“Nessuno può condannarvi a vivere”. Mina Welby e Beppino Englaro al Festival Laico Umanista

“Nessuno può condannarvi a vivere”. Con queste parole di Beppino Englaro si è concluso l’incontro con Mina Welby e Beppino Englaro, moderato dalla giornalista Simona Maggiorelli, organizzato ieri venerdì 6 ottobre dall’Uaar nell’ambito del Festival Laico Umanista in corso a Senigallia.

Mina Welby, raggiunta in questi giorni dalla notizia della chiusura delle indagini preliminari e ora indagata per aver accompagnato Davide Trentini in Svizzera al fine di accedere all’assistenza alla morte volontaria, ha dichiarato ieri sera che ritiene di dover continuare nel suo impegno “visto che in Italia ci sono persone che vogliono una morte dignitosa: è un fatto di dignità personale e in quanto tale non è giudicabile”. “La politica però deve darsi una mossa — ha proseguito, auspicando che la legge sul biotestamento venga al più presto approvata — e i medici dovrebbero essere più umani, non più cristiani”.

“La vicenda di Eluana — le ha fatto eco Beppino Englaro — è emblematica da questo punto di vista: quando 25 anni fa cercammo sin dal primo momento di far valere la volontà di Eluana, il medico ci rispose che non c’era niente di cui dialogare, che per proseguire nella rianimazione non aveva bisogno di alcun consenso. Eluana non aveva tabù sulla morte ma sulla profanazione del suo corpo sì. L’anno precedente al suo incidente aveva visto coi propri occhi sul corpo del suo amico Alessandro fino a dove la medicina può spingersi. E non avrebbe mai voluto subire lo stesso. La società però non era pronta ad accettare la sua scelta. Fino ad allora nessuno si era sognato di rivendicare questo diritto. Grazie alla nostra battaglia la Corte suprema di Cassazione stabilì, come sapete, che la nostra autodeterminazione non può incontrare limiti anche se ne consegue la morte. Ci sono voluti 15 anni e 9 mesi. E il Parlamento da allora non è stato capace di approvare neppure un semplice decreto attuativo… Ora — ha proseguito — speriamo che la legge in discussione vada in porto”.

“Le nostre battaglie per biotestamento, aborto, insomma le nostre battaglie per la laicità — ha sottolineato Stefano Incani, segretario Uaar — riguardano anche la giustizia sociale: pensiamo a Davide Trentini, o a Dj Fabo che per poter vedere rispettate le loro volontà hanno dovuto recarsi in Svizzera. O pensiamo alla Legge 40. Di fatto è solo chi ha disponibilità economiche che può recarsi all’estero e questo la dice lunga sul piano dell’eguaglianza sociale…”.

Comunicato stampa

39 commenti

Frank

Se penso che tra tutti quelli a non volere l’eutanasia ci sia proprio la Chiesa con tutti i soldi che si è fregata, soldi che se invece fossero stati spesi nella ricerca permetterebbero oggi a molti di quelli che chiedono di morire di potersi curare, mi girano vorticosamente i (censored).

bruno gualerzi

Dice la chiesa: “La vita è sacra essendo un dono di Dio e solo Lui la può togliere”. Ma se si guarda alla storia della chiesa sembra che la si possa benissimo togliere anche solo ‘in nome Suo’.

mafalda

Propongo il signor Englaro come presidente onorario. Fatti, non parole.

Francesco S.

Secondo me è meglio non farne proprio di presidenti onorari se poi quando fanno qualcosa che fa storcere il naso si deve chiedere le dimissioni, facendo davvero una pessima figura. Meglio i segretari che sono eletti e si possono cambiare senza fare brutte figure.

Comunque anche la sig.ra Welby andrebbe bene, visto che c’è carenza di donne a quella carica e poi è pure cattolica, se proprio si deve, si fa una cosa diversa.

bruno gualerzi

@ Francesco S.
La sig,ra Welby è cattolica? Non me lo sarei aspettato considerata questa sua affermazione che mi ha molto colpito (e adesso ancor più alla luce di quanto vengo a sapere): “i medici dovrebbero essere più umani, non più cristiani”.
(Altra vittoria dell’illuminismo? 🙂 In questo caso – trattandosi di una persona, non di un’istituzione – penso di sì).

mafalda

Credo anch’io sia meglio non avere presidenti onorari. È lecito a chiunque cambiare idea per convinzione o per opportunismo, ovvio però che in questo caso ci si dimette da un organo che non ti rappresenta più. La signora Welby è la dimostrazione che spesso è più semplice avere una visione comune con un credente che non con un ateo devoto. Non ritengo comunque che chi si dichiara cattolico possa essere presidente di un’unione di non credenti.

