Una scuola di Sidney ha riconosciuto agli studenti di religione islamica il diritto di non stringere la mano alle donne. C’era una premiazione, c’erano delle presentatrici, e c’era un preside che le ha preventivamente avvisate della sua decisione. Che non è stata affatto estemporanea, anzi: pare che sia stata il frutto di una “estesa consultazione” con il personale, i genitori e i ragazzi. Qualche mese fa una vicenda analoga aveva avuto luogo in Svizzera, ma era finita con i due ragazzi siriani obbligati a stringere la mano alla loro docente, pena una multa. Chissà se anche in Australia le autorità scolastiche penseranno di intervenire.
Episodi minori, ma che ripropongono il problema dell’integrazione di una religione, l’islam, che presenta precetti non facilmente comprensibili per il mondo occidentale. Episodi destinati peraltro a moltiplicarsi: e non tanto per i flussi migratori, che pure sarebbe sciocco sottostimare, quanto piuttosto per lo zelo che diversi leader musulmani sembrano porre nel suggerire l’osservanza di tali precetti. Perché vietando di dare una mano a una donna, qualunque donna, la si finisce indirettamente per dare agli identitaristi anti-islamici. Più che alle lezioni di italiano, certi imam andrebbero mandati a quelle di educazione civica. Certi presidi, direttamente a scuola di laicità.
Raffaele Carcano
Interessante. Se schifano la semplice stretta di mano con una donna, come la mettiamo con il sesso, visto che oltretutto secondo certi ordini di idee i condoms non sono contemplati né accettati? D’accordo, è evidente che simili istanze servono a rafforzare la loro autoconvinzione di superiorità maschile imposta sull’inferiorità femminile, ma che certe domande non se le pongano nemmeno, per il sottoscritto rimane un mistero. O lo stupro religiosamente autorizzato per mera soddisfazione della libido giustifica tutto?
In genere Carcano è molto limpido e lineare nelle sue esposizioni, ma qui stranamente il ragionamento non mi è chiarissimo.
Non tanto sul divieto islamico di stringere la mano (che ovviamente va condannato), sull’opposta obbligo di stringere la mano imposto dalla Svizzera.
Io non voglio né che nessuna religione mi vieti di stringere la mano, né che nessuno stato mi obblghi. Personalmente non mi piace stringere le mani, la trovo una ritualità ridondante (e per inciso mi infastidisce tantissimo il fatto che il rito cattolico-romano della messa preveda un momento, il c.d. “segno di pace”, in cui i presenti usano stringersi la mano). Anche essere un tantino individualisti è un diritto, secondo me, sia da adulti che da bambini (già da piccolo mi avrebbe infastidito sia un divieto che un obbligo del genere).
Quindi, ovviare al divieto islamico (condannabile) con un inverso “obbligo di stato” a stringere la mano, per me è una pessima soluzione (che ne so che quei bambini, magari un po’ più avveduti degli adulti che li circondavano, non volessero stringere la mano a quella persona perché stava loro antipatica, indipendentemente dall’essere uomo o donna?)
Non so: in questo caso (quello della Svizzera), mi sembra che ad un male si sia rimediato con un altro male uguale e contrario.
Scusate, mi sono riletto, e temo che posso essere frainteso: la mia condanna al divieto musulmano è la massima possibile.
Ma ad un divieto errato si rimedia rimuovendo il divieto stesso, e non imponendo un obbligo inverso. A quei bambini lo Stato non deve dire “siete obbligati a stringere la mano”, ma “siete liberi di decidere se stringere o no la mano, e se qualcuno vi obbliga a fare l’una o l’altra cosa, noi lo condanniamo”.
Anche in Francia si usa, ogni mattina il saluto tra colleghi è la stretta di mano, può non piacere ma è così. Evidentemente nel canton Basilea campagna si usa lo stesso: come per noi alzarsi quando entra il preside. Leggo che i due ragazzini con le famiglie avevano fatto domanda di naturalizzazione: ossia volevano essere svizzeri senza cultura svizzera, tipo avoir le beurre et l’argent du beurre…. un po’ incoerente, no?
