Vita, morte, miracoli, resurrezione

I morti non risorgono. I miracoli non esistono. In nessun ambito delle conoscenze umane si dà credito a nulla del genere. Per sincerarsene basta consultare una buona enciclopedia. Naturalmente ognuno resta poi pur sempre liberissimo, almeno privatamente e a titolo personale, di coltivare le credenze che preferisce.

E che dire di Gesù? Miracoli e resurrezioni a parte, è un personaggio storico? Gli studiosi di simili problemi sembrano essere, com’è forse inevitabile, in gran parte credenti, ma nulla impedisce di principio a chi sia intellettualmente onesto di separare le conoscenze storiografiche dalle proprie opinioni in materia di religione. Eppure, quando da profani si tenta di fare un bilancio delle valutazioni prevalenti in seno alla comunità scientifica di riferimento, sorgono spesso delle perplessità. Una decina d’anni fa ad esempio ebbe una certa diffusione e suscitò un qualche dibattito il libro intervista di Corrado Augias a Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù. Ebbene, quest’ultimo, uno dei maggiori storici italiani delle origini cristiane, da un lato premetteva di voler fare un lavoro rigoroso e indipendente da presupposti di fede (tanto che, proprio per questo, il libro fu accusato di eccedere in scetticismo da parte di padre Cantalamessa e di padre Teobaldo Ricci, di don De Rosa e di mons. Ravasi), dall’altro dava però credito alle facoltà taumaturgiche di Gesù e a vari eventi soprannaturali attestati dai Vangeli (ovvero a presunti fenomeni di un genere mai accertato e dunque inaccettabile per qualunque ramo del sapere).

Per converso va sottolineato che la tesi mitista, che sosteneva l’assoluta inesistenza storica di Gesù, non gode oggi di alcun seguito in ambito accademico. Nonostante le prime testimonianze esterne sul mondo cristiano (come gli accenni del Talmud, o di Giuseppe Flavio, Plinio il Giovane, Svetonio e Tacito) siano tarde, vaghe, incerte e talora interpolate, appare antieconomico e puramente speculativo cercare di fare storia sull’improbabile presupposto dell’irrealtà di Gesù. Così si procede tentando di figurarsi le vicende delle comunità cristiane più antiche sulla mera scorta delle poche lettere di Paolo di Tarso ancora ritenute autentiche, non prima di averle ripulite dai contenuti più inverosimili. Dietro di loro si cerca di scorgere una continuità con le dottrine e la vita stessa del presunto fondatore, che a loro volta possono essere ricostruite solo sulla base di racconti biografici, come i Vangeli, eccezionalmente numerosi ma ancor più tardi e più ricchi di contraddizioni, assurdità e manipolazioni delle lettere paoline. Dopo questa faticosa scrematura, quanto ci resta? Chi è il Gesù storicamente credibile? È un predicatore ebreo che fu crocifisso sotto Ponzio Pilato. Non molto di più. E accertarsene è alla portata di tutti.

sepolcro

In questi mesi i due maggiori quotidiani del Paese si sfidano offrendo ai lettori i tomi di due imprese enciclopediche. Il “Corriere della Sera” distribuisce la Storia diretta da Barbero, la “Repubblica” ripropone l’Enciclopedia diretta da Eco. Recandosi in edicola e pagando il prezzo di un biglietto del cinema, chiunque può portarsi a casa il dodicesimo volume della prima opera e immergersi nella lettura del capitolo intitolato “La nascita del cristianesimo”, scritto da Michel-Yves Perrin; oppure può far suo l’undicesimo volume dell’altra grande opera e leggervi il saggio su “Il cristianesimo” di Enrico Norelli.

