Pauperismo S.p.A.

Molti di voi saranno probabilmente incappati, fuori da qualche supermercato, in persone che vi chiedono di comprare e regalare un po’ di cibo per i poveri. È facile notare come quasi tutti acconsentono di buon grado, anche se non hanno ben chiaro a chi stanno donando. Se vi va, fate un test: rispondente educatamente “grazie, non faccio beneficenza a Comunione e Liberazione”. Noterete che quasi tutti fanno una faccia strana. Perché donare qualcosa ai ciellini piace a pochi. E ancora meno piace donarlo a chi, come il fondatore del Banco Alimentare, ha passato giganteschi guai giudiziari, per quanto censurati dai mass media.

Il pauperismo crea empatia. Il pauperismo è la principale leva comunicativa della Chiesa cattolica. La Chiesa cattolica è il principale soggetto economico operante nel campo del pauperismo. Ma i soggetti cattolici impegnati nel campo del pauperismo finiscono un po’ troppo spesso sotto la lente della magistratura. Non da ora, peraltro, e con esiti talvolta avvilenti: come quando don Cesare Lodeserto, gestore del centro immigrati “Regina Pacis”, accusato di aver sottratto quattro milioni di euro, fu assolto dalla Cassazione in quanto la convenzione stipulata tra prefettura e arcidiocesi non aveva (astutamente?) previsto alcun obbligo di rendicontazione.

Ma la storia non è mai maestra di vita, nel Clericalistan. Le convenzioni con il mondo cattolico proseguono senza soluzione di sosta, così come la loro gestione anomala. Inevitabilmente, è senza sosta anche l’attenzione rivolta loro dai giudici. Nei giorni scorsi è stato arrestato don Edoardo Scordio, che pare abbia sottratto 3,5 milioni di euro. La Misericordia che gestiva il Cara di Isola di Capo Rizzuto all’inizio operava gratis, ma ha pensato che era più giusto farsi pagare e ha quindi avuto l’appalto dalla prefettura. (Per inciso, anche l’altro dei due più grandi centri di accoglienza europei, il Cara di Mineo, è finito da tempo nell’occhio del ciclone per le relazioni spinte tra politica e religione. Qui c’è però di mezzo pure la ‘ndrangheta.) Un’altra notizia arriva da Roma. Sia l’authority anti-corruzione, sia la Corte dei Conti hanno posto sotto inchiesta il servizio di mense per i poveri. Ovviamente assegnato a organizzazioni cattoliche, ovviamente senza bando. Con un danno per il Comune di Roma di oltre nove milioni.

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La Costituzione, all’articolo 97, scrive che “le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Fantascienza. Perché è tutto consequenziale. Amministratori incapaci di gestire la cosa pubblica esternalizzano attività al terzo settore, prediligendo quasi in esclusiva quello a matrice cattolica. Costa di più e non c’è rendiconto, ma pazienza. E tanti saluti all’assistenza sociale pubblica, della quale si deve oggi celebrare il de profundis.

Tempo fa papa Bergoglio ha affermato che la Chiesa non è una ong, “è una storia d’amore”. Essendo una confessione religiosa, non dovrebbe in effetti essere questa la sua missione. Ma scorrendo certe notizie, e leggendo le cifre che girano, viene da pensare che non è una ong perché ormai sta diventando una multinazionale della sussidiarietà. Che sa amplificare mediaticamente il problema offrendo nel contempo la soluzione. A caro prezzo. Una soluzione che peraltro non può nemmeno essere definitiva, perché l’esistenza di poveri è il suo indispensabile presupposto: non ci può essere pauperismo senza poveri.

E dire che oggi è possibile immaginare e realizzare un mondo senza poveri, senza nessun essere umano obbligato a cambiare paese per vivere con un minimo di dignità. E realizzarlo a cura delle istituzioni pubbliche, senza conflitti di interesse e con adeguati controlli di merito, perché ci sono in gioco i soldi dei contribuenti. Ma lo sguardo lungo del Vaticano è sull’istituzione ecclesiastica, non sul pianeta. Ancora per molti secoli i poveri resteranno poveri in attesa del Regno dei Cieli. E pioggia di appalti in terra per gli uomini di buona volontà che traboccano di amore per loro.

