Col voto in autunno leggi laiche a rischio?

La paventata fine prematura della legislatura porterebbe con sé conseguenze che vanno al di là di quelle squisitamente politiche, ma che non sono per questo da considerare secondarie: la sospensione dei processi di riforma sui diritti civili. O meglio, diventano conseguenze secondarie dal punto di vista dell’urgenza perché è chiaro che ci sono scadenze più o meno fisse che nessun esecutivo e nessun Parlamento può permettersi di rimandare, ma dal punto di vista dell’importanza sono primarie perché finalizzate a riconoscere tutele a categorie di cittadini che, anche quando sono una minoranza, hanno diritti come tutti gli altri. Partendo da queste basi non si può essere d’accordo con l’ex premier Renzi quando afferma che «sei mesi prima o sei mesi dopo non cambia nulla». Cambia, eccome se cambia.

Non sono poche le leggi laiche approvate o anche solo esaminate durante l’attuale legislatura. L’Uaar ne aveva individuate cinque ritenute assolutamente alla portata di un Parlamento che nelle premesse sembrava in grado di fare molto su questo fronte. Quelle cinque possibili leggi erano state anche oggetto di una petizione lanciata attraverso la piattaforma Change.org e due di esse sono riuscite a concludere il loro iter: la legge sulle unioni civili e quella sul divorzio breve. L’impianto non era per nessuna delle due il migliore possibile, ma si sa che qualunque risultato è sempre frutto di compromessi e comunque da qualche parte bisogna pur cominciare. In genere è meglio una legge non ottimale che nessuna legge, ma anche per questa regola possono esistere validissime eccezioni.

Una terza tra le cinque leggi della “svolta laica”, quella sul testamento biologico, già licenziata dalla Camera avrebbe buone possibilità di arrivare al termine del suo percorso qualora si andasse a elezioni nel 2018. È vero che l’esame del Senato non sarebbe una passeggiata visto che gli equilibri tra le forze in quel ramo del Parlamento sono ben lontani dall’ampia maggioranza presente alla Camera, ed è altrettanto vero che l’opposizione dei parlamentari cattolici no choice è agguerritissima, ma avendo maggior tempo a disposizione si potrebbe neutralizzare quella stessa parte che voleva bloccare tutto chiedendo di votare sulle pregiudiziali di costituzionalità. Votazione che è andata loro di traverso, anche se poi si sono rifatti con un altro emendamento che ha introdotto la possibilità per il medico di esercitare una forma di obiezione di coscienza. Adesso, lo scioglimento anticipato delle camere renderebbe difficile l’approvazione definitiva considerando anche che sarebbe probabilmente necessario un ulteriore passaggio di ratifica alla Camera dei deputati.

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Sempre al Senato si attende la discussione della proposta di legge contro l’omofobia, ferma in Commissione Giustizia dal lontano settembre del 2013. La stessa presidente della Camera ne aveva caldeggiato l’approvazione entro la fine della legislatura quando ancora non si ipotizzavano elezioni anticipate, ma di vani appelli al buon senso sono lastricate le vie delle istituzioni. Se veramente ci fosse stata la seppur minima intenzione di discuterne, tre anni sarebbero stati un arco di tempo ampiamente sufficiente. Per questo appare molto difficile che possa essere portata a termine in ogni caso, ma certo avere a disposizione tre o quattro mesi (nel mese di agosto in Parlamento non si lavora) non è la stessa cosa che averne a disposizione nove o dieci. E pensare che qualcosa sullo stesso argomento era nata dai livelli istituzionali inferiori; infatti due regioni si sono dotate di una norma specifica di contrasto all’omofobia: la Sicilia e l’Umbria.