Ora, Perrin dichiara senza mezzi termini che la “documentazione storica su Gesù consiste essenzialmente in una ricca letteratura elaborata da autori che si rivendicavano come suoi discepoli”; che, per quel che riguarda i Vangeli, “il criterio di canonicità non ha alcun valore per lo storico”, mentre le “discordanze, oscurità o aporie hanno suscitato, fin dalla fine del II secolo, l’interesse dei polemisti anticristiani e la reazione dei letterati cristiani”; e che tentare di estrarre le parole di Gesù dai detti “a lui attribuiti, cercando di separare l’autentico dall’apocrifo, è impresa quanto mai ardua e spesso disperata: molti esegeti, cristiani e non, hanno finito per rinunciarvi”; per cui “in definitiva, ogni storia delle origini cristiane si colloca sotto il segno del provvisorio e del probabile”. Norelli afferma invece che Gesù è un “piccolo artigiano” o “contadino” che “svolge attività di carismatico itinerante” per poi essere “condannato come pretendente messianico e dunque come ribelle all’autorità romana” e crocifisso attorno al 30 d.C. in Giudea; riconosce ci possano essere legittimi dubbi su quali tra le prime testimonianze possano essere ritenute autentiche e anche su quale fosse l’annunzio originario di Gesù; mentre dichiara falsi altri tratti tradizionalmente attribuitigli: la nascita a Betlemme, la fondazione consapevole di una nuova religione, l’accreditarsi come “cristiano” e come “Signore” o “salvatore”, il proposito di convertire i gentili, la promessa di resurrezione dopo la propria morte.

Che dire? Un cartello miscredente ai danni della concorrenza e del pluralismo? Un complotto massonico in spregio alla devozione religiosa? Niente paura, il nostro ipotetico uomo della strada troverà senza sforzo personaggi ben diversi ma accreditati, persino dalle istituzioni pubbliche, come autorevoli esperti della materia. Che si rivolga all’insegnamento religioso così come viene impartito nella scuola pubblica, alla televisione pubblica o a gran parte degli altri principali mezzi di comunicazione di massa, si imbatterà quotidianamente in resoconti di tutt’altro tenore. Con buona pace di ogni distinzione tra fede e sapere.

Andrea Atzeni

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40 commenti

bruno gualerzi

“Il libro più ‘interpretato’ di tutti i tempi – almeno nel mondo cristiano – è stato, ed è tuttora, indubbiamente la bibbia. Ed è così che, continuamente rivisitata, ha posto fuori gioco ogni velleità degli storici, diventando sempre più Libro Sacro.”
(Aforisma di anonimo)

laverdure

@Bruno Gualerzi
Senza contare che ,essendo la stampa un’invenzione relativamente recente,i libri della bibbia per secoli sono stati riprodotti da amanuensi che ,pur essendo versati nella bella calligrafia,erano spesso relativamente incolti,e tendevano a fraintendere i termini meno noti dell’originale.
E’ facile immaginare il “degrado” che il contenuto di qualunque testo subisse dopo innumerevoli passaggi.
Aggiungiamoci poi le “modifiche “imposte talvolta dalle autorita religiose per adattare certi passaggi ai loro interessi,ed e’ facile immaginare che senso abbia pretendere di interpretare ,dopo secoli,il sacro testo cercandovi perle di verita.

Fux

Intanto sul sito del Corriere citano tra le “prove” dell’esistenza di Gesù la “sacra” Sindone, che come chiunque ormai dovrebbe sapere è un falso medievale…

Maurizio

Le prove dell’esistenza di Gesù dimostrano solo l’assenza di intelligenza e senso critico. E servono solo a chi ha già fede e teme di perderla. Ch giài crede non dovrebbe cercare prove; chi non crede riderà della loro inattendibilità.

bruno gualerzi

“E servono solo a chi ha già fede e teme di perderla.”

E’ così… ed è tanto più così in quanto come afferma l’aforisma citato – tra le tante interpretazioni, una in grado di confermare ciò in cui si vuol credere la si trova sempre. E non c’è storico di sorta, anche il più documentato e oggettivo, in grado di scalfire questa fede. E’ la durata nel tempo (e le continue rivisitazioni della bibbia hanno garantito e garantiscono questa durata) che fa di un documento una sorta, appunto, di Testo Sacro. Di mito.
Del resto quanti credenti sono sostanzialmente tali perchè… quale che sia lo spessore della loro fede… le istituzioni religiose che alimentano questa fede sono diventate Tradizione, nonostante tute le smentite degli storici? Il tempo storico farà giustizia (almeno si spera), ma per ora, nella società attuale, sembra proprio che le Tradizioni, lungi dall’entrare in crisi, sembra che abbiano riacquistato vigore.

