Sul “gender” Avvenire nasconde le intenzioni in bella vista

Monica Cerrutti, assessore piemontese alle pari opportunità, ha difeso con una lettera aperta indirizzata ad alcuni genitori di Savigliano (CN) l’introduzione di programmi scolastici per prevenire fenomeni di discriminazione, pregiudizi e bullismo. La meritoria iniziativa è stata però attaccata da Avvenire. L’autore del pezzo pubblicato sull’organo di informazione della CEI si cimenta con un certo impegno e abbastanza spocchia nel fare le pulci a una dichiarazione dell’assessore sull’inesistenza della cosiddetta “ideologia o teoria gender”, dimenticando non solo che già nel 2015 l’ex Ministro Giannini aveva accostato il proselitismo retrogrado “no gender” nelle scuole a una vera e propria truffa culturale, ma anche ignorando del tutto il messaggio che è alla base della stessa lettera dell’assessore nell’esercizio delle sue funzioni.

Qui infatti non si tratta più di speculare sull’esistenza o meno di teorie che orbitano intorno al vasto campo degli studi di genere da oltre 50 anni, ma di ammettere che occorre urgentemente porre rimedio al dilagare di intolleranze e violenze attraverso l’inserimento nelle scuole di una sana educazione, cultura del rispetto e accettazione delle diversità. Ovvero gli scopi di quegli studi e quelle teorie. Criticare il rassicurante messaggio di un assessore, e più in generale aggredire così assiduamente i programmi scolastici diretti ad aumentare rispetto e tolleranza nel nostro paese, significa in tutta evidenza voler mantenere lo status quo di una società che discrimina, è intollerante e perfino violenta nei confronti dei più deboli e di intere categorie di cittadini. Se è questo che auspicano ancora dalle parti di Avvenire possono anche risparmiarsi le lezioncine sugli studi di genere e chiedere direttamente che si introduca il loro “diritto a discriminare”. Almeno eviterebbero di nascondere le loro intenzioni così in bella vista.

Paul Manoni

Archiviato in: Generale

8 commenti

mafalda

Bellissima la lettera di Monica Cerruti. E’ diretta, centra in pieno l’argomento con un linguaggio chiaro ed essenziale, punta a far capire che le ideologie retrograde anti-gender sono in primis contro le donne. Spero solo che il messaggio arrivi a qualche madre super impegnata nella riuscita scolastica e sociale della propria figlia e, nello stesso tempo, preoccupata dal pericolo del “gender”

dissection

Ma(falda), anche se fosse, in cosa consisterebbe il “pericolo” di questo fantomatico gender? Se sono davvero così sicuri delle loro posizioni, e dei valori & educazione che impartiscono a propri figli, di cosa dovrebbero aver paura? Che, prima o poi, uno studio bene informato, chiaro e comprensibile, e ben visibilizzato, venga a distruggere le loro fintamente salde convinzioni, togliendogli così la base (in)fondata sulla possono esercitare discriminazione verso chi non gli piace, cosa che intendono fare i veri gender studies?

mafalda

Diss
Ma ti rendi conto che a furia di lasciare libertà sessuale ci potremmo evolvere verso qualcosa di brutto brutto? 😆
Vero, l’unica preoccupazione di certa gente è controllare il prossimo usando le armi dell’isolamento e della discriminazione.

dissection

La Littizzetto usò l’impareggiabile espressione “guardare nelle mutande degli altri”! 🙂

Giorgio Pozzo

Mafalda,

prendo spunto dal tuo commento sulla lettera della Cerutti (nota per Admin: “Cerutti” e non “Cerrutti”) per rispondere ad un tuo post vecchiotto, al quale non potevo mai agganciarmi senza timore di finire OT.
Dunque: la Cerutti si è dimostrata alquanto aperta e disponibile essendo intervenuta alla festa del circolo UAAR di Torino, organizzata per il compleanno dell’UAAR (ha pure brindato con noi).
E ora vengo al tuo post….
:mrgreen:
A questa nostra festa avevamo anche invitato la Appendino, che però non è venuta. Al suo posto è venuto il nostro amico Marco Giusta.
(Se ricordi, chiedevi che invitassimo il sindaco di Torino ad un evento UAAR: lo abbiamo fatto).

mafalda

Bravi! Peccato per il sindaco, spero avesse buoni motivi (non elettorali) per non venire. La Cerutti sembra proprio in gamba, è dei 5stelle? È già un buon risultato che sia venuta!

Giorgio Pozzo

No, non è dei 5stelle:

http://w w w.cr.piemonte.it/web/assemblea/consiglieri/eletto/106-monica-cerutti

ma noi avevamo sottolineato il fatto che avevamo due autorevoli invitati di diverse idee politiche (Marco Giusta come delegato del sindaco, e lei) che erano accomunati dall’evento di festa UAAR, con tutti i principi e gli ideali di laicità condivisi.

dissection

Grande Paul, come al solito. La mia impressione è che abbiano frainteso lo scorso tormentone, e l’abbiano scambiato per “andiamo a discriminare”; non essendo in grado, palesemente, di comandare intelligentemente ma solo di pretendere & lamentarsi. Sia da parte politica che clericale (politicizzata anche quella, checché ne dica).

Commenti chiusi.