Senza sensi di colpa, una lettera aperta a Sergio Staino

Caro Sergio,

forse stiamo per dirti una banalità, ma noi non ci curiamo molto di quello che significhi oggi “essere cristiani”. È una questione che riguarda per l’appunto i cristiani: non è nostra intenzione sindacare sull’argomento. Per questo non capiamo cosa il tuo riferimento a Prampolini, che da ateo ha ammonito i cristiani a essere attenti alle miserie e alle ingiustizie, dovrebbe dirci. Per come la vediamo noi qualunque essere umano dovrebbe avere almeno un minimo di attenzione per il suo prossimo: non è una cosa da chiedere ai soli cristiani, men che meno in quanto cristiani.

Forse anche per questo ci sorprende che in una delle tue prime strisce per Avvenire descrivi gli atei come persone che fanno del bene perché afflitte dal senso di colpa, cosa che, sempre secondo te, li renderebbe indistinguibili dai cristiani. Noi non abbiamo un peccato originale da cancellare (nessuno lo ha) e non abbiamo mai crocifisso alcun essere, divino o meno. Siamo umanisti, nell’accezione moderna di chi pone l’essere umano al centro di un sistema di valori e di diritti, e siamo naturalmente orientati a lavorare per il suo bene attraverso strumenti razionali e immanenti.

Il bene di una persona difficilmente può prescindere dal suo diritto ad autodeterminarsi, e da questo punto di vista non possiamo essere d’accordo con te quando dici che Avvenire è un giornale attento alle ingiustizie. Lo sarà magari per alcune forme di ingiustizia, ma non certo quando, ad esempio, sostiene gli studi già screditati del pastore Sullins contro le famiglie omogenitoriali. O quando celebra le limitazioni al diritto all’aborto approvate dal Congresso statunitense. O ancora quando stigmatizza la proposta di legge sull’educazione di genere. E stiamo parlando giusto delle edizioni degli ultimi giorni.

staino-votare

E no, neanche per noi il problema è che sono credenti, la maggior parte dei credenti vede le cose in modo molto diverso dall’organo di stampa della Cei. Il problema è che per noi è incoerente ergersi a paladini delle vittime dell’ingiustizia e promuovere una visione del mondo che nega diritti sulla base di un presunto e proclamato volere divino. Tutti gli esseri umani dovrebbero rivendicare il diritto di compiere le proprie scelte in autonomia: il limite non dovrebbe essere il rispetto di una divinità qualunque ma quello del prossimo.

Nell’intervista rilasciata a La Repubblica tu hai dichiarato che la nostra associazione si sarebbe trasformata in un partito e che la sua nuova missione sarebbe quella di non parlare coi cattolici. A parte che ci risulta quasi impossibile non parlare coi cattolici in Italia, ti ricordiamo che l’Uaar quotidianamente si sforza di raggiungere non credenti e credenti, cattolici osservanti e non, per offrire la sua visione del mondo da un punto di vista razionalista. E che nell’Uaar non siamo tutti non credenti, pensa un po’.

È vero, una parte dei nostri soci non ha preso bene la notizia che avresti collaborato con Avvenire. Un’altra parte ha invece addirittura manifestato approvazione e molti ritengono che sia il caso di riparlarne quando la vostra collaborazione avrà superato almeno la prima fase. Si sa, siamo un’associazione molto eterogenea formata da persone che mal digeriscono l’idea di uniformarsi a un pensiero unico. Noi, come dirigenza, siamo stati fin dall’inizio dell’idea di vedere il dipanarsi di questa collaborazione e l’abbiamo dichiarato nel comunicato pubblicato subito dopo aver appreso del tuo nuovo lavoro.