Francesco S.

UAAR è aperta a tutti i sostenitori della laicità, Mafalda. Non ci sono limiti su base religiosa e non potrebbero esserci essendo un’associazione di promozione sociale come mi segnalò il moderatore del blog.

mafalda

Francesco, ho ammirazione per la signora Welby, ma credo che un presidente ateo non devoto abbia un’idea più chiara su come garantire la battaglia per la laicità, infatti l’associazione si chiama UAAR, non unione laica. Benvenuti a tutti, di qualsiasi credo o non, purché laici, ma attenzione a non trasformarsi nel cortile dei gentili facendo così il gioco di chi gioca da quasi duemila anni.

Gérard

Francesco S.
Dalle mie origine e dalla mia educazione sono, prima di essere ateo un laico e penso che il problema di questo paese non è il numero importante o no di atei ma di persone laiche . Però l’ uaar non si chiama Unione degli laici ma Unione degli atei e perciò è un controsenso un presidente credente !! Direi assurdo ( Come un gatto presidente dell’ unione dei topi ! ) .

Diocleziano

«…Comunque anche la sig.ra Welby andrebbe bene, visto che c’è carenza di donne a quella carica e poi è pure cattolica, se proprio si deve, si fa una cosa diversa….»

Ma proprio perché è cattolica non è compatibile a quella carica (scommetto cento contro uno che lei stessa rifiuterebbe… o forse no, vista la sua vicenda, che mi ricorda molto quella dei gay cattolici 👿 )

Si riproporrebbe la questione Staino a rovescio, e allora per cosa ne abbiamo discusso?

Nell’ateismo non esistono le parallele convergenti. 😆 Solo parallele.

bruno gualerzi

@ Francesco S.
“ (…) i medici dovrebbero essere più umani, non più cristiani”.
A me questa espressione – in questo contesto – piace moltissimo. Che poi sia stata una cattolica (perchè avrei dovuto rivolgermi a Google per saperlo? Mi fidavo di te 🙂 ) ad affermarlo… visto che letteralmente pone in secondo piano ‘il cristianesimo’… ma ha sorpreso. Tutto qui: considera che dopo tutto, mi ritengo ateo 🙂
Buona giornata

Francesco S.

Vi comunico una cosa sconvolgente, lo statuto dell’uaar non pone limitazione all’adesione, chiunque ne condivida gli scopi può diventare socio, e qualunque socio può essere eletto segretario, e l’art 15 dello statuto non afferma affatto che bisogna essere atei per essere presidenti onorari, solo persone di chiara fama che supportano l’uaar. Quindi non solo può essere credente un presidente ma perfino il segretario.

Sandra.

Sui presidenti onorari: “Supportano pubblicamente l’UAAR e i suoi scopi.”

Tra gli scopi l’abolizione dei privilegi delle religioni e la libertà di scelta. Ora Staino ha detto che si autocensurerà proprio su questi temi. Certo non farà vignette su concordati o finanziamenti. Jesus può ben pontificare sul povero migrante che non può vivere in italia, ma non sul povero italiano che per morire dovrebbe andare in Svizzera e non può. Nemmeno ricordare che dare a Cesare quel che è di Cesare potrebbe benissimo applicarsi alle quote non espresse e truffaldinamente attribuite alla cei nell’8/mille. O che invece di gettare in fondo al mare certa gente, la Chiesa provvede per far attraversare gli oceani per assegnare importanti cariche al vertice, in sospetta coincidenza con l’inizio di inchieste nazionali (tipo Pell in Australia).
In cosa quindi supporterà pubblicamente l’uaar, se ha le mani legate? Non dalle pagine di Avvenire, almeno. Lo potrà/vorrà fare altrove?

