Tre problemi che impediscono una discussione laica e razionale sui migranti (e su tante altre questioni)

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che don Mussie Zerai, sacerdote cattolico eritreo già candidato al Nobel, ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Trapani. Secondo l’accusa avrebbe segnalato l’arrivo di barconi con migranti in una chat segreta riservata ai capitani delle navi delle organizzazioni non governative.

La notizia è stata riproposta, in modo assolutamente asettico e senza commenti, sulla pagina Facebook dell’Uaar. Tanto è tuttavia bastato per scatenare reazioni che sarebbe eufemistico definire effervescenti. Paolo Samuel Gazzola chiede: “ditemi che ve la prendete solo perché è un prete”. Claudio Dianelli commenta: “Riuscire a distinguere tra le cazzate teologiche predicate dalla chiesa e il suo concreto aiuto in favore dei meno ambienti? No eh?” Fulvia Mah dà all’Uaar dei “boccaloni”.

Ovviamente, poiché da cosa nasce cosa, ci sono anche commenti di segno opposto. Ivan Bazzani Navi manda “a fan culo” il “prete di merda”. Marco Sironi si domanda: “e a noi che tutti sti parassiti dobbiamo mantenerli e sopportarli chi ci aiuta???” Stefano Gizzarone gli replica: “da chi sei pagato?” Gazzola chiude infine il cerchio dandogli del nazista e dello stupratore, e dei “fasciomafiosi” ai procuratori di Trapani.

Dalla maggioranza dei commenti trapela una posizione aprioristicamente refrattaria alle argomentazioni contrarie. Per certi versi è inevitabile, visto il modo con cui sono usualmente (mal) poste: i dubbi sono inversamente proporzionali alle offese. Curiosa soprattutto l’accusa di anticlericalismo inveterato, visto che in contemporanea la stessa Conferenza Episcopale ha posto l’attenzione sulla necessità di rispettare la legge, invitando a non fornire alcun “pretesto di collaborare con i trafficanti di carne umana”.

In fondo si trattava soltanto di una delle tante notizie date sulla pagina Uaar. Pochissimi però consultano la pagina Uaar e si formano quindi un’opinione complessiva, perché Facebook segnala loro soltanto le notizie basate sui loro ipotetici interessi. Mi si risponderà: ma Facebook è esattamente questo. Già. Un posto dove si clicca “mi piace” su articoli di cui non si leggono nemmeno i contenuti: basta che il titolo sia accattivante. Un posto che non va però preso troppo sottogamba, visto che, grazie anche a Facebook, pare che ci si vincano ormai anche le elezioni Usa.

migranti

Il vero problema, tuttavia, non risiede soltanto nei social network: è la tendenza alla polarizzazione di gruppo, che dilaga ormai in ogni ambito. Ci porta a difendere le nostre opinioni in modo fideistico, a non riflettere nemmeno per un istante sulle ragioni degli altri, a fare affermazioni apodittiche e offensive, a non discutere in modo logico e argomentato, a non basarci sui fatti (figurarsi a fare fact-checking). Sono comportamenti ben poco laici e ben poco razionali (è altamente improbabile che gli insulti facciano cambiare idea a qualcuno).

E dire che ci sarebbe bisogno come il pane di una discussione laica e razionale su un tema deflagrante come quello dei migranti, perché sono tante le domande che non trovano ascolto. Alcuni banali esempi: la carità è o non è una soluzione di corto respiro? Perché non si promuovono politiche de-nataliste, quando in molti paesi l’emigrazione è — come ammette anche l’Onu — l’inevitabile e comunque non risolutiva conseguenza della crescita della popolazione? Quanta parte del bilancio statale sono disposti a destinare all’accoglienza i politici che la sostengono “senza se e senza ma”? E quanta parte stanzierebbero i sostenitori della linea “aiutiamoli a casa loro”?

Vogliamo poi parlare dei molti risvolti etici che restano sotto il tappeto? Insistere, come fa il presidente dell’Inps Tito Boeri, sul fatto che “gli immigrati ci pagano le pensioni”, non è un atteggiamento strumentale quanto sottopagarli in nero? Cos’ha da offrire la nostra scuola a un bambino che non parla l’italiano affinché possa studiare in condizioni adeguate, in un periodo in cui sono già a rischio di taglio gli stanziamenti per il sostegno agli alunni disabili? E cos’avrà da offrirgli la nostra società, dopo la scuola, al posto di un lavoro “che gli italiani non vogliono più fare”? Lo si vuole condannare, per mera origine etnica, a svolgere lavori di serie B, e con lui i suoi figli e i suoi nipoti (che è poi una delle cause principali che ha portato, in altri paesi europei, alla radicalizzazione islamica anche tra le seconde e terze generazioni)?

