Come già saprete, il nostro presidente onorario Sergio Staino è diventato un collaboratore del quotidiano dei vescovi Avvenire. Gli abbiamo chiesto di spiegare la sua scelta ai nostri soci e simpatizzanti. Commenteremo le sue considerazioni lunedì, al termine del Festival Laico-Umanista che ci vedrà impegnati da oggi a Senigallia. Perché siamo sicuri che sarà una bellissima occasione per tutti per confrontarsi su ragione e laicità.
“Voi potete andare in chiesa ogni giorno, voi potete ogni giorno confessarvi e comunicarvi, voi potete recitare quante preghiere volete, ma se assistete indifferenti alle miserie e alle ingiustizie che vi circondano, se nulla fate perché esse debbano scomparire, voi non avete nulla in comune con Cristo… voi non avete diritto di chiamarvi cristiani.”
Queste parole sono di Camillo Prampolini, socialista ed ateo, pronunciate nella predica di Natale del 1897 rivolta ai cattolici che uscivano dalla messa della vigilia.
A tanti anni di distanza mi sembra che le parole di Camillo siano germogliate bene e oggi è innegabile che dentro il poliforme movimento cattolico ci siano numerosissime persone che operano per la difesa e per il riscatto degli umili. Verso queste persone io nutro un sentimento di grande stima e gratitudine e mi interessa molto il dialogo con loro e la loro amicizia. Che siano credenti per me non è un problema, come non è un problema per loro che io sia inguaribilmente ateo. Per questo ho scelto di collaborare con Avvenire: è un giornale che per molti aspetti mi rappresenta, un giornale che pone un’attenzione particolare alle sofferenze del mondo, alle ingiustizie e alle guerre. Da questo punto di vista appaiono sulle sue pagine corrispondenze e commenti che avrei tranquillamente potuto ospitare sulle pagine della mia Unità. Ma oltre questi temi, di per sé importantissimi della giustizia sociale e dell’uguaglianza, vi è da condividere con molti di loro il crescente rispetto della laicità dello stato, punto fondamentale della nostra Associazione. Il resto, quei sentimenti spirituali molto intimi che riguardano la bioetica, sono molto lontani da noi. Ciò non significa però che non sia nostro dovere di cittadini laici ed iscritti all’UAAR di rispettarli e di contestarli solo quando questi sentimenti si trasformano in proposte legislative. Anche su questo piano la Chiesa non è più quella di un tempo e il nostro atteggiamento deve tenerne conto se non vogliamo rimanere ancorati a una visione sclerotica e antiquata della società cattolica.
Aggiungerei due parole sulle mie strisce perché, come vedrete, hanno come protagonista un Gesù molto molto umano: ha le sembianze di mio figlio ventenne con un Giuseppe che è il mio personaggio Bobo e una Maria che è la moglie di Bobo un po’ invecchiata. Quindi un Gesù terreno, storicizzato, che si muove in un ambiente surreale che va dalla Palestina dell’anno zero all’Italia e al mondo di oggi.
Che Avvenire abbia accettato le mie strisce è per me un grande segno di intelligenza e di forza di questo giornale e del suo direttore Marco Tarquinio, e l’Associazione che ho il piacere di presiedere ad honorem spero sappia cogliere questa mia scelta come un’occasione di dialogo sereno e paritetico tra forze filosoficamente lontane ma unite dalla voglia di far crescere la giustizia sociale in questo mondo disastrato.
Con la speranza di strapparvi un qualche sorriso vi invio due delle strisce di Hello, Jesus! in cui si parla, per l’appunto, di noi atei.
Un caro saluto di buon lavoro a tutti i congressisti.
Sergio Staino
Perdonate la botta di nostalgia che mi ha preso leggendo alcuni estratti dalla famosa ‘predica di Natale’ di Camillo Prampolini (famoso soprattutto dalle mie parti dove è nato ed è diventato un mito per i socialisti fine secolo e primo novecento), e poi ancora.
