Vittime dell’amore estremista

Durante la messa celebrata nell’Air Defense Stadium, a Il Cairo, nella seconda e ultima giornata del suo viaggio pastorale in Egitto, papa Bergoglio ha pronunciato parole di condanna contro l’estremismo. «L’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità» ha detto, ma anche che «è meglio non credere che essere un falso credente», giusto per ribadire tra le righe il concetto che il credente è a un livello superiore, e che «la vera fede è quella che ci porta a proteggere i diritti degli altri», il che suona come minimo beffardo al pensiero di quanti diritti vengono costantemente negati proprio dalle istituzioni religiose e non solo ai propri adepti. Ma fermiamoci alla prima dichiarazione: al netto del riferimento religioso si tratta di un’affermazione di principio che può essere fatta propria da chiunque. Chi mai potrebbe mettere in discussione che qualunque forma di estremismo in senso negativo è da condannare, mentre forme positive intese nel senso di “eccesso di bene” sono al contrario encomiabili? Semmai, poiché non può ovviamente esistere una distinzione netta tra le varie manifestazioni, il problema sta nello stabilire se una particolare azione o espressione è più o meno estrema, più o meno condannabile.

Un caso emblematico è quello che ha avuto inizio con un commento su Facebook condiviso il 22 gennaio scorso, nel pieno dei preparativi per la festa patronale di S. Agata, da un diciassettenne catanese. Si trattava della parafrasi di un capitolo del libro dei salmi contro l’idolatria applicato alla santa in questione, quindi critico verso l’adorazione del simulacro. Da quel momento il giovane è stato preso di mira dagli ultrà agatini inizialmente sullo stesso social network, con esplicite minacce di morte per aver osato offendere “Sant’Aita”, e in seguito anche nel mondo reale tanto che ha deciso di assentarsi da scuola per un mese intero, per poi tornare a seguire le lezioni ma rimanendo in condizione di emarginato. Ha pure cercato di metterci una pezza chiedendo pubblicamente scusa, coadiuvato in questo dalla madre, ma a nulla è valso perché il primo aprile il ragazzo, mentre passeggiava in un parco pubblico del centro con delle amiche, è stato individuato e picchiato da un gruppo di almeno cinque persone al punto di dover ricorrere alle cure dei sanitari. La storia è stata poi raccontata dalla madre del ragazzo alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto (servizio al minuto 10.13 del link).

santagata

Una vicenda assurda il cui filo conduttore è proprio quell’estremismo verso cui puntava il dito il papa in Egitto, anche se in questo caso non si parla di attentati e non ci sono islamisti nella parte dei carnefici. Ci sono dei cristiani. Cristiani che magari preferiscono un papa in versione pugilistica come quello pronto a difendere la reputazione della madre a suon di cazzotti. Anzi, non magari, sicuramente lo preferiscono visto che quello che hanno fatto è esattamente ricorrere ai pugni per lavare l’onta di un’offesa. Diventa difficile a questo punto inquadrare questi integralisti nella categoria dei “falsi credenti” di cui parlava il papa, perché anche volendo tralasciare l’esortazione papale alla difesa violenta rimane sempre il fatto che credenti lo sono. Credono nella santa, credono certamente anche in Dio, la loro non è una fede di facciata. La loro è una fede vera, con buona pace del papa che vorrebbe riservare quest’aggettivo alla fede che “rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani”.

Ma ad elevare ulteriormente il livello di assurdità, come se non ce ne fosse già abbastanza, ci ha pensato nientemeno che il parroco della Cattedrale di Catania Barbaro Scionti con le dichiarazioni rilasciate alla WebTv L’indiscreto. Da una parte la tanto retorica quanto doverosa condanna alla violenza, dall’altra l’amore e la devozione elevate incredibilmente al rango di attenuanti, se non addirittura di condivisibili ragioni per giustificare l’impulso alla vendetta per ciò che viene percepita come un’offesa verso l’oggetto della propria fede. «Quando si ama troppo si può andare fuori strada», osserva il parroco. E qui la chiave di lettura sta in quel “si può”. No, non è ammissibile nemmeno il pensiero che una simile reazione sia possibile. Non deve essere possibile, non può essere concepita quale possibile. Dev’essere etichettata per quella che è: un’eclissi di umanità, una sopraffazione della ragione da parte di istinti primordiali. E non c’è “fraintendimento”, per continuare a usare la terminologia del parroco, che possa giustificare l’incapacità di controllare i propri istinti.