bruno gualerzi

In base ai problemi posti dall’articolo, e in base soprattutto a quanto detto sopra, sono del parere che, se si intende scalzare le credenze religiose puntando sulle confutazioni in senso lato scientifiche (in questo caso storiche), non si otterranno grandi risultati. Quante smentite si sono accumulate nel tempo tali per cui ogni castello di volta in volta costruito con la pretesa di ricavare conoscenze probanti da indicazioni contenute nei testi sacri è miseramente crollato… eppure siamo sempre lì a disputare sulla loro consistenza? Con argomenti diversi a seconda che ci si riferisca al credente più sprovveduto oppure a quello più culturalmente esigente, ma ci sarà sempre un teologo, improvvisato o ‘patentato’ che sia, a ‘recuperare’ il primato della fede. Aggiornandosi quel tanto che basta per non essere troppo in ritardo coi tempi.
Naturalmente non bisogna certo rinunciare a sottoporre a verifica scientifica tante teorie che poi si rivelano sostanzialmente basate solo sulla fede, quando non su miti e leggende… ma non credo ci si possa contare più di tanto.

Diocleziano

Sperare di sradicare la religione è tempo perso.
Dopo duemila anni da che sono morti gli dèi greci, ancora oggi si erigono statue della dea Temi davanti ai tribunali; Venere, Marte e altri vengono nominati come simboli di qualcosa: è la tradizione…
Soprattutto è tempo perso se, volendo aprire gli occhi alla gente su queste favole, contemporaneamente si lascia che nelle scuole entrino i basilischi dell’ignoranza. È il classico voler riempire un secchio sfondato. Effettivamente il dio dei cristiani è morto da un pezzo, ma gode di uno stato di vita apparente dovuto unicamente alla linfa vitale contenuta nei loro conti bancari. La chiesa continuerà a vivere fin che avrà soldi. Cioè in eterno.

RobertoV

Utilizzando un linguaggio processuale possiamo dire che ci sono stati duemila anni di inquinamento delle prove, a maggior ragione pensando al potere politico, economico e culturale che hanno esercitato ed esercitano i direttamente interessati. Non a caso a livello processuale esiste la prescrizione perchè si riconosce che dopo un certo periodo di tempo non si può più appurare la verità oltre ogni ragionevole dubbio. E qui ci troviamo ampiamente in questa situazione.
E sono convinto che se il cristianesimo non avesse tutto quel potere politico ed economico i cosiddetti esperti sarebbero molto più critici e cauti nell’affermare che è realmente esistito perchè anche le loro “prove” sarebbero reputate troppo scarse e inattendibili, come le loro giustificazioni. E troveremmo ben pochi esperti disposti a perdere tempo nel trovare “geniali giustificazioni” che mi sembrano più le trovate di un avvocato brillante per difendere cause indifendibili.
Trovo comunque positivo che si cerchi di appurare ciò che si può escludere, ciò che non è credibile dell’agiografia cristiana, anche se sono d’accordo che alla fine per chi vuole credere una giustificazione la si trova sempre. Non a caso nel suo libro su Gesù B XVI sosteneva la validità della storia di Gesù basata sulla fede e non quella della critica storica.

RobertoV

Gualerzi
Spesso quelle tradizioni risultano di acquisizione recente ed ottenute non certo per libera scelta popolare o in regimi democratici.

pendesini alessandro

Una delle più antiche relazioni che abbiamo della “parola” di Gesù è riportata, a quanto pare da quello che noi chiamiamo il Vangelo di Tommaso. Gli storici conoscevano l’esistenza tramite dei frammenti prima che gli archeologi scoprissero il testo, nel XX secolo, in un manoscritto completo risalente al secondo secolo dopo Cristo. Stranamente, questo testo relativamente breve –che le autorità religiose passano la maggior parte del tempo sotto silenzio, considerandolo apocrifo !- riferisce appunto le parole di Gesù; non una sola parola o allusione sulla sua divinità, sulla redenzione, la sua condanna o del suo supplizio. Trattasi solamente di un uomo che parla ad altri uomini, e che poi, qui, sembra a volte disprezzino le donne ! Sic….