Dunque… anche il “rito” dell’alzarsi in piedi quando entra il preside lo trovo molto militaresco e mi sembra un residuo “simil-balilla” che nel 2017 non dovrebbe più sussistere. Se vogliamo progredire rispetto a logiche otto-novecentesche, dobbiamo iniziare a costruire una società dove vengono meno le ritualità di ogni genere e si punta più alla sostanza e alla libertà. Che non vuol dire che non ci si alza in piedi e che non si stringe la mano, ma che non si obbliga nessuno né a farlo né a non farlo (e si condanna chi obbliga).
Anche sul fatto che per la cittandinanza occorre assimilare la cultura, non sono d’accordo. L’individuo deve essere libero di pensare ciò che vuole dove vuole (se non viola la libertà altrui): l’idea che in certe regioni di spazio si debbano accettare certe regole comportamentali la lascerei ai secoli scorsi, se si vuole progredire socialmente e culturalmente.
“L’individuo deve essere libero di pensare ciò che vuole dove vuole (se non viola la libertà altrui): “
Di pensare sì, di comportarsi no. Non stringere la mano a una donna in quanto donna, non è solo un gesto vuoto di significati. Nei paesi arabi infatti sono gli uomini, in quanto degni di amicizia reciproca, che passeggiano mano nella mano, ma lo stesso gesto, in quanto simbolo di un rapporto alla pari, è precluso per le donne. E questa implicita mancanza di rispetto finisce inevitabilmente per violare la libertà delle donne!
Se invece il rifiuto a stringere la mano o salutare o alzarsi in piedi è diretto alla singola persona in quanto non ritenuta meritevole di rispetto, questo si può anche condividere, se motivata oggettivamente. Ma non è questo il caso. Se il codice di comportamento svizzero prevede la stretta di mano alle docenti e alle donne, per essere credibili non dovevano chiedere la nazionalità. O diventare svizzeri è un diritto?
Sandra: effettivamente occorre chiarire:
1) Se “non stringere una mano a una donna” è un obbligo che proviene da qualche autorità, questo va condannato nel modo più assoluto possibile, siamo nell’ambito della violazione dei diritti umani, sia per l’obbligo in sé, che per l’assurda motiviazone. E questo è il caso dei Paesi musulmani, dove il Corano è legge e chi non lo osserva è perseguito
2) Se una persona singola, non obbligata da nessuno, in un paese libero, sapendo di non incorrere in nessuna sanzione qualora facesse il contrario, decide di non stringere una mano a una donna in quanto donna, il caso è ugualmente grave ma “giuridicamente” un po’ più complesso. Premesso che la persona sta facendo qualcosa di inqualificabile, è vero che da un lato sta esercitando una libertà (la libertà di stringere la mano a chi si vuole in base a criteri decisi autonomamente senza dover rendere conto a nessuno del perché); dall’altro lato sta compiendo una gravissima discriminazione.
Ma io penso che non si possano combattere le discriminazioni con obblighi (se non sfociano in atti di violenza, coercizione o limitazione della libertà altrui). Se io obbligo per legge quella persona a stringere la mano alle donne (gesto che compirà continuando a pensare ciò che pensava), risolvo qualcosa? No. Il problema dell’uso perverso della propria libertà che non sfora in atti penalmente rilevanti, ma deplorevoli, è serissimo. Penso che vada risolto promuovendo la cultura, la scuola pluralista, la lettura, il confronto e il libero pensiero, ma mai con nessun obbligo di nessun tipo.
Per quanto tu promuova la cultura, c’è sempre un fondo di ignoranza o stupidità o cattiveria, chiamiamola come vogliamo, che darà origine a idee balorde volte a cercare un capro espiatorio o una categoria a cui appartenere in modo da sentirsi superiori. Che sia essere maschi o bianchi o ariani o altro, chissà cosa ci sarà ancora, l’essere umano è pieno di risorse e creatività. Per cui certe idee sono tossiche. Quando si permette che vengano diffuse creano danni. Normalmente sono idee balorde perché prive di ogni fondamento reale, ma non importa, piacciono alla gente, specie a quelli più ottusi e aggressivi.
Quindi se uno vuole pensare nel suo cervellino che una docente è inferiore in quanto donna, bon, ma che gli si permetta di esprimerlo con il beneplacito della scuola che invece è un luogo di educazione civile, no. Quindi a scuola si dà la mano, non si mastica la cicca, non si mettono le dita nel naso, non si va con la divisa nazi…. perché fa parte di un codice di comportamento che corrisponde a certi valori civili. Tra l’altro si deve educare che ci sono obblighi, tipo pagare le tasse o fare la differenziata, anche se si pensa che palle.