In tutto questo, l’interventismo ideologico degli esponenti ecclesiastici, piaccia o no, sia ritenuto giusto o no — non è questo il tema — porta a modifiche della legislazione nel senso che auspicano. Perché il governo non sembra in grado di muoversi se non di concerto con i vescovi, facendo propria la loro politica in una materia in cui c’è un enorme conflitto d’interesse, in un paese in cui l’assistenza sociale è stata di fatto esternalizzata alle Caritas (cioè ai vescovi stessi).

Per cui, a chi ha legittimamente chiesto il senso della pubblicazione della notizia su don Zerai su Facebook, occorre rispondere che “sì”, è lecito e doveroso che un’associazione che si batte per la laicità dello Stato apra una discussione sulle violazioni della legge da parte di esponenti ecclesiastici. O forse non lo deve fare quando la violazione è, secondo alcuni, giustificabile? O lo dovrebbe fare soltanto quando le violazioni sono riprovate da tutti anche se non hanno diretti impatti istituzionali, economici e sociali, come con le condanne per pedofilia?

Ci sono inoltre due ulteriori problemi che dovrebbero allarmare chiunque sia impegnato in un orizzonte laico-razionalista, perché possono mettere in discussione le ragioni stesse di tale impegno. Il primo è che ragione e laicità, in queste discussioni, fanno un po’ troppo spesso la figura dei gol della bandiera, segnati a partita scaduta quando se ne sono già presi cinque dall’altra squadra. Perché si è sempre un po’ troppo pronti ad accantonare alcune convinzioni “deboli” in nome di convinzioni più forti. Siano esse politiche o morali, nell’epoca della polarizzazione di gruppo le convinzioni deboli sono perdenti in partenza.

Un ulteriore problema, inevitabilmente collegato, è che ragione e laicità rischiano di essere deboli non solo perché ritenute meno importanti, ma anche perché prive di forza propria. Beninteso, qualche risultato, e pure notevole, l’hanno anche raggiunto. Pur tra mille difficoltà la laicità avanza (quantomeno nel mondo occidentale, quantomeno nel diffuso auspicio che la religione non si immischi nelle questioni istituzionali e nelle scelte personali) e avanza anche l’uso della ragione (quantomeno per il fatto che anche i più irriducibili irrazionalisti sono spinti ad argomentare (?) citando fonti e prove). Ma c’è il concreto rischio che non si vada oltre, che tutto si fermi a una dimensione minimale.

L’incapacità di discutere in modo laico e razionale sembra dilagare a ogni livello e su ogni tema apparentemente controverso. Dilaga ovunque. Dilaga non solo su Facebook, ma persino negli spazi che alla laicità e alla ragione fanno esplicito riferimento. I troll ci fanno schifo, ma non ci rendiamo conto di quanto spesso sembriamo a nostra volta troll agli occhi altrui. Il mondo è però diventato troppo complesso per tornare indietro di diecimila anni, alle tribù preletterate. Questo è il momento in cui è più che mai indispensabile un salto di qualità, se si vuole davvero cambiarlo, il mondo. Per chi è convinto che laicità e ragione non siano affatto convinzioni deboli, praticarle in ogni circostanza è sempre più necessario. A cominciare dai propri spazi, perché siamo i primi a sapere che non si deve mai predicare bene e razzolare male. Ma poi occorre portarle ovunque e su qualunque questione, proprio perché sono strumenti sempre più indispensabili per cercare di governare al meglio un mondo che — è questa è una buona notizia — è sempre più plurale.

Raffaele Carcano

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20 commenti

Francesco S.

L’ho letto anch’io quel post sul prete dei migranti, ma non ho commentato perché non c’era nulla da commentare visto che la Pagina nulla diceva al riguardo della notizia, cioè perché ritenuta interessante. Un certo cerchiobottismo che non paga.

Francesco S.