RobertoV

…..i medici dovrebbero essere più umani, non più cristiani”.
L’affermazione andrebbe corretta in “non più cattolici” perchè vi sono confessioni cristiane più umane di quella cattolica, tipo i valdesi, molto più aperte sui vari temi e che non hanno simili chiusure.
In campo protestante i fedeli sono “liberi” di interpretare la loro religione, mentre in campo cattolico non lo sarebbero, ma i fedeli, per fortuna, lo fanno abitualmente. Così vi sono fedeli cattolici che abortiscono e sono favorevoli all’aborto, divorziano, sono favorevoli al fine vita, ecc. Se la chiesa cattolica veramente obbligasse i suoi fedeli a rispettare quanto dice, oltre a non avere più gli strumenti per farlo (a parte cercare politicamente di far emanare leggi dello stato), causerebbe una fuga da questa religione. Molti cattolici in realtà lo sono “alla carte”, rispettando ben poco di quanto le gerarchie dicono (talvolta lo fanno gli stessi preti e vescovi) e si definiscono cattolici solo perchè è l’unica religione che conoscono ed è quella di cui hanno subito l’indottrinamento da piccoli e ne vivono immersi nella propaganda. Così come, ironicamente, noi siamo “atei cattolici” e gli Scalfari e Staino non devono stupire più di tanto.

bruno gualerzi

@ Roberto V
Ho apprezzato molto questa uscita (“…i medici dovrebbero essere più umani, non più cristiani”) al di là di chi l’ha pronunciata e con quali intenzioni (non sapevo si trattasse di una persona cattolica, il che, spero se ne convenga, mi ha sorpreso), perchè segnala una priorità (almeno per il problema affrontato) della dimensione umana rispetto a quella religiosa.
Ora, va da sè che qualsiasi cristiano, cattolico o no, non farà mai distinzione tra umano e religioso, ma anzi, considera la religione ciò che conferisce il valore più alto all’umanità… mentre personalmente ritengo il contrario, per cui, riferendomi al concetto di alienazione, le religioni sono – costituzionalmente – ‘disumanizzanti’.
Detto questo, ci tengo ovviamente a precisare, che a livello personale, può esprimere più umanità un qualsiasi credente che – poniamo – un ateo. Il discorso invece è già diverso se ci si riferisce all’istituzione religiosa e a chi la governa.

Francesco S.

@Bruno
A me proprio perché ateo non interessa affatto in cosa crede o non crede qualcuno se si tratta di un sentimento privato, proprio perché “umanista” mi interessa più l’aspetto umano e dei contenuti e se questi coincidono coi miei sono ben accetti nella grande famiglia dei laici e razionalisti. Infatti l’unica incompatibilità (come da Statuto) è non condividere gli obiettivi dell’UAAR checché ne dicano gli altri commentatori (non tu, il tuo discorso verteva su altro), e quindi anche una cattolica non allineata come la sig.ra Welby potrebbe avere l’encomio onorario dell’UAAR per il suo impegno nel perseguimento di obiettivi che sono anche dell’UAAR.

Gérard

Francesco S.
“Vi comunico una cosa sconvolgente…. ”
Caro Francesco, non essere ingenuo : credi che una persona veramente credente vorebbe diventare segretario/a di un associazione di atei militanti? Si puo, e questo è ovvio, fare un pezzo di camino assieme per fatti che interessano ambedue, credenti e non credenti, ma ad un certo punto i nostri cammini si separano .
In Francia, l’ associazione della Libre Pensée, la piu antica associazione atea francese ha ammesso diversi anni fa nel suo seno diversi trotzkisti, non credenti anche loro ma, ma ovviamente legati ad una tendenza politica ben precisa . Ad un certo punto, questi componenti trotzisti hanno preso la diffesa degli islamici che secondo loro erano i nuovi proletari rivoluzionari . Ebbene questo ha portato alla scissione del movimento in due, La libre pensée e Les libres penseurs, riducendo di molto il potere di azione di questa associazione .

Francesco S.

@Gerard
Lo statuto in linea di principio non pone limiti né sui segretari né sui presidenti onorari. E comunque so per certo che qualche protestante era socio. Il mio era un discorso sulle incompatibilità citate da qualcuno a sproposito visto che non esistono negli statuto. Cosa hanno fatto in Francia sono affari loro, qui siamo in Italia e l’UAAR a un proprio statuto.

Diocleziano

Francesco S.
Non credi che a volte gli ideali si possano scontrare con la realtà? E credimi, è sempre la realtà che vince. Aver inserito nello statuto la possibilità di aperture a persone del campo opposto non è che automaticamente annulli a priori l’evenienza di future divergenze. Il ‘volemose bene’ universale alla fine soccombe inciampando nella realtà. A qual fine poi farci rappresentare da chi lo farebbe solo parzialmente? Ah, se una cosa è giusta, è giusta sia in Francia che in Italia. E viceversa.