John,
Infatti, in Russia (io ho lavorato un anno a Mosca) non si considera educato stringere la mano alle donne.
Io mi sono fatto alcune “gaffe” con delle donne che mostravano imbarazzo e esitazione alla mia mano tesa. Credo che sia una tradizione che riguarda il pudore femminile di non voler essere toccate, nemmeno da una mano, dagli sconosciuti.
Giorgio Pozzo,
nel caso che dici della Russia ovviamente non si ha un “divieto” né un “obbligo”, ma solo una norma di buona educazione, che consiste nel comprendere ciò che si aspetta l’altra persona.
Anche in questo caso io distinguerei l’omissione dall’azione:
– è giusto “non fare” qualcosa perché l’altro non la apprezza (è l’esempio che citi tu: non stringo la mano, anche se vorrei, perché l’altro/a non lo vuole)
– Non è giusto “fare” qualcosa solo perché l’altro la apprezza: se l’altro si attende che gli stringa la mano (perché p.es. è il direttore di non so cosa, un vescovo o un politico), non devo avere nessun obbligo neanche morale: se non voglio stringergliela, non lo faccio. Per questo secondo me è condannabile qualunque obbligo di stringere la mano o di alzarsi in piedi ecc.
Naturalmente è diverso dal punto 1 il caso del “non fare” qualcosa non perché il destinatario dell’azione non lo vuole, ma perché qualche autorità esterna a questa relazione bilaterale mi obbliga (“non le stringo la mano perché il mio libro sacro o chiunque altro mi obbliga a non farlo”): in ragione di ciò è condannabile il divieto musulmano di stringere la mano alle donne.
non esiste un obbligo di stringere la mano a solo le donne, la legge ti obbliga a stringere la mano a una donna in qualsiasi situazione, ma è piu che ovvio che se durante una cerimonia dove tutti si stringono la mano, un maomettano stringe la mano solo agli uomini ma non ad una donna li tende la mano, qua piu che obbligo a stringere c’è il divieto a non stringere.
“….. quanto piuttosto per lo zelo che diversi leader musulmani sembrano porre nel suggerire l’osservanza di tali precetti.”
E sarebbe opportuno aggiugere :”per il servilismo che un sacco di funzionari occidentali in generale,e italiani in particolare,dimostrano sempre piu’ frequentemente verso le “culture”
di importazione,in nome del “politicamente corretto”.
Victor Hugo diceva :”Ci sono individui che pagherebbero per vendersi !”
Non volevo intervenire per non tediare con la ormai consueta polemica da parte mia nei confronti di UAAR, della rivista L’ATEO e con i temi che Carcano regolarmente propone. Ma un cenno debbo farlo ugualmente. Perchè si riporta soltanto, o quasi soltanto, tutto ciò che riguarda l’Islam, le sue aberrazioni, per poi denunciare quanti nel mondo occidentale si dimostrano condiscendenti nei confronti di questa cultura (rilievi e denuncia assolutamente doverosi, sia ben chiaro)… ma non si dà quanto meno lo stesso rilievo alla risposta che il mondo occidentale, sempre più ogni giorno che passa, sta dando, a livello proprio di forze politiche e culturali, al pericolo islamico? Non inquieta gli amici di UAAR la deriva sostanzialmente irrazionale che sta diffondendosi a vari livelli coll’affermarsi di nazionalismi, populismi, protezionismi che spesso sono determinati – oltre che naturalmente da altri fattori di crisi – proprio dal pericolo islamico? E’ questa la risposta che si ritiene inevitabile? Non credo che lo sia nemmeno per UAAR… ma dove e quando se ne parla?
La ”deriva irrazionale” è logicamente irrazionale in quanto nessuno può
pilotarla verso esiti più ragionevoli, almeno in questo primo stadio
della situazione.
Potrebbe prendere la via del crollo totale o quella del controllo totale,
già tentato nel passato.