Riguardo al prete credo che l’accusa di risolverà con nulla, non credo costituisca reato a meno che non dimostrino che l’intenzione fosse quella di farli sbarcare senza registrazione alle forze dell’ordine. C’è una questione alla base, mi pare evidente che non c’è posto per tutti e bisogna valutare dei tetti, c’è un’alta disoccupazione giovanile endemica e questi poveracci sono solo carne da macello per lavoro precario, sottopagato e irregolare nella maggior parte dei casi.

laverdure

@Francesco s
“C’è una questione alla base, mi pare evidente che non c’è posto per tutti e bisogna valutare dei tetti…”
Temo che di questioni ce ne sia anche un’altra,che nessuno citera mai perche “politicamente scorrettissima”
Parecchi anni fa Fidel Castro annuncio di aver concesso la liberta di espatrio a diverse migliaia di dissidenti,che gli USA ovviamente accolsero festosamente al loro arrivo su barconi e barchette.
Solo diversi giorni dopo, a “cose fatte” e irreversibili,emerse la verita :la stragrande maggioranza di essi erano,letteralmente,”avanzi di galera”.
Castro aveva trovato un’occasione d’oro per svuotare galere e manicomi criminali,sbarazzandosi di individui che per lui erano solo bocche inutili e pericolosi piantagrane.
Quanto la loro nuova sistemazione abbia contribuito alla loro redenzione non ci e’ dato di sapere,ma qualche dubbio penso sia lecito.
Ora,c’e’ fra gli onorevoli presenti in questo blog qualcuno che dubita che il sospetto che le autorita di molti paesi del terzo mondo stiano praticando “furbizie” analoghe (favorite dall’impossibilita pratica di qualsiasi verifica delle fedina penale)sia quantomeno lecito?
Come pure che molti onorevoli personaggi locali dalla “diversa moralita e onesta”decidano per conto proprio l’espatrio,stimolati dalle insistenti voci sulla presunta “condiscendenza” della NOSTRA magistratura(pensate che assurdita!),come pure sui presunti favoritismi di parte della nostra classe politica a favore dei “migranti” e ai danni dei propri concittadini ?
Di questo passo arriveremo perfino a dubitare che la massa dei migranti costituisca la “nostra futura ricchezza”,pensate un po’ che eresia !

Francesco S.

Laverdure

Per quanto riguarda dietrologie e piani occulti, io preferisco attenermi ai fatti oggettivi, in genere sono discorsi che non mi interessano, detto con onestà.

bardhi

@ laverdure
Ti posso assicurare che almeno nel 1991, quando noi albanesi sbarcammo a Brindisi la preoccupazione del ministero degli interni italiana sul rischi di arrivi di “avanzi di galera” o peggio ancora “agenti dei servizi segreti albanesi” era altissimo.
Io facevo il traduttore nel campo di Monguelfo, e per ogni albanese che dichiaro di essere stato un “prigioniero politico” la DIGOS fecce indagine molto approfondite, di fatti molto di loro erano stati solo “prigionieri” per vari crimini. A quelli del campo di Strigno a Trento li andò pure peggio, per motivi di sicurezza potevano uscire dal campo solo con permesso delle autorita.
La stessa cosa capito ai kosovari arrivati nel 1999, la polizia italiana impiego molti interpreti serbi per verificare se fra i kosovari non si nascondessero “semplici albanesi”.
Oggi fra quelli che arrivano alle coste italiane non si sa bene nemmeno la nazionalità, il caso di Amri dimostro che l’espulsione dei malintenzionati che vogliono nascondere la loro vera identità è praticamene impossibile.

laverdure

@Francesco S
“.. in genere sono discorsi che non mi interessano, detto con onestà.”
Le cronache riportano che ormai il 50% degli atti di criminalita in Italia e’ commesso da stranieri.
(Per inciso non riesco a capire come cio’ si concilii con la pretesa(pure riportata dalle cronache) che la criminalita sia in calo,a meno che ovviamente il 50% dei NOSTRI criminali abbia,negli ultimi anni ,deciso di redimersi).
Non dubito minimamente che la cosa non ti preoccupi,del resto la convinzione che
“a me non mi succedera mai” e’ largamente condivisa dalla massa,non temere.
E credo che dietrologie e piani occulti non c’entrino proprio,e’ solo l’ennesima dimostrazione che cio che si pretende di attribuire a piani diabolici e’ in realta solo frutto di stupidita,negligenza e ignoranza a tutti i livelli,specialmente i piu’ alti.
“L’occasione fa l’uomo ladro(o peggio)”dice il proverbio,e qui di occasioni ne stiamo offrendo a iosa a masse intere.
D’altronde non lo dice il Papa stesso che tutti devono avere un ‘occasione ?