Anche nella proposta di legge contro l’omofobia c’è un passaggio che volendo usare un eufemismo sarebbe da definire “discutibile”, perché in pratica è invece decisamente clericale. Si tratta dell’eccezione sulla libera espressione delle proprie idee, che per altre forme di intolleranza viene data per implicita e la cui esplicitazione pone quindi le basi per l’alterazione dello spirito della legge, tanto più considerando che è stato ritenuto doveroso specificare che tale eccezione si applica anche alle organizzazioni politiche, sindacali, culturali e religiose. Ma vale ancora il discorso fatto più sopra: partendo dall’assunto che al momento non esiste nessun reato o aggravante specifica contro omofobia e transfobia, una legge depotenziata è meglio che nessuna legge. Si potrà sempre migliorare quando i tempi matureranno.

Ci sarebbe anche un altro interrogativo da porsi in vista di una nuova legislatura: le nuove camere saranno capaci di raccogliere il testimone e continuare il processo di laicizzazione dell’Italia? In un quadro tripolare come quello attuale, con il M5s quale terza colonna da affiancare ai tradizionali centrodestra e centrosinistra, e con una legge elettorale che assegna i seggi in modo proporzionale rispetto ai voti, per formare un governo sarà necessario ricorrere a posteriori ad accordi precari tra forze molto eterogenee, che molto probabilmente faranno pesare le rispettive dimensioni opponendo veti incrociati. Una situazione simile non è sulla carta ottimale, ma è anche vero che la stagione riformatrice degli anni settanta, dalla quale vennero fuori la legge sul divorzio e quella sull’aborto, era caratterizzata da un quadro politico molto frammentato e da una coalizione di governo egemonizzata da un partito dichiaratamente cattolico. Non ci rimane che attendere e sperare per il meglio.

Massimo Maiurana

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11 commenti

Engy

unioni civili, divorzio breve, difesa degli agnelli, solo queste questioni contano: dalle lotte di classe alle lotte vegane, come qualcuno meglio di me ha saputo dire.
Tutto interessa e diventa prioritario, tranne il diritto al lavoro, i diritti dei lavoratori, il diritto alla salute, una sanità pubblica universale e non questa tendenza sempre più evidente verso la sanità privata ….. ma qui, quando si parla di privato, interessano solo le scuole, i crocifissi, ….
Mi sembrate sempre più fuori dal mondo, una specie di comunità Amish fuori dal tempo, fissata/ossessionata solo da pochi temi.

gmd85

@E.n.g.y

E tu mi sembri peggio di un voyeur, con tutto ciò che esserlo comporta. Prova a immaginare a quale momento si potrebbe paragonare questo tuo commento 😀
No ho neanche vogli di darti ulteriori spiegazioni. Che tu non sia in grado di capire o che faccia finta, a questo punto, è irrilevante. 😉

Engy

no Roberto V, non ho fatto 13 anni in uno in qualche diplomificio cattolico per essere così “sveglia” e dimostrare la mia “intelligenza” e capacità di comprensione dell’italiano e degli argomenti.
Ho fatto il Liceo Scientifico Aldo Moro a Reggio Emilia, con un miserello risultato, questo è vero: 42/60, l’avevo già detto una volta; non mi avrai letto: d’altra parte perchè perdere tempo a eggere i miei commenti?
Tu invece che formazione hai? Devi essere stato molto vessato e maltrattato, mi dispiace per te.
“Non esistono una sanità atea, dei diritti del lavoro atei” Bellissime, stupefacenti nella loro assurdità queste affermazioni solenni (tu sei molto solenne Roberto V, oltrechè solennemente sgradevole), non possono scaturire che da una mente superiore.
Mi fanno paura le persone (poche per fortuna) che ragionano come te/voi.
Sei/siete più religiosi del più fervente dei religiosi.

gmd85

@E.n.g.y

Ma l’hai capito il senso del commento di Roberto V?
O era solo importante dire, per l’ennesima volta, quanto ti facciamo paura e quanto siamo religiosi? Noi siamo ossessionati, poi…
In due commenti, cosa hai concluso? Niente, come al solito. Solo la tua mancanza di maturità, visto come ti poni. E data la votazione in sessantesimi, non sei proprio una ragazzina. Brava.

Francesco S.

Ma ancora le date corda quando va così fuori tema? Questo commento di Engy resta lì solo per magnanimità del moderatore o perché non se n’è accorto. È un blog tematico non si discute di tutto, ma solo di ciò che è in tema.