Bruno sinceramente non vedo nessuna risposta del ” il mondo occidentale” verso le prevaricazioni del islam in occidente, togliamo le poche reazioni delle destre il resto non alza un dito. In USA oramai e diventato una consuetudine di musulmani che denunciano gesti di “islamofobia”, dato che la polizia è obbligata a indagare su i “hate crime” spesso le indagine dimostrano che sono state inventate. In Canada si sta proponendo il bill M-103, legge contro islamofobia, a detta digli esperti la legge è semplicemente una legge liberticida per impedire che si critica l’islam, perche per i hate crime esiste gia una legge in Canada, e se la comunità piu colpita continua ad essere quella ebrea cosa servirebbe una legge contro “islamofobia”?!
Pochi giorni fa in Danimarca è stato condannato per blasfemia, con una legge del 1935, un cittadino danese perche ha bruciato il corano, se avesse bruciato bibbie e torah non credo che si sarebbero agitati cosi tanto.
In GB la polizia, per la paura che non venisse bollata come razzista, ha lasciato per piu di 10 anni che bande di musulmani violentassero centinaia di minorenne bianche e non musulmane.
In GB pur essendo una legge che condannerebbe la mutilazione genitale femminile, di fronte ad decine di casi quotidiani c’è stato solo una condanna.
E questo articolo stesso dimostra ancora una volta che non soltanto che non esiste nessuna risposta “del mondo occidentale” anzi li si permette quello che agli altri giustamente li viene negato.
@ bardhi
Ho parlato del pericolo islamico perchè se ne parla nel post, ma il mio era un discorso più generale relativo alla sterzata, decisamente reazionaria del mondo occidentale… dove comunque il tipo di risposta che si intende dare al pericolo islamico (assieme ad altri fattori che non sto qui a richiamare) gioca un ruolo non certo secondario. Non so se l’hai presente, ma in Francia, in Olanda, in Italia, per poco anche in Austria, nei paesi dell’est, e infine negli USA di Trump , forze politiche sempre più consistenti di stampo decisamente populistico, xenofobo, nazionalistico, protezionistico, autarchico ecc. stanno prendendo il potere… e, ripeto, il pericolo islamico (che personalmente non ho mai sottovalutato, concordando anche sul fatto che in occidente questo pericolo non è stato colto come si sarebbe dovuto), la risposta che se ne sta dando, ha un ruolo determinante. Detto questo, due punti:
a – non so tu, ma a me questa che ho definito deriva irrazionale, spaventa in quanto la ritengo la risposta più sbagliata, sommamente pericolosa, per lo scontro di civiltà cui può portare, che si possa dare. Se poi a te questa tendenza sta bene, o comunque la ritieni una risposta inevitabile, e in ogni caso non così pericolosa e senza conseguenze per il mondo occidentale… rispetterei naturalmente le tue convinzioni, ma non le condividerei da nessun punto di vista;
b – ma il vero motivo del mio intervento, della mia polemica, riguarda UAAR e le tante proposte della redazione e di Carcano sul blog, tutte incentrate sull’evidenziare le aberrazioni dell’Islam (che non sarò certo io a negare) mentre non leggo niente in merito a questo tendenza sostanzialmente irrazionale sempre più diffusa nel mondo occidentale. E siccome , come ricordo sempre, nell’acronimo UAAR c’à una R che sta per ‘Razionalisti’, mi chiedo (senza avere risposta) se non sia il caso quanto meno di prenderlo in considerazione, di porlo almeno sullo stesso piano della denuncia del pericolo islamico. Soprattutto in questo momento storico. Se non lo è, mi piacerebbe conoscere il perchè.
Bruno penso che è questione di gusti, a me pare che UAAR ultimamente non ha nemmeno preso in cosiderezione il pericolo islam, il maggior nr. di post riguardono le clericalate, invece sul islam e la sua espansione continua in europa non si parla nemmeno, di fatti questo post riguarda pure Australia.
Io sono uno di quelli che pensano che fino ad ora la risposta del europa al islam se non lo vogliamo chiamare proprio flirtare è stata quasi assente, quello dei partiti di destra è per pura legge di azione reazione. Tu hai piu anni di me e sei stato in italia durante gli anni di piombo, ti sembra che la reazione al terrorismo islamico è comparabile con quello verso le brigate rose? Non ho ancora visto un generale dalla Chiesa mandato a estirpare il terrorismo islamico!