Adelchi

Il discorso sul Vangelo di Tommaso, come su qualsiasi altro vangelo, non è semplice. Forse è uno fra i piú antichi vangeli che possediamo, ma vale pur sempre la formula «recentiores non deteriores». Dici che «Trattasi solamente di un uomo che parla ad altri uomini, e che poi, qui, sembra a volte disprezzino le donne», ma vedi l’ultimo loghion che, per la sua interpretazione, non è cosí limpido come sembra a una prima lettura.

Purtroppo questi testi non sono letture per tutti, proprio per l’enorme quantità di problemi linguistici, filologici, storici, oltreché psicologici e sociali, che si portano dietro. Non si possono fare facili deduzioni o discorsi sbrigativi, ma neppure si può ignorare l’importanza che certi testi hanno avuto e continuano ad avere; un esempio: fino a pochi anni fa si poteva ignorare tutto sull’Islam, supponendo che (ormai) non fosse (piú) un «nostro» problema, e invece…

laverdure

@Pendesini Alessandro
Perche’,forse che anche nei vangeli “ufficiali” Gesu Cristo parla mai di vescovi,cardinali,papi,immacolata concezione,obbligo del celibato e di tutte le coreografie che formano la cosiddetta liturgia odierna ?
Nessuno puo’ mettere in dubbio che tutto questo e’ frutto di una “evoluzione”durata secoli.
Ma ovviamente i membri della chiesa hanno goduto sempre dell’illuminazione divina,no ?

paolo-non-il-santo

Ringrazio per gli spunti di lettura citati in questo articolo, ma sono sazio: ho appena finito di leggere i 2 libri di Luigi Cascioli, “La favola di cristo” e “la morte di cristo”. Anche se l’autore non è un rinomato studioso, anche se potrebbero esserci delle imprecisioni, le sue osservazioni unite alle mie (poche) che mi ero appuntato quando ho letto la “sacra” bibbia, mi hanno fatto concludere che su questo argomento (la religione) ci ho già perso troppo tempo! Se mai un dio creatore esiste e se volete onorarlo studiando la sua vera parola, allora studiate la realtà in cui vi trovate, studiate fisica, chimica, biologia, geologia, astronomia, eccetera, mentre i cosiddetti testi religiosi sono scritti da semplici uomini che ignorano la parola del creatore, ovvero che ignorano la realtà che li circonda.

Manlio Padovan

a paolo-non-il-santo
Bravo. Hai ragione. Sono assolutamente con te. Da un credente e dai suoi libri nulla c’è da imparare. Quando prenderemo per buona la realtà, quando abbandoneremo gli infami idealismi, saremo uomini. Idealismi che nulla hanno a che fare con gli ideali.

dissection

I morti non risorgono. I miracoli non esistono. Anche ammesso, e visto che sono cattivo, NON concesso che Gesù sia esistito veramente, tutte le assurdità che gli vengono attribuite non possono trovare riscontro nella realtà. Questo è tutto ciò che conta, e per questo motivo attribuzioni di divinità non hanno alcun senso, con buona pace di chi vuole ostinarsi a crederci e/o imporle ad altri, e soprattutto con massima serenità mia (non pretendo di parlare a nome di tutti), con la quale continuerò bellamente a fregarmene in massimo grado di questo argomento in particolare, e di tutte le altre pretese religione & fideistiche in generale, Ehrman o non Ehrman. Il quale, alla fin fine, dice che ci sono più probabilità che sia esistito piuttosto che non esistito, ma ciò non sposta di una virgola il mio intendimento.

pendesini alessandro

Non possiamo a priori escludere che Gesu sia esistito, ma di la a pretendere che fosse figlio di dio, che fosse risorto e salito in cielo presso il padre…… ce ne vuole !
Non è mai accaduto storicamente che un qualsiasi miracolo si sia avverato. La scienza (da non confondere con pseudoscienza !) non ha mai potuto constatare razionalmente mediante la sua metodologia, che un miracolo –uno solo- abbia potuto accadere con cause che escludono le leggi della fisica.

