Per parafrasare un’espressione degna del famoso cioccolatino con la nocciola, di anno in anno quella che fino all’avvento del fascismo era solenne festività civile scivola sempre di più nell’oblio istituzionale.
Bisogna scavare nel web per trovare, sul sito dei Bersaglieri sempre siano lodati, lo scarno elenco delle commemorazioni, quest’anno scivolate al più comodo sabato 23, dedicate alla breccia di Porta Pia.
Certo è che, per tornare alle frasi fatte, non si può essere nemmeno sicuri che si stesse meglio quando si stava peggio. L’oblio a cortina sceso su questa giornata segue infatti a uno dei più arditi capovolgimenti del revisionismo storico di stampo confessionale mai apparso su suolo italico (e sì che siamo bravini…).
Indimenticabile infatti il completamente muto Napolitano che lasciò la guida delle celebrazioni al cardinal Bertone, segretario di Stato vaticano, che pregò solerte “per i caduti di ambo le parti”.
Indimenticabile, dicevamo. Ma ancora di più dovrebbe esserlo una data che, come ancora insegnano o dovrebbero insegnare i libri di storia, ha permesso Roma capitale e la fine del potere temporale del papa.
È, piaccia o non piaccia, il giorno nel quale venne completata l’unità nazionale, anche se curiosamente oggi è ignorato anche da chi di questa unità ne fa vessillo di battaglie politiche. Mentre ben sta attento il clericalismo nostrano a tenere la memoria cortissima. Lunga la fila per la teca di San Gennaro, deserta la breccia.
Giornata indimenticabile, dimenticata. Non da tutti. Senza particolari nostalgie risorgimentali, ma con rinnovato bisogno di laicità e con rinnovata e sempre maggior urgenza, noi non dimentichiamo. Buon XX Settembre.
Adele Orioli
Giusto denunciare il silenzio su una ricorrenza dimenticata per non ‘dispiacere’ al paese ‘alleato’ a noi più vicino, anzi proprio ‘dentro’: il Vaticano (a proposito del quale Napolitano affermò che una delle maggiori fortune dell’Italia è avere sul suo territorio un’autorità morale prestigiosa come la chiesa)… ma non bisogna dimenticare che chi in seguito ha tratto il maggior vantaggio da Porta Pia è stata paradossalmente proprio la chiesa.
In breve. Lo stato vaticano era il più arretrato d’Europa, non godeva di alcun prestigio e il cancellarlo dalla storia fu solo un favore fatto alla chiesa. Da tanti punti di vista. Intanto le permise di presentarsi come vittima dello stato italiano e di ricattarlo in vari modi, tuttora ben visibili. Economici (dalle cosiddette Guarentige fino all’attuale 8×100); politici e sociali (una sua presenza pervasiva nello stato italiano in funzione di supplenza che le ha permesso di mettere il naso in tutte le sue istituzioni; ‘culturali’ (erodendo pian piano quel tanto di laicità che Porta Pia aveva rappresentato). Per non parlare dei vari concordati. Infine, a livello mondiale le ha permesso di proporsi come istituzione non più legata al cosiddetto potere temporale… potendo così esercitarlo in modo più indisturbato e proficuo. E tanto altro ancora.
Non mi meraviglierei sa la chiesa… anche senza bisogno di ricorrere a ‘revisionismi’… finisse prima o poi per essere lei a festeggiare l’evento 🙂
(Sia ben chiaro che di tutto ciò non furono certo responsabili i bersaglieri, quel che rappresentavano di spirito risorgimentale… ma non passò molto tempo perchè il nuovo stato che uscì dal risorgimento, dopo i lodevoli sforzi dei seguaci di Cavour, non ponesse più ostacoli alla chiesa.)
Però, senza il concordato fascista dubito che la situazione sarebbe arrivata al punto attuale, dopotutto coi Savoia il potere della Chiesa era stato progressivamente eroso. Allora la chiesa ed i cattolici lo festeggiarono proprio come un’inversione di tendenza, una occasione di rievangelizzazione dell’Italia. Secondo me è solo dopo che ha potuto presentarsi come vittima e guadagnare dal XX Settembre.
Napolitano è il traditore della patria e della Costituzione, l’irrispettoso personaggio dei processi democratici giudiziari, che il potere non vuole mettere sotto accusa.
Non aprite quella breccia.
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Sono un incompreso:
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