“Si tratta di un altro importante riconoscimento alla battaglia di Beppino Englaro. Un uomo che ha sacrificato tutto per una battaglia di civiltà, e che lo ha fatto tenendo sempre i toni bassi, avendo sempre rispetto della legge e dei magistrati, nell’interesse delle volontà di sua figlia Eluana ma anche nell’interesse del paese, facendo da apripista per il riconoscimento di un diritto a vantaggio di tutti”.
Stefano Incani, segretario dell’Uaar, commenta così la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della Regione Lombardia confermando, come aveva già fatto il Tar, il diritto al risarcimento di Beppino Englaro e fissandolo in 133mila euro.
L’allora presidente della Regione Roberto Formigoni non ottemperò alla sentenza dei giudici della Cassazione, che consentiva la fine della nutrizione forzata della paziente, impedendo che Eluana Englaro venisse ricoverata in un hospice. La famiglia ottenne poi dalla clinica “La quiete” di Udine ciò che Formigoni aveva vietato.
“La sua voglia di lottare è stata di grande ispirazione, e penso non solo per me”, prosegue Incani. “È nel solco del suo esempio che l’Uaar continuerà a battersi affinché i cittadini di questo paese vedano finalmente riconosciuto il diritto al rispetto delle volontà del paziente, il diritto all’autodeterminazione in materia di fine vita, insomma in poche parole il diritto a morire con dignità”.
Comunicato stampa
Sicuramente non lo farà, figuriamoci, ma la regione dovrebbe rivalersi sul celeste e la sua compagnia…
Quoto.