Diocleziano

La verità è che NON è esistito il Gesù cattolico.
Per me continua a far testo il brano di Celso che lo rappresenta come uno sfaticato, andato in Egitto per imparare i trucchi per gabbare la gente.

laverdure

Non dimentichiamo che anche due millenni fa il medio oriente era terra di sofferenze non meno di oggi,dovute anche alle dominazioni straniere :assiri,greci,romani ecc.
In quelle condizioni era normalissimo l’emergere di tanto in tanto di personaggi mistici che raccoglievano rapidamente un certo seguito,mettendosi in contrasto sa col clero “ufficiale” sia con le autorita locali.
Ed era ovviamente normalissimo che molti di essi finissero col farsi eliminare fisicamente.
Di personaggi paragonabili a Gesu ne sono quindi esistiti non uno ma parecchi.

Francesco S.

@Diocleziano
Ti riferisci alle Toledòt Yesu, citate anche da Celso. Beh se i vangeli sono falsi quegli scritti lo sono ancor di più in quanto nati in chiave polemica anticristiana da parte dei dotti ebrei,

Diocleziano

Le toledot sono più tarde rispetto a Celso, il quale certamente ha raccolto informazioni in loco. Celso era un filosofo greco-romano e non aveva bisogno di essere imbeccato dagli ebrei per polemizzare, soprattutto stante la differenza culturale di fondo: Celso disprezzava la religione ebraica.
Il nome del vero padre di gesù, cioè Tiberio Giulio Abdes Panthera, non è nelle toledot però corrisponde a quello trovato sulla lapide di un soldato romano, a confermare che Celso aveva fonti diverse.

Francesco S.

Diocleziano, pare che le fonti delle toledot fossero precedenti e trasmesse per forma orale, nel talmud c’è la storia del soldato romano chiamato Stadha. Però nessuno storico hamai preso seriamente queste storie perché sia l’opera di Celso che le toledot avevano un’intento satirico-polemico. Inoltre Panthera sembrerebbe un gioco di parole con “parthenos”, vergine in greco.

Gérard

A. Pendesini
Non possiamo a priori escudere che Gesu sia esistito…
Lo penso anche io ma alla lettura dei Vangeli, credo che ci sono di mezzo diversi personnaggi che alla fine diventono uno solo che sarà chiamato Cristo . Troppi contrasti con ” chi di spada ferisce…” e ” non sono venuto per portare la pace etc…” ( un esempio fra molti altri ..) E ovvio che i preti sapranno rigirare il problema come l’ avvocato che cerca di innocentare l’ accusato ( Quando il Vangello parla degli fratelli e sorelle di Gesu il problema viene rigirato racontando che gli evangelisti intendevano “i suoi cugini ” allorchè l’ ebreo antico aveva due parole diverse per differenziare cugini e fratelli.!!! ) .
Non sapremo mai esattamente chi fu questo personnaggio almeno che venga un giorno alla luce da qualche grotte dalla Palestina rotoli di pergameni come fu il caso a Qumran . Quest’ ultimi hanno anche portato elementi che mettono ancora più dubbi sul personnaggio di Cristo ( Penso al capo degli esseni che mori poco prima della ” nascita di Gesu “, che si chiamava Menahem e che doveva ritornare in vita 3 giorni dopo la morte….! ) .

Manlio Padovan

Aggiungiamoci gli errori di traduzione, voluti per sudditanza alla divinità, o non voluti, per pura ignoranza. Come fu per il famoso “cammello” che fu confuso con “canapo”: tanto toccò all’illustrissimo Girolamo nella Vulgata e che, stando a Concetto Marchesi, certo uno di noi, era un fine acculturato.

pendesini alessandro

A proposito della Sindone :
I difensori della autenticità della Sindone hanno cercato la prova della sua autenticità tramite la scienza; ma quando i risultati della scienza non furono soddisfacenti, non conformi alle aspettative, hanno istituito per i loro obiettivi una meta-scienza (una « scienza » oltre la scienza !) una « scienza della prova »… Dio ha fatto l’uomo (il suo figlio Gesù) è la prova dell’esistenza di Dio, e la sacra Sindone è inoltre la prova dell’esistenza di Gesù quindi di Dio !

