Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è dei leader europei, inclusi i rappresentanti del governo italiano, che
la sera del 24 marzo sono stati ricevuti in Vaticano da papa Francesco in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma che hanno istituito la Comunità europea
Il papa, dopo i saluti del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ha tra l’altro invitato gli esponenti dei paesi europei a rinvigorire gli ideali dell’Unione e ha ricordato l’importanza delle radici cristiane dell’Europa.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Per la visita di papa Francesco in Lombardia le istituzioni locali hanno speso centinaia di migliaia di euro per l’allestimento del palco, l’organizzazione e la sicurezza dei vari eventi. Il governatore Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il prefetto Luciana Lamorgese hanno accolto Bergoglio a Linate, arrivato con un aereo messo a disposizione dall’Aeronautica Militare. Il palco allestito nel parco dell’ex Ippodromo del Parco di Monza per la kermesse papale è costato circa 1,3 milioni di euro, coperti dalla Regione Lombardia e vari sponsor. Almeno 400 mila euro sono stati stanziati poi per la sicurezza straordinaria, con il coordinamento delle varie polizie locali e della Protezione civile.
La giunta di Ragusa ha rinnovato il protocollo d’intesa con la diocesi locale per promozione, valorizzazione e fruizione turistica delle chiese, stanziando 45 mila euro.
Il consigliere regionale umbro Andrea Smacchi (Pd) ha presentato un emendamento sulla nuova legge in via di approvazione contro l’omofobia per escludere dalla casistica “convincimenti riconducibili al pluralismo di idee” e “principi di organizzazioni riconosciute” tra cui quelle religiose. Come ricordano le associazioni lgbt, di fatto questo emendamento tollera discriminazioni in ospedali, scuole, luoghi di culto e associazioni. La legge non è stata approvata per la mancanza del numero legale in consiglio regionale, dopo il pressing dei vescovi, le proteste clericali e l’abbandono dell’aula da parte del centrodestra seguito dal M5S.
Il consiglio comunale di Montevarchi (AR) ha approvato una mozione per imporre il crocifisso nell’aula consiliare, su iniziativa del consigliere regionale Marco Casucci e di quello comunale Andrea Pesucci, entrambi leghisti.
L’ospedale “Mellino Mellini” di Iseo (BS) da 15 anni non applica pienamente la legge sull’interruzione di gravidanza: a causa dell’alto numero di obiettori e delle prese di posizione della dirigenza, le donne devono recarsi in altre strutture per poter abortire.
La provincia di Trento ha stanziato 4 milioni di euro per il restauro della cattedrale cittadina.
Ermete Realacci (PD) ha proposto un emendamento, recepito dal governo e sostenuto dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini nella prospettiva di ricostruire le chiese al fine di rilanciare il turismo, per destinare interamente la quota dell’8×1000 statale dei prossimi 10 anni per la ricostruzione e il restauro di beni culturali distrutti o danneggiati dagli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia.
Il Comune di Monreale (PA) ha impostato il programma della festa del Santissimo Crocifisso e nominato il direttore artistico: la celebrazione rievoca la cessazione della peste a Monreale a seguito del presunto miracolo attribuito al suddetto crocifisso.
La redazione
Eccerto, se c’erano i leader europei, figurarsi se mancavano quelli italiani… se non ci fossero stati, sarebbe stato un vero miracolo degno del crocifisso di Monreale.
E’ ormai una prassi che eventi organizzati a Roma (penso anche ai mondiali di nuoto di Roma di qualche anno fa, finiti poi sotto inchiesta per le varie truffe e tangenti) debbano avere anche la visita al papa. Mi chiedo sempre se questa sia richiesta dalle singole persone, dagli organizzatori per andare ad omaggiare il vero boss di Roma o sia richiesto dal Vaticano o sia un obbligo diplomatico.
Se è stato il papa ad invitare i rappresentanti degli stati europei si è poi comportato da cafone: inviti le persone per fare loro una ramanzina, dare loro ordini?
Se sono stati gli organizzatori, e i vari rappresentanti degli stati europei hanno acconsentito alle richieste del paese ospitante, hanno dimostrato il loro clericalismo.
Certo che il papa non perde occasione per farsi pubblicità e prendersi la scena mediatica (tanto che per molti media era questa la parte più importante dell’evento): a che titolo è stato coinvolto in una festa della comunità europea in cui il Vaticano non c’entra nulla visto che non fa parte della comunità europea, non contribuisce e non ha partecipato all’organizzazione dell’evento che è a carico dell’Italia? Poi questo ritornello sulle radici cristiane dell’Europa: una cosa è il disegno egemonico secolare della chiesa cattolica, un’altra la storia di frammentazione dell’Europa in cui le varie correnti del cristianesimo hanno non poche responsabilità.
Riguardo alla visita a Milano vanno ricordati anche i danni ai cittadini: la città è stata blindata, diverse zone sono state chiuse giorni prima, diversi negozi hanno dovuto tenere chiuso e chi doveva muoversi per lavoro, e non, doveva rinunciarvi. 2500 poliziotti impegnati per la sicurezza, 64 ambulanze distolte dal lavoro quotidiano per rimanere a disposizione dell’evento. Il papa ha detto che a San Vittore si sentiva a casa: in mezzo ai ladri? Ha trovato così tanti politici? C’erano Formigoni e vari di CL?
Eppure tutta la stampa ha definito ‘storica’ la visita del Banale a Milano.