Raffaele Carcano

 

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16 commenti

Manlio Padovan

Cari amici, per principio cerco di capire a naso se in mezzo ci sono i preti o lo chiedo. Io mai partecipo a quelle offerte avendo ben capito o saputo da chi proviene la richiesta.
Però mi piacerebbe fare qualcosa di più.
Vi chiedo se posso salvare il testo di Raffaele e stamparlo per distribuirlo a chi fa quelle richieste quando vado alla COOP (purtroppo risultata in combutta con CL!) a fare la spesa.
Vi ringrazio per la risposta.
Manlio Padovan

bruno gualerzi

“Fra ciò che ha contribuito a legittimare la guerra ci fu anche l’istituzione della Croce Rossa… così come le opere di carità contribuiscono a legittimare la povertà.”
(aforisma)

laverdure

Chissa cosa pensava Santa Madre Chiesa di George B. Shaw,che come sicuramente sai detestava i poveri,tanto che affermava che se fosse dipeso da lui “li avrebbe aboliti !”

laverdure

Allo stesso modo potremmo dire che l’abolizione della pena di morte sulla pubblica piazza e della tortura,come pure l’introduzione del diritto garantito alla difesa in tribunale per l’imputato,e il garantismo in generale rappresentano una legittimazione del crimine.
(E la cosa peggiore e’ che non si tratta solo di un discorso provocatorio,ma vi e’ un fondo di verita,o forse qualcuno lo nega ?)

bruno gualerzi

@ laverdure
Capisco il tuo paradosso, la tua provocazione, che certamente contengono una paradossale verità… ma il rapporto tra opere di carità e povertà è più diretto, sempre verificabile, sia sul piano materiale che sul piano morale, agendo come un insopportabile ricatto. Ad esempio facendo sentire in colpa chi non si presta ad essere caritatevole in questo modo subdolo.

pendesini alessandro

Il pauperismo crea empatia…..Dice l’articolo
Ritengo che il pauperismo puo’ entro certi limiti contribuire ad amplificare l’empatia (caratteristica umana innata), non di certo a crearla ! Inoltre l’empatia –contrariamente a certe credenze secolari- non genera necessariamente della simpatia. La violenza intenzionale esiste, la guerra ne è l’esempio lampante !

Le persone cooperano spontaneamente (tranne casi patologici) per un benefit reciproco e, come risultato di questa reciprocazione, si ritrovano a star meglio che se non si fossero aiutate. Ma lo scambio sociale non avrebbe potuto evolversi nelle varie specie, se prima non si fosse sviluppata l’abilità di capire chi ci imbroglia, ovvero chi trae vantaggi dagli altri senza ricambiare o addirittura danneggiandoli.

laverdure

In wikipedia si legge testualmente:
“Il pauperismo fu un sistema di pensiero spirituale, caratteristico di alcuni esponenti degli ordini mendicanti e di altri predicatori cristiani durante il medioevo. In contrapposizione con l’opulenza delle gerarchie ecclesiastiche, i pauperisti intendevano basarsi soltanto sugli insegnamenti e sugli esempi di Gesù Cristo così come sono riportati dai Vangeli; predicavano l’altruismo e una vita modesta, e la preminenza delle ricchezze spirituali sopra quelle materiali.”
Tra i suoi sostenitori ovviamente uno dei piu’ illustri fu Quel san Francesco al quale si e’ ispirato
Bergoglio,e al quale ultimamente pretende di ispirarsi e paragonarsi pure Beppe Grillo,suscitando pero la disapprovazione del primo.
Effettivamente non sono atteggiamenti molto francescani il passare le vacanze sul lussuoso Yacht di amici facoltosi,o guidare SUV(molto maldestramente ,tanto da provocare la morte dei passeggeri con successive condanne ).
Ma anche piccoli lussi come l’uso di materassi confezionati su misura con tanto di icona papale durante la visita a New York(lo riporto’ il N. Y. Times,non Stop o Cronaca Vera)non si intonano molto con le pietre sulle quali,Chiesa docet,il Francesco originale dormiva a La verna.
E lasciare mezza cotoletta a un commensale carcerato durante la visita e’ difficilmente paragonabile ai sacrifici e alle penitenze (al limite del masochismo,spesso oltre)attribuiti al
poverello d’Assisi come pure agli altri santi del calendario.
Ma si sa,questo e’ una visione qualunquista delle cose inevitabile in mancanza di vera fede.