Avendone scritto a suo tempo in un giornaletto locale fiancheggiatore del PSI anni ’60 (Craxi non c’era ancora e per i socialisti erano altri tempi) sono andato a rivedere e rileggere come commentavo la ‘predica’. Che posso integrare con queste parole:
“Come mai esistono nel mondo tante ingiustizie? Come mai gli uomini sono divisi in ricchi e poveri, in padroni e schiavi? E’ possibile che Dio voglia queste inique disuguaglianze fra i figli suoi. No, evidentemente queste disuguaglianze derivano solo dall’ignoranza e dalla malvagità degli uomini…ecc. ”
Ebbene, caro Staino, queste parole erano sì rivolte direttamente da Prampolini ai fedeli che uscivano dalla messa… ma, come l’anticlericalismo di allora, erano rivolte soprattutto ai preti, considerati i veri sfruttatori dei poveri, in combutta con i ‘padroni’ di allora . Naturalmente i tempi sono cambiati, la chiesa non è quella di allora (e vorrei vedere… ma, caro Staino, hai presente quanti cambiamenti ha fatto la chiesa per adeguarsi — regolarmente in ritardo – ai tempi… non ultimo quelli di Francesco nostro?), ma sei sicuro che, per quanto riguarda le ingiustizie, a parte i soliti banali proclami di questo papa, la chiesa come istituzione svolga un ruolo molto diverso da allora? Sto parlando della chiesa come istituzione, quella chiesa che ha come organo che la rappresenta ufficialmente in Italia l’Avvenire. Giornale che rilancia ovviamente le posizione del papa… uno dei cui maggiori ‘funzionari’ (non Lui, sempre misericordioso con tutti) parlando degli atei ha nettamente distinto tra gli atei ‘veri’ e… guarda un pò, quelli che sono rappresentati da UAAR: coi primi si può dialogare, cogli altri (quelli ‘che sbagliano’ come sostenuto da Scalfari nostro che ti ha preceduto nel riconoscere come unica voce che ‘dice la verità’ quella di Francesco) si ha solo a che fare con il vecchio anticlericalesimo folcloristico. Magari proprio quello di Prampolini?
Personalmente, per quel che può valere, sono in disaccordo con UAAR su tanti punti, ma spero che, parlando di dialogo, non scelga come interlocutori – secondo la moda imperante nel mondo laico – i rappresentanti di questa chiesa.
PS. Mi apre che queste parole di Staino chiariscano bene che l’essere diventato il vignettista di Avvenire non sia solo dipeso da ragioni economiche.
Il PS di cui sopra diventa naturalmente inutile dopo che ho letto nell’altro post (ma solo ora) l’intervento direttamente nel merito di Staino.
Bruno mi potresti segnalare l’intervento di Staino in quale post? Grazie.
E’ nel post del 3 ottobre, che riguarda proprio Staino, il cui intervento è verso la fine.
Grazie! Lo leggerò con interesse.
Segretario: “Noi non andiamo in chiesa ogni giorno, noi ogni giorno non ci confessiamo e comunichiamo, noi non recitiamo quante preghiere vogliamo, e se assistiamo indifferenti alle miserie e alle ingiustizie che ci circondano, se nulla facciamo perché esse debbano scomparire, è vero noi non abbiamo nulla in comune con Cristo… noi non abbiamo diritto di chiamarci cristiani… perché infatti siamo cattolici”. Che ne pensa come risposta a Staino?
Ciccio primero: Tu sei un enfiltrado laicista, ecco cosa sei….
Dalla vignetta: atei “pieni di complessi di colpa”? E perché mai?
Sia Avvenire che Unità hanno goduto per anni del finanziamento pubblico: centinaia di milioni -per pubblicare fogli e inserti e speciali, un gran mercato del poco o nulla, dove il numero di pagine pare inversamente proporzionale alla qualità – sottratti a necessità ben più urgenti: la Cei e partiti potevano benissimo pagarsi i propri giornali!
Per molta gente non ci sono complessi di colpa – e ci mancherebbe altro! – si devono subire l’ingiustizia di un’assistenza medica carente, aspettare mesi per un esame, o quella di carenze nella scuola, e tante altre. Dall’altra parte il privilegio di poter pagare – anche con denaro pubblico – un vignettista ateo e farsi pubblicità, il tutto per stampare un centinaio di migliaia di copie di un giornale che verrà forse a malapena sfogliato…. Uno spreco a fronte dell’ingiustizia, su cui sarebbe forse meglio tacere.
https://polser.files.wordpress.com/2016/04/staino3228.jpg?w=730
Non so…. anche adesso, dopo aver letto il commento di Staino, continuo a rimanere perplesso. Devo essere sincero: mai in vita mia ho avuto fra le mani un singolo foglio di questo giornale però di loro articoli, in questo tempo di informazione fluida,ne ho letti abbastanza per farmi un quadro non proprio positivo di questa rivista.