Se tanto mi dà tanto, anche gli atti di violenza contro le donne potrebbero essere benissimo giustificati allo stesso modo, fino all’estremo atto del femminicidio. E in effetti non sarebbe nemmeno una novità, molti lo hanno sostenuto e qualcuno continua a farlo. Non è forse vero che anche questo genere di violenza è frutto di un sentimento di amore ossessivo? Un amore che paradossalmente sfocia nell’odio, come in un circuito chiuso dove procedendo in una direzione si finisce a un certo punto per ritrovarsi all’estremo opposto. Meglio allora diffidare da chi propaganda la propria fede come “religione dell’amore”, visto che a quanto pare alla fine anche questo tipo di amore può diventare molesto e violento. Meglio ancora non credere, come ha pure detto il papa in Egitto sebbene come iperbole, che almeno in mancanza di figure che possano diventare oggetto di ossessione amorosa/odiosa si abbassa il rischio di arrivare ad atti estremi come quello di Catania.

Massimo Maiurana

Archiviato in: Generale, Notizie

42 commenti

Diocleziano

Prendo spunto dalle ultime righe del testo:

La differenza tra il ‘troppo amore’ del fanatico religioso e quello dell’innamorato omicida è che questo è frutto di una non educazione al rispetto altrui e travisamento dei sentimenti; mentre il primo è, al contrario, frutto di una deliberata deformazione e condizionamento mentale. La religione è una droga per uso personale, da prendere in piccole dosi, possibilmente in solitudine. 🙁

dissection

Da non trascurare, però, le origini di matrice religiosa che giustificano il delitto d’onore, presente nel nostro ordinamento giuridico fino agli anni 60/70, ora non ricordo, e recentemente rinominato femminicidio, ma che come specie non figura, o non ancora, o non c’entra niente con ciò che hai detto tu? Sia chiaro, condivido in pieno il tuo commento, ma questo rimane secondo me un aspetto da non accantonare.

Diocleziano

Non mi pare che la tolleranza delle vecchie leggi verso il delitto d’onore abbia radici nella religione. Certamente nella cultura ambientale di zone arretrate.

Intendevo sottolineare la contrapposta origine del ”troppo amore”: mancanza di una buona educazione o anormale condizionamento mentale con la religione.

Pensa a quali effetti può arrivare l’ignoranza ambientale saturata da un condizionamento religioso.

bruno gualerzi

Ottimo articolo.
Sillogismo implicito:
Il papa condanna l’estremismo (la solita ‘scoperta’ dell’acqua calda esaltata dai media)…
tra estremismo, superstizione e fanatismo non c’è alcuna differenza…
la superstizione costituisce lo zoccolo duro di ogni religione…
perciò – pur dovendo condannare l’estremismo per non perdere credibilità presso coloro che l’hanno eletto, credenti o non credenti, a faro di civiltà – non spingerà mai la condanna al punto di eliminare veramente la superstizione.
Finirebbe per firmare la propria condanna… e ci pensa il basso clero a fare il lavoro sporco.
Al di là delle personali intenzioni di Francesco papa (che poco importano, perchè certi modi di operare fanno parte del dna dei professionisti dell’aldilà… figuriamoci un papa!), in modi e tempi diversi, ciò vale per ogni ogni religione istituzionalizzata.

Diocleziano

Il Banale, all’ombra delle piramidi ha detto:
”abbiamo il dovere di smascherare i venditori di illusioni circa l’aldilà”

Avrà capito quello che ha detto, o gli è scappata pensando ad altro?

Gérard

In merito alle prossime elezioni in francese ha detto che non si pronunciava e che Macron non lo conosce ( Eppure si trova in Wikipedia …! ) .
Dunque l’ estremismo della Le Pen non lo condanna …
Il gesuita in tutto il suo splendore

dissection

Gerard, Emperor
In pratica, Cesco I° non ha fatto che riconfermare quello che è il pensiero proprio di ogni religione estremista: e cioè, che estremisti sono gli altri!