-Il gruppo di studio sulla “sindone” di Torino, STURP (Shroud of Research Project), ha avuto 40 membri dei quali 39 credenti, 1 agnostico.
NB: Qual è la probabilità che un gruppo di scienziati americani scelti a caso da migliaia abbiano una tale composizione?
-Matematicamente, quindi razionalmente, la probabilità di ottenere un gruppo come STURP è:
P (39) = C39, 40 (0,4) 39 (0,6) = 1 7,3×10-15, cioé 7 possibilità su un milione di miliardi !!!
Ovviamente questo è solo un esempio dell’onestà intellettuale e integrità morale dei cattolici…
purtroppo…

mafalda

Non credo che alla maggioranza dei credenti interessi più di tanto la figura di Gesù; l’italiano è superstizioso, fondamentalmente pagano. Da noi sono più seguiti padre pio, sant’Antonio, la Madonna (o meglio, le madonne) e miracoli di vario genere rispetto al lontano, astratto Gesù.
Il dilemma sulla sua esistenza è interessante per gli atei, anche per quelli devoti, e imbarazzante per gli intellettuali credenti; quello che davvero mi infastidisce è la distrazione con la quale si mette il gesù dei vangeli tra i grandi pensatori, tra i liberali, tra i socialisti! Non so se fosse un mistico venuto a conoscenza dei principi induisti o buddisti, o un agitatore politico e religioso, o addirittura uno zelota: dai vangeli sembra un po’ tutto insieme, una serie di persone sovrapposte, sicuramente un personaggio scomodo ai romani e non solo, ma che comunque parlava della sua terra e dei problemi legati ad essa. La chiave di tutto credo sia Giacomo, ma su di lui purtroppo non c’è niente.

Gérard

“Non credo che alla maggioranza dei credenti interessi più di tanto la figura di Gesù; l’italiano è superstizioso, fondamentalmente pagano ”

E quello che ho pensato dopo un anno di permanenza in Italia …
Vedo poche statue che rappresentano Gesu ma tante di Madonne e sopratutto da diverse anni il Padre Pio…
Non mi ricordo quale scrittore aveva detto che il paganismo non era morto ma che scomparendo, aveva in realta fagocitato il cristianesimo .

Engy

ma andare a fare un bel giro o andare a cena con gli amici non sarebbe meglio piuttosto che perdersi in queste inutilissime disquisizioni?
ma non ce l’avete una vita degna di questo nome, giusto perchè non avete stupide credente nel soprannaturale e potete vivere più liberi e felici?
Continuare a farsi domande sull’esistenza o inesistenza di Gesù, sulla sua presunta resurrezione, è irrazionale, antiscientifico ed è una perdita di tempo. Peccato, ci sono tante cose divertenti da fare!
Copio e incollo da un commento azzeccato “La religione è un atto di fede: e la fede, per definizione, non richiede dimostrazioni. Chi le cerca e chi le nega (queste dimostrazioni) perde tempo e lo fa perdere agli altri”.

dissection

Certo che è meglio andare a fare un giro, a cena con gli amici o farsi una bella scopata. Ma a questo punto, la domanda nasce spontanea: visto che sai cosa è meglio al punto da suggerircelo, e il meglio non si trova da queste parti, COSA CI FAI QUI? Di passaggio, non staremo qui a perderci in queste inutilissime disquisizioni se non ci fosse chi ce ne dà pretesto & occasione, vedi un po’ tu…
P.s.: quando si comincia un post, è buona norma (qualcuno che non sono io direbbe che è educazione…) iniziarlo con la maiuscola…

