La clericalata della settimana, 6: Abruzzo finanzia la cattedrale, Avezzano le parrocchie

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della regione Abruzzo che

ha stanziato 1 milione e 300 mila euro per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della cattedrale di Avezzano (AQ), ricostruita nel 1930

avezzano

Mentre il Comune di Avezzano, sulla base della legge regionale n. 29 del 1988, ha elargito altre migliaia di euro alle chiese della cittadina marsicana, sulla base delle richieste pervenute dalle varie parrocchie.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il Comune di Vigliano (BI), di 107 mila euro per contributi stanziati per scuole, sociale e Protezione civile, ne ha elargiti 5 mila euro a favore di 2 parrocchie, per le attività dell’oratorio e lavori di manutenzione.

Il Comune di Cernusco sul Naviglio (MI) ha stanziato 2.300 euro in oneri di urbanizzazione secondaria a favore di una parrocchia.

Anche l’amministrazione di Ragusa ha festeggiato i 100 anni di una suora della zona: ha donato un mazzo di rose per l’occasione e tra le autorità presenti alla messa c’erano il vice sindaco Massimo Iannucci e il comandante della Polizia municipale. Il sindaco Federico Piccitto e l’amministrazione hanno espresso inoltre “fervide congratulazioni” per la nomina di un sacerdote ragusano quale nuovo vescovo ausiliare di Palermo.

La redazione

14 commenti

dissection

Quanto dista Avezzano dalle zone interessate dalle scosse telluriche? O ci è dentro? Comunque, non saprei quale dei due casi sarebbe il peggiore.
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Voglio vedere se, d’ora in poi, l’amministrazione comunale di Ragusa regalerà mazzi di rose a tutte le neo centenarie, o se è un privilegio riservato alle suore. Ridicoli al quadrato.

Gérard

Dissection
In merito al duomo di Avezzano, la cosa sarebbe stata piu normale in un paese come la Francia ( anche se puo sembrarti paradossale ) perchè tutti edifici religiosi anteriori al 1905 ( legge sulla laicita ) sono di proprietà dello Stato . Per tutti gli altri edifici sorti dopo questa data, gli enti religiosi si arrangiano . Però per quello di proprietà dello Stato, gli soldi vengono erogati con parsimonia, sopratutto in questo periodo di crisi . Si salvono soltanto edifici di grande richiamo turistico come per esempio le cattedrali di Parigi, Reims, Rouen etc…
In merito a tutte le ricchezze artistiche di questo paese, questo edificio non mi sembra di quelli che richiamano le folle di turisti…

RobertoV

Personalmente penso che i comuni festeggino in qualche modo i loro centenari e statisticamente a Ragusa dovrebbero esservi poco più di 20 ultracentenari. Credo quindi che le rose ci possano anche stare. Il problema è la presenza delle autorità alla messa perchè dubito che le autorità partecipino in genere alle feste degli altri centenari. Cioè, come al solito, i membri del clero vengono considerati delle autorità che devono essere omaggiati dalle autorità dello stato italiano.
Riguardo al flusso continuo di soldi dati alla chiesa dallo stato italiano il problema è stare dietro a questi flussi e nei conti alla fine solo una parte risulta: in se cifre magari non grandi, ma come diceva il compianto Totò è la somma che fa il totale ed il totale ammonta a parecchi miliardi di Euro ed è sicuramente per difetto. E’ sconcertante l’osservazione fatta nell’articolo: la chiesa da pochi soldi per sistemare le parrocchie e le chiese ed allora li chiedono all’Italia che ricca non è, ma che dimostra di non avere problemi a trovarli per loro. La ricca chiesa non trova i soldi ed allora li deve trovare lo stato italiano. Non ci sono altre precedenze? In altre nazioni europee il numero di chiese è mediamente la metà di quello italiano, hanno meno parrocchie, eppure continuano a venderle perchè non riescono a mantenerle, nonostante un numero non inferiore di fedeli ed un numero più elevato di fedeli per parrocchie. Mentre l’Italia che economicamente sta peggio di altre nazioni europee continua a togliere soldi ai cittadini per elargirli alla ricca chiesa cattolica italiana.