RobertoV

Lo ha fatto anche con Trump.
E’ interessante notare come bacchetti per esempio l’Europa sugli immigrati, ma poi si guarda bene dall’attaccare i vari partiti ferocemente anti immigrati ed estremisti (che guarda caso utilizzano spesso il cristianesimo come clava ed identitarismo settario), rimanendo sempre sul vago.
Si tiene aperte tutte le opzioni per poter intrallazzare poi nell’eventualità che salgano al governo ed incassa intanto i frutti del loro estremismo “cristiano” per guadagnare spazio nella società.
Basta vedere anche il recente comportamento coi 5 stelle e l’atteggiamento sulla questione ONG.
La chiesa è maestra nel galleggiare e nel guadagnare con la politica. Il comportamento che ha avuto in passato coi vari fascismi è stato emblematico.

pendesini alessandro

,…. perchè certi modi di operare fanno parte del dna dei professionisti dell’aldilà….
Bruno:
Permettimi di farti notare che il DNA incide ben poco sulla personalità dell’individuo !
Non è pignoleria o eccesso di zelo da parte mia, ma questa frase -che non ha niente di scientifico- l’ho letta e mi è stata ripetuta migliaia di volte anche fuori dell’Italia.
Se puo’ interessarti un mio articolo su wikipedia : https://fr.wikipedia.org/wiki/Discussion:Personnalité

Francesco S.

Pendesini, è un modo di dire. Suvvia! E’ un modo figurato di esprimersi>> Treccani:DNA
E’ come dire “ce lo hai scritto nel sangue”, nel sangue non si scrive un bel niente ma è un modo di dire figurato.

bruno gualerzi

Caro alessandro, sicuramente il mio riferimento al cosiddetto dna, non ha niente di scientifico… ma concedimi che si tratta di un diffuso ‘modo di dire’, una sorta di metafora che – almeno nel mio caso – non fa tanto riferimento alle personalità individuali, ma ad una carattere da tempo acquisito relativo al modo di rapportarsi alla storia di tante religioni. In altre parole si riferisce ad una ‘abito’ che… per ragioni rinvenibili a mio parere nelle vicende che hanno reso possibile il loro affermarsi nel tempo storico… i reggitori delle varie chiese si trovano cucito addosso, senza che se ne debbano rendere conto e rimettere in discussione. Da qui, tra l’altro, la loro capacità di adattarsi ai tempi che cambiano senza ritenere di dover rivedere minimamente nella sostanza i criteri di fondo coi quali manipolare le coscienze. Solo quel tanto che basta per non rimanere troppo in ritardo rispetto alle trasformazioni sociali… e sopratutto – come attualmente – per proporsi come solido punto di riferimento per quanti, atei compresi, non sanno che pesci pigliare di fronte all’acuirsi delle varie crisi.

bruno gualerzi

@ Francesco S.
Non potevi aspettare un momento in modo che finissi di elaborare la mia replica a pendesini, dove, con più fatica, dico la stessa cosa? 🙂

Francesco S.

Scusami Bruno, 😀

Quanto alle parole del papa a differenza di Maiurana, io le trovo tutto sommato condivisibili, e piuttosto che ravvisare un’idea di superiorità dei credenti sui non credenti mi pare un rimprovero a certe frange del cristianesimo, non so bene con chi ce l’abbia ma mi apre chiaro che si stia rivolgendo ai suoi. Non mi pare molto diverso dall’esternare “meglio credenti che atei devoti”, che non mi pare esprima superiorità dei non credenti sui credenti, ma semmai è un rimprovero all’ipocrisia dei secondi, allo stesso modo mi pare che il papa stia riproverando coloro che secondo lui non sono buoni cristiani. Sta volta non stava parlando male di noi atei. La secondo parte dell’articolo mi convince di più, ma c’è da dire che la dottrina cristiana non incoraggia la vendetta anzi nei vangeli si predica addirittura il contrario, ma il papa pugile si è fregato con le dichiarazioni sulle mamme da difendere a suon di pugni e quindi l’argomentazione di Maiurana lì mi pare più forte a livello dialettico e in definitiva condivisibile.

bruno gualerzi

@ Francesco S.
Da tempo sono convinto che si debba distinguere tra le ‘intenzioni’ che questa papa (come del resto i suoi predecessori, sia pure con modalità diverse) pone alla base alle sue esternazioni, e il contesto storico… della storia della chiesa in particolare… al quale bisogna fare riferimento (soprattutto da quanti si considerano laici) per valutarle in una prospettiva più ampia.
In altre parole, non importa tanto (ai laici non dovrebbe importare tanto) mettere in discussione, in questo caso, la buona o mala fede di Francesco, per gesuita che sia (e mi sento di concordare con le tue considerazioni in merito alla prima parte del testo di Maiurana), il quale può benissimo sentirsi ‘chiamato’ a riformare la chiesa… ma occorre sempre dare il significato che hanno veramente queste intenzioni in relazione sia al momento storico, sia, appunto, alla ‘chiamata’ che può averlo mosso. Perchè qui è il ‘dna’ che parla 🙂 , con tutto quel che necessariamente ne consegue.
Al di là naturalmente dei momenti… che occorre sempre sottolineare… dove è palese la strumentalizzazione implicita nelle sue parole.