pendesini alessandro

Engy :
-Una quantificazione imparziale potrebbe dimostrare senza dubbio che il cristianesimo, l’Islam e l’Induismo sono le pesudosciences attualmente le più largamente diffuse in tutto il mondo, ben prima che l’omeopatia o l’astrologia. Nelle loro versioni fondamentaliste, sono anche le più pericolose. Se vuoi qualche esempio fammelo sapere…
-Gli uomini non hanno atteso la pubblicazione dell’Origine delle specie per massacrarsi sotto qualsiasi pretesto, particolarmente in nome delle verità rivelate. Non c’è mai stato, ad esempio, un rogo, strage, genocidio o inquisizione in nome dell’ateismo, della gravitazione universale, il bosone di Higgs o evoluzionismo ! Quello che sta succedendo questi ultimi anni non è altro la prova lampante che la religione, anziché ravvicinare la gente, odiatamente la divide !

P.S.Il genetista Albert Jacquard ha chiaramente esplicitato : « Trasformare i cittadini in pecore è sempre stato il sogno di molti poteri. Per raggiungere questo obiettivo i mezzi sono molteplici; intossicarli di parascienze può essere molto efficace »…..A torto?

gmd85

@E.n.g.y

E perché non farsi una bella scopata (come suggerisce il buon dissection) e poi disquisire? L’una non esclude l’altra. Mi preoccuperei se si volesse disquisire fra un gemito e un’ansimo…
Tu non credi davvero che certe discussioni siano una perdita di tempo. Hai paura che possano essere fondate. Se lo sono, tutto ciò che deriva dalla fede perderebbe di senso. Sai che spasso, in quel caso. Quindi, tesoro mio bello, queste disquisizioni sono assolutamente razionali, ti piaccia o no.
P.S. sono sicuro che ti sei espressa o ti esprimerai così anche con chi quelle dimostrazioni le cerca…

RobertoV

“La religione è un atto di fede: e la fede, per definizione, non richiede dimostrazioni.”
Peccato che proprio le religioni e i fedeli considerino storia la loro religione e pretendano che lo sia anche per gli altri.
Basta vedere come i media, i politici e gli stessi fedeli presentano tali argomenti.
Le religioni sono un istrumentum regni, lo sono stati e continuano ad esserlo. Quindi non sono qualcosa che riguarda il solo individuo, ma riguarda tutta la società.
Per esempio proprio oggi leggevo l’articolo sul fatto che in Germania al venerdì santo c’è il divieto per tutti di fare spettacoli di intrattenimento, di ballare (proprio come nell’islam) perchè i cristiani celebrano il martirio di Cristo, mentre in Austria i protestanti hanno un giorno di vacanza.
Discutere delle falsificazioni storiche non è un esercizio inutile perchè indebolisce il potere e le sue verità. Capisco che per chi deve difendere l’orticello il fatto che le basi dei privilegi vengano messe in discussione sia preoccupante.

RobertoV

Basterebbe anche vedere come sono stati trattati, attaccati dai suoi amici credenti Bart Ehrman o il biblista Pesce per avere espresso critiche alle versioni storiche “ufficiali” sponsorizzate dalle religioni. Oppure alla questione della Sindone.

Stefano™

@ Engy

farsi domande sull’esistenza o inesistenza di Gesù, sulla sua presunta resurrezione, è irrazionale, antiscientifico ed è una perdita di tempo

Affermazione che prova, ce ne fosse ancora bisogno, che di razionalità e scienza non capisci un accidente e che tentare di fartelo capire, quella sì, è sicuramente perdita di tempo.

RobertoV

E’ abitudine di certa gente utilizzare artifici retorici mettendo delle parole altisonanti per cercare di nobilitare discorsi vuoti o pretestuosi ed in malafede. Quanti truffatori utilizzano belle parole per cercare di rendere credibili i loro discorsi e raggirare le persone?
E’ sicuramente una perdita di tempo perchè manca la condizione del voler capire visto che l’unica cosa che le interessa è fare polemica e difendere l’orticello.

Francesco S.

Engy, ma saranno anche affari nostri di che discutere il 18 aprile?!

Maurizio

“La religione è un atto di fede: e la fede, per definizione, non richiede dimostrazioni.”
Vero. Infatti la Chiesa le ha provate tutte pur di dimostrare – invano – l’autenticità della Sindone, tanto per dirne una.
Diciamo che questa affermazione sulla fede dice tutto: serve a chi sceglie di non pensare.

