Il film “Les bienheureux” della regista algerina Sofia Djama è la pellicola insignita quest’anno del Premio Brian, assegnato fin dal 2006 dall’Uaar.
“Il film — spiega la giuria — è ambientato nel 2008, nel ventennale del massacro che diede il via alla guerra civile che ha così profondamente segnato la vita pubblica e privata dell’Algeria. La generazione che ha lottato per la laicità è delusa e scoraggiata di fronte a una società che è diventata repressiva e ‘bigotta’ e che sembra incapace di dare alle nuove generazioni prospettive credibili. I giovani esprimono il proprio disagio in modo confuso. Il film mostra con amarezza le conseguenze della perdita dei valori di laicità e democrazia”.
Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python “Brian di Nazareth”, viene conferito ogni anno alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta «i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose».
Vincitori delle passate edizioni del “Premio Brian”, che è ufficialmente riconosciuto dalla Mostra, sono stati: nel 2006, “Azul oscuro casi negro” di Daniel Sanchez Arevalo; nel 2007, “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti; nel 2008, “Khastegi” di Barman Motamedian; nel 2009, “Lourdes” di Jessica Hausner; nel 2010, “I baci mai dati” di Roberta Torre; nel 2011, “Le Idi di Marzo” di George Clooney; nel 2012, “Bella addormentata” di Marco Bellocchio; nel 2013, “Philomena” di Stephen Frears; nel 2014 “Mita Tova” di Tal Granit e Sharon Maymon; nel 2015 “Spotlight” di Tom McCarthy; nel 2016 “La ragazza nel mondo” di Marco Danieli.
La giuria è composta da Michele Cangiani, Paolo Ferrarini, Paolo Ghiretti, Maria Giacometti, Maria Chiara Levorato, Marcello Rinaldi, Maria Turchetto.
Comunicato stampa
Ma la protagonista del film si è presentata praticamente ignuda sul red carpet? No, perché ormai è da questo che si giudicano i film o quelli della giuria del premio Brian sono ancora convinti che si giudicano dai contenuti. Questo è il futuro, svecchiatevi. 🙂
Per dire la verita, a questa ” Mostra ” almeno a quanto ci ha fatto vedere il giornale locale QN, sembra che ci sono foto-modelle e cover-girl in un numero inverosimile, quasi piu degli attrici o almeno lo stesso . Non ho seguito questa ” Mostra ” sia alla tv che sugli giornali ma non credo che un festival serio abbia soltanto ” guardoni ” nella giuria .
Mi auguro che sia come dici tu Gerard, che si tratti solo di una frivolezza che riguardi solo gli aspetti esteriori del Festival ma che non intacchi gli aspetti più seri, in fondo tutta questa volontà di moderazione, nel modo di vestire delle dive o delle altre ospiti, potrebbe sembrare ipocrita.
Vedi Frank, come tutte le imprese commerciali ( e in fondo i festivali, che siano di Venezia, Cannes o Berlino etc lo sono anche loro visto che servono alla promozione di films ) hanno il lato frivolo onde interessare una maggioranza di persone che di cultura cinematografica hanno ben poco . Pensi anche a tutte le pagini di giornali da quelli che si leggono nelle sale d’attesa ai quotidiani che si riempiscono di notizie dal festival, alla moda, alla promozione delle maisons etc . Un affare commerciale dunque . Se ci fossero soltanto presentazione di films, la cosa interesserebbe molto meno .
Mi chiedo se questo film sarà visibile sugli ns schermi oppure alla tv di stato ad un ora decente !!! ? Tutti programmi del giorno sono infantili oppure infantilizzanti ( che c’è di meglio per i governanti che un popolo rimbambito …) .Quando poi si parla dei films che si vedono sul grande schermo, spopolano le cretinate made in usa tipo spiderman, guerre stellari 27. episodio, cartoni animati , films che 30 anni fa sarebbero andati a vedere soltanto i ragazzini, oggi ci vanno i adulti .
Sono gli adulti che 30 anni fa erano ragazzini, il che la dice lunga di quanto siano maturati. 🙂
C’è stato il rincoglionimento programmato …Ci sarebbe molto da scrivere sopra ma siamo O.T….
La tv francese internazionale TV 5 MONDE ne ha dato notizia ieri ….http://information.tv5monde.com/terriennes/mostra-de-venise-2017-la-realisatrice-algerienne-sofia-djama-recompensee-190526
Se cerchi su internet si trova qualcosa sul premio e l’assegnazione di quest’anno ma essendo un premio “collaterale” (ha un significato recondito questo termine?) ed essendocene tanti è normale che se ne parli poco, qui l’elenco di tutti i premi “collaterali” della femmina di mostro di Venezia:
http://www.labiennale.org/it/news/i-premi-collaterali-della-74-mostra
Ebbene, perciò è giusto far notare che France 24 che non è tv Prato ne abbia parlato….
Intendevo che se ne parli poco in Italia, in Francia non mi meraviglia che ne parlino ho letto nell’articolo che hai postato che il film è una produzione franco belga “con il DNA algerino”, se avesse vinto a Cannes (anche un premio collaterale 🙂 ) un film di produzione italiana qui sicuramente ne avrebbero parlato, che poi se parli poco è normale mica stiamo parlando di cose serie come il papa che si fa male sulla papamobile….
@Frank “femmina di mostro”LOL!!!
Questo spiegherebbe anche perché si è presentata ignuda sul palco: i mostri ( e le mostre :-)) come è risaputo, non si vestono…
Quello che intendevo segnalare è che hanno descritto il premio e le sue motivazioni . France 24 che rida le stesse notizie attraverso in 3 lingue : francese, inglese e arabo, in tutto il mondo puo essere considerazione una piccola soddisfazione per l’ uaar .