La clericalata della settimana, 49: il governo Renzi

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del governo uscente, che

nella legge di stabilità 2017 ha stanziato 500 milioni di euro per le scuole private e introdotto la possibilità per questi istituti di accedere ai fondi PON europei

dd-scuola

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

I consiglieri del Comune di Pordenone hanno ideato una iniziativa benefica per il periodo natalizio, inizialmente limitata alle famiglie “cristiane” selezionate dai servizi sociali locali, cui — dopo le polemiche — si sono aggiunte due famiglie musulmane.

I parlamentari clericali, tra cui Carlo Giovanardi, avrebbero fatto pressing sulla rete UCI Cinemas per ripristinare uno spot del gruppo integralista ProVita contro la gestazione per altri.

Come menzione speciale per iniziative non clericali ma che promuovono la psuedoscienza, da segnalare il corso di aggiornamento sull’omeopatia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Genova.

La redazione

39 commenti

Giorgio Pozzo

da segnalare il corso di aggiornamento sull’omeopatia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Genova

Boh, sembra che la Medicina voglia fare di tutto per sottolineare il dubbio di non essere una scienza al 100%… :mrgreen:

Francesco S.

Guarda, meglio che le pasticchette di zucchero le prescrivano i medici, che almeno se hanno un po’ di coscienza le danno agli ipocondriaci con soldi da buttare, che a ciarlatani qualunque.

Engy

A proposito dell’utero in affitto o gestazione per altri, tanto per voler come sempre edulcorare e fare della poesia su una questione che di poetico ha ben poco e premesso che io considero questa pratica un abominio, vengo a sapere che essere contro …diciamo la surrogacy, è roba da integralisti religiosi.
Come al solito si ricorre alle etichette, lapidarie, rassicuranti, che ci fanno sentire in una posizione di superiorità morale e si fa di tutto, troppo spesso, per incamerare a forza dentro le etichette anche le questioni che non ci rientrano. Come appunto la GPA. Non c’è bisogno di fare esempi credo….

gmd85

@E.n.g.y

Che palle, mi illudo che tu riesca ad aggiornare la tua gamma espressiva, ma niente.
Le etichette se le affibbiano da soli quelli di provita & co. esprimendo idee identiche a quelle della chiesa. Il fatto che sia intervenuto Giovanardi e che Avvenire non abbia perso occasione per intervenire non ti dice nulla, vero? Che tu si agnostica non vuol dire che la tua mentalità non risenta di una certa impostazione, e si è visto più volte.
Fatti un giro sul sito della onlus o leggi Avvenire, poi mi dici chi si sente in posizione di superiorità morale.

Sandra.

La donna del video di Provita si chiama Heather Rice: come si può facilmente verificare andando a cercare tutta l’intervista, e non solo il pezzo opportunamente tagliato, questa donna, madre di tre figli, era alla seconda esperienza di surrogacy: e della prima dice, testualmente, “ho avuto una esperienza talmente bella (wonderful e beautiful!) che l’ho voluta ripetere”. La seconda volta infatti incomincia con due aborti spontanei, e poi la diagnosi di anomalia. Comunque non sembra proprio il caso di una donna disperata/sfruttata/inconsapevole o altro.
In ogni caso, il cinema non è il luogo per affrontare certi temi, e sicuramente non con il taglio dato da uno spot costruito con una certa malafede (e stupidità aggiungo, perché appunto che la donna in questione fosse una surrogata felice per il primo caso è informazione facilmente reperibile).

Engy

malafede?
ma sai di cosa parli Sandra’
Stupidità?
Ma sai di cosa parli Sandra se è vero come è vero che – COMUNQUE – di parla di pagamenti, anche nei paesi dove la questione è normata e dove le donne felici di aver affittato il proprio utero alla fine ammettono che l’hanno fatto per pagare gli studi ai propri figli?
No ma tu sei proprio accecata cara Sandra!
E comunque sia – comunque sia e la si pensi, tu pensa quel che ti pare e io farò lo stesso – questa cosa con le clericalate, ancora una volta, non c’entra nulla.

Engy

oppure sì, è una clericalata di sicuro.
Inseriamo però non solo associazioni di cattolici più o meno integralisti, ma anche Aurelio Mancuso, Gianpaolo Silvestri, Silvia Federici, Ariel Salleh, Barbara Katz Rothman, per lo stupido appello che di sicuro in malafede hanno di recente fatto contro la surrogacy.

Sandra.