Ci tocca ribadirlo ancora una volta aggiungendo l’auspicio che grazie al tuo contributo il mondo cattolico, o comunque quello formato da Avvenire e dai suoi lettori, possa fare qualche passo avanti verso una concezione laica dei diritti individuali universali. Che questo tuo percorso da una posizione ateista a un mondo teista, opposto a quello che a suo tempo fece Fortebraccio, dia almeno qualche frutto. Non che ci contiamo più di tanto: del resto siamo scettici per natura e se vediamo che proprio mentre tu hai scelto di collaborare con il quotidiano della Cei, un altro tuo collega, Natangelo, ha chiuso un po’ in polemica la sua collaborazione con la rivista Tempi, lo siamo a maggior ragione. O per meglio dire “A ragion veduta”.

Grazie di cuore per aver deciso di inviarci un messaggio allo scopo di esporre il tuo punto di vista. Nell’attesa di vedere delle vignette abbastanza “toste”, di quel genere a cui ci hai abituati, non ci resta che salutarti e dirti che noi ti vogliamo sempre bene.

I tuoi amici dell’Uaar

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22 commenti

bruno gualerzi

Personalmente, in base alla mia concezione dell’ateismo… per me sinonimo anche di anticlericalismo… considero – per quel che può valere – la scelta dell’ateo Staino di collaborare con il giornale della Cei quanto di più criticabile ci possa essere. Anche – e per certi versi soprattutto – in considerazione del fatto che si aggiunge a quanto da un pò di tempo nel mondo laico sta avvenendo: una corsa trafelata per omaggiare una chiesa che – proprio per il look che questo papa le sta confezionando – fa mostra di rifarsi, pensa un pò!, al Vangelo! Il che, già di per sè dovrebbe meravigliare che meravigli… ma quando poi a meravigliarsi è un ateo, che dovrebbe conoscere – in quanto tra l’altro proveniente da una certa tradizione – tutte le giravolte di questa istituzione per ‘stare al passo coi tempi’… mi chiedo chi mai dovrebbe ‘sentirsi in colpa’.
Pur non essendo socio UAAR, trovo ben costruita questa ‘lettera aperta’e condivisibile in più punti…ma sono ugualmente intervenuto per sottolineare quello che per me è lo spettacolo penoso di un mondo laico che ogni giorno che passa trova nelle esternazioni di questo papa (del quale Avvenire…pur con i possibili screzi che illudono su una reale dialettica interna… il portavoce)… il ‘Vangelo’!
Parere personale, ovviamente. Non sarebbe nemmeno il caso di ribadirlo… ma non si sa mai 🙂

mafalda

Di questo passo anche il mio 5×1000 andrà ad altre associazioni.

Francesco S.

Fortunatamente la mia situazione economica migliorerà tra un po’ e almeno per l’anno prossimo ci sarà il mi 5/1000 in sostituzione del tuo, queste sono questioni marginali è molto più importante l’impegno reale dell’associazione che le questioni professionali di cariche onorarie che non hanno nessuna funzione, come da statuto.

mafalda

Caro Francesco, i simboli e i rappresentanti saranno anche cose marginali ma rappresentano anche principi importanti e io a queste cose ci tengo. Sono felice che la tua situazione economica migliori. Auguri

Francesco S.

Grazie degli auguri.
Io per carattere guardo più alla sostanza, legittimamente poi uno fa del suo 5/1000 ciò che reputa più giusto.

Frank

Gesù e i due vignettisti.

Monte calvario.

Natangelo: Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi.
Staino: Non trattarlo così, che è stato il primo dei socialisti.
Gesù: Cosa?
Staino: …il primo a combattere per i poveri.
Gesù: Questo è pazzo.
Natangelo: Parli così perché ormai lavori per Avvenire.
Staino: Non è vero, sei tu che parli così perchè ti hanno silurato da Tempi.
Natangelo: Calunnie, sono io che me ne sono andato perché non mi lasciavano esprimere come volevo.
Staino: Ma raccontala a qualcun altro!
Natangelo: Parlando di cose serie, sarò io che oggi starò con te in paradiso?
Staino: No, sarò io!
Natangelo: No, io!
Staino: No, io!
Gesù: Dove mio padre quando hai bisogno di lui?

