

gmd85

@benedetto

i testimoni non sono una setta ma una religione riconosciuta!!

Essere una religione riconosciuta non esclude essere una setta. E negarne gli aspetti negativi conclamati non risolve certo il problema. Chissà cosa ne pensa il corpo direttivo…

Diocleziano

Benedetto
Essere classificati come una setta non è una calunnia. Prima di dire che sono

menzogne leggi la pagina di wiki: se fossero falsità le avrebbero fatte cancellare.

Evidentemente il controllo è stato fatto e corrisponde ai fatti, il che ordinariamente

si definisce ‘verità’. Riconoscere una religione non ne sancisce la verità:

non è paradossale che uno stato riconosca una religione? Solo una divinità

potrebbe riconoscere la verità di una religione, ma noi sappiamo che le divinità

non esistono, vero?

Francesco S.

I testimoni di Geova hanno molte caratteristiche delle sette, la disassociazione e il divieto di avere contatti personali con chi è fuori del gruppo è una costante di quella religione.

dissection

Francesco S
Hanno tutte le caratteristiche delle sette: perché, il cattolicesimo no? Non penso che il fatto di avere un miliardo di fedeli lo renda meno setta, che so, di Scientology ecc. Anzi, in certe sette ti ci avvicini di tua volontà, per curiosità o disperazione & mille altri motivi; nel cattobarbaresimo ci vieni cooptato a forza (battezzo) sulla base di una superstizione (i genitori temono per l’anima del pargolo che gli spiriti maligni ecc.) mentre in realtà tutto questo serve solo all’organizzazione per contare un”iscritto” (coscritto, effettivamente) in più.
Dalla descrizione il film sembra bello, quando uscirà dalle mie parti lo andrò a vedere sicuramente.

Francesco S.

Una setta ha particolari caratteristiche, prevede innanzitutto la chiusura rispetto a chi non ne fa parte, e se qualcuno ne viene cacciato la riduzione e annullamento dei contatti sociali, familiari inclusi. Ora il cattolicesimo non ha queste caratteristiche. Io c’ho tanti amici cattolici e familiari stretti, nessuno mi ha escluso dalla propria cerchia sociale e non lo prevede neanche la dottrina ufficiale cattolica, i testimoni di Geova invece lo fanno. Bisogna essere onesti nei giudizi, c’è una differenza tra le religioni e le sette.

dissection

Onestà per onestà, io la differenza ce la vedo solo nelle dimensioni. A te non è successo, ma mi risulta che si sia sentito più volte, e perfino parlato & anche discusso in questa sede, dell’ostracismo di parenti & amici nei confronti di chi si è sbattezzato, e non solo in Italia. E bada, non è successo nemmeno a me, se non per conoscenze marginali che non hanno influito per nulla nel resto del mio percorso. Il punto che volevo far presente è che a mio avviso, in quanto facce diverse finché si vuole ma sempre della stessa medaglia, religioni & sette hanno in comune caratteristiche & aspetti vari, la differenza sta solo nei parametri quantitativi & di applicazione che si possono riscontrare caso per caso.

dissection

Al massimo, il cattolicesimo NON HA PIU’ certe caratteristiche, o le dissimula per bene… che sia passato del tempo non significa nulla, se non per il cambiamento stesso, e certo non di origine “endogena”, se così si può dire, dei suddetti parametri. Sono ancora disonesto?

Mauritius

La chiusura verso l’esterno è tipica anche di islam e ebraismo, i primi hanno il concetto di dhimmi i secondi ne hanno uno simile che al momento non mi ricordo come si chiama, eppure sono considerate religioni e non sette. Non parliamo poi degli stigmi appioppati dai più ortodossi a chi si professa non credente, e che fino a qualche decennio fa erano comuni anche nel mondo cristiano. Basti pensare all’episodio delle donne con gli short in Francia.

Sandra.

Non è tanto questione di numero di fedeli, ma di qualità: i cattolici credono meno degli appartenenti a una setta, perché di solito ci nascono e non la scelgono consapevolmente, e perché il controllo interno è inesistente, anche per comportamenti visibilmente in contrasto con la dottrina: un cattolico può benissimo dirsi non praticante, ossia che non segue uno delle poche pratiche a cui è tenuto che è la messa domenicale, ed è accettato da tutti, preti compresi.

E’ da poco uscita una serie tv americana, The Path, che racconta di una setta immaginaria: uno dei protagonisti contestava sempre l’uso della parola “cult” ossia setta se riferita al loro gruppo, ricorda proprio Benedetto più su (che se la prende tra l’altro per la parola in sé, e non per altre tipo prigione o repressione!). La consiglio, per chi ha apprezzato Aaron Paul di Breaking Bad è molto bravo anche in questa.

