Benedizioni a scuola: dal Consiglio di Stato una sentenza inaccettabile

«È una sentenza dal sapore politico che guarda caso giunge con mesi di ritardo ma giusto alla vigilia di Pasqua. Una sentenza che non condividiamo. E come potrebbe essere altrimenti? La scuola non è un luogo deputato a benedizioni o ad altre attività di tipo religioso, le quali si configurano dunque come indebite ingerenze, che siano in orario scolastico o extrascolastico».

Adele Orioli, responsabile iniziative legali Uaar, commenta così la notizia che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero dell’Istruzione ribaltando la decisione del Tar Emilia-Romagna che lo scorso anno aveva vietato le benedizioni pasquali nelle scuole dell’Istituto comprensivo 20 di Bologna. Per il Consiglio di Stato le benedizioni a scuola, se fuori dall’orario di lezione e se facoltative, sono legittime.

«È una vicenda assurda», prosegue Orioli: «Le benedizioni peraltro si sono svolte da tempo. La vicenda risale infatti al 2015, quando nella scuola della preside Daniela Turci (ex consigliera comunale Pd a Bologna) e del presidente del Consiglio d’istituto Giovanni Prodi (nipote di Romano), era stata disposta la concessione di un locale scolastico, ai parroci che ne avevano fatto specifica richiesta (Parrocchia SS. Trinità, S. Giuliano e S. Maria della Misericordia), “per l’espletamento di attività di benedizione pasquale senza fini di lucro nelle giornate riportate in apposita convenzione”. Contro tale decisione — ricostruisce Orioli — 18 genitori e insegnanti dell’Istituto Comprensivo 20 e il Comitato Bolognese Scuola e Costituzione, sostenuti anche economicamente dall’Uaar, avevano presentato ricorso al Tar il quale, con sentenza 166/2016, aveva dato ragione ai sostenitori della laicità della scuola, rilevando che “non v’è spazio per riti religiosi” come le benedizioni e ricordando che, anche in orario extrascolastico, si possono ospitare solo “attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile”».

«Il Ministero, all’origine del ricorso, invece di pensare ai tanti problemi che affliggono la scuola, impiega il proprio tempo e le proprie risorse presentando ricorsi come quello in questione, difendendo gli interessi della Curia e della politica clericale. Difficile sostenere che quella pubblica sia la scuola di tutti quando si organizzano attività riservate solo ad alcuni. È una brutta aria quella che tira», conclude Orioli.

Comunicato stampa

40 commenti

RobertoV

L’unica cosa positiva che vedo è che queste cose dovranno essere fatte al di fuori dell’orario scolastico ed essere facoltative. Già questo a qualche scuola dovrebbe creare problemi, ma suppongo che troveranno il modo di aggirarlo e sarà interessante vedere con che scuse.
Sono curioso di vedere come si comporteranno davanti alle comprensibili richieste di altre confessioni religiose, per esempio dei mussulmani, perché di fatto questa interpretazione apre le porte anche alle altre religioni. Si vedrà se è una norma ad hoc per la religione cattolica, alias religione di stato …….
E perché solo alle religioni, creando quindi una palese discriminazione, e non anche ai partiti o alle associazioni filosofiche? Dopotutto le religioni sono delle lobby di potere politico ed economico con una visione filosofica del mondo, come i partiti. Ed in altre nazioni le associazioni filosofiche sono equiparate alle religioni. L’UAAR dovrebbe richiedere di poter intervenire nelle scuole, anche in quelle cattoliche visto che le definiscono “pubbliche”. E fare causa se non viene autorizzato. O la cosa vale solo in una direzione a favore della chiesa cattolica?
Io pensavo che a scuola si dovesse studiare. Già quest’anno con la buona scuola e l’alternanza scuola-lavoro è un disastro. E comunque, l’attività religiosa non è equiparabile alle altre attività extrascolastiche perché le prime, pur essendo considerate facoltative, non sono indirizzate a tutti come le altre, ma creano una discriminazione perché direzionate ad un ben preciso gruppo, cioè sono un privilegio. E’ come organizzare una riunione di partito in una scuola. In più le altre attività extrascolastiche (ma al pomeriggio si fanno anche attività scolastiche) dovranno essere adattate per evitare sovrapposizioni perché di sicuro i sacerdoti verranno quando tutti i potenziali clienti saranno liberi da altri impegni. La chiesa chiede e lo stato da.