giancarlo bonini

Io credo che questo signore, come Scalfari ed altri in passato, non siano mai veramente stati atei o agnostici o anticlericali ma abbiano solo seguito le convenienze dei vari periodi della loro vita.
Me ne convinco proprio leggendo quanto scrive ora Staino ( e prima ancora Scalfari) in merito agli atei; sono gli stessi preconcetti falsi e ritriti di tutti i credenti.

mafalda

“Ci tocca ribadirlo ancora una volta aggiungendo l’auspicio che grazie al tuo contributo il mondo cattolico, o comunque quello formato da Avvenire e dai suoi lettori, possa fare qualche passo avanti verso una concezione laica dei diritti individuali universali”.
Illusi.
Il signor Staino avrebbe dovuto dimettersi; mi dispiace molto questa sua incoerenza
P.s. da quando sono atea i sensi di colpa inutili e dannosi sono scomparsi.

pendesini alessandro

Non sono le « buone intenzioni » per buone che siano (sovente solamente in apparenza) che qualificano l’uomo ; ma i fatti !
Non ritengo integra una persona che tiene un piede in due staffe, anche se a volte non puo’ evitare certe situazioni ambigue ma comunque criticabili. In altre parole : colui che non accetta critiche indiscutibilmente pertinenti, necessita, a mio umile parere, di essere criticato. Anche perché la critica obiettiva, non arbitraria, razionale, è un elemento importante per il benessere della biosfera, uomo incluso…..
-Se vogliamo considerarci integri, razionali, non possiamo puramente e semplicemente « scaricare » sulla collettività la nostra parte di responsabilità individuale.
P.S. Ognuno di noi vede bene a quale terapia intensiva (o palliativa) il termine etica è talvolta sottomesso perché abbia l’aria di avere ancora un significato. Capita, in molte occasioni, essere utilizzato senza nessuna sincerità, sventolato come una semplice bandiera….Questo mi fa dire che l’etica dell’Etica deve -o comunque dovrebbe- essere reinventata……

Moloko

Peccato che non credo sia proficuo proseguire a lungo questi botta e risposta con Staino, perché ritengo che ad ogni comunicato si stia via via affinando un tipo di risposta sempre più ficcante e condivisibile (parlo per me, ma voglio pensare sia così anche per molti altri).
Unico appunto in questo caso, avrei calcato ancor più la mano sulla miserevole battuta sugli atei e i sensi di colpa, visto che ci veniva offerta su un piatto d’argento l’opportunità di mettere alla berlina questo genere di umorismo beghino. Ed era una prima occasione buona per chiedere a Staino se avesse già finito le cartucce buone, e spronarlo così a cercare di far qualcosa di meglio…

Diocleziano

Mi sto convincendo che questa disinvoltura nel passare da una parte a quella opposta sia ormai vista come normale da chi per lungo tempo frequenta la politica, che sia la satira o i dibattiti in tv, o i personaggi di partito; pare che due terzi dei politici abbia cambiato il partito nel quale erano stati eletti. Condivido l’osservazione sull’effetto fuorviante delle discussioni: non fanno altro che alzare polveroni che distolgono dal nodo centrale. Qui c’è poco da interpretare, si tratta unicamente di coerenza, e la coerenza non è gommosa: ateo+uaar va bene, ateo+avvenire va bene, ateo+uaar+avvenire non va bene.

bruno gualerzi

Ho da eccepire su un punto, per me il solito. Quello di Staino, come quello di Scalfari… è vero che sono casi personali, sia pure di personaggi di rilievo pubblico, che come tali, come casi personali, non meriterebbero troppo rilievo… se non fosse che sono punte di un iceberg che ha alla base una tendenza del mondo laico inquietante in termini di secolarizzazione. In altre parole, non si tratta solo di alcuni voltagabbana, ma esempi di una deriva a mio parere troppo sottovalutata ad esempio da associazioni come UAAR, appiattita, appunto, sul caso personale. E tanto più quanto più si tratta di non credenti o di atei.
Sì, sono tanti gli atei o i non credenti, più di quanto si creda… che però stanno in massa voltando le spalle alla secolarizzazione. Evviva, evviva – si esulta – la chiesa sta venendo dalla nostra parte, mentre sempre più sono quelli che vanno dalla parte della chiesa.