laverdure

“Tempo fa papa Bergoglio ha affermato che la Chiesa non è una ong, “è una storia d’amore”””
Evidentemente nella storia in questione all’amore sacro si mescola spesso,da sempre,
l'”amor profano”,detto volgarmente sesso,al quale,(come alla Provvidenza”)non vanno posti limiti: etero,omo e pure pedo.
Tutto questo ovviamente e’ strettamente limitato ai suoi onorevoli membri,non vale forse
“omnia munda mundis”?

Francesco S.

E dire che oggi è possibile immaginare e realizzare un mondo senza poveri, senza nessun essere umano obbligato a cambiare paese per vivere con un minimo di dignità. E realizzarlo a cura delle istituzioni pubbliche, senza conflitti di interesse e con adeguati controlli di merito, perché ci sono in gioco i soldi dei contribuenti.

Dubito che ce ne sia la volontà, l’attuale sistema si basa sullo sfruttamento dei popoli, bisognerebbe cambiare troppo, c’è chi ci ha provato nella storia, ma quell’esperienza è stata sconfitta per problemi interni e forti pressioni esterne.

dissection

“Una soluzione che peraltro non può nemmeno essere definitiva, perché l’esistenza dei poveri ecc.”: madre Teresa docet. Fedele ai precetti dell’istituzione che l’ispiravano, tanto questa quanto quella hanno sempre propugnato un ideologia e messo in campo azioni volte alla preservazione della povertà fine a sé stessa, onde garantirsi lavoro perpetuo, l’importante è che i poveri siano gli altri, “don mercedes” e viaggi in clinica privata per curarsi lontano dalla sicura inefficienza del proprio operato sono lì a dimostrarlo.