John

L’unica cosa positiva che vedo è che queste cose dovranno essere fatte al di fuori dell’orario scolastico ed essere facoltative

Io invece, l’unica cosa positiva che vedo, in tutta la vicenda, è che le benedizioni a scuola nel lungo periodo possono giovare la causa della laicità. Penso che i giovani studenti che oggi assistono a fastidiosi e noiosi trasbordi del clericalismo nelle proprie scuole, fra qualche decennio ricorderanno con repulsione questi eventi e saranno più portati a rifiutare le ostentazioni e imposizioni di religiosità, e a costruire per converso una società più laica (indipendentemente dal fatto che saranno atei o credenti).

dissection

Bello il tuo ottimismo, John, ma non riesco a capire come funzionerebbe: perché questi studenti a distanza di decenni dovrebbero aver voglia di costruire una società più laica, indipendentemente dal credo o non credo, ricordando con repulsione ostentazioni & imposizioni; invece che rimuovere tutto ciò con fastidio & noia come fatti appartenenti al passato? Dopotutto, sempre italiani sono, e a meno che non intervenga in tempo diciamo così “utile” un grosso cambiamento di mentalità e visione complessiva di cos’è una società laica & civile, e del posto che ciascuno dovrebbe occupare in essa, la vedo dura… forse con una guerra cosiddetta “santa”?

gmd85

@dissection

John potrebbe avere ragione. Vicende come questa non fanno altro che mettere in luce la grottesca smania della ccar di insinuarsi in ambito istituzionale. Io ancora ricordo le inutili messe di precetto ale quali dovevamo partecipare, altro che facoltative. Se gli studenti di oggi ricorderanno questi episodi, la laicità potrebbe giovarne. Certo, sono solo supposizioni. In ogni caso, noi ci troviamo nel momento di maggior tensione. Se cambiamenti ci saranno, li vedremo in tarda età.

dissection

Certo che potrebbe avere ragione, ma il mio dubbio permane: funzionerà il meccanismo sociale che farà andare le cose nel senso che stiamo auspicando, tutti e tre, o vincerà l’indolenza omertosa coperta dal pesante burqa della “tradizione”? Che tanto si è sempre fatto così: mah…

gmd85

@diss

Ah, il rischio che si vada in tutt’altra direzione c’è sempre, certo. Baso la mia supposizione – speranza – sul fatto che, a ben guardare, la società odierna è quanto meno più secolarizzata. Non di molto, sia chiaro. In generale, vedo più predisposizione alla criitica nei confronti della ccar, a dispetto della papolatria istituzionalizzata, la quale, secondo me, si rivelerà un’arma a doppio taglio. Il papozzo si è dimostrato aperto e accogliente, salvo ribadire concetti poco o per niente inerenti all’amore e all’accoglienza.
Poi, il nostro è un paese dalla mentalità vecchia e queso è il problema serio.

dissection

Già, la mentalità “vecchia”: credo che non solo questo sia il problema serio, ma finché ci sarà chi, in veste ufficiale e con sufficiente potere a far sì che il problema rimanga, se non addirittura ingrandirsi & peggiorare, il predetto resterà IL problema, una palla al piede di proporzioni enormi, che continuerà a ostacolare il progresso della società in tutti i campi in cui non avranno da guadagnarci, in qualunque senso, monetario o di potere che sia. Mi piacerebbe, ovviamente, che andasse come ipotizzato, anche non dovesse avvenire nell’arco delle nostre vite, almeno vederne i primi segnali.

dissection

Continuo a essere convinto che l’unica soluzione sia militare e drastica. Un altra breccia di Porta Pia, occupiamo il vatic.ano e riduciamoli a quello che dovrebbe essere il loro vero ruolo, ossia di raccontatori di favolette assurde per chi non ha nient’altro da fare che crederci. Il punto è che manca la volontà popolare, le masse e le dirigenze (per non parlare di forze dell’ordine varie) sono ammaliati & inebetiti dalla sgualdrina tentacolare che risponde al nome di CCAR e vogliono continuare a credere che vada bene così, nonostante l’evidenza del contrario, visto che comunque sembra essere questa l’unica via per le dirigenze di mantenere posizioni, privilegi e controllo sulle masse col minimo sforzo mentale & materiale; e per le masse di sentirsi a posto con la (sporca) coscienza per aver avallato & eseguito la volontà di un coacervo di gerontocrati autoreferenziatisi che impongono loro una “verità” divina “rivelata” tremila anni fa ad un branco di pastori ignoranti del Medioriente, e che oggigiorno in un contesto democratico e laico hanno perso quasi completamente il loro senso in qualsiasi applicazione si possa farne in una società civile, sempre che ne abbiano avuto, di senso, cosa della quale è lecito dubitare.