Francesco S.

Io non credo affatto che il papa voglia riformare la sua chiesa, semplicemente vuol mantenere lo status quo adeguandosi ai tempi nel modo di presentarsi. Ormai non sta più parlare criminalizzare categorie di persone come gli atei, quindi c’è un cambio di linguaggio e forse ci si dovrebbe adeguare anche noi, ecco perché non mi convince l’interpretazione che dà Maiurana nella prima parte, mi sembra un po’ tirata.

Diocleziano

C’è ormai poco da riformare nella chiesa, è un prodotto vecchio e imbalsamato in dogmi e formule talmente rigide che si frantumerebbero tentando di adattarle al presente. Non penso che ci si debba adeguare al ‘nuovo’ linguaggio della chiesa: dopotutto a noi non interessano le loro questioni di dottrina, ma ci interessa ricollocare la chiesa in una posizione meno invadente. Poi, chi ha voglia di trastullarsi in discorsi patafisicamente teologici faccia pure, l’importante sarebbe che i politici avessero le idee più chiare sulla laicità.

(Il linguaggio della chiesa attuale, più che nuovo mi sembra ricaduto a uno stadio pre-culturale, pre-filosofico. Alla don Camillo)

Francesco S.

Errata
… non sta più bene parlare male e criminalizzare …

mafalda

Ottimo lo slogan inventato dal gesuita: meglio non credere. Degno dell’UAAR. Ora basterebbe farlo diventare un tormentone, magari facendolo musicare da jovanotti, e sicuramente convincerebbe un bel po’di giovani, più di tante lezioni di laicità e di educazione civica. E’ triste, lo so, ma per molte menti limitate come quelle dei bulli devoti a Sant’Agata, YouTube sembra essere una delle poche vie educative percorribili.

Diocleziano

…meglio non credere…

In effetti a lui non importa molto, l’importante è che siano tutti compresi tra i credenti, come da censimento. Quel che conta è l’8×1000.

pendesini alessandro

Non sono le intenzioni, buone che siano che qualificano l’uomo, ma i fatti !
Il papa (come certi politici dominanti !) deve avere ottimi collaboratori che conoscono benissimo come manipolare, strumentalizzare la gente. Sanno da millenni che siamo una specie facilmente indottrinabile, vulnerabile dal punto di vista emotivo !
Ed è proprio sulla paura (irrazionale in questi casi) che diffondono da millenni delle « false simmetrie » ovvero in ultima istanza, valori mitici o tribali !
Questi comportamenti tribali si sono e si manifestano quando un regime sociale e democratico –degno di questo nome !- manca o viene a mancare. In primis l’educazione e cultura laica, razionale esente da visioni fantasmatiche.

A proposito delle « vittime dell’amore estremista »……
Da quando sono nato ho sempre sentito parlare d’Amore ! Una parola messa a tutte le salse…Già da tempo mi chiedo : cos’é l’amore, quale significato, oltre a quello accademico ufficiale, potremmo dare a questa parola che ha attraversato millenni ma che nessuno ha potuto dare –a mio umile parere- una definizione razionale ?

E se l’amore, come l’altruismo, non fosse altro che una forma sofisticata, a volte subdola, dell’egoismo umano ?

bruno gualerzi

“E se l’amore, come l’altruismo, non fosse altro che una forma sofisticata, a volte subdola, dell’egoismo umano ?”

Scusa pendesini, ma proprio tu usi termini come ‘forma sofisticata’, ‘subdola’, ‘egoismo’, per definire un istinto naturale che sta alla base della sopravvivenza della specie? Perchè questa connotazione etica per un istinto? Che poi può essere vissuto in vari modi in base a quell’altro istinto (che tale è per me) costituito dalla razionalità, la quale ‘giudica’ i comportamenti umani esercitando quel tanto di ‘libero arbitrio’ che l’evoluzione rende possibile. Per cui l’amore può essere considerato a volte gratificante a volte alienante, come altruismo o come egoismo, dove per altro il fossato che dovrebbe separare l’uno dall’altro è molto stretto, a volte inesistente… ma che per essere giudicato deve essere vissuto, non razionalizzato.

pendesini alessandro

Caro Gualerzi
Ci sono più crimini commessi in nome dell’Amore della Patria, Amore di Dio, Amore degli uomini, Amore sessuale, Amore dei genitori o filiale, Amore degli oggetti, Amore del gioco, Amore della giustizia, del diritto all’uguaglianza, Amore per gli animali, Amore per la fama, gloria, denaro, dominio, del capo ispirato e provvidenziale, ecc …che in nome dell’ODIO, che, tuttavia, ha più cattiva nomea !