Tu consideri irrazionale la risposta verso l’islam quello dei partiti di destra ma non quello dei partiti di sinistra, delle femministe dei liberali, che praticamente accetano la globalisazione a senso unico, cioè dare tutti i diritti agli islamici in occidente ma non osare nemmeno a chiedere ai paesi islamici di cominciare a fare altretanto sui diritti umani .
Tu temi che la destra ci porti in scontro di civiltà, ma dimentichi che l’occidente per i musulmani è Dar al-Ḥarb, loro lo scontro di civiltà lo stanno facendo da 1400 anni, i gruppi del islam politico in europa stanno condensando sempre di piu i musulmani intonro a loro, secondo me l’slam in meno di 100 anni sopiantera del tutto il cristianesimo, piu o meno nello stesso modo con il quale il cristianesimo sopianto il paganesimo, la democrazia non è un strumento adeguato per fermare le teocrazie.
Bardhi
Il problema ( o la fortuna ) è che il fondamentalismo islamico colpisce molto meno l’ Italia che paesi come Francia, Belgio, Svezia, Germania etc..
Questo problema è QUOTIDIANO in Francia e molti temono che fra pochi anni questo potrebbe partorire una vera guerra civile !!!
Mi è tornato oggi in mente una facenda di pochi anni fa in Inghilterra nei supermercati di Marks e Spencer : una cassiera ha rifiutato di servire un cliente perchè aveva comprato delle bottiglie di champagne . Siccome era musulmana, la sua religione le impediva di toccare bottiglie o recipienti dove c’ era alcol o maiale o derivati del maiale . Il cliente ha dovuto aspettare che venisse un cassiere non musulmano per poter pagare e andare via Ovviamente ha scritto ad un giornale ma Mark e Spencer ha assicurato che nel futuro i suoi dipendenti musulmani verranno piazzati nei reparti abbigliamento …
( Mi fa venire in mente la facenda degli obiettori di coscienza anti aborto negi ospedali italiani… ) . Ma anche l’ anno scorso in Francia, sulla Costa Azzura, durante Ramadan, una barista di origine maghrebina è stata presa a calci da musulmani nord-africani perchè serviva bevande alcoliche a clienti….
Basta leggere un giornale o rivista francese, belga, o tedesca per leggere ogni settimana problemi legati all’ Islam .
ww.abendblatt.de/hamburg/article209186093/Tuerkischer-Verband-macht-Stimmung-gegen-christliche-Kultur.html
Sono d’ accordissimo con Lei Prof. Gualerzi ma se siamo arrivati a questo punto, una grande responsabilita lo hanno ( secondo me ovviamente ma non soltanto io…) i partiti della sinistra oppure del centro destra che per decenni hanno negato o rifiutato di vedere il pericolo nato dalla crescita dell’ ideologia islamista . Tutti questi uomini politici hanno chiuso gli occhi per decenni per motivi di ” clientelismo ” o per non avere a occuparsi di una patata bollente lasciando alle destre estremiste l’ esclusivista di gestire “a modo loro” il problema . Già nel 1991, stupito dal modo desinvolto nel quale il governo francese dell’ epoca ( Mitterand – che ho votato due volte ) rispondeva alle provocazioni di islamisti, alla barba della laicita che è un pilastro del nostro stato, ho comprato un libro polemico ( molto respettuoso, con testi ben pesati e mai denigratori ) sull’ Islam – Autore Jean Claude Barreau . L’ autore aveva funzioni di consigliere presso istituti governativi . E stato immediatamente dismesso delle sue funzioni ( dopo avere ricevuto anche minacce di morte…).Poi per anni, chi osava criticare l’ Islam veniva bollato come razzista, “islamofobo ” ( termine che in realta significa paura dell’ Islam ) . Questo sono piccoli esempi …. Dunque se il populismo oggi si trova di fronte ad un domani radioso, la colpa è ovviamente di una sinistra ” caviale ” e di un estrema sinistra orfana della classe operaia ( che vota ormai estrema destra ) che pensa aver trovato negli islamici i nuovi proletari da proteggere .
