È vero: il meglio è nemico del bene. Ma per come si sta profilando, il ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento rischia di contenere già al suo interno il germe della sua inefficacia. Mi riferisco ovviamente alla possibilità per il medico di esercitare obiezione di coscienza rispetto alle decisione del paziente. Non abbiamo bisogno di guardare molto lontano per capire che questa previsione potrebbe svuotare dall’interno la legge: i numeri sull’obiezione di coscienza all’interruzione volontaria di gravidanza dicono tutto.
Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2014 l’obiezione di coscienza si è attestata al 70,7% su base nazionale. Inoltre il problema non ha diffusione uniforme per cui se in Valle d’Aosta il servizio è garantito, altrove non è così. Solo il 59,6% degli ospedali pratica infatti interruzioni volontarie di gravidanza e questo significa che c’è un 40,4% che non offre questo servizio. Inoltre, solo il 10% degli ospedali fa aborti terapeutici. Il rischio è sempre lo stesso: che la volontà della persona di decidere di se stessa, che si tratti di fine vita o di ivg, non sia rispettata.
Di questo passo la possibilità che nel nostro Paese siano introdotte eutanasia e suicidio assistito sembrano ridotte al lumicino. Lo dimostra d’altronde anche il fatto che la proposta di legge di iniziativa popolare su rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia che, insieme all’Associazione Luca Coscioni, ai Radicali Italiani e ad altri soggetti, abbiamo depositato in Parlamento ormai più di quattro anni fa non è stata mai discussa.
I casi di Dj Fabo e Davide Trentini e, prima di loro, di Piergiorgio Welby o Eluana Englaro sembrano non aver insegnato niente.
Stefano Incani
Sapevo che qualche scappatoia l’avrebbero inserita. All’italiana.
Comunque, dat e rifiuto delle cure sono una cosa diversa dall’aborto. Nel senso che, nel primo caso, c’è un indivudo in grado di esprimere volontà – al momento o preventivamente – e ci dovrà essere un fiduciario. Diciamo che c’è più rischio da parte della struttura sanitaria coinvolta di vedersi intentare una causa, quindi, laddove un medico dovesse rifiutarsi, potrebbe non essere difficile rivolgersi a un altro. Voglio vedere se le strutture tratteranno la questione nella stessa scandalosa maniera dell’IVG. La risonanza mediatica sarebbe ben diversa.
Sono le stesse considerazioni che ho fatto anch’io; in caso di rifiuto del medico l’alternativa è andare in altro ospedale o semplicemente rimuovere il medico da quel paziente, e poi, sapendo preventivamente che ci sono delle volontà espresse in una certa direzione perché affidare il paziente a un obiettore? I Radicali, così attenti a questo tema, se ce ne fosse bisogno dovrebbero compilare elenchi di ospedali inaffidabili sotto questo punto di vista. Avrebbero dovuto farlo anche per obiettori e farmacie che non forniscono assistenza alle donne.
Notizia fresca:
“Biotestamento, parroci suonano campane a morto
per protesta: “In Italia la morte vince sulla vita”
Così, detta da loro & in nome di ciò che rappresentano, mi suona molto come una vera e propria BESTEMMIA contro la libertà & la dignità delle persone, soprattutto di chi con loro non vuole averci nulla a che fare. In pratica, la protesta dei persecutori sui perseguiti; sarebbero ridicoli se non fossero così ributtanti. Ah, che brutto vedersi soffiare dei privilegi per poter/dover garantire un minimo di diritti civili… dispiace solo che probabilmente non vivrò abbastanza per vedere i gonnelloni ANDARE A LAVORARE per mantenersi, e dedicarsi al loro “odioso ministero” di garibaldina memoria nel tempo libero, se gliene avanza. Lo sanno, sì, che la morte fa ineluttabilmente parte della vita, e che soprattutto non è un entità personificata come vogliono credere/far credere, pena il crollo di tutto il loro osceno & rapace castello di carte edificato sulle nuvole?
Loro sono padroni della vita degli altri e in primis della loro: se un gonnellone potente volesse farla finita, troverebbe senz’altro un medico non obiettore, ma per carità, senza rumore, senza scandalo, nel silenzio e poi nell’oblio.
Fresca fresca la notizia dell’antivaccinista radiato.
Quanti decenni ci vorranno perché realizzino che tra obiezione antiabortista, anti fine vita e antivaccinista non c’è nessuna differenza?
Parafrasando un noto poeta ermetico: ‘Fora d’i ball!’.