Franco Ajmar

La manipolazione religiosa in età infantile, senza alternative critiche, diventa per molti e spesso inconsapevolmente, l’equivalente dell’apprendimento del proprio linguaggio. L’individuo si ritrova credente così come si trova capace di parlare, per esempio, l’italiano. Poi alcuni demoliscono o ridimensionano razionalmente, ma sarebbe come se un italiano, migrato in Australia coi suoi genitori a 10 anni, pretendesse di dimenticare completamente la propria lingua. E con l’età alcuni ritornano bambini. Il processo contrario, quello verso un ateismo “razionale” comincia, se comincia, molto più tardi e parte svantaggiato perché, fortunatamente, le associazioni atee non programmano il proselitismo.

RobertoV

Se un ateo arriva a parlare di sensi di colpa verso la religione dimostra quanto efficace e devastante sia la propaganda della chiesa cattolica, quanto importante per lei siano tutti i privilegi che le permettono di propagandare e costruire il brodo culturale in cui tutti siamo immersi sin dalla più tenera età. E’ la chiesa cattolica che con la sua propaganda cerca di indurre i sensi di colpa nei suoi fedeli e non solo da cui profittare.
E’ un luogo comune che l’altruismo, l’aiuto al prossimo siano valori cristiani. Non si capirebbe perché tale comportamento sia presente in tante altre culture e religioni dove il cristianesmo non ha sfondato, perché sia documentato anche in civiltà precristiane, addirittura tra gli uomini preistorici ed anche tra gli animali.
Ma è il cristianesimo, in modo particolare nella versione cattolica, che dell’aiuto al prossimo ha fattto un’idolatria, un business organizzato, un utilissimo mezzo propagandistico a suo favore. Sono secoli che la chiesa cattolica parla dei poveri, della vicinanza ai poveri e allo stesso tempo non ha avuto ed ha problemi ad intrallazzare con l’aristocrazia, la grande borghesia e la finanza accumulando enormi ricchezze ed essendo parte del sistema che quei poveri creava e crea. Se la chiesa fosse stata veramente dalla parte dei poveri sarebbe povera, si sarebbe spogliata di tutte le sue ricchezze per cercare di migliorare le loro condizioni e non avrebbe fatto parte dei sistemi di potere che quei poveri producevano. Come ha ben detto qualche tempo fa un utente di cui non ricordo il nome, la chiesa cattolica parla dei problemi, ma si guarda bene dal cercare di risolverli. Qualche anno fa in un convegno organizzato dalla chiesa cattolica e dagli ortodossi parlavano espressamente della “risorsa poveri”. Infatti senza i poveri la propaganda della chiesa non funzionerebbe, non funzionerebbe l’utilizzo propagandistico che le permette di accumulare ricchezze che usa solo in minima parte per i bisognosi, basta vedere cosa succede con l’otto per mille. E sono una buona giustificazione per tutte le sue altre attività: per esempio davanti ai vari scandali pedofilia o finanziari, alla sua invadenza in parecchi dfendevano la chiesa perché fa del bene, come se il fare qualcosa di utile renda accettabili i comportamenti criminali. Anche le altre multinazionali hanno compreso il meccanismo e si dedicano alla beneficienza.
In realtà ha semplicemente scelto un settore di mercato, che ben pubblicizza, che le rende e lei offre servizi a pagamento da cui guadagna. Anche nel caso degli immigrati la chiesa cattolica guadagna su più fronti: da un lato essendo a favore degli immigrati riesce ad ottenere soldi dallo stato in eccesso rispetto ai suoi bassi costi grazie alle sue strutture ereditate storicamente, dall’altro grazie alla nascente opposizione agli immigrati da parte della popolazione guadagna sul piano dell’ identitarismo cristiano per una Europa cristiana, contro un Europa laica e secolarizzata. Proprio in questi giorni per esempio in Polonia la chiesa cattolica ha proprio organizzato una manifestazione per una Europa cristiana e l’ha fatta alle frontiere e nel giorno dedicato alla madonna per la vittoria di Lepanto: poi racconta di essere a favore degli immigrati e tollerante.
L’unico senso di colpa che posso avere è di essere stato fortunato a nascere in un paese occidentale dove nonostante tutti i problemi c’è una sostanziale democrazia e libertà e dove posso considerarmi benestante, ma per questo non c’è certo da ringraziare la chiesa cattolica.

