Intorno al 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, le scuole italiane realizzano i più vari progetti intorno alle leggi razziali e alla Shoah. È superfluo rilevare come la stanca reiterazione di simili commemorazioni rischi di risolversi in un rassicurante esorcismo del senso di colpa collettivo, utile solo a esentare dalla più faticosa riflessione sulle cause. Spesso tali progetti vedono la collaborazione di docenti di diverse discipline, talvolta pure di quelli di religione cattolica. Ci si può chiedere a che titolo una materia confessionale e facoltativa possa pretendere di trattare questioni storiografiche e principi universali. Gli insegnanti di IRC colgono occasioni come queste per promuovere la consueta appropriazione cattolica della sfera del valore, dell’identità collettiva, del lutto e di ogni genere di dolore. Ma non basta. Si sbaglierebbe di grosso a ritenere la Chiesa estranea agli eventi storici in questione. Occorrerebbe vedere allora, di volta in volta, se i progetti scolastici siano almeno rispettosi della verità storica o non si prestino piuttosto a mistificanti intenti di propaganda clericale.
A questo proposito è interessante notare che le indicazioni ministeriali per l’insegnamento cattolico nel primo biennio delle scuole superiori contemplano l’individuazione della “radice ebraica del cristianesimo”. Quelle riguardanti le classi quinte dei licei (non dei tecnici né dei professionali) prevedono anche lo studio del “rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo con riferimento ai totalitarismi del Novecento”. Nessuna menzione invece all’antisemitismo, alla sua storia e al momento culminante dello sterminio. Ebbene, la “radice ebraica” e il “rapporto con i totalitarismi” sono fatti ben documentati e a congiungerli è soprattutto la storia dell’antisemitismo. Per spiegare come sia stata possibile la Shoah si può cercare di scaricarne la responsabilità sulla secolarizzazione e la miscredenza raccontandosi che “è stata opera di un regime interamente moderno e neo pagano” e che “il suo antisemitismo ha le radici al di fuori della cristianità”.
Oppure si può guardare in faccia la realtà e ricordare che nell’Europa, cristiana da diciotto secoli, si è insegnato correntemente per altrettanto tempo “che il popolo ebraico, pienamente responsabile della crocifissione, ha compiuto l’inesplicabile crimine del deicidio. Non vi è accusa più micidiale: effettivamente non vi è accusa che abbia fatto scorrere più sangue innocente”; per cui proprio “l’antisemitismo cristiano è il ceppo potente, dalle profonde e molteplici radici, sul quale sono venute a innestarsi in seguito tutte le altre varietà di antisemitismo anche anticristiane come il razzismo nazista”. A dirla tutta, fin dai testi neotestamentari “questa ideologia cristiana sugli ebrei… è gran parte del cristianesimo… gran parte del cristianesimo è un’ideologia sugli ebrei”. Per farsi un’idea, almeno parziale, delle discriminazioni e dei crimini cristiani contro gli ebrei nei secoli basterebbe poco. Non è detto però che a scuola questo piccolo sforzo venga compiuto.
Tra le due guerre mondiali tutti i regimi autoritari europei, con diverse gradazioni, aspirano al “totalitarismo”, sono antisemiti e cristiani, scambiano riconoscimenti o stringono concordati col Vaticano. Neppure le leggi razziali dovevano apparire troppo “anticristiane” alla Chiesa, nella persona di Pio XII, visto che ancora nel 1943, alla caduta del fascismo, il suo inviato padre Tacchi Venturi pregò Badoglio di non abrogarle. Solo con Roncalli si è finalmente avviato un processo di revisione. Non sono poi mancati alcuni ulteriori gesti papali, anch’essi tuttavia minacciano ormai di trasformarsi in vuoti appuntamenti di rito: le visite papali in Israele (che nella geografia cattolica è “Terrasanta”), in sinagoga (dove Bergoglio divaga di “ecologia integrale”), ad Auschwitz (dove invece è colto da ambiguo mutismo). Ci si chiede che cosa di questo contorto percorso sia passato alla generalità dei fedeli. Che ancora oggi nei programmi di IRC un fattore tanto rilevante della storia del cristianesimo sia taciuto, e a proposito dei rapporti con gli ebrei ci si limiti ad alcune recenti metafore buone per ogni uso (radici, fratelli maggiori), porta a temere la ben nota riscrittura retrospettiva della propria storia in cui la Chiesa è maestra.