Gérard

Di seguito a quanto io e Te abbiamo scritto sopra, voglio aggiungere che se in Francia, un edificio anteriore alla legge di 1905 ….

a- non è repertoriato cioe ” classé ” ( classificato ) come edificio di valore artistico o storico
b- è pericolante
c- il comune non ha i fondi necessari per il mantenimento dell’ edificio
b- i frequentatori del luogo di culto sono pochi

allora il comune procede o alla vendita o alla demolizione dell’ edificio ( Puo anche chiedere soldi al Departement, alla Regione ma in questo periodo di crisi, i soldi vengono difficilmente concessi ).
Voglio aggiungere che questo non dipende del colore politico della giunta comunale… ( accade sia da comuni di destra come da comuni di sinistra ) .

Sandra.

Sembra proprio che i fiori alle centenarie siano una abitudine dell’amministrazione di Ragusa, quindi niente di strano o di male. Diversa la partecipazione alla messa in quanto sindaco.

La precedenza dei finanziamenti pubblici dovrebbe essere logicamente per edilizia civile, pubblica e al limite privata, come stimolo alla ripresa economica, questione di priorità.

Engy

Sandra,
al di là del fatto che per me è delirio puro voler impedire a un sindaco di andare a una qualsiasi messa, a proposito di priorità invece copio e incollo da un recente articolo di Lipperatura:
“….Mi direte che è superfluo e superbo e pure radical-chic occuparsi di librerie e biblioteche, nella situazione spaventosa in cui si trovano le zone colpite dal terremoto….. Sono convinta del contrario: librerie e biblioteche sono luoghi di aggregazione, ed è proprio in circostanze di questo tipo che il loro valore semmai aumenta, e bisognerebbe dunque raddoppiare l’attenzione nei loro confronti”.
Ti senti di condividere?
SE sì o se no, perchè?
E se sì, se pensi che una comunità che si riconosca l’un l’altro abbia bisogno ANCHE, CONTESTUALMENTE alle case, della ricostruzione di biblioteche, come spiegheresti il tuo convintissimo distinguo per le chiese?
la verità è che, nemmeno quando i lavori di ricostruzione delle case fossero finiti egregiamente, “voi” vorreste che quelle chiese non venissero più costruite, nemmeno se fossero di valore artistico riconosciuto e nemmeno se i costi fossero a totale carico dell’odiato Vaticano.
PERCHE’ almeno tu – che ti sei sempre contraddistinta per sincerità e obiettività assoluta – non lo vuoi ammettere? Non c’è niente di male, almeno si dice la verità.

dissection

@ tutti: ok, se le rose sono per tutte e non solo per le suore, mi sta bene: partecipazione di sindaco & co. non ho detto niente per non cadere in ormai scontate ripetizioni, sappiamo bene tutti che non dovrebbe essere così, anche se il trend rimane stabile, se non in ascesa, e questo comincia a darmi fastidio, non so a voi.
E quello che dice Roberto V sulla considerazione da parte di rappresentanti verso esponenti del clero piuttosto che persone qualsiasi, oltre a dirla lunga su come si pensa e si agisce qui da noi, credevo fosse implicito nella domanda che ponevo, ma forse effettivamente non era così chiaro. Fatto sta che delle rose regalate alla suora ne viene fatta risonanza nazionale, infatti siamo qui a discuterne, centenaria “normale”, invece…
Come al solito grazie a Gerard per le informazioni su come vanno le cose oltralpe.

Engy

e, sempre su Lipperatura, questo pezzo:
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2017/02/13/60-storie-dai-borghi-per-le-chiese-di-camerino/
La Lipperini si fa (di nuovo) portavoce di questo appello come vedi …. e devo dire che la signora sta facendo un servizio ammirevole da mesi a questa parte a proposito dei terremoti e dei terremotati.
Ora, a meno di voler iscrivere addirittura la Lippa tra gli atei-devoti o non so cos’ altro, secondo me qualche domandina “dovreste” farvela …..

gmd85

@E.n.g.y

Facciamo così, manda una mail alla Lipeprini e chiedile di fare un sondaggio fra i terremotati, così vediamo se hanno voglia di aggregarsi nelle biblioteche.
Sono importanti? Certo. Hanno la priorità rispetto all’emergenza abitativa? No. E chiunque sia dotato di un pizzico di buon senso dovrebbe astenersi da esternazioni come quella della Lipperini. A voler parlare di tutto e tutti, si rischia di sproloquiare senza sapere di cosa si sta efefttivamente parlando.
Uella, hai la sfera di cristallo, che conosci la verità? Non eri tu quella che chiedeva come essa si stabilisce?

gmd85

@E.n.g.y

Appello di chi? Dell’Archeoclub. Parla per tutti? Direi di no. La Lipeprini mis embra una che butta il sasso e poi ritrate la manina:

Lo so che vi sono tante altre problematiche più importanti da affrontare e risolvere ma non si vive di solo pane, non è vero?

