Staino collabora con Avvenire? L’Uaar gli fa i suoi migliori auguri

«Apprendiamo da alcuni organi di stampa che Staino, uno dei presidenti onorari della nostra associazione, ha iniziato una collaborazione con il quotidiano cattolico Avvenire. Saremmo bugiardi se dicessimo che la cosa non ci ha sorpresi. Tuttavia il sentimento in questo momento predominante è quello della curiosità: curiosità di vedere come e quanto Staino saprà instaurare quel dialogo tra credenti e non credenti che, con buona pace dei nostri detrattori, non abbiamo mai osteggiato».

Con queste parole la portavoce dell’Uaar, Adele Orioli, è intervenuta a commentare la notizia, diffusa nei giorni scorsi dallo stesso Avvenire, della collaborazione inaugurata da Staino, uno dei presidenti onorari dell’Uaar, sulle pagine del quotidiano della Conferenza episcopale.

«Il percorso culturale e personale di Staino ci è noto, al punto da averlo voluto tra i nostri presidenti onorari», prosegue Orioli. «Non abbiamo alcun motivo di credere che questo inedito connubio possa alterarne l’essenza e i principi fondanti. Formuliamo quindi i nostri migliori auguri a Staino per il suo lavoro, e perché no, aspettiamo di farci qualche sana risata laica».

Comunicato stampa

53 commenti

Frank

Chiedo scusa c’è un refuso nel titolo, quello corretto è:

“Stuoino collabora con Avvenire? L’Uaar gli fa i suoi migliori auguri”

Parolaio

Certo che non avete mai osteggiato il dialogo, lo avete sempre considerato impossibile.

Frank

Non è vero, c’è caso e caso, dipende dal credente con cui si dialoga, nel tuo caso per esempio non è impossibile ma inutile.

Gérard

Dialogo fra credente e ateo ? Si puo fare soltanto attraverso la laicita, ammesso e concesso il credente accetta la laicita il che è spesso difficile ( vedi Islam ) . Se la laicita ha un posto come il suo in Francia oggi , questo è stato possibile soltanto attraverso lotte spesso violente ma oggi sia la maggiore parte degli credenti che degli atei pensano che fu un bene per tutti .

dissection

Basta che non diventi una constatazione amichevole (d’incidente diplomatico?)… ;-D

Franco Ajmar

Finalmente potremo vedere come la fantasia riesca a rappresentare con una vignetta una cosa che non esiste.

Diocleziano

In questo si è fatto una grande esperienza: da anni cerca di rappresentare cosa è la sinistra. 😆

Diocleziano

Immagino il primo giorno di lavoro:

Staino: «Eminenza la conosce quella dello spiritosanto che ha fatto l’uovo?»

Eminenza: «SÌ!… e allora?»

Staino: «Ops… come non detto. Vado a ramazzare il ”cortile dei gentili”…»

Gérard

E evidente che deve all’ uaar qualche spiegazioni …? E se non le da, avra al meno il buon gusto di fare una scelta che si impone .

Engy

deve spiegazioni all’Uaar??? Ma che e’, la laica Inquisizione l’Uaar?

Frank

Lo ha detto lui non l’Uaar, ma capisco che per te sia troppo complesso capire la differenza.

Gérard

Gentile Engy

Parlo in nome mio dicendo che una persona che ha disegnato un personnaggio che butta via con la scoppa i simboli del cristianesimo, buddismo o islam nella spazzatura, che per tutta la sua vita è stato critico verso l’istituzione religiosa, facesse cosi un giro di 180° deve almeno spiegarlo a chi gli ha conferito una presidenza onoraria, almeno per corretezza . Questa è la mia opinione e riguarda soltanto me .

Francesco S.

Gerard le spiegazioni le ha date, basta googlare, comunque il titolo è di presidente onorario, un riconoscimento che l’uaar ha dato, non è mica una carica elettiva interna. La spiegazione è semplice, l’Unità è fallita, Staino è un professionista del disegno, si è liberato un posto ad Avvenire, il precedente disegnatore se n’è andato e Staino deve mangiare. Spero che presto trovi di meglio però.

bruno gualerzi

S’, spero anch’io che presto trovi di meglio, ma francamente un personaggio con la sua tradizione… non dico che debba morire di fame… ma piuttosto che approdare proprio ad Avvenire, tirare un pò la cinghia sarebbe stato preferibile.
Comunque leggo adesso che disegnerebbe vignette anticlericali “solo se in preti sfruttano”. Ma quando mai?