L’amore è una parola che mente continuamente tutto il giorno. Paradossalmente questa menzogna viene accettata, con la lacrima negli occhi, senza discussione, da tutti gli uomini, o quasi….

P.S. -Ritengo sarebbe ora di descrivere (anche se in modo approssimato) l’uomo tale quale è o risulta da seri studi accademici pertinenti, e NON come piacerrebbe che sia come avviene nella stragrande maggioranza dei casi !

bruno gualerzi

@ pendesini
Scusa, ma se hai letto quello che ho scritto, che c’entro io con quanto scrivi rivolgendoti a me? Prova a rileggere senza pregiudizi… e poi critica tutto

bruno gualerzi

ops. mi è sfuggito il post prima che lo completassi… ma forse è meglio così 🙂

RobertoV

Pendesini
Il termine amore viene utilizzato come artificio retorico da imbonitori e truffatori per nascondere o giustificare i veri fini e raggirare le persone. Le religioni in questo campo sono maestre. Come i termini pace, fratellanza, giustizia, tolleranza ed anche democrazia (vedi Bush in Irak), anche buon senso, ecc.. Abbiamo avuto anche il “partito dell’amore” di Berlusconi. Ed in nome dell’amore si giustificano anche crimini efferati (tipo le frequenti storie di femminicidio o di uccisioni di figli). Il cristianesimo si è definito religione dell’amore, della tolleranza e basta guardare alla sua storia secolare. La stessa religione mussulmana si definisce religione dell’amore…..

bruno gualerzi

@ Roberto V
Quindi di amore, solidarietà, altruismo, pace, tolleranza ecc. se ne può parlare solo richiamando, e naturalmente denunciando, la strumentalizzazione che in loro nome ne fa la chiesa… la quale, si tenga presente, ne parla ai suoi fedeli ricordando sempre che poi il ‘vero amore’ va tributato a dio, mentre l’amore per il prossimo non è che una conseguenza dell’amore che dobbiamo tributare a dio come ringraziamento per il suo amore verso di noi.
Scusate, ma il fatto che ne parli continuamente il papa e altri in modo strumentale, santificandolo, comporta per questo la sua demonizzazione? Teniamo in conto, materialisticamente, che l’amore, nella sua essenza, altro non è che l’istinto attraverso il quale la specie può riprodursi, sia nel senso dell’attrazione sessuale tra individui che come freno ad una selezione naturale che altrimenti porterebbe all’estinzione della specie. Ciò che per altro l’umanità, strumentalizzando la scienza in funzione della tecnica, è ormai in grado di realizzare molto concretamente (non più fantascientificamente o evocando bibliche apocalissi) in ogni momento del suo presente e del suo futuro.
Quindi niente idealizzazione di amore, solidarietà, pace ecc,, ma semplicemente appello alla ragione, avendo ben presente – proprio in quanto atei – che lasciarne il monopolio al papa sarebbe come – per parafrasare il vecchio Feuerbach – “sottrarre l’amore verso gli uomini per riversarlo su dio”.

RobertoV

Gualerzi
Non volevo demonizzarlo, ma indicare come possa essere strumentalizzato ed abusato, cosa che viene fatta regolarmente. Termini in se positivi, come gli altri termini che ho indicato, ma utilizzati nella retorica da certe persone con ben altri significati. E’ la ragione che deve discernere tra uso corretto e strumentale. Diciamo che ironicamente come regola spannometrica più un uomo pubblico, un politico utilizza il termine amore o similari e più dovremmo diffidarne.

laverdure

“…mentre forme positive intese nel senso di “eccesso di bene” sono al contrario encomiabili”
Peccato che questo bel discorso altro non sia che un puro ossimoro.
Perche’ ” eccesso ” e’ per definizione qualcosa che provochi danni ,es :eccesso di cibo,di medicinali,di severita,di liberta ecc,e in quanto causa di danni e’ quindi un male e non un bene.
Si tratta quindi di un gioco di parole per giustificare qualcosa che di fatto produce piu’ danni che benefici,ammesso che benefici ci siano.
Sicuramente c’e chi la applica all’atteggiamento di certi nostri personaggi che sembrano dedicare tutte le loro energie all’accoglienza del maggior numero di immigrati possibile,senza alcun limite,incuranti (o addirittura inconsapevoli)delle gravissime conseguenze per il paese.
Un “eccesso di generosita”,vero ?
Peccato che i suoi propugnatori non vi spendano un soldo di tasca propria,ricavandone invece una notevole pubblicita.