Non ricordo, così su due piedi, di aver mai annuito di consenso interiore davanti ad una singola riga o frase da loro pubblicata sui temi sociali a me sensibili.
Su altri temi di tipo “spirituale” non mi pronuncio. Semplicemente per me è paccottiglia che se va bene a loro (i lettori) contenti tutti.
Detto questo cosa mi perplime? Bè intanto il fatto che un’alleanza con il diavolo è sempre un’alleanza con il diavolo comunque la si metta. Si ha un bel da dire poi per giustificare: vedere la chiesa con le alleanze di dittature fasciste per firmare concordati, per esempio.
Nel ritorno d’immagine a me sembra un scambio impari: un errore grottesco.
Loro potranno gloriarsi ad imperitura memoria di essere accoglienti ed aperti con noi, intendendo gli “atei”. Questo può portare nel futuro a situazioni in cui la nostra parola su temi caldi può partire svantaggiata: possiamo essere quelli soliti, i duri e puri che non sanno dialogare. Perchè loro sono aperti al dialogo, “abbiamo anche Staino fra i nostri dipendenti”, siamo noi ad essere intolleranti.
Mi chiedo: questa visibilità ulteriore che daremo alla galassia chiesa sarà pagata da loro a caro prezzo? Ossia Staino potrà fare il bello ed il cattivo tempo in piena libertà su tutti i temi eticamente sensibili e cari alla chiesa? Potrà farlo in maniera spudoratamente anti posizione ecclesiastica? O dovrà stare attento a scegliere i temi su cui scrivere ed altrettanto attento su come scrivere?
Perchè se è così loro avranno “vinto” a man bassa su tutti i fronti.
Potranno vantarsi di avere un ateo miscredente fra le loro fila e, di conseguenza, vantarsi di essere: bravi, belli, buoni ed aperti anche con i loro “nemici” ma nel contempo non ne ricevono lo stesso “danno” che potrebbero riceverne se lo stesso fosse fuori controllo in altri lidi.
Penso che Staino in Avvenire sia un cavallo di Troia al contrario…
Detto questo faccio i miei auguri a Staino per il nuovo impiego e spero un giorno di poter scrivere un commento in cui ammetto di essermi profondamente sbagliato rispetto a quel che ho scritto oggi.
«… Penso che Staino in Avvenire sia un cavallo di Troia al contrario…»
A me è venuto in mente Toro Seduto nel circo di Buffalo Bill.
La chiesa come circo è perfetta.
C’è un errore di fondo nel ragionamento sul concetto di dialogo. Il dialogo lo si fa alla pari non mettendosi alle dipendenze dell’interlocutore.
Se voglio dialogare con la multinazionale ENI su temi come ambiente e risparmio energetico, non ne divento dipendente, perchè come dipendente sono tenuto a rispettare le linee aziendali ed a fare gli interessi della multinazionale.
Avvenire, come giornale dei vescovi e giornale militante, cura gli interessi della chiesa, la sua propaganda, i suoi desideri egemonici. Lavorare per Avvenire, vuol dire, quindi lavorare per gli interessi della multinazionale chiesa cattolica, per la sua propaganda. Ed i lettori di Avvenire sono cattolici. Ed infatti Bobo è diventato Cristo. Così come negli ultimi anni l’Unità lavorava per Renzi. Lo stesso varrebbe per lavorare per il Sole XXIV ore, perchè vorrebbe dire lavorare per Confindustria e tale giornale è, comunque, meno militante di Avvenire.
Avvenire lavorerà anche per la laicità, ma per il concetto della chiesa di “vera laicità”, difficilmente accettabile per un ateo umanista, un democratico ed un vero laico.
Aiutare gli altri è anche un ottimo strumento di propaganda, di copertura ed un’ottima attività economica. Non è un caso che anche le multinazionali facciano beneficienza. E non è un caso se dopo secoli di “attività per i poveri” la chiesa sia così ricca. Ed è molto brava a vendere illusioni.