RobertoV

L’altro fatto grave è che il ricorso è stato fatto dal ministero, non come più logico da parte della chiesa cattolica che così non deve neanche metterci la faccia.
Cioè lo stato si attiva per difendere gli interessi della chiesa cattolica, dimostrando ancora una volta quanto sia clericale e succube. La chiesa chiede e fa fare il lavoro sporco allo stato suddito. Stato che spende tempo e soldi per tutelare gli interessi della chiesa cattolica, anzichè occuparsi dei problemi della scuola pubblica statale e di far funzionare il sistema.
Probabilmente i sacerdoti volevano andare nella scuola pubblica statale non per una benedizione, ma per una estrema unzione.

Beatrice

Bisogna leggere bene il testo preciso delle sentenze per evitare errori, ma se la chiesa cattolica può accedere alle scuole fuori orario, allora orgnizzazioni filosofiche potrebbero volere chiedere anche loro di accedere alle scuole fuori orario. Mi aspetto che molto probabilmente lo stato italiano risponda di no, che lui non intende trattare le organizzazioni filosofiche come se fossero chiese, e a questo punto una possibile via di uscita potrebbe essere di accordarsi con qualche chiesa non cattolica o comunità ebraica ed insieme proporre alle scuole incontri fuori orario dove si parli seriamente di storia e pluralità delle religioni. In un paese dove ci sono insegnati della sola religione cattolica scelti dalla chiesa cattolica ma pagati dal bilancio pubblico, e si espone il simbolo di una religione vicino come se fosse un simbolo di autorità pubblica, sarebbe una mezza rivoluzione.

RobertoV

Ho visto che sul loro sito gli umanisti tedeschi stanno proponendo l’insegnamento di etica nelle scuole per tutti (cosa che in alcune scuole è già presente come alternativa).
Significativa la considerazione di diversi presidi che il sistema attuale in cui si garantisce sempre a più religioni l’accesso nelle scuole e la rispettiva ora di religione non è più sostenibile, economicamente ed organizzativamente.
Infatti è evidente che se do privilegi ad una religione in uno stato moderno diventa inevitabile il dover riconoscere prima o poi gli stessi privilegi anche ad altre.
In Italia questo problema non c’è per il momento, solo qualche anno fa un ministro aveva provato a proporre un allargamento, ma era stato zittito. Però, prima o poi succederà, magari anche per qualche ricorso alla corte europea: come sosteniamo poi il tutto? Voglio proprio vedere quando i musulmani chiederanno e qualche giudice glielo consentirà quali reazioni violenti ci saranno dai vari sostenitori dell’invadenza della chiesa cattolica nelle scuole che oggi ne sostengono la legittimità, regolarità ed innocuità e che non è fare propaganda.

gmd85

@dissection
@Roberto V

Ma come siete aggressivi e violenti, direbbe qualcuno.
Comunque, è vero, che sia stato il Ministero a presentare ricorso è assurdo. Non vedo altrettanta solerzia nel risolvere i problemi della scuola.
Vedremo in futuro le conseguenze della sentenza, visto che le attività dovrebbero essere facoltative.

dissection

Stavo proprio per chiedermi quando sarebbe arrivato il commento che questa non, non è una clericalata. LOL

dissection

Di nuovo, errata: questa NO, non era… scommetto che le attività facoltative di stampo cattolico diventeranno sempre più urgenti & pressanti & indispensabili & obbligatorie, facoltative resteranno soltanto le altre.

Diocleziano

Magister,
non disperare, a furia di voler fare i furbi saranno loro che, a colpi di zappa sui piedi, si scaveranno la fossa. Per difendere esclusivamente l’indifendibile orticello della ‘città del male’ alla fine dovranno affermare che dio esiste?

Diocleziano

Ma non avrebbe dovuto essere rigettato a priori il ricorso del ministero, visto che non è la parte interessata? Altrimenti, come è stato già fatto notare, la sentenza sarebbe solo di principio e quindi tutte le organizzazioni di pensiero ora devono essere ammesse.

dissection

In buona sostanza, non essendo il ministero in grado di intendere né di volere in quanto non dotato di vita propria, ma essendo per l’appunto composto di ministri/e/o/a, ne consegue che è con costoro che bisogna prendersela, in quanto autori di una clericalata bella & buona, espressione del comune travisamento da parte politica di cosa sia la sovranità dello stato nell’ottica del servilismo utilitaristico, e del pessimo esempio che continua a dare la nostra classe politica agli occhi di tutto il mondo. Figurarsi cosa gliene importi, poi, del proprio paese.