Gérard

Laverdure

“certi nostri personaggi che sembrano dedicare tutte le loro energie all’accoglienza del maggior numero di immigrati possibile,senza alcun limite,incuranti (o addirittura inconsapevoli)delle gravissime conseguenze per il paese ”

Penso che nessuno di loro sa cosa fare . E credo che non sono soltanto loro ma tutta la classe politica europea ( eccetto ovviamente quelli che si propongono di fare affondare tutte le navi con i loro occupanti …un massacro di massa ovviamente ) . Oggi, anche nel più profondo della giungla con internet e tv tutti sanno oggi che ci sono posti nel mondo dove si vive meglio o peggiò e tutti i disereditati vogliono andare dove si sta meglio . Anchè io ho lasciato la mia città natia per andare in un altro paese per stare meglio… Gli emigrati sanno che è pericoloso ma non hanno niente da perdere . Noi paghiamo adesso le errori che si sono fatte per decine e decine di anni ( forse piu di 150 anni ! ) . Errori che suppongo non ho bisogno di elencarti…

RobertoV

Oltre agli errori ci sono anche i cambiamenti climatici, cosa che viene abbastanza ignorata. Leggevo che in Siria le falde d’acqua si sono abbassate di centinaia di metri e gli incrementi di temperatura in certe zone già calde sono notevoli con conseguenze sui raccolti. I cambiamenti climatici, le carestie, sono state anche in passato cause di notevoli migrazioni.
Purtroppo i politici sono abituati al vivacchiare, a gestire le situazioni ordinarie, non quelle straordinarie.

Gérard

Ma oltre a questo…. Marrakesh, un oasi nel deserto, ha oggi piu di un millione di abitanti ! I contadini della zona si riversano verso questa citta perchè l’ acqua per l’ irrigazione scarseggia e loro che da secoli e secoli vivevano dall’ agricoltura non possono piu sopravivere ! E ovvio … viene utilizzata per le piscine degli alberghi di lusso …..

laverdure

@Gerard
” Errori che suppongo non ho bisogno di elencarti…”
Senza offesa,il tuo e’ un discorso talmente ripetuto da essere un vero luogo comune,ma temo che questo non lo renda meno sbagliato.
In sintesi,tale “errore” sarebbe stato quello di non avere aiutato le popolazioni del terzo mondo a raggiungere il nostro livello di benessere,fornendogli solo con la lesina aiuti sanitari,scolastici ecc.
Il fatto e’ che un errore e’ qualcosa che si puo’ evitare,mentre questo comportamento era reso inevitabile dalla natura umana.
Conosci un solo caso di un paese ,di una cultura che si sia comportato diversamente ?
Basti pensare al comportamento della Chiesa cattolica,che con comportamenti di fondo come l’opposizione al controllo delle nascite ha portato piu’ danni che benefici.
Il caso Madre Teresa di Calcutta e’ emblematico:anziche appoggiare poveri e sofferenti di fatto appoggiava poverta e sofferenza.
Non parliamo poi del recente dilagare dell’integralismo islamico.
Non esistono paesi di santi,e lo sviluppo della civilta e’ un processo lento e difficile,non sono certo lontani i tempi in cui in occidente ben pochi,anche fra gli intellettuali,consideravano neri e asiatici diversamente da esseri inferiori.