Quest’anno la commemorazione del genocidio ebraico cade tra due avvenimenti emblematici dell’antisemitismo cattolico più recente. Il mese prossimo Spielberg inizierà le riprese del film sul caso Mortara, che ci ricorda anche come tutta la retorica circa il primato dei bambini, il diritto dei genitori a educarli e il diritto dei figli a un padre e una madre sia una tradizione posticcia inventata di recente per giustificare nuove discriminazioni. All’inizio di questo mese è invece scomparso l’arcivescovo terrorista Capucci, che ci ricorda come anche tutta la retorica su pace, amore e fratellanza non vada mai presa troppo sul serio, prevedendo significative eccezioni. Nelle aule scolastiche tuttavia il solito giorno dell’oblio trascorrerà senza accenni a siffatte vicende.
Andrea Atzeni
Padre Tacchi così riferisce al segretario di Stato, card. Maglione, delle richieste vaticane al ministro Ricci, nell’agosto 1943:
“…guardandomi bene dal pure accennare alla totale abrogazione di una legge la quale, secondo i principi e la tradizione della Chiesa Cattolica, ha bensì disposizioni che vanno abrogate, ma ne contiene altre meritevoli di conferma.”
Si è guardato bene dall’accennare all’abrogazione. E poi parlano male di Ponzio Pilato.
Secondo me l’autore s’è esposto troppo nel definire “terrorista” l’arcivescovo Capucci, sposando di fatto la tesi israeliana.
Certo trasportare armi non è affatto da cristiano, ma ciò che qualcuno chiama terroristi per una nazione che si ritiene occupata, sono ribelli/resistenza: c’è stato chi ha definito Guevara terrorista, i partigiani erano descritti come terroristi nella repubblica di Salò. La Storia la scrivono e ri-scrivono i vincitori.
Soprattutto non mi pare corretto associare l’antisemitismo alla questione palestinese.
Per il resto l’analisi era abbastanza condivisibile.
Ops.
Il link alla biografia dell’arcivescovo era questo
Quando si parla di antisemitismo gli italiani pensano in genere al nazismo come se i nazisti fossero stati gli inventori dell’antisemitismo e gli unici antisemiti. Questo è favorito anche dalla scarsa cultura storica, così possono circolare i falsi miti del fascismo non antisemita e della chiesa che era solo antigiudaica (come il cristianesimo). Ma diversi studi indicano come il fascismo fosse antisemita dall’origine, solo che in Italia c’erano pochi ebrei rispetto ad altre nazioni (chissà perché ?).
In un bel libro dello storico ebreo-americano di origine polacca Dan Cohn Sherbock “Perché l’olocausto non fu fermato”, storico che è stato consulente del governo americano per tale argomento e convocato come esperto in processi sull’antisemtismo, si fa un’accurata storia dell’antisemitismo.
La Polonia cattolica aveva leggi antisemite simili a quelle naziste prima della 2° guerra mondiale, la cattolica Austria era la nazione più antisemita in occidente, le teorie eliminazioniste giravano già dalla 2° metà dell’ottocento e la questione ebraica era un problema soprattutto in Europa (a netta maggioranza cristiana), tanto è vero che si rifiutarono spesso di accogliere gli ebrei cacciati dalla Germania e Austria. Ed i ghetti esistevano dal medioevo: quello di Roma fu chiuso solo dopo la presa di Roma del 1870. In Francia nell’ottocento 1/3 delle pubblicazioni antisemite era da parte di sacerdoti cattolici. Bisognerebbe leggersi anche i vari articoli di civiltà cattolica dell’ottocento e novecento sulla questione, altro che semplice antigiudaismo.
Ed anche dopo la guerra nonostante l’olocausto le nazioni europee continuarono ad essere diffidenti nei confronti degli ebrei e solo dagli anni ’60 si può dire che si è progressivamente superata la questione ebraica. La stessa chiesa cattolica non volle restituire alle famiglie i bambini ebrei salvati e battezzati a dimostrazione che forse non era così disinteressato l’aiuto offerto. Ma ancora oggi indagini della comunità europea indicano che circa il 40% degli europei è antisemita, addirittura il 50% nella cattolica Polonia (Polonia in cui alcuni eccidi furono fatti da non nazisti, per non parlare dei vari pogrom nella storia), ma soprattutto questo numero coincide sostanzialmente con chi identifica gli ebrei come deicidi: ed è solo per il cristianesimo che si può identificare gli ebrei come deicidi. D’altronde tutti gli antisemiti e gli stessi nazisti potranno utilizzare tutte argomentazioni e stereotipi cristiani contro gli ebrei, abituati da secolare diffidenza, propaganda, emarginazione.