Coreggo “ed infatti Bobo è diventato Cristo”, diventa
“Ed infatti il protagonista della striscia è diventato Cristo”
@ Roberto V
“Aiutare gli altri è anche un ottimo strumento di propaganda, di copertura ed un’ottima attività economica. Non è un caso che anche le multinazionali facciano beneficienza. E non è un caso se dopo secoli di “attività per i poveri” la chiesa sia così ricca. Ed è molto brava a vendere illusioni.”
Esatto.
Staino è uno dei tanti atei che… sono atei, ma ritengono che la dottrina sociale della chiesa sia in grado di fare ciò che le forze politiche non sono in grado di fare. Ne hai già parlato tu, e in ogni caso anche qui la chiesa non fa altro che appropriarsi di temi e problemi affrontati chissà da quanto tempo… ma che se li affronta lei è tutta un’altra cosa! Perchè può proporre una soluzione che solo lei alla fine può permettersi: la PREGHIERA! Della quale detiene il monopolio assoluto.
Ora, Staino è ovviamente di altro parere… e questa sua opinione si potrebbe anche rispettare, essendo tra l’altro quella che va per la maggiore nel mondo laico… ma quello che faccio fatica (si fa per dire) a rispettare è la rivendicazione del suo ateismo. Ma lo sa Staino (si fa sempre per dire) che il consenso di cui gode la chiesa (In Italia, mentre in Europa meno) si regge pur sempre soprattutto… parlo da ateo rivolto ad un altro ateo … sostanzialmente sulla superstizione? E – a poposito di povertà – su una larga fetta del cosiddetto terzo mondo che guarda alla chiesa con fede e speranza? Qui non si tratta di teologia, per quanto anche qui…
Già altri si sono poi chiesti quali vignette pubblicherà quando in ballo ci saranno le rivendicazioni più specificamente laiche Ma qui – come dici anche tu – la chiesa è maestra nel fingere, gesuiticamente, di essere aperta a qualsiasi ideologia. E penso che lo accontenterà
PS. Me lo posso permettere perchè sicuramente sono più vecchio del buon Staino… ma mi sembra che nella sua scelta ci sia anche una buona dose di ingenuità. Che potrebbe anche essere una giustificazione… se non fosse per la sua esposizione pubblica.
Sono molto molto perplessa, per non dire delusa. Staino si sente rappresentato da Avvenire? Perché parla dei poveri? Andiamo, cerchiamo delle motivazioni meno stucchevoli per la scelta che ha fatto. Avvenire è il giornale della chiesa cattolica, dei preti, della gerarchia. Le cose sono due: Staino si trova in sintonia coi preti, novello ateo devoto, oppure, e solo in questo caso ha la mia comprensione (ovvio che non ne ha bisogno, per carità), ha deciso di lavorare da infiltrato, compito alquanto difficile, visto che la sua assunzione sarà vista come l’ennesima azione rivoluzionaria del gesuita comunista. Solo se fossi ridotta alla fame lavorerei per i preti.
Be’ la striscia “Hello Jesus” mi pare simpatica, voglio sperare che gli permettano una certa libertà di scherzare con Gesù e su Gesù. Comunque una vignetta simile su Maometto non sarebbe possibile e il fatto che sia presente sul giornale dei vescovi cattolici mi pare un segno di distacco rispetto all’altro principale monoteismo, e forse questa è una vittoria dell’illuminismo. Forse c’è questo di positivo in questa strana collaborazione.
Scusa Francesco, ma pensi davvero che una vignetta come quella da te citata sia ‘offensiva’ nei confronti di Gesù o della chiesa? Il fatto che se si fosse trattato di Maometto non avrebbe certo potuto pubblicarla in territorio islamico, ti sembra davvero una ‘vittoria dell’Illuminismo’? E’ ridotto così male? 🙂
Personalmente non trovi poi molto ‘strana’ questa collaborazione, ma perfettamente in linea con un arretramento della laicità su tutti fronti… a favore di una chiesa che da sempre sa approfittare di queste situazioni di crisi.
Punti di vista, naturalmente.