Mancuso ecc. hanno scritto un appello, non hanno mandato uno spot al cinema! E’ molto diverso. E che si scelga di mandare uno spot di associazione cattolica è una clericalata.
Lo spot è stupido, rispiego, perché la testimonial era stata una felice madre surrogata. E decisa ad andare avanti, se prima di terminare la seconda gravidanza aveva avuto due interruzioni spontanee, a me sembra tutto tranne che una povera vittima, anzi, una donna molto determinata e sicura di quanto sta facendo, per insistere.
Ci sono donne che per mantenere i figli fanno le badanti ad anziani non autosufficienti e malati, e fanno quello che nemmeno figli e parenti si sentono di fare. Oppure fanno lavori faticosi, giornate di lavoro fisico molto pesante, tutti noi sappiamo penso di donne che si sono letteralmente spaccate la schiena. Si può pensare come la si vuole, ma alla fine ognuno deve essere libero di fare come crede meglio per sé. Se donne come quella dello spot ha preferito guadagnare con una gravidanza, e le è piaciuto di più che andare a lavorare visto che ha fortemente voluto ripetere l’esperienza, perché proibirglielo? Quello che si deve chiarire sono gli aspetti legali, protezione, ecc. Almeno qui c’è una scelta, e sì c’è un mercato, perché è un servizio. Personalmente preferisco questo, che è chiaro e alla luce del sole, piuttosto che commercio di bambini nati e venduti nel terzo mondo, in condizioni terrificanti, di cui non si trova traccia nei tanti coscienziosi appelli.

Giorgio Pozzo

premesso che io considero questa pratica un abominio

Posso chiedere per quale motivo? Forse per lo stesso motivo addotto dalla morale bigotto-clericale, che credo di conoscere, oppure per qualche altro motivo completamente differente?

Francesco S.

I consiglieri del Comune di Pordenone hanno ideato una iniziativa benefica per il periodo natalizio, inizialmente limitata alle famiglie “cristiane” selezionate dai servizi sociali locali, cui — dopo le polemiche — si sono aggiunte due famiglie musulmane.

Ma perché le famiglie atee non possono essere povere e non pranzano anche loro? Non era il caso di estenderla a tutti, visto che comunque il natale è una festa nazionale?

dissection

Però non ho ben capito: dopo le polemiche, le due famiglie mussulmane SI sono aggiunte o SONO STATE aggiunte per placare, almeno un po’, le suddette? E in ogni caso, se chi di dovere lo facesse veramente, di tanto in tanto, e le cose funzionassero un po’ meglio, non ci sarebbe nemmeno bisogno, degli aiuti natalizi, che poi finite le feste tutto torna come & peggio di prima, e gli aiuti sono solo una maniera come un’altra per tentare di racimolare voti… ?

Diocleziano

Disss
Questo episodio conferma la mentalità da podestà medievale di certi amministratori della cosa pubblica: l’unico parametro da osservare sarebbe quello del bisogno effettivo, non quello delle superstizioni personali del bisognoso. E anche la scelta del periodo in cui fare della beneficenza sa molto di paternalismo: durante il resto dell’anno i poveri non hanno fame? E tutto ciò senza dimenticare che i soldi sono dei cittadini.

mafalda

E inoltre, perché non aiutare anche due famiglie bisognose atee, agnostiche, e anche tdg, buddiste, induiste, ebree, pastafariane. ..😆

Gérard

Il problema è che per il Comune di Pordenone, esistono differenze fra i cittadini . Ci saranno quelli di categoria A, B,C e forse di più .
E la dimostrazione che spesso ci sono degli ignoranti che vengono eletti per amministrare certe comune ..!!!
Probilmente questi bravi cattolici doc non hanno mai sentito parlare della Suora Emmanuelle, ormai deceduta mai molto popolare nei paesi francofoni . Essa era una missionaria belga che era andata a vivere nei bidonvilles del Cairo . Ebbene quando c’era l’ Aid El Adha ( sacrificio di Abramo ) essa raccoltava soldi per mandare un bel pezzo di carne di pecora a tutti poveri della zona ( cristiani e musulmani ) senza chiedere di che religione erano…

dissection

Certo che però, Emmanuelle mi fa venire in mente dei film strani… 🙂 Ma dimmi un po’, Gerard, e codesta suora, era anche popolare & ben vista anche tra superiori & cardinalame vario & eventuale, o quel suo non operare distinguo la rendeva invisa ai soliti arcinoti? Sempre a disposizione per una sacrosanta ( quella, sì!) bevuta tra amici che ti avevo proposto due o tre articoli fa… 😉