Vorrei ricordare che nonostante tutte le dichiarazioni di facciata pochi anni fa è stata ripristinata la tradizionale preghiera contro i perfidi ebrei e che sono stati riammessi i fascisti e antisemiti lefebvriani, quelli che hanno fatto anche il funerale a Priebke.
Direi che il link riportato relativo ad UNA RIFLESSIONE SULLA SHOAH della COMMISSIONE PER I RAPPORTI RELIGIOSI CON L’EBRAISMO della chiesa cattolica è un bell’esempio di ipocrisia, malafede, negazionismo, propaganda e riscrittura della storia da parte dei vincitori.
Questa è una vera perla di falsità:
“Nonostante la predicazione cristiana dell’amore verso tutti, compresi gli stessi nemici, la mentalità prevalente lungo i secoli ha penalizzato le minoranze e quanti erano in qualche modo « differenti ». Sentimenti di antigiudaismo in alcuni ambienti cristiani e la divergenza che esisteva tra la Chiesa ed il popolo ebraico, condussero a una discriminazione generalizzata, che sfociava a volte in espulsioni o in tentativi di conversioni forzate. In una larga parte del mondo « cristiano », fino alla fine del XVIII secolo, quanti non erano cristiani non sempre godettero di uno status giuridico pienamente garantito.
Veramente bisogna aspettare il XIX secolo per vedere una sostanziale emancipazione degli ebrei, proprio in un periodo di erosione del potere della chiesa, ma loro l’hanno anticipato per attribuirsene il merito.
Immagino che il ghetto di Roma non sia addebitabile alla chiesa cattolica e faccia parte della predicazione dell’amore verso tutti: è stato eliminato solo nel 1870, quindi non certo grazie alla chiesa cattolica. Ho recentemente scoperto che a Roma esiste ancora il cimitero per non cattolici dove in passato venivano seppelliti i non cattolici: il papato faceva parte di alcuni ambienti cristiani che discriminavano? Torquemada e l’inquisizione spagnola non erano cattolici? Ho letto sempre nel libro citato da me precedentemente che vi furono periodi storici in cui per gli ebrei era meglio fuggire verso l’islam che rimanere nelle nazioni cristiane europee. Immagino che il rendere la vita un inferno, discriminarli, chiuderli nei ghetti, impedirgli di fare molte attività non facesse parte del convertirli in modo forzato. Anche durante la 2° guerra mondiale la chiesa ha continuato a distinguere tra ebrei convertiti e non.
Basterebbe ricordare anche l’opposizione della chiesa cattolica alle leggi patenti dello statuto albertino (1849) che toglievano le persecuzioni ad ebrei, valdesi e le altre religioni (sempre lasciando la religione cattolica come religione di stato). Certo erano proprio loro a promuovere la “tolleranza”, infatti l’oppositore Don Bosco lo hanno fatto santo e lo considerano ancora oggi un modello per i giovani.
Buona sera Roberto V
Leggo che hai scoperto che a Roma esiste un cimitero per i non cattolici ….
Ma credo che ce ne sono in diverse citta d’ Italia se non mi sbaglio .