Beatrice

Errata corrige
In un paese dove ci sono insegnanti della sola religione cattolica scelti dalla chiesa cattolica ma pagati dal bilancio pubblico, e si espone il simbolo di una religione come se fosse un simbolo di autorità pubblica, sarebbe una mezza rivoluzione.

mafalda

Mafia, non c’è altro termine per definire fatti come questi.
Credo che la cosa migliore sia agire in modo indiretto come fanno i preti e, come mi pare suggerisca Beatrice, trovare il sistema di intervenire nelle scuole con corsi di aggiornamento per insegnanti e attività didattiche ed educative di taglio filosofico per i ragazzi.

Giorgio Pozzo

trovare il sistema di intervenire nelle scuole con corsi di aggiornamento per insegnanti e attività didattiche ed educative di taglio filosofico per i ragazzi

Uno dei nostri Darwin Day, in un importante liceo di Torino:

https:// www .uaar.it/appuntamenti/2017-02-13-torino-darwin-day-esplorazione-sistema-solare-cosmo/

mafalda

Sarei curiosa di sapere se l’affluenza di pubblico, specialmente giovane, è stata significativa. Non essendo argomenti semplici non credo abbiate raccolto da 700mila a un milione di persone; per raggiungere queste cifre dovete sparare delle banalità assolute, ad esempio che non è bello prendere in giro gli altri.

Giorgio Pozzo

C’erano molti studenti, ragazzi di 3a, 4a e 5a: la scuola ha molte sezioni. L’evento era per loro, e mi è sembrato che per la maggior parte fossero stati molto soddisfatti. Io comunque, ho apprezzato moltissimo la loro attenzione, e Arianna li ha catturati con una presentazione interattiva tagliata apposta per loro.

RobertoV

Ecco quanto si riporta a riguardo sul sito critica liberale:
http://www.criticaliberale.it/news/236445
Da far notare anche il fatto che la richiesta non è partita da studenti e insegnanti, ma dai tre parroci delle parrocchie limitrofe che hanno richiesto di poter entrare nelle scuole per la benedizione e che non hanno accettato il rifiuto, come se la scuola pubblica fosse cosa loro e la cosa fosse un atto dovuto.
Inoltre la scuola ha forzato la mano facendo effettuare le benedizioni senza aspettare la sentenza.
Interessante il fatto che poi le benedizioni hanno visto una partecipazione esigua di studenti e familiari (il motivo per cui spesso vogliono farle in orario scolastico). Evidentemente studenti e familiari, anche credenti, non sono interessati, solo un piccolo gruppo di fanatici che vuole usare la scuola per fare propaganda e segnare il territorio: è solo questione di potere, la spiritualità è una scusa.

Sandra.

“Quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che amano pregare stando ritti nelle sinagòghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.”

Il loro stesso libro li definisce ipocriti: come possano i cattolici dirsi cristiani è … un miracolo!

RobertoV

La cosa bella è che la stessa preside che ha poi fatto fare la benedizione nonostante le opposizioni dice che la benedizione non si era mai fatta prima, cioè non possono neanche invocare la tradizione, l’abitudine. E’, quindi, una forzatura decisa adesso che sempre meno gente va in chiesa, sempre meno gente fa benedire le proprie case a pasqua, altro che esigenze spirituali. Loro chiedono, si allargano, manifestano il loro potere e guai a volerli fermare. Ogni pretesa deve essere soddisfatta, in nome di una presunta libertà di religione. D’altronde è quello che stanno cercando di fare anche i fanatici mussulmani.

Sandra.

Bisognerebbe rispondere gentilmente tipo, ci fa molto piacere che lei disponga di tempo libero e che voglia dedicarlo alla nostra scuola, se quindi invece di aspergere i muri con l’acqua santa lei volesse dare una mano di bianco sarebbe molto molto apprezzato.
Non li vedresti più.

Diocleziano

O semplicemente chiedere un contributo per il personale, l’energia elettrica e ogni altra cosa messa a disposizione, visto che dovrà essere fuori dagli orari di lezione e quindi di lavoro degli addetti. E allora i preti chiederanno un contributo ai bambini… ne sanno una più di dio.