Chiedo scusa, ma ho problemi di vista e sono riuscito a malapena a leggere una vignetta di quella che non avevo capito fosse una striscia. Non credo comunque di dover cambiare parere. Del resto, prima ancora di sapere delle vignette, avevo postato più sopra: “e penso che la chiesa lo accontenterà”
Be’ insomma Bruno quella vignetta mette in discussione un paio di dogmi del cattolicesimo: la verginità di Maria come conseguenza del fatto che Gesù abbia fratelli (la chiesa cattolica parla di cugini), l’irriverenza verso Gesù che comunque è una divinità secondo la CEI. Che questo possa avvenire sul quotidiano dei vescovi è sicuramente una vittoria dell’illuminismo, quando altrove il semplice disegno di un profeta provoca isterismi e attentati, figurarsi a portarlo sull’organo ufficiale di propaganda.
Adesso non voglio farla troppo lunga, ma se le cose stessero anche, o proprio, come dici tu… la direbbe lunga sullo stato della laicità in questo paese. Che sia proprio la chiesa romana a foraggiare i sostenitori dell’illuminismo va contro tutta la storia dei suoi rapporti a dir poco conflittuali con questa cultura. E’ vero che ‘le vie del signore sono infinite’, ma è certo che gli Scalafri e gli Staino gli stanno dando una bella mano.
In quanto al confronto con l’islam, non ti sembra un pò troppo – diciamo -‘facile’? 🙂
No, dico solo che l’influsso dell’Illuminismo è stato tanto forte che persino il quotidiano dei vescovi è costretto ad accettare determinate forme di comunicazione che prevedono di scherzare sulle divinità e santi, e in posti dove non c’è stato, l’illuminismo, questo non avviene. Questo dice l’analisi della realtà.
Francesco,
le vignette che Staino ha postato qui non sono state ancora pubblicate da Avvenire, dato che la sua rubrica comincerà domani e sarà a cadenza settimanale.
In un’intervista su Avvenire, dice che le vignette risalgono a 8 anni fa. La vignetta che accompagna l’intervista di Staino su Avvenire è un’altra ancora.
Da un post Uaar del 2010 potrebbe esserci un’altra vignetta della serie, quella che Staino fece in occasione della decisione del comune di Vicchio di togliere il crocifisso dagli edifici pubblici, nella quale Gesù commenta con Giotto che in fondo non è male essere stato levato dal muro, “almeno vedo un po’ di mondo”. Il Pdl parlò di vilipendio e di denuncia, ma immagino non se ne fece nulla, tanto più che la vignetta era un regalo a un privato. Nell’intervista al Corriere fiorentino Staino esprime la sua simpatia per la figura di Gesù: “è stato il primo rivoluzionario ed è stato il primo a lottare contro la schiavitù”.
Questa sarebbe comunque una vignetta laica, sarebbe un buon test per la Chiesa “illuminista”…..:-)
Pensavo fosse una di quelle pubblicate già. Allora domani compro Avvenire (brr) e vedo che vignetta pubblica.
Sandra la Chiesa cattolica non sarà mai illuminista neanche tra virgolette, ma l’illuminismo ha avuto delle conseguenze sulla Chiesa cattolica che sperimentiamo ogni giorno, ivi comprese le vignette su Gesù di Staino.
@ Sandra
@ Francesco S.
Quindi, se interpreto bene, queste vignette sono state postate da Staino per trasmettere il messaggio che comunque lui è pur sempre ateo…e che, nonostante ciò Avvenire accetta la sua collaborazione.
E a questo proposito vorrei precisare un punto, naturalmente scontato… ma devo mettermi a posto con la coscienza 🙂 Per me ognuno è ateo in base a scelte personali per le quali non deve… pur testimoniandole, condividendole o comunque confrontandole con altri.. rendere conto a nessuno se non a se stesso, non essendoci – per fortuna – testi sacri da rispettare, rituali da seguire, regole comportamentali prestabilite, figure carismatiche da ossequiare. Va da sè quindi che anche le mie critiche a Staino sono dovute al come intendo io l’ateismo, e – nel caso specifico – per certi aspetti di UAAR che secondo me non ha tenuto in considerazione.
Dico ‘certi aspetti’, perche per altri aspetti da tempo non condivido molte scelte di UAAR e non sono più socio.
Bruno,
nessuno vuole fare un processo a Staino, la questione di fondo è se sia opportuno e compatibile con la carica di presidente onorario. Ha dato fastidio anche a me entrare in questioni che sono anche private, ma questo è un blog.
