«La nostra associazione esprime tutta la sua solidarietà alla dirigente scolastica di Domodossola in questi giorni al centro delle polemiche: il suo è stato un gesto doveroso e legittimo, che però si può addirittura e tristemente definire coraggioso considerato il clima clericale che si respira in questo Paese».
Ha commentato così Stefano Incani, segretario dell’Uaar, le critiche mosse alla dirigente scolastica delle scuola Milani di Domodossola, rea di aver deciso di svolgere in orario extrascolastico la messa di inizio anno, finora svolta in orario scolastico.
«La dirigente ha spiegato di essere cattolica e praticante ma che in quanto dirigente di una scuola laica ha cercato di tutelare il diritto di tutti i bambini. Un discorso che non fa una piega ci sembra. E invece come prevedibile, si è scatenata la bagarre. Magdi Cristiano Allam ha rispolverato la critica alla cosiddetta dittatura del relativismo; la Lega Nord, per bocca del segretario della sezione locale, Marco Bossi, ha parlato di “fabbrica di plastica atea”».
«Noi — prosegue Incani — non possiamo che essere d’accordo con la dirigente e auspicare che nessun rito religioso sia più espletato in orario scolastico né alle scuole Milani, né altrove. Bambini e bambine a scuola ci vanno per imparare, non per essere indottrinati».
L’Uaar è disponibile — attraverso lo sportello informatico gratuito SOS Laicita — a fornire assistenza a quanti vogliano opporsi a messe, preghiere, visite pastorali e benedizioni in orario scolastico.
Comunicato stampa Uaar
«… la Lega Nord, per bocca del segretario della sezione locale, Marco Bossi, ha parlato di “fabbrica di plastica atea”…»
Chissà cosa avrà voluto dire costui. Forse ha letto Marinetti…
Beh, ma non è chiaro? Lui è per la plastica cattolica, vero baluardo eretto a fronte delle plastiche musulmana e atea.
Io avevo pensato alla chiesa come la più grande produttrice di rifiuti tossici.
Una fabbrica che non produce niente, direttamente rifiuti; filtrati e digeriti da enormi vongole-credenti… 😛
Beh, la plastica è eterna…
Anche loro ci hanno provato con ”l’imitazione di cristo”?
Sarà che sono abituati al legno… 😛
Ma la domanda che sorge spontanea è un’altra? Perché una messa per inaugurare l’anno scolastico?
@Diocleziano
Volevo rispondere a te.
Gmd
Secondo me, la messa di inizio anno serve per fare la conta ed individuare chi fa resistenza (la chiamiamo obiezione di coscienza?), in modo tale da sapere a chi dare il bastone e a chi la carota…
Serve per perdere qualche ora di scuola, è rarissimo sentire di insegnanti che si oppongono al fatto di dover cedere la propria ora.
Un capolavoro poi il seguito del Bossi – un nome una garanzia:
“questo rito che, se non condiviso, lo si poteva tranquillamente aggirare attraverso una semplice firma sul diario.”
@dissection
Penso che sia retaggio di quella cultura arretrata che vede le cose in salsa religiosa come se fossero migliori. Animi in pace perché si è celebrata la messa, e via alle lezioni.
E Sandra non sbaglia.
Gmd, lo penso anch’io, e ne vedo gli effetti quotidianamente nell’ambiente in cui mi muovo; ciononostante, penso che, soprattutto in realtà molto bigotte, perlomeno per quel che riguarda la mia esperienza diretta & personale, dinamiche come quella che prospettavo continuano ad accadere, anche se non posso dire con quanta frequenza (ad esempio, se non fai parte del comitato della sagra paesana, a rigoroso controllo parrocchiale, poi non potrai avere accesso privilegiato alle “anteprime”, per così dire, della pesca di beneficenza in modo da avere la possibilità di accaparrarsi i premi migliori ecc., e buona notte alla beneficenza, so che queste sembrano caz…e, ma serve a illustrare le suddette dinamiche). So che la mitica Sandra non sbaglia, e devo dire che non ci avevo pensato, ma in quanto dipendente privato, tendo a non immischiarmi nelle solite (e sterili) polemiche pubblico/privato, c’è del buono e del marcio in ambedue i settori, e continuo a parlare di semplici dipendenti, senza andare a scomodare gradi superiori, (ir)responsabili e quant’altro. Da un punto di vista di etica del lavoro, mi fa comunque abbastanza ribrezzo. Sull’argomento firma e avviso: una scusa che non riesco a rendere in altra maniera se non col termine inglese “lame”, che ha una sfumatura di vigliaccheria che il nostro “debole” non ha, e che penso si attagli perfettamente a questi discorsi insulsi, vigliacchi, ipocriti come i loro formulatori, che così credono di conservare una integrità etica che sicuramente non hanno, e di cui non sono nemmeno sicuro gli interessi avere. Scusate l’ennesimo intervento-fiume, e attendo l’opinione di Mafalda.
“Serve per perdere qualche ora di scuola, è rarissimo sentire di insegnanti che si oppongono al fatto di dover cedere la propria ora.”
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In tutta coscienza, da insegnante, ti dico che sei proprio fuori strada.