RobertoV

Guardate che normalmente la benedizione è accompagnata da una richiesta di donazione per la chiesa, non sono certo loro a dare soldi agli altri, è impensabile che possano farlo. Battono regolarmente cassa.
Ho visto un articolo scritto da un parroco proprio sulla benedizione in cui si lamenta del fatto che per molti fedeli la benedizione è scaramanzia, superstizione (chi l’avrebbe mai detto !!!) e deve spiegare loro che la benedizione non vale se non c’è l’atteggiamento giusto. C’è gente che si fa benedire l’auto nuova (mica penserete che lo faranno gratis?). E spiega anche perchè la devono fare proprio sul posto, non basta quella in chiesa (quindi al lavoro, a scuola, ecc.): la benedizione dovrebbe favorire il comportamento cattolico delle persone in quel posto (certo vedendo come guidano molti italiani, soprattutto al sud ….)

Diocleziano

Non so se è ancora praticata, ma annualmente qui a Milano c’era la tradizione di far benedire le auto presso la chiesa di Cristoforo sul Naviglio. Ci sarà stato un bonus per corna e bestemmie al volante?…

RobertoV

E’ interessante vedere anche le reazioni di Avvenire riguardo alla sentenza:
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/consiglio-di-stato-benedizioni-a-scuola-legittime
Ovviamente cantano vittoria, fanno commentare la notizia solo a vescovi e monsignori vari, con la solita retorica da imbonitori sulla vera laicità, buonsenso, libertà di religione e discriminazione, pluralismo (favorendo una sola ?), tradizione cristiana (alias cattolica), ecc. e si allargano anche a crocifisso e presepi nelle scuole. Strano, quando qualcuno aveva proposto di allargare l’ora di religione anche ad altre confessioni non erano per niente d’accordo: pluralismo e libertà garantiti solo da loro. Ed il richiamo al concordato fascista non è certo un esempio di libertà. Non scadono mai i concordati, sono eterni? Insomma la vera laicità e libertà religiosa è dare sempre spazio alla chiesa cattolica che ci pensa lei. Ma non c’è anche la libertà di non avere sempre tra i piedi la chiesa cattolica? Non è discriminazione anche questa?

Sandra.

Se si pensa che un papa parlava della scuola pubblica come di flagello… adesso scalpitano per andarci a fare la benedizione!! Chi disprezza compera, avrebbe detto mia nonna.
Adesso non ricordo più bene dove, mi sembra in Clero criminale, avevo letto che la pratica delle benedizioni nelle case (nelle scuole no, dato che non c’erano) era sorta dopo il concilio di trento per controllare la pratica religiosa e arginare le eresie: praticamente ai parroci era richiesto di stilare un documento sulla frequenza alle funzioni e alla comunione dei fedeli. La chiamavano benedizione, in realtà era un controllo a domicilio, tipo stasi.
Adesso, il prete va a scuola a benedire i muri o le persone? Perché i muri ci può andare da solo all’alba se proprio ci tiene. Se sono le persone invece, cosa c’entra la scuola, non ci sono chiese abbastanza? Perché non il supermercato o la fermata della metropolitana o la stazione? Perché questo controllo, chi è che deve farsi bello agli occhi del prete? Anche al di fuori dell’orario scolastico c’è una differenza, eccome! E’ una forma di pressione che viene esercitata, un modo di fare la conta di chi è dentro e di chi è fuori, che proprio in una scuola non dovrebbe esistere. E fa meraviglia (?) che sia stato il ministero a farsi promotore di divisione. E i preti non hanno niente o nessuno di più importante di cui occuparsi?

Diocleziano

«… E i preti non hanno niente o nessuno di più importante di cui occuparsi?…»

A parte i soldi? Sì, penso che non abbiano molto altro di cui occuparsi,

la pedosottomissione dev’essere il cavallo di battaglia del loro futuro.

Sandra.

Purtroppo la paura dell’islam sostiene l’identitarismo dei cattolici, credenti o meno. Oltre tutto la laicità alla francese non è stato un gran successo di fronte all’islam, e anche se numericamente non c’è paragone, resta il fatto che l’italiano medio si senta più tutelato culturalmente restando vincolato alla Chiesa piuttosto che schierandosi da parte laica. C’è poco da fare, noi atei non siamo abbastanza cattivi 🙂 !