gmd85

@dissection

E fra un boccale e l’altro a disquisire dei film della Gemser, vero? 😀

Gérard

Ciao Dissection

Puoi immaginarti che Soeur Emmanuelle era, come pure l’ Abbé Pierre, persone poco gradite dagli cattolici conservatori . Furono anche nominati ” Persone dell’ anno più amati dagli francesi ” e perciò non potevano essere biasimati in alto. La Soeur Emmanuelle raccolto tanti fondi per i poveri del Cairo ( cristiani e musulmani ) senza distinzione . Ma nel suo libro/testamento raconta apertamente che si masturbava ( L’ abbé Pierre, fondatore delle comunità di Emmaus , nel suo libro/testamento criticò apertamente il celibato dei preti e che aveva avuto una relazione con una donna durante il suo sacerdozio) .
Due da non fare ” santi subito ” .

dissection

Gmd penso che ci starebbe bene il proverbiale puoi scommetterci! E non so perché, ma ci avrei scommesso anche su ciò di cui ho chiesto delucidazioni al buon Gerard.

Gérard

Al contrario della Santa di Calcutta, ne l’ Abbé Pierre ne Soeur Emmanuelle hanno fatto miracoli dopo la loro morte e nessuno le ha richiesti .

dissection

Gerard: che poi, santa la fondamentalista di Calcutta, significa veramente che quelli là vedono solo & soltanto ciò che fa loro comodo vedere. Miracoli (ridicoli) a parte, delle due l’una: o rivedono la definizione di santo, soprattutto alla luce di ciò che normalmente la gente intende con questa parola, o lo intendono in maniera diversa, che a noi sicuramente non piace e che la gente normalmente fa finta che vada bene, quando vengono a sapere certe cose, pur di non mettere in discussione posizioni & credenze varie. Perché altrimenti, dovrebbero fare un po’ più di attenzione a chi fanno santo, usualmente un misto di criminali, integralisti & mistici variamente estratti a sorte & combinati. In ogni caso, nulla di edificante come si vorrebbe solitamente far credere… spero di non aver fatto troppa confusione.

Engy

che palle le tue palle gmd85!
Di questa onlus non mi può fregare di meno e non perdo tempo ad andare a vedere cosa fanno cosa pensano quali iniziative propongono.
Semplicemente condivido con costoro questa battaglia contro l’utero in affitto che, come dice ad esempio una Livia Turco (che non ci va giù neanche tanto pesante), “Dopo tante battaglie di civiltà, oggi il corpo della donna è ridotto alla più bieca forma di mercificazione. Dopo tante conquiste, dopo tanti anni, tante passioni, energie spese a far capire ai nostri uomini che la maternità è una relazione, che il corpo della donna è un grembo psichico, è il luogo che dà la vita, ripiombiamo indietro di secoli. Non è accettabile. Abbiamo detto a gran voce queste cose quando si è trattato di far riconoscere il valore della maternità come dimensione e pensiero femminile. Come libertà delle donne. Come etica e responsabilità tutta nostra. Le abbiamo dette quando si è trattato di rivendicare la bellezza della maternità ma anche quando giustificavamo una scelta dolorosa come l’aborto… Ci abbiamo impiegato anni a capirlo noi e poi a farlo capire ai nostri uomini, e oggi, dopo tutto ciò, questo grembo che dà la vita è ridotto a mercimonio, proposto ad altri per denaro. Decenni di rivendicazioni vanificate dalla banalissima forza del business, dunque? Si parla di gratuità, ma non ci credo, e comunque al più si tratterebbe di casi eccezionali. La norma è lo sfruttamento. …”
E appoggio questa iniziativa. E sai bene che questo è un argomento che vede sulle stesse posizioni personalità molto diverse tra di loro per orientamento politico e religioso o non religioso.
Curioso che “voi” che piagnucolate su quanti si mettono di traverso nei confronti delle vostre iniziative, dei vostri manifesti, sulla censura insomma, quando si tratta degli altri che conducono battaglie diverse dalle vostre, opposte, siate i PRIMI a invocare la CENSURA! Veramente patetico, e molto strano che alcuni intelligentissimi che bazzicano qua non se ne accorgano.
Fatene uno opposto di spot no?

gmd85

@E.n.g.y

Mah, proprio palle, no… hanno una forma più oblunga.

Di questa onlus non mi può fregare di meno e non perdo tempo ad andare a vedere cosa fanno cosa pensano quali iniziative propongono.