Gli insegnanti normalmente hanno il problema esattamente CONTRARIO, ossia quello di come fare ad arginare l’immane perdita di ore di didattica… dovuta a decine o centinaia di progetti, gite, cineforum, iniziative parallele, conferenze esterne, interventi di veri o presunti specialisti, e fuffa varia. Figuriamoci se hanno voglia di perdere ULTERIORI ore di lezione anche per la messa…
“una scusa che non riesco a rendere in altra maniera se non col termine inglese “lame”, che ha una sfumatura di vigliaccheria che il nostro “debole” non ha, e che penso si attagli perfettamente a questi discorsi”
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Più o meno, “pappamolla”. Si traduce PAPPAMOLLA : – )
@dissection
Mi rendo conto che la mia affermazione di chiusura era troppo perentoria. Intendevo dire che concordo con Sandra. Mi sono espresso troppo sinteticamente. Io ho lavorato solo nel privato, in settori diversi e di situazioni poco etiche ne ho viste più volte.
Il discorso della firma è espressione dell’italianità da due soldi. Poco importa che la giustificazione sul diario sia fasulla, l’importante è che con a la messa e chi se ne frega di chi non vuole partecipare.
@paniscus
Ciò che scrivi è vero, ma Sandra non ha tutti i torti.
Gmd tranqui pensavo di non essermi spiegato io, 😉
Paniscus
It’s a lame excuse: è una debole scusa, mi pare si adatti bene al contesto di cui sopra.
Lame: debole, malandato, zoppo, noioso.
Rif. Wordreference.
@dissection
Io direi che è una scusa del caxxo. Secondo me si adatta anche meglio 😀
paniscus,
il clamore che la presa di posizione della preside ha suscitato sembrerebbe dare peso alla mia opinione.
Per la tradizionale messa di inizio anno, immagino l’attività venga discussa in sede di consiglio: se la maggioranza degli insegnanti non avesse voglia di perdere tempo, com’è che non vota contro? Non sto parlando di te, o della tua scuola, ma di tutte quelle scuole dove i riti si svolgono, che sia la messa o l’imposizione delle ceneri, e il blog ne dà conto da anni ormai. E non ricordo di proteste di docenti.
La preside si è opposta poi per la presenza di bambini non cattolici, ma non è la motivazione corretta, ossia che la scuola dovrebbe essere laica indipendentemente dal numero di credenti. Non ha comunque preso l’occasione per dare voce ai docenti che negli anni hanno subito la messa mentre avrebbero preferito stare in classe a fare quello che dovevano.
P.e. nella stessa scuola nel settembre 2012 il consiglio di istituto determinava così:
“Si propone la celebrazione di una Santa Messa di inizio anno scolastico per tutto il 1° Circolo di Domodossola. Il Collegio approva con 21 voti favorevoli, 9 non favorevoli e 9 astenuti ( non sono presenti le insegnanti dell’infanzia Rodari che hanno lasciato il Collegio per incontro con genitori).”
“It’s a lame excuse: è una debole scusa, mi pare si adatti bene al contesto di cui sopra.”
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scusa, avevo capito che si riferisse allo stesso epiteto rivolto a una persona…
L’ignoranza, in tutti i sensi, della Lega è nota ed ampiamente dimostrabile dalla loro frequentazione.
Per Magdi Allam mi pare che si possa considerare che, come Paolo di Tarso, il quale dopo averne fatto di tutti colori contro i cristiani quando era ebreo, da apostata s’è messo in prima fila per dimostrare di essere il più bravo. Guai ai più bravi in idealismo metafisico! Dio ne salvi dai metafisici!
Proprio così! Insopportabile Magdi Allan, da integralista musulmano a fanatico cristiano. Proprio non riesce a capire che un estremismo non è migliore di un altro.
Penso che Magdi Allam sia un esaltato, cioè una persona che dovrebbe essere curata in una clinica psichiatrica…
E uno che ha voltato gabbana (sia religiosa sia politica) almeno una volta ogni due o tre anni, se la prende “contro il relativismo”?????
Dimenticavo: complimenti alla dirigente scolastica ( anche se è cattolica)
Ma sai Manlio Padovan non vedo perchè un cattolico non potrebbe essere un laico intransigente . Ne ho conosciuto tanti in Francia e anche alcuni qui in Italia…
Questo non cambiava mica la loro fede religiosa….
Mi pare doveroso sottolineare anche qui che il tutto è partito dalla richiesta di due genitori credenti, che però non trovano giusto sacrificare l’orario scolastico alla celebrazione di un rito religioso. Notevole no? Gli stessi genitori mi hanno già assicurato che daranno battaglia per far sì che per l’ora alternativa all’ora di religione vengano trovate soluzioni valide. Magari genitori atei o poco credenti avessero sempre questa stessa coerenza e determinazione!
Apprezziamo il gesto, ma mi rammenta quella battuta che dice ”Fa più notizia il postino che morde il cane, che non il contrario”.
Esiste una casistica di quanti genitori atei abbiano lamentato queste ingerenze?
Però il raro credente che si distingue per aver rinunciato a una prevaricazione viene subito additato come esempio di tolleranza, equilibrio, apertura mentale… mentre l’ateo che rivendica il suo diritto è sùbito bollato come velleitario e rompiballe.
Vero. Però dalle remote lande in cui vivo (Domodossola) notizie di atei rompiballe non se ne sono ancora mai avute, anzi è molto rumorosa quella fetta di atei devoti (o atei ignoranti) che amano difendere le tradizioni, che sostengono il crocifisso in opposizione all’invasione islamica, e così via…
Grazie alla coraggiosa dirigente scolastica, bravissima.
Eccola qua!
piccola precisazione a proposito del clamore che avrebbe suscitato la presa di posizione della dirigente scolastica: per quel che mi risulta, il clamore per notizie così, è rintracciabile solo in rete e su certi siti. Nella vita vera non vedo traccia di tale clamore. L’unico argomento che in vent’anni e passa ha suscitato clamore quotidiano, nelle conversazioni, in casa, in ufficio, al bar, in pizzeria, è il “mitico” Silviuccio nazionale!