Quindi?

Perla di chiusura, poi:

La molla dei nostri cuori inizia a perdere colpi se non vi sarà un trenino a portarci qualche buona notizia.

Altro che molla dei cuori. Oliare gli ingranaggi del cervello, meglio.

dissection

@ engy: Aridaje. Il sindaco può anche andare a più messe di quelle che dice il prete, può andare anche in quelle delle parrocchie confinanti, può andarci per trentotto ore al giorno, per quello che ce ne cale, l’importante è che ci vada a titolo PERSONALE, non con la fascia tricolore in rappresentanza di un comune LAICO. Non mi sembra così difficile da capire. Il fatto che questi dettagli fondamentali vengano sempre & sistematicamente “dimenticati” mi sembra quanto meno tendenzioso, per non dire strumentale. Lipperatura pfui. Le biblioteche come luogo di aggregazione per fare un parallelo con le chiese per lo stesso scopo: a parte l’evidente clericalata che ovviamente non vedi solo tu, le biblioteche contengono cultura che può interessare tutti, a differenza dei tuoi amati cenotafi che sono sicuramente, per loro stessa ammissione, di parte.

RobertoV

Engy
Come al solito sta facendo il processo alle intenzioni. Sta parlando di fantascienza. Prima il Vaticano o la chiesa italiana si accollano i costi di manutenzione e recuperi vari e poi ne riparliamo. Non mi pare che in Italia manchino chiese per aggregarsi visto che ne abbiamo il doppio rispetto ad altri paesi europei di storia analoga: c’è una differenza notevole tra numero ragionevole e numero eccessivo e tra il considerare ogni chiesa di valore artistico. Ed una messa si può fare ovunque, quindi non si nega a nessuno la possibilità di aggregarsi. Se la chiesa non tira fuori soldi per queste cose evidentemente non lo ritiene così necessario ed urgente.
Il confronto con librerie e biblioteche è pretestuoso perchè prima di tutto non sono luoghi di aggregazione confrontabili ed in secondo luogo perchè riguardano tutti, mentre le chiese solo i cattolici praticanti. E, comunque, dubito che un terremotato dia precedenza alla ricostruzione di una chiesa o una biblioteca rispetto all’avere una casa dove vivere. E come al solito riporta considerazioni di qualcuno come legge universale.
Riguardo all’ennesima partecipazione alla messa delle autorità, qui si tratta di una messa celebrativa per la suora, cioè una festa, ed è lo stesso sito del comune che riporta la presenza dell’arcivescovo, del vicesindaco e del capo della polizia, non ci sono andati in forma privata ad una semplice messa.

Sandra.

Engy,
in biblioteca vado a prendere libri, e non a far conversazione, che di solito infatti è scoraggiata, a parte l’occasionale scambio di opinioni su un libro alla riconsegna. E’ luogo di aggregazione per chi come la Lipperini ci va per promuovere i suoi libri.
Se aggiungi che la metà degli italiani non legge, e dell’altra metà una metà legge solo un libro all’anno, non sembra che ci sia grande esigenza. Per di più è ormai sempre più diffusa la versione digitale, e per le biblioteche pubbliche c’è MLOL, nel caso in questione basterebbe allineare l’adesione della regione Abruzzo a quella di altre regioni come la Lombardia, perché il servizio di prestito digitale possa raggiungere anche chi abita in comuni dove non esistono né biblioteca né libreria (o farmacia o cinema).

Meco

E’ cosi che si aiutano i terremotati e poi si chiedono x TV le collette alla povera gente. Ma dove’è lo Stato? Chi controlla i suoi conti, non sanno che i soldi pubblici non appartengono agli interessi personali e religiosi. Che schifo! E’ da tante vite che è cosi. Vergogna InTalia!

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