@bruno gualerzi
Devo concordare con bardhi. La gestione del fenomeno migratorio da parte della nostra “sinistra”, alla luce dei problemi legati all’islam, è stata troppo allegra. Non voglio certo togliere la possibilità di rifarsi una vita a chi ha davvero questa intenzione, ma penso che si debba essere un po’ più oculati. Trump ha ricevuto consensi per questo e vediamo ora come si sta divertendo. Da noi, poi, c’è il papa pacioccone che dispensa consigli di amore e fratellanz anche con l’islam, perché guai a dire che la religione è un problema. E i politici pseudoprogressisti a sbavargli dietro. Di laicità come valore neanche a parlarne, quindi. Perché se si ristabilisse la sua importanza e si facesse capire che essa viene prima, la situazione potrebbe cambiare. Ma la vedo dura.
@ gm85
Evidentemente ci muoviamo su due linee diverse. Mettiamo pure nel conto (del resto non l’ho mai negato) che l’occidente sia stato troppo tollerante con l’Islam (e lasciamo perdere – mi riferisco a Gèrard – la questione delle responsabilità: solo per dirne una, l’esportazione della democrazia con le bombe intelligenti)… ma ora come ora ritieni che la risposta che sta dando l’ccidente, non solo europeo, al pericolo islamico e, più in generale al fenomeno dell’immigrazione, sia veramente in grado di risolvere il problema? E, ancora al di là di questo, la sterzata decisamente reazionaria che sta avvenendo un pò ovunque, ritenete che non sia allarmante… a questo punto almeno quanto lo è l’islam? Infine, continuo a chiedere, cosa ne pensa UAAR di questo prevalere un pò ovunque di spinte irrazionali. Pensa che non abbia niente a che fare col laicismo, con la secolarizzazione?
Gérard
per forutna trovando le notizie in inglese li seguo un po tutte, ma quello che mi da fastidio non sono ler pretese dei immigrati il piu scandaloso mi pare il comportamento di governi di sinistra, p.e il caso della svezia, perche quando un governo di sinistra con tante ministre femministe come quella svedese, si mette a denigrare la propria cultura, considerando come cultura ideale per il proprio paese la cultura degli immigranti e il multiculturalismo, paga instituti di ricerca per trovare un “suono della proprio lingua” piu vicino alla pronuncia degli emigrati, fa etrare circa 15% degli immigrtati senza nessun documento di riconoscimento e consente a loro, senza nessun controllo e pur essendo palese che sono maggioreni, di dichiararsi di eta sotto i 18 anni cosi hanno automaticamente asilo concesso, o quando un giudice svedese a dei reo confessi di stupro di massa non li rimpatria con la motivazione “nel loro paese di origine rischaino perche non c’è il giusto processo”, e l’elletorato svedese continua a darli la propria fiducio non si puo parlare di svolta xenofoba anzi!
Bruno, non esiste una posizione del “occidente” verso l’islam, a mio parere fino ad ora abbiamo visto solo spinte irrazionalidi senso opposto da entrambi i schieramenti politici, quella della sinistra islamofila, che nel nome del multiculturalismo accetta in modo accritico le istanze del isslam politico assumendo la posizone di dhimmi, a quella della destra estrema che criminaliza tutti i musulmani. Un esempio è il diversamento populismo del PD che è passato da “Berlusconi ancora una volta ha ingannato gli italiani: raddoppiati gli sbarchi degli immigrati clandestini” qunado erano in opposizione, a chiammare i sbarchi di oggi10 volte di piu di quelli del governo berluscono: immigrati climatici, risorse indispensabili ec, ect! Io da ateo oppositore del domminio della CCAR nella politica italiana sarei da proibire completamente gli investimenti islamici stranieri nel islam europeo, mettere sotto controllo dello stato la formazione dei imam e la propoganda religiosa islamica, perche un altro “libera moschea in libero stato” sara una totale pagliaciata e un suiccidio assistito.
@bruno gualerzi
La reazione dell’occidente è una logica conseguenza, purtroppo. Non è la soluzione ideale, certo. Mi dispiace per coloro che davvero cercano solo rifugio dalla guerra. Ma se si vuole tentare di arginare il fenomeno, i controlli sono necessari. Questo sul piano strettamente pratico e immediato. Sul piano culturale, finché si continuerà a considerare la religione come qualcosa che merita rispetto sempre e comunque, la soluzione è lontana.