Francesco,
che la Chiesa si sia dovuta adattare a una società di cui non ha più il controllo assoluto è evidente, ma è stata una necessità dovuta all’esigenza di sopravvivere, non una scelta spontanea!
La mia impressione è che Staino e Avvenire, in generale i vertici della Chiesa cattolica, oggi si trovino alleati sul tema migranti e ius soli, della serie il nemico del mio nemico è mio amico (finché mi serve). Forse alla Chiesa obbligare il proprio gregge a confrontare il proprio atteggiamento sul tema con quello di un ateo come Staino, che ne esce moralmente superiore e più bravo cristiano di loro, è sembrata un buon metodo per smuovere gli indecisi.
Che sia che “quando el corpo se frusta, l’anima se giusta”? Ciò che ha sempre bisogno di una buona dose di ipocrisia che non può non rodere se si è stati sinceramente atei.
Lui insiste nel definirsi ateo ancora adesso; ma io non ci credo.
Volevo ricordare a Staino che Gesù non visse in Palestina ma In Galilea e in Giudea, comunque per quanto concerne il poter fare sfoggio di antisemitismo il passaggio tra l’Unita ad Avvenire non gli darà nessun problema.
A proposito del comportamento del personaggio semipubblico Staino, ma per pura curiosità aneddottica, lontana da qualsiasi giudizio, mi piacerebbe sapere se la molla edulcorante è stata l’emergere di una scalfarizzazione latente (col passare degli anni alcuni si fanno domande residuali di una manipolazione religiosa infantile) o se si tratta di una decisione personale (fattacci miei) di cui certo non è tenuto a rispondere.
La butto lì: e se fosse semplicemente perché le vignette non le disegna più personalmente, aiutato dal figlio che forse non è così ateo come il padre? Anche se Staino è quello che poi ci mette la faccia…
Non avrei mai accettato di collaborare e tantomeno di dialogare con chi crede e deduce fantomatici padri celesti che donano l’immortalità e semmai dietro cifre consistenti sarebbero perfino disposti a lottizzare aree di paradiso (e la chiesa in passato ha fatto anche questo, e non so se lo faccia ancora). Non avrei mai accettato di collaborare e tantomeno di dialogare con chi ha interrotto il progetto risorgimentale dell’Italia (che se non erro prevedeva la cacciata del papa da Roma) Non potrò mai dialogare con chi possiede un patrimonio edilizio mondiale che è fatto di quasi un milione di complessi immobiliari composto da edifici, fabbricati e terreni di ogni tipo con un valore che prudenzialmente supera i 2mila miliardi di euro e può contare sullo stesso numero di ospedali, università e scuole di un gigante come gli Stati Uniti (fonte sole 24 ore), ma che per i problemi dell’emergenza e degli aiuti umanitari sa solo incitare altri paesi a provvedere senza mai intervenire in maniera massiccia e diretta con i suoi cospicui mezzi. Non potrò mai dialogare né collaborare con chi, attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento ha ridotto l’Italia ad una contradditoria “Repubblica Monarchica” dove tutti i battezzati sono servi della chiesa. Infine non potrò mai dialogare né collaborare con chi in Africa addirittura combatte contro la diffusione dell’uso dei profilattici (essenziali contro la propagazione di malattie infettive, in primis l’AIDS, ponendosi addirittura contro la propaganda dell’OMS) attivandosi con i suoi “agenti segreti” (i preti) come direbbe Garibaldi, per predicare la sacralità dell’amplesso che può essere finalizzato solo alla riproduzione. Non avrei mai accettato di collaborare e tantomeno di dialogare con chi basa il suo diritto sui canoni del diritto canonico che sono troppo spesso in totale contrasto con le vigenti norme del diritto Italiano. Al posto di Staino, per lo meno mi sarei dimesso da Presidente Onorario, ritenendo che sarebbe stato doveroso, visto che vuole “dialogare” con chi a tutt’oggi dimostra di voler solo assimilare alla propria “missione salvifica” e di non voler ascoltare, né tantomeno voler discutere sui suoi contenuti dogmatici.
Ben detto, d’accordo.
Meglio non si potrebbe dire!
Personalmente poi vorrei sottolineare la frase finale… che ripeto come se fosse mia 🙂 :
“Al posto di Staino, per lo meno mi sarei dimesso da Presidente Onorario, ritenendo che sarebbe stato doveroso, visto che vuole “dialogare” con chi a tutt’oggi dimostra di voler solo assimilare alla propria “missione salvifica” e di non voler ascoltare, né tantomeno voler discutere sui suoi contenuti dogmatici.”
