Oggi umanisticamente sposi

L’Irlanda del Nord è adesso il secondo dei quattro Stati del Regno Unito in cui è possibile celebrare un matrimonio umanista che abbia validità legale, ciò grazie alla causa legale vinta da Eunan O’Kane e Laura Lacole, quest’ultima vice presidente di un’associazione umanista. O meglio, lo sarà se anche nelle successive tappe giudiziarie verrà confermata la sentenza di primo grado, visto che il procuratore generale (analogo all’avvocatura dello Stato in Italia) ha già annunciato l’intenzione di fare ricorso.

Allo stato attuale i matrimoni umanisti sono legalmente validi solo in Scozia, oltre che nell’indipendente repubblica irlandese con cui l’Ulster condivide la stessa isola. Neanche Inghilterra e Galles al momento riconoscono i matrimoni celebrati da qualcuno che non è né un ministro di culto né un rappresentante istituzionale, ma da tempo la British Humanist Association, che fa delle cerimonie laiche uno dei suoi principali servizi, chiede di rivedere la legislazione in merito. Naturalmente Andrew Copson, che della Bha è il rappresentante, si dice pronto con la sua associazione a supportare il governo nordirlandese nel processo di attuazione qualora quanto appena sancito dal tribunale venga confermato.

okane-lacole

Il riconoscimento legale delle cerimonie laico-umaniste è uno dei motivi per cui l’Uaar ha a suo tempo richiesto un’intesa con lo Stato in base all’art. 8 della Costituzione, al momento concessa solo alle religioni e in totale discrezionalità del governo, ed è anche uno dei capisaldi del progetto di legge redatto dalla fondazione Astrid dopo un confronto tra varie parti, tra cui anche l’Uaar. Si tratta di un progetto che mira al superamento dell’attuale legislazione basata sui culti ammessi, il tutto nel rispetto degli accordi raggiunti a livello sovranazionale con il Trattato di Lisbona, ma che nei fatti è ben lontana dal raggiungimento del suo scopo.

Purtroppo allo stato attuale un celebrante laico può operare con pieno riconoscimento solo con espressa delega del Sindaco, ma non è chiaramente semplice ottenerlo. Un’alternativa praticata in alcuni casi è quella delle doppia cerimonia simultanea, con il momento prettamente celebrativo officiato dal cerimoniere laico e quello istituzionale condotto dal rappresentante istituzionale che legge gli articoli del codice civile secondo quanto prescritto dalla legge. Anche su questa materia si resta in attesa che l’Italia faccia un ulteriore passetto verso una effettiva laicità.

Massimo Maiurana

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11 commenti

dissection

Non si sente gran baccano, su questo tema in particolare, almeno qui da noi (per quel che so io). Sembra uno di quei diritti dei quali la gente non è a conoscenza di… averne diritto!

RobertoV

Oggettivamente che differenza c’è tra un matrimonio umanista ed uno civile? Solo per l’officiante? Solo per la cerimonia, o si prevedono impegni differenti?

mafalda

Non capisco perché per una coppia non possa bastare il matrimonio in comune e quello “umanista” mi sembra una scimmiottatura di quello religioso…Bisognerebbe diminuire i matrimoni, non moltiplicarli.

Francesco S.

Non è negli obiettivi dell’UAAR “diminuire i matrimoni”, il senso è che ognuno si sposi secondo le proprie convinzioni purché in modo legale e riconosciuto.

Massimo Maiurana

Ops, ho scritto la stessa cosa perché non avevo ancora letto il commento di Francesco 🙂

Massimo Maiurana

È una questione di libertà di scelta. Chi ritiene che il semplice matrimonio civile sia sufficiente non è obbligato a fare un matrimonio laico-umanista, chi invece vuole qualcosa di più personalizzato, con un celebrante appositamente formato, con uno script che va oltre la lettura di quattro articoli del codice civile, con musiche e poesie e quant’altro, deve invece poter avere la possibilità di farlo senza dover essere costretto a fare una doppia cerimonia: quella civile in Comune e quella laico-umanista dove gli pare.

In ogni caso noi non abbiamo come obbiettivo quello della riduzione dei matrimoni, abbiamo invece quello della effettiva libertà per tutti di sposare chi gli pare e come gli pare.

Francesco S.

Mah secondo me è anche bella una cerimonia ad hoc con la persona che in quel momento si ritiene il compagno/a della vita. Complimenti alla sposa, un fior fiore di umanista, 😉

RobertoV

Sono sostanzialmente d’accordo, tranne sul punto della doppia cerimonia. Questo dovrebbe essere lo standard per religioni e non, quello che andrebbe abolito è il matrimonio concordatario. In altre nazioni l’unico matrimonio riconosciuto è quello civile, poi chi vuole fa anche il suo matrimonio cattolico, protestante, ebraico, pagano, induista, umanista, ecc.

Francesco S.

Roberto mi pare che funzioni così solo in Francia, in molti paesi riconoscono matrimoni di vari culti e non. Ad esempio negli stati uniti ci si può sposare a Las Vegas con officiante il sosia di Elvis o con rito Klingon stile star trek, a prescindere dalla presenza di concordati, basta che l’officiante sia riconosciuto e le carte legali a posto e ci siano i testimoni.

Massimo Maiurana

Esatto, il principio dovrebbe essere quello. Il matrimonio civile è troppo scarno, chiunque dovrebbe essere libero di farsi la cerimonia che vuole contando sul fatto che la celebrazione sia valida anche per lo Stato.
Il problema del matrimonio concordatario è intanto il fatto che si tratta della solita deroga alla regola generale riconosciuta a un solo culto, gli altri non hanno alternative al rito civile, e poi il fatto che ci sia un’ulteriore deroga nel riconoscimento delle sentenze di nullità dei tribunali ecclesiastici. I matrimoni cattolici dovrebbero invece funzionare come tutti gli altri matrimoni non meramente civili: riconoscimento della celebrazione e nessun diritto di annullamento.

RobertoV

In Austria e Germania è così. Nonostante la cattolicità dell’Austria, l’esistenza di un concordato e la sua storia i matrimoni religiosi non hanno valore legale. Conta solo quello civile. Poi ognuno può fare la sua cerimonia religiosa che ha valore solo per loro. Perchè dovrebbe essere un problema la doppia cerimonia? Così le cose sono più chiare e trasparenti e per la cerimonia religiosa o umanista non hai vincoli. Un atto legale davanti ad un pubblico ufficiale uguale per tutti, con effetti civili e poi la cerimonia /festa che ti interessa. Perchè mischiare le cose ed obbligare lo stato a riconoscere i vari tipi di matrimonio confessionale e umanista?

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