Engy

sono d’accordo Francesco s, c’è una abissale differenza, e lo posso dire anche per il fatto di conoscere due persone che, una fa ancora parte dei Testimoni, l’altra ne ha fatto parte per 15 – dico 15 – anni, poi è “uscita”, e con tutta la famiglia (marito, figli). I racconti di quest’ultima, al contrario delle buone parole che sembra aver detto qui il regista insieme al co-sceneggiatore,
http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/67450/la-ragazza-del-mondo-non-e-un-film-di-denuncia.aspx
parlano di giudizi severissimi quando erano ancora membri del gruppo ogni qualvolta confidavano certe difficoltà o dubbi, di loro inevitabili conseguenti sensi di colpa e di inadeguatezza, per poi arrivare alla chiusura totale e immediata e definitiva di tutti i rapporti una volta usciti dal gruppo, di saluti negati per sempre, di intimidazioni e anatemi più o meno espliciti, soprattutto di cessazione di tutta quella rete inevitabile di amicizie e di aiuto reciproco che per forza di cose si erano venute a creare nel gruppo.
Il che, come è ovvio, ha comportato la solitudine e la destabilizzazione totale di questa coppia e dei loro figli, un lungo periodo di crisi, con i rapporti da riallacciare con rispettivi genitori e parenti e amici di un tempo.
Mi aveva fatto piangere quando mi aveva raccontato “sapessi come era contenta la mia mamma quando le ho detto che eravamo usciti” …
Nel loro caso li ha salvati una loro vecchia passione, riesumata e portata avanti con successo e gratificazione tuttora: il ballo, quindi nuovi amici, nuova vita ….

mafalda

Per setta si può intendere sia un movimento religioso che si distacca da un altro più grande con cui ha delle forti rivalità, oppure un gruppo religioso molto chiuso. Secondo la prima definizione anche i valdesi sarebbero una setta, mentre i testimoni di geova coincidono con entrambe le descrizioni. Personalmente ritengo qualsiasi chiesa una setta dal momento in cui comincia ad agire sui bambini con battesimi, circoncisioni, dottrina e così via. Il cristianesimo è nato come piccolo movimento eretico ed è diventato una religione mondiale, ma sempre setta è.

Diocleziano

Secondo me una setta è una corrente di pensiero che impone verità fittizie (!).

Quindi anche il cattolicesimo è una setta. L’imposizione di una più o meno stretta osservanza dipende anche dal tempo e dalla storia; la chiesa cattolica ora fa vanto di ciò che in realtà non gli è più concesso di fare.

Movimenti su base filosofica propongono idee che spesso si cristallizzano, ma non sono considerati ‘fatti’ reali.

John

Cercando di essere il più asettico possibile nell’analisi (perché ho interesse a cercare un punto di vista autentico e non a difendere a a priori una parte o l’altra), mi sembra forse eccessivo considerare come setta il cattolicesimo; non per difendere quest’ultimo, bensì solo per una questione definitoria. Non mi sembra che il cattolicesimo abbia quella dimensione di monoliticità, di “senso unico” e di separazione dal mondo esterno tipica delle sette; al contrario, direi che il cattolicesimo si presta ad essere criticato con argomentazioni di senso inverso. Posso capire per esempio che lo si critichi considerandolo una enorme brodaglia indistinta dove va dentro di tutto, dove si entra e si esce per convenienza quando si vuole come in un centro commerciale della fede, dove si creano zone di confine grigie e obbrobriose come per esempio la squallida cerchia dei c.d. atei devoti, dove a dettare l’aderenza non è la convinzione autentica ma il tiepido e ignavo conformismo sociale… tutte critiche che, al di là di ciò che si pensa nel merito, penso pienamente legittime e in larga parte fondate, ma che non mi sembra che abbiano nulla a che fare con l’essere “setta”, che a fronte dei caratteri che ho elencato sarebbe quasi un complimento (passatemi il paradosso).
Poi, è diverso sostenere che all’interno del cattolicesimo vi sono delle sette: ciò è indubbio, ma si tratta di fenomeni ben circoscritti e (come tutte le sette) piuttosto limitati in termini numerici.

Diocleziano

Hai ben fotografato la situazione attuale, ma come definiresti la chiesa dei roghi, delle crociate, dei libri proibiti per non parlare della miriade di fatti ormai dimenticati (mi viene in mente una rivolta popolare per l’imposizione da parte del clero di doversi confessare solo nella propria parrocchia… 1984 ante litteram)?

Come dicevo qui sopra, oggi la chiesa fa di necessità virtù. Ma è ancora lontana dalla normalità. I valdesi possono essergli di esempio.

VHEMT

Beh…., da un certo punto di vista rienrare nella definzione di setta o meno, è, tutto sommato una questione “nominalistica”, e, come dice l’immortale Shakespeare “La rosa, con un altro nome, lo stesso profumo avrebbe!”.

Io posso dire che ne ho conosciuti di testimoni di geova, e devo dire che un rapporto di buon vicinato o di buona conoscenza può funzionare senza problemi (specialmente se metti in chiaro che non sei dei loro).
Un rapporto di lavoro con loro, invece, funziona bene, perchè ci tengono a mostrarsi “corretti” professionalmente.
I rapporti si complicano (eccome!) quando “entri” fra loro!
Anch’io ho sentito dire che fanno delle storie in caso di matrimonio con una persona “esterna” a loro, ma non mi risulta che ciò comporta l’espulsione dalla comunità. Se qualcuno ne sa di più su quest’ultimo punto……..
Ma c’è un elemento che a me, relativista, materialista e cinico, preme sottolineare: i testimoni di geova sono pericolosi per chi è “dentro” la loro setta, ma sono indifferenti per chi ne è esterno, in quanto sono apolitici, la CCAR è pericolosa per chiunque, cattolico o no, perchè è un potente centro di potere politico.
Vi pare una differenza da poco?

Osvaldo

Ieri a Venezia è stato premiato anche il documentario “Liberami”, che tratta dell’ esorcismo. Secondo la regista Di Giacomo “L’esorcismo è una possibilità terapeutica”…

Diocleziano

Magari sull’esorcista. Nerbate sui garretti fanno miracoli! 😛

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