A Firenze esiste un cimitero acattolico dove pochi anni fa venne seppellita Oriana Fallaci . Poi sull’ isola di Capri ne esiste anche uno dove gli ” ospiti ” sono sopratutto stranieri…
Ma i cattolici?! Sono capaci di negare questo e molto di più! Non si sono contentati di rivalutare l’inquisizione , ma ora negano pure che dopo che il cristianesimo divenne sempre più forte, da costantino in poi, e religione ufficiale con Teodosio, ci siano state persecuzioni antipagane: si vada a vedere nel blog dell’ucwcr “il fsalso mito dei pagani perseguitati dai cristiani” e si veda come vengano stravolte e riportate in modo fazioso e parziale le fonti (basta confrontare le loro piccole citazioni dello storico Filoramo con quelle ben più ampie dello stesso storico sulle persecuzioni antipagane alla voce “,persecuzioni ai danni dei pagani…” e si vedrà quanti storici antichi e moderni docdocumentano lo spirito persecutorio che ha animato la chiesa già dal IV secolo). Sapete, chevi dico? Le stragi della vandeani furono legittima difesa: i rivoluzionari sapevano di aver contro gente terribile che non avrebbe arretrato di fronte a nulla pur di vincere, e per questo hanno lottato con la forza della disperazione. Idem dicasi per i repubblicani spagnoli. Quando si lotta con qualcuno che vuole il dominio delle coscienze ed è abilissimo nel falsificare i dati, bisogna combattere con la forza della disperazione e senza quartiere. Se i vandeani avessero vinto non ci sarebbe stata pietà per nessuno e si sarebbe tornati, più che mai, all’alleanza fra trono e altare. Io vorrei intervenire in quel “bloggaccio” ma so che mi arrabbierei al punto di trascendere (e parecchio) con le parole, e me ne astengo! Figuriamoci quindi se è per loro un problema negare di essere stati collusi con il fascismo, tanto più che fra i negazionisti dell’Olocausto ci sono parecchi cattolici tradizionalisti. Quella è gente che è perfettamente in grado di condurre all’esasperazione!!
Su quanto scrivi in merito alle stragi della Vandea, sono totalmente d’ accordo con te . Fu legittima diffesa . Dopo la caduta di Robespierre, o come avviene sempre quando cade un governo al quale il successore si era opposto, esso viene demonizzato . Visto che vivo in Toscana, mi ricordo bene che molti anni fa il governo dei Lorena era visto in un modo molto negativo ( Vada a vedere la targa che si trova ancora sotto l’ arco di trionfo Piazza della Liberta a Firenze ) Poi negli ultimi anni fu giustamente riabilitato …
Robespierre non voleva il Terrore e ha fatto di tutto per inquadrarlo e limitarlo
Robespierre era contro la pena di morte e se fosse stato ascoltato prima, il ” terrore ” non avrebbe potuto condannare nessuno a morte
Il numero delle vittime non è enorme ( ca 1200 persone ) anche se si deve rimpiangere ognuna ma dove sono quelli che denunciano questo episodio e che non parlano degli massacri degli monarchisti prima della Revoluzione e dopo 1815 ( il cosidetto Terrore Bianco ) .
Il Terrore fu voluto e gestito dagli menbri del comitato di Sicurezza Generale
Una parte dei miei antenati erano di confessione luterana e piu esattamente mennonisti seguaci del vescovo Amman e che per motivo religioso rifiutavano di prendere gli armi . Loro vivevano in vallate deserte degli Vosgi come tanti altri Amish . Quando fu decretato la mobilitazione generale ( le truppe straniere coalizzate erano alle frontiere, pronte ad invadere il paese ) venne riferito a Robespierre che gli mennonisti non volevano prendere le armi . Ebbene Robespierre chiese ” Prenderebbero le armi contro il paese e la Revoluzione ?” fu risposto ” No mai, sono contro la guerra e l’ uccidere in generale ..” ” Allora lasciateli in pace ” sanci Robespierre ….
Questi fatti sono documentati negli archivi mennonisti dell’ Alsazia-Lorena in Francia .
Caro Gerard (mi consenti di rivolgermi così confidenzialmente a te?), mi fa piacere che tu confermi quello che ho affermato. Vedo che anche te, come me, ti sei nutrito della buona storiografia (Juares, Sobloul, Mathiez ed anche ai revisionisti seri come Cobban e Furet, le cui obiezioni sono state però felicemente superate da quel grande storico che è Vovelle). Ma i nostri avversari si sono nutriti della peggiore storiografia (quella di Chaunu e J. Dumont, la quale non fa altro che mettere insieme fatti e aneddotti slegati dal loro contesto, e valutati nel breve periodo), per denigrare quello che è stato (pur con tutte le sue contraddizioni e atrocità) uno dei più grandi momenti di liberazione morale e matariale dell’umanità, sopratutto se valutato nel lungo periodo
Caro Vhemt
Grazie per tutti questi fiori che non mi merito . Da questa lista di storici seri, ho letto soltanto Sobloul, Furet e Vovelle ( Quest’ ultimo abbastanza conosciuto in Francia ) . Ma ho letto anche altri testi che non credo siano mai stati tradotti in italiano . Ho guardato anche delle video conferenze sia di Vovelle che di Michel Biard . Come tutti grandi uomini, Robespierre ha una zona d’ ombra e una di luce . Come tutti grandi idealisti, è anche difficile descrivere esattamente la sua personalita .