Problema tuo. Proprio le loro iniziative e il loro pensiero li rendono adatti a essere inseriti nelle clericalate. Con la ciliegina sulla torta di Avvenire. Personalità diverse o no, Livia Turco o meno (parere opinabile, il suo), nel caso specifico la posizione è di natura clerical-bigotta, che tu lo voglia ammettere o no.
La censura è perpetrata arbitrariamente da un’autorità. O anche da autoproclamati paladini della morale, nel caso dei contenuti dell’UAAR. Quando un contenuto non riscuote successo e se ne chiede la rimozione non è censura. Qui assistiamo, al contrario, all’intervento di un politico per far permanere il contenuto. Se fosse così condiviso e apprezzato ce ne sarebbe bisogno? Non c’è niente di cui accorgersi, tranquilla. In compenso, non mis tupisce che tu te ne sia uscita con questo intervento. Non c’è bisogno di spot, la gente si rende conto da sola dell’idiozia di certi messaggi, per quanto si possa condividere o meno un aposizione specifica su questo tema, altrimenti non staremmo discutendo di questa news.
I noi e voi tra virgolette hanno fatto il loro tempo, cara. Vedi che non cambi?

Stefano™

@ Engy

Curioso che “voi” che piagnucolate

Curioso, quel “voi” sembra un’etichetta….

E anche

vostre iniziative
vostri manifesti
battaglie diverse dalle vostre
Fatene uno opposto

Ti fanno schifo le divisioni o ti fanno schifo solo quelle degli altri?

Ora, è possibile che un’intelligentissima che bazzica qua e si accorge che intelligentissimi non si accorgono di qualcosa non si accorga di qualcosa? 😉

Engy

Non ti hanno insegnato l’uso delle virgolette a scuola, Stefano TM? Ma che stai a dì???

Stefano™

@ Engy

Ma ceeeeertoooo!!!
“Voi” invece capite quel che scrivete?

Giorgio Pozzo

Engy,
avevo postato una domanda poco sopra, e non avevo ancora letto qui.
Comunque, continuo a non capire -genuinamente- le motivazioni di questa battaglia. Per farla breve, non capisco come si possa obiettare che la donna debba avere una maternità libera e consapevole, quando mi sembra evidente che questi casi implicano proprio una maternità libera e consapevole.
Così come l’interruzione di una gravidanza non voluta deve essere una decisione della donna, allora anche una gravidanza voluta deve esserlo. Se non c’è costrizione, entrambe le scelte sono legittime. Se c’è costrizione, entrambe le scelte sono illegittime.

Diocleziano

Giorgio Pozzo
Mettere al mondo un individuo per darlo ad altri propriamente non la chiamerei ‘maternità libera e consapevole’. Libera forse (se a titolo gratuito), ma sul consapevole ci farei una riflessione.

Francesco S.

@Diocleziano,
Sulla libertà ho dubbi anch’io. Personalmente ritengo la gravidanza non vendibile, perché di fatto ciò che si vende non è la gravidanza ma il prodotto di essa, e il nascituro essendo persona non può essere un oggetto di compravendita, ovvero la portatrice non dispone di diritto di vendita sul nato, in quanto non oggetto ma soggetto di diritto. Reputo compatibile con i diritti umani solo la gpa altruistica. A differenza della prostituzione che riguarda solo 2 parti maggiorenni, la gpa prevede un processo che porta alla creazione di una terza parte e di questo se ne dovrebbe tener conto. Questo a prescindere dalle questioni di abuso.

Francesco S.

Correggo, il neonato, il termine nascituro potrebbe prestarsi a fraintendimenti.

Diocleziano

Spero che la classe medica italiana abbia finalmente capito che ‘omeopatia’ ed ‘effetto placebo’ sono la stessa cosa. L’unica differenza è nel prezzo; per superare questo problema si potrebbero autorizzare alcune farmaceutiche a produrre confezioni di placebo-omeopatici che verrebbero distribuiti esclusivamente dal SSN con un minimo ticket, e altrettanto minimo rimborso al produttore.

Sarebbe interessante sapere, a cose fatte, da quale punto di vista la materia venga trattata: dal mettere in guardia dai ciarlatani, o dal punto di vista dei produttori.

”Asfittici e pletorici, comprate il mio specifico, a caro prezzo ve lo dooooo…”
Ecco, intendevo questo.