RobertoV

Staino ha 77 anni, una età da pensione. A meno che non abbia dilapidato i guadagni di una vita dubito che debba lavorare per mangiare anche se a certi livelli i soldi ed il potere non bastano mai.
Dalle sue affermazioni sul papa mi sembra un altro di sinistra attirato dalla corte, dal grande illusionista. Fatico a capire come uno di sinistra possa essere attirato da un imperatore, da una monarchia non democratica e credere a vescovi che non sfruttano.
Leggendo un po’ di articoli di Avvenire ci si rende conto che di spazi di dialogo non ce ne sono molti: è il giornale dei vescovi che ha silurato Boffo e diversi giornalisti “scomodi” non allineati. Che ha difeso le porcate della chiesa, degli scandali pedofilia, le sue discriminazioni verso gli altri.
I suoi spazi saranno da cortile dei gentili, è l’animale esotico da tenere a corte come dimostrazione della bontà dell’imperatore.

bruno gualerzi

Roberto V
“I suoi spazi saranno da cortile dei gentili, è l’animale esotico da tenere a corte come dimostrazione della bontà dell’imperatore.”

Perfettamente.
Come del resto già con Scalfari, sono molto più utili al sempre più gesuitico Francesco questi sedicenti non credenti di qualsiasi credente.

Francesco S.

A me sembra più una questione di necessità. I posti da disegnatore su quotidiani nazionali sono già presi, inoltre spesso si sottovaluta che quella professione in genere produce pensioni ridicole poiché in genere non lavorano come dipendenti. Mi pare una situazione diversa da Scalfari, Staino ha rivendicato il suo ateismo e vicinanza all’UAAR. A meno che prossimamente non smentisca se stesso non ha nulla da giustificare. Io gli auguro di trovare di meglio.

bruno gualerzi

@ Francesco S.
“Mi pare una situazione diversa da Scalfari, Staino ha rivendicato il suo ateismo e vicinanza all’UAAR”

Anche Scalfari rivendica il suo non essere credente… ringraziando anzi il papa perchè non gli ha chiesto di ‘convertirsi’. Si può essere più liberali di così?
Spero che Staino non arrivi a questo punto… anche se leggendo la sua intervista su Repubblica sembra che stia percorrendo la stessa strada.
Non conosco ovviamente la situazione economica di Staino, ma continuo a credere (v. sempre l’intervista) che la scelta di collaborare con l’Avvenire abbia una ben precisa matrice, diciamo ‘ideologica’. Da rispettare naturalmente, ma da non coprire con questioni economiche.

Gérard

Quando ho scritto ciò, non sapevo ancora che Staino fosse stato folgorato sulla strada di Damasco da Santo Banale …

bruno gualerzi

Secondo me Staino ha fatto la scelta giusta: è UAAR che non l’ha ancora capito. O forse sì…avete mai sentito parlare del ‘cavallo di Troia? 🙂
PS. Ma su Avvenire si pubblicano le vignette?

Diocleziano

Mah, in effetti il problema della coerenza si pone tanto per Staino quanto per Avvenire. La spregiudicatezza dei cattolici la conosciamo, quanto spudoratamente si inventano conversioni improbabili.

bruno gualerzi

Fate presto voi a criticare il buon Staino. Vedrete quante vignette anticlericali compariranno su Avvenire!

Diocleziano

Chissà quale piano diabolico ha in mente Bagnasco. 😈

O si è semplicemente rimb… … … 😆

Engy

commentarium sull’ orlo di una crisi di nervi ….😂😂😂

Engy

ma suo figlio? sara’ d’accordo visto che disegna lui per il padre quasi cieco. Pagheranno bene dai…!

Manlio Padovan

Io non leggo AVVENIRE. Spero che ci farete vedere qui la sua prima vignetta.

Diocleziano

Credo che sia quella che ha fatto vedere stasera nella trasmissione di Paragone (la7).

Indolore.

Flavio

Auguri a Staino ovviamente, ma io sono contrario. Non si tratta, come viene spiegato, di “dialogo” tra credenti e non credenti (su quello nessun problema ovviamente), ma di lavorare per una piattaforma mediatica che ha scopi e valori lontani dai propri, e che di certo si avvantaggerà di un talento creativo come quello di Staino. Certo, non tutto può essere ricondotto a uno scontro tra parti, ma il contesto in cui si opera (chi ti paga lo stipendio e perché) è importante quanto il contenuto.