Gérard

Laverdure

In Francia c’ è in corso da anni una battaglia fra i partigiani del Romanzo Nazionale ( ossia la storia francese che si insegna incambiato da generazioni a scuola : Francia grande, gloriosa, generosa etc…) e quelli che vogliono che venga insegnata anche la verita storica cioe quella degli errori, ingiustizie, massacri coloniali etc . Inutile segnalare che i partigini del ” Romanzo ” nazionale sono quelli dell’ estrema destra e gli altri, i professori, i ricercatori che vogliono che si studiasse una materia ” scientifica ” e non un ” romanzo “( Non sono di estrema-sinistra, tengo a segnalarlo ) . Ti concedo il fatto che se abbiamo schiavizzato 14 milioni di neri, il mondo arabo ne ha schiavizzato 17 !! E che se la conquista dei turchi del continente europeo non fosse stato definitivamente fermato a Vienna L’ 11 settembre 1683 oggi la ns civilta non esisterebbe più e ci sarebbe stato un regresso totale ( e forse dopo un risorgimento sanguinoso …chi sa ? )
Oggi anche l’ indigeno in un paese sperduto a due passi del deserto o della giungla sa che in Europa o America la gente vive dignitosamente e ha la possibilita di avere lavoro, benessere etc ( almeno è questa imagine che persepisce – Quanti mi dicono la loro dillusione quando sono arrivati qui…) Poi questi alla fine sono frustrati e pieni di rancore e cercono su internet motivi della loro disgrazia : cosi vedono e imparano a sapere cosa abbiamo fatto nei loro paesi ( Io per esempio non sapevo che nel 1945, la Francia appena liberata da 4 anni di occupazione nazista… fece bombardare Damasco che aveva osato… chiedere la sua liberta !! ) .
E ovvio che non esistono paesi di santi però, senza entrare nei dettagli, penso che le radici della situazione attuale è quanto scritto sopra ( secondo la mia modesta opinione ovviamente ) .

laverdure

@Gerard
L’ammetti tu stesso :se erano bianchi i latifondisti che nel 19mo secolo usavano schiavi negri negli stati americani del sud ,e lo erano pure i negrieri che li trasportavano sulle navi in condizioni da far impallidire gli aguzzini nazisti,erano invece arabi i predoni che li rapivano nei villaggi,come pure i mercanti che li vendevano nei mercati della costa.
Gli arabi del resto hanno praticato per secoli la schiavitu prima che i banchi se neservissero su vasta scala.
E nei secoli che precedettero l’arrivo dei bianchi in forze,il continente africano fu teatro di guerre tribali di ogni genere che spesso terminarono con dei veri genocidi e la scomparsa di intere etnie.(Il genocidio non richiede necessariamente camere a gas, napalm o mitragliatrici,e’perfettamente fattibile anche con lance e bastoni).
La sofisticata arte militare degli zulu,ad esempio,che diede molto filo da torcere a boeri e inglesi,non era stata certo sviluppata a puro scopo di parate.
Dico questo semplicement per sottolineare che violenza,sopraffazione ecc fanno parte della natura umana come di quella di qualunque essere vivente,e la tanto spesso vituperata “civilta”,che e’totalmente innaturale per definizione,e’ nata proprio per contrastare la spietatezza della natura in genere.
E i suo sviluppo e’ stato condizionato dal diffondersi della cultura,per forza di cose lento:
ancora un secolo fa solo in questo paese l’analfabetismo era ancora altissimo.
E in quelle condizioni non potevano esserci certo opinioni pubbliche che si scandalizzassero per i maltrattamenti inflitti dai colonizzatori ai popoli meno progrediti,senza contare che non esistevano certo media in grado di rendere noti tali soprusi ai piu’.
Anche le varie chiese occidentali non se ne scandalizzavano poi tanto.
Per questo ho ben poca stima di quei progressisti radical-chic che demonizzano il mondo occidentale considerandolo il centro dell’universo e unica fonte di guai,in pratica sputando nel piatto dove mangiano con la certezza di trovarlo sempre pulito e pieno.

RobertoV

Si dice che la storia la fanno i vincitori. Questo sicuramente per il passato, ma oggi dovremmo superare questo limite e fare una storia la più corretta possibile. Non si può accettare una storia assolutoria del colonialismo o nazionalistica, interpretando come disfattismo fare critiche a quel passato come pretende di fare la destra, con un uso da scontro di civiltà per fini politici attuali: ed ovviamente non è neanche corretto passare da questo a giustificare i risultati solo addebitando al colonialismo le responsabilità come fa l’estrema sinistra.
Ma non si può dimenticare che in quella storia ci sono anche gli stati artificialmente creati (e anche vedere come) dalle potenze coloniali occidentali, tipo Siria, Iraq e Arabia Saudita (per non parlare dell’Africa) ed abbiamo visto con la ex Yugoslavia a cosa può portare una creazione artificiale di stati. Per non dimenticare la demenziale guerra dell’Iraq. E non è una giustificazione che se fossero state arabe le potenze coloniali l’Europa avrebbe subito processi simili. Anche la frammentazione e mancanza di unità dell’Europa è frutto della sua storia ed è con quella che bisogna confrontarsi, non creandone una nuova propagandistica a fini politici.
Razionale è analizzare in modo scientifico le varie cause (che non sono mai uniche): la logica di guerra porta solo alla falsificazione della realtà e a propaganda da entrambe le parti.