Tanto storica che il giorno dopo non ce n’era più traccia sui mass media. Silenzio sulla effettiva presenza di boccaloni in piazza e a Monza; fosse stato un comizio politico si sarebbe scatenata la guerra dei numeri tra destra, sinistra e ‘secondo la questura’. Le uniche cose che passeranno alla storia sono l’offerta di un pezzo di cotoletta a un detenuto e la pisciata nel wc chimico. In infiniti affreschi verrà immortalato il Banale che misericordiosamente taglia a metà la sua cotoletta e la getta al carcerato prostrato ai piedi del suo cavallo. Per il wc, spero che non venga sacralizzato come la casa volante di Loreto…
In realtà le cifre le hanno date:
prima parlavano di 700 mila a Monza, poi sono lievitate ad 1 milione poi oltre ad un milione …Niente stima della questura.
Per lo stadio di San Siro parlavano di 80 mila, ma quella è la capienza. Non ho sentito dell’entusiasmo” per le strade ….
Viste le capacità organizzative della chiesa ed il numero di tifosi militanti su cui può contare non mi stupisce che possano fare il pieno. Questo, però, non dice niente sugli altri e sugli effetti. Quanto è rimasto dei “5 milioni di GP II” ? Ed un bilancio costi-benefici per lo show mediatico del papa? Trovo sempre sconcertanti queste dimostrazioni davanti ai media dei vari potenti e ricchi di “vicinanza” al popolo.
Di certo ha rubato la prima pagina al trattato di Roma, e non è un brutto risultato. Ha fatto la sua brava foto con i politici, con le spalle un po’ cascanti a dire la verità, nemmeno un mezzo sorriso….
Le cifre in realtà dovrebbero essere precise, perché per la messa a Monza ci si doveva registrare, o con la parrocchia o singolarmente, e l’agensir aveva reso noto che erano iscritti in 600mila con la parrocchia e 100mila singoli a meno di 24 ore dalla messa.
agensir.it/quotidiano/2017/3/24/papa-a-milano-a-24-ore-dallarrivo-del-pontefice-gia-700mila-iscritti-alla-messa/
Sembra un po’ strano che 300mila persone si siano aggiunte all’ultimo momento. Comunque 700mila o un milione, nell’area metropolitana milanese vivono 7milioni e mezzo di persone.
Sandra,
il dubbio mi era sorto leggendo il commento, su un altro blog, di uno che diceva di essere di Monza e di aver visto il concerto di una rockstar dove veramente c’erano un milione di persone e, secondo lui, qui ce n’erano circa 300mila.
Ma se non mi sbaglio, si è recato anche il Premier lussemburghese assieme al suo sposo ….
Una ” premiere ” anche questa….
Vero: http://delano.lu/d/detail/news/bettel-rome-meets-pope-and-warns-trump/140929
Si erano già visti dopo il suo matrimonio, però: http://www.wort.lu/en/politics/vatican-luxembourg-pm-gives-book-to-pope-55fa9fd30c88b46a8ce6033b
Quella di Realacci è potenzialmente un’anti-clericalata: l’otto per mille statale va tradizionalmente alla Chiesa romana, mentre i beni distrutti dal terremoto sono in larga parte non-clericali. Certo, se si lascia l’inoptato alla chiesa e si riducono i fondi già destinati alle scuole allora non ha molto senso.
Visto che c’è di mezzo il Franceschini certamente si parla di beni artistici, e in quelle zone credo che la quasi totalità sia da intendere come chiese.
Quando è successo il sisma si parlava di Amatrice come il paese delle 100 chiese (1 ogni 30 abitanti), in un altro piccolo paese le chiese erano 25 (1 ogni 12 abitanti). Una zona quindi di follia costruttiva religiosa, da conservarsi in eterno ….. Quindi credo che da quelle parti quando si parla di beni culturali, la prevalenza sia di tipo religioso, visto anche il luogo comune italiano chiesa = opera d’arte. D’altronde in un’altra discussione si parlava della ricostruzione finanziata dallo stato di una chiesa del 1930 ! Non di certo un’opera d’arte, un po’ come considerare opere d’arte i mobili anticati e qualsiasi cosa vecchia (ovviamente religiosa).
Nell’articolo si dice espressamente:
………alla ricostruzione e al restauro dei beni culturali distrutti o danneggiati dalla lunga catena di eventi sismici cominciata il 24 agosto”. Lo dice in una nota il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.”Centri storici, musei, chiese, abazie di un’area in cui si è sviluppato l’embrione stesso della civiltà europea……
Aggiungo, inoltre, che vista la situazione in altre città d’Italia dove la chiesa possiede buona parte dei centri storici (non solo chiese, quindi, ma anche palazzi ed appartamenti, cinema, teatri) e parecchie proprietà nei paesini, non è da escludersi, vista l’esagerata presenza di chiese, che sia proprietaria di buona parte dei beni dei centri storici danneggiati dal sisma.
Il restauro della cattedrale di Trento potrebbe essere una clericata parziale. La cattedrale è indubbiamente un’opera di interesse storico, visto che vi hanno tenuto il famoso concilio di Trento della controriforma, e sicuramente attrattiva turistica con la sua piazza, però mi stupisce di vedere che gli oltre 4 milioni vengono forniti dalla sola Provincia, che aveva effettuato lavori e spese analoghe 4 anni fa per un’altra parte della cattedrale. E la chiesa non contribuisce? La chiesa prende l’otto per mille anche per questo: troppo comodo usarli solo per costruirsi nuove chiese (che ricevono comunque finanziamenti anche da stato e comuni) e farsi mantenere le chiese. La spending review vale solo per gli altri? I costi sono congrui? Sarebbe interessante anche sapere chi è il proprietario della cattedrale, il comune o la chiesa? Perché una cosa è un comune che finanzia interamente lavori su proprietà della sola chiesa, un’altra se è il comune il proprietario che concede (gratuitamente ovviamente) l’uso della chiesa per le cerimonie religiose. Tra l’altro anche negli anni ‘60/’70 era stato effettuato un grosso restauro.