Meglio di così non si potrebbe dire.
Insisto.
Ma davvero si crede che la chiesa (i suoi rappresentanti, papa in testa) si presti al dialogo disposta a rivedere quelli che sono i capisaldi della dottrina, con quel che ne consegue in termini di condizionamento delle coscienze? Che sia disposta a mettere in discussione, per esempio, il ‘peccato originale’, o il ‘dopo morte’, con quel che ne consegue in termini di scelte esistenziali… che, o sono roba da teologi oppure alimento per la più smaccata forma di superstizione, raffinate disquisizioni sul nulla oppure feroci fanatismi…cioè gli estremi all’interno dei quali ci stanno tutte le alienazioni proprie di ogni religione?
Ma si rendono conto i non-credenti come Scalfaro o gli atei come Staino che stanno aiutando la chiesa a recuperare il suo ruolo di autorità morale, messa in discussione da quel tanto (per me poco) di secolarizzazione che prova a smascherarne tutta l’ipocrisia? Che stanno offrendogli la possibilità di ‘secolarizzarsi’ quel tanto che le basta per non secolarizzarsi davvero?
E per oggi, basta così.
Ottimo commento! Da incorniciare.
Le religioni, segnatamente quella cristiana, strumentalizzano i poveri, ma non vogliono sconfiggere la povertà, lo stesso ebreo Gesù disse che il regno dei cieli é dei poveri, quindi niente riscatti sulla Terra, ma in un illusorio aldilà, per cui nessun programma sociale, né da parte della chiesa, né dell’ebreo Gesù.
Che si tratti della povertà o di qualsiasi altro problema sociale, la regola fondamentale è ‘non-risolvere-il-problema’, altrimenti verrebbe a mancare la ragione prima per la quale esiste la chiesa ed esistono i partiti. Senza problemi da risolvere la società civile può essere regolata da un semplice sistema amministrativo di base. Utopia.
Goodbye, Jesus! Vignetta 1
Peter: Figlio unico?!?… ma non avevi fratelli?
Jesus: Si… una volta.
Peter: … e poi cosa è successo?
Jesus: Essendo atei quando hanno saputo della storia dell’annunciazione, dell’angelo, dello spirito santo… hanno pensato che fossi impazzito… e chiamarono il pronto soccorso tentando di farmi ricoverare in un manicomio.
Goodbye, Jesus! Vignetta 2
Peter: Hai lasciato che i tuoi fratelli tentassero di farti ricoverare in manicomio, come hai potuto farlo?
Jesus: Ehi, Peter calma! Gli atei sono persone come noi!
Peter: Ma non credono alle fesserie che dici!
Jesus: Certo. Ma Appena hanno compreso che con certe fesserie ti puoi fare la grana molti di loro hanno finto di crederci… che vedendoli quasi non li distingui da noi.
Peter: Come Staino?
Jesus: Come lui.
Segretario: Meno ci vede e più si avvina alla Chiesa, che ci sia una relazione tra le due cose?
Ciccio primero: Fatti gli affari tuoi!
Segretario: Agli ordini, Santità.
Per favore, si può conoscere l’iter che ha fatto diventare Staino presidente onorario Uaar?
Quella di dimettersi dalla lista dei presidenti onorari UAAR è evidentemente una sensibilità che Staino non ha e un dovere che non sente.
Potresti proporlo in un’assemblea dei soci. E’ un titolo onorario che è stato dato viene dato dall’associazione per meriti per chi ateo e esponente di cultura ha promosso l’ateismo in modo positivo e supportato l’associazione, non mi pare sia cambiato questo. Mi pare che l’associazione sia liberale e non espelle in base al datore di lavoro, non è mica il Min Cul Pop.
A Frncesco S.
Io non ho scritto di espulsione, bensì di dimissioni dell’interessato.
Ciccio primero: Non cumpriendo todo esto stupor por el fatto che Staino lavori por Avvenir.
Segretario: E po’ come se Saviano iniziasse a lavorare per la camorra.
Ciccio primero: Non te permietto simili analogies!
Segretario: Va bene Santità.