RobertoV

L’UAAR è una associazione di atei ed agnostici (definizione piuttosto generica) e fa parte delle associazioni umaniste internazionali. Tra gli umanisti vi sono anche dei cristiani, l’umanismo non è limitato agli atei. Quindi anche una persona credente può far parte di una organizzazione umanista se ne condivide i vari punti, certo la vedo un po’ più difficile per un cattolico, ma va detto che molti si ritengono cattolici per abitudine, identitarismo, ignoranza di altre religioni, cioè la loro adesione al cattolicesimo è molto superficiale e non hanno ben presente che cosa comporti.
Però una presidenza onoraria dovrebbe essere data considerando convergenze sulla maggioranza dei punti, non su uno solo.

Francesco S.

Diocleziano era una mezza battuta, manco sapevo che esistessero ancora i trozkisti, così tanti poi da fare una scissione.
Roberto
Io con la sig.ra Welby mi sentirei più al sicuro da possibili conversioni, in quanto non c’è nulla da convertire.

VHEMT

Con tutto il rispetto pe rla sig.ra Welby, io creda che lei, viva (ma senza superarla) una grossa contraddizione fra il suo essere cattolica e le sue battaglie laiche per l’eutanasia, l’aborto e alltro.
E nel mondo cattolico sono sempre prontissimi a rilevare le contraddzioni di chi non è dalla loro parte. Ricordiamoci sempre che i nostri avversari, massime quelli integralisti, combattono contro il mondo laico una battaglia senza esclusione di colpi.
Ricordiamoci poi che i cattolici spesso ricusano di far riferimento, nel negare il diritto all’aeutanasia e all’aborto, NON già ad argomenti specificamente religiosi (come fanno i musulmani e i protestanti), ma ad argomenti politici a-religiosi.
Lo scopo è chiaro: vogliono che il loro divieto abbia efficacia erga omnes indipendentemente dalla fede religiosa delle persone interessate.

VHEMT

errata corrige: “………… i cattolici spesso ricusano di far riferimento, nel negare il diritto all’aeutanasia e all’aborto, ad argomenti specificamente religiosi (come fanno i musulmani e i protestanti), ma sono soliti ricorrere ad argomenti politici a-religiosi.”-

Frank

Essendo l’Italia un paese dove se vuoi morire ti lasciano vivere e se vuoi vivere ti lasciano morire, penso che sarebbe opportuno unire gli sforzi di chi in certe condizioni (e per sua scelta) vuole farla finita e di chi nelle stesse condizioni (e sempre per sua scelta) vuole andare avanti, considerando appunto che entrambe le categorie di persone spesso sono lasciate dallo Stato abbandonate a se stesse. Queste eviterebbe per chi volendoci speculare sostiene che le due posizioni non siano indipendenti ma contrapposte.

Maurizio

Ma poi che diavolo significa essere cattolico ma pure favorevole ad aborto ed eutanasia? Un cattolico accetta supinamente il dettame vaticano, altrimenti cattolico non è. Sic et simpliciter.
Voglio dire: è come definirsi un calciatore e poi voler giocare a tennis…

Gérard

Ci sono i cattolici praticanti e quelli non praticanti . Quest’ ultimi si interessano a cose tipo presepe e canti natalizi come pure il crocefisso, le belle processioni per le strade, le benedizione con l’ acqua ( vite ? ) e basta .
Gli praticanti si occupono di tutto, sopratutto della vita degli altri .

Diocleziano

Bellissima immagine che ne dài (e io concordo!) praticamente degli idio†i. 😆

bruno gualerzi

@ Gèrard
@ Diocleziano

Domanda: secondo voi contribuiscono di più alla capacità della chiesa di influenzare l’opinione pubblica i praticanti o i non praticanti? In altre parole: conferiscono più potere alla chiesa gli uni o gli altri?

PS. Preciso un punto. So che quando si parla di ‘potere della chiesa’ molti pongono in primo piano il potere economico e politico. Personalmente sostengo da sempre che il potere economico e politico è direttamente proporzionale al potere cosiddetto ‘spirituale’ (n senso molto lato, culturale), in quanto non può esistere l’uno senza l’altro. Di questa duplice natura, quindi, ritengo sia il potere (potere, e basta!) esercitato dalla chiesa.

Diocleziano

Bruno,
tra i praticanti e i non praticanti penso che chi dia più potere alla chiesa siano i politici. Infatti la gerontocrazia vaticana non si rivolge mai direttamente al suo gregge per imporre l’osservanza dei loro dogmi, come il no all’aborto, il no all’eutanasia, il no al matrimonio gay ecc.

In apparenza sua Banalità si rivolge al gregge nella piazza, ma i veri risultati li ottiene con le telefonate riservate, gli incontri discreti.