Gérard

Sandra

Se hai potuto sapere che la benedizione nelle case era nato dopo li concilio di Trento, è possibile che questo costume sia sparito in Francia sia dopo la Revoluzione ( ???!!! ) e in Germania con l’ avento del Protestantesimo . Comunque, conosco bene i costumi religiosi di almeno 3 paesi di tradizione inanzitutto cattolica : Francia, Belgio e Germania e perciò non conoscevo l’ esistenza di questo costume prima di venire in Italia . In Francia il prete veniva benedire in casa la salma d’un morto o di una persona in fine di vita e basta . A questo punto posso racontarti un particolare che mi è successo il primo anno della mia permanenza in Italia . Un giorno ( poco prima di Pasqua ) stavo nel mio ufficio a Prato e essendo l’ ora di pranzo mi ero avvicinato alla porta . Apro e chi mi trovo davanti a me : un prete con un chierichetto pronto a benedire !!! Dal colpo, e spontanamente ho fatto passi indietro urlando come uno che ha visto il diavolo !!! Ho pensato che c’ era uno per morire vicino a me ….!!!

Sandra.

Ma infatti, nei paesi normali queste cose

ebay.it/itm/Biglietto-comunione-SANTUARIO-PONTIFICIO-Vergine-Rosario-di-Pompei-Pasquale-1917-/301782241809?hash=item46439f9211:g:GvoAAOSwl9BWMfjv

non succedevano! Obbligo di mostrare il biglietto al parroco, ma ci rendiamo conto che si doveva rendere conto di aver fatto la comunione a pasqua?
I biglietti venivano dati durante le benedizioni nelle case e raccolti alla messa di pasqua, così sapevano chi era in regola. E c’è chi dice che una volta c’era più sentimento religioso.

RobertoV

Sandra
a proposito della “spontaneità” che segnali nella pratica religiosa ho trovato:
Proprio nel 1873 il giornale La Libertà a proposito della questione romana riportava che in passato si voleva da ogni cittadino l’attestato dell’adempiuto obbligo pasquale. I curati andavano per le famiglie per assicurarsi: chi non aveva il biglietto era esposto a non avere le fedi di vita e di buon costume, per gli atti civili. I nomi erano esposti ai lati delle chiese. Chi non voleva comunicarsi si procurava il pizzino a pagamento da povere donne che ne facevano incetta presso le parrocchie: costo 5-8 lire, a volte anche 15. Sulla base della frequenza controllata alla comunione pasquale si compilavano ogni anno “gli stati delle anime” i censimenti religiosi-civili che tenevano aggiornata l’anagrafe cittadina. Nell’adempimento degli obblighi religiosi si adempiva anche a fondamentali doveri civili nella Roma papale.

Diocleziano

Forse Gérard ne sa qualcosa: avevo letto di una rivolta contadina in seguito alla pretesa di imporre l’obbligo di confessarsi esclusivamente nella propria parrocchia. Si capisce bene con quali fini. Se non ricordo male il fatto successe in Francia nel ‘600.

Meco

Diciamo che in questo caso la benedizione alla scuola “Pubblica” l’ha data direttamente il minuscolo consiglio (di quale stato)? Come si dice? Se manca la testa manca ministero e code varie? Attenzione però a tirare troppo la cinghia perché anche in altri tempi fecero mancare delle teste?

Gérard

Sandra

“Oltre tutto la laicità alla francese non è stato un gran successo di fronte all’islam..”

Se è stato cosi è dovuto non perchè la ” Laicità alla francese ” non era in grado di arginare questa degenerazione religiosa anzi : abbiamo avuto le leggi giuste e in numero sufficiente .
Quello che è venuto a mancare è stata
a) il corraggio degli uomini politici che non volevano avere da fare con problemi di questo tipo e hanno preferito tacere e lasciar fare
b) il tradimento di una certa sinistra, quella di estrema sinistra sopratutto che in mancanza di proletari locali, si è trovata una nuova classe da sostenere : gli islamisti .
Abbiamo in Francia alcuni movimenti tipo uaar che sono stati addiritura infiltrati da movimenti trotzkisti e sviati da loro ragione di essere per farli diventare fra l’ altro sostenitori delle rivendicazione islamiche . Penso per esempio alla venerabile ” La libre Pensée ” che si espresso contro il divieto di segni religiosi a scuola e contro l’ asilo nido Baby Loup !!! E ovvio che questo a provocato una scissione molto importante e cosi indebolito il movimento laico . Ma purtroppo, la Libre Pensée non è stata l’ unico movimento infiltrato dagli trotzkisti …
c) C’ è stato anche il pentimento generale per il colonialismo che per anni aveva tacciuto la deriva religiosa per non essere bollato come neo colonizzatore, razzista etc…
Cosa ne pensi, visto che se non mi sbaglio, conosci abbastanza la realtà francese ..?

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