Manlio Padovan

Credo che la notizia fraccia il paio con questa: da domani 5/10 il famoso “quotidiano comunista”, che meno comunista di com’è adesso non si può, con il giornale darà ai suoi (incretiniti?) lettori il libro “Terra casa lavoro” di papa Francesco (così sul giornale). Io l’ho già rifiutato al giornalaio. Purtroppo è l’unico giornale che si pubblica a sinistra: come siamo caduti in basso!
La giustificazione del giornale è un articolo di una pagina o quasi della Luciana Castellina (la pasionaria di Syriza e di Tsipras che più di quello che ha fatto non poteva fare per squalificarsi) la quale, dice uno che veramente è di sinitra, è più a destra del figlio che , evidentemente se ne deduce, sia un fascista o quasi.

Frank

Prima vignetta di Staino su Avvenire:

“Atei devoti di tutti i paesi, unitevi!”

Engy

Staino che – argh- dice di apprezzare il quotidiano dei vescovi e che laicita’ significa dialogo di fronte a voi sbigottiti e quasi depressi, e’ molto divertente.
Certo, il sospetto di rinquaglionimento viene, ma questo vostro tribunale e’ semplicemente ridicolo.

Frank

Tutto questo sbigottimento non esiste se non, come ti ho spiegato “su” solo nei tuoi sogni.
C’è qualcuno rammaricato, forse perché apprezzava il suo lavoro, ma la maggior parte, come me del resto, non è affatto stupita dal comportamento di Staino, del resto, come tu insegni, ci sono tante persone che dicono di essere una cosa e poi nei fatti si vendono per un’altra.
Poi se vuoi continua a sognare anche se ormai siamo in pieno delirio.

Diocleziano

Non mi sembra proprio che Staino sia qui sottoposto a un giudizio inquisitorio.

Direi anzi che la faccenda sia presa con una certa ironia.

Stupisce la contraddittorietà del suo comportamento e, se permetti, visto che ha

una carica onoraria nell’Uaar, se ne può parlare. Come già successo con Scalfari e

Augias. Non mi sembra educato fare illazioni sulle motivazioni economiche della

sua scelta, ma è evidente che qualche limitazione ideologica ci sarà; non credo

che Staino possa sentire l’impellente bisogno di fare battute sulla verginità della

madonna, ma forse qualche divergenza dall’ipocrita banalismo del papa, sulla

finta repressione della pedofilia, le finanze vaticane, le ingerenze dei vescovi…

dovrà pur sorgere, no? Almeno lo spero.

RobertoV

Se vai a lavorare per qualcuno è inevitabile che tu ti debba adattare alla linea di quel qualcuno. Avvenire è un giornale militante, che ha epurato i giornalisti scomodi. Se anche qualcuno gli ha garantito libertà di azione è una presa in giro perchè ci sono i lettori e tutta la gerarchia ecclesiastica e voglio vedere davanti alle loro lamentele se difendono ad oltranza Staino. Inoltre anche tu stesso ti limiti a seconda dell’ambiente perchè altrimenti verresti visto come un provocatore e a pochi piace essere sempre sul piede di guerra. Quindi sarà una satira “condizionata ” e limitata. La cosa sarebbe stata strana anche se Staino fosse andato a lavorare per il Sole 24 ore o direttamente per confindustria. Il dialogo lo fai alla pari, non mettendoti in una situazione di inferiorità. Il dialogo dipendente datore di lavoro è poco credibile e soprattutto non paritetico perchè avrai sempre dei limiti, serve solo al datore di lavoro per dimostrare quanto è liberale. Se volessi dialogare col gruppo Eni non andrei a lavorare per il gruppo Eni. Sarebbe stato più credibile se avesse detto che va a lavorare ad Avvenire per conoscere come lavorano e come ragionano in quel giornale, i retroscena. Ma questo non è dialogare, ma se mai fare un’esperienza conoscitiva di una realtà diversa. Rappresenta perfettamente il concetto di dialogo della chiesa cattolica, quello del cortile dei gentili, degli animali esotici che servono a mostrare quanto è liberale l’imperatore, un dialogo dall’alto in basso.

Diocleziano

In più c’è da considerare che si tratta di un lavoro creativo che implica un coinvolgimento totale del proprio ‘io’; qui non si tratta di fare vignette da settimana enigmistica sulle suocere. Un vignettista impegnato non accetterebbe limitazioni né auto-limitazioni.