Moderazione

Direi che con la divagazione sulle responsabilità del colonialismo possiamo anche chiuderla qui, grazie.

Diocleziano

Pensate quanto eccesso di bene potrebbe fare la chiesa semplicemente… scomparendo!

I millemila milioni di euro accumulati ridistribuiti nella popolazione. Immenso patrimonio immobiliare per calmierare il mercato, o a disposizione delle classi povere. Intere greggi di pecorelle non più bisognose della loro carità pelosa (pagata dallo stato italiano). Generazioni di bimbi che finalmente potranno godere di una crescita equilibrata e felici di non dover più imparare astruse panzane ambientate nel deserto palestinese.

Elenco estensibile a piacimento.

dissection

Sai qual è il problema, mio sommo Emperor? Secondo me, bisognerebbe prima cambiare la classe dirigente che ci ritroviamo tra i piedi. Questa congerie di smidollati, insulsi, incapaci, ipocriti spreconi magna magna autocrati sarebbero capaci di depauperare in men che non si dica, o si pensi, cotanto patrimonio sia materiale che immobiliare che meramente liquido, e farci trovare nel giro di pochissimi anni al punto in cui siamo ora, se non peggio; e senza il pensiero “laterale”, se mi si passa il termine, di avere una riserva, per quanto inaccessibile, per far fronte a un sacco di cose, data l’entità (ovviamente fisica, e non spirituale). Finché dura questo andazzo, mi sembra quasi meglio che certe cose stiano dove sono, per quanto possiamo odiare i soggetti interessati, oltretutto avendone ben donde. Potrebbe essere plausibile, co farneticazione?

laverdure

@Dissection
“Secondo me, bisognerebbe prima cambiare la classe dirigente che ci ritroviamo tra i piedi. ”
Pienamente d’accordo.
C’e’ pero un intoppo: in ogni paese la classe dirigente riflette inevitabilmente la mentalita e la maturita civile della popolazione di quel paese,in altre parole “ogni paese ha la classe dirigente che si merita”.
Non negherai certo di averlo gia sentito dire un’infinita di volte,vero ?
Per cui l’unico modo di cambiarla radicalmente sarebbe quello di cambiare radicalmente la popolazione.
E visto l’andamento dell’immigrazione questo cambiamento radicale non sembra piu’ tanto utopico,in pochi decenni gli “autoctoni” rischiano di diventare una minoranza.
Mi si permetta pero qualche dubbio sul miglioramento che tutto questo possa portare.

Diocleziano

Penso che il problema vero che è al fondo di ogni situazione problematica in un paese, sia il fatto che realmente nessuno pensa di risolvere i problemi, accontentandosi di pilotarli e gestirli nel tempo. Risolvere un problema vuol dire anche rendere al contempo superflua la posizione di chi vi è preposto.
L’automazione e la digitalizzazione di molti uffici pubblici poteva essere fatta con decenni di anticipo, ma ci si scontrava con gli interessi di certe categorie.
Elenco di esempi [i]ad libitum[/i].

dissection

Emperor: sad but true, come cantava anni fa un tizio che poi ha fatto i miliardi, nonostante continui a rompersi varie braccia & gambe cadendo dallo skateboard. Non ha più l’età… 😉
Però chi è preposto a risolvere i problemi in esame, se non prendo un abbaglio, è eletto nonché pagato dal pubblico proprio per occuparsene e ritirarsi in buon ordine una volta esaurito il compito assegnatogli, potendo poi passare ad altro ovverosia ciò che dovrebbe essere la sua normale occupazione.
laverdure: concordo in linea di massima, aggiungerei che la mentalità suddetta ha una radice profonda che noi sappiamo benissimo dove rintracciare, per cui se non si cambia quella non si cambia la suddetta. (Cambiare nel senso della tua prima frase, cioè nel senso di “modificare”). E poi, condivido la tua visione & preoccupazione per l’entità & la modalità dell’immigrazione incontrollata & indiscriminata, a causa soprattutto di chi ci marcia, nonché i tuoi dubbi su quali miglioramenti potrebbe portare nel futuro il cambiamento non più utopico sempre della suddetta mentalità qui in esame. ( Cambiare, qui, giustamente nel senso della parte finale del tuo intervento, ossia nel senso di “sostituire”. Right?)

Commenti chiusi.