Moderazione

@Engy: cerca di rimanere sull’argomento, non rispondere solo alle parti OT dei messaggi ma anche al resto, o in mancanza di argomenti non rispondere affatto.

@tutti: evitate gli attacchi personali, le critiche possono essere sostenute anche senza farvi ricorso.

Grazie

RobertoV

Engy
Provi a fare per una volta una cosa per lei impossibile:
spiegare perchè:
“Non esistono una sanità atea, dei diritti del lavoro atei”, è assurdo.
E’ chi ha un disegno egemonico come la chiesa cattolica che ha bisogno di entrare in tutti gli argomenti, una sanità cattolica, una finanza cattolica, banche cattoliche, medici cattolici, avvocati e giudici cattolici, imprenditori cattolici, studenti cattolici, scuola cattolica, una bioetica cattolica, partiti cattolici, e così via.
Io pensavo che dei diritti dei lavoratori ci si occupasse tramite sindacati e partititi e che fossero indipendenti dal credere o non credere ….
Immagino che lei a messa interverrà bacchettando il prete dicendogli che si occupano sempre dei soliti argomenti religiosi e non dei diritti dei lavoratori o della sanità pubblica ….
E’ evidente che a lei i problemi della laicità non interessano e deve trovare qualche scusa per non dirlo e per difendere l’orticello della chiesa cattolica. Nell’articolo ci si preoccupava del fatto, visto quanto successo in passato per esempio coi dico, che qualche passo avanti nella laicità fosse stato fatto e che la fine della legislatura potrebbe bloccare per anni questi cambiamenti. Il benaltrismo è una tecnica per evitare di discutere sugli argomenti: ma dovrebbe essere conseguente. Preoccuparsi dei diritti dei lavoratori o della privatizzazione della sanità quando c’è il terrorismo ed il rischio di una guerra nucleare ….

RobertoV

Inviterei, inoltre, a leggersi bene la descrizione dell’UAAR, i suoi obiettivi ed il manifesto. Così dovrebbe essere più chiaro (ovviamente per chi ha sufficienti capacità di lettura, comprensione ed analisi del testo) il perchè certi argomenti vengano trattati in questo ambito e non altri, che ovviamente vengono, invece, trattati in altri ambiti più adatti, perchè bisogna avere dei problemi o essere molto in malafede per pensare che il mondo si limiti all’UAAR. Certe critiche mi sembrano come quelle di Enrico che criticava l’UAAR per non fare beneficenza, come se non si potesse farla al di fuori dell’UAAR. Se tutte le associazioni dovessero fare tutto sarebbe il trionfo dei mediocri, degli incompetenti, degli imbonitori e truffatori ….

RobertoV

Ma ha fatto 13 anni in uno in qualche diplomificio cattolico per essere così “sveglia” e dimostrare la sua “intelligenza” e capacità di comprensione dell’italiano e degli argomenti? L’UAAR è un’associazione a tema che si occupa di ateismo, religione e laicità, ed è di questo che si deve occupare. E’ stato più volte detto che l’UAAR non avrebbe ragione di esistere se vivessimo in un mondo veramente laico con la religione un fatto privato: ma questo non significa che i problemi da lei citati a casaccio sarebbero stati risolti, non sono competenza dell’UAAR che, diversamente dalla chiesa cattolica, non è un’associazione politica. Non esistono una sanità atea, dei diritti del lavoro atei.
Lei va da un’associazione scientifica a lamentarsi che parlano solo di scienza? Da un’associazione sul cancro che non si occupano dei diritti dei lavoratori? Da un’associazione sportiva a lamentarsi che non si occupano di altro, tipo i cambiamenti climatici? Crede veramente che non esistano altri canali più adatti per occuparsi di quei problemi? Il classico minestrone polemico: dietro il nulla.

dissection

Certo, ciò che viene prospettato nel post è piuttosto preoccupante, speriamo che non debba andare così per forza di cose, alm

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