@ bruno gualerzi
Cosa dovrebbe fare l’UAAR? Guadagnare più visibilità, intanto. Politicizzarsi, se necessario. Fino a quando ci si limiterà al blog, e agli incontri fra iscritti la sensibilizzazione sarà molto lenta. Certo, in occasioni specifiche co sono banchetti informativi e quant’altro, ma penso che un’attività di informazione più estesa e massiva sia necessaria, anche se mi rendo conto che non è facile.
@ gmd
Il fatto è che non ho mai creduto molto, in generale, sui successi della secolarizzazione (in breve: le chiese più o meno deserte di per sè non sono garanzia di secolarizzazione)… ma in questo momento nel mondo occidentale (non solo in Italia) laicità e secolarizzazione vedono sempre più ristretto lo spazio, non dico per progredire, ma almeno per non retrocedere. Da qui alcune considerazioni:
a – se il confronto col mondo islamico viene inteso come lo sta intendendo Trump, la cui elezione è dovuta in gran parte ai gruppi più fondamentalisti… per non parlare d’altro, non credo proprio (parlo ovviamente da ateo) che si vada verso un incremento della laicità. Così come per i suoi epigoni europei;
b – non ritengo certo che UAAR promuova iniziative al di là di ciò che sta facendo, ma semplicemente vorrei che si pronunciasse nel merito; nel blog e nella sua rivista L’ATEO;
c – proprio in quanto ateo non credo sia una buona politica limitarsi a denunciare il ‘buonismo’ del papa lasciandogli poi il monopolio degli appelli alla pace tra i popoli. Venuti da qui sono solo un attacco ad ogni forma di laicità.
@bruno gualerzi
Trump è sintomo di un rigurgito conservatorista. E se in USA contano i grandi elettori, qui da noi contano i voti di pancia, purtroppo, è il rischio di rafforzamento della destra tutt’altro che laica è concreto.
Io penso invece che UAAR dovrebbe spingere un po’di più. Trattare il tema sarebbe un primo passo. Ma farsi sentire più forte, ora, è indispensabile.
Questo fatto mi fa tornare in mente un fatto accaduto nei Paesi Bassi nel 2004
La ministra Rita Verdonk ( mi sembra che si chiamava cosi..) doveva ricevere un importante imam della communita musulmana del paese .
Arrivato all’ appuntamento, l’ imam cominscia per dire alla ministra che non poteva stringerle la mano per motivi religiosi ..
” Ebbene “, disse la ministra ” considero il nostro incontro già terminato ” ..
E nel congedarlo, li disse ” E la prossima volta, Lei impari la lingua olandese prima di venire “
Ha fatto bene la Le Pen a rifiutare di indossare il velo davanti al muftì.
La democratica ministra tedesca della difesa Von der Leyen si è recata l’ anno scorso senza velo e col pantalone in visita ufficiale in Iran e in Arabia Saudita .
E un segnale molto positivo mandato alle donne di questi paesi .
La Germania farà meno affari con questi paesi oppure lo faremo noi che abbiamo tolto i vini italiani dalle tavole di ricevimento ufficiale e nascosto le ns piu belle statue antiche dalla vista di quel Ayatollah ???
Mah, non vedo perché normare la cosa. Vengano messi al corrente che evitare di stringere la mano a chi te la offre, specie da parte di un maestro, mentore o a seguito di un incontro formale è percepito come maleducazione. Decidano loro se essere maleducati o meno.
Non devi mai dare il dito a una persona che pretende una cosa per motivo religioso . Se per sbaglio lo dai, non te lo daranno mai piu e poi pretenderanno la mano .
Mi ricordo bene la frase un personnaggio della Revoluzione di 1789 in merito agli ebrei ,
” Come cittadini date loro tutto ! Come gruppo religioso niente !”
Scusa mi Francesco S. ma se ti ho ben capito, pensi che essere educato o maleducato a scuola sia un opziale ???
No, ho detto che vanno informati di ciò che è ritenuto poco educato e decidono di conseguenza come comportarsi. Poi ognuno è responsabile del proprio comportamento e delle conseguenze che questo ha.
Nel Education Act del governo svedese la Gender equality è particolarmente enfatizzato ed rigorosamente applicata in tutte le scuole, eccetto che nelle faith school islamiche dove addirittura li hanno concesso pure le classi separati, e meno male che il governo svedese è il governo piu femminista mai esistita su questo pianeta. Come si puo concedere una palese discriminazione della donna per motivi religiosi?!