Sandra.

engy,
venendo da chi perde tempo per cercare i commenti da copiaincollare sul blog di Odifreddi…. peraltro a sproposito perché il tema qui non è la religione o Dio, come invece per il commento tanto azzeccato.
Non c’è niente di antiscientifico nella ricerca storica: Gesù viene spacciato per personaggio storico. Del resto visto che la Chiesa si è tanto affannata a censurare e manipolare fonti e resoconti nel corso dei secoli, la curiosità è legittima. E tutto quello che fa leva sullo spirito critico non è mai una perdita di tempo.

pendesini alessandro

E’ abitudine di certa gente utilizzare artifici retorici mettendo delle parole altisonanti per cercare di nobilitare discorsi vuoti o pretestuosi ed in malafede. Quanti truffatori utilizzano belle parole per cercare di rendere credibili i loro discorsi e raggirare le persone?
Roberto V
Concordo pienamente. Ma ritengo sia superfluo ripeterlo sul sito UAAR, quando tutti (tranne certi detrattori) sono grosso-modo d’accordo. Credo, modestamente, sarebbe più utile o costruttivo, inviare commenti o dare risposte pertinenti su certi siti cattolici (ma non solamente), tipo UCC..Ed è quello che faccio da molto tempo, con le difficoltà linguistiche che –essendo di lingua francese- incontro, cosi come la mia relativa incompetenza o ignoranza in diverse branche non scientifiche ad es storiche. Malgrado mi abbiano trattato di « caprone » cosi come ben altri graziosi epiteti, ma anche censurato decine di volte, molto educatamente e nel rispetto del prossimo, persisto e non ho il sentimento di sprecare energia o perdere tempo inutilmente.
P.S. Se vogliamo sapere cosa pensa veramente la gente, diceva un mio caro prof di neuropsicologia, bisogna saper provocarla senza ovviamente offenderla, per evitare un effetto contrario a quello voluto, sfavorevole o svantaggioso per tutti. Inoltre generatore ma anche amplificatore di odio, che ritengo una enorme calamità umana.

dissection

@ Pendesini
Mi/ci stai invitando a bloggare sul sito dei nostri cuginetti più sfortunati, come amabilmente li definisce il nostro sommo Emperor?
Ammetto di aver lurkato, un paio di volte all’incirca.
Dialogo a senso unico portato avanti a colpi di verità “rivelate”, qualunque cosa possa ciò significare, ed enunciazione stolida, reboante & tronfia di concetti reali & razionali strumentalmente distorti & modificati all’unico scopo di portare ragioni a ciò che non ne può avere? No, grazie, veramente non fa per me e oltretutto ho sinceramente di meglio fare, e ciò che non è meglio significa che lo debbo fare giocoforza e quindi mi ci debbo ineluttabilmente applicare. Sia detto per inciso, ammiro, stimo & rispetto il tuo coraggio, impegno & perseveranza, ma penso che ognuno debba decidere per sé e in sé dove valga la pena di investire il proprio tempo. Resta beninteso che sarebbe costruttivo, ma a mio avviso la costruttività deve esserci da ambo le parti, altrimenti somiglia più a un gioco a chi ce l’ha più lungo, o a una filippica in stile io sto dalla parte giusta, e tu devi stare ad ascoltare ciò che dico, possibilmente in silenzio & sui ceci, altrimenti ti BANNO. Ci ripetiamo spesso che, al limite, potrebbero tenersi le loro convinzioni, a patto di non volerle imporre a terzi, ma è proprio questo in realtà che non si vogliono ficcare in quella zucca, perché così perderebbe di senso la verità “rivelata” con cui adorano riempirsi le fauci e soprattutto qualsiasi fondamento per le loro pretese nonché qualsiasi giustificazione ai tanti privilegi che danno per scontati. Scusa la lungaggine, la concisione non è il mio forte, e spesso me ne rammarico.

Gérard

Engy

Dobbiamo interessarci delle religioni perchè loro si interessano a noi …

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