Frank

Dialogo della foto “pubblicità amarcord”.

Migrante sul barcone: E a noi non ci prendente?
Volontario: Mi dispiace ma non c’è posto.
Migrante: Ma come?
Altro volontario: Migrante fai da te?
Migrante: Si.
Volontario: No Ong?
Migrante: No.
Volontario: Ahiahiahihahihaihiiiiiiii

Frank

Altro dialogo “amaro” della foto.

Marinaio: Allora siete pronti per il trasbordo?
Migranti islamici: Cosa? Invasori, crociati, colonialisti!!!
Marinaio: Ma cosa avete capito? Siete voi che dovete venire da noi…
Migranti islamici: Ah, allora profughi, multiculturalismo, integrazione…

bruno gualerzi

“Pur tra mille difficoltà la laicità avanza (quantomeno nel mondo occidentale, quantomeno nel diffuso auspicio che la religione non si immischi nelle questioni istituzionali e nelle scelte personali) e avanza anche l’uso della ragione (quantomeno per il fatto che anche i più irriducibili irrazionalisti sono spinti ad argomentare (?) citando fonti e prove).”

Francamente non riesco proprio a vedere come, nell’attuale frangente storico, ci sia un progresso, sia pure sotterraneo, della laicità nel mondo occidentale. Se mai il contrario!
Benissimo la denuncia dei lassismi, delle miopie, dei pregiudizi ideologici, delle strumentalizzazioni della chiesa, di fronte al problema degli emigranti, oltre che di fronte al sempre attuale pericolo islamico… ma non ritiene UAAR, proprio in quanto UAAR, che la DERIVA IRRAZIONALE propria di populismi, nazionalismi, rigurgiti xenofobi, protezionismi ecc. dilaganti nel mondo occidentale sia da denunciare quanto meno con con la stessa insistenza?
Non sto dicendo che UAAR non abbia presente il fenomeno… però mi pare che lo sottovaluti e – se non di fronte agli aspetti più vistosi di questa deriva – lo consideri in fondo marginale. E proprio in funzione della difesa di una laicità che viene mesa in discussione dall’irrazionalismo emergente nel mondo occidentale… e una laicità che non si basi sulla razionalità non credo possa definirsi tale.
E sicuramente non rende certo agevole una vera ‘discussione laica e razionale’.
PS. Forse UAAR dà per scontata quanto segnalo? E’ troppo chiedere almeno una risposta su questo punto?

Diocleziano

« …la DERIVA IRRAZIONALE propria di populismi, nazionalismi, rigurgiti xenofobi, protezionismi ecc. dilaganti nel mondo occidentale sia da denunciare quanto meno con con la stessa insistenza?…»

Pensi che codesta ‘deriva irrazionale’ sia dovuta a un’indole malvagia e perversa?
Perché si manifesta solo ora, in presenza di migrazioni incontrollate?
O che forse sia una una risposta a situazioni squilibrate? Come può esserlo una politica europea simile al letto di Procuste: lungo o corto deve andare bene per tutti.
Di per sé non mi sembra che venga messa in discussione la laicità, a parole accettata da tutti, è che per s†upidi†à o per interessi occulti spuntano fuori da ogni dove le corna di dio. È tutta questione di marketing: loro ce l’hanno, noi meno.

Se avessero voluto veramente risolvere il problema dei migranti, avrebbero dovuto cominciare negli anni ’60 a contenere lo sviluppo demografico dell’Africa.