Giorgio Pozzo

Spero che la classe medica italiana abbia finalmente capito che ‘omeopatia’ ed ‘effetto placebo’ sono la stessa cosa

Io non direi che siano la stessa cosa. Prendere una medicina omeopatica equivale a sapere che si sta ingoiando il nulla. L’effetto placebo invece presuppone la convinzione che si stia prendendo una ben precisa medicina con un ben preciso principio attivo, del quale si è a conoscenza, e che si sia assimilato precedentemente.
Senza questa convinzione, e senza un’esperienza precedente positiva, non può esistere effetto placebo.
E nessuna omeopatia potrà mai fornire un’esperienza positiva: il numero zero non può essere considerato numero positivo.

Francesco S.

Molti ne sono convinti e credono di avere sperimentato effetti positivi. Ho una parente che afferma di aver avuto benefici dalla magnetoterapia, hai voglia a dirle che non è sostenuta da prove scientifiche. Il bello che mi aveva paragonato agli antivaccinisti in un misto di disinformazione come quello avvenuto durante l’ultimo referendum. 😂

Diocleziano

Quelli che credono nell’omeopatia non pensano di curarsi con l’acqua fresca, anzi sono convinti che quale che sia ciò che vi è nelle diluizioni sia un principio attivo valido.

Questo brano di wiki conferma ciò che già sapevo da altre fonti: pazienti consapevoli di assumere un finto farmaco ne traggono ugualmente dei benefici.
«… Alcuni studi hanno provato a dimostrare che i placebo possono anche avere effetti positivi sulla esperienza soggettiva di un paziente che è consapevole di ricevere un trattamento senza principi attivi… »

Quindi, nell’un caso e nell’altro, ciò che funziona è solo l’autosuggestione. Tanto è vero che sull’effetto finale influisce anche se il farmaco è somministrato per iniezione o per pillole; se è somministrato dal medico o preso da sé in casa ecc. E soprattutto se il farmaco è costoso… e questo era il punto centrale di quello che ho detto sopra.

pendesini alessandro

A proposito di Omeopatia :
Per cio’ che riguarda l’omeopatia e, in generale, la pseudoscienza, il problema è che non esiste ne tecnologia « visibile » ne test empirici paragonabili a quelli che esistono in scienza (precisi e riproducibili a volontà), che permetterebbero di rispondere agli scettici. Esistono ovviamente guarigioni, ma qualsiasi tipo di terapia genera una serie di guarigioni dovute a l’effetto placebo (che anche gli omeopati devono ammettere, almeno di sostenere che, quando questo effetto è evidenziato in medicina ordinaria, sarebbe in realtà causato da un agente curativo invisibile !), inoltre non esiste nessun studio statistico in grado di dimostrare che l’efficacita dell’omeopatia oltrepassi –nel migliore dei casi- l’effetto placebo. Infatti, dal momento che esiste l’effetto placebo, è sempre più razionale, applicando il ragionamento di Hume, evocarlo come spiegazione delle guarigioni invece di attribuirlo ad una eventuale efficacità dei prodotti omeopatici !
Va notato inoltre che la plausibilità della teoria omeopatica ha fortemente diminuito con lo sviluppo della teoria atomica della materia (inesistente a l’inizio del XIX secolo, epoca della sua invenzione) quindi esiste un vero conflitto tra la teoria atomica e teoria omeopatica, e qualsiasi argomento a favore dell’una è, di fatto, incompatibile con l’altra.
A questo, i sostenitori dell’omeopatia rispondono a volte che l’effetto curativo deriva dal fatto che le proprietà delle sostanze attive vengono trasmesse dall’acqua, che ha precedentemente memorizzato. Non tenendo pero’conto che questo entra in conflitto con la fisica, particolarmente con la meccanica statistica dei fluidi. Il che, le molecole di un liquido sono costantemente agitate da cio’ che i fisici chiamano « fluttuazioni termiche » ed è proprio per questo che perdono la « memoria » del loro stato precedente.
NB Si noti che gli esperimenti di Benveniste sull’effetto biologico delle soluzioni altamente diluite, che sembrava fornisse una base scientifica per l’omeopatia, sono stati rapidamente screditati, dopo essere stati imprudentemente annunciati sulla celebre rivista Nature !

gmd85

@E.n.g.y

Ti riporto il primo commento all’articolo di questa signora:

Insomma, in sintesi, da “l’utero è mio e me lo gestisco io” si è arrivati alla pretesa di gestire anche l’utero altrui… Al di là delle battute, trovo che le Sue argomentazioni non siano per niente convincenti.
Ora, uno può, del tutto legittimamente, ritenere che la gestazione per altri non sia cosa bella o buona, o decorosa, o elegante, o solidale, o dignitosa. Ma non è questo il punto che, in ordine alla RILEVANZA PUBBLICA della faccenda, siamo chiamati ad affrontare. All’interrogativo se si tratti di cosa bella o buona, o decorosa, o elegante, o solidale, o dignitosa, ognuno dà, se ritiene di avere le idee chiare al riguardo, la propria risposta sul piano individuale e si regola di conseguenza. La domanda cui siamo chiamati a rispondere – in quanto la gestazione per altri (maternità surrogata è una locuzione inesatta sotto il profilo concettuale e quindi fuorviante) in una società liberale si configura come pratica che vede il concorso di adulti capaci di decidere in autonomia, consenzienti, consapevoli e informati, che danno prova di essere persone all’altezza di tale situazione comunque molto particolare e delicata (un po’ come coloro che chiedono di adottare un bambino: non a tutti viene concesso) e che agiscono in un quadro dettagliato e chiaro di regole legali e contrattuali a tutela di tutte le parti in causa (nascituro compreso, ovviamente) nonché in una condizione di massima assistenza sanitaria, e dal momento quindi che tale pratica non riguarda nessun altro se non i diretti interessati e che non lede in alcun modo la sfera di terzi – è se ci sia un motivo, razionalmente argomentato, per cui essa debba essere vietata dalla legge, la quale, diversamente dalla censura morale, dal precetto religioso, o dalla regola estetica e di buon gusto, dall’etichetta, è coercitiva e vincolante per tutti. Io inclino a pensare che una ragione vera, un motivo cioè che non sia di carattere squisitamente morale, o che non risponda a una visione religiosa, non ci sia, perché, in definitiva, il divieto andrebbe a ledere l’autonomia dell’individuo, che vien così messo in una condizione di minorità decisionale con piglio paternalistico e autoritario, nel senso che con riferimento alla gestante, qualcuno decide al posto di lei che lei è una sfruttata e che quindi il meglio per lei è di astenersi dal diventare una gestante per altri, qualunque cosa lei voglia o pensi al riguardo. Non nego certo che in determinate situazioni e contesti possa sussistere un profilo di sfruttamento. Ma laddove il problema è lo sfruttamento, è contro lo sfruttamento che si deve combattere, non contro la gestazione per altri, cui lo sfruttamento non è connaturato. Né trovo convincenti le ipotesi, del tutto aleatorie e congetturali, sul trauma che il neonato subirebbe in seguito all’allontanamento da colei che lo ha partorito e che, è bene ribadirlo, non è la madre. Non le trovo convincenti perché non suffragate da riscontri oggettivi, perché le indagine condotte sui nati da gestazione per altri non sembrano indicare criticità specifiche, e perché la tutela che si pretenderebbe di esercitare a loro benefico avrebbe come esito l’impossibilità che nascano, che costituisce una forma di tutela per lo meno un po’ singolare.

A questo risponde una commentatrice con una una serie di se e di ma. Con i se e con i ma non si argomenta, tanto più che sono sempre gli stessi, senza mai portare motivazioni concrete. Di fatto, non hai spiegato perché “per altri” renda la gestazione così orrenda.
La stessa Izzo commette l’errore di applicare le sue eprsonalis ensazioni all’argomento senza che fra esse e la GPA esista una effettiva correlazione e decide che non è più autodeterminazione. Un po’ come fai tu.
Curioso, poi, che queste paladine dell’autodeterminazione e della dignità della donna, applicando un bel doppio standard, se non proprio una certa dissonanza cognitiva, affermino che il burqa, sia una libera scelta. Quello non è frutto di condizionamento, vero?
Ti faccio la stessa domanda ogni volta: accetteresti un utero artificiale che permetta la gestazione con gameti donati? O il problema è che considerate tutto uno schifo a priori oer sentirvi a psoto con la coscienza?

Diocleziano

Il problema non sussisterebbe se si potesse ottenere il benestare dell’interessato…

Dire che non ci siano criticità nella vita futura del bambino è troppo semplicistico: vedo bambini felici in famiglie straricche, ma vedo anche bambini felici e luridi in famiglie di senza fissa dimora; la verità è semplice: non conoscono altra realtà.

dissection

Per quanto riguarda la clericalata principale, ecco: non ha resistito, il losco figuro, a fare un piccolo ultimo malanno, sempre se è vero che se ne và…

Commenti chiusi.