De Gaulle, grande statista ( e io mi riferisco spesso a lui quando si parla di uomini politici onesti e veramente laici – benchè fu cattolico praticante ….) ha anche fatti nerissimi al suo passivo come per esempio il non rimpatrio in Francia al momento dell’ indipendenza di algerini fedeli al paese coloniale, che furono poi massacrati ( uomini, donne e bambini ) da loro concittadini algerini ( 150 000 persone !! ) . De Gaulle disse ” Lo stato è un mostro freddo ! ” .
Come sempre, alla fine di un esercizio, occore fare la somma dell’ attivo e del passivo e trarne le conclusioni .
Mi chiedo perché, come succede ad esempio per le clericalate, al contrario in post come questi non arrivano credenti vari, veri o presunti, cattolici o quant’altro, a fare apologia della propria religione e di quanto sia stata in realtà magnanima & gentile con gli ebrei e tutto ciò che ci gira intorno.
Mi è capitato di partecipare ad un blog cattolico (quello di costanza miriano) ed ho visto le tecniche di dibattito dei cattolici:
1) “accerchiamento” dell’interlocutore non allineato;
2) continue questioni lessicali sui termini adoperati tanto che si ha l’impressione di trovarsi in un blog di “linguistica”;
3) ribaltamento PERENNE dell’onere di qualsiasi prova;
4) ridicolizzazione dell’avversario;
5) se poi l’avversario si mostra particolarmente ostico e svaluta le loro fonti (a me citarono, come storico “Rodney Stark” e io gli dimostrai che non viene nemmeno considerato uno storico negli ambienti accademici, e che spulciando in qua e là nelle sue opere si trovano frequentemente errori e imprecisioni e, infine che la sua e la casa editrice teocon LIndau e che tale storico yankee si fa portatore di una bella serie di idee antistoriche e ideologiche: come quella del cristianesimo che avrebbe abolito la schiavitù, portato alla vittoria della ragione, al capitalismo e alla libertà ecc.) e gli citai i lavori degli storici seri e non ideologizzati, allora l’attacco si fa personale e aumentano ridicolizzazioni e questioni linguistiche .
Orbene, se i cattolici sono contro il relativismo e usano le tattiche di cui sopra, vuol dire che vogliono vincere per forza perchè ritengono di agire “ad majorem dei gloriam”, quindi non amano i terreni di battaglia in cui non possono fare un uso efficace della strategia sopra descritta.
Il loro motto è “non prevalebunt”: ritengono di dover vincere per forza, perchè sono sicuri di essere dalla parte della ragione e non sceendono a miti consigli se non costretti.
Un episodio mi pare particolarmente esemplificativo: intorno al 1655 i valdesi di piemonte vennero duramente perseguitati e quasi stermianti dalle autorità cattolicissime del ducato di savoia, fino a quando Cromwell (dato che il fatto aveva scandalizzato l’europa protestante) minacciò (almeno così pare) di mandare la flottta inglese a distruggere con un abbondante cannoneggiamento di giorni e giorni il porto e la città di Nizza,allora il principale porto del ducato, e, eventualmente occuparlo.
La persecuzione dei valdesi si fermò.
Rodney Stark! Stralol! Ho visto un suo libro giusto la settimana scorsa, in cui affermava che la nascita della scienza è stata possibile solo grazie all’intervento della chiesa! Povero, non penso neanche che gli si possa affibbiare l’etichetta di negazionista, ma solo quella di illuso, al limite in malafede.
[…] UAAR: Fratelli coltelli e smemorati […]
@ dissection
“(…) affermava che la nascita della scienza è stata possibile solo grazie all’intervento della chiesa!”
Paradossale, ma in un certo senso vero! Se è vero – come personalmente ritengo – che molte conquiste della scienza, e del sapere in generale, si sono basate sullo stimolo generato dalla necessità di superare credenze tanto più diffuse quanto più supportate da un potere ‘religioso’… ecco che la chiesa ha ricoperto, e non può che continuare a ricoprire pena la sua estinzione, un ruolo decisivo da questo punto di vista.