bruno gualerzi

@ Diocleziano
Se ho ben interpretato il senso generale del tuo intervento (il che non è affatto scontato ), affermi che ‘la deriva irrazionale’ rinvenibile in populismi, nazionalismi ecc. è dovuta alla reazione a tutta una serie di ‘situazioni squilibrate’ presenti un pò ovunque causate da politiche miopi, insensate ecc. come ad esempio – per restare in tema – di fronte al problema dell’immigrazione… e non – sempre come affermi (e come io secondo te affermerei)- “a un’indole malvagia e perversa”. Sorvoliamo sull’indole malvagia e perversa, che, solo per restare agli eventi del secolo scorso, fa parte, e come!, di un certo DNA ‘europeo’… ma è proprio la risposta che a queste politiche fallimentari e alle crisi conseguenti viene data che – sempre come la storia del secolo scorso insegna – finisce per essere peggiore del male. Come per ogni reazione a problemi certamente reali e gravi, che si concretizza in comportamenti (non trovo altro modo per dirlo) irrazionali… spesso non si tratta solo di atteggiamenti più o meno circoscritti e momentanei di un malcontento (più che legittimo come tale, sia ben chiaro), ma… e qui torno a riferirmi agli eventi drammatici del secolo scorso… di una sempre più diffusa, generalizzata tendenza a, per usare un’espressione recentemente tornata di moda, “pensare con la pancia e non con la testa”. Ebbene, per come la vedo io, questa generalizzazione è già in atto (esempio più clamoroso il successo di un personaggio come Trump, eletto a capo della maggiore potenza mondiale)… e quale sia il destino della laicità in questa situazione, non è difficile immaginare. Da qui le mie critiche a UAAR.
Sempre se ho ben inteso il tuo intervento, si tratta quindi di una divergenza di fondo sul come valutare la natura, la portata e le possibili conseguenze di questi comportamenti.

RobertoV

Qualche mese fa quando si iniziò a discutere animatamente delle ONG, mettendole sotto accusa sulla questione migranti, per interessi ed eventuali collusioni, media e politici, non si fecero problemi ad attaccarle e a mettere in discussioni ONG come Medici senza Frontiere. Eppure nessuno mise in discussione la chiesa cattolica che è la più grossa ONG ad operare nel settore e quella che si espone di più a parole per l’immigrazione. Era intoccabile. Eppure la chiesa cattolica come aveva dichiarato lo stesso Bagnasco l’anno scorso accoglie quasi 1/5 del totale dei migranti, ma solo poco più di un quinto di questa cifra a carico dell’otto per mille, cioè utilizzando soldi che riceve per operare come onlus, mentre il resto viene fatto in convenzione con lo stato che da rimborsi forfettari, esattamente come le altre ONG. Cioè uno stato inefficiente ed incapace di controlli ed organizzazione ha messo in piedi un sistema economicamente vantaggioso per gli altri. Visto che la chiesa si trova in vantaggio rispetto ad altre ONLUS dato la disponibilità di immobili di sua proprietà e di agevolazioni concesse dallo stato, è in grado di garantirsi notevoli guadagni. Cioè come nel caso di ospedali o scuole, ecc. l’attività per il prossimo non è gratis e disinteressata, ma lucrativa. Eppure nessuno ha sollevato tale questione, cioè che l’interessamento per i migranti non è così disinteressato per la chiesa cattolica, anzi in conflitto di interessi, così come per molte delle sue attività: vale la regola che qualunque cosa faccia lo fa solo a fin di bene. Dalla reazione a mettere notizie sul interessamento della chiesa si evince come il solo adombrarlo scateni rabbiose reazioni perché rischiano di mettere in discussione questo assunto aprioristico. D’altronde è stata la reazione anche allo scandalo pedofilia: le reazioni di lesa maestà servono a nascondere e proteggere gli interessi.
Riguardo alla considerazione sulla impossibilità in Italia a discutere seriamente di varie problematiche, direi che non è una novità, ma si è aggravata negli anni. Quando prendevo ancora la TV Svizzera se volevo vedere una discussione seria dovevo guardare la TV Svizzera non quella italiana: un abisso nella serietà e nelle modalità di trattare gli argomenti.
Comunque la chiesa ci sta marciando proprio per evitare di essere messa in discussione assieme ai suoi interessi: vedi scuole, ospedali, otto per mille, sovvenzioni, immigrati.

pendesini alessandro

….. « Un posto che non va però preso troppo sottogamba, visto che, grazie anche a Facebook, pare che ci si vincano ormai anche le elezioni USA »….Dice giustamente l’articolo ! E questo non va assolutamente sottovalutato. Gli opportunisti altolocati che decidono cosa è lecito o non lecito fare utilizzano « scientificamente » questa opportunita per ingannare la gente. Queste, purtroppo sono le nuove strategie utilizzate dagli Oligarchi, Autocrati, Plutocrati di qualsiasi orizzonte…con le conseguenze che conosciamo.