Gérard

Laicita significa ” dialogo ” ? Ancora un nuovo concetto della laicita .
Dopo la laicita aperta, pacificata, multipla etc etc ecco a voi la laicita dialogante ..

Diocleziano

Se c’è un tipo di dialogo del tutto inutile è proprio quello tra ‘sapienti’ e credenti; del tutto inutile se verte su questioni di dottrina, poiché fin quando non ci saranno verità accertate è il solito flatus vocis, e se ci saranno verità accertate sarà inutile discutere di cose evidenti, che fino ad ora continuano a latitare da ciò che vuol far credere la chiesa.

Se il dialogo lo intendono su questioni materiali, cioè i soliti privilegi, ingerenze, furbizie da pievani o simili fanfaroni, a che pro? Solo una perdita di tempo. (Che in effetti funziona visto che sono duemila anni che cincischiano con queste s†upidaggini, ormai però è tempo di darci un taglio)

bruno gualerzi

@ Diocleziano
Più che d’accordo sul primo punto. Hai descritto il ‘ricevimento’ cui vengono invitati gli atei (quelli ‘veri, affidabili, naturalmente, definiti tali, si pensi un pò, dalla chiesa) a prendere il the nel Cortile dei Gentili. Che, se fosse frequentato da intellettuali onesti e in buona fede da entrambe le parti, dovrebbe concludersi a seggiolate.

Sul secondo punto (mia convinzione personale) potrebbe non essere solo una ‘perdita di tempo’, se non si pretendesse di scalfire il cosiddetto’potere temporale’ della chiesa senza porre sullo stesso piano il cosiddetto ‘potere temporale’. La chiesa sfrutterà sempre la sua capacità di manipolare le coscienze puntando sulla superstizione – a tutti i livelli – per trarne concretissimi vantaggi materiali. Si dovrebbe, in altre parole, sempre puntare, ASSIEME alla denuncia delle sue speculazioni molto terrene, ad una battaglia culturale. L’una senza l’altra sarà sempre perdente.

Personalmente poi – in merito soprattutto al primo, punto- ritengo che, o si riesce a spostare il dialogo su una condizione umana che ci accomuna tutti, credenti e non credenti (e qui i partecipanti al Cortile sarebbero gli ultimi interlocutori da prendere in considerazione), oppure di dialogo è meglio non parlarne.

bruno gualerzi

Errata corrige. Il secondo ‘potere temporale’ richiamato doveva essere naturalmente il ‘potere spirituale’

Diocleziano

Concordo in pieno: parlo di inutilità in senso intellettuale, ma sul piano pratico, da anticlericale duro e crudo, penso che non si debba mai stare zitti e ribattere colpo su colpo, soprattutto quando si tratta di soldi.

Frank

“Staino collabora con Avvenire? L’Uaar gli fa i suoi migliori auguri”

Che gli iscritti dell’Uaar siano scaramantici?

pendesini alessandro

-La ricerca dell’interesse personale supera qualsiasi altra passione, ideologia o convinzione umana. E questo è altrettanto valido sia per atei, agnostici che credenti….
-Le emozioni sociali sono così dipendenti dall’ambiente in cui ci sviluppiamo, e quindi legate ai fattori educativi, che è ragionevole chiedersi se non sono solo una rifinitura cognitiva aggiunta alla superficie del cervello…….

Franco Ajmar

“La ricerca etc.” Risposta: speak for yourself

Franco Ajmar

A Pendesini: (A parte lo speak for yourself, concordo invece sul fatto che la manipolazione religiosa precoce possa avere sbocchi molto diversi. Qualcuno con l’età adulta, l’informazione, il ragionamento etc. la supera, altri la mantengono per tutta la vita, alcuni per inconsapevole rudimentale conforto interno, altri per pigrizia intellettuale o per opportunismo e malafede, in altri, magari per ragioni biologiche, (invecchiamento) ritorna a prevalere.