Si tratta di un discorso più attuale di quanto possa apparire
di fronte ad una tendenza, sempre più diffusa nello stesso mondo laico, a considerare (in Italia soprattutto, ma non solo) l’istituzione religiosa non più potatrice pur sempre di ‘valori’ da superare se si vuol veramente progredire nella secolarizzazione, ma si esalta il suo adeguamento alla modernità, la sua ‘apertura’ nei suoi confronti, senza tener minimamente conto della sua storia, fatta di continui adeguamenti strumentali. In altre parole, la secolarizzazione, intesa come superamento dei pregiudizi che ostacolano l’acquisizione di sempre nuove conoscenze… ha perso di vista come sia pur sempre un pensiero magico-religioso del quale la chiesa resta comunque il custode più agguerrito, il principale ostacolo da superare, convinta di aver già vinto la sua battaglia abbagliata proprio da questi ‘aggiornamenti’. Ed ecco che, per restare sul piano propriamente scientifico, prendono sempre più piede, ad esempio, le tesi creazioniste e gli attacchi sempre più speciosi al darwinismo, mentre a livello ‘popolare’ cresce la sfiducia, per esempio, nelle conquiste della medicina nel campo della prevenzione. Naturalmente la chiesa non si schiera ufficialmente, apertamente, a favore di queste tendenze, ma si guarda bene dall’attribuirle a quell’oscurantismo del quale è sempre stata la principale fucina, mentre d’altro canto non ha nessuna intenzione di sconfessare le tante manifestazioni superstiziose delle quali quali detiene il monopolio assoluto.
Caro Bruno, la chiesa ha sempre evitato (salvo eccezioni) di schierarsi apertamente con documenti ufficiali e inequivoci, ma a sempre fatto in modo che qualcuno (da cui convenientemente dissociarsi, se del caso) facesse il lavoro sporco per suo conto.
Abbiamo forse la prova che quel criminale di cirillo d’alessandria ha ordinato l’omicidio di Ipazia? No (e non a caso quel Messori, dice che il povero cirillo seppe dell’omicidio “a cose fatte”). Però lo fecero i suoi parabolani, nessuno storico ci dice che condannò il fatto mentre tutti ci dicono che continuò a servirsi di quelle squadracce. Cosa dovremmo dedurne?
Per tornare a Rodney Stark, costui appariene a quella schiera di non cattolici (atei devoti, ecc.) oltremodo benevoli verso la CCAR, che non sono al limite della malafede, ma sono proprio in malafede. Infatti, dice il “signorino” che la chiesa fu contro la schiavitù e il suo contributo fu decisivo nell’abolirla.
Ma, a parte il fatto che la schivitù continuò tranquillamente anche nei paesi cattolici fino al 700, e che se essa declinò quantitavamente fin dal medioevo, fu dovuto all’evolversi dell’economia feudale che non si basava sul lavoro schiavistico, il nostro Rod, si “dimentica” che in tutti i documenti papali di condanna della schiavitù, da lui citati, non si condanna MAI la schiavitù IN QUANTO TALE E TOUT COURT ma solo quella dei cristiani o cristianizzandi (come nel caso degli indios).
Questo prova quanto sia in malafede quell’esponente teocon. Non parliamo poi della faciloneria che dimostra nel non conoscere l’essenza del feudalesimo e nell’ostinarsi a vedere il capitalismo anche nei mercanti dell’XI secolo.
Rodney Stark ?? Questo non lo conoscevo . Ecco un buon motivo di venire ogni tanto su questo blog per imparare qualcosa ( Poi quando vedo tutto quello che dovrei ancora leggere mi viene un grande sconforto…!! )
Ma ha davvero scritto che vede il capitalismo anche nei mercanti dell’ XI secolo ?
In realta non si puo parlare di mentalita ” capitalista ” prima del XVII secoli . Seconda la tesi della politista Ellen Meiksins Wood dell’ universita di Toronto, tesi netta e molto documentata, il capitalismo, anche nelle sue forme piu primitive non è esistito prima del settecento, ed è apparso nelle campagne inglese . E inedito e datato, e non consegue dallo sviluppo del commercio .
( Si ricorda di Adam Smith e la ” mano invisibile ” ( Quale ?? ) che regola il mercato ? ) .