…..« Perché non si promuovono politiche de-nataliste, quando in molti paesi l’emigrazione è – come ammette anche l’Onu – l’inevitabile e comunque non risolutiva conseguenza della crescita della popolazione? Quanta parte del bilancio statale sono disposti a destinare all’accoglienza i politici che la sostengono “senza se e senza ma”? E quanta parte stanzierebbero i sostenitori della linea “aiutiamoli a casa loro”? »……
Non risolutiva conseguenza della crescita della popolazione + situazioni climatiche sempre più disastrose = MONDO ESPLOSIVO !
Qui si che ci sarebbe da definire cosa intendiamo dire e fare per « aiutare » gente di Paesi economicamente e politicamente sinistrati !……

bardhi

Durante il G20 Amburgo alla domanda di un giornalista della Costa d’Avorio quanti membri del G20 sarebbero disposti a impegnarsi in un Piano Marshall africano, Macron ha sorpreso gli ascoltatori dicendo che non pensa che un Piano Marshall sarebbe una soluzione fattibile ai problemi dell’Africa.
“Il Piano Marshall era un piano di ricostruzione, un piano materiale in una regione stabile (europa) i problemi che affronta l’Africa sono completamente diversi … di civiltà. Quali sono i problemi? Stati falliti, transizioni democratiche complesse e transizioni demografiche estremamente difficili “. Macron si riferiva apertamente alle “transizioni demografiche” che sconvolgendo i paesi che “hanno la media di sette o otto figli per donna” p.e il Niger, dove almeno il 50 per cento della popolazione è sotto i 14 anni.
“Oggi, spendere miliardi di dollari non stabilizza nulla” ha anche citato il traffico di armi, il traffico di droga e di esseri umani e il terrorismo islamico e questioni che vanno al di là della povertà semplice che indeboliscono l’Africa.

La valutazione di Macron non è completamente nuova agli economisti, p.e Dambisa Moyo nata in Tanzania e laureata in Oxford e Harvard, lei nel suo libro Dead Aid sostiene che l’aiuto straniero è diventato un’industria con i suoi interessi acquisiti che danneggia piuttosto che aiutare l’Africa.
ecco un suo twitt molto datato sul Piano Marshall per africa
Dambisa Moyo @dambisamoyo
@nykrinDC @ryanbriggs Il piano Marshall ha funzionato perché era limitato. Sapevano che dovevano usare saggiamente il denaro e generare scambi per lungo termine.
6:12 PM – 29 maggio 2009
“L’aiuto è stato e continua ad essere un disastroso disarmo politico, economico e umanitario per gran parte del mondo in via di sviluppo, l’Africa ha già ricevuto circa un trilione di dollari di aiuti. Questo è molto di più che il denaro dal Piano Marshall che è stato mai speso in Europa devastata dalla guerra, e che oggi sarebbe l’equivalente di circa 150 miliardi di dollari.
https://www.theguardian.com/society/2009/feb/19/dambisa-moyo-dead-aid-africa

laverdure

@Bardhi
“… i problemi che affronta l’Africa sono completamente diversi ”
Il problema e’ semplicemente che i popoli africani non possono realizzare in pochi decenni
quello che gli europei hanno realizzato in piu’ di 2000 anni,pretendere il contrario e’ semplicemente fare del razzismo alla rovescia,attribuirgli qualita che nessuno al mondo possiede.
A ostacolarli tra l’altro ci sono fattori geografici,basti pensare la clima e alla natura di larghi territori, del tutto inadatta a coltivazioni e insediamenti.
E ovviamente l’arrivo del colonialismo nei secoli scorsi provoco squilibri che hanno peggiorato le cose,perfino l’assitenza sanitaria a volte si e’ rivelata controproducente,
perche’ la momentanea riduzione dell’elevatissimo tasso di mortalita locale ha creato problemi di sovrappopolazione in molte zone con conseguente mancanza di risorse e
nuova mortalita,stavolta frutto di conflitti.