Penso che comunque il potere della chiesa oggi sia molto fragile e non c’è marketing che tenga: un prodotto vecchio e con il grosso difetto di non poter essere rinnovato nelle funzioni è destinato a sparire dal mercato.

È sparito Zeus, che era anche molto più simpatico e glamour 😆 , figuriamoci questo vecchio dio iracondo e malmostoso!

RobertoV

Gualerzi, Diocleziano
Però il potere spirituale, sia come superstizione, che come preghiera e religiosità non è una esclusiva della chiesa cattolica. Tale esigenza potrebbe essere soddisfatta con altre religioni (vedi quello che succede nel cattolico Brasile). Le indagini indicano che molti cattolici hanno una visione “spiritualista” della religione o abitudinaria, spesso in contrasto con quanto la loro religione dice, religione che conoscono spesso in modo superficiale. Sovente è solo identitarismo, magari contro gli immigrati e l’islam e si attaccano al simbolismo come se fossero degli amuleti scaccia problemi.
E’ un dato di fatto che sono i politici ad ostentare più la loro religione dei cittadini stessi: cosa sarebbe la chiesa cattolica senza gli aiuti del potere, senza il concordato, senza tutti i privilegi, senza il controllo sui media, senza la propaganda, senza le attività economiche (quanti scandali con imprenditori legati alla chiesa ….). Non è un caso se i cattolici più allineati puntano proprio a questi centri di potere. Finchè la chiesa cattolica sarà utile al potere politico ed economico potrà limitare i danni.

RobertoV

Aggiungo anche l’aspetto sociale. Cosa succederebbe se gli oratori non venissero più finanziati e agevolati e dovessero far pagare a prezzi di mercato e con le stese regole come tutte le altre associazioni?

bruno gualerzi

Per me il punto resta sempre lo stesso. Credo sia inutile pensare di togliere potere alla chiesa se si punta SOLO sul piano economico. Fino a che può contare sul potere ‘spirituale’…cioè in ultima analisi sulla ‘superstizione’ che costituisce lo zoccolo duro di ogni religione, tale sia che riguardi il credente più sprovveduto o il teologo più sofisticato, o l”agnostico’ senza punti di riferimento culturali… tanti preferiscono foraggiare la chiesa piuttosto che altre istituzioni laiche. Quanti che si professano non credenti, o agnostici, o anche atei, riconoscono comunque nella chiesa l’istituzione più affidabile per quanto riguarda, ad esempio, la sua autorità morale… e personaggi di rilievo pubblico che ‘fanno opinione’ come i qui discussi Scalfari e Staino?
Insomma, credo che si possa chiudere il rubinetto che porta danaro alla chiesa, solo se contemporaneamente alla denuncia dei privilegi economici di cui gode si opera anche sul piano culturale. E su questo piano… complice la situazione di crisi attuale a vari livelli… la secolarizzazione, a mio parere, sta facendo rovinosi passi indietro.

Gérard

Prf Gualerzi
Penso che Dio (cleziano) e Roberto V ( che leggo sempre volontieri ) hanno dato una risponsta abbastanza giusta . Che ne sarebbe della Chiesa se la politica ( italiana ) non la assecondasse ?
Sto finendo di leggere un libro interessantissimo sulla laicita francese ( già nominato su questo sito : Eloge de la Laicité ( C. Fourest ) e mi rendo conto, in un periodo dove il popolo francese nella sua stragrande maggioranza era cattolico praticante, cosa hanno potuto realizzare uomini politici convinti che per il suo bene lo stato doveva separarsi della Chiesa ( Ci furono tentativi del Vaticano di impedirlo attraverso richiami alla disobedienza civile e complotti – furono trovati scambi di lettere e schedari che lo dimostravano presso il nunzio apostolico che fu espulso dal territorio nazionale ) Questi uomini politici hanno operato per il bene del paese in un modo intelligentissimo ed esemplare .
Oggi ( anche in Francia…) ??? . Ho letto alcune settimane fa che Sarkozy aveva deciso di lasciare definitivamente la politica perchè, secondo lui, non si guadagna abbastanza ..

dissection

Nessuno può condannarci a vivere. Ma, nei fatti, è ciò che succede, almeno finché non verrà approvata la legge sul biotestamento. E chissà il guazzabuglio che ne verrà fuori, “italiotticamente” parlando… la vedo un po’ cupa…

Gérard

Dissection..
Non è per niente che la parola ” Imbroglio ” è passata cosi in alcune lingue straniere…

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