Vorrei conoscere l’opinione di Staino sulla pedofilia nel clero e se gli sarà permesso di trattarla in qualche vignetta. Mi pare inoltre che anche lui, come la compianta Margherita Hack, veda ne l personaggio di Gesù un rivoluzionario, un comunista, o alla peggio un povero diavolo che non ha fatto nulla di male. Ciò denota una lettura superficiale dei vangeli, degli altri testi cosiddetti sacri e della letteratura recente su Gesù. Spero che il signor Staino abbia il buon senso di dimettersi dalla carica di presidente onorario UAAR, in segno di rispetto per i tanti atei non devoti che si fidano di questa associazione.
Ingenuamente mi chiedevo chi ha proposto Staino come presidente onorario, magari per dare lustro all’associazione. In generale mi chiedevo se l’Uaar ha bisogno di figure carismatiche come fanno tutte le religioni. Sempre benvenuti coloro che si impegnano a gestire un’associazione come l’Uaar, mentre idolatrare personaggi celebri che si dichiarano atei per poi lapidarli se cambiano idea mi “perplime”. Ed è commovente constatare come il problema Staino stia diventando un trattato di ateologia e che ogni occasione serva a ribadire le ragioni del proprio ateismo
Il Signor Staino, anche se nessuno le lo chiedeva, ci ha communicato le sue entrate mensile e bisogna riconoscere che sono piuttosto basse per un personnaggio del suo calibro e talento da disegnatore di vignette . Ho conservato fra i miei vestiti una maglietta dell’ Uaar ( primo contatto all’ epoca e non era nemmeno socio ) con sopra Bobo che passa la scoppa buttando via i simboli religiosi e accanto a lui una bambina che tende un cuore . Non l’ indosso mai, prima perchè ne ho passato l’ età e secondo perchè non mi è mai piaciuto avere qualcosa disegnato e scritto sulla pancia . Pero l’ho conservata perchè ho trovato la vignetta bellissima . Una vignetta o caricatura, al contrario che tanti credono, piu che fare sorridere deve fare riflettere .
Il Signor Staino scrive anche che ha moltissimi amici . Io ne ho invece pochissimi ma in momenti di disaggio, anche finanziario, questi amici mi hanno sostenuto anche sul piano soldi ( parlo di migliai di Euros ) rifiutando ogni rimborso .
E ovvio che non mi piace la scelta del Sig. Staino ma cerco in ogni caso a mettermi nei suoi panni .
“Ed è commovente constatare come il problema Staino stia diventando un trattato di ateologia e che ogni occasione serva a ribadire le ragioni del proprio ateismo”
Un conto è ‘ribadire le ragioni del proprio ateismo’ quando non è necessario, altro conto è richiamarle quando si criticano certe scelte atee… non perchè esista un ateismo ortodosso e uno eretico, ma perchè credo sia un modo, appunto, per non fare dell’ateismo una religione. Credo sia una questione di onestà intellettuale.
Correggetemi se sbaglio:
L’Avvenire in questione e’ lo stesso che ha avuto l’onore di aver per anni come direttore l’esimio Dino Boffo,ferreo difensore dei valori della morale e della famiglia, implacabile fustigatore della decadenza dei costumi ?
Lo stesso che ha subito un processo penale e una condanna per minacce ,avendo piu’ volte rivolto telefonate minatorie alla moglie di un devoto signore col quale aveva allacciato una
“affettuosa relazione” ?
(telefonate registrate ed esibite in tribunale,dato che minacciare qualcuno ripetutamente con tale mezzo equivale a inviargli lettere anonime scritte di proprio pugno sulla propria carta intestata con tanto di impronte digitali ben visibili, ma non pretenderete che personaggi cosi
impegnati possano badare a dettagli cosi banali ? )
Processo sul quale l’intera stampa italiana si era “autocensurata”(direbbe Giorgio Bocca)finche
tale Feltri,violando il Bushido dei giornalisti lo ha sbandierato al pubblico ?
Cosa che ha garantito al Boffo la piena solidarieta della Curia ,seguita a breve dalla sua rimozione dall’incarico (le vie del Signore sono imperscrutabili ).
Detto questo,non vedo che controindicazioni ci debbano essere per la collaborazione del sopradetto Staino a tale giornale.
Le conseguenze non potranno essere che positive.