bardhi

@ laverdure
“… i problemi che affronta l’Africa sono completamente diversi ” Quello che tu hai estratto si riferiva al ipotesi di un Piano Marshall per l’africa, i dati fino ora hanno mostrato che un piano simile applicato al africa fa piu danni che altro. Sul il perché possiamo discutere.
“Il problema e’ semplicemente che i popoli africani non possono realizzare in pochi decenni
quello che gli europei hanno realizzato in piu’ di 2000 anni”
Dire il vero questo discorso non ha senso, nel attuale stato delle cose non si pou piu fare nessun paragone fra europei e altri popoli, gli europei hanno realizzato in piu’ di 2000 anni senza avere quello che oggi hanno gli africani e tutti gli altri popoli del mondo, cioè un sostegno di conoscenze, tecnologia e supporto economico che nessun altra civiltà umana abbia mai avuto nella storia, quindi se gli africani avrano bisogno di altri 2000, 200, o 20 nessuno lo puo sapere.
Sugli effetti negativi del colonialismo c’è da discutere ma oggi il dibattito sul The Great Divergence e altri studi stanno dimostrando che come minimo non ha peggiorato nulla anzi, se poi la causa del divario sono stati fattori, raziali, geografici, climatici temo che non lo sapremo mai.
,
L’ l’assitenza sanitaria non ha tutto il merito della crescita demografica esponenziale in africa, guarda caso la crescita è stata maggiore in paesi come il Congo, dove l’occidente ha mandato cosi tanti aiuti alimentari che ha sconvolto l’equilibrio della popolazione indigena, oggi arrivata in media più di 6 bambini per femmina. Questi aiuti, magicamente caduti dal cielo illudono e creano una falsa sicurezza, pero non sono sufficienti per il sostentamento di un cosi grande numero di bambini.

pendesini alessandro

La possibilità di creare dei mondi è una meravigliosa e fantasiosa facoltà del cervello umano, e la pluralità delle interpretazioni ne è una manifestazione fondamentale. Ogni specie costruisce un mondo. E ognuno di noi può costruirne diversi. Può anche vivere in un mondo, ma anche ammettere che altri vivano in mondi diversi. È il funzionamento della tolleranza, di una “empatia culturale e sociale”, e, finalmente della democrazia. Tuttavia, vi è un rovescio della medaglia (flip side) di questa capacità di creare mondi diversi. Il rischio, infatti, è che ognuno (o quasi) è convinto di un giudizio o opinione personale incompatibile con quello degli altri….A questo punto sarebbe assurdo affermare che chi dice pluralità dei mondi dice conflitto dei mondi ?

A proposito della dietrologia :
La Cleptocrazia è il regime politico, o politico-criminale, il più diffuso sulla Terra e, pertanto, il meno studiato dalla scienza politica – che lo ignora infatti, preferendo categorie più “classiche” o onorevoli. Tra i duecento Stati rappresentati all’ONU, i tre quarti sono cleptocrazie, ovvero sistemi politici i cui leader sono i predatori del proprio popolo. Mi chiedo se, alla fine, non dovremmo parlare di “criminocrazie”: il governo del crimine….
Tutte balle del nonno o visioni fantasmatiche di ingenui o squilibrati mentali ?

P.S. -Come potremmo solamente immaginare che miliardi di persone supplementari che le previsioni demografiche prevedono in un prossimo futuro si lasceranno rinchiudere in enormi sacche di povertà e ci lasceranno vivere la tranquillità della nostra « civilizzazione » industriale arcisatura da beni di consumo ?

bardhi

Nel occasione della 104ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, non si è fatto attendere il messaggio di Bergoglio, che ovviamente dal alto del suo trono parla come l’oracolo di delfi, non si sa se per codardia o per mancanza di inventiva va a perifrasare cio che aveva scritto il suo predecessore: “Il principio della centralità della persona umana, fermamente affermato dal mio amato predecessore Benedetto XVI, ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale”.
Sul anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale, sta parlando della sicurezza personale dei cittadini europei o dei immigrati, perche quella degli immigrati dal momento che mettono piede sulle navi ONG non corre piu rischi, invece quella dei cittadini europei non è sicura nemmeno per le strade delle loro citta, credo che bergoglio avra sentito degli ultimi 2 attentati di Barcellona e Turku?! Poi come mai che questo principio inventato da un papa non è applicato al Vaticano?!

Diocleziano

Sua Banalità è ormai costretto a recitare senza sosta il ruolo della mosca cocchiera. Sostenuto gagliardamente dai mass media, ‘servizio pubblico’ in testa. E anche lui oggi insegue l’onda del malcontento che cresce, come un Salvini qualunque.

Francesco S.

Se è riuscito a mandare un messaggio a una conferenza che si terrà nel 2018, per me Bergoglio ha le carte in regola per parlare come l’oracolo di Delfi. 😀

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