Sergio Staino

Cari amici,
non capisco proprio l’interesse che molti di voi mostrano nei confronti dei miei guadagni, come se le idee e le scelte di una persona dipendessero da quanto uno guadagna, quanto meno mi sembra un’interpretazione un po’ meccanicistica del materialismo storico e marxista. Comunque vi accontento volentieri: io godo di una pensione da insegnante di Educazione Tecnica alle scuole medie più, da circa un anno, di una integrazione per invalidità visto che ormai sono vicino alla cecità totale, ammontante a circa 700 euro al mese. Non solo non riscuoto i soldi dello stipendio da maggio per la direzione de l’Unità e ci ho rimesso moltissimi arretrati per i fallimenti degli anni passati ma in più, come direttore, ho dovuto abbandonare lavori più sicuri su varie testate, dal Venerdì a l’Espresso. Oggi ho fatto questa scelta di fare delle strisce domenicali per Avvenire, il compenso pattuito ammonta a 200 euro più IVA per ogni striscia. I calcoli generali fateli voi. Dovete solo tener conto che queste vignette io le faccio grazie ad uno studio che ho messo su con mio figlio e un’assistente. L’assistente ha il compito di leggermi tutto, di scrivermi tutto e di interpretarmi le cose visive che arrivano, mio figlio addirizza e colora i miei schizzi per le vignette. Naturalmente questo, come è giusto, non lo fanno gratis e quindi è bene che teniate conto che ogni vignetta che faccio, sia pur gratis per solidarietà (e modestamente ne faccio tantissime per tante iniziative che condivido politicamente) mi costa, al momento in cui esce dallo studio, non meno di 50 euro. Non credo che ci sia da fare salti mortali. In compenso ho una bellissima famiglia e sopratutto ho centinaia di amici meravigliosi, da persone sconosciute a persone famosissime, ma tutte meravigliose e che mi amano senza mai chiedermi quanto guadagni, credo che questo sia il dono più bello che uno possa avere dalla vita. Cercate di non diventarmi grillini anche voi, cari amici dell’UAAR, l’ateismo non è uno scherzo o un gioco, è una scelta spesso non facile ma che ci dovrebbe aiutare a considerare più attentamente la transitorietà della nostra vita.
Ciao
Sergio

Frank

Ciccio primero: Anche Camilleri ormai non ce vede quasi più…
Segretario: E allora?
Ciccio primero: Mica se es messo a lavorar por la mafia.
Segretario: Per favore Santità, non facciamo paragoni autolesionistici.

pendesini alessandro

Franco Ajamar
Le nostre decisioni dipendono molto più da l’emozionale (cervello limbico) che del razionale (neocorteccia frontale). Malgrado la relativa plasticità della corteccia frontale. Raramente il razionale riesce a inibire i nostri istinti.-La ragione (escludendo il metodo scientifico) non è ragionevole e non può esserlo poiché inizia da un sottoinsieme, di una ideologia.

-L’uomo è l’animale il più dotato di una coscienza sviluppata e una ragione evoluta, ma è anche l’unico ad avere un comportamento che può essere –se le circostanze sono favorevoli- completamente irrazionale. Puo’ inoltre deliberatamente ignorare le informazioni razionali che gli fornisce il suo cervello quando è invaso dalle sue passioni, angosce o paure irrazionali.
-Ragionare, è deliberare e decidere, ma i limiti della ragione umana sono numerosissimi.
Un sistema non ci approva perché lo giudichiamo giusto o vero, ma lo giudichiamo giusto o vero perché è accettabile, e soprattutto vantaggioso per noi.
Detto diversamente, l’uomo, sovente, non può essere altro che psicologicamente incoerente ! Questo è il prezzo che paghiamo salatamente per avere delle capacità cognitive evolute, relativamente recenti, ma non pienamente integrate nel nostro cervello mammaliano !…

P.S. Il nostro encefalo funziona fondamentalmente in termini di riconoscenza della struttura piuttosto che di logica. Non è « istruzionista » ma « selezionista » ! E’ altamente valido nella creazione di strutture e allo stesso tempo costantemente portato a l’errore, a volte anche a l’orrore…

Franco Ajmar

Pendesini
Tutto OK, salvo che quando si dice l’uomo (l’essere umano) ci si riferisce a un tipo medio, con una variabilità iniziale (genetica) che spazia, per l’argomento in questione per es., dal cretino al genio, e se vogliamo, dall’adolescente al demente senile. Basti pensare che le sole malattie ereditarie monogeniche di cui è disponibile oggi la diagnosi sono 4000 e saranno presto 7000. E non parliamo delle poligeniche. Con tutte le conseguenze sul comportamento finale dell’individuo. Su questa base poi l’ambiente fa il resto. Comunque, per semplificare, nel nostro caso (Staino) parliamo di un individuo che ha cambiato idea. A qualcuno piace, ad altri dispiace, molti pensano che siano fatti suoi. L’importante è non idolatrare nessuno

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