RobertoV

Qualche anno fa l’ONU aveva definito la Chiesa cattolica la più grande onlus del mondo, al che la stessa chiesa aveva replicato che lei non era una onlus. Ed in effetti aveva ragione perché nonostante sia molto brava a farlo credere quando le conviene, a livello pubblicitario e propagandistico, non è l’aiuto ai poveri e bisognosi il core business di questa potente e ricca multinazionale, ma un mezzo per raggiungere i propri scopi. Anche in altre culture si aiutano i poveri, ma è la chiesa cattolica quella che ne ha fatto un business a livello industriale. Basta vedere cosa succede con l’otto per mille in cui l’attività di beneficenza è solamente la terza voce del bilancio, dopo le attività di culto e gli stipendi del clero, nonostante grazie alla pubblicità ingannevole nell’immaginario collettivo sembri essere la sua attività principale. Anni fa quando si parlava dei finanziamenti la stessa chiesa riconosceva che non sarebbe stata in grado di pagare i propri preti con le sole donazioni dei fedeli, quindi aveva bisogno di un altro meccanismo, mischiando le carte. Così a fronte di una spesa di 250 milioni per beneficenza (secondo quanto dichiarano loro stessi con bilanci non verificati) ne intascano ben 750 milioni di Euro per fare altro. Immaginiamo che i poveri vengano eliminati: la chiesa riuscirebbe a prendersi 750 milioni di donazioni per fare altro che beneficenza? Non a caso anche molte multinazionali hanno ormai scoperto che fare beneficenza rende a livello pubblicitario dandone un’immagine positiva verso il pubblico e permette di coprire (giustificare) attività meno “nobili”. D’altronde costa molto di più cercare di eliminare la povertà che fare l’elemosina a poveri creati mediante sfruttamento che ha permesso lauti guadagni. E’ il sistema storico in cui la chiesa cattolica alleata col sistema di potere contribuiva a tenere poveri i poveri, mitigando le loro sofferenze con aiuti irrisori per dei ricchi (perché quando uno muore di fame basta poco per aiutarlo, anche con materiali di scarto e scadenti), accumulando enormi ricchezze. Strano paradosso: dalla parte dei poveri, ma intanto si accumulano enormi ricchezze e si dilapidano ricchezze in opere inutili e ridondanti. Ben lontano dal mito di Francesco che si sarebbe spogliato di tutto per darlo ai poveri.
Ed anche nella questione immigrati quello che non si dice è che la chiesa cattolica è in conflitto di interessi quando si “prodiga” per loro. Perché se si guarda bene il suo bilancio è in attivo. L’anno scorso il cardinale Bagnasco aveva dato le cifre: 5000 a carico della chiesa cattolica tramite l’otto per mille (cioè tramite dei soldi che prende già per fare questo), 18000 in convenzione con lo stato ed i comuni, cioè prendendosi 35 Euro/immigrato di rimborso, valore spropositato rispetto ai costi, in particolare per chi ha già delle strutture a disposizione per i suoi trascorsi storici. Un guadagno che supera i 100 milioni di euro e forse si aggira sui 150 milioni. D’altronde la chiesa aiuta i bisognosi, ma qualcuno deve pagare, non lo fa certo a sue spese o intaccando il suo patrimonio che invece gode di ottima salute e continua a crescere. Cioè offre un servizio a pagamento con cui persegue i propri scopi e ci guadagna. Eppure nell’immaginario collettivo è la chiesa che si occupa dei poveri e bisognosi, mentre in realtà sono lo stato ed i comuni che spendono 7 miliardi di euro in attività sociale e circa 2 miliardi per gli immigrati. Ma fanno più notizia dei pasti caldi (spendendo solo 15 milioni di Euro) o 100 mila Euro per delle docce per i senza tetto.
D’altronde qualche anno fa in Vaticano insieme agli ortodossi avevano fatto un illuminante convegno dal titolo: “La risorsa poveri”. In effetti un buon investimento …….

dissection

Come come, Roberto V? Che razza di convegno sarebbe stato (che razza di personaggi vi abbiano partecipato lo sappiamo già…) e quando/dove si sarebbe svolto, se posso seccarti?

RobertoV

E’ un convegno organizzato a Roma nel 2010 (ma c’è stata una replica a Mosca due anni dopo), presso la Comunità di Sant’Egidio, dal titolo: “I poveri sono il tesoro prezioso della Chiesa”, organizzato tra cattolici ed ortodossi. L’osservatore Romano lo riportava titolando: “I poveri tesoro dei cristiani”.
Il commento “In effetti un buon investimento ……” è mio a seguito dell’esame di che cosa abbia comportato e comporti economicamente e politicamente tale interessamento, visto che anche la chiesa ortodossa è notoriamente una chiesa “povera” che si è battuta tanto a fianco dello Zar per mantenerli poveri ed ha contribuito così tanto allo sviluppo economico e del benessere dei cittadini russi.
Ovviamente loro ne fanno una questione non economica, ma di carità e ricchezza spirituale. Però dimostrano quanto importanti per loro sia che ci siano i poveri.

dissection

Thx a lot. Certo, avevo capito che il commento era tuo, e che va nel senso che intendiamo. Anche se non è che non ne fanno una questione economica, bensì vorrebbero farci credere che così non sia. Interessante, soprattutto il titolo dell’osservatore romano, un bell’esempio di zappata sui piedi “criptata”.

iguana

Se la causa è giusta, si può anche aderire a iniziative chiesarole. 15-20 euro di prodotti vari li posso spendere e spero che non se li portino a casa. Poi compro quello che dico io: pannolini per i neonati e assorbenti per le madri. Più preservativi per i padri. Hanno accettato tutto e hanno ringraziato. Se poi li usano gli organizzatori, si devono vergognare.

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