A dissection: poi attorcigliarsi per dimostrare che solo con lo spirito del cristianesimo si fa veramente scienza è proprio una sporca operazione ideologica, perchè significa negare che Ippocrate, Galeno, Aristarco, Archimede fossero degli scienziati, perchè avevano una diversa concezione del mondo rispetto al mondo cristiano. Ecco infatti la c…..a di R. Stark che sancisce bene tale capzioso e fazioso concetto: ” «Lo sviluppo della scienza non risultò come il prolungamento del sapere classico. Fu la naturale conseguenza della dottrina cristiana: la natura esiste perché è stata creata da Dio e per amarLo ed onorarLo, è necessario apprezzare a fondo le meraviglie del suo operato» (R. Stark, “La vittoria della ragione”, Lindau 2008, pag. 46).
@Bruno Gualerzi, @Vhemt.
Gentili amici, posso attuare una di quelle opere di semplificazione per le quali si potrebbe dire che vado famoso, e che magari potrebbero essere anche tacciate di ingenuità, ma di cui è già successo ne venga riconosciuta l’efficacia? Ebbene, dopo aver letto i vostri commenti, compresi e tutto sommato riscontrato la somiglianza a quello che mi si attorcigliava nell’encefalo, dico che sì, paradossalmente il “buon” Stark ha ragione nel dire che la chiesa ha permesso la nascita della scienza, ma omettendo però di riportare il reale motivo, e cioè che in realtà è successo solo perché a un certo punto ha smesso di ammazzare gli scienziati! Perlomeno, quelli che dicevano cose che non le andavano a genio. Ecco, meno male che dovevo semplificare… ma spero sia passato il concetto 🙂
Ah: tra le altre cose, mi piacerebbe vedere la faccia del “buon” Stark, se esistesse un aldilà, e vedere che la natura esiste perché l’ha creata Lucifero, e non per amarlo & onorarlo (sembra una formula nuziale…), ma per godere il più possibile e in massimo grado di sé stessa…
@ dissection
“(…) dico che sì, paradossalmente il “buon” Stark ha ragione nel dire che la chiesa ha permesso la nascita della scienza, ma omettendo però di riportare il reale motivo, e cioè che in realtà è successo solo perché a un certo punto ha smesso di ammazzare gli scienziati!”
Non so se ho inteso bene il tuo intervento (tra l’altro non conosco ciò che sostiene Stark)… ma la ragione per cui la chiesa ha paradossalmente favorito la scienza non credo dipenda dal fatto che ha smesso di ‘ammazzare gli scienziati’, perchè in realtà non ha mai smesso – ovviamente, come sempre, adattandosi ai tempi – di ostacolare ciò che , generalizzando, sa di secolarizzazione. E ciò che a me premeva sottolineare era – per venire al presente – proprio il fatto che per tanta parte del mondo laico, atei e agnostici compresi, la chiesa invece non si opporrebbe più alla modernità, anzi si starebbe trasformano in modo tale che la sua visione del mondo in fondo sarebbe compatibile con la laicità, e non un ostacolo da superare.
(Sempre se ho inteso bene quanto sostieni)
@Bruno Gualerzi
Ciò che io intendevo dire non era che la chiesa, per quanto lo abbia fatto, abbia sempre & solo ammazzato gli scienziati, ed è pur vero che non potendolo più fare si “accontenta” di ostacolare il progresso, laicità, eccetera; era più un tentativo di indagare, ma soprattutto di introdurre nel discorso, quello che a mio avviso è il modus operandi, nonché il mood emotivo, con cui da una parte la chiesa ostacola per mantenere potere privilegi status quo e quant’altro, e dall’altra strumentalizza & cavalca l’onda per non perdere consensi e (ri)guadagnare consensi, spero di essermi spiegato meglio. Il punto è che ho paura che siamo OT… per quanto riguarda il “signor” Stark, ciò che pensa lui, mi è bastato scorrere poche pagine del suo libro, è ciò che pensa qualunque altro negazionista/revisionista/ agiografo della CCAR, e dei quali, se fosse realmente onesta & sincera come dice di essere, non avrebbe bisogno, e che anzi dovrebbe condannare & rifuggire, ma si vede che gli va bene, o fa comodo, così.
Concordo con il punto di vista di BG sulla strategia attuale delle forze del male: ‘se non puoi batterli, unisciti a loro’.
Per quanto riguarda il passato, penso che le ‘forze del male’ abbiano involontariamente spronato il progredire delle scienze stante la massa di ca**ate messe in campo per giustificare le loro favole. In altre parole, scienziati e ricercatori si sono dovuti rimboccare le maniche per arginare la melma dogmatica.