Gérard

Caro Roberto V
“e un ateo arriva a parlare di sensi di colpa verso la religione dimostra quanto efficace e devastante sia la propaganda della chiesa cattolica, quanto importante per lei siano tutti i privilegi che le permettono di propagandare e costruire il brodo culturale in cui tutti siamo immersi sin dalla più tenera età ”

Ho vissuto in due paesi diversi prima di ritrovarmi in Italia ( Francia e Germania ) e posso garantirti che questo non vale per ambedue paesi .

Franco Ajmar

E oggi il sig., Giovanni Moschini, in una lettera ad Augias, lamenta , come “marcia indietro, (a passo di gambero) una crescita del paganesimo (!) nella cattolica Italia. Forse si riferisce al possibile restauro del Tempio dedicato Malophoros (Demetra) a Selinunte.

Diocleziano

I veri pagani oggi sono i cattolici, che ormai resistono principalmente nelle campagne (pagus) e nelle provincie più arretrate: la nemesi storica. Annoverare gli atei tra i pagani è segno di ignoranza e ci fa capire quanta strada ci sia ancora da fare.

Gérard

Mafalda

Se l’Uaar lo butta fuori ne fa un martire…
Se il Sig. Staino non si dimette, diventa un buffone …

mafalda

Gerard
l’UAAR non può buttarlo fuori, questo è pacifico. Ma che l’associazione di non credenti più importante in Italia abbia come rappresentante uno che lavora per i preti sembra proprio una barzelletta. Forse a tanti atei questo va bene, io lo trovo davvero ridicolo e incoerente, oltre che ingenuo. Ripeto: i preti sono quasi 2000 anni che giocano sporco.

Gérard

E proprio quello : sono quasi 2000 anni che giocano sporco … In qualsiasi periodo della storia, non gli vedo mai in odore di santita . Basta ricordare che nel XII/XIII secolo per esempio, tanta gente nel sud della Francia si era convertita all’ eresia catara, perche disgustata di come si comportavano i preti…( la Chiesa aveva dovuto vietare ai preti di vestirsi di rosso o di verde etc..) .
Mi sembra che una persona intelligente e sensibile e che in piu si dichiara atea non dovrebbe essere cosi sciocca da non capire che tutta ” la revoluzione begogliana ” è una mess’in scena ben orchestrata fin dall’ inizio e come lo dice il bravo Roberto V, ” la chiesa cattolica parla dei problemi, ma si guarda bene dal cercare di risolverli ” . Si ritira di scena un papa rigettato della massa dei fedeli perchè aveva un linguaggio troppo ” medioevale ” e indossava scarpe firmate , arriva uno nuovo che fa i selfies e possiede un orologia con braceletto di plastica !! ( guardate caso ci sono i fotografi e la tv quando si tira su una manica per guardare che ora è !! ) !
Poi, e l’ho già scritto su questo sito : ho avuto l’ occasione nel passato di frequentare prelati del Vaticano e ho ben visto che treno di vita avevano . Altro che “povertà evangelica ” e ” castita ” !!!
Aspettiamo di vedere cosa saranno le prossime mosse del Sig. Staino .

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